Modernizzare la direttiva sulle qualifiche professionali

Il libro Verde presentato lo scorso 27 giugno a Roma esprime la volontà di modernizzare la direttiva sulle qualifiche professionali. L’Ue ha intenzione di semplificare la direttiva sulle qualifiche professionali attraverso delle misure che mirano soprattutto alla modernizzazione delle tecnologie.

In particolare si vuole introdurre la Carta professionale europea e la possibilità di effettuare online tutte le procedure relative al riconoscimento delle qualifiche. La Carta emessa dall’autorità competente nello Stato membro di partenza dovrà verificare che i richiedenti siano in possesso delle adeguate qualifiche e soddisfino gli eventuali altri requisiti previsti dalla direttiva modernizzata.

Il sistema di informazione del mercato interno (IMI) potrebbe essere d’ausilio alla collaborazione tra autorità competenti. Come si legge nel documento “ciò richiederebbe che tutte le autorità che provvedono all’emissione e alla verifica della carta siano registrate nell’IMI, in modo che possano comunicare tra loro in caso di domande. Sono molte le autorità competenti dell’UE che hanno già effettuato la registrazione e altre dovrebbero iscriversi entro la fine del 2012”.

La carta professionale europea farà ricorso ai punti di contatto nazionali previsti dall’articolo 57 della direttiva, che forniscono già informazioni e assistenza ai professionisti che richiedono il riconoscimento delle proprie qualifiche. La seconda possibilità è di sfruttare gli sportelli unici previsti dalla direttiva sui servizi, trasformandoli in portali completi di amministrazione online, in grado di consentire ai prestatori di servizi di ottenere facilmente online qualsiasi informazione relativa alle proprie attività.

Entro il 20 settembre le associazioni dovranno presentare eventuali proposte e osservazioni alla Ue.

 

La Lombardia trionfa sul design orientato all’eco sostenibilità

In Lombardia sono ben 3.578 le imprese  specializzate in attività di design ovvero una impresa su quattro in Italia (24,9%), in crescita del 2,2% rispetto al 2009. E’ la zona del milanese a detenere il record con circa 1.400 attività assorbe il 38,7% del totale regionale, e il 9,6% nazionale, che significa una impresa su dieci in Italia. Seguono in Lombardia per numero di imprese Como (3% nazionale), Brescia e Bergamo (2,6%) e Monza e Brianza (2%). Monza e Brianza registrano un trend positivo del+14,1%, Cremona (+6,3%) e Brescia e Bergamo un +4,7%).

A Milano spiccano le imprese di design di moda e design industriale (37,1%), Sondrio la più alta specializzazione di disegnatori grafici (7,7%) e di pagine web (42,3%) mentrem a Lecco prevalgono i disegnatori tecnici (59,5%). Più della metà del dato nazionale di imprese di design si concentra tra Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte concentrano più della metà del totale nazionale.

Da Remade in Italy, il marchio di qualità dei prodotti riciclati in Italia, che arriva il decalogo da seguire per fare del design un’arte sostenibile:

Ideare un prodotto orientandosi su “cicli di vita sostenibili”;  ricordarsi che non sempre i materiali naturali sono la soluzione migliore, la plastica può essere più riciclabile del legno; riflessione sui consumi energetici; riflessione sulla durata di vita dei prodotti; ideare un servizio è meglio che ideare un prodotto, perché significa riflettere sui possibili riutilizzi di un prodotto. Settimo e sesto punto, ridurre al minimo l’uso di materiali e se possibile utilizzarne di riciclabili per creare prodotti nuovi. Ottava regola, rendere un prodotto riciclabile, cioè recuperalo dopo lo smontaggio. Regola numero nove: interrogarsi sempre sulle possibilità che il riciclo e il riuso offrono, perché qualsiasi idea può apportare miglioramenti nelle performance.

Giovani e donne a rischio salari bassi

In occasione del Forum “Dalle pari opportunità alle opportunità di sviluppo” organizzato dal Fondo insieme a Confprofessioni ad Ancona si è fatto il punto sulle donne e i giovani del Sud, che lavorano nel mondo delle professioni, vittime privilegiate dei bassi salari.

Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni ha spiegato: “Il tema delle pari opportunità, posto in evidenza oggi non è solo quello del rapporto uomo-donna sul luogo di lavoro, ma prende in considerazione le cosiddette ‘tre G’ e cioè le discriminazioni di genere, generazionali e geografiche”. Infatti, ha affermato Stella “oltre alle differenze dei trattamenti tra uomo e donna sui luoghi di lavoro, va considerata anche la differenza territoriale, visto che il mercato del lavoro al Nord funziona mentre al Sud questo non avviene, senza dimenticare che per quanto riguarda al questione generazionale, sono proprio i giovani quelli più discriminati“.

Dalla ricerca condotta dal Fondo e dall’Università delle Marche emerge, infatti, che le condizioni dei giovani professionisti sono difficili. I numeri parlano chiaro: i giovani a rischio precarietà rappresentano circa il 20% del totale, seguono i professionisti con scarse tutele, quantificabili in un 60%.

Il presidente di Fondoprofessioni, Massimo Magi ha detto ai professionisti marchigiani: “Realizzeremo on i nuovi bandi formativi del 2011-2012 una ‘nuova’ offerta formativa aperta ad attività con le Regioni, con le associazioni di categoria per implementare le competenze del personale degli studi professionali. E’ necessario cambiare la formazione che e’ la leva strategica per lo sviluppo del Paese”.

Mirko Zago

Portali web e imprese di hosting passano per Milano


Secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al terzo trimestre 2009 e 2010 e a febbraio 2011 relativi alle sedi di impresa a Milano ha sede più di un’impresa su otto (12,9%, 73 sedi di impresa ) tra quelle attive in Italia come portali web o fornitori di servizi di hosting. Un numero in costante crescita: +102,8% tra 2009 e 2010, che regala alla provincia di Milano il vertice della graduatoria lombarda di settore, davanti a Brescia (15 attività) e Bergamo (8). Ma Milano è anche prima in Italia, seguita da Torino (42 imprese, 7,4%), Roma (28 imprese, 5%) e Firenze (21 imprese, 3,7%).

Reti sociali, motori di ricerca, editori online hanno una sede a Milano, centro nevralgico del web italiano. Buoni dati per l’imprenditoria femminile e giovanile: due casi su tre (68%) il titolare ha meno di 40 anni e in un caso su cinque è donna. Oggi, lunedì 27 giugno, presso la sede della Camera di commercio di Milano in via Meravigli 9/b, ore 17-19.15 si terrà il seminario “La proprietà industriale su internet”. Temi trattati: i nomi a dominio, le registrazioni abusive, fenomeni di “cybersquatting”, l’anti-contraffazione on-line, etc. L’incontro fa parte della seconda edizione del ciclo di seminari promossi dalla Camera di commercio di Milano, in collaborazione con Modiano & Partners Spa, “Proprietà Industriale: istruzioni per l’uso”.

Agrototecnici: in crescita del 30% le iscrizioni all’albo

Roberto Orlandi, presidente del Collegio nazionale degli agrotecnici laureati commenta i dati diffusi dal Miur relativi alle  iscrizioni dei giovani agli ordini professionali: “I ragazzi non si iscrivono agli albi professionali? La nostra categoria registra il fenomeno opposto. Assistiamo infatti a un incremento significativo delle iscrizioni“. Proseguendo: “Nell’ultimo biennio il numero di iscrizioni è lievitato del 30%. Attualmente sono in corso gli esami e prima di luglio non abbiamo dati certi. Tuttavia, sin da ora possiamo confermare il trend positivo“.

Chi si iscrive al nostro albo -spiega- ha molte possibilità di lavorare da subito. Tuttavia, esistono diversi problemi riconducibili per lo più alla scarsa preparazione tecnica dei giovani: magari hanno studiato anche con risultati lodevoli, ma non basta”.

“I ragazzi – osserva – devono essere ‘accompagnati’ nel lavoro, avendo a disposizione non solo un supporto tecnico, ma anche psicologico. Questa è sicuramente una chiave di volta che fa affluire molti ragazzi nel nostro albo. Fermo restando che chi ha voglia di lavorare trova facilmente un’occupazione nel settore una volta entrati nell’albo”.

Il Collegio nazionale offre la massima assistenza a chi si accosta concretamente, per la prima volta, alla professione operando da “incubatore” per idee impreditoriali di successo.

Mirko Zago

 

Pensioni più ricche per i professionisti

Gli enti di previdenza  potranno innalzare fino al 5% il contributo integrativo, destinando una parte delle risorse alla pensione grazie all’approvazione alla Camera del disegno di legge Lo Presti, sostenuta dall’Associazione degli enti di previdenza.

La modifica all’articolo 8 del decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103 permette agli enti di previdenza privati, che applicano il sistema di calcolo retributivo, di elevare il contributo integrativo dal 2 al 5 per cento. Ad essere interessate sono le casse nate con il Dlgs 103/96 tra cui psicologi, biologi, agrotecnici e periti, e le due Casse Privatizzate con il Dlgs 509/94 che hanno adottato il contributivo (dottori commercialisti e ragionieri).

Per permettere una pensione più ricca saranno però penalizzati i clienti che dovranno sopportare una parcella maggiorata non solo nella parte relativa all’integrativo, ma anche nell’Iva, poiché l’integrativo è imponibile ai fini dell’imposta sul valore aggiunto e il privato non può recuperarla.

M.Z.

 

Formazione gratuita: Stati Generali del Management Consulting

Atema, Associazione per il Temporary Management presenta un nuovo appuntamento di approfondimento. Il 28 giugno 2011 a Roma presso l’Auditorium della Tecnica in Confindustria si terrà l’edizione degli Stati Generali del Management Consulting rinnova l’appuntamento annuale per affrontare i temi più significativi sullo stato e sulle prospettive del settore, su come evolverà la domanda di consulenza in Italia, specialmente a fronte dello scenario economico che stiamo vivendo.

Tra i temi che verranno trattati ci sono: Perché il Management Consulting in Italia è così sottodimensionato rispetto agli altri principali paesi europei? Qual è il ruolo delle microimprese di consulenza, e come è possibile trovare dei percorsi di rafforzamento per queste aziende? Come si può trasferire alla Pubblica Amministrazione italiana il know how di competenze manageriali, organizzative e di innovazione delle aziende di consulenza, in un contesto di forte contrazione del budget di spesa dello Stato, e partendo da una situazione di sottoinvestimento in questi servizi?

Il programma è molto ricco. La giornata è incentrata sull’Industry della consulenza, con il Rapporto 2010-11 dell’Osservatorio Assoconsult e con i risultati dell’indagine Bocconi sulla domanda da parte degli acquirenti. L’intervista a Roland Berger, una tavola rotonda sulle prospettive per l’Italia e gli interventi di Aurelio Regina e del Ministro Sacconi arricchiscono l’appuntamento. A seguire si parlerà di consulenza per la Pubblica Amministrazione, con la presentazione di un caso virtuoso per la modernizzazione della PA.

La partecipazione è gratuita previo accreditamento a questo sito.

 

 

Più sostegno alla maternità e nuovo congedo di paternità

Lo scorso 10 giugno si è riunita l’XI Commissione Lavoro per discutere e approfondire le proposte di emendamento relative al sostegno alla maternità e congedo di paternità obbligatorio presentate al provvedimento AC. 2618 “Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, concernenti il sostegno alla maternità e l’introduzione del congedo di paternità obbligatorio”.

Il testo al vaglio della Commissione Lavoro della Camera prevede la possibilità di sospendere e riprendere in seguito corsi di formazione professionale e concorsi pubblici, o l’incremento dell’indennità al 45% nel caso in cui i genitori dividano a metà il periodo di congedo parentale e l’introduzione di altre soglie di indennità.

Tra le proposte che la Commissione Lavoro  ha analizzato sono presenti anche l’introduzione di un sostegno per il reinserimento delle madri nel mondo del lavoro e minore pressione fiscale per le imprese che creano asili nido aziendali e l’istituzione dell’indennità di genitore e il reinserimento graduale per i lavoratori e le lavoratrici dopo periodi di congedo facoltativo o obbligatorio, con applicazione di un orario di lavoro a tempo parziale.

 

Camere di commercio, imprese e professioni difendono la mediazione obbligatoria

Camere di Commercio, il mondo delle imprese e molte professioni e in particolare i  Commercialisti esprimono perplessità e preoccupazione per l’attuazione della “mediazione obbligatoria” partita con ritardo e più volte contestata incrementando i dubbi sulla sua applicazione. “Ai fini del successo del nuovo istituto – è scritto in una lettera inviata al ministro Alfano sottoscritta oltre che dai Commercialisti, da Unioncamere, Architetti, Confapi, Rete Imprese Italia, Confagricoltuta, Confindustria, Coldiretti, Cooperative italiane, Cia, Ingegneri, Geometri e Compagnia delle opere – riteniamo positiva l’apertura di un confronto con la categoria forense, ma è forte il timore che potrebbero ora essere snaturate le caratteristiche qualificanti della mediazione, finendo per disincentivarne l’utilizzo e vanificarne la reale efficacia“.

A preoccupare è in particolare l’introduzione di un limite di valore massimo per la mediazione civile: “in questo modo la stragrande maggioranza delle controversie tra imprese sarebbe esclusa dall’applicazione dell’istituto”. Altro elemento di preoccupazione è la previsione dell’assistenza necessaria di un legale. Una novità che, se introdotta, potrebbe avere, per gli utilizzatori della mediazione, un notevole impatto in termini di costi“.

I firmatari sono contrari ad una sua modifica effettuata senza coinvolgere tutti i soggetti interessati ed esprimono la loro volontà nell’appoggiare la “mediazione civile”, come strumento utile per sgravare la situazione della giustizia in Italia.

Mirko Zago

 

Finalmente i confidi disponibili anche per i professionisti

Buone notizie per i professionisti. Anch’essi potranno infatti avere il loro Confidi. Durante l’esame del decreto Sviluppo, le Commissioni riunite Bilancio e Tesoro e Finanze hanno infatti dichiarato ammissibile l’emendamento che consente ai liberi professionisti di costituire il proprio consorzio fidi.

Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella ha espresso gioia per i risultati ottenuti e ha ringraziato gli onorevoli Ignazio Abrignani e Alessandro Montagnoli, che hanno proposto l’emendamento: “Esprimiamo vivo apprezzamento per gli emendamenti presentati dagli onorevoli Ignazio Abrignani e Alessandro Montagnoli che sono riusciti a trovare un largo consenso in Commissione

Stella ha poi proseguito: “finalmente viene superata una lacuna, vissuta da moltissimi liberi professionisti come un’ingiustizia. Fino a oggi il sistema dei Confidi ha coperto tutti i settori economici del Paese, ma non quello delle professioni”, ha affermato Stella. “Il settore delle professioni, al pari di tutte le altre categorie economiche e sociali, ha subito le conseguenze della crisi che ha determinato un allungamento nei tempi di incasso delle parcelle e difficoltà negli investimenti materiali e immateriali“.