Piano salva casa e superbonus, arrivano delle novità

Il Piano salva casa promosso dal ministro Salvini non sarà un condono edilizio. Ed arrivano anche delle novità per spalmare i crediti da superbonus.

Piano salva casa, No ad un condono su tutto

Riflettori puntanti  su quello che viene definiti piano salva casa e sulla possibilità di un condono edilizio. Secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri, quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano è rappresentato da abitazioni che presentano piccole o grandi difformità rispetto quanto registrato dal Catasto.  Il condono dovrebbe riguardare la “sistemazione” di difformità di questo tipo.

Ed infatti il Ministro Matteo Salvini lo ha chiarito subito: “Non sarà un condono edilizio perché un condono significa sanare chi costruisce la villetta sulla spiaggia o dove non si può costruire: lì c’è la ruspa. Ma se uno ha dei problemi da anni per una cameretta o un bagno in più, per me quello va regolarizzato”. Ancora non ci sono i dettagli della normativa, ma questo concetto sembra essere molto chiaro.

Piano salva casa, alcune precisazioni

Come anticipato le difformità devono essere regolarizzate dai proprietari di case per difformità dentro le mura di casa. Si tratta di difformità che non devono impattare negativamente sulla sicurezza degli immobili o di azioni che hanno bisogno di permessi comunali, come il permesso di costruire. Pertanto gli immobili dovrebbero avere la “doppia conformità”.

Si prevede che per sanare situazioni realizzate senza permessi o in difformità dai permessi, è necessario che l’immobile sia conforme sia alle regole del tempo nel quale sono stati materialmente realizzati che alle regole del tempo nel quale viene chiesta la sanatoria. Tuttavia la regolarizzazione degli immobili non sarà gratuita. Ci sarà il pagamento di alcune somme che dovrebbero entrare nelle casse dei Comuni e dello Stato.

Superbonus, crediti spalmabili in 10 anni

Novità annunciate anche per quanto riguarda il Superbonus. Arriva l’obbligo di spalmare i crediti del Superbonus a 10 anni. Quindi i crediti da superbonus non saranno spalmabili in 4-5 anni, ma in 10 e sarà obbligatorio. Inoltre come ha anche detto il ministro Giorgetti: nessun provvedimento può essere retroattivo. Escludiamo che ci sia una retroattività, altrimenti avrebbe un impatto fortissimo su imprese, banche e cittadini. Non resta che aspettare l’approvazione del piano casa e delle nuovo possibili regole sul superbonus.

Diminuisce la povertà, dati incoraggianti sulla popolazione italiana

Diminuisce la povertà per le famiglie italiane, ecco cosa rivelano gli ultimi dati sulla popolazione resi noti dall’Istat, e sono buone notizie.

Diminuisce la povertà, l’Italia punta alla ripresa

Dati incoraggianti sulla ripresa dell’Italia e delle famiglie. L’ultima rilevazione dal parte dell’Istat sembra evidenziare segnali di ripresa. Infatti nel 2023, il 22,8% della popolazione italiana è a rischio di povertà o esclusione sociale. Un valore in calo rispetto al 2022 (24,4%) a fronte di una riduzione della quota di popolazione a rischio di povertà, che si attesta al 18,9% (da 20,1% dell’anno precedente). E di un lieve aumento della popolazione in condizione di grave deprivazione materiale e sociale (4,7% rispetto al 4,5%).

Le persone residenti in Italia che risultano a rischio di povertà sono circa 11 milioni e 121mila individui. La riduzione della popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale è invece particolarmente marcata al Nord e il Nord-est. Si conferma la ripartizione con la minore incidenza di rischio di povertà (11%). Mentre la quota di popolazione in questa condizione è stabile al Centro (19,6%). Infine si riduce nel Mezzogiorno, l’area del Paese con la percentuale più alta di individui a rischio (39% rispetto al 40,6% del 2022).

Gli elementi che aiutano le famiglie

Secondo l’Istituto il valore positivo è legato al contributo dell’insieme delle misure di sostegno alle famiglie, quali l’Assegno unico universale per i figli, i bonus una tantum per contrastare l’aumento nei costi dell’energia e le modifiche intervenute nella tassazione. Si ricorda che l’assegno unico è il contributo che spetta a tutti i nuclei familiari in cui vi sono figli a carico di età compresa entro i 21 anni. L’importo mensile è legato all’indicatore della situazione economica equivalente, ed ha un valore minimo di 50 euro.

Nel 2023 l’incidenza del rischio di povertà o esclusione sociale si riduce per tutte le tipologie familiari. In particolare per gli individui che vivono in famiglie con quattro componenti (21,8% rispetto al 24,8% del 2022). Ma anche per le coppie con due figli (20,6% rispetto a 23,4% del 2022) e con un figlio (19% rispetto a 21,3%) che hanno beneficiato del nuovo Assegno unico universale per i figli.

Altre analisi sulla popolazione

Sempre in tema di famiglie, l’Istata ha fatto altre rilevazioni. Per le famiglie numerose aumentano gli individui in condizione di bassa intensità di lavoro, in particolare aumentano se vi sono cinque e più componenti (6,6% rispetto a 5,1% dell’anno precedente) e in caso di coppie con tre o più figli (6% rispetto al 3,5% dell’anno precedente), presumibilmente per una maggiore difficoltà nella conciliazione delle attività di lavoro e cura. Infine, il rischio di povertà o esclusione sociale si riduce per gli individui in famiglie con solo italiani e aumenta leggermente per i componenti delle famiglie con almeno un cittadino straniero (40,1% rispetto al 39,6% del 2022).

Opzione donna 2024, tutti i requisiti necessari per usufruirne

L’opzione donna 2024 è richiedibile per tutto il 2024. Ecco quindi i requisiti necessari per permettere alle donne di andare prima in pensione.

Opzione donna 2024, quando si può richiedere?

Per andare in pensione sfruttando opzione donna 2024 è necessario avere 61 anni e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023.  Con la circolare INPS 3 maggio 2024, n. 59 l’Istituto fornisce i requisiti e le condizioni per l’accesso alla pensione anticipata Opzione donna 2024.

In particolare, possono accedere alla pensione anticipata le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2023, abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 61 anni e che, alla data della domanda, si trovino in una delle condizioni indicate nella medesima norma. Inoltre il requisito anagrafico di 61 anni è ridotto di un anno per ciascun figlio, nel limite massimo di due anni. Infine restano confermati anche nel 2024 gli altri requisiti già previsti dalla legge n. 197/2022 (Finanziaria 2023).

Opzione donna 2024, gli altri requisiti necessari

La  nota dell’INPS evidenzia altri requisiti necessari. Infatti al momento della presentazione della domanda la lavoratrice deve trovarsi in una delle seguenti condizioni:

  • svolgere assistenza da almeno sei mesi al coniuge o a un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni d’età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
  • soffrire una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%;
  • essere lavoratrice licenziata o dipendente da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa.

Le lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese in crisi, possono accedere con 59 anni e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023, a prescindere dal numero di figli.

Come presentare la domanda

La circolare specifica, inoltre, che la decorrenza del trattamento pensionistico non può essere anteriore al:

  • 1° febbraio 2024 per le lavoratrici dipendenti e autonome la cui pensione è liquidata a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO);
  • 2 gennaio 2024 per le lavoratrici dipendenti la cui pensione è liquidata a carico delle forme esclusive della stessa.

Le istanze di cui sopra possono essere presentate attraverso i seguenti canali:

  • direttamente dal sito internet www.inps.it, accedendo tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di identità elettronica 3.0), seguendo il percorso “Pensione e Previdenza” > “Domanda di pensione” e proseguendo all’interno del servizio “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci”;
  • utilizzando i servizi offerti dagli Istituti di Patronato riconosciuti dalla legge;
  • chiamando il Contact Center Integrato al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06164164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori)

Occupazione 2024, si registra un nuovo record per l’Italia

Occupazione 2024 arrivano buone notizie sul fronte delle assunzioni che stanno via via crescendo. Bene anche i nuovi contratti.

Occupazione 2024, cresce il numero dei lavoratori

L’Italia se pur lentamente sta crescendo attraverso l’aumento del numero delle assunzioni. Secondo gli ultimi dati Istat si tratta di circa 70 mila occupati in più mese di marzo, rispetto a quello precedente. Mentre rispetto allo stesso mese del 2023, il dato è di 425 mila lavoratori in più. L’altra buona notizia è che per  la maggior parte si tratta di contratti a tempo indeterminato. Oppure di contratti a tempo determinato, ma con buone possibilità che si trasformino in indeterminato.

In generale le persone impiegate sono pari al 62%. Il dato fa riferimento a persone la cui età è compresa tra i 25 e i 64 anni. E’ un record per il nostro paese, che sta piano piano abbandonando le forme di assistenzialismo come il noto reddito di cittadinanza, a favore di una politica di occupazione e di crescita attraverso la forza lavoro. Un buon risultato che registra via via nei mesi sempre piccole crescite.

Occupazione 2024, buone notizie anche per le donne

Buone notizie arrivano anche dal settore femminile. Infatti aumenta al 53% il numero delle lavoratrici italiane, un dato che anche in questo caso evidenzia una crescita. Si ricorda inoltre che la legge di Bilancio ha prorogato per il 2024 Opzione donna, la misura sperimentale che consente alle lavoratrici di ottenere un trattamento pensionistico con requisiti notevolmente ridotti rispetto a quelli previsti per la pensione anticipata ordinaria.

Il livello di disoccupazione scende la 7,2%. Ma quella che preoccupata è la disoccupazione giovanile che registra una percentuale del 21%. I giovani hanno una bassa occupazione, forse dovuta a fatto che cambia il modo di lavorare, come ad esempio crescono nuove professioni come quella di influencer, il trading online e altre forme di reddito. E’ anche vero che l’andamento demografico mostra, come il numero di giovani italiani, sia diminuito negli ultimi anni. Il motivo principale è che si fanno pochi figli, le guerre, e l’incertezza per il futuro. Tuttavia si parla di circa 4 milioni di giovani inattivi che vanno recupati.

Contratti, settori e previsioni future

In ripresa i settori della tecnologia, dei semiconduttori e dell’elettronica. L’abbassamento dei tassi di interessi, stanno spingendo anche il settore dei mutui e di conseguenza quello dell’immobiliare. Legati alla casa anche tutti i servizi accessori sembrano essere in ripresa. Il mercato del lavoro sta ottenendo buoni risultati anche sul campo dei contratti. Nelle ultime settimane sono stati rinnovati i contratti del comparto alimentare, della grande distribuzione, del commercio e si attende il settore statale.

Le previsioni sembrano essere quelle di crescita, del resto stiamo uscendo da una crisi economica mondiale non indifferente. Infine servono sempre più politiche attive di impiego, soprattutto per donne e per giovani. C’è anche molta attesa degli esiti sull’occupazione aiutati dalle nuove politiche di incentivi per le imprese che assumono, soprattutto gli ex percettori di reddito di cittadinanza e chi ne ha davvero bisogno.

 

 

Fotovoltaico da giardino, produrre energia senza toccare il tetto

Arriva il fotovoltaico da giardino che permette di produrre energia elettrica senza dover istallare i pannelli sul tetto, le novità.

Fotovoltaico da giardino, addio pannelli sui tetti

Andare verso la produzione di energia attraverso le rinnovabili è cosa importante per tutti gli abitanti di questo pianeta. Passare ad un cambiamento radicale è più difficile da attuare. Tuttavia le politiche mondiali sembrano muoversi in tal senso, altrimenti si rischia il collasso del pianeta come lo conosciamo. Pertanto ormai scienziati e ricercatori sono a lavoro per trovare dei sistemi di produzione di energia elettrica alternativa e sempre più efficienti.

La novità riguarda il settore del fotovoltaico. Così dopo lo scaldabagno fotovoltaico, i kit da balcone e tanto ancora, arriva il fotovoltaico da giardino: un kit solare fotovoltaico pieghevole e plug and play. Un nuovo prodotto francese messo sul mercato dalla DualSun, con sede a Marsiglia, in Francia. Società esperta nella produzione di pannelli fotovoltaici per risparmiare sui costi a lungo termine.

Alcune caratteristiche tecniche, come funziona?

Questa soluzione potrebbe essere utile per chi non ha un tetto su cui istallare l’impianto classico. Oppure anche per chi non ha il giusto orientamento per i raggi solari. Il sistema presenta dei pannelli bifacciali TOPCon da 420 W con tecnologia a cellule monocristalline M10. Ogni pannello, del peso di 36 kg, è dotato di tutti gli accessori necessari per l’installazione: un micro-inverter, un dispositivo di gestione, una struttura portante in legno e una connessione elettrica standard.

Questo kit, offerto al costo di 680 euro, consente agli utenti di iniziare a produrre energia elettrica semplicemente collegando il pannello a una presa domestica, facilitando così la diffusione dell’uso del solare. La produzione elettrica annua di energia elettrica è di circa 670 kWh. Infine l’azienda garantisce i suoi pannelli per 30 anni e il micro-inverter per 25 anni.

Fotovoltaico da giardino e non solo

Il Kit fotovoltaico da giardino può essere installato anche in condominio su ampi balconi, terrazze, verande o nel giardino della casa. Quindi l’importante è avere uno spazio, anche piccolo esposto al sole che consente di avere un risparmi immediato sulle bollette dell’energia elettrica.

Sembra che per l’istallazione non sia prevista nessuna autorizzazione richiesta, ma occorre effettuare una comunicazione al distributore locale di energia, e se si abita in condominio anche all’amministratore. Il consiglio è quello di farsi dare un feedback positivo da parte di un elettricista o esperto. Sia per evitare di arrecare eventuali danni, ma anche per garantirsi un installazione corretta.

 

 

Scadenze di maggio 2024, anche questo sarà un mese caldo

Le scadenze dii maggio 2024 sono numerose per i contribuenti e i liberi professionisti, ecco cosa non si deve dimenticare:

Scadenze di maggio 2024, ben 49 versamenti

Le scadenze di maggio 2024 sono numerose come quelle presenti in moltissimi mesi dell’anno. E si parte proprio da oggi con il versamento dell’imposta di registro sui contratti di locazione e affitto. Accordi stipulati in data 01/04/2024 o rinnovati tacitamente con decorrenza dal 01/04/2024. Si ricorda che tutte lo scadenziario completo è anche consultabile presso il sito dell’Agenzia delle entrate.

Altra data importante è quella del 16 maggio 2024, in quanto sono previsti ben 49 versamenti. Per tale data è previsto il versamento dell’IVA a debito del 1′ trimestre dell’anno da parte dei contribuenti trimestrali. Il pagamento avviene con l’utilizzo del modello F24 – codice tributo 6031 (versamento IVA primo trimestre). Inoltre è prevista anche la liquidazione periodica dell’IVA a debito con l’utilizzo del modello F24 – codice tributo: 6004 (versamento Iva mensile – aprile), da parte dei contribuenti Iva mensili.

La data importante del 16, i versamenti dell’INPS

Nella data del 16 maggio sono previsti i versamenti INPS per i contributi Artigiani e commercianti. Si tratta del pagamento della rata relativa al trimestre che va da gennaio a marco, calcolata sul reddito minimale, mediante versamento, con l’utilizzo del modello F24.

Ed ancora contributi INPS su personale dipendente. Pagamento dei contributi dovuti sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti di competenza del precedente mese, mediante versamento con l’utilizzo del modello F24. Ed infine ci sono anche i Contributi della gestione separata. Il pagamento effettuato, da parte dei soggetti committenti, dei contributi relativi alla gestione separata INPS dovuti sui compensi corrisposti nel corso del precedente mese. Per il versamento si utilizza il modello F24.

Scadenze di maggio 2024, la conclusione del mese

Il 20 maggio scade il termine per il versamento dei contributi Enasarco del 1′ trimestre. Mentre il 31 maggio sono previsti altri appuntamenti. Pagamento dell’addizionale erariale alla tassa automobilistica (c.d. superbollo), pari a venti euro per ogni kilowatt di potenza del veicolo superiore a 185 Kw, ridotta dopo cinque, dieci e quindici anni dalla data di costruzione del veicolo rispettivamente al 60%, al 30% e al 15%.

Ed ancora scadenza per il termine per accedere al ravvedimento speciale, versando la prima o unica rata e sanando le irregolarità commesse. Inoltre rinnovo contratti di locazione per i contratti non soggetti a “cedolare secca”. Infine in scadenza c’è anche il termine per:

  •  l’invio dei dati Li.Pe. del primo trimestre 2024;
  • il versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche relative al primo trimestre 2024;
  • l’invio telematico della dichiarazione Uni-emens relativi al mese precedente;
  • il versamento prima o unica rata contributi minimi 2024.

 

Sportello semiconduttori, da oggi è possibile presentare la domanda

Al via lo sportello semiconduttori per la presentazione delle domande per sostenere lo sviluppo economico, tutti i dettagli.

Sportello semiconduttori, al via da oggi

Lo sportello semiconduttori è aperto da oggi 30 aprile alle ore 12. Lo sportello permette la presentazione di domande a valere sullo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo, destinato a sostenere la crescita e lo sviluppo tecnologico della catena di approvvigionamento dei semiconduttori.

Si ricorda che il settore dei semiconduttori e dei microchip sta uscendo da un periodo di forte crisi. Pertanto i nuovi incentivi potrebbero essere di grande aiuto per le imprese italiane. Imprese che da sempre si stanno muovendo verso un interesse crescente per il settore tecnologico, in linea anche con le linee guida europee. Ma vediamo nel dettaglio in cosa consistono le domande dello sportello semiconduttori e come presentarle.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto di politica industriale che vede l’Unione europea impegnata a rafforzare la catena del valore continentale dei semiconduttori nel medio-lungo periodo, al fine di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la resilienza del settore (Chips Act).

Sportello semiconduttori, la dotazione finanziaria

La dote finanziaria è pari a 3.292.000.000 euro ed è gestita da Invitalia. Le domande possono essere presentate per progetti realizzati in tutto il territorio nazionale. In particolare si possono finanziare i progetti di sviluppo Industriale, tutela ambientale ed, eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, con costi ammissibili non inferiori a 20 milioni di euro. Nello specifico si tratta di progetti, realizzati da una o più imprese, finalizzati:

a) al rafforzamento e allo sviluppo della capacità e dell’industria nazionale di produzione di semiconduttori, attraverso la realizzazione di investimenti concernenti le singole fasi che ne compongono il processo di produzione ovvero più fasi del processo in maniera integrata, e/o

b) alla crescita e allo sviluppo tecnologico delle imprese appartenenti alla catena di approvvigionamento dei semiconduttori

Come presentare la domanda

Possono presentare domanda le imprese – di qualsiasi dimensione – interessate a sviluppare programmi industriali comprendenti progetti di investimento produttivo, per la tutela ambientale e, eventualmente, di ricerca e sviluppo. Per presentare domanda di agevolazioni sarà necessario:

  • essere in possesso di una identità digitale (SPID, CNS, CIE);
  • accedere alla nuova Area Personale per compilare direttamente online la domanda, caricare il business plan e gli allegati;

Per concludere la procedura di presentazione della domanda è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Al termine della compilazione del piano di impresa e dell’invio telematico della domanda e dei relativi allegati, verrà assegnato un protocollo elettronico. I modelli sono scaricabili sul sito di Invitalia insieme a tante altre informazioni relative ai progetti finanziabili.

Decreto Primo Maggio, ore decisive per lavoratori ed imprese

Il Decreto lavoro, ribattezzato Decreto Primo Maggio, proprio perché sarà discusso il 30 aprile, prevede diverse misure.

Decreto Primo Maggio, incontro tra Governo e sindacati

Il governo Meloni sta lavorando per trovare un accordo con i sindacati su tredicesime ed aiuti ai lavoratori con i redditi più bassi. E così come lo scorso anno, ci si trova a cercare delle proposte che possa fare felice i lavoratori, ma anche le aziende, soprattutto in sede di assunzione. La premier a Palazzo Chigi incontra i sindacati soprattutto sul tema della defiscalizzazione in caso di assunzione di nuovi lavoratori.

In particolare gli sgravi prevedono degli incentivi fiscali pari al 120% per le persone assunte con contratto a tempo indeterminato. Mentre gli sgravi arrivano fino al 130% quando ad essere assunti sono soggetti giovani, ex percettori del reddito di cittadinanza o donne lavoratrici. Tali misura potrebbero essere applicate a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma societaria.

I vantaggi per gli imprenditori

Gli imprenditori che assumono aumenteranno il numero dei dipendenti, ma risparmierebbero sul costo dei contributi da sostenere. Ma per mantenere le agevolazioni devono essere rispettati altre due condizioni:

  • devono essere nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminati;
  • l’azienda deve mantenere un incremento occupazionale reale tra l’anno e quello precedente.

Misure che interesseranno 380 mila aziende italiane, dalle più grandi alle più piccole. Ma soprattutto uno sgravio che potrebbe vedere un aumento non indifferente del numero di disoccupati che potrebbero trovare finalmente una nuova occupazione. Secondo gli studiosi, infatti, l’Italia ha aumentato il suo tasso occupazione, e questo fa ben sperare.

Decreto Primo Maggio, il bonus tredicesime

Sul tavolo delle trattative anche il bonus tredicesime. Si tratterebbe di 100 euro una tantum da dare al lavoratore a dicembre. Ma a creare qualche problema sembra essere la risorsa finanziaria necessaria. Proprio “a causa della limitatezza delle risorse disponibili” la misura dovrebbe essere adottata solo per il 2024. Tuttavia potrebbero richiedere il bonus coloro che sono lavoratori dipendenti, il cui reddito non supera 28 mila euro l’anno, con moglie e almeno un figlio a carico.

Inoltre allo studio ci sono i premi di produttività con la tassazione dal 5% al 10% nel 2025, per importi fino a 3 mila euro. Infine ai sindacati la Premier dovrebbe confermare il taglio del cuneo fiscale contributivo, nella forma rafforzata. In particolare fino a 7 punti meno fino a dicembre ed il bonus mamme lavoratrici da inserire in un nuovo patto di stabilità, sempre in linea con quelle che sono le linee europee.

 

 

Affitti brevi 2024, da settembre arriva il codice identificativo univoco

Affitti brevi 2024 cambiano le regole ed arriva anche il codice identificativo univoco dal mese di settembre, tutte le novità.

Affitti brevi 2024, servono maggiori regole

Gli affitti brevi 2024 o locazioni per pochi giorni sono diventati un vero e proprio business. Spesso sono dei veri e propri fonti di reddito, che spesso però non trovano una dichiarazione dei redditi corrispondente. I così detti affitti di immobili di breve durata che spesso sono destinati a lavoratori e turisti. Ebbene un fenomeno sempre crescente che dà fastidio a diversi albergatori.

L’Agenzia delle entrate definisce come affitto breve: un contratto di locazione di immobile a uso abitativo, di durata non superiore a 30 giorni, stipulato da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa. A esso sono equiparati i contratti di sublocazione e quelli di concessione in godimento a terzi a titolo oneroso da parte del comodatario, aventi medesima durata. Ma occorre dare una maggior controllo alla gestione e regolarizzazione di queste strutture.

Arriva da settembre il codice identificativo univoco

Per rendere a tutti effetti in regola il proprio immobile per le locazioni brevi da settembre sarà più facile. Infatti l’intesa tra il Governo e le regioni punta all’introduzione del Codice identificativo nazionale (Cin) da associare a tutte le unità immobiliari dedicate alle locazioni brevi e di natura turistica. Così facendo tutte le strutture potranno essere tracciate, evitando l’evasione fiscale.

Il codice identificativo univoco sarà obbligatorio. La mancata identificazione comporterà una sanzione amministrativa fino a 5 mila euro. Da settembre quindi dovrebbe partire il codice identificativo. Il codice n.1 sarà di natura provvisoria e a seguire il n.2 che invece avrà una natura duratura nel tempo.

Affitti brevi 2024, quando a gestirli sono degli intermediari immobiliari

Nuove regole anche per gli operatori di settore. Infatti per i contratti di locazione breve stipulati tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione è previsto la trasmissione dei relativi dati entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di conclusione del contratto. L’omessa o incompleta comunicazione dei dati è punita con una sanzione da 250 a 2.000 euro. Sanzione ridotta alla metà se la trasmissione avviene entro i quindici giorni successivi alla scadenza ovvero se, entro quello stesso termine, è effettuata la trasmissione corretta dei dati.

Si tratta di tutti quei soggetti che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare. Infine gli intermediari che intervengono nel pagamento o incassano i canoni/corrispettivi relativi ai contratti di locazione breve devono operare su quelle somme, in qualità di sostituti d’imposta, una ritenuta del 21% a titolo d’acconto. Per versare occorre usare il modello F24, con il codice tributo “1919”.

 

Bonus mamme nella scuola, aperti i termini per la presentazione

Il Bonus mamme nella scuola è adesso richiedibile. Infatti sono stati aperti i termini di presentazione delle richieste, i dettagli.

Bonus mamme nella scuola, la nota del Ministero

Con circolare AOODPRR 2244 del 26 marzo 2024 sono state fornite le istruzioni operative al fine della presentazione dell’istanza di cui alla legge 30 dicembre 2023 n. 213 per il cosiddetto “Bonus mamme”. Si tratta dell’esonero della contribuzione previdenziale, fino a un massimo di 3000 euro annui, per le lavoratrici madri. L’applicativo rientra nel programma per la semplificazione portato avanti da questo Ministero che ha individuato, tra le priorità strategiche, lo snellimento delle procedure amministrative e la razionalizzazione del lavoro del personale assegnato alle segreterie scolastiche.

L’esonero è esteso, in via sperimentale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024. Anche alle lavoratrici madri di due figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Ma a esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Bonus mamme nella scuola, quando presentare la domanda

La domanda di richiesta del bonus è già inviabile. Infatti i termini di presentazione si sono aperti giorno 22 aprile 2024 alle ore 16. La nota del Ministero specifica che per accedere al servizio, l’utente deve effettuare il login nell‘area riservata in alto a destra all’interno del sito del Ministero (http://mim.gov.it). L’accesso deve essere fatto attraverso le credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di identità elettronica) o eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature).

La misura agevolativa si sostanzia in un abbattimento totale della contribuzione previdenziale dovuta dalla lavoratrice. Ma con un limite massimo di 3.000 euro annui, da riparametrare su base mensile. La soglia massima di esonero della contribuzione dovuta dalla lavoratrice, riferita al periodo di paga mensile è, pertanto, pari a 250 euro (€ 3.000/12). Per i rapporti di lavoro instaurati o risolti nel corso del mese, detta soglia cambia nella misura di 8,06 euro (€ 250/31) per ogni giorno di fruizione dell’esonero contributivo.

A Maggio anche gli arretrati

Buone notizie anche per le lavoratrici nel settore della pubblica amministrazione. Infatti a maggio 2024 è previsto l’allargamento della misura alle madri che lavorano nella Pubblica amministrazione. Tuttavia per le dipendenti statali che non hanno ancora ricevuto il bonus, a maggio riceveranno anche gli arretrati. Occorre solo avere i requisiti richiesti dalla legge, presentare la domanda, e l’esonero sarà accreditato direttamente alla beneficiaria su conto corrente tramite il sistema NoiPA. Chi non dovesse riuscire a presentare domanda tramite accesso sul sito del ministero, può farlo attraverso i Caf, patronati o professionisti abilitati.