Un weekend a tutto gas per l’artigianato monzese

Parte oggi e si concluderà domenica a Monza la manifestazione “Il grande spettacolo dell’artigianato“, una festa di piazza all’insegna della creatività in onore della Formula 1. Il cuore del capoluogo brianzolo si trasformerà nella vetrina della filiera della velocità: durante i quattro giorni in Piazza Trento e Trieste, in uno stand ricavato dal motorhome di Alan Racing, il team legato da anni a Confartigianato Motori, una rappresentanza di artigiani dei più disparati settori assemblerà realistici volanti di F1 con i ragazzi che interverranno alla manifestazione. I giovani partecipanti saranno invitati a costruire un prototipo di volante, dalla struttura in legno, ad alcuni elementi meccanici, elettronici e plastici. Il telaio sarà poi ricoperto con un’impugnatura in pelle e fornito di leve, pulsanti e led funzionanti. I ragazzi saranno accompagnati fino alla costruzione dell’apposita scatola per riporre e proteggere l’originale volante, che sarà personalizzato con la decorazione del proprio nome.

Il network dei piccoli imprenditori del territorio che ogni giorno innovano e creano qualcosa di originale, collaborando alla realizzazione di ciò che ha reso grande il Made in Italy nel mondo – dice Antonio Mariani, responsabile di Confartigianato Motori -. Per questo ci rivolgiamo ai giovani, i futuri artigiani, che speriamo possano così riscoprire il bello del lavoro artigianale e valutare le possibilità professionali che questo mondo offre“.

Protagonisti della manifestazione saranno anche gli acconciatori, con uno stand dove le ragazze potranno imparare come avere un look perfetto una volta scese dalla moto e tolto il casco. La categoria estetica realizzerà una performance di body painting dedicata alla velocità, mentre chiuderanno la manifestazione una sfilata organizzata dal comparto moda e una torta scultorea a forma di volante.

Il gelato non conosce crisi: +2,3% di gelaterie artigianali nel 2011

C’è un settore che sembra non aver conosciuto crisi. Si tratta della produzione e vendita di gelato artigianale. Gli italiani attenti alla spesa, non sanno resistere al dolce stimolo di un buon gelato italiano ed ecco che nel 2011 la crescita di gelaterie è cresciuta del 2,3% (37.787 con 87.992 addetti).

Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato, che ha analizzato produzione e consumi di gelato in Italia, la spesa annua delle famiglie si attesta a 2.026 milioni di euro, con una crescita dell’1% rispetto allo scorso anno. Il record della spesa appartiene al Nord Ovest e al Nord Est, con una media di 91 euro l’anno per famiglia. Nelle regioni del Centro si spendono 78 euro l’anno, nel Sud 67 euro e nelle Isole 64 euro. Primo posto per la Lombardia, mentre il secondo e terzo posto sono occupati da Veneto e Lazio. Questo per quanto riguarda il consumo, per la produzione invece primo posto spetta al Lazio, seguito da Lombardia e Campania.

L’incidenza è più alta al Nord Est (67 gelaterie ogni 100.000 abitanti). Seguono Nord Ovest e Centro (66 gelaterie ogni 100.000 abitanti). Nel Mezzogiorno, invece, questo indicatore scende a 58 gelaterie ogni 100.000 abitanti. Le regioni con il più alto rapporto tra gelaterie ed abitanti sono la Liguria con 88 gelaterie ogni 100.000 abitanti, seguita da Valle d’Aosta e Sardegna, entrambe con 79 gelaterie ogni 100.000 abitanti, Emilia Romagna e Friuli-Venezia Giulia, entrambe con 69 gelaterie ogni 100.000 abitanti.

Il Presidente dei Gelatieri di Confartigianato Loris Molin Pradel sottolinea: “L’aumento del numero di gelaterie artigiane conferma che gli italiani continuano a preferire la qualità e la genuinità del nostro prodotto. Non esiste limite alla fantasia dei gelatieri artigiani che sono riusciti ad inventare oltre 270 gusti di gelato. Ma, al di là delle miscele più o meno fantasiose – sottolinea il  – rimane una certezza: quella del gelato artigiano è una ricetta semplice e genuina: soltanto latte, uova, zucchero e frutta. Rigorosamente freschi, senza conservanti ed additivi artificiali, e lavorati secondo le tecniche tradizionali senza insufflazione d’aria. Per quanto riguarda i gusti si rimane fedeli alle miscele classiche anche se è un piacere vedere le vetrine ricche, con molti gusti tra cui poter scegliere. Si è affezionati ai gusti semplici come: crema, cioccolato, nocciola, fragola. Inoltre, i gelatieri artigiani sono sempre più attenti a soddisfare particolari esigenze dietetiche o legate a intolleranze alimentari della clientela“.

 

Cna: a Udine mancano 1500 artigiani

La provincia di Udine dimostra di essere carente nelle figure professionali tradizionali come ad esempio elettricisti, falegnami ma anche pasticceri e parrucchiere. Secondo una ricerca della Camera di Commercio della provincia sarebbero 1500 i posti vacanti.

Secondo l’indagine condotta su 278 imprese, la figura più ricercata sarebbe quella dell’elettricista, per un totale di 150 posti. Il responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato di Udine Nicola Serio non sembra sorpreso: “basti pensare – spiega – al crescente sviluppo dei settori del risparmio energetico, del solare fotovoltaico e piu’ in generale di tutte le rinnovabili, di cui l’artigianato e’ protagonista. Ci sono poi 150 posti a disposizione anche per ‘operai specializzati’, ma in questo caso le specifiche figure sono molto diversificate“.

I parrucchieri mancanti per il periodo estivo sarebbero 120 parrucchieri, legati all’incremento anche del settore estetico. All’appello mancano anche 85 falegnami, 50 posti per informatici, e figure professionali ‘classiche’ del mondo dell’artigianato, come il carpentiere, il carrozziere, il cartongessista o il saldatore.

 

Artigianato Veneto: troppi ritardi nei pagamenti

Gli artigiani veneti denunciano un eccessivo ritardo nei pagamenti o mancati pagamenti. Sono il 37% a lamentare la situazione su un campione di mille intervistati telefonicamente. Il problema principale è un aggravio della liquidità disponibile. Tale appesantimento si concentra particolarmente nelle aziende dell’edilizia e dei servizi alle imprese, mentre nel manifatturiero e nei servizi alle persone si assiste ad una maggiore stabilità.

I tempi medi per incassare sono di 79 giorni se il pagatore è un privato, 96 se è un’altra impresa e 180 giorni se si tratta della PA. Il presidente della confederazione Giuseppe Sbalchiero commenta: “Situazioni da Far West. Farsi pagare è sempre più difficile ed il livello di sofferenza delle imprese sta diventando insopportabile. Tra il 2010 e il 2011 i tempi dei pagamenti dei privati sono saliti di nove giorni e quelli delle imprese fornitrici di sette, a conferma che la crisi ha peggiorato la situazione. Una recente direttiva europea, approvata lo scorso febbraio, ha cercato di porre un freno a tali ritardi prevedendo misure particolarmente severe, specie quando il cattivo pagatore è la pubblica amministrazione. Ma l’Italia non si è ancora mossa per dare attuazione alla direttiva. C’è tempo fino al 2013, ma noi – conclude Sbalchiero – speriamo che si non attenda l’ultimo minuto“.

 

Settore dell’oreficeria in sentore di crisi

Confartigianato ha espresso preoccupazione per la crisi in cui il settore orafo si trova. Le osservazioni sono state rivolte direttamente al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta nel corso di un incontro di quest’ultimo con le organizzazioni che compongono la Consulta nazionale orafi. ”Dal Governo arrivato un importante segnale di attenzione – ha spiegato Luciano Bigazzi, presidente degli Orafi di Confartigianato – per affrontare i gravi problemi del settore orafo che sta vivendo uno dei suoi momenti pi difficili: la produzione a maggio diminuita del 18,1% e l’occupazione calata del 2,8% tra marzo 2010 e marzo 2011”.

Bigazzi ha proseguito: ”L’oreficeria italiana costituita da circa 11.000 imprese impegnate nella produzione e da oltre 20.000 dettaglianti, con complessivi 120.000 addetti, per un fatturato annuo di 6,5 miliardi di euro e un contributo significativo all’equilibrio della nostra bilancia commerciale. un settore d’eccellenza del made in Italy che per deve essere tutelato e valorizzato per consentire ai nostri prodotti di continuare a competere sui mercati internazionali”. Da risolvere rimangono i problemi dei dazi doganali e le barriere non tariffarie che penalizzano le esportazioni, le restrizioni sul fronte del credito, gli alti costi delle materie prime, il fenomeno della contraffazione e dell’oro sottotitolato.

A Varese convegno sul web e nuove prospettive per le pmi

Sabato 25 giugno Confartigianato Varese ha organizzato un convegno dal titolo ”Network, Social Forum, Web: nuove prospettive per l’impresa. Strumenti per la competitività”, con la partecipazione tra gli altri di Giorgio Merletti e Mauro Colombo, rispettivamente presidente e direttore generale di Confartigianato Varese.

L’incontro va a scoprire quali sono i tasselli che compongono la tecnologia che può apportare competitività alle imprese e diminuire le fatiche legate alla promozione, alla vendita, alla presentazione dei prodotti e di se stesse. Verrà adottato un linguaggio semplice, diretto ed efficace evidenziando i traguardi raggiunti dalla tecnologia, analizzando anche i suoi pericoli e vantaggi.

Ravarini si concentrerà nel mondo imprenditoriale con un intervento legato al problema: troppa o poca tecnologia? E una relazione su come avvantaggiare l’impresa partendo dagli strumenti più elementari’?; Giovannelli infine parlera’ della ”figura dell’artigiano nell’era della condivisione” mentre Diegoli fornirà alcuni consigli pratici per l’imprenditoria: la tecnologia al servizio della quotidianità.

 

Confartigianato: le organizzazioni del Garda più unite grazie ad un protocollo d’intesa

Le organizzazioni aderenti a Confartigianato delle province di Brescia, Mantova, Trento e Verona che rappresentano complessivamente oltre 40.000 imprese artigiane hanno stipulato un protocollo di intesa sullo sviluppo dell’economia e delle infrastrutture della regione del Garda. La vicinanza delle organizzazioni permetterà di agevolare politiche concertate e condivise attraverso un continuo confronto garantendo una crescita territoriale importante.

Le quattro confederazioni, quali principali attori socio economici della Regione del Garda, avranno la possibilità di svolgere una parte attiva e fondamentale nel proporre ipotesi di politiche proattive concordate sui maggiori temi di interesse economico e di sviluppo sociale, favorendo la realizzazione di quegli atti e provvedimenti che il Comitato dei Presidenti delle Provincie presenterà alla attenzione delle parti sociali.

Confartigianato del Garda si presenta particolarmente sensibile allo sviluppo delle politiche di protezione ambientale dell’area del Lago, che prevede una “condivisione della ripartizione amministrativa delle acque, la loro gestione in caso di siccità o intensa piovosità, la loro depurazione, la definizione di piani urbanistici di sviluppo compatibile che coinvolga anche la localizzazione e la operatività delle imprese di produzione e di servizio compatibilmente con lo sviluppo del territorio e la sua preservazione“.

Mirko Zago

Studi di settore: l’Agenzia delle Entrate conferma i correttivi anti-crisi

Nei giorni scorsi è stato confermato per il secondo anno consecutivo l’applicazone dei correttivi agli studi di settore. Si tratta di un accordo stipulato dal Sose (Società per gli Studi di Settore) e l’Agenzia delle Entrate al fine di considerare le difficoltà economiche nello stilare la panoramica delle imprese italiane e “verificarne” i conti.

Se l’export sta prosperando in alcune regioni, è evidente che la situazione non appare ancora omogenena, per questo i correttivi si sono resi necessari per non andare a gravare in modo eccessivo sulle imprese già impegnate in un duro sforzo verso la ripresa. Sono previsti due correttivi di carattere generale (considerando le peculiarità di ciascuna categoria considerando in particolare le giacenze di magazzino e l’abbattimento dei valori statistici) e uno di tipo individuale (da applicare qualora i due di carattere generale fallissero nel tentativo di inquadrare correttamente la situazione dell’impresa).

Nel particolare “non scatterà una semaforo rosso in caso di scorte troppo alte, a causa delle difficoltà di vendere i prodotti per la crisi. Il secondo obiettivo è quello di abbattere i valori statistici che, attraverso alcuni costi fissi, come i beni strumentali, impattano sui calcoli degli ”studi” con un peso troppo alto“. Sono indetti degli incontri per stabilire l’operatività e fugare eventuali dubbi applicativi.

A Vicenza il 49esimo Premio ai Maestri Artigiani, il discorso del presidente di Confartigianato richiama l’emergenza alluvione e Giappone

La 49esima cerimonia di premiazione dei Maestri artigiani benemeriti che si è svolta nei giorni scorsi alla Fiera di Vicenza si è aperta con due immagini di alta drammaticità ma che testimoniano come la forza di combattere e crescere uniti sia nella natura dell’uomo: l’alluvione di novembre che ha colpito il nord Italia e l’allarme nucleare di questi giorni in Giappone.

Il presidente della Confartigianato vicentina e veneta, Giuseppe Sbalchiero ha ricordato ”che l’alluvione ha generato, assieme a tanta sofferenza, anche una memorabile prova di serietà e compostezza, quando una intera comunità ha saputo tirarsi su le maniche per rimuovere i segni del disastro e rimettere in sesto case, strade, laboratori, riportando in poco tempo le aziende in condizioni di quasi normalità” – e ha aggiunto – “quel che ci è accaduto è stato nulla rispetto a quanto abbiamo appena visto succedere in Giappone. Dove, accanto alle impressionanti e sconvolgenti sequenze televisive del disastro, si è manifestato l’atteggiamento commovente di quel popolo, ferito ma dignitoso come il nostro. Questo ci dimostra quanto fragile sia il confine fra quella che consideriamo come la normalità delle cronache e la drammaticità di una tragedia che in poche ore ha sconvolto il mondo e lo sta ancora tenendo con il fiato sospeso”.

Sbalchiero ha infine criticato la scarsa volontà di un certo tipo di politica ad affrontare i problemi affianco ai cittadini, dimenandosi in problemi burocratici e di scarso valore: “è assurdo l’atteggiamento di una certa politica nazionale di bassissimo profilo, che vive di beghe e tende a strumentalizzare gli eventi per interesse di bottega, con una meschinità che va a danno della vera Politica, quella chiamata a guardare al bene comune, quella che ha – o dovrebbe avere – il dovere morale, l’obbligo istituzionale di guidare il futuro delle nostre imprese, delle nostre famiglie, della nostra società“.

L’Associazione Artigiani di Bergamo seleziona 20 imprese export da finanziare

L’Associazione Artigiani di Bergamo tra qualche giorno selezionerà 20 tra le aziende artigiane locali per la partecipazione al bando di concorso che intende premiare le migliori imprese impegnate in contesti internazionali. Il progetto sarà presentato attorno alla metà di febbraio e verrà “ricamato” sui bisogni espressi dalle imprese presentate, considerando i mercati di riferimento e le necessità contingenti. Il cotributo che la Regione Lombardia erogherà sarà del 70% dei costi sostenuti permettendo un abbattimento dei costi di internazionalizzazione“.

Tra i vantaggi principali per chi parteciperà si trovano agevolazioni economiche su strumenti di promozione, studi di mercato, incontri d’affari all’estero, incontri internazionali in Italia, organizzazione della rete distributiva e realizzazione delle strategia di vendita. Aspetto cui si punterà molto sarà infine la consulenza. Essa sarà compiuta da manager esperti per un periodo di 6 mesi rinnovabili.

Per partecipare si può contattare l’ufficio Internazionalizzazione entro il 15 febbraio. I requisiti per partecipare sono: dichiarazione de minimis (contributi non superiori ai 200.000 euro negli ultimi 3 anni), dichiarazione Deggendorf (non aver ricevuto contributi incompatibili con gli aiuti di Stato), essere in regola con i versamenti dei contributi (Durc).

Mirko Zago