Sportello semiconduttori, da oggi è possibile presentare la domanda

Al via lo sportello semiconduttori per la presentazione delle domande per sostenere lo sviluppo economico, tutti i dettagli.

Sportello semiconduttori, al via da oggi

Lo sportello semiconduttori è aperto da oggi 30 aprile alle ore 12. Lo sportello permette la presentazione di domande a valere sullo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo, destinato a sostenere la crescita e lo sviluppo tecnologico della catena di approvvigionamento dei semiconduttori.

Si ricorda che il settore dei semiconduttori e dei microchip sta uscendo da un periodo di forte crisi. Pertanto i nuovi incentivi potrebbero essere di grande aiuto per le imprese italiane. Imprese che da sempre si stanno muovendo verso un interesse crescente per il settore tecnologico, in linea anche con le linee guida europee. Ma vediamo nel dettaglio in cosa consistono le domande dello sportello semiconduttori e come presentarle.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto di politica industriale che vede l’Unione europea impegnata a rafforzare la catena del valore continentale dei semiconduttori nel medio-lungo periodo, al fine di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la resilienza del settore (Chips Act).

Sportello semiconduttori, la dotazione finanziaria

La dote finanziaria è pari a 3.292.000.000 euro ed è gestita da Invitalia. Le domande possono essere presentate per progetti realizzati in tutto il territorio nazionale. In particolare si possono finanziare i progetti di sviluppo Industriale, tutela ambientale ed, eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, con costi ammissibili non inferiori a 20 milioni di euro. Nello specifico si tratta di progetti, realizzati da una o più imprese, finalizzati:

a) al rafforzamento e allo sviluppo della capacità e dell’industria nazionale di produzione di semiconduttori, attraverso la realizzazione di investimenti concernenti le singole fasi che ne compongono il processo di produzione ovvero più fasi del processo in maniera integrata, e/o

b) alla crescita e allo sviluppo tecnologico delle imprese appartenenti alla catena di approvvigionamento dei semiconduttori

Come presentare la domanda

Possono presentare domanda le imprese – di qualsiasi dimensione – interessate a sviluppare programmi industriali comprendenti progetti di investimento produttivo, per la tutela ambientale e, eventualmente, di ricerca e sviluppo. Per presentare domanda di agevolazioni sarà necessario:

  • essere in possesso di una identità digitale (SPID, CNS, CIE);
  • accedere alla nuova Area Personale per compilare direttamente online la domanda, caricare il business plan e gli allegati;

Per concludere la procedura di presentazione della domanda è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Al termine della compilazione del piano di impresa e dell’invio telematico della domanda e dei relativi allegati, verrà assegnato un protocollo elettronico. I modelli sono scaricabili sul sito di Invitalia insieme a tante altre informazioni relative ai progetti finanziabili.

Decreto Primo Maggio, ore decisive per lavoratori ed imprese

Il Decreto lavoro, ribattezzato Decreto Primo Maggio, proprio perché sarà discusso il 30 aprile, prevede diverse misure.

Decreto Primo Maggio, incontro tra Governo e sindacati

Il governo Meloni sta lavorando per trovare un accordo con i sindacati su tredicesime ed aiuti ai lavoratori con i redditi più bassi. E così come lo scorso anno, ci si trova a cercare delle proposte che possa fare felice i lavoratori, ma anche le aziende, soprattutto in sede di assunzione. La premier a Palazzo Chigi incontra i sindacati soprattutto sul tema della defiscalizzazione in caso di assunzione di nuovi lavoratori.

In particolare gli sgravi prevedono degli incentivi fiscali pari al 120% per le persone assunte con contratto a tempo indeterminato. Mentre gli sgravi arrivano fino al 130% quando ad essere assunti sono soggetti giovani, ex percettori del reddito di cittadinanza o donne lavoratrici. Tali misura potrebbero essere applicate a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma societaria.

I vantaggi per gli imprenditori

Gli imprenditori che assumono aumenteranno il numero dei dipendenti, ma risparmierebbero sul costo dei contributi da sostenere. Ma per mantenere le agevolazioni devono essere rispettati altre due condizioni:

  • devono essere nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminati;
  • l’azienda deve mantenere un incremento occupazionale reale tra l’anno e quello precedente.

Misure che interesseranno 380 mila aziende italiane, dalle più grandi alle più piccole. Ma soprattutto uno sgravio che potrebbe vedere un aumento non indifferente del numero di disoccupati che potrebbero trovare finalmente una nuova occupazione. Secondo gli studiosi, infatti, l’Italia ha aumentato il suo tasso occupazione, e questo fa ben sperare.

Decreto Primo Maggio, il bonus tredicesime

Sul tavolo delle trattative anche il bonus tredicesime. Si tratterebbe di 100 euro una tantum da dare al lavoratore a dicembre. Ma a creare qualche problema sembra essere la risorsa finanziaria necessaria. Proprio “a causa della limitatezza delle risorse disponibili” la misura dovrebbe essere adottata solo per il 2024. Tuttavia potrebbero richiedere il bonus coloro che sono lavoratori dipendenti, il cui reddito non supera 28 mila euro l’anno, con moglie e almeno un figlio a carico.

Inoltre allo studio ci sono i premi di produttività con la tassazione dal 5% al 10% nel 2025, per importi fino a 3 mila euro. Infine ai sindacati la Premier dovrebbe confermare il taglio del cuneo fiscale contributivo, nella forma rafforzata. In particolare fino a 7 punti meno fino a dicembre ed il bonus mamme lavoratrici da inserire in un nuovo patto di stabilità, sempre in linea con quelle che sono le linee europee.

 

 

Affitti brevi 2024, da settembre arriva il codice identificativo univoco

Affitti brevi 2024 cambiano le regole ed arriva anche il codice identificativo univoco dal mese di settembre, tutte le novità.

Affitti brevi 2024, servono maggiori regole

Gli affitti brevi 2024 o locazioni per pochi giorni sono diventati un vero e proprio business. Spesso sono dei veri e propri fonti di reddito, che spesso però non trovano una dichiarazione dei redditi corrispondente. I così detti affitti di immobili di breve durata che spesso sono destinati a lavoratori e turisti. Ebbene un fenomeno sempre crescente che dà fastidio a diversi albergatori.

L’Agenzia delle entrate definisce come affitto breve: un contratto di locazione di immobile a uso abitativo, di durata non superiore a 30 giorni, stipulato da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa. A esso sono equiparati i contratti di sublocazione e quelli di concessione in godimento a terzi a titolo oneroso da parte del comodatario, aventi medesima durata. Ma occorre dare una maggior controllo alla gestione e regolarizzazione di queste strutture.

Arriva da settembre il codice identificativo univoco

Per rendere a tutti effetti in regola il proprio immobile per le locazioni brevi da settembre sarà più facile. Infatti l’intesa tra il Governo e le regioni punta all’introduzione del Codice identificativo nazionale (Cin) da associare a tutte le unità immobiliari dedicate alle locazioni brevi e di natura turistica. Così facendo tutte le strutture potranno essere tracciate, evitando l’evasione fiscale.

Il codice identificativo univoco sarà obbligatorio. La mancata identificazione comporterà una sanzione amministrativa fino a 5 mila euro. Da settembre quindi dovrebbe partire il codice identificativo. Il codice n.1 sarà di natura provvisoria e a seguire il n.2 che invece avrà una natura duratura nel tempo.

Affitti brevi 2024, quando a gestirli sono degli intermediari immobiliari

Nuove regole anche per gli operatori di settore. Infatti per i contratti di locazione breve stipulati tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione è previsto la trasmissione dei relativi dati entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di conclusione del contratto. L’omessa o incompleta comunicazione dei dati è punita con una sanzione da 250 a 2.000 euro. Sanzione ridotta alla metà se la trasmissione avviene entro i quindici giorni successivi alla scadenza ovvero se, entro quello stesso termine, è effettuata la trasmissione corretta dei dati.

Si tratta di tutti quei soggetti che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare. Infine gli intermediari che intervengono nel pagamento o incassano i canoni/corrispettivi relativi ai contratti di locazione breve devono operare su quelle somme, in qualità di sostituti d’imposta, una ritenuta del 21% a titolo d’acconto. Per versare occorre usare il modello F24, con il codice tributo “1919”.

 

Bonus mamme nella scuola, aperti i termini per la presentazione

Il Bonus mamme nella scuola è adesso richiedibile. Infatti sono stati aperti i termini di presentazione delle richieste, i dettagli.

Bonus mamme nella scuola, la nota del Ministero

Con circolare AOODPRR 2244 del 26 marzo 2024 sono state fornite le istruzioni operative al fine della presentazione dell’istanza di cui alla legge 30 dicembre 2023 n. 213 per il cosiddetto “Bonus mamme”. Si tratta dell’esonero della contribuzione previdenziale, fino a un massimo di 3000 euro annui, per le lavoratrici madri. L’applicativo rientra nel programma per la semplificazione portato avanti da questo Ministero che ha individuato, tra le priorità strategiche, lo snellimento delle procedure amministrative e la razionalizzazione del lavoro del personale assegnato alle segreterie scolastiche.

L’esonero è esteso, in via sperimentale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024. Anche alle lavoratrici madri di due figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Ma a esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Bonus mamme nella scuola, quando presentare la domanda

La domanda di richiesta del bonus è già inviabile. Infatti i termini di presentazione si sono aperti giorno 22 aprile 2024 alle ore 16. La nota del Ministero specifica che per accedere al servizio, l’utente deve effettuare il login nell‘area riservata in alto a destra all’interno del sito del Ministero (http://mim.gov.it). L’accesso deve essere fatto attraverso le credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di identità elettronica) o eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature).

La misura agevolativa si sostanzia in un abbattimento totale della contribuzione previdenziale dovuta dalla lavoratrice. Ma con un limite massimo di 3.000 euro annui, da riparametrare su base mensile. La soglia massima di esonero della contribuzione dovuta dalla lavoratrice, riferita al periodo di paga mensile è, pertanto, pari a 250 euro (€ 3.000/12). Per i rapporti di lavoro instaurati o risolti nel corso del mese, detta soglia cambia nella misura di 8,06 euro (€ 250/31) per ogni giorno di fruizione dell’esonero contributivo.

A Maggio anche gli arretrati

Buone notizie anche per le lavoratrici nel settore della pubblica amministrazione. Infatti a maggio 2024 è previsto l’allargamento della misura alle madri che lavorano nella Pubblica amministrazione. Tuttavia per le dipendenti statali che non hanno ancora ricevuto il bonus, a maggio riceveranno anche gli arretrati. Occorre solo avere i requisiti richiesti dalla legge, presentare la domanda, e l’esonero sarà accreditato direttamente alla beneficiaria su conto corrente tramite il sistema NoiPA. Chi non dovesse riuscire a presentare domanda tramite accesso sul sito del ministero, può farlo attraverso i Caf, patronati o professionisti abilitati.

Bonus asilo nido 2024, requisiti e come presentare la domanda

Il bonus asilo nido 2024 prevede dei requisiti per coloro che vogliono averlo. Ecco quindi le indicazioni che arrivano dall’INPS.

Bonus asilo nido 2024, i requisiti necessari

Il bonus com’è noto consiste in un contributo per il pagamento delle rette di asili nido, sia pubblici che privati autorizzati. Ma anche di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini, con meno di tre anni, affetti da gravi patologie croniche. Un grande aiuto per le famiglie

Con il messaggio 11 marzo 2024, n. 1024, l’Istituto indica:

  • requisiti per accedere alla prestazione;
  • le modalità per la presentazione delle domande;
  • la documentazione da allegare;
  • gli importi del contributo, in base al valore dell’ISEE minorenni presentato.

La prestazione spetta per ciascun figlio di età inferiore ai 36 mesi. Tuttavia nell’ipotesi in cui il minore per il quale si vuole presentare la domanda compie i tre anni d’età nel corso del 2024 è possibile richiedere soltanto le mensilità comprese tra gennaio e agosto 2024.

A quanto ammonta il contributo?

L’agevolazione potrà spettare in misura pari a:

  • un massimo di 3.000 euro (dieci rate da 272,73 euro e una da 272,70 euro) con ISEE minorenni in corso di validità fino a 25.000,99 euro;
  • un massimo di 2.500 euro (dieci rate da 227,27 euro e una da 227,30 euro) con ISEE minorenni da 25.001 euro fino a 40.000 euro;
  • e un massimo di 1.500 euro (dieci rate da 136,37 euro e una da 136,30 euro) nelle seguenti ipotesi: ISEE minorenni oltre la predetta soglia di 40.000 euro, assenza di ISEE minorenni, ISEE con omissioni e/o difformità dei dati del patrimonio mobiliare e/o dei dati reddituali auto dichiarati, ISEE discordante, ISEE minorenni non calcolabile.

La legge 30 dicembre 2023, n. 213, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”, all’articolo 1, comma 177, lettera b), ha disposto che: “Con riferimento ai nati a decorrere dal 1° gennaio 2024, per i nuclei familiari con un valore dell’ISEE fino a 40.000 euro, calcolato ai sensi  dell’articolo 7 del medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013, nei quali sia già presente almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni, l’incremento del buono di cui al secondo periodo è elevato a 2.100 euro”.

Bonus asilo nido 2024, come presentare la domanda

La domanda di contributo deve essere presentata entro il 31 dicembre 2024, dal genitore o dal soggetto affidatario del minore. La domanda deve essere presentata, corredata della relativa documentazione, esclusivamente in via telematica attraverso uno dei seguenti canali:

  • portale web dell’Istituto, utilizzando gli appositi servizi raggiungibili sul sito www.inps.it, autenticandosi tramite la propria identità digitale: SPID di livello 2 o superiore, Carta di Identità Elettronica (CIE) 3.0 o Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • Istituti di Patronato, utilizzando i servizi offerti dagli stessi.

La documentazione di spesa deve essere allegata entro e non oltre il 31 luglio 2025. Basta collegarsi al servizio online “Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione” (funzione “Allegare documenti di spesa”), disponibile sul sito dell’Istituto. Oppure sfruttare il servizio “Bonus nido” presente nell’app “INPS mobile”.

Musei italiani, ingressi liberi per il 25 aprile, come partecipare

Musei italiani avranno accesso gratuito per il prossimo 25 aprile 2024, tutti i dettagli dell’evento promosso dal Ministero della cultura.

Musei italiani, ingressi liberi il 25 aprile

Il 25 aprile di ogni anno si celebra in Italia la Festa della Liberazione, un anniversario che commemora la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Quest’anno, cadendo di giovedì è anche prevista la possibilità di fare un lungo ponte per tutti i lavoratori. E per questo le città si riempiono di turisti che vengono a visitare le città. L’Italia è piena di musei e di bellezze che devono essere mostrati sia agli italiani che soprattutto ai turisti.

Ebbene il 25 aprile 2024, in occasione della Festa della Liberazione, i musei e i parchi archeologici statali saranno aperti gratuitamente, così come proposto dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Alla #domenicalmuseo (12 giornate l’anno), quindi, anche nel 2024 si aggiungono 3 date a ingresso libero nei luoghi della cultura: 25 aprile, 2 giugno e 4 novembre.

Musei italiani, le parole del Ministro Sangiuliano

A promuovere l’iniziativa ci pensa il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano che spiega di cosa si tratta.  “Rinnoviamo l’iniziativa anche quest’anno: il 25 aprile sarà la prima di tre nuove giornate gratuite da me fortemente volute per associare a ricorrenze altamente simboliche per la Nazione la visita nei luoghi della cultura”, dichiara il Ministro Sangiuliano.

Saranno diversi i musi aperti in tutte le città e decisione ben accolta dalle regioni. E anche in Sicilia si è scelto di appoggiare questa decisine, in linea con le disposizioni del ministero della Cultura, e fortemente sostenuta dal presidente della Regione Siciliana. Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso su prenotazione dove previsto.

Quali sono i siti visibili?

Sul sito del Ministero della cultura è presente l’elenco completo dei luoghi in cui si può accedere gratuitamente. Tuttavia l’elenco pubblicato è aggiornato in tempo reale a cura degli Istituti Periferici del Ministero della Cultura. Basta cliccare sul nome del museo che si vuole visitare per avere a disposizione: la posizione, l’orario di ingresso e chiusura del sito, nonché il responsabile del servizio. Infine il consiglio è quello di prenotare il proprio ingresso perché si potrebbe rischiare di dover fare davvero lunghe file.

 

E’ possibile contattare l’Agenzia delle entrate? Si, ecco come fare

E’ possibile contattare l’Agenzia delle entrate? La risposta è si e telefonicamente si possono fare tantissime cose, ecco come fare.

Come contattare l’Agenzia delle entrate, i numeri utili

L’Agenzia delle entrate è sempre più facile da contattare. Un progetto che rientra  nel piano che prevede una maggiore chiarezza e comunicazione tra il fisco e il contribuente. Tuttavia tramite è attivo un call center che permette di prendere informazioni, ma anche di fissare gli appuntamenti nelle sedi territoriali dislocate in tutta Italia. Un call center che diventa sempre più snello e che di recente ha però cambiato numero. Per questo motivo vi forniamo i numeri corretti.

Da oggi 22 aprile 2024 cambiano i numero per contattare il call center dell’Agenzia delle entrate. I nuovi numeri sono: 06.97.61.76.89 per le chiamate da cellulare (che sostituisce lo 06.96.66.89.07) e 06.45.47.04.68 per le chiamate da estero (che prende il posto dello 06.96.66.89.33). Resta invariato, invece, il numero verde da rete fissa: 800.90.96.96.

Assistenza a tutto tondo

Chiamare il Call center dell’agenzia delle entrate permette di risolvere davvero tanti problemi e sciogliere alcuni dubbi. E’ infatti possibile chiedere informazioni su novità e scadenze fiscali, assistenza su comunicazioni di irregolarità, conoscere lo stato di un rimborso: sono alcuni dei servizi disponibili tramite l’assistenza telefonica delle Entrate.

Il costo delle chiamate da cellullare e dall’estero dipende dal piano tariffario del chiamante, mentre da rete fissa il servizio è gratuito. Per maggiori informazioni è possibile consultare la sezione del sito internet dell’Agenzia Contatti e assistenza – Assistenza fiscale (agenziaentrate.gov.it).

Altri modi per contattare l’Agenzia delle entrate

E’ possibile mettersi in contatto con l’ente anche attraverso altri modi. Il servizio di info SMS (339 99 42 645) è dedicato ai cittadini e consente di ricevere, in forma sintetica, informazioni su scadenze fiscali, codici tributo e in genere risposte a quesiti semplici. Nel caso di quesiti complessi, che non possono essere trattati con questo servizio, i contribuenti riceveranno un messaggio nel quale sono rinviati verso altri canali.

E’ anche possibile mandare una mail nei vari uffici di competenza. Oppure fissare un appuntamento presso l’ufficio dell’agenzia competente per territorialità. La prenotazione oltre che telefonicamente, può essere fatta attraverso l’App o sul sito scegliendo attraverso le varie opzioni di data ed ora previste. L’app è scaricabile gratuitamente dagli store IOS, Google e Microsoft.

L’App inoltre velocizza l’assistenza in ufficio. E’, infatti, possibile:

  • prenotare un appuntamento presso un ufficio dell’Agenzia e visualizzare le prenotazioni effettuate
  • prelevare il web ticket per andare in ufficio lo stesso giorno evitando inutili attese
  • controllare quando è il proprio turno allo sportello: dopo aver preso il web ticket o il biglietto dal totem eliminacode in ufficio è possibile visualizzare sul proprio dispositivo, anche se non si è presenti in sala di attesa, il display di sala dei front office dell’ufficio, per conoscere lo stato della coda in tempo reale.

Cambio dell’amministratore di condominio, come si fa a farlo?

Il cambio dell’amministratore di condominio è possibile, soprattutto quando i condomini non sono soddisfatti del suo operato, ma come fare?

Cambio dell’amministratore di condominio, quando è possibile?

L’amministratore di condominio è il professionista che si occupa della gestione dello stabile. La figura dell’amministratore ha subito delle modifiche a seguito della riforma del 220 del 2012. In particolare una delle più rilevanti riguarda la soglia a di sopra della quale diventa obbligatoria in un condominio la nomina dell’amministratore. Ebbene oggi la nomina è obbligatoria quando il numero dei condomini è superiore a otto. 

Tuttavia l’assemblea dei condomini lo nomina e il suo incarico dura un anno. Alla scadenza annuale l’amministratore è tenuto a convocare l’assemblea per decidere se votare il rinnovo del suo incarico oppure nominare un nuovo professionista. Se invece l’assemblea non viene convocata rimane in carica in regime di “prorogatio” fino all’effettivo insediamento del sostituto.

Cambio dell’amministratore di condominio, la sfiducia

Altro modo che si ha per cambiare l’amministratore è quello di sfiduciarlo, da parte dei condomini. Questo può avvenire anche prima della scadenza annuale, ma serve il quorum necessario e previsto per legge:

  • maggioranza dei presenti in assemblea (50%+1);
  • che rappresentino almeno metà dei millesimi dell’edificio (500/1.000)

La sfiducia può essere fatta quando occorrono gravi motivi  o per non svolge le funzioni per le quali è chiamato ad operare. Infatti l’articolo 1129, comma 11, del codice civile stabilisce che l’amministratore può essere revocato mediante ricorso al giudice quando non rende il conto della gestione oppure quando incorre in gravi irregolarità.

Cosa si intende per gravi irregolarità?

E’ la stessa norma a determinare quali sono le gravi irregolarità che può commettere un amministratore di condominio:

  • l’omessa convocazione dell’assemblea per l’approvazione del rendiconto condominiale,
  • il ripetuto rifiuto di convocare l’assemblea per la revoca e per la nomina del nuovo amministratore e altri casi previsti dalla legge;
  • la mancata esecuzione di provvedimenti giudiziari e amministrativi, nonché di deliberazioni dell’assemblea;
  • la mancata apertura ed utilizzazione di un conto intestato al condominio;
  • la gestione secondo modalità che possono generare possibilità di confusione tra il patrimonio del condominio e il patrimonio personale dell’amministratore o di altri condomini;
  • l’aver acconsentito, per un credito insoddisfatto, alla cancellazione delle formalità eseguite nei registri immobiliari a tutela dei diritti del condominio;
  • qualora sia stata promossa azione giudiziaria per la riscossione delle somme dovute al condominio, l’aver omesso di curare diligentemente l’azione e la conseguente esecuzione coattiva;
  • la mancata tenuta dei registri di anagrafe condominiale, dei verbali di assemblea, della nomina e revoca dell’amministratore, della contabilità;
  • l’inosservanza da parte dell’amministratore condominio obbligo di rendere comunicazione al condomino che ne faccia richiesta dell’attestazione relativa allo stato dei pagamenti degli oneri condominiali e delle eventuali liti in corso;
  • l’omessa o incompleta o inesatta comunicazione dei propri i propri dati anagrafici e professionali, del codice fiscale, o, se si tratta di società, della sede legale e la denominazione, del locale ove si trovano i registri suddetti, nonché dei giorni e delle ore in cui ogni interessato, previa richiesta all’amministratore, può prenderne gratuitamente visione e ottenere, previo rimborso della spesa, copia da lui firmata.

 

Visura catastale online, il servizio a pagamento aperto a tutti

Visura catastale online e ispezione ipotecaria a pagamento anche se non si è proprietari di immobili, ecco tutti i dettagli del servizio.

Visura catastale online, le novità dell’agenzia delle entrate

Novità da parte dell’Agenzia delle entrate per quanto riguarda alcuni servizi disponibili per gli utenti. Il servizio di consultazione online consente l’accesso alla banca dati catastale e ipotecaria relativamente agli immobili di cui il soggetto richiedente risulti titolare, anche per quota, del diritto di proprietà o di altri diritti reali di godimento e ottenere a titolo gratuito e in esenzione da tributi, su file in formato pdf, visure attuali e storiche dell’unità immobiliare, visure della mappa, visure planimetriche e ispezioni ipotecarie. Per accedere al servizio è necessario essere in possesso di credenziali del Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid), Carta di identità elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Tuttavia attraverso la visura catastale online è possibile accedere anche se non si è proprietari. E’ possibile richiedere:

  • visure attuali per soggetto,
  • visure, attuali o storiche, di un immobile;
  • e visure della mappa, di una particella censita al Catasto dei Terreni.

Ispezione ipotecaria online, anche questa è disponibile

Con il servizio telematico “Consultazione personale” è possibile consultare la banca dati ipotecaria. La consultazione è a titolo gratuito e in esenzione da tributi, relativamente agli immobili di cui il soggetto richiedente risulti titolare, anche per quota, del diritto di proprietà o di altri diritti reali di godimento. Nel caso di ispezione ipotecaria online anche chi non è proprietario può fare l’ispezione.

È possibile ispezionare oltre a tutte le note di trascrizione ed iscrizione e le domande di annotazione presentate dall’inizio del periodo informatizzato (data variabile da ufficio ad ufficio) anche le note di trascrizione cartacee recuperate e disponibili in formato immagine. Gli altri documenti possono essere consultati esclusivamente recandosi presso il servizio di pubblicità immobiliare territorialmente competente.

Visura catastale online, i costi del servizio

Il servizio di visura catastale online prevede un pagamento. Ad esempio per una visura per soggetto, l’importo è di 1,35 euro per ogni 10 unità immobiliari, o frazione di 10. Anche per una visura, attuale o storica, per immobile  l’importo è di 1,35 euro, come per la visura della mappa.

Mentre per quanto riguarda i costi per le ispezioni online il costo del servizio è calcolato applicando la tariffa vigente diminuita del 10 per cento, perché riferita a ispezioni erogate per via telematica (tabella tasse ipotecarie – pdf), e aumentata del 50 per cento, trattandosi di ispezioni fornite non su base convenzionale. Pertanto, per ogni nominativo e per ogni immobile oggetto della ricerca sono dovuti 9,45 euro. Se nell’elenco sintetico relativo al soggetto sono presenti più di 30 formalità, sono corrisposti ulteriori 4,73 euro per ogni gruppo di 15 formalità. Infine per ogni formalità consultata sono dovuti 5,40 euro.

 

Bonus gastronomia 2024, c’è ancora tempo per richiederlo

Bonus gastronomia 2024, ma anche per ristoranti e pasticcerie, ecco in cosa consiste e c’è ancora tempo per poterlo richiedere.

Bonus gastronomia 2024, in cosa consiste

Il made in Italy nel settore culinario è senza dubbio uno dei settori trainanti della nostra economia. Ma a causa dell’inflazione e degli aumenti delle materie prime, molte attività si trovano in difficoltà. Tuttavia ci sono degli strumenti che permettono di correre in aiuto di questi operatori. Ad esempio, Macchinari e beni strumentali è l’incentivo che sostiene le imprese di eccellenza nei settori ristorazione, pasticceria e gelateria.

Il fondo è gestito da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. Ma è promosso dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste con il Decreto Ministeriale e mette a disposizione una risorsa pari a 56 milioni di euro, al lordo degli oneri per la gestione della misura.

A chi è rivolto il fondo?

Sono diverse le aziende che possono chiedere il contributo. Ecco quindi che le agevolazioni sono rivolte a:

  • imprese operanti nel settore identificato dal codice ATECO 56.10.11 (Ristorazione con somministrazione) regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese da almeno 10 anni, oppure che abbiano acquistato – nei 12 mesi precedenti la data di pubblicazione del Decreto Ministeriale 4 luglio 2022 – prodotti certificati DOP, IGP, SQNPI, SQNZ e prodotti biologici per almeno il 25% del totale dei prodotti alimentari acquistati nello stesso periodo;
  • imprese operanti nel settore identificato dal codice ATECO 56.10.30 (Gelaterie e pasticcerie) e dal codice ATECO 10.71.20 (Produzione di pasticceria fresca) regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese da almeno 10 anni o, alternativamente, che abbiano acquistato – nei 12 mesi precedenti la data di pubblicazione del Decreto Ministeriale 4 luglio 2022 – prodotti certificati DOP, IGP, SQNPI e prodotti biologici per almeno il 5% del totale dei prodotti alimentari acquistati nello stesso periodo

Bonus gastronomia 2024, quando presentare la domanda

Ciascuna impresa può ottenere un contributo a fondo perduto non superiore a 30.000 euro fino a coprire massimo il 70% delle spese totali ammissibili riferite all’acquisto di macchinari professionali e di beni strumentali all’attività dell’impresa.

I beni strumentali devono essere:

  • nuovi di fabbrica, organici e funzionali;
  • acquistati alle normali condizioni di mercato da terzi che non hanno relazioni con l’impresa beneficiaria;
  • mantenuti nello stato patrimoniale dell’impresa per almeno tre anni dalla data di concessione del contributo.

La piattaforma informatica per la presentazione delle domande è già aperta. Infatti già dal 12 marzo 2024 alle ore 10.00, è possibile inviare la proprio richiesta. Tuttavia c’è tempo fino al 13 maggio alle ore 12.00. Le domande saranno visibili allo stato di compilazione in cui erano al momento della sospensione della piattaforma. Ed infine per tutte le informazioni è sempre possibile consultare il sito di Invitalia.