Raddoppio bonus mobili

La bozza della Legge di Stabilità 2016 contiene una misura attesa da tanti che, dopo le voci che si sono susseguite nelle scorse settimane, ha trovato alla fine conferma: l’ipotesi del bonus mobili doppio per le giovani coppie.

Con il raddoppio bonus mobili, il tetto di spesa salirebbe così a 20mila euro anziché fermarsi a 10mila come accadeva fino ad ora; contestualmente, il credito d’imposta passerebbe da 5mila a 10mila euro, sempre dilazionato in 10 anni.

Il raddoppio bonus mobili sarebbe destinato alle coppie under 35 che acquistano una casa come abitazione principale, che diventerebbe così la condizione necessaria per accedervi; non più, dunque, i lavori di ristrutturazione.

Il raddoppio bonus mobili, per quanto non ancora approvato, non cancella le proroghe di un anno della detrazione del 50% per i lavori di ristrutturazione e del 65% per i lavori di efficientamento energetico, che restano confermati.

Plauso e soddisfazione per la prospettiva del raddoppio bonus mobili sono stati espressi da Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo: “Siamo soddisfatti per la proposta contenuta nelle legge di Stabilità e sono certo che il Parlamento saprà cogliere la portata storica di un provvedimento nato con la volontà di dare fiducia nel futuro alle giovani famiglie. Tale strumento, svincolato dalle ristrutturazioni, nel 2016 garantirà a migliaia di giovani famiglie italiane che acquisteranno la casa la possibilità di arredarla con mobili di qualità, aiutandole cosi a coronare il sogno di una casa di proprietà arredata sulla base dei propri desideri”.

Risparmio energetico, proroga detrazione fiscale vicina

Sono sempre di più i segnali che il governo lancia relativamente alla proroga della detrazione fiscale del 65% per gli interventi di risparmio energetico degli edifici. Dopo che, nei mesi scorsi, a più riprese dal premier Renzi e da alcuni ministri dell’Esecutivo erano arrivate aperture in tal senso, ora si registrano nuove prese di posizione da parte del presidente del Consiglio.

Nei giorni scorsi, infatti, il premier ha ribadito ulteriormente che il Governo vuole fondare la propria politica economica per la crescita sostenendo una ripresa robusta dell’edilizia. Ecco dunque che, per aiutare il settore, il governo sembrerebbe intenzionato a concedere la proroga della detrazione fiscale, da inserire nella prossima Legge di Stabilità 2016.

La detrazione fiscale del 65% per gli interventi di risparmio energetico degli edifici si è infatti dimostrata molto importante per il settore dell’edilizia, nonostante lo stesso sia stato uno di quelli che maggiormente hanno risentito (e ancora risentono) dei colpi pesanti della crisi economica.

L’apertura di Renzi non chiarisce ancora se la conferma piena della detrazione fiscale riguarderà anche il bonus fiscale del 50% per le ristrutturazioni abitative semplici; si sa però che il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, è all’opera per fare in modo che si attui questa proroga, oltre che per confermare il bonus mobili, esteso anche alle giovani coppie in affitto, ed estendere il medesimo ecobonus a imprese e condomini.

Bonus mobili e sgravi Irpef collegati anche nella legge di Stabilità 2016

Per la gioia di tanti italiani che, nonostante tutto, non smettono di credere e di investire nella propria casa, i bonus mobili, ristrutturazione e risparmio energetico saranno confermati nella legge di Stabilità 2016.

Nella sua visita allo stand di FederlegnoArredo al meeting di Rimini, il presidente del Consiglio Renzi ha avuto modo di confermare al presidente Snaidero il rinnovo del provvedimento anche per il prossimo anno, aprendo a nuove misure a favore delle giovani coppie. Riconfermati quindi nel 2016 gli sgravi Irpef del 50% e del 65% per i lavori di ristrutturazione e risparmio energetico e il cosiddetto bonus mobili.

Una conferma indiretta era arrivata già dal ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, il quale in una intervista al Sole 24 Ore aveva dichiarato: “Se lo strumento ha funzionato, sarebbe sbagliato non utilizzarlo al meglio“.

Oltre alla riconferma dei bonus, le ipotesi che circolavano erano l’estensione dei crediti d’imposta anche agli alloggi popolari pubblici, e l’estensione del bonus mobili anche per gli inquilini in affitto, specialmente guardando ai giovani che scelgono spesso la locazione come prima soluzione una volta usciti dalla casa dei genitori.

Bonus mobili? Tutti lo vogliono

Per il presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero, il bonus mobili ha salvato 10mila posti di lavoro e permesso a oltre 3600 aziende di non chiudere. Il direttore generale sempre di Federlegno ha chiesto che diventi strutturale e il presidente del Consiglio Renzi si è detto disposto a estenderlo anche per il 2016, dopo la conferma per il 2015. Insomma, il bonus mobili piace a tutti.

Piace, soprattutto, a quanti ne hanno usufruito dalla sua entrata in vigore, nel giugno 2103, e che, fino alla fine dello scorso anno hanno portato a una spesa collegata che ha sfiorato i 2 miliardi. Tanta roba, la misura più importante, secondo FederlegnoArredo, per ridare stimolo alla domanda interna, frenata negli anni della crisi.

Di fatto il bonus mobili, ossia la detrazione Irpef del 50% per chi compra mobili nuovi e grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica deve rispettare una serie di condizioni, la più importante delle quali è il suo collegamento alla detrazione Irpef sulle ristrutturazioni edilizie. Infatti, per poter accedere al bonus mobili è necessario che prima di acquistarli siano stati avviati in casa i lavori con detrazione agevolata, anche se ancora non ne sono state sostenute le spese. A questo proposito, in caso di lavori già ultimati, le spese devono essere state sostenute dal 26 giugno 2012 in poi.

I lavori di ristrutturazione delle abitazioni sono quelli di restauro, conservativo, manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia, ripristino o ricostruzione dopo una calamità. Tra quelli di manutenzione straordinaria, sono incentivati quelli per l’efficientamento energetico. Il bonus mobili non è invece collegato alla manutenzione ordinaria, un esempio per tutti l’imbiancatura dei locali. Importante ricordare poi che non è necessaria una correlazione tra i vani ristrutturati e i mobili acquistati, basta che si riferiscano alla medesima casa.

Il calcolo del bonus mobili va fatto su un importo massimo di 10mila euro, la cui spesa deve essere effettuata attraverso strumenti di pagamento tracciabili come i bonifici postali dedicati, i bonifici bancari, carte di credito e debito. Se l’importo massimo agevolato dal bonus mobili è di 10mila euro, l’agevolazione può toccare quindi un massimo di 5mila. In ogni caso, il rimborso avviene in 10 rate annue.

Utile ricordare che l’importo dei lavori di ristrutturazione grazie ai quali accedere al bonus mobili può anche essere inferiore alla spesa agevolata per gli arredi, che include anche trasporto e montaggio.

Detrazioni fiscali per lavori edili, ecco cosa cambia

Uno dei bonus più utilizzati dai cittadini negli ultimi anni è senza dubbio quello delle detrazioni fiscali per lavori edili. È bene ricordare che con la legge di Stabilità recentemente approvata sono cambiate alcune cose relative alle suddette detrazioni fiscali per lavori edili, la più importante delle quali riguarda l’accorciamento del periodo per l’esecuzione e il pagamento dei lavori per risparmio energetico e l’innalzamento al 65% del bonus fiscale riservato ai condomini.

Nel dettaglio ecco le principali detrazioni fiscali per lavori edili ancora valide per tutto il 2015.

Bonus mobili ed elettrodomestici
Rimane la detraibilità al 50% per un massimo di 10mila euro per le spese per arredamento di portinerie o parti comuni e grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica.

Efficientamento energetico
Rimane la detraibilità del 65% per un massimo di 100mila euro. Oltre alla sostituzione degli infissi, l’installazione di pannelli solari o l’isolamento termico, godono delle detrazioni fiscali per lavori edili anche l’acquisto e la messa in opera di generatori di calore a biomassa (detrazione massima 30mila euro) e le schermature solari (detrazione massima 60mila euro).

Opere di recupero edilizio
Detrazione del 50% per tutto il 2015 (massimo 96mila euro per unità abitativa. Dall’1 gennaio 2016 la detrazione sarà del 36%.

Adeguamento antisismico
Detrazione del 65% con il limite di spesa di 96mila euro.

Ritenute sui bonifici ai fornitori
Sale dal 4% all’8% l’aliquota della ritenuta applicata sui bonifici bancari effettuati dai clienti alle aziende che realizzano i lavori.

Il Legno Arredo salvato dal Bonus Mobili

Per il Macrosistema Legno Arredo il 2014 passerà alla storia come anno di transizione: pur in presenza di indicatori ancora negativi, l’anno che si sta chiudendo mostra segnali che inducono a un cauto ottimismo, il cui consolidamento è atteso per il 2015.

Il sistema Legno Arredo anche nel 2014 subisce le conseguenze della stagnazione che blocca la domanda interna dell’Eurozona e in particolare della recessione del mercato italiano. I pre-consuntivi 2014 mostrano un fatturato alla produzione a fine anno di 26,7 miliardi di euro, per il quarto anno consecutivo in contrazione (-2,7%). Rallenta significativamente, ma prosegue ancora, l’erosione della base manifatturiera nazionale, con ulteriori chiusure di aziende (-1.600) e perdita di occupati (-3.800) soprattutto nei comparti più dipendenti dal mercato nazionale delle costruzioni, in crisi nera.

Continuano a crescere, invece, per il quinto anno consecutivo, le esportazioni del sistema Legno Arredo (+2,9%), anche se il trend non riesce a controbilanciare l’ulteriore contrazione del 4,2% del consumo interno apparente.

Nel corso del 2014 si è consolidata una tendenza già emersa durante l’anno scorso: pesa positivamente sul contenimento del calo dei consumi interni l’efficacia degli incentivi fiscali per la casa (detrazioni del 50% per ristrutturazioni, Bonus Mobili ed Ecobonus 65%). Senza questo pacchetto, di misure di sostegno alla domanda nazionale, il bilancio negativo per il settore del Legno Arredo sarebbe stato più drammatico.

Se, come previsto dalla legge di stabilità, gli incentivi saranno confermati, il 2015 dovrebbe rappresentare l’anno di arresto dell’emorragia della domanda nazionale per il settore del Legno Arredo. Le proiezioni basate sulle previsioni dichiarate dalle imprese associate a FederlegnoArredo prospettano per il 2015 una crescita del fatturato alla produzione dell’1,5%, trainato dalle esportazioni (+5%), con una stabilizzazione del consumo interno apparente a -0,9%.

Secondo la voce più influente del settore Legno Arredo, il presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero, “il Bonus Mobili si è dimostrato uno strumento molto efficace di politica industriale: grazie agli effetti di tale misura, infatti, nel biennio 2013-2014 stimiamo un recupero di spesa finale di oltre 1,9 miliardi di euro, che altrimenti i cittadini italiani non si sarebbero potuti permettere. Una spesa che ha sostenuto in modo significativo il fatturato e l’occupazione delle imprese nazionali della manifattura e del commercio. Sono infatti almeno 10.000 gli addetti rimasti in forza grazie al Bonus Mobili. Al Governo e in particolare al Premier Renzi va il nostro plauso per aver ascoltato la voce delle imprese”.

Nuove norme per il Bonus Mobili

Nuove regole per il Bonus Mobili che prevede, lo ricordiamo, una detrazione Irpef del 50% in 10 anni per l’acquisto di arredamento e grandi elettrodomestici abbinato ad una ristrutturazione edilizia.

Passata in Senato la legge, è stato deciso di reintrodurre la possibilità di portare in detrazione anche gli acquisti di mobili di importo superiore al valore delle ristrutturazioni, eliminando il limite precedentemente disposto.

Resta invece il tetto massimo per le spese agevolabili di 10.000 euro, mentre per le ristrutturazioni il tetto è fissato a 96.000 euro per unità immobiliare.

Il Bonus Mobili riconosce la detraibilità del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni) per le apparecchiature per cui è prevista l’etichetta energetica, ovvero:

  • frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici;
  • letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli , sedie, comodini , divani , poltrone, credenze, materassi , apparecchi di illuminazione.

Sono detraibili anche le spese di trasporto e montaggio dei beni acquistati, mentre è escluso per l’acquisto di porte, pavimentazioni (es.: parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo.

Vera MORETTI

Vademecum per il bonus mobili

A breve nei CAF sarà disponibile il Vademecum operativo sul bonus mobili e un’assistenza fiscale dedicata alla loro fruizione, in seguito ad un accordo siglato tra FederlegnoArredo ed i sindacati Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil nazionali.

L’obiettivo principale è quello di permettere ai cittadini di usufruire della detrazione fiscale del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici fino a 10mila euro, purché destinati ad immobili oggetto di ristrutturazione agevolata.
Entro l’estate 2014 FederlegnoArredo renderà noti i dati relativi all’effettivo utilizzo da parte dei contribuenti del bonus arredi, raccolti grazie alle segnalazioni che arriveranno dalle sedi CAF.

L’accordo è stato pensato per dare nuova linfa ad un settore, quello del legno-arredo, che si trova in grave difficoltà, poiché ha risentito in maniera particolare di questa crisi e ha visto 50mila posti di lavoro perdersi per strada e la chiusura di 12mila imprese.
Ad oggi, ci sono ancora 370mila lavoratori ed oltre 70mila aziende produttive a rischio, ma la cui sopravvivenza è fondamentale per il sistema del Paese.

Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo, ha a questo proposito dichiarato: “I nostri sforzi devono essere indirizzati innanzitutto a garantire il rilancio dei consumi e la competitività delle imprese“.

Vera MORETTI

La proroga degli Ecobonus crea posti di lavoro

La decisione di prorogare entrambi gli Ecobonus si è rivelata vincente, non solo per la percentuale degli italiani che hanno deciso di usufruirne, ma anche perché, tra il 2012 e il 2013, ha creato ben 335mila posti di lavoro, che salgono a 500mila calcolando l’indotto.

La Legge di Stabilità porterà ad un’ulteriore proroga, che estenderà la fruizione dei bonus per tutto il 2014.

Dal 2010 ad oggi, inoltre, si è registrata una vera e propria escalation, poiché, se nel primo biennio il valore totale degli investimenti oscillava fra 12 e 13 mld di euro, nel 2012 è salito a 14,5 mld e nel 2013 (primo anno in cui la maggiorazione ha effetto su 12 mesi) ha accelerato a 19 mld (un punto di PIL).
Per questo, le stime 2014 vedono il trend proseguire con 19,5 mld di investimenti stimati.

Nell’anno in corso, inoltre, gli investimenti più pesanti sono stati quelli riguardanti il bonus ristrutturazioni, con 14,5 miliardi, contro i 4,5 del bonus Energia.
Anche questo trend proseguirà nel 2014: 15,1 miliardi di investimenti per i lavori edilizi mentre gli interventi di riqualificazione energetica si attesteranno a livello di 4,5 miliardi.

Anche i posti di lavoro sono considerevolmente aumentati, poiché si è passati dai 117mila occupati diretti del 2011 (176mila calcolando anche l’indotto), a quota 144mila (216mila contando anche l’indotto) del 2012.
L’incremento maggiore è nel biennio 2013-2014, in cui gli incentivi sono per l’intero periodo al valore massimo: occupati diretti in entrambi i casi sopra quota 190mila, che salgono sopra 280mila unità con l’indotto.
Nel 2015, si scende a 141mila, nel 2016 a 103mila.

Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, sottolinea che i dati “confermano il contributo fondamentale che gli sgravi fiscali stanno dando allo sviluppo: una cifra superiore a un punto percentuale di PIL, che rappresenta una boccata di ossigeno per un settore importante come l’edilizia, che dal l’inizio della crisi ha perso oltre 500mila addetti e ha visto chiudere 12mila imprese“.

Vera MORETTI

Chiarimenti dalle Entrate sul bonus mobili

L’Agenzia delle Entrate, in merito al bonus del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, ha voluto precisare che riguarda le spese sostenute dal 6 giugno al 31 dicembre 2013 purché collegate alla detrazione per ristrutturazioni edilizie con spese sostenute dal 26 giugno 2012.

Inoltre, il pagamento può essere fatto, oltre che con bonifico bancario o postale, anche con carta di credito o debito, per un importo agevolabile massimo di 10.000 euro ad unità immobiliare.
Non è invece possibile utilizzare assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Per ricevere il bonus, occorre documentare la spesa sostenuta, con le fatture che testimoniano l’acquisto dei beni.

La circolare pubblicata dall’Agenzia fornisce anche chiarimenti che riguardano la riqualificazione energetica degli edifici e il recupero del patrimonio edilizio.

Rientrano nella detrazione i letti, gli armadi, le scrivanie, i divani e in generale gli elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (classe A per i forni) ma anche le spese di trasporto e montaggio.

Per usufruire del bonus è necessaria la realizzazione di interventi edilizi. La detrazione riguarda le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2013 e possono riguardare le singole unità immobiliari ma anche le parti comuni degli edifici residenziali.

La detrazione è stata prorogata, con lo sconto che sale dal 55 al 65%, per gli interventi di riqualificazione energetica. In questo caso, la proroga vale anche per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore.
In questo caso, c’è tempo fino al 30 giugno 2014.

Per le spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2013, la detrazione è pari al 50% dell’importo, con un limite massimo di spesa di 96 mila euro per ciascuna unità immobiliare da ripartire in dieci quote annuali di pari importo.

Dal 2014, la detrazione scenderà al 36% e il limite massimo di spesa sarà di 48mila euro.
Una speciale detrazione del 65% e’ prevista per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2013 per gli interventi realizzati su edifici che si trovano in zone sismiche ad alta pericolosità.

Vera MORETTI