Un redditometro per gli imprenditori

Dopo due proroghe, la data ultima per la comunicazione al Fisco sui beni delle aziende in godimento a soci e familiari è stata fissata al 31 marzo 2013. Entro quella data, quindi, l’Agenzia delle Entrate attende le documentazioni che saranno relative all’anno 2011 e proseguendo da quella prima scadenza, si arriverà a fare accertamenti fino al 2016, come ha specificato Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Tali comunicazioni si rendono necessarie per la determinazione del reddito, da parte del Fisco, ma anche per l’individuazione delle posizioni a rischio di evasione fiscale, da sottoporre pertanto a controlli.
I beni in questione vanno considerati come redditi diversi, da quantificare con “la differenza tra il valore di mercato e il corrispettivo annuo per la concessione in godimento” e pertanto concorreranno a formare il reddito imponibile del socio o familiare.
Non sono invece ammessi in deduzione i costi dell’impresa.

Obiettivo primario di questo intervento normativo è, ovviamente, quello di “intervenire sulla pratica di concedere beni relativi all’impresa in godimento a condizioni più favorevoli rispetto a quelle che caratterizzano il mercato, vale a dire senza corrispettivo o con un corrispettivo inferiore a quello che sarebbe ritraibile secondo una libera contrattazione tra parti contrapposte e consapevoli“.

Ciò che fa principalmente pensare a questa disposizione come ad un vero e proprio redditometro per imprenditori è l’azione di monitoraggio fiscale che l’Agenzia delle Entrate vuole effettuare alla luce delle informazioni ottenute, poiché è riferita a qualsiasi forma di finanziamento o capitalizzazione effettuata nei confronti della società.

Inutile dire che le informazioni che arriveranno al Fisco serviranno per individuare, come ha anche ricordato Attilio Befera, “le posizioni a rischio di evasione, da segnalare alle strutture operative per i necessari controlli“.
La possibilità di utilizzare in tal modo i dati rappresenta una deroga delle Disposizioni relative all’anagrafe tributaria e al codice fiscale dei contribuenti previste dal Dpr 605/1973, che in realtà limitano i poteri che il Fisco ha sull’utilizzo di una serie di informazioni.

Vera MORETTI

Accordo sulla mediazione tra Cnf e Agenzia delle Entrate

Un accordo che unisce Agenzia delle Entrate e Consiglio Nazionale Forense: si tratta di un Protocollo d’intesa firmato da Guido Alpa, presidente del CNF, e da Attilio Befera, direttore delle Entrate.

L’obiettivo è quello di diffondere la conoscenza e massimizzare le potenzialità del nuovo istituto della mediazione tributaria, diretto al raggiungimento di soluzioni rapide, condivise, legittime e trasparenti nel rapporto fisco-contribuenti.

Presenti alla firma erano, per il Cnf, Antonio Damascelli, coordinatore della commissione per le problematiche tributarie del Cnf e Carlo Allorio e una delegazione della stessa commissione, mentre per l‘Agenzia delle Entrate era presente Vincenzo Busa, direttore centrale affari legali e contenzioso.

La collaborazione tra i due enti riguarderà principalmente la conoscenza del nuovo istituto e la realizzazione di un osservatorio che consenta di monitorare l’andamento della mediazione tributaria.

Se, da una parte, il Cnf si impegna a sensibilizzare i propri iscritti sul carattere preventivo della mediazione, l’Agenzia, dal canto suo, esaminerà le istanze per comunicare l’eventuale improponibilità dell’istanza e a promuovere l’eventuale contraddittorio per una definizione della mediazione in linea con i principi della giusta imposizione e del giusto procedimento.

Il Protocollo d’Intesa, inoltre, prevede la costituzione di un nucleo di esperti per poter affrontare le istanze di mediazione nel modo più preciso e corretto.

Vera MORETTI

A fine 2012 arriva il Sid

Sta per arrivare il Sid, il sistema di interscambio dati che banche e operatori finanziari potranno utilizzare per comunicare all’Agenzia delle Entrate le nuove informazioni su conti correnti e rapporti finanziari, come previsto dal decreto Salva Italia.

Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha infatti annunciato che tale sistema sarà disponibile entro la fine dell’anno.

Slitta dunque a fine dicembre la fatidica data, dopo che era stato dato l’annuncio di uno start up per il 31 ottobre, poiché è necessario un provvedimento dell’Agenzia attualmente al vaglio del Garante per la protezione dei dati personali.

Il Sid, tra le altre cose, prevede un colloquio fra sistemi senza interventi umani (Application to application).
Le informazioni che ne scaturiranno saranno conservate in una sezione a parte dell’Anagrafe tributaria, ma solo per il tempo necessario al loro utilizzo, e saranno usate solo per individuare posizioni a più alto rischio di evasione da segnalare alle strutture operative per i necessari controlli.

Si tratterà, dunque, di liste selettive di contribuenti ad alto rischio di evasione, che dovranno essere trattate con criteri specifici e particolari.

Vera MORETTI

INT indica alle Entrate gli adempimenti da alleggerire

Il Gruppo di lavoro costituito lo scorso luglio dall’Amministrazione finanziaria, che chiedeva a INT di individuare, tra i 108 adempimenti obbligatori, quelli da modificare o da cancellare, ha inviato all’Agenzia delle Entrate le sue osservazioni.

Tra le più rilevanti, spicca la richiesta di cancellare il VIES per gli acquisti intracomunitari o, in alternativa, di renderne immediatamente operativa l’iscrizione tramite sistemi telematici che possano semplificare la comunicazione di situazione di anomalia per gli studi di settore.
La risposta, dunque, da parte dell’Istituto Nazionale Tributaristi è giunta sul tavolo del direttore generale dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, del quale ora si attende la prossima mossa.

A tal proposito, Riccardo Alemanno, presidente INT, ha buone aspettative anche se “serve dare rapida concretezza alle intenzioni, purtroppo a livello legislativo si continuano a creare situazioni di ulteriori complicazione per il contribuente“.

Entro il 24 ottobre, ad esempio, dovrebbe diventare operativa una norma che si riferisce al Decreto interministeriale Politiche Agricole/Sviluppo Economico, attesa dagli addetti ai lavori per la regolamentazione delle regole su commercializzazione e pagamento dei prodotti deperibili. Al contempo, però, le imprese del settore si vedranno obbligate ad una doppia fatturazione a seconda della scadenza dei prodotti.

Alemanno, riferendosi a questa particolare norma, suggerisce che “si sarebbe semplicemente potuto indicare nella stessa fattura l’importo separato dei beni ai fini del pagamento, probabilmente poco si conoscono le problematiche amministrative delle aziende che saranno costrette a nuovi conteggi, a modifiche dei software ovvero dovranno sostenere nuovi oneri i termini di tempo e di denaro, tutto ciò deve essere evitato“.

Vera MORETTI

Le Entrate interpellano INT per semplificare gli adempimenti fiscali

In vista di una possibile semplificazione degli adempimenti fiscali obbligatori, Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha inviato all’INT, Istituto Nazionale Tributaristi, la documentazione che riguarda l’operato svolto dal Gruppo di Lavoro istituito dall’Agenzia lo scorso luglio.
La richiesta è che INT valuti il lavoro effettuato finora, per poi dare il via ad un Tavolo di confronto con le rappresentanze dei contribuenti che dovrebbe portare, appunto, a tale semplificazione.

Riccardo Alemanno, presidente INT, ha accolto favorevolmente questa richiesta, soprattutto perché uno snellimento della burocrazia è da sempre desiderio dell’Istituto.
A questo proposito, infatti, Alemanno ha confermato: “abbiamo sempre ribadito l’ampia disponibilità alla collaborazione ed al confronto che con l’Agenzia delle Entrate è continuativo, sia a livello centrale che territoriale, pertanto l’invito del Direttore Befera ci trova pienamente disponibili e collaborativi”.

In questa ottica, la richiesta dell’Agenzia delle Entrate è stata inoltrata ai Membri del Consiglio nazionale, con l’intenzione di coinvolgere anche le Delegazioni provinciali e regionali: scopo di ciò è raggruppare un numero consistente di suggerimenti ed indicazioni, che possano portare ad un risultato soddisfacente.

Uno dei problemi che premono di più, per Riccardo Alemanno riguarda l’obbligo di “riprodurre ad una Amministrazione pubblica documentazione già in possesso di altra Amministrazione o Ente, questo nonostante già una norma preveda che il contribuente non debba presentare documenti già in possesso di una Amministrazione pubblica, dico questo non per polemizzare ma per evidenziare che una semplificazione potrebbe già scaturire da una rete telematica veramente funzionante tra i vari settori della Pubblica Amministrazione”.

Vera MORETTI

A settembre incontri INT-Agenzia delle Entrate

Si terranno a settembre gli incontri con l’Agenzia delle Entrate ed i tributaristi per la stipula di accordi quadro aventi per oggetto la razionalizzazione e l’ottimizzazione dei servizi di assistenza erogati dall’Agenzia.

Soddisfazione del Presidente dell’INT, Riccardo Alemanno, che nei giorni scorsi ha inviato alle Delegazioni provinciali e regionali un questionario atto a raccogliere dati relativi ai rapporti con l’Agenzia delle Entrate sul territorio in particolare con le Direzioni provinciali. I dati raccolti saranno presentati al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in occasione degli incontri del mese di settembre.

Vogliamo dare alla Direzione centrale un contributo per evidenziare gli aspetti positivi e non dei rapporti con l’Agenzia delle Entrate sul territorio“, dice Alemanno, che precisa: “Nessuna strumentalizzazione ma una raccolta dati effettuata con intento collaborativo, le prime risposte evidenziano ad esempio miglioramenti nei rapporti con l’avvento delle Agenzie provinciali su gran parte del territorio, ma anche delle maggiori difficoltà in alcune aree. Il nostro scopo è dare un contributo fattivo per migliorare i rapporti su tutto il territorio nazionale, poiché ciò è fondamentale per un corretto rapporto fisco-contribuente“.

Monti omaggia Equitalia. Ma non i morti per crisi

Il presidente del Consiglio rende omaggio a Equitalia. Monti ha infatti incontrato nella sede centrale dell’Agenzia delle Entrate di Roma il direttore Attilio Befera e i dirigenti nazionali e regionali della stessa Agenzia.

Un incontro durato poco più di mezz’ora, nel quale Monti ha espresso “sostegno incondizionato del governo e mio personale a fronte dei numerosi atti di intimidazione ed aggressione che in questi ultimi tempi si sono ripetuti con frequenza e che vanno condannati con grande fermezza“.

E poi giù ancora di retorica: “Bisogna porre molta attenzione – ha detto Montialle parole che si utilizzano nei confronti dell’Agenzia delle Entrate e di Equitalia e dei loro funzionari, attribuendogli responsabilità che esulano dai loro compiti. Le parole sono pietre, scriveva Carlo Levi, e purtroppo nel clima difficile che sta attraversando il nostro Paese, dovuto ad una grave crisi economica, troppo facilmente siete diventati oggetto di polemiche strumentali e a volte vittime di attacchi violenti. Questo non è accettabile“.

Tutto vero e condivisibile. Befera e i suoi sono gente che fa il proprio lavoro, il problema non sono loro ma la politica (o i tecnici) che non sanno fare altro che aumentare le tasse senza tagliare gli sprechi. E adesso che ha fatto la sua visita pastorale a Equitalia, professor Monti, perché non rende omaggio a chi si è ucciso per colpa della crisi? Questi sono gesti che i cittadini vorrebbero vedere. Noi aspettiamo.

Fisco, avanti coi blitz. Azione o vessazione?

di Davide PASSONI

Show must go on, cantavano i Queen. Una canzone che al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, doveva girare in testa quando ieri ha presentato il Rapporto sui risultati del 2011 e le prospettive per il 2012 dell’Agenzia. Sì, perché nel mare di cifre e dati uscito dal rapporto, la cosa che giornalisticamente fa più notizia è che i blitz in stile Cortina, Portofino eccetera continueranno: “Rientrano nella nostra attività ordinaria e proseguiranno – ha detto Befera -. Si tratta di operazioni che vengono messe in campo dopo una selezione accurata. Non controlliamo chi passa per caso“.

Venendo alle crude cifre, nel 2011 sono stati incassati 12,7 miliardi, +15,5% rispetto al 2010. Di questi, i versamenti diretti ammontano a 8,2 miliardi, il riscosso da ruoli a 4,5 miliardi. L’incremento delle somme incassate direttamente dall’attività di accertamento e di liquidazione delle dichiarazioni ha interessato tutte le tipologie di contribuenti: dai grandi (31% del totale del risultato) alle imprese di piccole dimensioni e i lavoratori autonomi (25%), alle persone fisiche (27%). A fronte di una diminuzione del numero di accertamenti (-1,2%, da 706mila a 697mila), la maggiore imposta accertata è aumentata del 9,3% e ha superato la quota di 30,4 miliardi contro i 27,8 del 2010.

Caso o non caso, intanto che i Befera Boys presentavano le cifre del loro lavoro nel 2011, l’Eurispes diffondeva il suo rapporto sull’economia sommersa: un fenomeno che, in Italia, vale 540 miliardi di euro, il 35% del nostro Pil. Le rilevazioni dell’Eurispes sono impietose: il 53% dell’economia in nero è rappresentato dal lavoro sommerso, il 29,5% dall’evasione fiscale di aziende e imprese, il 17,6% dalla cosiddetta economia informale. Un mondo che non interessa solo i grandi evasori: secondo Eurispes, coinvolge tanti cittadini comuni che lavorano in nero, magari come secondo lavoro.

Anche per questo i blitz dell’Agenzia delle Entrate continueranno. Sia chiaro, chi scrive è favorevole a questo tipo di iniziativa: certo, si fa come quando, a scuola, il professore entrava in classe e annunciava il compito in classe a sorpresa, di fatto veniamo trattati come dei bambini. Ma l’effetto psicologico dei blitz vale infinitamente di più delle somme che vengono recuperate. Non avete notato come sono diventati ligi allo scontrino i dettaglianti? Eppure bisogna stare molto attenti a distinguere queste iniziative dall’accanimento fiscale contro gli imprenditori onesti che non sono evasori per il solo fatto di avere un’impresa propria e che, come spesso accade, le tasse le pagano, anche oltre il lecito. Questo è il vero discrimine per separare l’azione dalla vessazione, visto che praticamente nulla si può fare per eliminare l’asimmetria fiscale per cui lo Stato pretende ed esegue quando è a debito, dilaziona e glissa quando è a credito. Quanti altri imprenditori onesti, sennò, decideranno ancora di darsi fuoco?

E’ nata la Mediazione tributaria

di Vera MORETTI

Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, e Vincenzo Busa, direttore centrale Affari legali e contenzioso, hanno presentato la Mediazione tributaria, ovvero l’istituto che permetterà di risolvere le controversie fiscali sino a 20mila euro in modo più semplice.

Befera ha infatti confermato che “la mediazione è diretta ad alleggerire il lavoro delle Commissioni tributarie che, per effetto della riduzione del numero delle controversie, potranno dedicare più tempo e più attenzione alle cause di maggior valore. Le liti che potenzialmente si possono chiudere grazie al nuovo istituto, senza impegnarsi in defatiganti contenziosi, sono più di 110mila, il 66% del contenzioso”.

Solo nell’anno scorso sono stati 170.043 i ricorsi presentati alle Commissioni tributarie, di cui 113.253 (il 66,5%) potenzialmente mediabili. Nonostante l’elevato numero di controversie, nel 2011 l’Agenzia delle Entrate ha aumentato l’indice di vittoria per valore, che ha raggiunto il 73,5% , che significa che, per ogni 100 euro di controversia, l’Agenzia ne porta a casa 73,5.

La mediazione non solo snellirà il lavoro delle Commissioni tributarie, ma porterà notevoli vantaggi agli utenti: tempi certi per ottenere una decisione dell’Agenzia e una riduzione delle sanzioni quando la mediazione si chiude positivamente con un accordo in primis.

Se la mediazione si conclude positivamente, viene sottoscritto un accordo, con la riduzione delle sanzioni al 40%, sia nell’ipotesi di una rideterminazione della pretesa, sia nel caso in cui venga confermato integralmente il tributo contestato dall’Amministrazione finanziaria.

La mediazione finanziaria ha carattere generale, perché opera in relazione a tutti gli atti impugnabili emessi dall’Agenzia delle Entrate, e obbligatorio, perché il contribuente che intende proporre ricorso è tenuto a presentare preventivamente l’istanza di mediazione, pena l’inammissibilità del ricorso stesso.

Il nuovo redditometro atteso per giugno 2012

Dopo i blitz di Cortina, Milano e Roma, l‘Agenzia delle Entrate annuncia l’arrivo del nuovo redditometro. Sarà operativo da giugno 2012: basato sull’analisi di oltre 100 voci di spesa, e il suo compito sarà quello di misurare e verificare l’effettiva compatibilità fra redditi dichiarati e tenore di vita dei dichiaranti.

Attilio Befera, Direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha specificato che il nuovo redditometro è stato messo a punto analizzando i dati di “oltre 22 milioni di famiglie ovvero circa 50 milioni di soggetti”, mentre la sua sperimentazione durerà fino a fine febbraio.

Nel 2011 sono state passate al vaglio oltre 40 milioni di dichiarazioni dei redditi, che hanno portato nelle casse dello Stat0 rimborsi per 1,7 miliardi di euro. Grazie alla lotta all’evasione fiscale lo scorso anno sono stati recuperati 11,5 miliardi di euro. Più nel dettaglio: oltre 700mila verifiche su imposte dirette, 300mila su materia di registro e circa 11.500 controlli tramite indagini finanziarie.

Nel 2011 è cresciuto in maniera vorticosa anche il numero degli atti intimidatori: 250 dall’inizio dello scorso anno e già 70 nel solo mese di gennaio. Cifre da record, di cui però non c’è nulla di cui vantarsi.

”Nell’emergere della crisi si è tentati di assegnare ad Equitalia l’improprio ruolo di ammortizzatore sociale – spiega Befera. – Siamo consapevoli di dover agire contro dei soggetti che versano in particolari difficoltà economiche ma c’è anche chi ha fatto tutto per pagare le tasse”.

Nel frattempo, piovono polemiche sugli interventi blitz che hanno interessato commercianti, imprenditori e semplici cittadini nei giorni scorsi. “Nessuna volontà di spettacolarizzazione né di fare interventi nel mucchio” ci tiene a rassicurare Befera. E a ‘placare gli animi’ ci pensa anche Renato Brunetta che sottolinea: “l’Agenzia delle Entrate ha tutti gli strumenti per incrociare le dichiarazioni dei redditi, gli usi di automobili e oggetti di alta opulenza. Per cui la lotta all’evasione si può fare anche senza spettacolarizzazione”.