In Emilia si premia l’ingegno. Al via il premio Ipr.

La fondazione Cassa di Risparmio di Imola in collaborazione con Innovami, Centro per l’Innovazione e incubatore d’impresa, organizza la nuova edizione del Premio Ipr, volto a sostenere le imprese e gli inventori che hanno l’intenzione e il coraggio di brevettare. In particolare, il premio vuole favorire la protezione di idee innovative ed inespresse (intangible asset), considerate quali fattori determinanti e strategici per l’acquisizione di un rilevante vantaggio competitivo sui mercati esteri.

Il valore dei singoli premi arriverà fino a dieci mila euro e a concorrere potranno essere imprese (con fatturato inferiore ai cinquanta milioni di euro) o persone fisiche che abbiano avviato processi di brevettazione europea e internazionale. I premi, inoltre, copriranno almeno il 50% dei costi di brevettazione europea e internazionale; nel caso si ottenga il brevetto, il premio potrà anche coprire il 100% dei costi.

Elemento indispensabile per partecipare, sarà la residenza della persona o dell’impresa in uno dei 19 comuni di riferimento della fondazione Cassa di Risparmio di Imola.

Gli aspiranti inventori, per concorrere al premio dovranno presentare la documentazione richiesta dal bando, disponibile sul sito di Innovami. Per la presentazione della domanda di partecipazione c’è tempo fino al 31 dicembre 2011. Il premio sarà erogato fino a esaurimento dello stanziamento disponibile e, a parità di altre condizioni, sarà assegnato a chi ha presentato per primo la domanda.

Tra i criteri più importanti per stabilire la misura del premio, vi sono l’eventuale collaborazione con università o centri di ricerca nell’elaborazione dell’invenzione e il numero di settori a cui è potenzialmente applicabile.

Inflazione: in Italia diminuisce, nel resto d’Europa aumenta.

L’Istat ha segnalato una diminuzione dell’inflazione in Italia a maggio che sarebbe scesa dello 0,1% rispetto allo scorso mese di aprile. Secondo l’Istituto di statistica, il tasso di inflazione acquisito per il 2010, cioè quello che si registrerebbe a fine anno nell’ipotesi che l’indice mantenga i livelli registrati a maggio, si attesta così ad un +1,2%. A livello congiunturale, gli aumenti più significativi si sono verificati per i capitoli altri beni e servizi (+0,5%) e abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,3%). Restano invariati i prezzi di bevande alcoliche, tabacco, istuzione. Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli ricreazione, spettacoli e cultura (-0,6%), comunicazioni (-0,4%) e servizi sanitari e spese per la salute (-0,2%). Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli trasporti (+5,0%), altri beni e servizi (+3,1%) e istruzione (+2,5%). %). Variazioni tendenziali negative si sono verificate nei capitoli comunicazioni (-2,0%), prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,4%) e servizi sanitari e spese per la salute (-0,2%).
Rispetto agli altri paesi dell’eurozona, l’Italia si sarebbe comportata meglio. Infatti il dato relativo alla zona-euro è di un’inflazione pari all’1,6% (in Italia a maggio è dell’1,4%). Inoltre nella zona-euro il mese di maggio ha registrato un aumento dell’inflazione rispetto ad aprile che era dello 0,1%.

Tremonti-Ter, la Camera chiede una proroga al Governo.

È stata la Commissione Finanze della Camera, presieduta dall’On. Gianfranco Conte, attraverso un’iniziativa promossa dai parlamentari Del Tenno e Contento, a chiedere al Governo di valutare una proroga della Tremonti-Ter che prevede la detassazione al 50% degli investimenti in macchinari e apparecchiature, fino alla fine del 2010, mantendo così in vigore quelle misure in grado di incentivare l’attività economica e favorire l’ammodernamento dell’apparato produttivo nazionale.

Il Governo, che ha parlato per voce del Sottosegretario all’Economia On. Casero, ha preannunciato che in sede di aggiornamento delle proprie strategie si terrà conto dell’atto d’indirizzo della Commissione Finanza, visto che la detassazione degli investimenti in macchinari, prevista dal Decreto Legge 78/2009 costituisce uno degli strumenti moltiplicatori della crescita utilizzati dall’Esecutivo per stimolare l’economia.

In arrivo il “pedigree” per il Manager in affitto.

Il temporary management è un fenomeno che un po’ alla volta si sta diffondendo in tutta Europa, forse anche a causa di una crisi economica che talvolta spinge le piccole e medie imprese a fare a meno di manager a tempo indeterminato.

Chi esercita questa professione è solitamente un esperto del business management, dello start-up d’azienda. Un professionista che mette la propria esperienza e capacità di analisi e gestione strategica al servizio delle aziende per brevi periodi di tempo per gestire l’accelerazione del cambiamento e dell’innovazione. In Italia è stata fondata anche un’associazione per questa nuova categoria professionale: Atema, presieduta dalla Dott.ssa Paola Palmerini.

Proprio l’associazione Atema, nei giorni scorsi ha promosso una certificazione di qualità per i Temporary Manager, creando una sorta di bollino blu per garantire le competenze e le capacità dei professionisti ed aiutare in questo modo le aziende nella scelta, vista l’abbondanza di manager che si propongono di gestire o risolvere problemi aziendali.

Nella valutazione promossa dall’Associazione verranno tenuti in considerazione tolleranza allo stress, autoefficacia, autonomia, leadership, adattabilità. Inoltre la certificazione indicherà la “specialità” del professionista, destinandolo al ruolo che più gli si addice, si tratti di start-up o rilancio e sviluppo d’impresa.

Vendite, Marketing, Web 2.0 … and the city!

Il problema di ciò che chiamiamo marketing è che per noi salesman è un concetto astratto e lontano. Lo riteniamo spesso inutile a centrare il nostro fine ultimo che è solo vendere!

Per  vendere, vendere e ancora vendere vogliamo adottare solo metodi e strumenti misurabili, effettivamente utili, agili e veloci.

Non abbiamo tempo per capire, il nostro tempo è utilizzato per far diventare un lead un prospect, ed un prospect un cliente .

Il commerciale ed il marketing non comunicano, parlano da sempre due lingue diverse, sembra non abbiano lo stesso fine, in azienda sono spesso figure che in riunione si scontrano. E’ difficile avere un marketing autonomo e libero che possa esprimersi senza essere al servizio del breve termine di azioni dirette dal reparto commerciale. E questa situazione è limitante.

Di contro, il reparto commerciale convive con i numeri, il budget è assegnato solo in favore dei risultati e spesso le azioni proposte dal marketing  non sono misurabili e di conseguenza sono inaccettabili e lontane dai forecast.

La questione è annosa eppure una svolta c’è stata.

La svolta l’ha data l’online. Il web ha traslato noi ed i nostri clienti in una realtà che non può prescindere dal marketing. Ha reso la vita più semplice alla comunicazione, ha tagliato i costi rispetto all’offline ed ha dato strumenti per tracciare e misurare la maggior parte delle azioni.

Sul nostro sito ilcommercialethesalesman.com ho una rubrica dedicata a questo tema. In questa rubrica vorrei parto da questo punto, analizzare il marketing del Web 2.0, raccontarlo con parole chiare e semplici per  portarlo nella nostra quotidianità. Quotidianità fatta di attività e programmi nel breve, medio e lungo termine che però ci deve portare a chiudere i quarter e questo nuovo 2010 con dei risultati.

Sarà interessante analizzare termini e metodi che ricorrono nei nostri discorsi, linguaggi che in molti pensiamo di conoscere e forse utilizziamo, ma che la maggior parte dei commerciali non padroneggia e non ha mai avuto modo di sviscerare.

Se vi convinco che alcune cose vi serviranno nel day by day, sono convinta che troverete lo spazio per capire ed approfondire.

Questa  non vuole essere una rubrica di marketing accademico, ma un punto di ascolto e di consigli per far entrare un nuovo punto di vista nella nostra testa ogni volta che cerchiamo di avere visione del nostro business.

Il tutto nella maniera più concreta possibile e con un linguaggio ‘ripulito’ dallo slang market taro…per quanto possibile.

Vi aspetto lettori e critici …online!

Agnese Scarito

Ecco i contributi ENASARCO per il biennio 2010 – 2011

I contributi ENASARCO che gli Agenti ed i Rappresentanti di Commercio sono tenuti a versare trimestralmente (entro il giorno 20 del 2° mese successivo a quello di chiusura del trimestre) sono diversi a seconda che l’attività di agenzia sia svolta come ditta individuale o società di persone (snc, sas) oppure come società di capitali (spa, srl).

Nel caso di attività di agenzia sotto forma di ditta individuale o società di persone, i contributi sono pari al 13,50% dell’importo delle provvigioni spettanti, di cui:

  • 6,75% a carico del preponente;
  • 6,75% a carico dell’Agente (sotto forma di trattenuta espressamente indicata nella fattura di provvigioni).

Ricordiamo che l’effettivo versamento avviene da parte del preponente, che ne è responsabile anche per la parte a carico dell’Agente.

Nel caso di attività di agenzia svolta in forma di società di capitali, invece, non si applica l’aliquota del 13,50%, bensì si applica un’aliquota differenziata in base ai seguenti scaglioni di importi provvigionali annui:

  • fino a € 13.000.000: aliquota del 2%;
  • da € 13.000.000,01 a € 20.000.000: aliquota dell’1%;
  • da € 20.000.000,01 a € 26.000.000: aliquota dello 0,5%;
  • oltre € 26.000.000: aliquota dello 0,1%.

Non sono previsti minimali e massimali ed i contributi sono interamente a carico del preponente.

I minimali contributivi ed i massimali provvigionali degli Agenti, che svolgono l’attività nella forma di ditta individuale o società di persone sono stati rivalutati quest’anno con validità per il biennio 2010-2011.

Le nuove misure dei minimali contributivi, sono le seguenti:

  • Agente Monomandatario € 789,00
  • Agente Plurimandatario € 396,00

I nuovi massimali provvigionali 2010 – 2011 sono i seguenti:

  • Agente monomandatario € 27.667,00
  • Agente plurimandatario € 15.810,00

I massimali provvigionali non sono frazionabili in rapporto all’anno; di conseguenza, in caso di inizio o cessazione del rapporto di agenzia nel corso dell’anno, l’importo del massimale è lo stesso di quello che sarebbe applicabile nel caso in cui il rapporto di agenzia sia durato tutto l’anno.

Gli Agenti plurimandatari potranno raggiungere il valore del massimale tante volte quante sono le aziende rappresentate preponenti nel rapporto di agenzia.

d.S.

IRAP, l’Agenzia delle Entrate libera gli Agenti di Commercio.

In principio fu la Corte di Cassazione (sentenze S.U. Corte Cassazione 26.5.2009, nn. 12108, 12109, 12110 e 12111) a dire che coloro che possono dimostrare di esercitare la propria attività senza un’autonoma organizzazione non sono tenuti al versamento dell’IRAP. In seguito ci fu il pressing delle varie associazioni di categoria. Ora finalmente c’è l’apertura da parte dell’Agenzia delle Entrate che con la circolare n. 28/E del 28 maggio 2010 sembrerebbe disposta ad escludere dall’IRAP, oltre ai professionisti, anche le micro-imprese sprovviste di autonoma organizzazione e quindi gli Agenti di Commercio.

Con questa circolare, l’Agenzia prende atto delle sentenze della Corte di Cassazione con le quali è stato affermato che l’esercizio delle attività di Agente di Commercio e di Promotore Finanziario – soggette alla disciplina del reddito d’impresa e non a quella del reddito di lavoro autonomo – possono essere escluse dal tributo regionale, qualora l’attività risulti non autonomamente organizzata.

Nella gestione del contenzioso concernente l’IRAP “lavoratori autonomi” le Direzioni regionali terranno conto delle indicazioni fornite da quest’ultima circolare dell’Agenzia e qualora il ricorso del contribuente risulti fondato il contenzioso pendente andrà abbandonato e si legittimerà l’esclusione del contribuente dall’IRAP, sempre che non siano sostenibili altre questioni.

d.S.

La Camera di Commercio di Parma finanzia il business plan delle nuove imprese

La Camera di Commercio di Parma ha deciso di stanziare un nuovo finanziamento per la fase precedente l’avvio effettivo dell’attività imprenditoriale.

Al finanziamento potranno accedere:

1. Aspiranti Imprenditori:

  • persone fisiche di età non inferiore ai 18 anni;
  • residenti o domiciliati in provincia di Parma;
  • che intendano, entro 12 mesi dalla data di presentazione della domanda, avviare una attività imprenditoriale, localizzata nel territorio provinciale.

2. Nuove imprese (con un numero massimo di 50 dipendenti, con sede operativa in provincia di Parma), aventi i seguenti requisiti:

  • forma giuridica: ditta individuale, società di persone o di capitali;
  • iscrizione al Registro Imprese della Camera di Commercio di Parma da non più di 6 mesi dalla data di presentazione della domanda;
  • in regola con il pagamento del diritto annuale;
  • che non hanno protesti cambiari a carico e non hanno in corso procedure fallimentari o coattive.

Avranno priorità e una maggiorazione del contributo le richieste presentate da:

  • aspiranti imprenditori di età compresa tra i 18 e i 35 anni compiuti che avvieranno una ditta individuale o costituiranno un’impresa giovanile;
  • aspiranti imprenditrici femminili che avvieranno una ditta individuale o costituiranno una impresa femminile;
  • neo imprese femminili e giovanili;
  • disoccupati o in mobilità, iscritti al Centro per l’Impiego della Provincia di Parma o neo imprese costituite in maggioranza da tali soggetti;
  • lavoratori (CIGS) coinvolti in processi di crisi, riconversione o difficoltà industriale o produttiva o neo imprese costituite in maggioranza da tali soggetti.

Per maggiori informazioni invitiamo a scaricare la documentazione resa disponibile dalla CCIAA di Parma. (clicca qui per scaricare il documento)

Taxi, la Regione Lombardia stanzia un nuovo finanziamento

La Regione Lombardia stanzia dei fondi a favore di soggetti, singoli o associati, titolari di licenze di taxi per l’acquisto di veicoli meno inquinanti; per la trasformazione da benzina a metano/GPL; per la predisposizione del veicolo al servizio disabili.

Possono richiedere di accedere al finanziamento gli interventi, effettuati dal 1° novembre 2008 sino al 15 marzo 2011, per:

  • acquisto nuove auto di classe ambientale almeno euro 4 alimentate esclusivamente a metano o a trazione ibrida elettrica;
  • acquisto nuove auto di classe ambientale almeno euro 4 con doppia alimentazione benzina/metano o benzina/GPL;
  • trasformazione delle autovetture, di classe ambientale almeno euro 4, da alimentazione a benzina ad alimentazione a metano/GPL;
  • predisposizione delle autovetture a favore dei soggetti portatori di handicap.

Per richiedere il finanziamento è indispensabile che le autovetture siano nuove e di prima immatricolazione.

Ma a quanto ammonta il contributo della Regione?

  • fino a 6.000,00 euro per l’acquisto di autovetture ecologiche, alimentate esclusivamente a metano o a trazione ibrida elettrica. Il contributo sarà pari al 35% del costo di fatturazione dell’autovettura al netto dell’IVA;
  • fino a 4.500,00 euro per l’acquisto di autovetture a metano o a trazione ibrida elettrica. Il contributo sarà pari al 30% del costo di fatturazione dell’autovettura al netto dell’IVA;
  • fino a 6.000,00 euro per l’acquisto di autovetture ecologiche, con doppia alimentazione benzina/metano o benzina/Gpl. Il contributo sarà pari al 25% del costo di fatturazione dell’autovettura al netto dell’IVA;
  • fino a 4.000,00 euro per l’acquisto di autovetture ecologiche, con doppia alimentazione benzina/metano o benzina/Gpl, in caso di sostituzione di autovettura con diverso tipo di alimentazione rispetto al precedente punto. Il contributo sarà pari al 20% del costo di fatturazione dell’autovettura al netto dell’IVA.

La richiesta al contributo dovrà essere effettuata online utilizzando il sistema Finanziamenti On Line della Regione Lombardia entro e non oltre il 31 maggio 2010. 

Quali sono le spese di rappresentanza per un Agente di Commercio?

Le spese di rappresentanza per un Agente di Commercio sono tipicamente di tre tipologie:

  • omaggi alla clientela (o ai funzionari della casa mandante)
  • pasti offerti alla clientela (o ai funzionari della casa mandante)
  • soggiorni alberghieri offerti alla clientela (o ai funzionari della casa mandante)

Per tutte queste tipologie di spesa, ai fini fiscali, si fa sempre riferimento al valore unitario al netto dell’Iva e si potrà dedurre integralmente il costo sostenuto e detrarre integralmente l’Iva se il valore unitario è inferiore a € 25,82 (art. 108, comma 2, T.U.I.R.). Qualora invece il costo del bene/servizio è superiore ai € 25,82 ed inferiore ai € 50,00, si potrà dedurre esclusivamente il valore unitario del bene/servizio e non si potrà detrarre l’Iva.

 RIEPILOGANDO:

  1. se spendi fino a 25,82 euro (al netto dell’Iva), deduci integralmente il costo del bene/servizio, detrai integralmente l’Iva;
  2. se spendi fino più di 25,82 euro e meno di  50,00 euro (al netto dell’Iva), deduci integralmente il costo del bene/servizio ma non detrai l’Iva;

Per tutte le spese di rappresentanza che hanno un valore unitario superiore ai 50,00 euro l’eccedenza, ai fini della determinazione del reddito d’impresa, è riconosciuta in deduzione nel periodo d’imposta di sostenimento solo se in presenza dei requisiti di inerenza e congruità definiti nel D.M. 19/11/2008 che consente la deducibilità delle spese di rappresentanza in misura integrale.

In particolare, sono ritenute inerenti le spese di rappresentanza sostenute per: viaggi turistici con significative attività promozionali di beni e servizi legati all’attività caratteristica dell’impresa; feste, ricevimenti o eventi di intrattenimento organizzate per ricorrenze aziendali, festività nazionali o religiose oppure per l’inaugurazione di nuove sedi; beni e servizi distribuiti o erogati gratuitamente dall’impresa con i requisiti previsti dalla norma.

La deducibilità fiscale opera sempre nel periodo d’imposta in cui si sono sostenute le spese di rappresentanza, le quali sono comunque commisurate all’ammontare dei ricavi e proventi della gestione caratteristica dell’impresa risultanti dalla dichiarazione dei redditi, con una struttura tipicamente a scaglioni. Il tetto di deducibilità è pari a:

  • 1,3% dei ricavi e altri proventi fino a 10 milioni di euro;
  • 0,5% per la parte eccedente i 10 milioni di euro e fino a 50 milioni di euro;
  • 0,1% dei ricavi e altri proventi per la parte eccedente i 50 milioni di euro.

Per calcolare l’importo deducibile non si tiene conto dei beni distribuiti gratuitamente e di costo unitario non superiore a € 50,00.