Bonus gastronomia 2024, c’è ancora tempo per richiederlo

Bonus gastronomia 2024, ma anche per ristoranti e pasticcerie, ecco in cosa consiste e c’è ancora tempo per poterlo richiedere.

Bonus gastronomia 2024, in cosa consiste

Il made in Italy nel settore culinario è senza dubbio uno dei settori trainanti della nostra economia. Ma a causa dell’inflazione e degli aumenti delle materie prime, molte attività si trovano in difficoltà. Tuttavia ci sono degli strumenti che permettono di correre in aiuto di questi operatori. Ad esempio, Macchinari e beni strumentali è l’incentivo che sostiene le imprese di eccellenza nei settori ristorazione, pasticceria e gelateria.

Il fondo è gestito da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. Ma è promosso dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste con il Decreto Ministeriale e mette a disposizione una risorsa pari a 56 milioni di euro, al lordo degli oneri per la gestione della misura.

A chi è rivolto il fondo?

Sono diverse le aziende che possono chiedere il contributo. Ecco quindi che le agevolazioni sono rivolte a:

  • imprese operanti nel settore identificato dal codice ATECO 56.10.11 (Ristorazione con somministrazione) regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese da almeno 10 anni, oppure che abbiano acquistato – nei 12 mesi precedenti la data di pubblicazione del Decreto Ministeriale 4 luglio 2022 – prodotti certificati DOP, IGP, SQNPI, SQNZ e prodotti biologici per almeno il 25% del totale dei prodotti alimentari acquistati nello stesso periodo;
  • imprese operanti nel settore identificato dal codice ATECO 56.10.30 (Gelaterie e pasticcerie) e dal codice ATECO 10.71.20 (Produzione di pasticceria fresca) regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese da almeno 10 anni o, alternativamente, che abbiano acquistato – nei 12 mesi precedenti la data di pubblicazione del Decreto Ministeriale 4 luglio 2022 – prodotti certificati DOP, IGP, SQNPI e prodotti biologici per almeno il 5% del totale dei prodotti alimentari acquistati nello stesso periodo

Bonus gastronomia 2024, quando presentare la domanda

Ciascuna impresa può ottenere un contributo a fondo perduto non superiore a 30.000 euro fino a coprire massimo il 70% delle spese totali ammissibili riferite all’acquisto di macchinari professionali e di beni strumentali all’attività dell’impresa.

I beni strumentali devono essere:

  • nuovi di fabbrica, organici e funzionali;
  • acquistati alle normali condizioni di mercato da terzi che non hanno relazioni con l’impresa beneficiaria;
  • mantenuti nello stato patrimoniale dell’impresa per almeno tre anni dalla data di concessione del contributo.

La piattaforma informatica per la presentazione delle domande è già aperta. Infatti già dal 12 marzo 2024 alle ore 10.00, è possibile inviare la proprio richiesta. Tuttavia c’è tempo fino al 13 maggio alle ore 12.00. Le domande saranno visibili allo stato di compilazione in cui erano al momento della sospensione della piattaforma. Ed infine per tutte le informazioni è sempre possibile consultare il sito di Invitalia.

Condono edilizio, arriverà entro metà maggio

Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini ha dichiarato che il condono edilizio arriverà entro metà maggio. La misura,  denominata piano “Salva Casa”, prevede che al momento si lavori su più dossier tutti di una certa rilevanza e proprio la mole di documenti ha portato ritardi.

Il piano “Salva casa” con il condono edilizio arriverà a metà maggio

Il ministro Salvini ha reso tale dichiarazione a margine della presentazione di un progetto delle Fs per la rigenerazione delle stazioni nei piccoli centri.

Gli obiettivi di questa grande pacificazione sono numerosi, tra questi vi è rimettere sul mercato immobiliare migliaia di immobili che attualmente non possono essere ceduti o non possono essere affittati a causa di piccole irregolarità che non incidono sulla sicurezza e che riguardano immobili non sottoposti a vincoli. Tra le conseguenze di questa scelta vi sarà anche un riduzione dei canoni di locazione degli immobili, infatti mettere a disposizione immobili prima non concedibili in locazione porterà i prezzi a diminuire, questo almeno secondo le prospettive del ministro Salvini.

Cosa prevede il nuovo condono edilizio?

Ad oggi non è dato sapere cosa si intende inserire nel piano salva casa o condono edilizio, le dichiarazioni del Ministro parlano di “regolarizzare piccole difformità, liberare gli uffici – spesso ingolfati dalle richieste – e salvare le case di milioni di italiani ostaggi della burocrazia”. La nuova proposta non è stata ben accettata dalle opposizioni che parlano di un condono ed è stata accolta con freddezza anche dalla maggioranza. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato che non può esprimere un giudizio perché non ha avuto ancora il testo. Contrario il leader di Forza Italia Tajani.

Nella sanatoria non dovrebbero rientrare gli immobili completamente abusivi ma solo singole modifiche strutturali e di lieve entità. Per il Mit tali irregolarità riguarderebbero “l’ 80%  del patrimonio immobiliare italiano secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri“. Il Ministro ha però ribadito che non vuole condonare abusi esterni all’immobile. L’obiettivo è tutelare piccoli proprietari immobiliari che vogliono regolarizzare la propria posizione.

Leggi anche: Condono edilizio, la nuova proposta di Salvini

Tassi di interesse in discesa da giugno, ecco le novità importanti

È la domanda che si fanno quasi tutti: quando iniziano a scendere i tassi di interesse? Con molta probabilità i primi effetti si vedranno già nel mese di giugno 2024. Ecco perché.

BCE, a giugno scende il costo del denaro?

Gli aumenti del costo del denaro decisi dalla BCE hanno influito in modo significativo sul mercato immobiliare portando a un deciso rialzo dei tassi di interesse. L’obiettivo dell’aumento del costo del denaro era fermare l’inflazione. Proprio per questo motivo, nel momento in cui vi è stata una riduzione dell’inflazione, molti si attendevano una marcia indietro della BCE, la stessa non c’è stata. Più volte Christine Lagarde, n° 1 della BCE, ha sottolineato che per iniziare un taglio del costo del denaro era necessario attendere una maggiore stabilità del livello di inflazione. Proprio per questo motivo in due successive riunioni non si è provveduto ad alcun rialzo e sono stati lasciati invariati i livelli del costo del denaro. Novità importanti potrebbero però esservi nella prossima riunione di giugno.

Le banche centrali continuano a ribadire che le politiche adottate dipenderanno dalle decisioni della BCE e se la stessa dovesse iniziare a ridurre il costo del denaro, gli effetti si riverseranno soprattutto sui tassi di interesse praticati dalle banche sui mutui. Ciò potrebbe avere un effetto immediato sul mercato immobiliare.

Cosa fare se il tasso di interesse  sul mutuo non scende?

Per quanto riguarda il mutuo a tasso variabile l’effetto sarà immediato, infatti, la rata si adegua all’euribor. Diverso, invece, il caso del mutuo stipulato con il tasso fisso, in questo caso sarà necessario rinegoziare le condizioni del mutuo con la stessa banca, oppure scegliere una banca diversa e optare per la surroga. Nel rinegoziare le condizioni può essere vantaggioso anche passare dal tasso fisso al tasso variabile, in modo da continuare a ottenere la riduzione della rata del mutuo man mano che i tassi scendono.

Naturalmente non conviene a chi sta pagando un mutuo sfruttando i tassi di interesse bassi che sono stati applicati fino al 2022. Diversa la condizione per chi, invece ha stipulato il contratto successivamente.

Buone notizie vi sono anche per chi vuole comprare ora casa e stipulare un mutuo, infatti con la discesa dei tassi di interesse affrontare la rata può essere più semplice.

In questo caso può essere opportuno stipulare un mutuo a tasso variabile, infatti la discesa dovrebbe iniziare nel 2024 a giugno e continuare in modo costante fino al 2025 quando si prevede un’inflazione ferma al 2% obiettivo della BCE. Questo implica che dovrebbe esservi una costante riduzione del costo del denaro.

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Agenda sud, come contrastare la dispersione scolastica

Agenda sud arriva il decreto per contrastare la dispersione scolastica e ridurre i divari negli apprendimenti nelle aree del Mezzogiorno.

Agenda sud, le scuole nel Mezzogiorno

La scuola è un elemento molto importante per la crescita corretta di un individuo. Non solo si apprendono le nozioni delle varie discipline, ma anche le regole per la condivisione, l’educazione civica e la convivenza con altre persone. Una scuola che funzioni deve essere in grado di dare ai propri studenti, oltre ad una buona offerta formativa, quelle che sono le basi per essere un cittadino che vive all’interno del Suo Paese.

Tramite Agenda sud si vuole raggiungere l’obiettivo del miglioramento dei livelli di apprendimento degli studenti e la formazione del personale scolastico. In particolare sui processi di valutazione e di autovalutazione delle istituzioni scolastiche. Nonché la diffusione di pratiche di innovazione didattica, metodologica, organizzativa e gestionale. Cercando sempre di diminuire non solo il divario tra Nord e sud, ma anche aggregare i giovani verso la scuola, togliendoli a volte dalla strada.

Agenda sud, ma cos’è?

Gli interventi dell’Agenda Sud sono finalizzati al superamento dei divari negli apprendimenti tra Nord e Sud Italia. L’obiettivo principale consiste nel contrasto alla dispersione scolastica, a partire dalla scuola primaria, con interventi mirati sulle scuole del Mezzogiorno. Quest’anno il Ministro dell’istruzione e del MeritoGiuseppe Valditara ha firmato un decreto che mette a disposizione 400 milioni di euro per finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo di sospensione estiva delle lezioni.

Il provvedimento demanda all’Autorità di gestione del PON 2014-2020 e del PN 2021-2027 presso l’Unità di missione per il PNRR l’attuazione delle disposizioni per l’affidamento dei servizi agli enti di ricerca e per la definizione di specifici progetti per l’attivazione del supporto, dell’accompagnamento e della formazione, anche in coerenza con i target, le milestone e le condizionalità e gli obiettivi delle linee di investimento del PNRR.

Il piano estate

Il provvedimento, che interessa gli anni scolastici 2023/24 e 2024/25, è destinato alle scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali. E riguarda principalmente il periodo estivo con dei programmi che i ragazzi possono seguire. Secondo quanto dice lo stesso ministro si punta a: “Una scuola che sia sempre più un luogo aperto, parte integrante della comunità per tutto l’anno, realizzando attività di aggregazione e formazione soprattutto per i bambini e i ragazzi che, in estate, non possono contare su altre esperienze di arricchimento personale e di crescita a causa delle esigenze lavorative dei genitori o di particolari situazioni familiari“.

Scuole aperte anche in estate, arriva la novità

Il ministro dell’Istruzione Valditara ha reso noto lo stanziamento di 400 milioni di euro volti a finanziare le attività scolastiche in estate. Lo stanziamento è valido sugli anni scolastici 2023-2024 e 2024-2025.

Scuole aperte in estate, arrivano i fondi

Il ministro Dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato il decreto che stanzia 400 milioni di euro per le scuole primarie e secondarie, statali e parificate. Le risorse sono destinate a finanziare le attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per gli anni scolastici 2023- 2024 e 2024-2025.

Le attività saranno somministrate nel periodo estivo di sospensione delle lezioni. Le risorse stanziate consentiranno di fornire il servizio a 1,3 milioni di studenti. In accordo con enti locali, le università, organizzazioni di volontariato e terzo settore, tali risorse e attività potranno essere ulteriormente potenziate.

Attività previste nelle scuole aperte in estate

Il ministro Valditara sottolinea l’importanza di tale ampliamento che prevederà svolgimento di attività ricreative, sportive, laboratori e potenziamento delle attività scolastiche in genere. Il fine è offrire un servizio a 360°. La scuola deve diventare sempre più aperta e accessibile e far sentire gli studenti parte di una comunità integrata per tutto l’ anno. I bambini e i ragazzi potranno avere esperienze di arricchimento personale e crescita con la possibilità di fare fronte alle esigenze dei genitori che sono impegnati nel lavoro.

Tra le attività finanziabili con le risorse viste ci sono anche quelle teatrali, musicali e sportive. I docenti non saranno obbligati a fornire disponibilità, potranno aderire su base volontaria ai progetti presentati e riceveranno una remunerazione in base alle disponibilità economiche previste per i moduli didattici attivati. Le attività potranno essere gestite dalle stesse scuole oppure potranno essere gestite dagli altri “attori” che abbiamo visto, tra cui ricordiamo gli enti locali e le associazioni del terzo settore. Le scuole,e per i progetti estivi potranno attingere anche alle risorse del Pnrr previste per la,prevenzione della dispersione scolastica e per il superamento dei divari territoriali.

Leggi anche: Firmato il nuovo contratto scuola, aumenti per tutti

Imposte di successione e donazione, arriva l’importo unico

Le imposte di successione e donazione potrebbe subire delle variazioni per via del Def, il Documento di economia e finanza.

Imposte di successione e donazione, le possibili novità

L’Italia deve allinearsi all’Europa e lo fa anche attraverso il documento di economia e finanza al vaglio del Consiglio dei ministri. Tuttavia il Governo punta a semplificare tutta la normativa che riguarda le successioni e gli adempimenti attualmente previsti, anche per il superbollo auto.

Sembra che comunque l’obiettivo sia quello di arrivare al pagamento di un contributo unico. Non solo, ma anche la possibilità che si possa fare la successione in via telematica e precompilata. Un pò come il caso della dichiarazione dei redditi precompilata scaricabile direttamente dal sito dell’Agenzia delle entrate. Infine sul tema donazione, è prevista l’introduzione di detrazione delle imposte pagate all’estero in connessione alla medesima donazione e in relazione ai beni già esistenti.

Imposte di successione e donazione, cosa dice oggi la normativa

Le persone che ricevono in eredità beni immobili e diritti reali immobiliari hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione e pagare, se dovuta, l’imposta di successione. I contribuenti possono presentare la dichiarazione di successione e domanda di volture catastali direttamente online, grazie ai servizi telematici delle Entrate.

Per farlo, basta utilizzare l’applicativo disponibile sul sito internet dell’Agenzia, installare sulla propria postazione di lavoro il software di compilazione SuccessioniOnLine, compilare il file, allegare i documenti, salvare, accedere ai servizi telematici ed inviare. In alternativa, è possibile rivolgersi ad un intermediario.

Le aliquote e le franchigie stabilite per l’imposta sulle successioni e donazioni sono state previste dall’articolo 2, comma 48, del D.L. n. 262 del 2006.

Le aliquote da versare

Secondo l’Agenzia delle entrate le aliquote da pagare sono le seguenti:

  • 4%, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro;
  • 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, 100.000 euro;
  • 6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia;
  • 8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia.

Oltre alle franchigie di 100.000 euro e di 1 milione di euro, vi è una ulteriore franchigia, pari ad 1,5 milioni di euro, per i trasferimenti effettuati in favore di soggetti portatori di handicap, riconosciuto grave ai sensi della legge n. 104 del 1992.

Cambio pneumatici invernali, ecco quando farlo per evitare multe

La stagione estiva è ormai alle porte ed arrivato il momento di sostituire gli pneumatici invernali con quelli estivi, in questo modo si possono ottenere prestazioni migliori, una guida più sicura e un’ usura minore, ma quando scattano le multe per la mancata sostituzione degli pneumatici?

Pneumatici invernali ed estivi, differenze

Tra gli pneumatici invernali e quelli estivi vi sono notevoli differenze, ad esempio cambia la mescola, più morbida per gli pneumatici invernali, in questo modo si riscalda in minore tempo rispetto a una mescola dura e vi è una maggiore presa con l’ asfalto. Cambia inoltre la scanalatura pensata per fare defluire meglio l’ acqua e avere presa anche su strade ghiacciate. Naturalmente queste problematiche non si verificano in estate.

Gli pneumatici estivi hanno quindi una mescola più dura, adeguata all’asfalto caldo. Queste caratteristiche tecniche consentono di avere una maggiore sicurezza alla guida. Gli automobilisti possono quindi scegliere degli pneumatici 4 stagioni, consigliati per chi vive in zone dal clima mite, oppure scegliere di adottare pneumatici invernali ed estivi. In questo secondo caso vi sono però delle regole da seguire, in particolare è necessario effettuare il cambio nei termini previsti. Chi ha montato pneumatici invernali deve provvedere entro il 15 aprile a sostituirli con quelli estivi. È previsto un mese d’intolleranza, cioè in caso di controlli fino al 15 maggio 2024 non vi sono multe.

Sanzioni per mancata sostituzione pneumatici

Le gomme invernali  sono contrassegnate dal simbolo del fiocco di neve racchiuso nel profilo di una montagna – hanno un indice di velocità inferiore a quello riportato sulla carta di circolazione. Le multe previste in caso di circolazione con pneumatici non adatti alla stagione possono essere davvero elevate. Si va da un minimo di 422 euro a un massimo di 1.695 euro. Si rischia inoltre il ritiro della carta di circolazione.

Ricordiamo che in caso di cambio gomme è necessario conservare in modo corretto gli pneumatici al fine di evitare che si rovinino. Molte officine offrono il servizio di custodia che naturalmente ha un costo. Una soluzione che può essere considerata economica è l’ installazione di pneumatici 4 stagioni, o All Season. Si riconoscono per la dicitura M+S – ovvero Mud & Snow, fango e neve – e possono essere utilizzati per tutto l’anno su ogni tipo di strada e condizione. Offrono prestazioni intermedie e non vi è obbligo di sostituzione.

 

Tassi sui mutui in discesa, finalmente rate più leggere

Tassi sui mutui in discesa, arrivano buone notizie per coloro che hanno ancora un mutuo da pagare o lo vogliono accendere.

Tassi sui mutui in discesa, adesso ci siamo

La tanto attesa ripresa del mercato immobiliare potrebbe aversi grazie alla diminuzione dei tassi sui mutui. Certo nel settore immobiliare c’è anche il problema delle nuove direttive europee in tema di efficienza energetica o i risultati prodotti dal superbonus a gravare sulla contrazione delle compravendite. Ma cerchiamo di essere ottimisti almeno sull’aspetto dei mutui ipotecari.

Ebbene  dopo due anni di crescita costante a causa delle politiche monetarie dell’unione Europea, oggi la situazione sembra voler progredire verso un miglioramento. Infatti i tassi sui mutui sono in discesa e le rate pagate dal debitore cominciano ad essere più leggere. Un sospiro di sollievo per coloro che hanno ancora un mutuo da pagare o semplicemente lo vogliono accendere per comprare la loro prima casa. Si ricorda che in Italia sono ancora valide le agevolazioni per la prima casa anche per gli under 36.

Tassi sui muti in discesa, a quanto ammonta il risparmio

Secondo Codacons il risparmio sulle rate non sarà certo indifferente. Chi oggi accende un finanziamento a tasso fisso per l’acquisto della prima casa si ritrova un Taeg tra il 2,7% e il 2,8%, in deciso ribasso rispetto al 3,7% di media di novembre 2023.

Ciò equivale ad un rata mensile più bassa, con risparmi pari a circa 45 euro al mese per un mutuo da 100mila euro a 30 anni, e di 67 euro al mese per un finanziamento da 140mila euro a 25 anni. Su base annua la minore spesa sarà nel primo caso di 540 euro, nel secondo di oltre 804 euro. Ci si appresa a vivere un cambio di rotta in cui i tassi sui mutui sembrano puntare verso la discesa. Infine si riducono gli oneri anche per le imprese, pur con un calo meno significativo rispetto ai mutui per l’acquisto di casa. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento è sceso al 5,39%, rispetto al 5,46% di dicembre 2023.

Quali sono le previsioni future?

Secondo l’ABI per l’acquisto di abitazioni il tasso scende a gennaio al 3,99%, rispetto al 4,42% di dicembre 2023 e dal 4,50% di novembre 2023. Per i mutui ci sono quindi dei segnali di ottimismo, che dovrebbero far salire il numero delle compravendite in Italia che hanno registrato una contrazione in questo ultimo periodo. E’ chiaro che i tassi di mutuo in discesa rendono più appetibile la possibilità di accedere al credito per l’acquisto magari della prima casa rimettendo in moto il settore immobiliare che ha segnato uno stallo in questi anni.

Notaio e compravendita, quando è necessario e le sue responsabilità

Nella compravendita immobiliare la presenza del notaio è obbligatoria in quanto trasferisce la proprietà, ma quali sono le sue responsabilità?

Compravendita immobiliare, chi è il notaio

Quando si vuole acquistare un immobile occorre passare dal notaio per il trasferimento della proprietà attraverso l’atto da lui redatto. Il notaio è un pubblico ufficiale al quale lo Stato affida il potere di attribuire pubblica fede, cioè il valore di prova legale, agli atti che stipula. Perciò tutti, compreso il giudice, devono presumere vero ciò che è da lui attestato, salvo che sia accertato il reato di falso.

La sua figura quindi è fondamentale per il trasferimento della proprietà da un soggetto ad un altro. Un Notaio è un professionista del diritto che prepara, autentica e registra documenti aventi rilevanza legale, come contratti di compravendita immobiliare e testamenti, assicurandosi che siano validi e rispettino le leggi vigenti.

Compravendita immobiliare, quali sono i suoi doveri?

Nella maggior parte dei casi chi compra un immobile sceglie il notaio presso cui fare l’atto. Anche quando si acquista casa attraverso un’agenzia immobiliare si può scegliere sempre e comunque il proprio notaio di fiducia. Perché se è vero che il notaio è un pubblico ufficiale che agisce nel nome dello Stato, ci si sente sempre più tutelati dal notaio dove ad esempio si è già stipulato un atto precedente.

Tuttavia i compiti del notaio sono differenti, anche perché la responsabilità del trasferimento non è certo indifferente. La prima tra tutte è che deve operare nell’imparzialità tra le parti e nel rigoroso rispetto della normativa italiana. Dunque i compiti del notaio nella compravendita di un immobile sono i seguenti:

  • verifica che chi vuol vendere l’immobile abbia il titolo per farlo, in altre parole sia il reale proprietario;
  • controlla che sull’immobile non ci siano ipoteche o vincoli di altro genere, come un pignoramento;
  • fissa il giorno e l’ora in cui le parti (compratore e venditore) devono presentarsi per la stipula;
  • redige l’atto di compravendita e lo registra presso i pubblici uffici.

A conclusione di tutto l’inter consegna copia dell’atto alle parti, compresa la trascrizione, concludendo così il suo compito in sede di compravendita. L’intervento del notaio si ha anche quando ci sono delle donazioni, permute, redazione di un contratto di mutuo, passaggi di società, insomma il notaio è necessario davvero a molti atti.

Quali sono le responsabilità del notaio

Il notaio è responsabile di quanto scritto in un atto di compravendita. Infatti certifica l’identità dei soggetti che sono presenti attraverso la visura dei documenti sia delle persone che dell’oggetto della compravendita.

La responsabilità gravante sul notaio, nell’esecuzione del contratto di prestazione d’opera professionale, implica che su tale professionista non grava solo l’obbligo di predisporre un atto che produca gli effetti voluti dalle parti, formalmente e sostanzialmente valido, ma anche quello di osservare l’ obbligo contrattuale di correttezza e di informazione che discende  dall’incarico che egli riceve dal suo cliente che obbliga il professionista ad osservare un comportamento diligente.  (Cassazione Civ. sez. III, 28 novembre 2007, n. 24733).

Il notaio garantisce la legalità, legittimità e stabilità della transazione tra le parti. Ma anche l’affidabilità dei dati inseriti nei Pubblici Registri, affinché tutto si svolga in totale serenità per le parti coinvolte.

Condono edilizio, la nuova proposta di Salvini

Fin dal primo insediamento del governo Meloni, il condono edilizio è stato una battaglia di Salvini, ministro delle Infrastrutture, che più volte lo ha proposto. Nelle ultime dichiarazioni è emerso che vi sarebbe già una bozza del provvedimento, ma non mancano polemiche visto che il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha già dichiarato di non potersi esprimere in merito considerato che non ha visionato la bozza. Ecco cosa potrebbe prevedere il nuovo condono edilizio.

Condono edilizio per piccole difformità

In un periodo caldo dal punto di vista elettorale, parlare di condono edilizio non è semplice, ecco perché tutti sono cauti. Ovvio che la bozza ancora non sia nota, proprio per questo si susseguono ipotesi varie. Per ora sappiamo che il nuovo condono edilizio dovrebbe permettere di sanare piccole irregolarità.  È importante a questo punto ricordare che il condono consente di regolarizzare un intervento edilizio per il quale non può essere concessa autorizzazione se non in forza di una legge speciale. Si differenzia, quindi, dalla sanatoria concessa quando l’intervento poteva essere autorizzato, ma per il quale l’autorizzazione non sia stata richiesta. Quali potrebbero essere quindi le difformità oggetto del prossimo condono edilizio?

Tettoie, verande e soglia di tolleranza

Tra le ipotesi vi è la possibilità di regolarizzare verande e sottotetti. Non solo, c’è chi ipotizza un aumento della soglia di tolleranza prevista dall’articolo 34 bis del Testo Unico sull’edilizia. Esclusa da condono edilizio è, invece, la sanatoria per interventi in aree a rischio di dissesto idrogeologico, con vincoli paesaggistici e culturali. Tra le difformità sanabili con il condono anche piccoli interventi interni che non hanno minato la struttura, ad esempio la realizzazione di un tramezzo o una finestra posizionata diversamente.

Operazione verità per sbloccare il mercato immobiliare

Il ministro delle Infrastrutture parla di un’operazione verità che consentirà di vendere beni immobili ora bloccati. Sappiamo infatti che in caso di trasferimento di proprietà di un immobile vi deve essere concordanza tra quanto risultante dalle planimetrie e la situazione reale. Di fatto si tratta di ipotesi perché ad oggi la bozza annunciata non l’ha vista nessuno, neanche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

In caso di condono edilizio comunque è previsto il versamento di sanzioni al fine di regolarizzare la situazione, il ministro Salvini ha già dichiarato che le risorse  dovrebbero essere dirottate sul welfare e in particolare su un piano per gli asili nido.

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