Pignoramento conto corrente cointestato: quanti soldi si rischiano?

Conto corrente pignorato

Il pignoramento del conto corrente è una delle misure principali con cui il Concessionario alla riscossione può arrivare a pretendere il pagamento per un balzello arretrato che un contribuente ha a suo carico nei confronti di un Ente o una Amministrazione pubblica.
Infatti la stessa Amministrazione o lo stesso Ente, una volta che danno mandato ad Agenzia delle Entrate Riscossione di provvedere a farsi pagare dai contribuenti, autorizzano quest’ultima ad utilizzare le azioni coercitive che ha a disposizione. Tra queste appunto, il pignoramento del conto corrente.
Ma cosa succede se viene pignorato il conto corrente e cosa accade se questo conto corrente è cointestato come spesso accade tra coniugi o tra familiari? Vediamo cosa dice la legge e cosa occorre sapere in materia.

Conto corrente pignorato, quando accade?

Il conto corrente come qualsiasi altra proprietà di un soggetto indebitato può finire nelle mire dei soggetti adibiti a riscuotere un credito vantato. I pratica, anche il conto corrente non è immune dal rischio di un pignoramento.
Il pignoramento altro non è che un blocco all’utilizzo di questo strumento bancario con cui moltissimi contribuenti hanno a che fare. Strumento dove i contribuenti riscuotono stipendio, pensione e magari dove pagano bollette, effettuano bonifici e così via. Il pignoramento blocca il conto, congela i soldi o parte di essi che sono presenti sul conto stesso, per poi passare al trasferimento di questi averi al creditore.

Pignoramento possible sia per debiti verso privati che per atti del concessionario alla riscossione

Il pignoramento del conto corrente può sopraggiungere tanto per debiti verso un Ente pubblico che per debiti tra privati. Quindi, sia per non aver pagato le tasse, le imposte o le multe, quanto per debito verso un privato e di qualsiasi natura.

In pratica per qualsiasi tipologia di debito di un soggetto verso un altro soggetto. In questo caso si parla di soggetto terzo. Come lo è un creditore che si interpone in materia di pignoramento, tra debitore e banca presso cui è aperto il rapporto di conto corrente.

Il titolo esecutivo sempre necessario

Il creditore se privato deve avere in mano un titolo esecutivo per procedere col pignoramento. Un Ente Pubblico per il tramite dei servizi dei concessionari alla riscossione ha mano più libera.
Quando parliamo di un titolo esecutivo per dare luogo al pignoramento, ci riferiamo ai casi di sentenze, atti giudiziari o decreti ingiuntivi.
Non è possibile procedere con il pignoramento del conto corrente senza un titolo esecutivo. Un titolo che viene ammesso solo dopo un particolare iter e non semplicemente per non aver pagato il bollo auto per esempio.

Va anche detto che esistono limiti al pignoramento di un conto corrente, perché con il pignoramento questo conto diventa inutilizzabile. Ci sono limiti di importo alle cifre che possono essere pignorate su un conto. Ma ci sono anche limiti nel pignorare un conto che serve ad un contribuente, per esempio, per prendere lo stipendio o la pensione.

Il pignoramento del conto corrente, le regole a cui prestare attenzione

In pratica, il pignoramento del conto corrente non può avvenire se questo arreca un danno evidente al debitore. Un danno economico che potrebbe far peggiorare la sua situazione patrimoniale ancora di più di quanto è già derelitta. Va comunque detto che in caso di contribuente indebitato con più conti correnti, il pignoramento in genere scatta su tutti i rapporti.
Va anche detto che se sul conto ci sono più soldi di quanti il creditore avanza dal debitore, viene pignorato solo una parte del conto, quella a soddisfacimento del credito vantato.

Pignoramento del conto corrente e tutela del cointestatario che risulta estraneo al debito

Se il creditore è il terzo come prima citato, quando si parla di pignoramento presso terzi è proprio la fattispecie di situazione relativa al conto corrente. In pratica il creditore chiede alla banca di rientrare del credito tramite un doppio passaggio. Prima il pignoramento e poi il trasferimento del denaro. In questo caso la banca è il soggetto terzo tra debitore e creditore.
Ma se il conto corrente è cointestato e l’altro intestatario non ha nulla a che vedere con il debito, le procedure cambiano. La legge tutela infatti il cointestatario, ma fino ad un certo punto.

Il Codice di Procedura Civile

Va precisato che l’istituto di credito dove c’è il conto corrente è autorizzato a bloccare il conto fino al soddisfacimento del creditore, a prescindere che l’altro cointestatario sia estraneo al debito. Lo specifica l’articolo n° 599 del Codice di Procedura Civile.
Possono essere pignorati i beni indivisi anche quando tutti i comproprietari non sono obbligati verso il creditore, questo ciò che specifica il comma 1 dell’articolo del Codice di Procedura Civile prima citato.
Per capire come funzionano i rapporti tra i titolari del conto, soprattutto quando si verifica un pignoramento conto cointestato, bisogna fare riferimento a due differenti articoli.

Cosa dice il Codice Civile

In tutela del cointestatario estraneo al debito però, arriva l’articolo n° 1298 del Codice Civile che specifica come un creditore non può pignorare tutto ciò che è depositato su un conto corrente ma può aggredire la sola quota del debitore. Poi, sempre lo stesso Codice Civile, ma all’articolo n° 1854 sottolinea che il credito si presume ripartito pro quota tra i cointestatari del conto. Sarà poi il cointestatario eventualmente estraneo a tutto a farsi risarcire dall’altro intestatario del conto, cioè il vero e proprio debitore.

Conto corrente cointestato,alcune precisazioni in materia di pignoramento

In materia di conto corrente cointestato le regole sono assai confuse e particolari. Ci possono essere accordi tra le parti che prevedono una percentuale maggiore in capo ad uno dei due cointestatari riguardo alle somme depositate. Ogni caso è a se stante in materia pignoramento dei conti correnti cointestati. Basti pensare per esempio al caso del deposito su conto corrente effettuato da uno dei due correntisti.
Se si appura che è stato solo uno a depositare i soldi, la legge prevede che le somme depositate siano tutte del soggetto che ha versato. È evidente che il pignoramento può essere inficiato dal fatto che sia il soggetto estraneo al debito ad aver versato tutto ciò che c’è sul conto cointestato.

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Sindacalista, operatore di Caf e Patronato, esperto in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e assicurativa. Da 25 anni nel campo, appassionato di scrittura e collaboratore con diversi siti e organi di informazione.