Sostegno a fondo perduto per le pmi di Avellino

Una serie di contributi a fondo perduto per supportare le fasi di creazione e di sviluppo di nuove attività d’impresa, con l’obiettivo di agevolare l’economia locale: questo lo scopo del bando pubblicato dalla Camera di Commercio di Avellino.

Per supportare, dunque, autoimpiego e auto imprenditorialità, verranno stanziati complessivamente 100mila euro, destinati alle pmi attive da un massimo di due anni e a nuovi imprenditori disoccupati o inoccupati che siano residenti su territorio provinciale.

Le spese che verranno finanziate sono quelle attinenti all’attività, come l’acquisto di macchinari, attrezzature ed impianti ma anche acquisto di brevetti e software gestionale.
Se, invece, si tratta di startup, i neo imprenditori vengono sostenuti nelle spese di costituzione, studi di fattibilità, servizi di consulenza e assistenza per la progettazione.

La domanda può essere presentata entro e non oltre il 15 ottobre 2014, esclusivamente per via telematica.

Vera MORETTI

Anche l’agricoltura è hi-tech

Anche l’agricoltura può essere hi-tech e, per questo, la Camera di Commercio di Caserta ha deciso di puntare sull’innovazione erogando contributi in conto capitale a favore delle imprese di Terra di Lavoro per la copertura parziale delle spese sostenute in acquisto di macchinari e attrezzature hi-tech.

Possono accedere agli incentivi le imprese agricole, individuali o in forma societaria, che abbiano sede legale o unità locale in provincia di Caserta, iscritte al Registro delle imprese, attive e in regola con il versamento del diritto annuale e con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei dipendenti.

Finanziabili sono le spese sostenute a partire dal primo aprile e fino a 31 ottobre 2014, per l’acquisto di:

  • macchinari agricoli che apportano innovazione di processo o di prodotto;
  • macchinari finalizzati all’ammodernamento delle attrezzature aziendali;
  • macchinari o attrezzature, finalizzati all’ottimizzazione dei sistemi irrigui e al risparmio idrico, con durata pluriennale o annuale, purché realizzate con materiali esclusivamente biodegradabili;
  • prodotti finalizzati allo sviluppo dell’informatica applicata all’agricoltura;
  • dispositivi di protezione individuale e collettiva nonché piccoli investimenti finalizzati al miglioramento dei livelli di sicurezza aziendale.

Il contributo può arrivare fino a 5mila euro ad azienda, a copertura del 40% massimo delle spese ammissibili.
L’importo complessivo di aiuti pubblici non può in ogni caso superare i 15mila euro in un arco temporale di tre anni, incluso l’anno in cui viene richiesto il finanziamento (anni 2011, 2012, 2013 e 2014).

La domanda per accedere al finanziamento va redatta utilizzando l’apposito modulo predisposto dal Servizio Promozione, scaricabile dal sito internet dell’Ente, Ce.camcom.it e trasmessa, in formato pdf, esclusivamente a mezzo Pec, all’indirizzo promozione@ce.legalmail.camcom.it.
Il termine ultimo per inviare le richieste è fissato al 31 ottobre 2014.

Vera MORETTI

Imprese straniere in aumento in Emilia Romagna

Sono sempre più numerose le imprese straniere attive in Emilia Romagna, che, al 31 marzo 2014, hanno raggiunto quota 42.342, pari al 10,2% del totale.
Nell’ultimo anno sono aumentate di ben 1.164 unità, registrando un aumento percentuale del 2,8%.

Unioncamere ha reso noti questi dati, ricordando che, al contrario, l’insieme delle imprese regionali si è ridotto dell’1,1%.
In Italia l’aumento è stato ancora una volta più rapido (+3,7) e hanno quasi raggiunto quota 456 mila, l’8,9% del totale, a fronte di una diminuzione dello 0,8% del totale delle imprese.

La maggior parte delle imprese straniere presenti su territorio nazionale è composta da ditte individuali, salite di 888 unità (+2,5%), nonostante la crisi ne abbia contenuto l’aumento.
Esse costituiscono l’84,4% del totale e comprendono molte imprese marginali.

La crescita delle società di capitale è stata molto più rapida (+259 unità, +10,8%), sostenuta dall’acquisto di imprese regionali dall’estero e dall’adozione di forme più strutturate sotto la pressione competitiva.

Le società di persone mostrano una crescita limitata (+1,7%), mentre cooperative e consorzi hanno subito una nuova sostanziale riduzione (-5,9).

In Emilia Romagna in particolare, l’incremento delle imprese straniere è avvenuto principalmente nel settore del commercio (+417 unità, +4,1% e dei servizi di alloggio e ristorazione (+254 unità, +7,8), per la quasi totalità realizzato dalla ristorazione.

Aumenti rilevanti si sono avuti anche per le imprese con attività di noleggio, agenzie viaggi e servizi di supporto alle imprese (+151 unità, +10,5%) e delle altre attività di servizi (+9,6%), trainate da quelle dei servizi per la persona (+10,3%).

Nonostante il perdurare della crisi dell’edilizia aumentano anche nel settore costruzioni, che, riguardo alle imprese straniere, riporta una lieve crescita (+0,9%).

Vera MORETTI

Al via Start Cup Campania

Chi ha nel cassetto un’idea innovativa e desidera svilupparla, ha tempo fino al 21 aprile per presentarla e partecipare così a Start Cup Campania, il Premio per l’innovazione promosso dalle Università campane che punta a mettere in gara gruppi di persone che elaborano idee imprenditoriali basate sulla ricerca.

Obiettivo di questa business plan competition il cui obiettivo è sostenere l’innovazione tecnologica finalizzata allo sviluppo economico e alla nascita di imprese ad alto contenuto di conoscenza.
Si tratta di una sfida che si trova all’interno del Premio nazionale per l’innovazione (Pni), una competizione analoga organizzata da diverse università italiane, alla quale prendono parte i vincitori delle edizioni locali.

Start Cup Campania offre ben quattro opportunità:

  • un percorso formativo sul business plan per i gruppi che supereranno la fase preselettiva;
  • premi in denaro rispettivamente di 5mila, 3mila, 2mila per i primi tre classificati, più due da mille euro per il quarto e il quinto in graduatoria;
  • partecipazione delle idee vincitrici al Premio nazionale per l’innovazione;
  • misure di accompagnamento alla realizzazione e allo sviluppo delle idee imprenditoriali vincitrici, anche in forma d’impresa, attraverso accordi fra Start Cup Campania ed altri enti.

La competizione è aperta a gruppi di almeno tre persone, che presentino idee innovative in campo scientifico e tecnologico, indipendentemente dallo stadio di sviluppo.

Per prendere parte al concorso è necessario che almeno un componente del gruppo appartenga a una delle Università promotrici o abbia conseguito un titolo di studio presso uno di questi Atenei.

Per candidarsi è sufficiente iscriversi al sito Startcupcampania.unina.it compilando la scheda di descrizione della propria idea di business.

Vera MORETTI

Microcredito per le pmi campane

La Regione Campania ha promosso un’iniziativa di microcredito che, grazie al Fondo sociale europeo, mette a disposizione delle piccole e piccolissime imprese che operano su territorio regionale 100 milioni di euro.
In tutto, ad oggi, sono ben 1248 le domande ammesse a finanziamento, con un tasso di restituzione del prestito del 96%.

Più nel dettaglio, il microcredito prevede prestiti da 5mila a 25mila euro destinati a soggetti non bancabili, quelli che difficilmente avrebbero accesso al credito in banca.
Si tratta, nella maggior parte dei casi, di piccole e piccolissime imprese, ma anche di giovani professionisti, che potranno così beneficiare dei contributi messi loro a disposizione.

Al momento, il microcredito ha consentito nel 56% dei casi di dare vita a nuove attività, mentre nel 44% il miglioramento di imprese già esistenti, attraverso l’innovazione tecnologica.

La prima fase della misura ha visto stanziare 65milioni di euro.
Il territorio di Napoli, con il 42%, è il primo per domande ammesse a finanziamento; seguono Salerno (24%), Caserta (15%), Avellino (11%), Benevento (8%).

Il settore dal quale è arrivato il maggior numero di richieste (314) è quello del commercio, seguito da servizi al turismo (250), artigianato (188).
I soggetti beneficiari sono stati per il 53% immigrati e soggetti svantaggiati, per il 34% under 35 e donne, per il 10% disoccupati e lavoratori in cassa integrazione e mobilità, il 3% laureati e ricercatori.

Per il secondo avviso del microcredito, la Regione ha appostato 35milioni. In questo caso, le domande pervenute (6835), sono ancora in fase di esame. Anche in questo caso il territorio che ha risposto maggiormente è quello di Napoli con il 47,34%.

Vera MORETTI

A Varese le slrs non piacciono

Gli imprenditori varesini continuano ad essere diffidenti nei confronti delle srl a un euro.
Nel 2013, infatti, le imprese aperte secondo questa formula sono state solo 145.

In tutto, dall’agosto 2012, ovvero da quando è entrata in vigore la norma delle srls, nella provincia lombarda sono sorte 169 imprese e, al 31 dicembre 2013, solo quattro di esse hanno cessato la propria attività.
A scegliere questa formula sono stati, per il 92%, imprenditori italiani, che nel 65% dei casi sono uomini.
I settori preferiti sono la ristorazione, il commercio e le attività collegate all’edilizia.

Facendo una somma con tutte le srl semplificate della Lombardia, si arriva a 2.152 nuove imprese, dati però ancora lontani dai risultati ottenuti, ad esempio, in Lazio o in Campania, dove, rispettivamente, si contano 3.195 e 2.666 nuove attività.

Contando le aperture in tutta Italia, sempre nello stesso periodo, sono state aperte 22.000 slrs e gli under 35 sono titolari di oltre 13mila di esse, con un incidenza sul totale che ha raggiunto il 58,5%.

Tra le 145 aperte a Varese nel 2013, 75 hanno titolari sotto i 35 anni.
In generale, le imprese aperte con questa tipologia in tutta Italia sono state diecimila in tutto il 2013, come ha dichiarato Roberta Tajè, direttore provinciale di Cna: “Non sono poi tantissime, se si pensa che nello stesso periodo sono state aperte, in provincia, circa mille e quattrocento imprese artigiane. E nemmeno una con questa tipologia“.

Vera MORETTI

Nata a Napoli Campania Mare Net

Navigare non è mai stato così facile: questo è lo slogan che ha scelto la neonata rete d’impresa appena costituita a Napoli e che riguarda le imprese che operano nel settore della nautica.

A far parte di Campania Mare Net, questo è il nome della rete, ci sono cinque importanti imprese: Alfalyrae, Cantieri Di Donato, Cuomo Marine, Irm industrial risk management e Mec Mare ed è rivolta sia a cantierie a porti turistici, ma anche ad aziende di servizi tecnici e aziende di servizi comuni.

Coloro che faranno parte del network potranno accrescere la propria capacità innovativa e competitiva sul mercato, collaborando in forme e in ambiti attinenti alle proprie operatività, oppure scambiandosi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica.

Inoltre, è prevista l’erogazione di un’offerta qualificata di servizi per i diportisti possessori di una apposita carta in grado di garantire una gamma di servizi molto varia allo scopo di destagionalizzare la passione nautica, del mare e del turismo e di creare valore aggiunto per turisti e diportisti nella fruizione di un patrimonio naturale senza eguali.

Lo strumento delle reti d’impresa sta diventando sempre più diffuso e a questo proposito la Regione Campania ha promosso una serie di programmi integrati di azione ed un’offerta complementare di servizi ed opportunità pre e post costituzione rete d’imprese che ha portato a:

  • 15 percorsi di affiancamento per la costituzione ed il consolidamento di reti di imprese;
  • 31 incontri di accompagnamento collettivo e sostegno allo start up delle reti;
  • 135 imprese complessivamente coinvolte in azioni di assistenza per la costituzione di reti;
  • 55 audit per la verifica dei fabbisogni aziendali;
  • 6 reti di imprese costituite: calzaturiero (Napoli Shoes); ecopackaging (Packaging Sostenibile 100% Campania); caffè (Net Cafè); difesa/sicurezza (Rete di Imprese Difesa e Sicurezza); servizi di innovazione (SciTecLabNet); nautico (Campania Mare Net).

Fulvio Martusciello, assessore alle attività produttive della Regione, ha dichiarato: “Dall’avvio del piano regionale di sviluppo delle reti d’impresa, quello del comparto nautico è il sesto contratto sottoscritto. Un risultato incoraggiante che conferma la validità di puntare sul contratto di rete. Per consolidare lo strumento reti d’impresa abbiamo predisposto, nell’ambito del fondo di 150 milioni a favore delle PMI campane, uno stanziamento di 10 milioni di euro, individuando Sviluppo Campania quale gestore della misura. La rete permette di preservare i vantaggi delle piccole realtà imprenditoriali, quali l’elevata specializzazione, la flessibilità e la capacità di adattamento ai mercati e di superare i limiti dimensionali delle singole aziende, permettendo loro di implementare le proprie capacità tecnologiche e di espandere il proprio business all’estero. “La risposta del nostro sistema produttivo è stata incoraggiante: abbiamo coinvolto oltre 130 imprese nelle azioni di orientamento e informazione sul contratto di rete. Dobbiamo proseguire su questa strada di stimolo e facilitazione nei confronti delle aziende campane, affinché colgano, come è già avvenuto nelle regioni settentrionali, la grande opportunità competitiva del fare rete“.

Vera MORETTI

Finanziamenti alle imprese del Mezzogiorno

In arrivo, per le imprese del Mezzogiorno, in particolare quelle operanti in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, 240 milioni di finanziamenti a tasso zero se intenzionate ad attuare programmi di investimento per cifre comprese tra 200.000 e 3 milioni di euro, soprattutto se le spese riguardano l’acquisto di macchinari.

Ciò è previsto dal Bando Macchinari, emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico ed è finanziato con risorse del Piano di Azione Coesione (Pac) e del Programma Operativo Nazionale (Pon – “Ricerca e Competitività” 2007-2013).

I finanziamenti saranno rimborsati in percentuali differenziate in base alla dimensione d’impresa beneficiaria e potranno essere erogati attraverso una modalità innovativa messa a punto dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese (Dgiai) del Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Abi, secondo la quale le imprese potranno usufruire delle agevolazioni prima di effettuare il pagamento dei beni ai fornitori.

Le fatture saranno pagate con le risorse finanziarie versate dal Ministero su un apposito conto vincolato.
La Convenzione siglata nei giorni scorsi tra Ministero e Abi ha stabilito nel dettaglio le regole per l’apertura e la gestione dei conti bancari.

Carlo Sappino, direttore generale della Dgiai, ha dichiarato: “Nell’attuale fase del ciclo economico in cui i segnali di ripresa sono ancora troppo deboli, soprattutto nelle regioni meridionali, contiamo di supportare con il Bando ‘Macchinari’ le imprese nella realizzazione di investimenti in grado di qualificarne gli assetti tecnico-produttivi e rilanciarne la competitività. Credo poi che sia particolarmente significativa, e direi anch’essa innovativa come gli investimenti che ci apprestiamo a sostenere, la partnership pubblico-privato per lo sviluppo attivata con l’Abi, che ringrazio per la disponibilità e la collaborazione offerta“.

Ha voluto aggiungere il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini: “Questo strumento agevolativo e’ un tassello importante della politica di sostegno alle imprese e, in particolare, di quelle del Mezzogiorno, che si affianca alla Nuova Sabatini, con l’obiettivo di favorire nuovi investimenti in un momento nel quale siamo tutti impegnati a promuovere la ripresa economica“.

Per ricevere maggiori informazioni, è già attiva una piattaforma informatica implementata, in collaborazione con Invitalia, per la compilazione guidata delle domande di ammissione alle agevolazioni, che potranno essere presentate a partire dal 27 febbraio.

Vera MORETTI

Presentato il Programma promozionale Piano Sud

All’incontro per la presentazione delle azioni previste relativamente alla prima annualità del Programma promozionale Piano Sud era presente anche l’assessore regionale all’internazionalizzazione Luigi Fedele.
Unitamente a lui, hanno presenziato all’evento, svoltosi a Catanzaro, anche la dirigente dell’assessorato all’internazionalizzazione Saveria Cristiano, il direttore e la componente dell’ufficio coordinamento dei servizi di promozione del Sistema Italia Giovanni Sacchi e Donatella Iarici, i responsabili dei vari enti camerali calabresi e i rappresentanti delle associazioni di categoria.

Sono state illustrate le linee di intervento contenute nel Piano Export Sud, ovvero il programma straordinario a carattere triennale che punta a favorire l’internazionalizzazione delle piccole medie imprese e la promozione dell’immagine del prodotto italiano nel mondo.

Il programma riguarda le quattro Regioni Calabria, Campania, Sicilia e Puglia e rientra nelle misure previste dal Piano azione e coesione, nell’ambito del processo di riprogrammazione del Pon ricerca e competitività 2007 – 2013 messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico, gestito e coordinato dall’Ice – Agenzia.

Fedele ha dichiarato in proposito: “Questo Piano rappresenta una grande opportunità per il sistema camerale calabrese, in quanto mira ad incrementare la propensione all’export delle imprese delle Regioni convergenza, tenendo presente i settori di eccellenza e quelli ad elevato potenziale ed intervenendo sui fattori di debolezza. Il Programma operativo riguardante la prima annualità si svolgerà secondo un calendario, che si concluderà a fine febbraio 2015, destinato all’attuazione di circa 80 iniziative“.

Destinatari del progetto sono le pmi, ma anche le startup, parchi universitari e tecnologici, consorzi e reti di impresa presenti nelle quattro regioni convergenza, che potranno beneficiare di una serie di servizi a carattere formativo e di programma di manifestazioni promozionali finalizzate ad incrementare il livello di propensione all’export delle realtà imprenditoriali e produttive delle quattro regioni coinvolte.

Ha poi concluso l’assessore: “La nostra regione attraverso l’assessorato che dirigo, ha partecipato con lo stesso Ministero e con l’Ice Agenzia all’individuazione dell’imponente programma di iniziative articolate in nove linee di intervento sotto forma di azioni di formazione e di iniziative promozionali”.

Vera MORETTI

Lotta alla contraffazione sempre più serrata

La lotta alla contraffazione in Italia è sempre molto accesa e offre ancora molto lavoro alla Guardia di Finanza, che nel solo 2013 ha sequestrato 130 milioni di prodotti contraffatti, o considerati non sicuri per i consumatori o con falsa indicazione d’origine.

Si tratta di un dato che non accenna a diminuire, anzi, semmai ad aumentare: nell’anno appena trascorso, infatti, la percentuale è salita del 25%.
Ma non è tutto: nel 2013, infatti, le Fiamme Gialle hanno denunciato 9.445 persone, di cui 252 per associazione a delinquere in quanto presunti affiliati di organizzazioni criminali dedite alla produzione e alla vendita di prodotti contraffatti.

Per bloccare l’invasione di prodotti falsi, la Guardia di Finanza ha effettuato 11.409 interventi, una media di 30 al giorno.
I sequestri hanno riguardato tutte le tipologie di prodotti: dall’abbigliamento (quasi 22 milioni di pezzi), ai giocattoli (quasi 13 milioni), dall’elettronica (quasi 42 milioni) ai beni di consumo (53 milioni di pezzi) tra cui cosmetici, pezzi di ricambio per auto e prodotti per l’igiene.

Le imprese del falso si concentrano in particolare nelle regioni della Toscana, il Veneto, la Campania, le Marche, la Lombardia e il Lazio.

Inoltre, i controlli effettuati dalla Gdf hanno riguardato anche gli acquisti online, dove la diffusione dei prodotti contraffatti sembra inarrestabile. Proprio in questo campo, sono state bloccate 84 piattaforme web utilizzate per il commercio di prodotti falsi o per consentire agli utenti il download illegale di software, giochi e prodotti multimediali, con una crescita del 60% rispetto all’anno precedente.

L’azione a tutela dei mercati e dei consumatori ha portato anche a 3.744 controlli sulla disciplina dei prezzi e 1.107 attività ispettive nei settori della concorrenza, degli appalti, dell’energia elettrica e del gas, delle comunicazioni e della privacy.

Dal 1 gennaio è attivo il Sistema Informativo Anti Contraffazione (Siac), una piattaforma creata e gestita dalla Gdf che mette in sinergia tutti gli operatori del settore con lo scopo di migliorare la conoscenza e l’analisi delle dinamiche di sviluppo dei fenomeni illeciti.

Vera MORETTI