Registrazione brevetti: regole più veloci dal CDM

Il Decreto Legislativo di revisione del Codice della proprietà intellettuale approvato dal Consiglio dei Ministri (CDM) ha stabilito un’accelerazione e una semplificazione delle regole per la registrazione dei brevetti.

Con questo provvedimento, il CDM introduce la protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche.

Ma non solo, consente anche il diritto di brevettare ai ricercatori universitari nel caso in cui Università o centri di ricerca pubblici non abbiano provveduto ad aiutarli nell’arco di sei mesi.

Oltre a questo, ma nuova norma offre ai Comuni la possibilità di ottenere il riconoscimento di un marchio da utilizzare anche per la valorizzazione commerciale del proprio patrimonio culturale, storico, architettonico e ambientale.

Ha detto il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, fra i principali innovatori della nuova rievisione normativa

Con questo provvedimento – ha spiegato Scajola – intendiamo stimolare la brevettazione, offrendo nuove opportunità ai ricercatori, e accentuare l’utilizzo industriale delle invenzioni brevettate, per intensificare l’innovazione del sistema produttivo e contribuire così alla competitività del nostro Paese e al rafforzamento della ripresa economica”.

Paola Perfetti

Nasce la governance commercialisti europei

Il Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili ha comunicato ufficialmente la nascita della governance societaria nata dal documento siglato nei giorni scorsi a Madrid.

I protagonisti sono i commercialisti italiani, spagnoli e francesi, che hanno deciso di rafforzare la governance delle imprese.

Per farlo, hanno introdotto un modello di controllo basato su un approccio dinamico, che riguardi anche i processi di formazione delle decisioni manageriali.

Su di loro è prevista anche una supervisione di modo da assicurare un controllo sulla loro applicazione.

Paola Perfetti

Controlli a tappeto contro gli evasori fiscali

Prosegue la lotta all’evasione fiscale e internazionale, con sempre maggiori controlli che si estendono soprattutto ai settori dei liberi professionisti e delle Pmi.

Dal prossimo maggio sono stati decretati nuovi accertamenti fiscali che andranno a riguardare soprattutto i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali: costoro saranno sottoposti a controlli incrociati, indagini ed ispezioni volte a svelare eventuali frodi.

I controlli saranno su base provinciale senza escludere le verifiche generali, le ispezioni sulle potenziali non congruità ed anche i congrui.

Dal mese venturo, infatti, sono già stati previsti circa 10 mila accertamenti fra le imprese che hanno presentato le dichiarazioni in conformità con gli Studi di Settore.

Ad essere nel mirino sono gli esercenti arti e professioni e, a differenza del 2009, quando le imprese controllate erano quelle che registravano ricavi sopra i 300milioni annui, da quest’anno la soglia intende abbassarsi.

Paola Perfetti

Disabili: agevolazioni sui veicoli

Anche i disabili hanno diritto all’agevolazione fiscale e per usufruirne possono compilare un documento di spesa sia a loro intestato che recante i dati della persona della famiglia a cui sono a carico.

Nel primo caso, il contribuente deve essere titolare di un proprio reddito che abbia importo superiore ai 2.840,51 euro.

I benefici fiscali sono applicati sui veicoli e mezzi di trasporto secondo secondo queste modalità e ambiti.

Partiamo dall’acquisto di vetture e autovetture: si dispone di un’aliquota agevolata solo se la spesa è effettuata direttamente dal disabile o dal familiare di cui egli sia fiscalmente a carico, oppure per le prestazioni di adattamento effettuate nei suoi confronti.

In questo caso, è applicabile l’IVA al 4% (e non al 20%) se l’acquisto concerne autovetture di cilindrata fino a 2mila centimetri cubici con motore a benzina, e fino a 2800 centimetri cubici se con motore diesel; nuove o usate. Ma anche sull’acquisto contestuale di optional e sulle prestazioni di adattamento di veicoli non adattati e già posseduti dal disabile.

Le vetture che presentino le medesime caratteristiche sono esentate dal pagamento del bollo (per richiederlo, il disabile deve rivolgersi all’Ufficio tributi dell’ente Regione oppure, all’Agenzia delle Entrate per quelle Regioni mancanti di questi uffici).

L’IVA ridotta si applica una sola volta ogni quattro anni a decorrere dalla data di acquisto del mezzo di trasporto, a meno di riottenere il beneficio per acquisti entro il quadriennio (che è possibile qualora il primo veicolo beneficiato sia stato cancellato dal PRA).

Non sono inclusi nei benefici gli autoveicoli intestati ad altre persone, a società commerciali, cooperative, enti pubblici o privati, anche se destinati al trasporto di disabili.

L’impresa che vende veicoli con l’aliquota Iva agevolata, a sua volta, ha il dovere di:

– emettere fattura con l’annotazione che si tratta di un’operazione ai sensi della legge 97/86 e della legge 449/97, ovvero della legge 342/2000 o della legge 388/2000. Se si tratta di importazione, gli estremi della legge 97/86 devono essere annotati sulla bolletta doganale;
– comunicare all’ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate la data dell’operazione, la targa del veicolo, i dati anagrafici e la residenza del cessionario ma solo nel caso di vendita di un veicolo. Il termine per queste operazioni è di 30 giorni dalla data della vendita o della importazione e i dati debbono essere comunicati all’ufficio territorialmente competente rispetto alla residenza dell’acquirente.

Dettagli

Se il disabile è intestario di più di un veicolo, l’esenzione dal pagamento del bollo auto spetta solo a uno dei suoi veicoli, a sua discrezione.

Al momento della presentazione di tutta la documentazione, sarà il disabile a comunicare all’Ufficio competente la targa dell’auto prescelta.

Paola Perfetti

Mutuo sospeso per le Pmi

L’ABI (Associazione Bancaria Italiana) e alcune realtà dell’Osservatorio permanente su banche-imprese hanno siglato un accordo speciale dedicato alle Pmi.

Per loro, è stata promulgata l’iniziativa atta a sospendere il pagamento di una rata del mutuo per le piccole e medie imprese.

Questa iniziativa è funzionale alla patrimonializzazione delle imprese così da agevolarle.

In che cosa consiste

L’accordo sulla sospensione di una rata del mutuo per le Pmi prevede:

– interventi di interruzione per un anno del pagamento della quota capitale del mutuo;

– pausa per un anno o per 6 mesi del pagamento della quota capitale che sia inserita nei canoni di operazioni di leasing immobiliari (sospensione di 1 anno) o mobiliari (6 mesi).

Sono da considerarsi attinenti a questa categoria anche le operazioni di allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito di breve periodo.

E’ infine possibile ottenere un contributo per rafforzare il patrimonio delle Pmi in previsione di un finanziamento specifico oppure per altre tipologie.

Il termine ultimo di presentazione delle domande è il 30 giugno 2010.

Perchè possano beneficiare della sospensione di una rata del mutuo, però, le imprese devono corrispondere a queste caratteristiche:

– devono avere un numero di dipendenti determinato entro le 250 unità;

– l’importo complessivo del fatturato annuale deve essere di 50 milioni di euro;

– non devono avere rate non pagate, scadute da più di tre mesi;

– devono essere connessi a finanziamenti bancari (si di breve e che di lungo periodo) o a contratti di leasing finanziari.

Modalità di presentazione della domanda

Per effettuare la domanda è necessario che

– l’impresa al 30 settembre del 2008 non sia stata inserita tra le società non in bonis o in sofferenza;

– che le rate del pagamento siano in scadenza o scadute da non più di 180 giorni al momento di presentazione della domanda.

Paola Perfetti

Quando il contribuente non è tenuto al pagamento in pendenza di ricorso

La Commissione tributaria provinciale Roma ha emesso la Sentenza, Sez. XLI, del 04/09/2009, n. 329, con la quale si stabilisce l’iscrizione a ruolo delle somme a titolo provvisorio.

In particolare, la Sentenza ha deciso che il contribuente non è tenuto al pagamento in pendenza di ricorso e può anche impugnare la relativa cartella.

Questo, nel caso in cui l’Ufficio proceda ad iscrivere a ruolo le somme dovute dal contribuente, a titolo provvisorio, in pendenza di ricorso avverso un avviso di certamento, perciò senza attendere la sentenza della CTP che respinge il ricorso.

Per un ulteriore approfondimento della Sentenza n. 329/41/09 della Commissione tributaria provinciale di Roma, si comunica la prossima pubblicazione su Corriere Tributario a firma di Francesco Napolitano.

Paola Perfetti

Pmi verso l’Export: via libera alla riforma

Via libera definitivo alla riforma degli strumenti di agevolazione finanziaria mirati all’Export.

La novità è stata annunciata dal viceministro allo Sviluppo Economico, Adolfo Urso, con delega al Commercio Estero e attraverso il Comitato Agevolazioni.

In particolare, il Viceministro Urso ha dichiarato: “In questa fase difficile della congiuntura economica è un sostegno concreto a chi scommette sull’internazionalizzazione come arma vincente per agganciare la ripresa”.

Ecco quali sono gli aggiornamenti.

In primo luogo, è stata introdotta la riduzione del tasso agevolato applicabile: con la riforma passa dal 40% al 15% del tasso di riferimento.

E poi:

– trasferimento della quota erogabile a titolo di anticipo dal 10% al 30%;

– ammissibilità delle spese sostenute dall’impresa fin dalla data di presentazione della domanda;

– garanzie per le Pmi di ricevere condizioni più favorevoli in funzione della loro affidabilità e capacità di rimborso;

– introduzione di uno scoperto di garanzia fino al 50% del finanziamento agevolato concesso per le Pmi meritevoli.

Paola Perfetti

Modifica al Modello 730/2010

L’Agenzia delle Entrate ha reso nota la correzione alla circolare di liquidazione e riguardante l‘allegato D – Circolare di liquidazione del modello 730/2010.

Tali modifiche verrano incluse dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate in un Provvedimento di prossima pubblicazione.

In data 9 aprile 2010, sono state introdotte due integrazioni necessarie per la giusta determinazione del reddito sui fabbricati ubicati in Abruzzo.

L’ipotesi presupposta è che siano stati concessi in comodato d’uso a soggetti colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 con codice “15”, col. 2, quadro B.

Paola Perfetti

Tre domande dei nostri lettori per chiarire il tema “buoni pasto”

  • Sono un imprenditore […] ho iniziato la mia attività da poco e sto imparando giorno dopo giorno come si gestisce un’impresa e i suoi dipendenti […] ho letto il vostro articolo sui buoni pasto e vorrei sapere se sono tenuto a darli obbligatoriamente ai miei 3 dipendenti. Potete rispondermi?

Non c’è nessuna legge che obbliga il datore di lavoro a concedere i buoni pasto. La loro erogazione come benefit può essere frutto solo di uno specifico accordo, in fase di contrattazione.

  • Sono un agente di commercio e pranzo sempre fuori. Spesso pranzo al bar e non posso chiedere al barista di emettere una fattura per una cifra così bassa. Posso utilizzare anche io i buoni pasto?

Sì, anche gli agenti di commercio possono utilizzare i buoni pasto. Per questo tipo di lavoro autonomo si è soggetti alla stessa disciplina delle imprese e non a quella dei liberi professionisti, in quanto l’agente di commercio è una ditta. Per questo motivo la deducibilità del costo dei buoni pasto è relativa al reddito d’impresa, mentre l’iva non è comunque mai deducibile.

  • Sono un consulente e già da qualche tempo utilizzo i buoni pasto. A volte mi capita che il ristorante non li voglia accettare. I ristoratori non sono tenuti ad accettarli per legge?

No, nessun esercizio è obbligato ad accettare i buoni pasto, è una libera scelta degli esercenti. Sui siti dei principali distributori puoi trovare gli elenchi degli esercizi commerciali con i quali sono convenzionati.

Decreto incentivi: il sostegno alla domanda in particolari settori

Il Decreto Incentivi ha istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico un fondo, per l’anno 2010, pari a 300 milioni di euro per il sostegno della domanda in particolari settori quali: l’efficienza energetica, l’eco-compatibilità, la sicurezza sul lavoro.
Con tale Decreto, già approvato il 26 marzo scorso sono state definite le modalità di erogazione e di ripartizione dei contributi a tali settori, oltre che il tetto massimo di spesa per ciascuna tipologia di contributo. I contributi sono stati previsti sotto forma di riduzione del prezzo di vendita praticato dal cedente sull’acquisto di determinati beni.

Di seguito vi proponiamo un breve elenco delle tipologie di prodotto per i quali sono stati previsti i contributi:

  • acquisto di una nuova cucina componibile completa di elettrodomestici da incasso ad alta efficienza energetica; acquisto di cucine di libera installazione dotata di forno elettrico di classe A e di piano cottura dotato di valvola di sicurezza gas (Fsd);
  • acquisto di elettrodomestici quali lavastoviglie classe A/A/A, forni classe A, piani cottura dotato di dispositivo di sorveglianza di fiamma (Fsd), cappe climatizzate, scaldacqua elettrici con pompe di calore ad alta efficienza dedicate alla sola produzione di acqua calda sanitaria;
  • ciclomotori categoria “euro 3”;
  • sostituzione di motori fuoribordo di vecchia generazione con motori a basso impatto ambientale e per l’acquisto di stampi per la laminazione sottovuoto degli scafi da diporto dotati di flangia perimetrale;
  • Gru a torre per l’edilizia
  • Rimorchi a motore e semirimorchi di categoria 04 dotati di dispositivo “ABS”;
  • macchine agricole e movimento terra a motore;
  • motori ad alta efficienza (IE2) e Gruppi Statici di Continuità (UPS) ad alta efficienza di potenza; batterie di condensatori che contribuiscano alla riduzione delle perdite di energia elettrica sulle reti a media e bassa tensione;
  • contributo a favore di giovani tra i 18 ed i 30 anni di età per l’attivazione di una rete a banda larga;
  • contributi per l’acquisto di immobili di nuova costruzione ad alta efficienza energetica adibiti a prima abitazione della famiglia

I contributi sono concessi alle operazioni di acquisto effettuate a partire dalla data di pubblicazione sulla G.U. del Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico e sino al 31.12.2010 e non sono cumulabili con altri benefici previsti per gli stessi beni da altre disposizioni agevolative, tranne nel caso di acquisto di edifici verdi, il cui contributo è compatibile con le agevolazioni prima casa. Per l’acquisto di immobili di nuova costruzione ad alta efficienza energetica è, in ogni caso, richiesto, ai fini della concessione del contributo, l’attestato di certificazione energetica rilasciato da un soggetto accreditato.
Il venditore dovrà prenotare il contributo in favore dell’acquirente entro 20 giorni dalla data della stipula dell’atto di compravendita definitivo.

Dott. Ottavio Bardari | Coordinatore Scientifico di INFOIVA