Arredi Made in Italy per gli uffici di tutto il mondo

Il design Made in Italy sta attraversando un periodo davvero florido e importante. Al recente Salone del Mobile, infatti, è emerso che gli arredi italiani non vengono scelti solo per dare pregio alle proprie case, soprattutto fuori dai nostri confini nazionali, ma anche negli uffici.
E non si tratta certo di luoghi di poco conto: dopo il Parlamento Europeo, infatti, anche la nuova sede della Apple a Cupertino sarà arredata con il design e la qualità tipicamente Made in Italy, con il principale obiettivo di dare al luogo di lavoro quel confort e quel senso di benessere che solo una casa sa dare.

Sono solo due prestigiosi esempi, ma sembra che letteralmente mezzo mondo lavori in uffici con arredi italiani, e i numeri che riguardano le fatturazioni delle aziende del mobile parlano chiaro: 1,2 miliardi di euro, con un export che supera il 50%, con margini di crescita impressionanti.

In occasione del Salone del Mobile, era stato proposto uno spazio di 1.600 mq che prevedeva, in un ufficio virtuale, diverse aree, dedicate ognuna a diverse funzioni e diversi momenti lavorativi: l’area della Concentrazione, destinata al lavoro individuale; l’area della Condivisione, spazio pubblico per la socializzazione e la condivisione; l’area della Creatività, luogo dell’innovazione, dell’invenzione e dell’immaginazione. Tutte convergono in una grande piazza centrale, area intermedia tra pubblico e privato.

Marco Predari, presidente di Assoufficio, ha a questo proposito dichiarato: “L’ufficio ha cambiato completamente pelle. E l’eccellenza del Made in Italy si riconferma e si afferma nei mercati del mondo. Sono italiane ad esempio le aziende che hanno arredato una parte degli uffici del Parlamento Europeo vincendo la concorrenza dei tedeschi, ed è veneta l’azienda che si è aggiudicata dalla Apple la fornitura di pareti mobili per la nuova sede di Cupertino, una commessa da oltre 70 milioni di euro”.

Vera MORETTI

Nuovo Pacchetto maternità inserito nel Piano Assistenza Professionisti

Dall’1 aprile scorso, il Piano Assistenza Professionisti è stato dotato da una nuova e fondamentale garanzia a sostegno della maternità.
Le professioniste che rientrano nel piano di assistenza, infatti, potranno godere di una copertura per le spese mediche sostenute durante la gravidanza. Comprese in questa copertura sono: visite di controllo ostetrico ginecologico; ecografie; analisi clinico chimiche; amniocentesi e villocentesi.

Questa nuova garanzia è attiva sia in forma diretta, ad esempio per le prestazioni da strutture convenzionate con Unisalute, sia in forma rimborsuale, per le prestazioni erogate da strutture non convenzionate o dal SSN senza applicazione di alcuno scoperto o franchigia. In forma rimborsuale è compreso anche il Test DNA fetale.

Nell’assicurazione rientrano prestazioni per un massimo di 1000 euro per anno e per evento/per Professionista in copertura. La nuova garanzia si aggiunge al pacchetto di servizi a tutela della salute del/della Professionista e dell’attività dello studio.

Per conoscere meglio le condizioni del Pacchetto maternità e per tutte le prestazioni previste dal Piano Assistenza Professionisti è possibile collegarsi al sito Ebipro.it e accedere alla Guida Completa Coperture e Prestazioni disponibile nella sezione Gestione Professionisti.

Per ricevere informazioni sul Piano Assistenza Professionisti, oltre al sito, è possibile scrivere all’indirizzo email gestioneprofessionisti@ebipro.it. Numero verde Ebipro Gestione Professionisti: 800 946 996 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.30.

Vera MORETTI

RTI: per ripartire, agevolazioni alle imprese e minor carico fiscale

Se da una parte la crisi economica è finita, dall’altra la ripresa, almeno in Italia, è molto lenta ed esigua, tanto da avere un tasso tra i più bassi d’Europa.
Per poterci mettere in pari con i Paesi Ue, dunque, occorre una manovra che sia in grado di permettere maggiori investimenti, ma anche agevolazioni che possano garantire ai giovani una definitiva entrata nel mondo del lavoro. E si tratterebbe solo dell’inizio, come ha espresso Giorgio Merletti, presidente di Rete Imprese Italia all’Audizione sul Documento di Economia e Finanza svoltasi davanti alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato.

Merletti ha voluto sottolineare la necessità di risposte rapide e concrete alle imprese, che purtroppo sono caricate da un peso fiscale non indifferente, e che, invece, avrebbero bisogno di maggiore flessibilità.

Le richieste di RTI, inoltre, si estendono alla necessità di prseguire l’azione di governo per cogliere le residue opportunità legate al Quantitative Easing che ha consentito una spesa per interessi pari al 4% del Pil, che equivale al livello del 1980, e il calo del 13,7% dei prezzi delle commodities energetiche importate tanto da far calare nel 2016 la bolletta energetica all’1,6% del Pil, il miglior risultato dal 1999.

Come INT, anche Rete Imprese Italia ha espresso parere contrario all’applicazione dello split payment, colpevole di togliere liquidità alle imprese, anche a causa dei rimborsi Iva che non avvengono mai entro i previsti 3 mesi.

A riduzione del carico fiscale sulle imprese, RTI propone dunque l’aumento della franchigia Irap, la deducibilità completa dell’Imu pagata dalle imprese sugli immobili produttivi e l’accorpamento di Imu e Tasi. Sul fronte dei costi energetici a carico delle piccole imprese, Rete Imprese Italia sollecita il riequilibrio degli oneri generali del sistema elettrico, pari a 16 miliardi di euro, che oggi gravano soprattutto sulle piccole imprese e che vanno spostati sugli energivori.

Vera MORETTI

Consob e Unioncamere uniti per accrescere la cultura finanziaria

E’ stato siglato un protocollo d’intesa che ha visto come firmatari Giuseppe Vegas, presidente di Consob, e Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere.
Obiettivo principale di questo accordo è quello, importante, di accrescere la cultura finanziaria di cittadini ed imprenditori, al fine di permettere loro di compiere scelte economiche che siano del tutto consapevoli e responsabili, proteggendosi così da rischi, sempre in agguato.

Ciò significa che Consob e Unioncamere si impegneranno già da ora a realizzare programmi di informazione e sensibilizzazione dedicati ai cittadini e agli imprenditori, ovviamente in accordo con le Camere di commercio italiane, ma anche con il coinvolgimento anche di altri soggetti pubblici e privati, delle Università e delle Associazioni dei consumatori.

Le iniziative che ne deriveranno avranno quindi come scopo primario quello di accrescere la conoscenza delle nozioni economico-finanziarie di base, ma non solo, perché si cercherà anche di favorire l’acquisizione di una maggiore consapevolezza dei diritti e delle responsabilità di cittadini e imprenditori e anche di diffondere l’utilizzo delle forme di tutela oggi disponibili, come ad esempio l’Arbitro per le controversie finanziarie, lo strumento istituito dalla Consob di risoluzione delle controversie tra investitori retail e intermediari.

Unioncamere fornirà il proprio supporto progettuale, tecnico, logistico ed organizzativo alla Consob, per la realizzazione delle iniziative di Educazione Finanziaria presso le sedi delle Camere di commercio locali, nell’ambito di lezioni frontali o webinar, incontri seminariali interattivi, convegni, tavole rotonde, workshop.

Vera MORETTI

Calderone: consulenti del lavoro accanto alle aziende per difenderle dalle illegalità

Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, intervenendo al convegno Caporalato, appalti e somministrazione, organizzato dai professionisti alla Camera dei Deputati, ha voluto ricordare ancora una volta come la categoria dei consulenti del lavoro sia da sempre impegnata a sostenere le aziende virtuose, aiutandole a combattere contro la legalità.

A questo proposito, Calderone ha dichiarato: “Non possiamo pensare a un mercato del lavoro inclusivo senza ribadire quanto l’attenzione verso il rispetto e la legalità sia fondamentale. Servono buone norme e soprattutto che siano applicabili, generalmente differenziando i percorsi, e mettendo in evidenza chi vuole mantenere la regolarità nel mondo del lavoro”.

Obiettivo primario dei consulenti del lavoro, deve, quindi, rimanere la qualità del lavoro, che ovviamente significa anche rispetto delle regole, che spesso vengono sottovalutate , se non del tutto ignorate.
Ha aggiunto la presidente dei Consulenti del Lavoro: “I consulenti del lavoro sono per l’etica, per la deontologia professionale, per l’accompagnamento di aziende e lavoratori verso quella applicazione ragionata di principi e regole che possano garantire che mercato del lavoro sia basato su reali possibilità e non drogato da fenomeni di sfruttamento”.

Vera MORETTI

Latte italiano d’ora in poi tutelato con etichetta d’origine

Data storica, quella di ieri, per uno dei prodotti più importanti del Made in Italy.
Il latte, infatti, dal 19 aprile è tutelato da un’etichetta che ne segnala l’origine. Chi acquisterà latte e altri prodotti lattiero-caseari, dunque, potrà finalmente capire la provenienza della materia prima, cosa che prima era praticamente impossibile.

Ovviamente, si tratta di una piccola rivoluzione, che aiuterà i consumatori durante la loro spesa. Ciò significa che potranno liberamente decidere se comprare latte italiano o proveniente da altri Paesi Ue, poiché si tratterà di una scelta consapevole.
Anche gli allevatori verranno finalmente tutelati, e soprattutto distinti da coloro che fino a questo momento hanno spacciato per italiano un latte che, in realtà, non lo era.

Probabilmente la maggior parte dei consumatori non sa che, ad oggi, su quattro buste di latte a lunga conservazione, ben tre contengono prodotto stranieri, senza la possibilità di riconoscerle, come ha confermato Coldiretti.

Ma, con il nuovo sistema delle etichette, verrà indicata la provenienza delle materie prime di molti prodotti come latte UHT, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini. E deve essere indicata l’origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile.

Se confezionamento e trasformazione avvengono in Paesi diversi dall’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture:

  • latte di Paesi UE: se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei;
  • latte condizionato o trasformato in Paesi UE: se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei.

Se il latte è trattato al di fuori dell’Unione europea, la dicitura sarà Paesi non UE. Esclusi solo i prodotti Dop e Igp che sono già tracciati dall’origine.

Maurizio Martina, ministro delle politiche agricole, ha definito questa “una svolta storica che permetterà di inaugurare un rapporto più trasparente e sicuro tra allevatori, produttori e consumatori”.

In concreto, d’ora in poi le etichette di tutte le confezioni di latte e prodotti lattiero-caseari dovranno indicare il nome del Paese in cui è stato munto il latte e quello in cui è stato condizionato o trasformato. Qualora il latte utilizzato come ingrediente sia stato munto, confezionato e trasformato nello stesso Paese, l’indicazione di origine può essere assolta con una sola dicitura ORIGINE DEL LATTE: ITALIA.

Vera MORETTI

Dalla Regione Lazio, un bando dedicato alle pmi agricole

L’agricoltura rimane ancora una delle nostre principali risorse, favorita dal clima ma, anche, dalla tecnologia, che negli ultimi decenni ha saputo farsi strada anche in questo campo, facilitando la vita degli agricoltori e permettendo loro produzioni più massicce.

Nonostante ciò, comunque, nel settore agricolo è consistente il pericolo della mancanza di cambio generazionale, poiché le nuove leve non sembrano particolarmente interessate ad intraprendere l’attività dei campi, considerata troppo pesante ed obsoleta.

Per questo motivo, per incentivare dunque la costituzione di associazioni del settore agricolo, ma anche l’organizzazione di produttori agricoli, la Regione Lazio ha deciso di promuovere un bando per favorire la commercializzazione dei prodotti, che devono necessariamente essere legati alla vendita diretta e alla filiera corta.

Possono beneficiare di questo bando le piccole e medie imprese agricole nate dal 2015 in poi, che dovranno presentare un piano di sviluppo aziendale.

I contributi che verranno messi a disposizione varieranno a seconda del valore della produzione da commercializzare. SI tratterà comunque di incentivi quinquennali relativi a richieste che non devono superare un massimo di 100mila euro all’anno.

Le domande possono essere presentate entro il 31 maggio 2017, collegandosi al sito della Regione Lazio.

Vera MORETTI

Chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate su ammortamenti, Iva e regime di cassa

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito una serie di dubbi relativi ad ammortamenti, IRI, regime di cassa e Iva nella circolare 8/E del 7 aprile 2017, che fornisce una lunga serie di precisazioni in relazione all’applicazione di nuove normative, anche in vista della stagione dichiarativa.

Per quanto riguarda l’iperammortamento al 250% per l’acquisto di macchinari digitali, è concesso solo alle imprese e non a professionisti ed autonomi. In questo caso, il software se è acquistato insieme al bene materiale, beneficia della maggiorazione al 150%, altrimenti è agevolato con il superammortamento al 140%, quindi con maggiorazione limitata al 40%.

Se un macchinario digitale, incluso nell’elenco dei beni ammessi all’iperammortamento, è acquistato nel 2016, non può utilizzare l’agevolazione al 250%, che in base alla normativa si applica solo ai beni immateriali acquistati nel 2017, oppure entro il 30 giugno 2018 con almeno il 20% di acconto pagato entro il 31 dicembre 2017. Questo, indipendentemente dal fatto che venga poi interconnesso nel 2017. Il bene in questione, acquistato nel 2016, potrà invece essere ammesso al superammortamenti al 140%.

Per essere definito interconnesso un bene deve:

  • scambiare informazioni con sistemi interni o esterni, per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute;
  • essere identificato univocamente, al fine di riconoscere l’origine delle informazioni, mediante utilizzo di standard di indirizzamento internazionale riconosciuti.

La base imponibile della nuova imposta sul reddito d’impresa si calcola in due passaggi: determinazione reddito d’impresa secondo le ordinarie disposizioni e deduzione dal reddito delle somme prelevate dai soci a carico dell’utile.

La Legge di Bilancio 2017 prevede il regime di cassa per le imprese minori. Tuttavia, sono previste alcune deroghe. Plusvalenze e minusvalenze, sopravvenienze attive e passive, sono imponibili o deducibili per competenza. Le assegnazioni di beni ai soci o la loro destinazione a finalità estranee all’esercizio di impresa, il valore normale dei beni concorrerà alla formazione del reddito nel periodi di competenza.

Per quanto riguarda le nuove comunicazioni sulle fatture emesse e ricevute, non c’è alcun obbligo per le operazioni che non richiedono fattura, indipendentemente dall’importo.
Relativamente ai rimborsi Iva, l’innalzamento da 15mila a 30mila euro della soglia entro cui è possibile ottenere il rimborso Iva senza altri adempimenti, si applica anche ai rimborsi in corso di esecuzione alla data del 3 dicembre 2016, entrata in vigore del dl 193/2016.

Vera MORETTI

In febbraio in aumento i prestiti ai privati e alle famiglie

Nel Bollettino Banche e Moneta della Banca d’Italia relativo al mese di febbraio ciò che risulta particolarmente evidente è che i prestiti al settore privato sono aumentati dello 0,8%su base annua, e dell’1,2% rispetto al precedente mese di gennaio.
Anche i prestiti alle famiglie sono cresciuti, e nello specifico del 2,2%, come accaduto nel mese precedente, mentre quelli delle società finanziarie solo dello 0,1%, che diventa 0,9% rispetto a gennaio.

Per quanto riguarda poi i depositi del settore privato, sono aumentati del 4,0% su base annua e 3,5% in gennaio; la raccolta obbligazionaria è diminuita del 14,6 per cento. Il tasso di crescita delle sofferenze è stato pari al 7,5 per cento su base annua (4,0 per cento nel mese precedente); quando si corregge tale tasso di crescita per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari risulta pari all’11,7 per cento (12,2 per cento nel mese precedente.

Inoltre, da una nota diramata da Bankitalia, si legge: “I tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,47 per cento (2,38 nel mese precedente); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,18 per cento. I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono risultati pari all’1,49 per cento (1,56 in gennaio); quelli sui nuovi prestiti di importo fino a 1 milione di euro sono stati pari al 2,20 per cento, quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all’1 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono rimasti stabili allo 0,41 per cento”.

Vera MORETTI

INT contro lo split payment proposto dal Governo

L’Istituto Nazionale Tributaristi, come sempre attento alle normative e alle proposte del Governo, si è dichiarato contrario allo split payment, esteso ai professionisti che operano con la Pubblica Amministrazione, e all’ipotesi di limitare ulteriormente il limite delle compensazioni libere da visto dei legittimi crediti d’imposta.

Per questo motivo, INT si confronterà con i partiti della maggioranza ma anche dell’opposizione, per sottolineare il disagio e le difficoltà a cui sono sottoposti i soggetti Iva e i loro intermediari, quelli che assistono fisicamente. Obiettivo è quello di proporre alternative più valide, sia dal punto di vista burocratico sia dal punto di vista dei costi per i contribuenti.

Il messaggio è stato divulgato anche sui social, in particolare su Twitter, con due hashtag #NOlimitazionecompensazioni #NOsplitpaymentprofessionisti inviati ad esponenti di governo, in particolare al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni , al Ministro Piercarlo Padoan e del mondo politico.

Si tratta di un’iniziativa talmente condivisa dai tributaristi da essere diventata su Twitter un trend topic in ambito politico, e grazie a questa è stato ulteriormente ribadito il disagio dei tributaristi intermediari fiscali.

A questo proposito, Riccardo Alemanno, presidente INT, ha dichiarato: “Solo un primo messaggio che esprime la nostra posizione su queste due ipotesi legislative. Comprendiamo le difficoltà che il Governo ha nel contenere il deficit imposto dall’ UE, ma per questo non si può penalizzare il contribuente, se poi ipotesi legislative, come l’ulteriore limitazione delle compensazioni libere, dei propri legittimi crediti, vengono giustificate con la giusta lotta all’evasione, allora diciamo che esistono sistemi di controllo altrettanto efficaci e meno invasivi sia economicamente, sia burocraticamente per il contribuente, nel caso specifico pensiamo alla comunicazione telematica preventiva delle compensazioni in luogo del visto di conformità. Circa l’estensione, dal 1° di luglio, dello splyt payment anche alle fatture dei professionisti che operino con la P.A., allora significa che non ci si rende conto del fatto delle pesanti ripercussioni che si avranno in termini di liquidità e di costi per tali soggetti. Ci auguriamo che tutto ciò sia rivisto e che, per rispettare i limiti di deficit oltre alla, lo ripetiamo, giusta lotta all’evasione, si ponga in essere una seria e concreta revisione della spesa pubblica non produttiva”.

Vera MORETTI