Agenzia delle Entrate chiede soldi, ma c’è un errore di fondo nelle lettere

Cos’è la fatturazione elettronica B2C
Cos’è la fatturazione elettronica B2C
Una vicenda paradossale è quella che si materializzerà in questi giorni con le nuove lettere inviate dall’Agenzia delle Entrate ai contribuenti. Sono le lettere di compliance, quelle lettere del fisco amico che servono per spingere anche i contribuenti ad essere collaborativi.
Quindi, niente cartelle o accertamenti ma lettere con cui si chiede ai contribuenti di pagare “volontariamente”.
Gli interessati saranno, come si legge sul quotidiano “Italia Oggi”, i contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi 2021 entro lo scorso 30 novembre, nonostante fossero nell’obbligo di presentarle.
Solo che c’è una anomalia in queste lettere. Il Fisco esagera con le richieste, questa l’anomalia.

Cosa sono le lettere dell’Agenzia delle Entrate

Stanno per arrivare le lettere di compliance ai contribuenti che non hanno adempiuto all’obbligo di presentazione  della dichiarazione dei redditi 2021 in scadenza il 30 novembre 2021. Nessuna differenza tra chi doveva presentare il modello 730/2021 o chi era tenuto ad utilizzare il modello Redditi PF/2021.
Le lettere sono quelle che il Fisco manda per chiedere al contribuente interessato la regolarizzazione della sua posizione, per il tramite di una dichiarazione tardiva.
Come lo stesso Fisco spiega sul portale ufficiale, si tratta di comunicazioni che la stessa Agenzia delle Entrate invia ad alcuni contribuenti.

Dalle lettere di compliance alle richieste di pagamento

Nelle comunicazioni sono riportate le anomalie rinvenute nelle loro dichiarazioni dei redditi, e nel caso specifico di adesso,sono le omissioni ad essere oggetto delle lettere. Con queste lettere, il contribuente viene avvertito dell’anomali ed invitato a risolvere, prima che l’Agenzia delle Entrate arrivi a notificare un avviso di accertamento vero e proprio. Si tratta di una specie di invito ad usare il cosiddetto ravvedimento operoso.
Ciò che finisce con l’essere contestato è il fatto che le Entrate pretendono, oltre ai legittimi e canonici pagamenti delle sanzioni per la ritardata trasmissione delle dichiarazioni dei redditi, anche il versamento delle imposte.
Solo che la normativa applicata non prevede in capo al contribuente, l’obbligo di versare, in questa sede, anche le imposte.

Vanno versate solo le sanzioni per ritardata presentazione del modello

Sono le normative vigenti che vincolano a questa prassi. Il Fisco invia al contribuente le lettere di compliance chiedendo al contribuente di provvedere a inviare la dichiarazione pagando solo le sanzioni per ritardata presentazione della dichiarazione reddituale.
Per il 2022 i contribuenti potranno chiudere la partita con l’omessa dichiarazione, presentandola entro la fine del mese di febbraio 2022. E senza pagare subito l’imposta fuoriuscita dalla dichiarazione dei redditi.
Ciò che diciamo si applica evidentemente, alle dichiarazioni tardive, ma pure alle integrative.
Vengono pertanto considerate buone le dichiarazioni presentate entro novanta giorni dalla scadenza del termine ultimo per la presentazione. E si tengono ben distinte le due cose. Presentazione tardiva e pagamento delle imposte non devono essere per forza di cose unite ed effettuate a seguito dell’invio di queste lettere di compliance.
In pratica, tutti i contribuenti che riceveranno questa comunicazione, potranno regolarizzarsi, presentando la dichiarazione e pagando, al momento, solo le sanzioni. Una specie di promemoria quindi, come dovrebbero essere queste lettere di compliance che non sono atti impositivi di pagamento.
Informazioni su B. A. 335 Articoli
Sindacalista, operatore di Caf e Patronato, esperto in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e assicurativa. Da 25 anni nel campo, appassionato di scrittura e collaboratore con diversi siti e organi di informazione.