Pensione anticipata da 58 a 61 anni, quando è possibile

Pensione anticipata tra i 58 e i 61 anni di età? Si, è possibile, anche se non certo facile. Infatti esistono misure particolari che permettono uscite incentivate dal punto di vista dell’età, ma con requisiti particolarissimi. Non per questo però sono misure impossibili da centrare. Ecco come si può fare e cosa occorre sapere al riguardo.

Uscire a 58 anni dal lavoro? Tre vie possibili

Per uscire dal lavoro a 58 anni esistono fondamentale tre vie. Una riguarda la generalità dei lavoratori, due solo uno spaccato della società. Hai iniziato a lavorare davvero in tenera età? Allora puoi uscire con la pensione anticipata ordinaria o con la quota 41. In entrambi i casi non esistono limiti di età. Per la pensione anticipata ordinaria, disco verde al raggiungimento di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, un anno in meno per le donne.

Chi ha iniziato a lavorare poco dopo i 15 anni con carriera continua, può accedere a questa pensione se da limiti anagrafici. Ancora meglio quota 41, che da diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di 41 anni di contribuzione versata. Occorre aver versati un anno, anche discontinuo, prima dei 19 anni di età ed essere alternativamente, invalidi al 74% almeno, caregivers che da sei mesi assistono un parente stretto disabile, disoccupati o lavoratori alle prese con i lavori gravosi. Solo le 15 categorie già previste al netto degli aggiornamenti validi solo per l’Ape sociale.

Sia per la pensione anticipata ordinaria che per quella con quota 41, finestra di 3 mesi. La decorrenza della prestazione pensionistica raggiunta non viene erogata dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si completano i requisiti, ma viene posticipata di 3 mesi.

Opzione donna

Ancora più ridotta la platea a cui è destinata opzione donna, terza via che consente uscire dai 58 anni di età. Parliamo di una misura destinata esclusivamente alle donne. Possono uscire a 58 anni le lavoratrici che al 31 dicembre del 2021, hanno già completato i 58 anni di età. Parliamo però di lavoratrici dipendenti, tanto del settore privato che di quello pubblico. Per le lavoratrici autonome invece, l’età da aver già raggiunto al 31 dicembre scorso è pari a 598 anni.

In ogni caso con Opzione donna la quiescenza si centra se alla stessa data in cui andava raggiunta l’età anagrafica prevista, si completavano pure i 35 anni di contributi versati.

Va ricordato che parliamo di una misura diversa da quelle del paragrafo precedente anche come importo. Infatti opzione donna è una misura facoltativa e flessibile, ma non per il calcolo della prestazione. Infatti occorre accettare  che l’assegno previdenziale versato sia liquidato con il metodo contributivo. Significa per le donne che riusciranno a completare il doppio requisito, arrivare a perdere anche il 30% (se non di più), di pensione per via di questo ricalcolo.

Penalizzate in maniera evidente le lavoratrici che hanno accumulato una carriera lunga nel sistema retributivo, cioè prima del primo gennaio 1996. La misura prevede anche il sistema a finestra, nel senso che la decorrenza della prestazione non coincide con il primo giorno del mese successivo a quello di maturazione dei requisiti. Infatti per le dipendenti il primo rateo di pensione slitta di 12 mesi, mentre per le lavoratrici autonome slitta di 18 mesi.

Le pensioni a 59, 60 e 61 anni

Misure che prevedono uscite a 58 anni quindi, esistono e sono sostanzialmente quelle 3 prima citate. Va detto che con la pensione anticipata ordinaria o con la quota 41 di cui accennavamo nel primo paragrafo, possono uscire naturalmente e con più facilità, anche i soggetti con 59, 60 o 61 anni.

Dal momento che non centra l’età, evidentemente i requisiti contributivi bastano per accedere alla quiescenza ad una età inferiore rispetto alla quota 100 coi suoi 62 anni, alla quota 102 coi suoi 64 anni e all’Ape sociale con i suoi 63 anni.

Bisogna ricordare pure che con invalidità pensionabile certificata dall’Inps, a 61 anni possono uscire pure gli uomini che contestualmente centrano 20 anni di contributi versati. Per le donne questo vantaggio è ancora antecedente, visto che si può uscire lo stesso con 20 anni di contributi, ma a 56 anni. Per questa misura, che si chiama pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile, finestra mobile di 12 mesi.

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Sindacalista, operatore di Caf e Patronato, esperto in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e assicurativa. Da 25 anni nel campo, appassionato di scrittura e collaboratore con diversi siti e organi di informazione.