Seed Money, un sostegno per le startup early stage

I primi passi di un’impresa nel mondo del business sono i più difficili e i più delicati da compiere. Esistono però realtà come Seed Money che aiutano in questa fase cruciale.

Seed Money è infatti un progetto che punta allo sviluppo di startup early stage, ossia giovani aziende in una fase molto iniziale di messa a punto del business.

Che cosa è

Come racconta Federico Barcherini, socio fondatore, “Seed Money è un veicolo di investimento e acceleratore per startup early stage fondato da un team di Business Angel di grande esperienza”.

I soci che entreranno a farne parte, grazie alla campagna di equity crowdfunding, potranno affiancare il team in tutte le fasi di lavoro”.

Barcherini ha fondato Seed Money insieme a una cordata di professionisti di grande esperienza, che conoscono in profondità il mercato delle startup.

Il crowdfunding

Seed Money ha da poco avviato una campagna di raccolta fondi su CrowdFundMe.it che proseguirà fino alla fine di novembre.

Siamo partiti con un obiettivo di 50mila euro, ma in pochissimo tempo abbiamo raccolto circa 70mila euro. Segno che nel nostro Paese un’iniziativa del genere ha spazio e mercato”, prosegue Barcherini.

Per gli investitori questa è una nuova opportunità di diversificazione, perché difficilmente le startup early stage trovano spazio nelle campagne di equity crowdfunding”.

Con Seed Money, oltre a partecipare ai successi del veicolo di investimento, tutti i soci saranno coinvolti dal team nelle fasi di selezione e accelerazione e potranno anche interagire direttamente con le startup”.

Oltretutto, molti dei soci che fanno parte del progetto sono artefici di altre startup di successo, professionisti di grande esperienza: una garanzia in più per chi si approccia a questo settore”.

I numeri del mercato

Per capire il quadro d’insieme in cui si muove Seed Money, è necessario dare un’occhiata al contesto di mercato.

Nel 2017 in Italia gli investimenti dei Business Angel sono cresciuti del 10%, per un totale di 26,6 milioni di euro, rispetto ai 24,4 milioni del 2016.

Il 34% dei Business Angel ha investito individualmente, mentre il 66% preferisce il co-investimento attraverso club di investitori o gruppi di Business Angel come Seed Money.

L’obiettivo

Il nostro obiettivo è aiutare gli imprenditori nella fase iniziale del loro progetto, nei momenti delicatissimi di messa a punto del prodotto e di primo approccio con il mercato”, conclude Barcherini.

Vogliamo dare a tutti la possibilità di partecipare alle nostre iniziative: è proprio questa apertura alla nuova generazione di Business Angel la parte più innovativa del nostro progetto”.

Seed Money ha inoltre attivato una collaborazione con Startup Academy, la business school di Startup-News.it per formare gli imprenditori di domani.

Wind Tre Business, il partner affidabile di professionisti e piccole imprese

Piccole imprese e partite IVA non hanno tempo da perdere. Devono pensare solo a una cosa: fare business.

Una sfida quotidiana che, per essere vinta, ha bisogno dei migliori partner in ogni ambito del lavoro che, ogni giorno, ciascun professionista deve svolgere al meglio.

Uno di questi ambiti strategici è quello della telefonia, nel quale servono alleati affidabili e performanti, sia per la linea fissa sia per quella mobile. Per entrambe, Wind Tre Business ha la soluzione ideale.

 

L’offerta OFFICEONE di Wind Tre Business è pensata per l’ufficio e porta Fibra e Adsl con connettività veloce e senza costi extra in fattura. Chiara e lineare.

Perché per un professionista, la chiarezza viene prima di tutto. Una chiarezza che è già parte dell’offerta.

Per la telefonia mobile, invece, la soluzione MYSHARE di Wind Tre Business consente di avere anche il nuovissimo Samsung Galaxy S9 o S9+, lo strumento più moderno per chi fa impresa e business oggi.

L’offerta MYSHARE chiamate e internet offre fino a 60 GIGA da condividere tra i vari device, su rete 4G-LTE, validi anche all’estero. E a partire da 8 € in più al mese è possibile aggiungere il Samsung Galaxy S9 o S9+

Per essere sempre un passo avanti rispetto ai competitor e per conquistare nuovi mercati e nuovi clienti, meglio cominciare da soluzioni di comunicazioni efficaci, come quelle di Wind Tre Business.

Piemonte: le imprese di servizi superano il commercio

La situazione economica e finanziaria dell’Italia non sempre corrisponde a quella che caratterizza le regioni che la compongono.
Ad esempio, il Piemonte, se da una parte ha confermato che la crisi sta spingendo sul freno, dall’altra non può ancora dire che si sia verificata una inversione di tendenza.

Questo scenario è stato confermato da un’analisi condotta dalla Camera di Commercio di Torino, che si è in particolare soffermata sulla situazione del capoluogo piemontese e della sua provincia e si è basata sulle iscrizioni e cancellazioni registrate nel 2017.

Il trend non ha ancora cambiato rotta definitivamente, tanto che, a fine anno, e per il settimo anno consecutivo, si è verificata una diminuzione numerica di 848 unità, per un totale, a fine 2017, di 22.459 imprese.

La notizia positiva è che, rispetto al 2016, le perdite si sono dimezzate, mentre si è stabilizzato il tasso di sopravvivenza a un anno dall’apertura, dell’88%, in miglioramento a tre anni (dal 66,8% al 68%).

Ciò che emerge da questi dati è che, per la prima volta, i servizi alle imprese, grazie ad una crescita dello 0,2%, hanno sorpassato il commercio, che invece è sceso dello 0,8%. Parlando di numeri, le prime sono 56.144 e le seconde 55.759.
Si consolida inoltre il numero delle imprese guidate da donne, +0,31%, con più della metà di loro che sono ultracinquantenni.
In sofferenza le aziende guidate da giovani, poiché sono 615 in meno rispetto a un anno fa. Continua il boom delle imprese guidate da stranieri, +3.8%, l’11% del totale.

Vera MORETTI

Pmi proiettate verso l’estero grazie a ConfExport

Le piccole e medie imprese sono in grado di farsi sentire non solo in Italia, dove rappresentano il tessuto stesso dell’economia nostrana, ma anche all’estero, grazie ad un considerevole aumento dell’esportazione.

Nel 2017, infatti, le pmi italiane hanno venduto prodotti per un valore di 122 miliardi, con un aumento del 5% rispetto al 2016.

A supporto delle imprese che, dunque, desiderano farsi conoscere anche fuori dalle mura domestiche, c’è anche ConfExport, società che fa parte di Confartigianato specializzata a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese.

Lo scorso anno sono state organizzate molte iniziative per favorire l’export, anche in collaborazione con Ice Agenzia, con il coinvolgimento di 682 imprese, che hanno potuto partecipare, ad esempio, alle maggiori fiere internazionali ed incontrare buyers stranieri in Italia, ma anche approfittare di attività di formazione e finanziamento delle imprese.

Il 2018 si apre con molti progetti nuovi, che interesseranno città come Tokio, Dubai, Parigi, ma anche Miami e Milano, ovvero alcune delle metropoli che sono tra le più prestigiose per il commercio mondiale.

Andando nel dettaglio, Tokio e New York ospiteranno Interior Lifestyle con il meglio dei complementi d’arredo, mentre a Dubai e Miami ci sarà, sempre per il settore dell’arredamento, Italian Luxury Interiors.

Milano si conferma capitale della moda con le 4 edizioni di White, con il Micam e Sì Sposa Italia. E ancora, il palcoscenico della Bit, la Borsa Internazionale del turismo, ha appena ospitato a Milano le nostre aziende del settore alimentare, in attesa di Tuttofood previsto agli inizi di maggio.
Mentre a marzo sarà la volta della meccanica al Mecspe di Parma.

Si tratta solo di alcuni esempi, che si intensificheranno grazie all’accordo siglato tra il salone White di Milano e ConfExport, che ora punta ad altre collaborazioni, questa volta con Fiera Milano e con le Fiere di Rimini e di Vicenza.

Vera MORETTI

SOS Recensioni, servizio per gli associati Fipe

TripAdvisor è spesso al centro delle polemiche per quanto riguarda recensioni non troppo veritiere e eccessivamente impietose su hotel e ristoranti.

Per questo motivo, arriva un valido ed importante sostegno in soccorso degli associati a Fipe, che dovrebbe risolvere le problematiche che ne derivano e che dovrebbe supportare la gestione di recensioni sospette o tentativi di vendita di recensioni che arrivano dalle società di ottimizzazione.

Si tratta di SOS Recensioni, rivolto a tutte le associazioni appartenenti a Fipe e realizzato da TripAdvisor, che parte da un indirizzo di posta elettronica dedicato in via esclusiva al sistema della Federazione. Con questo sistema, infatti, le Associazioni territoriali potranno aiutare il proprio associato nella gestione di situazioni che necessitano di un supporto aggiuntivo oltre a quello che deriva dall’utilizzo di TripAdvisor.

Aldo Mario Cursano, vice presidente vicario di Fipe e presidente di Fipe Toscana, ha dichiarato: “Ringraziamo TripAdvisor per aver deciso di mettere a disposizione dei nostri associati questo ulteriore strumento di supporto perché dimostra quanto TripAdvisor creda nella partnership con la nostra Federazione. Sapere di avere a disposizione uno strumento ulteriore di dialogo diretto con lo staff di TripAdvisor è per le nostre Associazioni una garanzia per gestire nel miglior modo le problematiche che i ristoratori riscontrano online. L’obiettivo finale è sempre offrire ai clienti un servizio migliore e quanto più trasparente possibile”.

Il sistema sarà ad uso esclusivo delle Associazioni di riferimento e non potrà essere utilizzato dal singolo ristoratore.
L’Associazione di riferimento, chiamata in causa dal ristoratore che avrà segnalato la problematica, invierà allo sportello SOS Recensioni una comunicazione con la quale verrà descritto il problema nel dettaglio.
Sarà poi cura di un incaricato TripAdvisor gestire al meglio la problematica ed inviare all’associato una risposta personalizzata.

Vera MORETTI

Pil italiano in rialzo, ma non ancora alla pari con l’Ue

Istat ha reso noto che, nel quarto trimestre 2018 il Pil italiano è salito dello 0,3% rispetto al terzo trimestre, e dell’1,6% rispetto all’anno precedente.

Questo aumento si spiega soprattutto con la diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura e da un aumento nell’industria e nei servizi.
Per quanto riguarda la domanda, arriva un contributo positivo dalla componente nazionale ma anche da quella estera.

A fronte di questi risultati, la variazione acquisita per il 2018 è pari a +0,5%. Inoltre, considerando l’intero 2017, il Pil corretto è aumentato dell’1,5% e questo rappresenta un gran risultato, che non si verificava dal 2010.

Considerando l’Europa, il Pil si è rivelato in crescita dello 0,6%, nel quarto trimestre rispetto allo stesso periodo del 2016.
Nell’intero anno, il Pil è salito del 2,5% in entrambe le aree. Considerando le aree geografiche separate, la crescita è del 2,7% nell’area Euro e 2,6% nella Ue a 28 Paesi.
Nel quarto trimestre del 2017, riferisce Eurostat, il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,6% sia nell’area dell’euro che nell’Ue28 rispetto al trimestre precedente.

Questi dati fanno capire, comunque, che l’Italia rimane ancora piuttosto indietro rispetto all’Europa, come ha voluto sottolineare Paolo Zabeo, coordinatore dell’ufficio studi della CGIA: “Sebbene abbiamo toccato il record di crescita degli ultimi 7 anni, anche nel 2017 nessun altro Paese dell’Ue a 27, purtroppo, ha registrato un aumento del Pil inferiore al nostro”.

Purtroppo le stime per l’Italia, nonostante siano positive, non vedono un recupero nei confronti dell’Ue, almeno non nei prossimi due anni. Ma, per poter arrivare a risultati più consistenti, Renato Mason, segretario della CGIA, sostiene che servano meno tasse, meno burocrazia e più investimenti pubblici.

Vera MORETTI

Bando per le imprese romane e la competitività

Per incentivare la competitività, ma anche favorire quelle iniziative in grado di incentivare lo sviluppo economico del territorio, la Camera di Commercio di Roma ha deciso di lanciare un nuovo bando del quale potranno beneficiare le imprese locali che propongono interventi volti a raggiungere questi obiettivi.

Questo bando, molto atteso e davvero necessario, si basa sullo stanziamento di risorse per sostenere programmi d’intervento a favore delle imprese e del tessuto produttivo locale

A tal proposito, sono previsti contributi per lanciare progetti relativi a diversi ambiti:

  • attività di informazione economica e assistenza tecnica alla creazione di imprese e start-up;
  • informazione, formazione, supporto organizzativo e assistenza alle PMI per la preparazione ai mercati internazionali;
  • supporto alle PMI per il miglioramento delle condizioni ambientali;
  • orientamento al lavoro e alle professioni e alternanza scuola-lavoro.

Chi può beneficiare del bando? In particolare, sono associazioni di categoria e soggetti privati quali associazioni, fondazioni e istituzioni di carattere privato.

Le spese possono essere coperte fino ad un massimo del 50% e, in termini di cifre, fino ad un massimo di 40 mila euro.
Per presentare la propria domanda c’è tempo fino al 14 marzo 2018.

Per ricevere maggiori informazioni, è possibile consultare il bando online sul sito della Camera di Commercio di Roma.

Vera MORETTI

Eataly approda anche nella fredda Stoccolma

Eataly compie 11 anni, e se si deve fare un bilancio, sicuramente è positivo, poiché i successi e le approvazioni ottenuti sono indubbi, tanto che ad oggi si tratta di uno dei più riusciti esempi di imprenditoria gastronomica italiana.

Ciò che ha caratterizzato maggiormente questi unidici anni è stato sicuramente il desiderio di espansione, che ha portato all’inaugurazione, alle porte di Bologna, del Fico Eataly World, non solo un centro commerciale dedicato al cibo, ma soprattutto un luogo che ambisce a formare le coscienze dei consumatori.

Ma il progetto è volato anche all’estero, e oltreoceano con la più recente apertura in California, dove ora sorge Eataly Los Angeles, mentre è previsto per fine 2018 l’Eataly spagnolo.

Il successo all’estero è dovuto principalmente alla capacità di adattarsi alle esigenze e alle usanze locali, prerogativa che permetterà di aprire nuove sedi anche a Londra, in Canada e a Parigi, dopo quella graditissima di Mosca nella primavera del 2017.

Ieri è stato il turno di Stoccolma, dove ha aperto uno spazio di oltre 3mila metri quadrati, concepito su due piani e volto a molteplici funzioni: mercato, ristorazione e didattica.

Lo spazio scelto si trova nella Biblioteksgatan, la strada dello shopping nel cuore di Stoccolma, nell’ex sede dello storico cinema Röda Kvarn, dove d’ora in poi faranno bella mostra formaggi e salumi italiani, ma anche pesce, carne, pasta fresca e pane, ma anche le salse e i condimenti, a cominciare dall’olio extravergine di oliva.
Tutti gli ingredienti verranno utilizzati per dare vita ai piatti della tradizione italiana, sempre grazie alle sapienti mai e alla creatività di chef professionisti.

Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, ha dichiarato: “Stoccolma è distribuita su 14 isole ed è collegata da 57 ponti. Noi di Eataly amiamo le isole, ma preferiamo i ponti, che collegano e uniscono. Siamo tutti isole, ma abbiamo bisogno di ponti!”.

Ha poi aggiunto Andrea Guerra, Presidente Esecutivo di Eataly: “Una nuova apertura è per noi un altro passo molto importante. Quello che apriamo a Stoccolma è un negozio da amare, che appaga gli occhi e regala emozioni: su tutte quella di fare un salto in un Paese tanto diverso come l’Italia. In Svezia, storicamente tra i Paesi più attenti al benessere sociale della popolazione, entrano per la prima volta più di 1.500 prodotti italiani ambasciatori della nostra cultura enogastronomica e della nostra qualità di vita”.

Vera MORETTI

eCommerce in aumento in Italia

L’eCommerce sta dilagando anche in Italia, tanto che nel 2017 le imprese che vendono online sono arrivate quasi a quota 18mila, registrando così un aumento dell’8,4% rispetto all’anno precedente. Ma a questa cifra se ne aggiungono altri 10mila, che sono negozi offline ma che hanno una vetrina anche sul web.

Purtroppo, però, non tutto è positivo, perché in realtà i siti minori raccolgono dal commercio online neanche il 5% delle vendite totali, come è stato confermato da Confesercenti sui dati camerali e quelli provenienti dall’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano.

Ma intanto le percentuali crescono, tanto che dal 2012 al 2017 si nota un aumento del 72,6% ed un incremento netto di oltre 7.500 unità, che sono una media di 4 al giorno.

Sebbene si tratti di una crescita rilevata a livello nazionale, il Sud ha ottenuti i risultati più sorprendenti, tanto che, dal 2012 ad oggi, ha visto più che raddoppiare (+116,9%) i merchant online, ed un incremento del 12,8% solo nell’ultimo anno.

A livello provinciale, però rimane la Lombardia ad ottenere le performance migliori, con 3.226 attività, quasi un quinto del totale nazionale. Seguono Campania (con 2.204 negozi online) e Lazio (2.078).

Unico neo, dunque, rimane quello della spartizione di questi risultati, che hanno portato il valore degli acquisti online a oltre 23,6 miliardi di euro: a beneficiarne sono per la maggior parte i grandi, tanto che i primi 20 merchant realizzano il 71% del mercato, e i primi 250 il 95%.
Il rimanente 5% va spartito tra i piccoli siti di eCommerce che insieme fatturano meno di un miliardi di euro.

Mauro Bussoni, Segretario Generale di Confesercenti, ha dichiarato in proposito: “L’accelerazione degli acquisti online degli italiani ha attirato molti neo-imprenditori, soprattutto tra i giovani in cerca di occupazione: in media i merchant hanno 39 anni, quasi 10 in meno della media del commercio, ed il 28% ha meno di 35 anni. Purtroppo però l’eCommerce è un settore ad altissimo tasso di competizione, in cui trovare uno spazio al di fuori dei grandi marketplace come Amazon ed eBay è molto difficile. A incidere è anche un dislivello fiscale tra le attività italiane e quelle estere operanti nel nostro Paese, che permette a queste ultime di essere più competitive sul fronte dei prezzi: ma conta pure il ritardo con cui il sistema Italia, a parte poche eccezioni, s’è affacciato a questo mondo. Cui, però, non dobbiamo rinunciare. Per questo, oltre ad una webtax equilibrata che risolva le iniquità fiscali, al prossimo governo chiediamo anche di investire per un aggregatore nazionale che dia visibilità alle PMI italiane dell’ecommerce. Ma anche una maggiore attenzione ad abusivismo e contraffazione, che sul web purtroppo sono dilaganti, senza dimenticare le concentrazioni di mercato che impediscono lo sviluppo del settore, e sulle quali solleciteremo un’indagine presso l’Autorità Garante”.

Vera MORETTI

RTI approva il passaggio da Industria 4.0 a Impresa 4.0

Patrizia De Luise, presidente portavoce di Rete Imprese Italia e presidente di Confesercenti, è intervenuta a Torino durante la presentazione dei risultati del 2017 relativi al piano nazionale Impresa 4.0 e, in quell’ambito, ha spiegato il motivo del passaggio da Industria 4.0 a Impresa 4.0.

Abbiamo necessità di coinvolgere tutte le imprese se vogliamo agganciare la ripresa e garantire occupazione a tutti. Qui sta l’innovazione. È fondamentale passare dall’enunciazione ad una declinazione di interventi che consentano di portare innovazione nel mondo delle MPMI. Queste imprese riescono a far convivere l’innovazione tecnologica con la capacità di realizzare un prodotto artigianale, un valore aggiunto fondamentale per il nostro Paese”.

Per questi motivi, le micro, piccole e medie imprese che popolano tutto il territorio urbano, hanno bisogno di essere valorizzate, anche attraverso processi di sburocratizzazione e investimenti nella formazione, da proporre non solo ai dipendenti ma anche ai titolari d’impresa.

De Luise ha poi aggiunto: “Occorre dunque mettere in condizione le imprese di lavorare e di innovare: ma se le imprese non conoscono le regole del gioco non possono farlo. E se non si salvaguardano le imprese non si garantisce l’occupazione, alla base della tenuta sociale di un paese. Quindi dobbiamo mettere le imprese in condizione di lavorare, progredire e reggere la concorrenza con gli altri Paesi. Solo così si crea futuro”.

Al dibattito hanno partecipato anche il Presidente dell’Istat Giorgio Alleva, i Rettori del Politecnico di Torino Prof. Marco Gilli e dell’Università degli Studi di Torino Prof. Gianmaria Ajani e la Presidente della Fondazione ITS ICT Torino Anna Maria Poggi.

A discutere risultati e prospettive del Piano con Patrizia De Luise c’erano anche il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, i Segretari Generali della Cgil Susanna Camusso e della Uil Carmelo Barbagallo e Angelo Emilio Colombini, Segretario Confederale Cisl.

I lavori sono stati conclusi dagli interventi del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Vera MORETTI