5 bonus alle famiglie per pagare le bollette di luce e gas

Sono cinque i sostegni a favore delle famiglie italiane e dei lavoratori per il pagamento delle bollette di luce e gas introdotti o confermati dal decreto legge “Aiuti bis”. Si va dal potenziamento del bonus alle famiglie economicamente svantaggiate (ma anche ai malati grave), ai prezzi calmeriati sul gas, dal sospensione delle modifiche dei prezzi per i prossimi 9 mesi, all’abbassamento dell’Iva e degli oneri di sistema ai contributi maggiorati sui fringe benefit. Ecco, nel dettaglio, di quali misure si tratta.

Pagamento bollette luce e gas, arrivano i bonus alle famiglie in difficoltà

La prima misura di sostegno alle famiglie nel pagamento delle bollette di luce e gas è la conferma del bonus energia. Si tratta di un sostegno, già in vigore dall’entrata in vigore della legge di Bilancio 2022, sul pagamento delle bollette. Il sostegno va a favore delle famiglie svantaggiate, con Isee entro i 12 mila euro. Ma anche le famiglie nelle quali vivano componenti in gravi condizioni di salute. Il decreto Aiuti bis ha stanziato ulteriori risorse che andranno a coprire i consumi dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022.

Prezzi calmerierati sulle bollette del gas per categorie di cittadini che vivono in disagio economico e fisico o che abbiano più di 75 anni

Il decreto “Aiuti bis” ha provveduto anche a ridefinire i limiti dei clienti vulnerabili a vantaggio dei quali vanno applicati prezzi calmierati sul gas. Tra i soggetti beneficiari, rientrano coloro che vivono un disagio fisico ed economico, i cittadini disabili, coloro che vivono nelle isole minori e i soggetti ultrasettantacinquenni. Per tutte queste categorie, i fornitori di gas devono applicare una tariffa calmierata che “riflette il costo effettivo di approvvigionamento al mercato all’ingrosso”. La misura verrà applicata per i consumi di gas a decorrere dal 1° gennaio 2023.

Bollette luce e gas, per 9 mesi non sono ammesse le variazioni delle condizioni contrattuali al rialzo sul prezzo

Per i prossimi 9 mesi, ovvero fino al 30 aprile 2023, le imprese fornitrici di luce e gas non potranno procedere con modifiche unilaterali nei confronti delle famiglie agendo sul prezzo della fornitura stessa. Il decreto “Aiuti bis”, infatti, prevede che debba essere sospesa ogni modifica e clausola unilaterale nella fornitura di gas e di energia elettrica derivante dalla unilaterale modifica delle condizioni generali del contratto. Viene sempre riconosciuto alle famiglie la possibilità di recedere. Sono inoltre inefficaci anche le modifiche fatte pervenire alle famiglie prima dell’entrata in vigore del decreto.

Iva al 5% sulle bollette e fatture del gas per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022

Anche per i mesi da ottobre a dicembre del 2022 saranno azzerati gli oneri di sistema delle bollette di gas e confermata l’Iva al 5%. E, dunque, nel quarto trimestre dell’anno l’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, annullerà le aliquote degli oneri generali di sistema elettrico. A beneficiarne saranno sia le famiglie per le utenze fino a 16,5 kW che le utenze  per potenze superiori. Sulle bollette del gas, inoltre, il provvedimento conferma l’Iva al 5% per l’ultimo trimestre dell’anno, anziché le aliquote del 10% o del 22% a seconda degli utilizzi, civili o industriali.

Bonus energia elettrica e gas, raddoppia il contributo per il fringe benefit

Infine, il provvedimento del governo ha previsto l’estensione dei contributi per le bollette esenti fino a 516,46 euro. Si tratta del raddoppio, da 258,23 euro, del valore di esenzione del fringe benefit. Il tetto maggiorato, già utilizzato nei due precedenti anni per l’emergenza Covid, mira nel 2022 a elevare il limite sulle iniziative prese dalle aziende per favorire i propri dipendenti nel pagare le bollette più care di energia elettrica e gas.

 

Stipendi, taglio del cuneo fiscale fino a 35mila euro in arrivo

È in via di approvazione il decreto “Aiuti bis” che contiene alcune misure a sostegno dei redditi dei lavoratori e delle famiglie italiane. Primo tra tutti, il taglio del cuneo fiscale per i redditi entro i 35 mila euro. Il testo è atteso nella giornata di oggi, 4 agosto, in Consiglio dei ministri. Oltre al taglio contributivo, è atteso il contributo per tagliare le bollette contro il caro energia, il bonus 200 euro e gli sconti sui fringe benefit.

Stipendi dei lavoratori in aumento con il taglio del cuneo fiscale: quanto si risparmia?

Il meccanismo di taglio del cuneo fiscale per far salire il reddito netto nella busta paga dei lavoratori si basa su una misura già in vigore con la legge di Bilancio 2022. I lavoratori, infatti, per tutto il 2022 sono agevolati dallo sconto contributivo in busta paga dello 0,8%. Il limite di applicazione è corrispondente a una busta paga lorda di 2.692 euro, pari a circa 35 mila euro per le tredici mensilità annuali. Lo stesso meccanismo è in via di approvazione nel decreto “Aiuti bis” che aggiungerebbe l’1% in più (per un totale di 1,8%) di sconto dei contributi nelle buste paga. L’effetto è quello di aumentare il reddito netto dei lavoratori del settore pubblico e privato.

Bonus 200 euro allargato a categorie finora escluse, per partite Iva e professionisti più soldi

Il provvedimento in arrivo dovrebbe, peraltro, prevedere l’estensione del bonus 200 euro contro l’aumento dei prezzi anche a categorie che sono rimaste escluse dal decreto istitutivo della misura. Si tratta, in particolare, dei lavoratori stagionali, dei cassintegrati a zero ore e dei collaboratori sportivi. Inoltre, sul fronte dei lavoratori autonomi (partite Iva e liberi professionisti), il governo dovrebbe aumentare la dote finanziaria del bonus 200 euro prevedendo l’incremento da 500 a 600 milioni di euro. Le risorse andranno a favore dei lavoratori autonomi e dei professionisti iscritti alle Casse previdenziali private. Solo per queste ultime si prevede una spesa pari a 80 milioni di euro. Tutti i lavoratori autonomi, in ogni modo, dovranno attendere l’emanazione del decreto attuativo che fisserà le procedure e le richieste per fruire del bonus.

Aiuti bis, atteso anche il taglio dei costi delle bollette di luce e gas e la riduzione dell’Iva

Tra le misure attese nel decreto “Aiuti bis” rientra anche il taglio dei costi delle bollette di luce e gas e la riduzione dell’Iva applicata al gas anche nei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre 2022. Sul fronte imprese, il governo stanzierà risorse anche per far ritornare il credito di imposta sulle maggiori spese sostenute per l’approvvigionamento di gas e di energia elettrica. In tutto, le misure a sostegno delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese costeranno allo Stato 7,7 miliardi di euro.

Governo, raddoppia la quota di esenzione dei fringe benefit

Atteso nel provvedimento anche il raddoppio delle esenzioni sui fringe benefit. La quota, infatti, dovrebbe passare dagli attuali 258 euro a 516 euro. Tra le voci di spesa esenti dalla tassazione (e dunque esclusi dall’imponibile) rientreranno anche i contributi da parte delle imprese per pagare le utenze domestiche.

Superbonus 110% e bonus edilizi, solo imprese certificate per i lavori

Si va verso la stretta delle imprese che potranno effettuare lavori rientranti nel superbonus 110% e nei bonus edili. Dal 1° gennaio 2023 potrebbe essere necessaria la certificazione Soa per i lavori di importo eccedente i 516 mila euro. Lo prevede un emendamento approvato al decreto legge “Energia” in Commissione Finanze del Senato.

Bonus edilizi e superbonus 110%, dal 1° gennaio 2023 obbligo di certificazione Soa per lavori sopra i 516 mila euro

In base all’emendamento, dunque, potrebbe scattare l’obbligo della certificazione Soa, finora necessaria per i lavori rientranti negli appalti pubblici, per gli interventi rientranti nel superbonus 110% e negli altri bonus edilizi. Da gennaio a giugno del 2023 sarà occorrente firmare un contratto con una Soa per poter iniziare il procedimento di attestazione. In altre parole, nel semestre transitorio basterà la domanda di certificazione. Dal 1° luglio 2023, invece, scatterà l’obbligo vero e proprio della certificazione Soa.

Superbonus 110%, contratti obbligati per interventi sopra i 70 mila euro, ma solo per le opere edilizie

La procedura riguarderà tutti gli incentivi fiscali previsti dagli articoli 119 e 121 del decreto legge numero 34 del 2020. E dunque i bonus edilizi e il superbonus 110%. Sempre in relazione agli emendamenti approvati al decreto nella giornata di ieri, è stata approvata la proposta che rimette un altro paletto ai lavori effettuati in regime di superbonus 110%. Si tratta del vincolo che impone di sottoscrivere un contratto dell’edilizia per le aziende che svolgano interventi del valore eccedente i 70 mila euro. L’emendamento chiarisce che a questo vincolo sono legati solo i lavori edili. Risultano escluse, invece, le altre lavorazioni come quelle relative agli impianti.

Contratti di lavoro in somministrazione, arriva la proroga al 2024 per le mansioni presso aziende utilizzatrici

Tra gli altri interventi in arrivo con il nuovo decreto, c’è una nuova proroga per i lavoratori somministrati assunti con contratti a tempo indeterminato dalle Agenzia per il lavoro ma indirizzati a svolgere la propria mansione presso altre aziende utilizzatrici con contratto a tempo determinato. La proroga sposta la scadenza di questo meccanismo al 30 giugno 2024. Entro tale data dovranno essere sottoscritti i contratti a tempo determinato presso l’azienda utilizzatrice e il vincolo dura per due anni.

Bollette, proroga fino al 30 giugno 2022 del pagamento di luce e gas a rate

Ulteriore intervento riguarda le famiglie in difficoltà e le agevolazioni per il pagamento delle bollette di energia elettrica e gas. È stata infatti estesa fino al 30 giugno 2022 (dal 30 aprile) la possibilità di rateizzare le bollette con le imprese che offrono i servizi. La rateizzazione può avere durata limite di dieci mesi.

Bonus bollette, come richiedere lo sconto per le spese di energia elettrica e gas?

Come richiedere il bonus bollette per ottenere gli sconti sulle spese di energia elettrica e gas? Con l’ultimo provvedimento approvato dal governo, il cosiddetto decreto “Aiuti”, cambiano le regole alla base del bonus sociale. In particolare, è necessario prestare attenzione all’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee), alla Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) e alla retroattività degli aiuti alle famiglie. Gli sconti sono stati estesi ai nuclei familiari disagiati anche al terzo trimestre del 2022. Ma entro il 30 giugno 2022 l’Arera, l’Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente, dovrà ridefinire gli aiuti sulla base dei prezzi correnti.

Bonus sociale, quali aiuti per i pagamenti delle bollette di luce e gas delle famiglie?

Con il decreto “Aiuti” il governo ha provveduto a un restyling del bonus sociale per la copertura di parte delle spese delle bollette dell’energia elettrica e del gas delle famiglie. In attesa della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto recante “Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina”, si può confermare che il contributo statale andrà alle famiglie economicamente svantaggiate e ai cittadini che versino in gravi condizioni di salute. In particolare, il pacchetto di aiuti andrà a coprire il terzo trimestre (per i mesi di luglio, agosto e settembre) dell’anno. Risultano coperti i trimestri precedenti dai passati decreti.

Bonus bollette energia elettrica e gas, come ottenere gli aiuti?

Per il riconoscimento dei beneficiari del bonus bollette energia elettrica e gas vige il sostegno automatico. Infatti, il bonus è stato disposto già a partire dal 1° gennaio 2021 per i consumi di gas, acqua ed energia elettrica in via automatica ai nuclei familiari e ai cittadini rientranti nei requisiti richiesti. Per ottenere il bonus bollette è necessario presentare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) anno per anno e possedere un Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) al di sotto del limite stabilito. Fino a tutto il 2022, varranno le Dsu presentate dal 1° gennaio scorso al 31 dicembre prossimo. Hanno diritto al bonus anche i percettori del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza.

Chi può accedere al bonus bollette per gas ed energia elettrica?

L’accesso al bonus per le bollette del gas e dell’energia elettrica, per ciascun anno, è riconosciuto per un unico aiuto. Nello scorso anno, ciascuna famiglia o cittadino o percettore di reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza aveva diritto a un unico bonus per ciascuna delle bollette:

  • del gas;
  • dell’energia elettrica;
  • dell’acqua.

L’accesso ai bonus è riconosciuto anche ai cittadini e alle famiglie (in condizioni di disagio economico) che vivano in condomini e che beneficino di forniture centralizzate.

Entro il 30 giugno 2022 l’Arera ridefinirà gli aiuti spettanti alle famiglie e ai cittadini sulle bollette

Tra le novità dei bonus per le bollette di gas ed elettricità in arrivo, c’è quella della ridefinizione degli aiuti da parte dell’Arera, l’Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente. La revisione degli aiuti per l’anno 2022 dovrà essere stabilita in un decreto che dovrà essere approvato entro il 30 giugno prossimo.

Bonus bollette, quale Isee è necessario?

Ulteriore novità in arrivo è quella dell’aumento del tetto Isee per la richiesta del bonus bollette. Infatti, è previsto l’innalzamento dell’Isee fino a 12 mila euro. Finora il limite dell’Isee è stato di 8.265 euro. Per le famiglie con quattro figli o più l’Isee massimo sarà di 20 mila euro. Il nuovo tetto dell’Isee sarà valido nel periodo dal 1° aprile al 31 dicembre 2022. A stabilirlo è stato il decreto legge numero 21 del 2022 (il cosiddetto decreto “Ucraina 2”). L’aumento dell’Isee ha consentito di aumentare i cittadini e le famiglie beneficiarie del bonus bollette: infatti, si calcola che i cittadini che riceveranno l’agevolazione saranno circa 5,2 milioni per un totale di 1,2 famiglie. Il bonus bollette permette di compensare l’importo spettante detraendolo dalle bollette successive.

Cessioni dei crediti su bonus energia fino a tre operazioni per tutto il 2022

Si potranno fare fino a tre operazioni di cessione dei crediti di imposta sui bonus energia elettrica e gas naturale entro tutto il 2022. Ma servirà il visto di conformità. Nella Gazzetta ufficiale del 21 marzo scorso è stato pubblicato il decreto legge “Energia” (il decreto legge numero 21 del 2022) sui bonus per le imprese energivore e gasivore, ma anche per tutte le altre imprese che acquistano gas naturale o energia elettrica o a forte consumo di energia elettrica. Tutte le imprese devono aver subito un aumento dei costi di almeno il 30%. Oltre alla possibilità di detrazione diretta del bonus in compensazione, c’è la possibilità di far girare la moneta fiscale ma entro determinate regole.

Imprese energivore, quale credito di imposta matura sull’acquisto di energia elettrica ed energia?

Gli articoli 5 e 9 del decreto legge numero 21 del 2022 disciplinano il bonus sull’energia elettrica delle imprese energivore. Il credito di imposta è riconosciuto per un incremento del costo dell’energia elettrica per kilowattora del primo trimestre del 2022 di oltre il 30% rispetto a quello medio dei mesi di gennaio, febbraio e marzo del 2019. In queste condizioni, viene riconosciuto un credito di imposta del 25% sulla spesa sostenuta nel secondo trimestre del 2022, da usare in ogni modo entro il 31 dicembre 2022. Il credito di imposta è cedibile e cumulabile con altre agevolazioni relative alle specifiche spese purché il cumulo non ecceda il costo complessivo.

Imprese gasivore, quale bonus per il costo di acquisto del gas?

Per le imprese gasivore occorre far riferimento agli stessi articoli (5 e 9) del decreto legge numero 21 del 2022. In particolare, per beneficiare del credito di imposta, è necessario aver subito l’incremento di non meno del 30% del prezzo medio del gas nel primo trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019. A queste condizioni, il credito di imposta è pari al 20% sul costo sostenuto nel secondo trimestre del 2022, da utilizzare comunque entro il 31 dicembre 2022. Il bonus si può cedere e cumulare.

Imprese che acquistano energia elettrica: credito di imposta del 12% sulla spesa

Per le imprese che acquista energia elettrica è necessario far riferimento all’articolo 3 del decreto legge numero 21 del 2022. Si tratta di imprese che hanno in dotazione i contatori dell’energia elettrica di portata pari o superiore ai 16,5 kilowatt. Se l’incremento del costo dell’energia elettrica nel primo trimestre del 2022 risulta eccedente rispetto al prezzo a kilowatt dello stesso periodo del 2019, le imprese hanno diritto al bonus del 12% della spesa sostenuta. Il credito di imposta si può utilizzare per le spese sostenute nel secondo trimestre del 2022 e, in ogni modo, non oltre il 31 dicembre prossimo per la cessione del relativo credito. Il bonus si può cumulare e cedere.

Credito di imposta per le imprese che acquistano gas naturale: la percentuale è del 20%

Per le imprese che acquistano gas naturale il credito di imposta è pari al 20%. L’articolo di riferimento è il numero 4 del decreto legge numero 21 del 2022. In particolare si tratta di imprese che hanno subito un incremento del costo del gas naturale nei primi tre mesi del 2022 di almeno il 30% rispetto al prezzo praticato nel primo trimestre del 2019. Il credito di imposta si può utilizzare sulla spesa di gas naturale del secondo trimestre dell’anno e comunque non oltre il 31 dicembre 2022. Il bonus risulta cedibile e cumulabile.

Imprese a forte consumo di energia elettrica secondo il decreto legge numero 4 del 2022: quale credito di imposta?

Infine, l’articolo 15 del decreto legge numero 4 del 2022 disciplina le imprese a forte consumo di energia elettrica (energivore). Anche in questo caso, le imprese devono aver subito un aumento del costo del kilowatt per ora del 30% rispetto ai primi tre mesi del 2019. Il credito di imposta risulta pari al 20% delle spese sostenute nel primo trimestre del 2022. Si può cedere o cumulare il bonus.

Bonus energia elettrica e gas, come si può cedere il credito di imposta?

Per i crediti di imposta derivanti dal bonus energia elettrica e gas naturale, alle condizioni previste dalle norme dei decreti legge, c’è la possibilità di cessione. Questa operazione è stata uniformata per tutti i crediti di imposta, anche non derivanti dai bonus energia. La disciplina risulta, dunque, uniformata a quella dei crediti di imposta per i bonus edilizi e Covid. Ne consegue che le operazioni di cessioni dei crediti di imposta possono essere in numero massimo di tre. La cessione deve avvenire per l’intero importo. Il decreto legge 21 del 2022 precisa, inoltre, che la prima cessione è libera e può essere effettuata a qualsiasi tipo di soggetto, incluse le banche e gli altri intermediari finanziari.

Seconda e terza cessione del credito di imposta sui bonus energia elettrica e gas naturale: ecco i vincoli

Le novità insistono, invece, sulla seconda e sulla terza cessione del credito di imposta legato al bonus per l’energia elettrica e per il gas naturale. Infatti, le ulteriori ed eventuali cessioni devono essere effettuate a favore solo di banche e di intermediari finanziari riconosciuti dall’albo dell’articolo 106 del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia. Sono comprese anche le società appartenenti a gruppi bancari iscritti all’albo secondo quanto prevede l’articolo 64 del Testo unico bancario. Risultano esclusi tutti gli altri soggetti, pertanto, nella seconda e nella terza cessione del credito di imposta. Le operazioni, in ogni modo, non possono andare oltre il 31 dicembre 2022.

Visto di conformità occorrente per la cessione del credito di imposta su energia elettrica e gas: come e a chi si richiede?

Propedeutico alla cessione del credito di imposta sul bonus energia elettrica e gas naturale è il visto di conformità delle spese. Più nel dettaglio, l’adempimento risulta essere soddisfatto nel momento in cui si forniscono i dati inerenti la documentazione che attesti la sussistenza dei requisiti che sono alla base del credito di imposta stesso. Per ottenere il visto di conformità delle spese è necessario rivolgersi:

  • ai dottori commercialisti o ai ragionieri;
  • periti commerciali e consulenti del lavoro;
  • ai responsabili dei Centri di assistenza fiscale (Caf).

Bonus bollette luce e gas famiglie, l’Isee passa a 12mila euro

Passa da 8.265 euro a 12 mila euro l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) per la richiesta del bonus sulle bollette dell’energia elettrica e del gas delle famiglie. La misura, contenuta nell’articolo 6 del decreto legge numero 21 del 2022 (decreto legge “Energia”), consentirà di ampliare il numero delle famiglie che beneficeranno dei bonus sociali per il pagamento delle bollette a debito a partire dal 1° aprile fino alla fine dell’anno. Le risorse messe a disposizione delle famiglie in difficoltà sono pari a 102,8 milioni di euro.

Quante famiglie beneficeranno del bonus sulle bollette del gas e dell’energia elettrica con l’aumento dell’Isee?

Con la misura di aumento dell’Isee porterà il numero delle famiglie beneficiarie degli aiuti sulle bollette del gas e dell’energia elettrica da 3,8 a 5 milioni di nuclei. La revisione del limite dell’Isee ha come obiettivo quello di sterilizzare gli aumenti delle bollette in conseguenza degli avvenimenti in Ucraina. L’aiuto sulle bollette energetiche delle famiglie è già operative grazie al decreto legge numero 17 del 2022 per le spese di fornitura del secondo trimestre di quest’anno. A queste famiglie si aggiungeranno quelle del decreto legge “Energia”.

Famiglie beneficiarie degli sconti sulle bollette del gas e dell’elettricità: anche i percettori di reddito o pensione di cittadinanza

Grazie agli aiuti sulle bollette del gas e dell’energia elettrica la riduzione media del costo di fornitura scende del 30%. A beneficiarne sono le famiglie che si trovano in condizione di disagio economico, sociale e fisico, o con Isee (attuale) entro gli 8.265 euro. L’Isee da considerare arriva fino a 20 mila euro per le famiglie che abbiano oltre tre figli a carico. Rientrano negli sconti anche i percettori delle pensioni di cittadinanza o del reddito di cittadinanza. Infine possono ottenere gli sconti anche le famiglie che abbiano componenti affetti da gravi malattie tali da rendere necessario l’utilizzo di macchinari e di apparecchiature mediche salvavita. Lo sconto viene applicato solo dopo presentazione della relativa domanda.

Come si ottiene lo sconto sulle bollette della luce e del gas?

Alle famiglie che beneficiano del bonus sulla luce e del gas lo sconto arriva direttamente sulla bolletta. Il meccanismo è reso possibile dallo scambio di informazione tra l’Inps e Acquirente unico, sulla base dei dati inseriti nella Dichiarazione unica sostitutiva (Dsu) che consente di calcolare l’Isee del nucleo familiare. Per le famiglie che debbano presentare domanda del bonus sulle bollette energetiche risulta, pertanto, indispensabile avere un Isee aggiornato.

Presentazione della domanda per ottenere lo sconto sulle bollette di luce e gas: come fare?

Alla presentazione dell’Isee si dovrà aspettare all’incirca un mese affinché vengano svolte tutte le opportune verifiche. Il riconoscimento dello sconto avviene alla prima bolletta utile dopo tutte le verifiche. Dunque, a seconda della periodicità delle fatture energetiche, possono passare anche quattro o cinque mesi dalla presentazione della Dichiarazione unica sostitutiva per vedersi accreditare gli sconti. Successivamente alla pratica le famiglie otterranno lo sconto direttamente sulla bolletta energetica.

Quali sono gli sconti del bonus energia elettrica e gas in bolletta di chi ne ha i requisiti?

Chi ha i requisiti per poter ottenere il bonus nelle bollette dell’energia elettrica potrebbe ottenere i seguenti sconti:

  • da 165,60 euro per famiglie di una o di due persone;
  • a 235,80 euro per famiglie di oltre quattro componenti.

Il bonus sulle bollette dell’elettricità per le condizioni di salute, invece, non dipende dalla numerosità del nucleo familiare, ma dall’extra consumo. Il consumo standard è corrispondente a 2700 kilowatt per ora all’anno. Per il primo trimestre varia da 90 a 277 euro per i mesi di gennaio, febbraio e marzo del 2022. Per le bollette del gas, il valore minimo è pari a 62,10 euro; quello massimo arriva a 816,30 euro.

Bonus energia elettrica e gas, gli importi alle famiglie in difficoltà e con reddito di cittadinanza

Bonus per il caro bollette di energia elettrica e gas sono a vantaggio delle famiglie in difficoltà, con redditi medi e bassi o con malati all’interno del nucleo. In più, le misure vanno a favore anche dei percettori del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza. Tra le famiglie beneficiarie dei provvedimenti del governo per contrastare il caro bollette rientrano quelle con un Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) sotto un determinato reddito. Ma per le famiglie più numerose la soglia di Isee sale fino ai 20 mila euro.

Caro bollette luce e gas, quali risorse a favore delle famiglie in difficoltà e ai percettori del reddito di cittadinanza?

In tutto il governo ha stanziato ulteriori 400 milioni di euro per contrastare gli effetti sulle famiglie a reddito medio-basso e ai percettori del reddito di cittadinanza del caro bollette dell’energia elettrica e del gas. Sono le risorse previste dal decreto legge numero 17 del 022 che, all’articolo 3, dispone, anche per il secondo trimestre 2022, che le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati e ai clienti in gravi condizioni di salute e la compensazione per la fornitura di gas naturale (cosiddetto bonus sociale elettricità e gas e bonus disagio fisico elettricità) siano rideterminate dall’Arera in modo da minimizzare gli incrementi della spesa per la fornitura, fino a concorrenza dell’importo di 400 milioni di euro.

Quanti e quali saranno i beneficiari dei bonus per il caro bollette di energia elettrica e del gas?

I bonus per il caro bollette andranno, secondo le stime, a favore di oltre 3 milioni di famiglie per quanto concerne l’energia elettrica, e di oltre 2 milioni per l’erogazione del gas. Le famiglie beneficiarie della misura sono quelle con un Isee non superiore a 8.265 euro all’anno. L’Isee sale a 20 mila euro se nella famiglie sono a carico più di tre figli. I bonus per il caro bollette vanno a vantaggio anche dei percettori della pensione di cittadinanza o del reddito di cittadinanza.

Come avviene l’erogazione del bonus energia elettrica e gas ai redditi bassi e percettori di reddito e pensione di cittadinanza?

Le famiglie beneficiare del bonus per l’energia elettrica e per il gas, da luglio 2021, percepiscono direttamente l’accredito nella bolletta mediante lo scambio di informazioni tra l’Inps e Acquirente unico. Del bonus ne beneficia anche chi ha condizioni di salute precarie che comportano l’utilizzo, nella propria abitazione, di apparecchiature elettromedicali. Ad esempio, chi utilizza per ragioni di salute di sollevatori, di materassi antidecubito, di carrozzine elettriche, di macchine per l’emodialisi, di ventilatori polmonari. Tuttavia, in questo caso, il bonus è riconosciuto in seguito alla presentazione della domanda.

Quante risorse sono state stanziate per il bonus energia elettrica e gas a favore delle famiglie in difficoltà?

Il bonus sul caro bollette dell’energia elettrica e del gas è stato attuato quindi già con il decreto legge numero 130 del 2021. I consumi abbonati sono relativi al terzo trimestre del 2021. Le risorse stanziate sono pari a 450 milioni di euro. Con la legge di Bilancio 2022 il bonus è stato esteso al primo trimestre di quest’anno (risorse per 912 milioni di euro).

Come presentare domanda per ottenere il bonus nelle bollette di dell’energia elettrica e del gas?

Per ottenere il bonus in caso di difficoltà nel pagamento delle bollette della luce e del gas è indispensabile ottenere l’Isee. Chi pertanto non avesse ancora l’Isee aggiornato è bene che provveda per poter poi far svolgere le verifiche sulle bollette. Tali verifiche richiedono circa un mese di tempo, per un totale dall’invio dell’istanza che può arrivare anche a quattro o cinque mesi dalla presentazione della Dichiarazione unica sostitutiva, dalla quale deriva l’Isee, al primo sconto nelle relative bollette. Successivamente alla pratica, dunque, alle famiglie con i requisiti, verrà riconosciuta l’agevolazione direttamente nella prima bolletta utile.

Quali sono gli importi dei bonus energia elettrica e gas nelle bollette di chi ne ha i requisiti?

Chi ha i requisiti per poter ottenere gli sconti nelle bollette della luce potrebbe ottenere i seguenti bonus:

  • da 165,60 euro per famiglie di una o di due persone;
  • a 235,80 euro per famiglie di oltre quattro componenti.

Il bonus sulle bollette dell’elettricità per le condizioni di salute, invece, non dipende dal numero di componenti del nucleo familiare ma dall’extra consumo. Il consumo standard è pari a 2700 kilowatt per ora all’anno. Per il primo trimestre varia da 90 a 277 euro per i mesi di gennaio, febbraio e marzo del 2022. Per le bollette del gas, il valore minimo è pari a 62,10 euro; quello massimo arriva a 816,30 euro.

Bollette, in arrivo nuovo decreto: sconti e bonus per imprese e famiglie

Potrebbe arrivare la prossima settimana il nuovo decreto del governo per il caro bollette energetiche. Si tratterebbe di un nuovo pacchetto di misure che andrebbe a favore delle famiglie e delle imprese. Il Consiglio dei ministri si riunirà la prossima settimana per valutare le varie ipotesi di aiuti concreti a chi ha un Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) entro un certo limite. E alle imprese, molte delle quali stanno pagando a caro prezzo il rincaro dell’energia elettrica.

Mario Draghi sul nuovo decreto in arrivo per contenere i costi delle bollette di energia elettrica

Ad annunciare la possibilità di un nuovo provvedimento del governo per il caro bollette è stato lo stesso Mario Draghi, in occasione della visita ai cantieri di Genova per il Terzo valico dei Giovi-Nodo di Genova del 9 febbraio. Il presidente del Consiglio si è detto ottimista per un nuovo intervento atto a ridurre i costi delle bollette dell’energia elettrica. L’intervento annunciato da Draghi sarebbe di “ampia portata” e andrebbe a favore delle imprese e delle famiglie, anche se ad oggi si fanno solo delle ipotesi su chi potrà beneficiare degli aiuti.

Bonus bollette energia elettrica, a chi potrebbe andare?

Qualche certezza in più si ha sulle risorse che il governo metterà in campo per gli aiuti alle imprese e alle famiglie sul caro bollette. Si tratterebbe di una cifra tra i 5 e i 7 miliardi di euro che andrebbero a raddoppiare le risorse, pari a 5,5 miliardi di euro, già stanziate per il 2022. Il provvedimento dovrebbe intervenire “su più fronti”, perché il caro bollette dell’energia elettrica riguarda vari soggetti. “Sia le famiglie, soprattutto le più deboli, che le imprese e gli enti territoriali”, ha affermato Cecilia Guerra, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze ed esponente di Leu.

Bonus bollette, l’attuale misura a favore delle famiglie con basso Isee e percettori di reddito e pensione di cittadinanza

Il decreto che verrà emanato dal governo, dunque, rafforzerà le misure in essere sui bonus sociali. Si tratta di misure già adottate con precedenti provvedimenti che assicurano uno sconto nella bolletta per famiglie per lo più disagiate dal punto di vista fisico ed economico. Gli sconti sono applicabili sia alla bolletta dell’energia elettrica che a quella del gas. Il beneficio attuale va a vantaggio delle famiglie che abbiano un Isee non superiore a 8.265 euro; l’Isee ammesso si innalza fino a 20 mila euro per le famiglie che abbiano almeno quattro figli a carico. A beneficiare dello sconto anche i percettori del reddito di cittadinanza o delle pensioni di cittadinanza. La misura attualmente assicura lo sconto a 3 milioni di famiglie per le bollette di energia elettrica. Sono 2,5 milioni le famiglie che beneficiano degli sconti sulle bollette del gas.

Bonus bollette energia elettrica per le imprese, sconti in cambio di energia sostenibile

Più complesso è il discorso sui bonus sul caro bollette dell’energia elettrica a favore delle imprese. Queste ultime vorrebbero un segnale forte dal governo che, tuttavia, starebbe valutando l’ipotesi di una sorta di scambio di energia elettrica “tradizionale” verso una più sostenibile. Si tratterebbe, secondo le ipotesi fatte negli ultimi giorni, di barattare il trasferimento di energia elettrica rinnovabile per 25 terawattora ai settori industriali che si trovano in difficoltà a costi calmierati. I settori industriali, tuttavia, dovrebbero impegnarsi a investire in energie fotovoltaiche (per 12 gigawatt) ed eoliche (per 5 gigawatt).

Caro bollette del gas, ecco quali sono gli obiettivi per il risparmio energetico delle imprese

Il bonus sul caro bollette di energia elettrica, dunque, sarebbe un discorso più a lungo termine, con investimenti massicci nelle energie alternative e condivisione, partendo dai settori industriali, degli obiettivi del Green Deal europeo e della decarbonizzazione. L’investimento del governo per il biennio 2022-2023 in questa direzione sarebbe di 3 miliardi di euro. Diverso è il discorso per il settore del gas. Infatti, a fronte di investimenti governativi di 1,5 miliardi di euro per il 2022, si cercherebbe di incrementare la produzione nazionale di gas. L’obiettivo è quello di produrre 3 miliardi di metri cubi all’anno.

 

 

Rincari bollette, decreto approvato: intervento IVA e bonus bloccano luce e gas

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto che impedisce di stangare famiglie e imprese con gli aumenti previsti sulle bollette dal 1° ottobre 2021. La misura era nell’aria ma adesso finalmente si è concretizzata. Il governo ha consentito di ammortizzare i rincari del 40% sulla luce elettrica e del 30% sul gas.

In particolare, il Decreto Legge ha stanziato circa 2 miliardi e mezzo per tagliare i costi fissi e calmeriare gli aumenti. Nello specifico sono due miliardi volti a eliminare gli oneri generali di sistema nel settore elettrico e quasi mezzo miliardo destinato a tagliare gli oneri generale sulla bolletta del gas.

Scende l’IVA per salvare gli utenti del gas

A quanto pare, il Cdm ha capito che l’unico modo per tagliare i rincari sull gas naturale per uso civile o industriale era intervenire sull’IVA che sulle forniture scende del 5%. La misura è testa a combattere proprio l’ultimo trimestre del 2021. Si ricorda che attualmente l’IVA sulla bollette del gas è al 10% e, a seconda dei consumi, fino al 22%.

Il taglio dell’IVA sul gas non è sufficiente ad azzerare gli aumenti sulle bollette che partono dal 1° ottobre 2021, per questo motivo il governo ha deciso di rafforzare il bonus sociale di cui beneficiano le famiglie in difficoltà economica con malati gravi con un un intervento ulteriore di 450 milioni di euro e sempre per l’ultimo trimestre 2021.

Bonus elettrico

Il bonus energia è già attivo e dell’agevolazione ne beneficiano i nuclei familiari che hanno un ISEE fino a 8.265 euro, limite che sale fino a 20.000 euro nel caso di famiglie con almeno quattro figli a carico. Del bonus ne fruiscono anche i percettori di Pensione o Reddito di cittadinanza e gli utenti con gravi condizione di salute che sono costretti all’utilizzo di apparecchiature elettromedicali. Con una nota, Palazzo Chigi tiene a sottolineare che vengono quasi azzerati i rincari futuri della bolletta per oltre 3 milioni di persone.

Bonus gas

Due milioni e mezzo di persone beneficiano già del bonus gas e anche per loro l’effetto del prossimo aumento in bolletta è quasi azzerato.

Si salvano almeno 6 milioni di PMI con utenze in bassa tensione fino a 16,5 Kw, e circa 29 milioni di utenze legate ai clienti domestici che vedranno azzerata gli oneri di sistema per gli ultimi mesi del 2021.

L’importanza delle fonti rinnovabili

I rincari sulle bollette preoccupano tutta l’Europa che intende investire maggiormente sulle energie rinnovabile. Dello stesso avviso è il ministro italiano della Transizione Ecologica Cingolani. Solo pochi giorni fa con riferimento agli aumenti sulle bollette, annunciava che il governo sarebbe intervenuto per calmierare i prezzi, conseguenza ovvia della ripresa economica post fase acuta emergenziale dovuta alla pandemia da Covid-19.

Come detto al Corriere della Sera Roberto Cingolani si dice convinto di dover intervenire per mitigare gli effetti dei rincari sulle bollette, ma insiste sulla Transizione Ecologica: gestire l’aumento dei prezzi sulle bollette di luce e gas con i tagli del Governo, come quello dell’IVA sul gas naturale o sul taglio degli oneri di sistema sulla luce, ma puntando allo sfruttamento da fonti rinnovabili come il Sole e il vento, con l’obiettivo di autoprodurre il 70% dell’energia elettrica proprio da esse entro un decennio.

Nel frattempo, il peso dei rincari sulle bollette di luce e gas è quasi azzerato dalla diminuzione dell’IVA e dai bonus sociali ulteriormente stanziato dal governo e che vale per i mesi di ottobre-novembre e dicembre 2021. Ma poiché la ripresa economica posta Covid-19 peserà sull’aumento dei prezzi di gas e luce, l’unica salvezza definitiva è lo sfruttamento da fonti rinnovabili.