Bonus Facciate al 90%: il 31 dicembre 2021 potrebbe scadere

Il bonus facciate è stato dal 2020 in poi un importante incentivo in quanto consente di rifare la facciata degli edifici, compresa la pulitura e la tinteggiatura con la possibilità di recuperare fino al 90% degli importi spesi. Questo incentivo è però in scadenza il 31 dicembre 2021 e quindi chi aveva intenzione di effettuare i lavori ha poco tempo ormai a disposizione.

Nota di aggiornamento al DEF: proroga del Superbonus 110%, ma non del Bonus Facciate

Solitamente i bonus come quello ristrutturazione vengono prorogati di anno in anno, ciò che ha mandato in fibrillazione molte imprese che operano nell’edilizia e molti proprietari è il fatto che nella Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, anche conosciuta come nota di aggiornamento al DEF o NADEF, è prevista la proroga del Superbonus Ristrutturazioni al 110%, ma non è prevista la proroga del bonus facciate al 90%. Sono in molti a sperare che la stessa possa essere inserita nella legge di bilancio per il 2022, ma non mancano malumori per coloro che operano nel settore. Questo perché non è detto che si possa operare un rifacimento della facciata utilizzando il bonus Ristrutturazioni 110% infatti questo richiede che ci sia un efficientamento energetico che consenta di recuperare almeno 2 classi energetiche e che siano effettuati i lavori trainanti.

Se vuoi conoscere i lavori trainanti e i lavori trainati, leggi la guida: Lavori Trainanti nel Superbonus 110%: scopriamo quali sono 

Tutti i bonus in scadenza

Ci sono però strutture/edifici che non possono usufruire del Superbonus 110%, ad esempio perché già hanno impianti di nuova generazione e di conseguenza si trovano a non poter ottenere benefici per il rifacimento della facciata. Tra i bonus in scadenza e non ancora prorogati vi sono anche quelli “tradizionali” per la ristrutturazione al 50%. Questo vuol dire che il rischio è di non poter beneficiare neanche di questi. Resta il bonus casa al 36% in quanto si tratta di una misura strutturale. Tra gli altri bonus in scadenza c’è il bonus verde, il bonus mobili ed elettrodomestici (comunque collegato alla realizzazione di una ristrutturazione).

Chi non ha reddito può usufruire del bonus 110%? Ristrutturare cedendo il credito

Chi non ha reddito può usufruire del bonus 110% per le ristrutturazioni edilizie? Questa la domanda che molti si fanno. Ecco i chiarimenti

Cos’è il bonus 110%

Il bonus al 110 % ha costituito per molti una forte attrazione e proprio per questo sono in molti a cercare informazioni in rete per capire se è possibile rientrare tra i beneficiari, soprattutto ora che sono stati eliminati dei vincoli. Il bonus prevede la possibilità di effettuare i lavori e ottenere fino al 110% di quanto speso per i lavori. La domanda che molti si fanno è “Chi non ha reddito può usufruire del bonus al 110%?” La prima cosa da sottolineare è che non tutte le ristrutturazioni consentono di avere il superbonus fiscale al 110%, ma solo i lavori che permettono di recuperare almeno due classi energetiche e quindi usufruire di una maxi detrazione fiscale fino al 110%.

Fin da ora è bene dire che anche chi non ha un reddito e quindi risulta incapiente, ovvero non è tenuto al pagamento delle tasse perché rientrante nella “No Tax Area” può ottenere questo importante beneficio.  La risposta è positiva e il modo per ottenere questo importante “sconto” è la cessione del credito o lo sconto in fattura, queste modalità possono essere utilizzate anche per il bonus facciate e per l’eco-bonus.

Come può ottenere il bonus 110% chi non ha reddito?

Il funzionamento è molto semplice: la famiglia Bianchi decide di effettuare la ristrutturazione dell’immobile. Esegue i lavori e nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo rispetto alla conclusione dei lavori inserisce le spese sostenute. Ogni 1.000 euro di spesa potrà ottenere una detrazione fiscale pari a 1.100 euro, che potrà essere riscossa attraverso una detrazione dalle imposte in 5 rate annuali di uguale importo. Naturalmente per beneficiare di questa opportunità è necessario avere un reddito, chi non ha reddito può comunque usufruire del superbonus al 110% per farlo ha diverse strade.

Cessione del credito alla ditta con sconto in fattura

La prima strada  per usufruire del bonus 110% senza reddito è cedere il credito alla ditta che effettua i lavori, in questo caso la ditta esegue i lavori e sulla fattura effettua uno sconto del 100%, ciò vuol dire che il committente non dovrà pagare nulla. Naturalmente per poter godere a pieno del beneficio senza troppe procedure è bene lasciare che la ditta si occupi anche della fornitura del materiale.

In realtà è possibile cedere il credito per la stessa ristrutturazione a più soggetti, ad esempio il fornitore di infissi, al fornitore di materiali e alla ditta, ma è bene sottolineare che per ogni contratto viene solitamente posta una clausola di protezione. Chi acquista quel “credito” sottoscrive un patto in cui si stabilisce che nel caso in cui qualcosa dovesse andare male (mancata riscossione del credito per qualche intoppo burocratico), sarà il committente a dover pagare gli importi del credito ceduto. La ditta può utilizzare questo sconto come credito di imposta, però con il valore del 110%, quindi nel caso in cui il valore della fattura sia 1.000 euro, l’impresa riceverà come credito di imposta 1.100. In alternativa può cedere il credito a una banca o a un’altra impresa con uno sconto del 9% .

Cessione del credito alla banca

In alternativa il committente può cedere il credito alla banca che quindi lo acquista pagando i lavori e poi lo riscuote. Perché dovrebbe farlo? Perché acquista il credito coprendo i lavori al 100%, ma poi ottiene a sua volta come sconto fiscale il 110%.

Superbonus al 110% e lavori condominiali

Deve essere sottolineato che tale disciplina viene applicata anche nel caso in cui l’unità immobiliare si trovi in un condominio e quindi il condomino usufruisce pro quota dello sconto fiscale. A sottolineare tale possibilità è proprio l’Agenzia delle Entrate che nella circolare 30 del 2020 sottolinea che il condomino incapiente (cioè che ha un reddito che rientra nella no tax area) potrà optare per la cessione del credito per la sua quota oppure per lo sconto in fattura come stabilito dall’articolo 121 del decreto Rilancio.  Un condomino incapiente può cedere il suo credito relativo al Superbonus anche se gli altri condomini non lo fanno e preferiscono avere detrazioni fiscali. L’opzione della cessione del credito alla ditta, ai fornitori o alla banca è fruibile anche da coloro che hanno un reddito e quindi la possibilità di usufruire dello sconto fiscale, ma preferiscono non anticipare i soldi e quindi cedere il credito.

Curiosità sul bonus fiscale al 110%

Per effettuare la cessione del credito è necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate telematicamente tale cessione, la comunicazione può essere effettuata anche attraverso il CAF o il commercialista di fiducia. Nel caso di lavori condominiali, di tale pratica si occupa l’amministratore condominiale. Per farlo in autonomia è necessario collegarsi al sito www.agenziaentrate.gov.it   loggarsi con lo SPID o altre credenziali, selezionare la voce “servizi” e di seguito la voce “comunicare”, da qui si può accedere al modulo da compilare per la cessione del bonus 110%.

Anche se molti non lo sanno, è prevista anche la possibilità di cedere il credito a parenti o amici, in questo caso la procedura è la stessa vista in precedenza, ma nello scegliere il cessionario si indicheranno le generalità di parenti e amici. Questi devono formalmente accettare tale cessione andando nella sezione del cassetto fiscale presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate e Riscossioni e solo dopo aver accettato la procedura potrà ritenersi conclusa.