Cosa sono le garanzie accessorie nella polizza RCA

Quando si circola in auto bisogna essere assicurati. Questo perché la normativa vigente tutela i terzi trasportati e non.  In pratica tutti i danni che si possono causare alla guida del proprio veicolo tanto alle persone che alle cose sono assoggettati ad assicurazione sulla responsabilità civile. Si chiama polizza RCA, cioè responsabilità civile auto. Con questo genere di polizza ogni danno causato con colpa da parte di un automobilista viene risarcito dalla compagnia di assicurazione fino al massimale prestabilito. È evidente che i danni propri, sia alla propria auto che alla proprio persona non vengono mai risarciti alla polizza RC Auto. Ma ci sono tante garanzie accessorie che possono fare comodo ed essere inserite, naturalmente con un incremento di premio da pagare.

Perché si dovrebbero acquistare garanzie accessorie sulla polizza RC Auto?

Anche eventi particolari, rari ed eccezionali possono essere coperti da determinate polizze aggiuntive. Un tipico esempio è la polizza eventi atmosferici. Una polizza che copre i danni all’auto per via degli eventi atmosferici improvvisi ed imprevedibili come lo sono le grandinate, gli smottamenti, le frane e le alluvioni. Ogni volta che si verifica un evento del genere e ad essere colpita è l’auto, questa polizza offre un risarcimento dei danni. Stesso discorso per la polizza atti vandalici. Una tipica polizza che copre i danni al veicolo dovuti ad atti di vandalismo da parte di soggetti esterni. Una polizza che copre i graffi all’auto con un chiodo ma anche danni ben più gravi come la distruzione completa del veicolo da parte di atti di teppismo o vandalici.

I vetri dell’auto si possono rompere

Un’altra polizza che è molto diffusa ed è molto utilizzata, sempre per eventi particolari ed eccezionali è la garanzia cristalli. In questo caso ciò che copre questa polizza sono eventi quali la rottura del parabrezza o degli altri vetri dell’auto. Un sassolino, la caduta di qualche oggetto contundente che rompe i cristalli dell’auto danno diritto a risarcimento. Una garanzia questa spesso venduta con la garanzia assistenza, che garantisce il soccorso stradale in caso di avarie al veicolo. Ma l’assistenza può essere in diverse formule, e più si paga di premio aggiuntivo più servizi ci sono. Infatti molte polizze assistenza stradale danno anche il diritto all’auto sostitutiva.

La tutela legale può servire?

Non è raro finire con il fare causa quando si è coinvolti in un sinistro stradale. La controparte che accusa noi di essere i responsabili del sinistro e noi che la pensiamo in maniera diametralmente opposta. Oppure la compagnia che non vuole riconoscere il danno per anomalie sul sinistro o su altri aspetti del sinistro stesso o dell’assicurazione. Sono alcune delle motivazioni che portano a contenziosi  che in genere vengono risolti dinanzi a un giudice. E la difesa propria, da parte di un avvocato, in genere deve essere pagata a spese proprie. Ed in questo caso la polizza tutela legale consente al soggetto assicurato di coprire le proprie spese legali con l’assicurazione stessa. Sarà la compagnia presso cui sarà aperto il contratto infatti, a sopportare le spese legali per la difesa.

Garanzia infortunio del conducente

Senza dubbio una delle garanzie più diffuse a livello di auto è quella sulla tutela degli infortuni del conducente. Come detto prima, in caso di sinistro tutti sono coperti dalle polizze RCA ma tutti i danni a terzi trasportati e non. Ciò che non è protetto è il conducente. Nel caso in cui nel sinistro emergono danni alla propria persona, e del tutto evidente che il conducente non verrà risarcito in alcun modo. Solo aprendo una polizza infortunio si potrà ottenere il risarcimento dovuto in caso di danni alla propria persona.

Le polizze tutto incluso, come funzionano le Kasko e le mini Kasko

Se qualcuno cerca garanzie totali, a 360 gradi, le polizze esistono. Si tratta delle polizze più costose anche perché è più complete. Parliamo della Kasko o in forma minore, della mini Kasko. Questo genere di assicurazione si apre nel momento in cui l’auto comperata ha un certo valore. In genere, perché nulla vieta ad una persona che vuole stare tranquilla, di aprire questo genere di assicurazioni. Infatti grazie alla Kasko oltre ai danni ai terzi, vengono coperti tutti i danni sia al proprio veicolo che alla propria persona. La mini Kasko evidentemente ha meno garanzie proprio per questo ha un prezzo più accessibile ma non per questo meno esoso. In genere chi opta per la Kasko non ho necessità di aprire tutte le altre garanzie accessorie prima citate perché si tratta di una polizza completa a 360°.

Occhio ai massimali, alle clausole e alla franchigia

Naturalmente ogni tipo di garanzia cambia in base ai massimali da inserire sul contratto. In effetti i massimali sono la cifra massima che l’assicurazione paga in caso di sinistro. Per questo la compagnia e la polizza variano di prezzo e di coperture in base alla variazione dei massimali che incidono inevitabilmente anche sui premi da pagare. Come per la polizza RCA anche per le garanzie accessorie bisogna fare sempre molta attenzione a determinati fattori quali le clausole e le franchigie. La determinazione del premio   può variare da caso a caso.

730 e detrazione spese assicurazioni, quali sono e come fare

Anche le assicurazioni compaiono nel lungo elenco di spese detraibili che possono essere utilizzate per pagare meno tasse sui redditi. Anche quest’anno, con le dichiarazioni dei redditi occorrerà andare a scaricare le spese del 2021. L’anno di imposta infatti è quello precedente l’anno in cui si presenta la dichiarazione reddituale. Per questo le spese assicurative detraibili devono essere quelle che il contribuente ha sostenuto nel corso del 2021. Ma quali sono le spese assicurative che è possibile portare in detrazione? Una domanda a cui dobbiamo dare risposta elencando tutte le possibilità che sono in mano ai singoli contribuenti.

Le spese detraibili in sintesi

Prima di addentrarci nell’argomento specifico delle spese assicurative, va sottolineato che per detrazioni si intende una parte della spesa che un contribuente ha sostenuto e che può servire per abbassare l’Imposta sul reddito delle persone fisiche dovuta. Infatti la detrazione, in genere pari al 19% di una determinata spesa, spesso oltre una determinata franchigia, serve per ridurre l’Irpef fuoriuscita dalla dichiarazione dei redditi. L’Irpef è calcolata sugli scaglioni di reddito e in percentuale diversa a seconda dello scaglione di appartenenza. Si calcola applicando l’aliquota predeterminata sul reddito imponibile. Il 19% di quanto speso per una determinata voce detraibile, va a scorporarsi dall’Irpef dovuta, riducendola quando è il caso di pagarla, o producendo un rimborso quando invece è stata già pagata. Ed è così anche per le spese assicurative, che ripetiamo, sono una voce presente nel panorama delle spese detraibili dal 730. Non vanno confuse con le deduzioni che sono sempre voci di spesa, ma che vanno ad abbattere il reddito imponibile, cioè la voce su cui si calcola l’Irpef.

Assicurazioni e spese detraibili, la guida

Ricapitolando, anche le spese assicurative danno diritto, sempre in favore del contribuente, ad usufruire delle relative detrazioni. Le assicurazioni detraibili sono quelle sulla vita e contro gli infortuni . La detrazione fiscale si ottiene inserendo la spesa assicurativa sostenuta nel 2021, nella dichiarazione dei redditi con il modello 730/2022 o nel modello Redditi Persone Fisiche. In entrambi i casi la detraibilità è pari al 19% della spesa sostenuta. Le spese assicurative detraibili rientrano tra quelle che per essere scaricate, devono essere state pagate tramite strumenti tracciabili. In altri termini, occorre  aver pagato con carte di credito, bancomat, carte prepagate, bonifici e via dicendo.

Tutte le assicurazioni da portare in detrazione

I premi relativi alle assicurazioni prima citate sono detraibili al 19%. Nel dettaglio le assicurazioni utili a questo sconto sulle tasse sono:

  • i premi sui contratti di assicurazione sulla vita;
  • I premi sui contratti relativi alle polizze assicurative contro gli infortuni;
  • assicurazioni a copertura del  rischio morte;
  • assicurazioni per rischio invalidità con non autosufficienza.

Va ricordato che le prime due voci dell’elenco riguardano contratti stipulati prima del 31 dicembre 2000, mentre per le altre i contratti devono essere stati stipulati in data successiva.

Le assicurazioni sull’auto invece, non possono essere portate in detrazione. Infatti la polizza obbligatoria per circolare in auto, la cosiddetta RC Auto non può essere detratta. Ma una parte di questa spesa da diritto alla detrazione, anche se si parla di cifre irrisorie. Infatti tra le detrazioni ammesse, l’unico costo detraibile della polizza RC Auto è la quota di costo per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Se esterna alla polizza Rc Auto invece, anche la polizza infortuni da diritto allo sconto. Infatti può essere scaricato anche il corrispettivo pagato per i premi versati per le assicurazioni contro gli infortuni relative al conducente auto.

I chiarimenti del Fisco sulle detrazioni degli oneri assicurativi

Tra i tanti chiarimenti che l’Agenzia delle Entrate ha fornito anche la materia delle detrazioni dei prodotti assicurativi è stata affrontata. Lo ha fatto con la circolare n°7/E del 2021. In quell’occasione le Entrate hanno spiegato che la detraibilità delle spese spetta se il contribuente è:

  • contraente e assicurato insieme;
  • contraente della polizza con soggetto assicurato che deve essere e un suo familiare a carico;
  • assicurato con contraente che invece è un suo familiare a carico;
  • contraente e assicurato è un suo familiare a carico;
  • contraente ed assicurato sono due soggetti diversi ma in entrambi i casi sono familiari a suo carico.

Polizze vita per i lavoratori dipendenti e assicurazioni stipulate dai contratti collettivi

Per le assicurazioni sulla vita possono dare diritto alle detrazioni anche quelle stipulate direttamente da società o da organizzazioni sindacali di imprenditori o lavoratori dipendenti in nome e per conto del lavoratore dipendente, che in questo caso è il nostro soggetto dichiarante che deve scaricare la polizza. Per le dichiarazioni dei redditi 2022 la detrazione del 19% è assoggettata a due limiti. C’è quello massimo che prevede la possibilità di scaricare dal reddito la spesa massima di 530 euro all’anno. Pertanto il limite massimo recuperabile è di 101 euro. Il limite è univoco nel senso che riguarda l’intera possibilità di scaricare le assicurazioni e non ogni singolo contratto avviato.

Assicurazione auto, i consigli per risparmiare e come scegliere quella più conveniente

Cosa si può fare per risparmiare sull’assicurazione dell’auto? Con l’inizio dell’anno, non solo il prezzo della benzina e dei carburanti è aumentato, oltre a quello della manutenzione dell’auto, ma anche quello delle polizze assicurative sull’auto. L’aumento è stato contenuto e i prezzi dei premi sono ancora inferiori rispetto a quelli di un anno fa (di febbraio 2021). Tuttavia, non sapendo ancora se l’aumento dei prezzi delle polizze assicurative auto è un fattore momentaneo o destinato a incrementarsi, esistono dei consigli sul tipo di assicurazione e su cosa assicurare che fanno risparmiare sulla Rca. Leggiamo quindi come fare.

Come risparmiare sull’assicurazione auto: confrontare le proposte disponibili sul mercato con dei comparatori

Il primo consiglio per risparmiare sull’assicurazione dell’auto è quello di assicurare, presso compagni differenti, le proprie auto se ve ne sono più di una nel nucleo familiare. Per diversificare la stipula di polizze assicurative auto, si possono utilizzare i siti internet per ottenere un preventivo. O anche dei comparatori, ovvero siti che fanno in automatico un confronto dei prezzi, delle tariffe e delle offerte tra varie compagnie assicurative per decretare quale sia la più conveniente. Sui preventivi è importante controllare i massimali per gli eventuali risarcimenti dei danni. È inoltre buona regola controllare la franchigia, cioè l’importo minimo di ogni danno che resta a carico del cliente assicurato.

Protezioni aggiuntive per l’assicurazione Rca: quali sono e come fanno aumentare il prezzo della polizza

Il risultato dei comparatori tiene conto dei vari parametri sui quali si basano i prezzi delle compagnie assicurative. Proprio sui parametri si possono fare opportune valutazioni e scelte,  soprattutto sulle coperture aggiuntive. Ad esempio:

  • la protezione contro il furto;
  • la tutela legale;
  • la garanzia cristalli;
  • la protezione per gli atti vandalici;
  • protezione per gli eventi atmosferici.

Scegliere l’assicurazione auto più conveniente: quanto sono utili le protezioni aggiuntive?

Tutte le coperture assicurative aggiuntive possono far lievitare il prezzo finale della polizza, senza tuttavia dimenticare che molte di queste possono risultare utili. Non avere una copertura sul furto o sulla protezione dagli eventi atmosferici, ad esempio, potrebbe significare un esborso molto più oneroso nel caso del verificarsi dell’evento. Il consiglio, in questo caso, è quello di valutare attentamente le proprie esigenze e le caratteristiche dell’auto. L’assicurazione contro il furto di una vettura vecchia potrebbe non avere una grande utilità, perché il rimborso (al netto del valore affettivo e della perfetta tenuta dell’auto) nel caso del verificarsi dell’evento (il furto) potrebbe essere molto al di sotto delle attese.

Risparmiare sulla polizza assicurativa auto: la guida esclusiva

Un’altra scelta sulla quale prestare attenzione quando si sottoscrive una polizza per assicurare l’auto è quella della formula di guida. Si tratta di un’opzione che viene richiesta dalle assicurazioni per venire a conoscenza di chi guida la vettura e per procedere con il calcolo della polizza in base al rischio ipotizzato. Le soluzioni proposte dalle assicurazioni sul guidatore possono abbassare il prezzo della polizza ma è necessario considerare il rischio che intercorre in base alle necessità e alle abitudini della famiglia. In altre parole, se la vettura viene guidata da più persone non si dovrebbe sottoscrivere un’assicurazione che preveda la guida esclusiva. Quest’ultima formula farebbe risparmiare ma dovrebbe essere scelta solo se effettivamente l’auto viene guidata da un’unica persona. Diversamente, in caso di incidente si rischia di dover partecipare al pagamento del danno alla controparte.

Assicurazione auto, come trasferire la classe di merito da un componente a un altro della famiglia per risparmiare?

Inoltre, sulla guida esclusiva è da precisare che se vi sono componenti della famiglia con meno di 26 anni, questa opzione non si può sottoscrivere. Il risparmio si può ottenere se tutti i componenti della famiglia hanno superato i 26 anni di età. Proprio per i nuclei familiari, la scelta della polizza assicurativa deve considerare anche la possibilità di ereditare la classe di merito da un familiare convivente oppure da una vettura all’altra o da una vettura a una moto. Questo meccanismo si traduce in un notevole risparmio sulla polizza assicurativa, anche e soprattutto per i neopatentati.

Risparmiare sull’assicurazione dell’auto facendo installare la scatola nera

Da ultimo, un notevole risparmio sulla polizza dell’assicurazione auto si può ottenere se si sottoscrive un contratto che preveda l’installazione della scatola nera all’interno della vettura. L’apparecchio registra i dati della guida e inoltre consente alla compagnia assicurativa di poter offrire una vasta gamma di servizi aggiuntivi. Questi servizi sono legati soprattutto alla localizzazione della vettura. Ad esempio, si può essere localizzati velocemente in caso di incidente o guasto dell’auto. A fronte dello strumento tecnologico, per il cliente dell’assicurazione si prospetta un risparmio sul prezzo della polizza interessante.

Scatola nera obbligatoria: da luglio 2022 le prime novità

Oggi, in media, il 20% delle auto ha installata una scatola nera o black box. Tale percentuale sale addirittura al 50%- 60% in alcune Regioni del Sud Italia dove l’esigenza di ridurre il costo della polizza assicurativa è particolarmente sentita.  Naturalmente oggi l’installazione della black box è una scelta volontaria in quanto permette di avere sconti sulle polizze assicurative, ma a breve tutto cambierà infatti ci avviamo ad un graduale passaggio verso la scatola nera obbligatoria e le prime a doversi adeguare sono le case costruttrici. Dal 6 luglio 2022 scatta la prima fase verso l’obbligo di scatola nera sull’auto.

Come funziona la scatola nera obbligatoria?

Il nome tecnico della scatola nera è Event Data Recorder (EDR) che significa registratore di dati di eventi. Si tratta di un dispositivo che consente di verificare cosa è successo al veicolo in un determinato lasso di tempo, quindi velocità, frenate brusche, urti e di conseguenza permette di determinare in caso di sinistro la responsabilità, consente di rendere la guida più sicura ed evitare incidenti, oltre che truffe alle compagnie di assicurazione.

L’obbligo di installare scatole nere sui veicoli deriva dal Regolamento UE 2019/2144 in materia di sicurezza e protezione ambientale. La prima tappa verso l’obbligo di scatola nera sui veicoli è il 6 luglio 2022, da questo momento le case costruttrici per ottenere l’omologazione di nuovi modelli dovranno prevedere l’installazione della scatola nera, ad esempio Stellantis (FCA), Ferrari, Toyota se vorranno omologare il modello di vettura XY310 (nome di fantasia) dovranno prevedere l’installazione della scatola nera. Naturalmente poi produzione e commercializzazione dovranno essere adeguate.

La seconda tappa importante sarà il 7 luglio 2024, da questa data potranno essere immatricolate nuove vetture solo se dispongono di scatola nera. Questo vuol dire che un modello di “panda” già omologato potrà continuare ad essere immatricolato senza scatola nera fino al 7 luglio 2024.

In questo modo si va verso una graduale sostituzione di tutti i veicoli che non installano una scatola nera con l’obiettivo di avere strade più sicure.

Dati registrati dalla scatola nera obbligatoria e privacy

La scatola nera per essere a norma dovrà registrare e conservare una serie di dati:

  • velocità del veicolo;
  • frenata;
  • posizione e inclinazione rispetto al piano strada;
  • stato e frequenza di attivazione dei dispositivi di protezione attiva presenti sul veicolo (ad esempio airbag).

La maggior parte delle black box oggi in circolazione e messe a disposizione delle compagnie di assicurazione registrano comunque anche altri dati, ad esempio la marcia inserita. La scatola nera naturalmente non è disattivabile dal conducente/proprietario dell’auto e non deve consentire manipolazioni o abusi sui dati.

Naturalmente la normativa europea tiene in considerazione anche i problemi legati alla privacy. Ecco perché prevede che la scatola nera sia dotata di un sistema chiuso, quindi solo istituti accreditati possono accedere ai dati registrati. L’accesso sarà effettuato attraverso un’interfaccia stardardizzata.

Altre novità sulle auto del futuro

Non è questa l’unica novità, infatti le auto del futuro dovranno essere dotate di frenata automatica, adattamento intelligente della velocità, avviso anti colpo di sonno, sensori per il mantenimento della corsia, infine le nuove auto dovranno essere dotate di alcool lock, cioè un sistema che impedisce di mettersi alla guida in stato di ebrezza.

Da gennaio 2022 riparte di decalage sull’assegno NASpI

La NASpI è la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego e hanno diritto a percepirla coloro che perdono il lavoro. Dal primo gennaio 2022 c’è però una novità infatti torna in vigore il decalage sull’assegno NASpI.

Decalage sull’assegno NASpI: cos’è

La NASpI entra nel nostro ordinamento con l’articolo 1, decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 ed è rivolta a coloro che hanno perso involontariamente l’occupazione, compresi apprendisti, soci lavoratori di cooperative, dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni, lavoratori dello spettacolo con contratto a tempo determinato. Sono invece esclusi i dipendenti delle pubbliche amministrazioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, gli operai agricoli con contratto a tempo determinato, coloro che hanno maturato i requisiti pensionistici (pensione di vecchiaia o anticipata), i lavoratori titolari di assegno di invalidità che non optino per la NASpI.

L’INPS eroga questo assegno mensilmente per un numero di settimane corrispondenti alla metà delle settimane contributive maturate negli ultimi 4 anni. L’importo spettante è pari al 75% della media delle retribuzioni maturate negli ultimi 4 anni. La disciplina però prevede anche che, dal primo giorno del quarto mese (articolo 4 comma 3 del decreto legislativo 22 del 2015) inizia ad applicarsi un decalage del 3% mensile. Se il beneficiario ha compiuto 55 anni di età, il decalage inizia ad essere applicato dall’ottavo mese.

Effetti del decreto Sostegni bis sul decalage NASpI

Con il decreto Sostegni Bis, decreto legge 73 del 2021, è stata però disposta la sospensione del decalage fino al 31 dicembre 2021. L’obiettivo era aiutare le persone che avevano perso il lavoro ad affrontare l’emergenza Covid senza particolari disagi, infatti il periodo emergenziale ha visto un aumento della perdita di posti di lavoro e quindi di disoccupazione e una maggiore difficoltà per chi già lo aveva perso a ricollocarsi.

Questo implica che dal 1° gennaio 2022 ricomincia ad essere applicato il decalage sull’assegno NASpI e a dare conferma di ciò c’è il messaggio 2309 del 16 giugno 2021. Il messaggio precisa che dal primo gennaio 2022 per le indennità NASpI ancora in essere “l’importo sarà calcolato applicando le riduzioni corrispondenti ai mesi di sospensione trascorsi”, si deduce che saranno comunque recuperate le percentuali di decalage non applicate in precedenza. Questo vuol dire che non si comincerà di nuovo il decalage al 3%, ma molto superiore.

Questo vuol dire che il calcolo prevede una riduzione del 3% per il mese di giugno, a questa riduzione si applica un’ulteriore riduzione che avrebbe dovuto essere applicata a luglio e via così fino ad arrivare a dicembre 2021. L’importo che i percettori avranno a metà gennaio 2022 subirà un taglio deciso. Dai calcoli eseguiti emerge che coloro che al primo giugno percepiva 1000 euro, in virtù dei vari tagli percepirà a gennaio circa 750 euro.

Polizza infortuni: che cos’è e cosa fare prima di firmare

La polizza infortuni è il contratto che copre l’inabilità temporanea, permanente o la morte. Eventualmente la polizza copre anche il rimborso delle spese mediche. Gli eventi che potrebbero determinare le situazioni descritte devono essere identificati come conseguenza esclusiva e diretta di un fatto che abbia una causa fortuita, esterna e violenta.

Eventi che determinano l’inabilità e la morte nella polizza infortuni: cosa bisogna sapere

Gli eventi che abbiano causato l’inabilità temporanea o permanente o, nei casi più gravi, la morte devono essere identificati come:

  • fortuiti, ovvero non prevedibili, e inevitabili;
  • esterni e violenti. Cioè gli eventi non devono essere rinvenibili all’interno dell’organismo. Ad esempio, la malattia, sia pure improvvisa, non rientra tra gli eventi coperti dalla polizza.

Quando potrebbero verificarsi gli infortuni tutelati dalla polizza?

La polizza infortuni viene stipulata per eventi che potrebbero verificarsi mentre:

  • si circola su un veicolo. In questo caso si fa riferimento all’infortunio occorso al conducente nel caso in cui la tutela non sia stata già appositamente acquistata come garanzia accessoria alla Rc auto;
  • mentre si lavora e, dunque, nell’orario lavorativo. Rientrano in queste casistiche gli infortuni professionali, inclusi gli infortuni che avvengano durante il percorso da casa a lavoro e viceversa;
  • nel tempo libero, ovvero per infortuni extra-lavorativi;
  • durante tutta la giornata a prescindere da quale attività si stia svolgendo.

Polizza infortuni, annuale o pluriennale?

La polizza infortuni può essere stipulata annualmente oppure con un contratto che copra più anni. In questo caso, per le polizze stipulate dopo il 15 agosto 2009, con la sottoscrizione di un contratto di oltre 5 anni si può disdire il contratto stesso con un preavviso di 60 giorni. Durante i primi cinque anni, tuttavia, il beneficiario della polizza deve aver versato regolarmente il premio. In ogni caso, l’eventuale proroga tacita non può andare oltre i due anni. La proroga tacita deve essere contenuta nel contratto.

Polizza infortuni, come funziona?

La polizza infortuni tutela il patrimonio del beneficiario nel caso in cui si verifichi un evento esterno e violento che procuri lesioni fisiche. Dette lesioni devono impedire il normale svolgimento di un’attività lavorativa e devono essere opportunamente accertate. Dopo il verificarsi dell’infortunio, l’assicurato potrebbe subire l’inabilità temporanea o permanente, oppure la morte.

Cosa si ottiene con la polizza infortuni?

Al verificarsi dell’evento che abbia determinato l’infortunio e dunque l’inabilità o la morte, al beneficiario spettano:

  • la diaria o paga giornaliera, per ciascuna giornata di lavoro persa;
  • l’indennizzo a favore dei beneficiari superstiti nel caso in cui dall’evento si sia verificata la morte dell’assicurato.

Differentemente da quanto avviene per la polizza Inail, che copre solo dagli infortuni che si possano verificare durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, con la polizza infortuni si può assicurare chiunque, anche a prescindere dallo svolgimento della propria attività lavorativa.

Quanto si paga per una polizza infortuni?

Il premio da pagare per una polizza infortuni dipende da vari fattori. Innanzitutto, è da considerare l’ambito temporale della copertura. Ad esempio, la garanzia può essere per tutto il giorno, 24 ore su 24, con un costo più alto. Ma si può sottoscrivere una polizza per le sole ore lavorative. Il premio dipende anche dal tipo di attività che si svolge. In questo caso, molto di pende dal profilo di rischio che può essere più o meno alto. Si può, inoltre, procedere con l’inclusione dei rischi sportivi, soprattutto se si svolgono degli sport pericolosi. Infine, il premio dipende anche dall’età dell’assicurato. In genere, il limite anagrafico per la polizza infortuni è di 70 anni.

Polizza infortuni, a chi serve soprattutto?

La polizza infortuni è indicata, in particolare, ai lavoratori autonomi. Infatti, questi ultimi non hanno la copertura offerta dall’Inail. Risulta pertanto fondamentale tutelare tutte le persone che svolgano un’attività lavorative ma anche per quelle extra. La polizza infortuni è indicata, inoltre, ai guidatori con la formula specifica “Infortuni del conducente”.

A cosa prestare attenzione prima di firmare una polizza infortuni?

Nella fase precontrattuale, ovvero prima di firmare una polizza infortuni, è indispensabile scegliere la copertura maggiormente attinente alle proprie necessità professionali e private. Se si è un libero professionista è consigliabile una polizza infortuni che copra tutte le ore della giornata. Al contrario, a un lavoratore dipendente si consiglia una polizza infortuni solo per le ore nelle quali non si è a lavoro.

Polizze infortuni, è necessario verificare quali sono le clausole e le condizioni contrattuali

Prima di firmare una polizza infortuni è necessario, inoltre, prestare attenzione alle clausole e alle condizioni contrattuali. Infatti, nel contratto possono essere presenti delle franchigie in percentuale, da applicare a seconda del grado di invalidità permanente conseguente all’evento. La franchigia può essere indicata anche in giorni: normalmente, in questi casi, si riferisce all’inabilità temporanea.

Cause di esclusione del pagamento per una polizza infortuni

All’interno del contratto possono essere presenti anche le clausole di esclusione. La polizza, infatti, non paga per gli infortuni che siano accaduti in conseguenza del compimento di un reato o di un’attività che sia contraria alla legge. Non sono pagate nemmeno le conseguenze di eventi avvenuti per stato di ubriachezza o sotto l’effetto di stupefacenti. Non rientrano nel risarcimento nemmeno gli eventi causati dalla guida di un veicolo senza la dovuta abilitazione.

Polizze infortuni, quanto incidono le concause?

Ai fini dell’effettiva copertura della polizza infortuni diventa fondamentale l’assenza di concause nella produzione dell’evento che abbia determinato l’invalidità o la morte. Infatti, qualora gli effetti di un infortunio siano imputabili a cause preesistenti, l’invalidità non verrà indennizzata. La polizza, pertanto, copre solo il danno fisico conseguente, in maniera esclusiva e diretta, dall’infortunio. È dunque escluso l’aggravamento di una situazione già preesistente.

Variazione dell’attività professionale nella polizza infortuni

L’eventuale variazione di un’attività professionale deve essere comunicata all’impresa. Infatti, iniziando una nuova attività potrebbe far conseguire un innalzamento o una riduzione del rischio. Di conseguenza, anche il premio da pagare potrebbe andare, rispettivamente, in aumento o in diminuzione. In mancanza della comunicazione, l’indennizzo potrebbe ridursi o addirittura essere escluso a seguito dell’infortunio.

Come scegliere la polizza infortuni?

Diventa pertanto indispensabile fare opportune valutazione nella scelta della polizza infortuni. Le valutazioni da fare prima di firmare sono quelle inerenti:

  • allo stile di vita condotto e ai rischi di infortunio ai quali ci si espone;
  • all’importo da pagare. Il premio deve essere proporzionato al rischio e alle possibilità economiche di chi lo sottoscrive;
  • di conseguenza alle entrate economiche che devono far fronte al premio da pagare.

Cosa verificare nel contratto prima di sottoscrivere la polizza infortuni

Per quanto riguarda le verifiche da fare sul contratto proposto dall’impresa, è necessario verificare in che modo si verrà eventualmente rimborsati, cosa sia incluso e cosa escluso dal rimborso e le franchigie presenti. Inoltre, è necessario fare una analisi di quelli che sono i costi in rapporto ai benefici della polizza stessa. Infine, diventa fondamentale valutare quanto un eventuale infortunio possa compromettere le entrate economiche, sia nel caso in cui si sia sottoscritta una polizza infortuni che nel caso in cui si sia sprovvisti.

Assicurazioni sulla casa in aumento

Sono sempre di più gli italiani che decidono di tutelare i propri beni e che, per questo motivo, li assicurano, a cominciare dalla casa, sicuramente il bene più prezioso.
Facile.it ha, infatti, condotto un’indagine su oltre 85.000 utenti unici, arrivando al risultato che la ricerca di assicurazioni a tutela degli immobili è aumentata, in un solo anno, del 18%.

Un exploit è stato registrato ad agosto, con un’impennata del 52%, probabilmente in conseguenza a quanto successo ad Amatrice il 24/8, con quel sisma che ha spazzato via interi paesi.

Giordano Gala, Responsabile BU assicurazioni casa di Facile.it , ha dichiarato: “Quando si decide di sottoscrivere una polizza che tuteli la nostra abitazione bisogna fare molta attenzione. Le polizze sono di due tipi: uno è relativo ai beni contenuti nella casa, l’altro ai danni alla struttura. Il secondo è quello che contempla anche i problemi causati dagli eventi naturali, ma non tutti i contratti includono i danni da alluvione o terremoto e, anche se lo fanno, hanno sotto clausole specifiche – come quella che esclude dalla copertura gli edifici costruiti entro i 25 metri dai campanili delle chiese o quella che tutela lo stabile precedentemente danneggiato da un sisma solo e soltanto se è stato completamente ristrutturato”.

Coloro che sono maggiormente interessati ad avere una copertura assicurativa per la propria casa sono coloro che hanno età compresa tra i 35 e i 44 anni, il 39% del totale, e, dal punto di vista territoriale, i residenti in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Lazio ed Emilia Romagna.

Ma quanto costa assicurare la propria casa? Simulando di dover assicurare un appartamento di circa 100 mq, i prezzi variano da 240 a 320 euro, a seconda anche della tipologia (appartamento, villetta singola, villetta a schiera), ma il requisito fondamentale per beneficiare di queste tariffe è che si tratti dell’abitazione principale. Se, al contrario, si tratta di una seconda casa, o di un immobile ad uso saltuario, il costo aumenta anche del 25%.

Gala ha voluto anche aggiungere: “Un altro aspetto da considerare attentamente è legato al valore reale degli oggetti custoditi nella casa e che copriamo con l’assicurazione. Tanto il massimale quanto il premio che paghiamo alla compagnia è legato proprio a questo valore ed è bene sia corretto: sopravvalutare un oggetto per questioni affettive potrebbe trasformarsi in un danno economico, così come il sottovalutarne alcuni per pagare un premio inferiore. Consideriamo quindi i valori reali e, ove possibile, manteniamo anche i documenti di spesa in un luogo che non sia la casa: in caso di danno sarebbe molto difficile recuperare quei fogli così importanti ai fini del risarcimento”.

Una curiosità che forse non tutti sanno è che può assicurare la casa in cui vive anche colui che non è proprietario ma la occupa a uso locativo. In questo caso, saranno assicurati i beni contenuti all’interno.

Vera MORETTI

Da gennaio ASPI sosterrà i lavoratori disoccupati

Per favorire l’occupazione, dal 1 gennaio 2013 sarà operativa l’Assicurazione Sociale per l’Impiego, ASPI, che prevederà l’erogazione di una indennità mensile ai lavoratori dipendenti del settore privato, compresi gli apprendisti e i soci di cooperativa di lavoro, che si trovano in stato di disoccupazione.

Questa assicurazione va a sostituire l’indennità di disoccupazione e tutti i vari ammortizzatori sociali come, ad esempio, la mobilità.

Gli importi previsti consistono nel 75% di € 1.180,00 (€ 885,00) aumentati di una quota del 25% del differenziale tra retribuzione percepita ed il limite di € 1.180,00 nel caso in cui la retribuzione del lavoratore superi quest’ultimo limite.
Il massimale previsto è di € 1.119,00, mentre la durata è di un anno per coloro i quali hanno meno di 55 anni (alla data di assegnazione dell’ammortizzatore) e 18 mesi per coloro con più di 55 anni.
È prevista la riduzione del 15% di quanto percepito dopo i primi sei mesi di fruizione e di un ulteriore 15 % dopo un anno.

Al finanziamento del nuovo trattamento saranno oggetto i seguenti interventi (dal 1° gennaio 2013):

  • Contributo integrativo pari al 1,31% che sostituirà, a regime, l’attuale contributo DS;
  • Contributo addizionale pari al 1,4% (carico datore) per ogni rapporto di lavoro a tempo determinato
  • Contributo a carico del datore di lavoro in tutti i casi di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per cause diverse dalle dimissioni intervenute dal 1 gennaio 2013.

Il contributo di licenziamento si applica anche nei casi di licenziamento per giusta causa o in caso di cessazione attività ed è pari al 50% del trattamento iniziale di ASPI per ogni 12 mesi di anzianità aziendale negli ultimi tre anni.
Ciò significa che se viene licenziato un lavoratore con anzianità di almeno tre anni, il contributo di licenziamento è pari ad € 1.327,50 (885,00*1,5).

Vera MORETTI

Rc auto, gli italiani amano cambiare

Uno dei campi in cui il web ha radicalmente cambiato le modalità di consumo degli italiani è quello dell’Rc auto. Lo sa bene Facile.it, comparatore di polizze RC, prestiti, mutui e conti correnti, che, a tre anni dall’ingresso in forze dei comparatori sul mercato italiano, ha indagato sull’evoluzione del comportamento degli automobilisti nei confronti della propria compagnia assicurativa. Risultato: il 32% degli italiani ha cambiato assicurazione almeno una volta negli ultimi 36 mesi.

La motivazione principale per questa mobilità di mercato è senza dubbio il risparmio, almeno secondo il 75% del campione intervistato. Per il 12% la molla che ha fatto scattare il cambiamento è stata un’esperienza negativa con la propria compagnia. Il passaparola (8%) e lo spuntare lo stesso prezzo con coperture aggiuntive (5%) sono altri elementi importanti nella scelta.

Altro dato significativo: il 97% di chi ha cambiato compagnia pensa di aver fatto la scelta giusta, perché il cambiamento ha portato a un risparmio (44%), o perché il confronto di diverse offerte è sempre vantaggioso (53%). Chi ha scelto di non cambiare, nel 40% dei casi ha detto di averlo fatto per fiducia verso il proprio assicuratore, mentre il 21% dichiara di essere scettico di fronte a promozioni e offerte su internet e, nel 16% dei casi, ammette la pigrizia nel confrontare proposte alternative. Il 22% del campione rimasto con la stessa compagnia, conferma il proprio marchio assicurativo perché questo offre vantaggi particolari per la propria categoria professionale.

Ma che cosa deve avere una compagnia per rimanerle fedele? Per la maggior parte del campione (53%) deve garantire prezzi competitivi, disporre di un buon servizio clienti (17%), offrire velocità di risposta e completezza informativa, una buona assistenza in caso di sinistro (17%) e iniziative promozionali appetibili (12%).