Cartelle esattoriali: la maggioranza sono sotto i 300 euro

Le cartelle esattoriali dell’Agenzia delle entrate stanno per raggiungere molti italiani. Ma sembra che siano di entità ridotta.

Cartelle esattoriali: sotto i 300 euro

La cartella esattoriale è lo strumento mediante il quale un Agente per la Riscossione richeide il pagamento di una determinata somma per conto di un ente creditore. Dopo vari stop & go del governo, le cartelle esattoriali stanno partendo per raggiungere alcuni italiani.

Del resto dopo la stagnazione fino al 31 agosto 2021 era prevedibile che prima o poi il momento sarebbe arrivato. Ma tutto sommato sembra che sia una ripartenza abbastanza morbida. Infatti, secondo quando dichiarato dall’Ansa circa la metà delle cartelle non superano i 300 euro. Pertanto si tratta di un gran numero di debiti da parte di molti debitori, ma che per fortuna non hanno un elevato importo. E l’Agenzia delle entrate ha già predisposto i primi invii.

Le altre cartelle esattoriali che saranno inviate

In merito alle restanti percentuali, il 60% del totale è al di sotto dei 500 euro. Mentre solo il 10% supera i 5 mila euro di sanzione. Tuttavia dal 31 agosto al 31 dicembre saranno circa 4 milioni le cartelle esattoriali che l’agente di riscossione invierà.  Ne restano ferme però ancora 20-25 milioni, che aspettano la data successiva per l’invio. Per sapere se si è destinatari di una cartella esattoriale, c’è un modo semplice. Basta collegarsi al sito dell’Agenzia delle entrate-Riscossione.

Andare nell’Area riservate ai cittadini e imprese così da poter accedere a tutti i servizi online messi a disposizione dall’ente tra cui: la situazione debitoria, Consulta e paga. Tuttavia c’è sempre la possibilità di pagare i propri debiti del Fisco in rate. Mentre risultano anche aperti gli sportelli per eventuali chiarimenti o maggiori informazioni, anche in questo caso dopo aver fissato un appuntamento.

All’orizzonte anche una rottamazione quater

Ma il governo potrebbe prevedere una nuova disciplina della riscossione dei debiti iscritti a ruolo, la cosiddetta “rottamazione quater”. Anche attraverso meccanismi deflattivi del contenzioso tributario e di definizione delle liti pendenti e prorogando il termine di validità degli interventi temporanei introdotti alla fine dello scorso anno. Pertanto staremo a vedere cosa deciderà di fare il governo Draghi.

Fisco: è possibile pagare i debiti delle cartelle in 10 rate

Il Fisco ha da poco avviato la sua attività di riscossione delle cartelle esattoriali. Ma c’è la possibilità di pagare a rate ed ecco come.

Fisco: come si può rateizzare il debito?

Da qualche giorno l’attività di riscossione dell’Agenzia delle entrate è ripartita. Saranno tanti gli italiani che si vedranno recapitate le temute cartellette verdi. Ma il Decreto Ristori, ha previsto la possibilità per i contribuenti di pagare a rate il proprio debito. Infatti, si potrà pagare utilizzando fino a 10 rate. Ma tutto dipende dal valore del debito se superiore o inferiore ai 100 mila euro e dallo stato di straordinaria difficoltà economica. Anche se potranno usufruirne anche chi ha in corso dilazioni di pagamenti previsti dalle precedenti misure dello Stato.

Per debiti fino a 100 mila euro ed oltre

Come ampiamente spiegato sul sito dell’Agenzia delle entrate, per debiti fino a 100 mila euro è possibile richiedere la rateizzazione online, senza aggiungere alcuna documentazione. La soglia è stabilita dal totale di tutti i debiti, anche se con dilazioni già in corso. Si può accedere ad un piano ordinario che consente di pagare fino a un massimo di 72 rate (6 anni). Mentre per debiti superiori  a 100 mila euro, la domanda ha bisogno di avere la certificazione relativa all’Indicatore della situazione equivalente (ISEE) del nucleo  familiare.

Questo serve ad attestare la situazione di difficoltà economica in cui verte la famiglia.  Solo nel caso in cui la richiesta è accolta si potrà accedere al piano di riparto delle 72 rate. In entrambi i casi sono possibili rateizzazione a rate costanti o a rate crescenti. Tuttavia è possibile avere una proroga. La proroga, richiedibile una sola volta, può essere straordinaria, fino a un massimo di 120 rate (10 anni).

Come si paga?

Le modalità di pagamento previste sono varie. E’ possibile effettuare le operazioni presso gli sportelli della propria banca o quelli postali. Oppure tramite bancomat (ATM) abilitati ai servizi Cbill. Ma è possibile pagare anche comodamente da casa attraverso i servizi di home banking. Ma sono ammessi anche le operazioni dei tabaccai aderenti a Banca 5 e tramite i circuiti di Lottomatica e Sisal. Resta sempre attiva la possibilità di pagare, dietro appuntamento, presso gli sportelli dell’Agenzia delle entrate.

Infine, fa sapere l’Agenzia, è possibile effettuare il versamento “mediante compensazione con i crediti commerciali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili (c.d. crediti certificati) maturati per somministrazioni, forniture, appalti e servizi nei confronti della Pubblica amministrazione.

 

Pace fiscale per le tasse non pagate dalla rottamazione al saldo e stralcio

Per le tasse non pagate dai cittadini e dalle imprese il Fisco, scaduti i termini, avvia le procedure di riscossione che consistono, prima di tutto, nell’invio ai contribuenti delle cosiddette cartelle esattoriali. Più passa il tempo, a partire dalla notifica della cartella esattoriale, più l’importo da pagare tende a crescere tra le sanzioni e gli interessi. La pace fiscale mira in tal senso a mettersi in regola con il Fisco sia con il pagamento pluriennale a rate, sia attraverso uno sconto o l’azzeramento delle sanzioni e degli interessi applicati.

Negli ultimi anni, tra i provvedimenti che rientrano nella pace fiscale, il legislatore ha approvato varie finestre di rottamazione delle cartelle esattoriali, dalla prima rottamazione alla rottamazione-bis, e passando per la rottamazione ter alla quale si aggiunge il cosiddetto saldo e stralcio. Tra i provvedimenti di pace fiscale, inoltre, rientrano pure altre misure di definizione agevolata come quella riguardante i processi verbali di contestazione.

Rottamazione delle cartelle esattoriali per pagare senza sanzioni e senza interessi

Con la rottamazione delle cartelle esattoriali il Fisco permette di saldare i debiti fiscali, al netto delle sanzioni e degli interessi, pagando in un’unica soluzione oppure a rate. E questo vale pure per le multe stradali per le quali il contribuente può mettersi in regola senza pagare gli interessi e le maggiorazioni che sono previste dalla legge. Per esempio, con la cosiddetta rottamazione-ter il legislatore ha aperto a tutti il pagamento agevolato delle cartelle esattoriali riguardanti i debiti fiscali con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione nel periodo dell’1 gennaio del 2000 e fino al 31 dicembre del 2017.

Saldo e stralcio, riduzione delle somme da pagare per le persone fisiche

Il cosiddetto saldo e stralcio è una delle misure di pace fiscale che, introdotta con la Legge numero 145/2018, prevede a favore del contribuente una riduzione delle somme dovute al Fisco ma a patto che sia dimostrata la grave e comprovata difficoltà economica. Al saldo e stralcio, inoltre, possono accedere solo le persone fisiche e solo per alcune tipologie di debiti fiscali. Inoltre, tra i requisiti di accesso al saldo e stralcio c’è pure quello del rispetto dell’Isee, riferito al proprio nucleo familiare, che non deve superare la soglia dei 20.000 euro.

Definizione agevolata per i processi verbali di contestazione

Tra le misure di pace fiscale rientra pure la definizione agevolata dei processi verbali di contestazione pagando il dovuto in un’unica soluzione oppure fino a ben 20 rate trimestrali aventi pari importo. L’agevolazione, in particolare, è stata introdotta per i processi verbali di contestazione per i quali non è stato ancora ricevuto un invito al contraddittorio oppure non è stato ancora notificato un avviso di accertamento.

Altre misure agevolative di pace fiscale, dalle controversie tributarie alle irregolarità formali

Tra le altre misure che rientrano nella pace fiscale, inoltre, ci sono pure la definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento, la definizione agevolata delle controversie tributarie, la definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento per le società e per le associazioni sportive dilettantistiche, e la definizione delle irregolarità formali.

Cancellazione e rottamazione cartelle esattoriali: i limiti del Fisco, le FAQ

Non senza polemiche, il Decreto Sostegni pubblicato in GU e le cui misure e norme sono entrate in vigore dal 23 marzo 2021, prevede anche la pace fiscale. Ovvero, le disposizioni che consentono al contribuente di ottenere uno sconto sull’ammontare delle cartelle esattoriali pregresse o addirittura di fruire della cancellazione delle stesse.

In realtà, considerarlo un vero e proprio condono che farebbe indignare coloro che le tasse le hanno sempre pagate, è improprio. Infatti, la pace fiscale riguarda i carichi iscritti a ruolo fino a 5.000 euro e in affidamento all’Agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010. Ciò vuol dire che, molti di tali carichi sono già prescritti, salvo siano intervenuti atti di interruzione: per esempio, un’intimazione di pagamento che ha fatto riprendere daccapo la decorrenza dei termini di prescrizione.

A chi è rivolta la pace fiscale

La pace fiscale è rivolta alle persone fisiche che, nel periodo d’imposta 2019, hanno conseguito un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a 30.000 euro. Inoltre, alle società che, nel periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2019 hanno conseguito un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a 30.000 euro.

Le FAQ dell’Agenzia delle Entrate sulla pace fiscale: precisazioni

L’Agenzia delle Entrate fornisce alcune precisazioni riguardante la pace fiscale contemplata nel Decreto Sostegni. Il Fisco ha pubblicato le FAQ che fanno riferimento alle condizioni necessarie per accedere alla proroga della rottamazione ter, alla cancellazione delle cartelle fino a 5.000 euro e al prolungamento dei termini per le rate 2021.

Per quanto concerne la cancellazione dei debiti fino a 5mila euro, in attesa del decreto attuativo che verrà emanato entro 30 giorni dalla conversione in legge del decreto, l’ADE precisa che è sospesa la riscossione delle suddette cartelle, senza alcuna conseguenza per il debitore.

Parlando di proroga della rottamazione ter, il Fisco specifica che essa riguarda solo i casi di non essere decaduti dalla sanatoria alla data di scadenza della proroga. Pertanto, coloro che sono in regola con i pagamenti del 2019 devono effettuare il pagamento delle rate previste e non versate nel 2020, entro la data del 31 luglio 2021.

Il pagamento delle rate relative al 2021 viene prorogato al 30 novembre 2021, ma solo per coloro che hanno rispettato la scadenza del 31 luglio 2021. Sono ammessi cinque giorni di ritardo per entrambe le scadenze.

La sospensione delle notifiche di nuove cartelle e altri avvisi e atti di riscossione di competenza dell’Agenzia delle Entrate è prorogata al 30 aprile 2021. Stesso discorso per gli obblighi derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati prima dell’entrata in vigore del Decreto Rilancio del 19 maggio 2020 su stipendi e altre indennità relative al rapporto di lavoro o a titolo di pensione.

Il debito oggetto della proroga al 30 aprile 2021, per quanto riguarda la sospensione dei termini di pagamento della somma dovuta all’agente di riscossione va pagato entro il 31 maggio 2021. Una FAQ dell’Agenzia delle Entrate precisa che è possibile richiedere una rateizzazione del debito, ma la domanda va presentata entro la fine di maggio.

Per le domande trasmesse entro fine anno, come riporta l’agenzia Adnkronos, la decadenza dal piano di rientro è prevista nel caso in cui non sia avvenuto il pagamento di dieci rate e la soglia di debito entro la quale non occorre dimostrare lo stato di difficoltà del debitore è stata portata da 60mila a 100mila euro. Ciò vuol dire che, entro i limiti di quell’importo, sarà possibile fissare la durata della rateizzazione, per un massimo di 72 rate mensili.

Cartelle esattoriali: nuovi termini per pagamento e notifica

In un’epoca di restrizioni, incertezze e paure per moltissime attività, in molti si chiedono quali siano i nuovi termini per pagamento e notifica delle cartelle esattoriali. E molti sono quelli che temono questo insidioso ed infimo pericolo, quasi più del virus stesso. Cerchiamo di fare chiarezza in merito alla questione di proroghe, temi e termini di pagamento.

La proroga del decreto sostegni

Il decreto sostegni (decreto legge n. 41 del 2021) ha fissato una nuova scadenza per il giorno 30 aprile 2021, per il termine di pagamento dei debiti. Stessa data in cui termina la sospensione dei pignoramenti. Tale data interesserà le cartelle esattoriali che vedevano scadenza dei 60 giorni in data 8 marzo 2020 (ovvero la data di entrata in vigore del suddetto decreto legge). Per quanto concerne, invece, la notifica delle cartelle esattoriali e i conseguenti termini della prescrizione, si avrà una proroga di ben due anni.

In sostanza, per chi avrà avuto delle cariche pendenti alla data 8 marzo 2020 si potrà ripartire con i pagamenti mensili, a patto che siano in numero inferiore a dieci rate. Possibilità di rateizzare il debito anche attraverso una nuova domanda.

60 giorni per adempiere ai pagamenti delle notifiche

A partire dal 1 marzo 2021, stando al nuovo comma 1 dell’articolo 68, potranno attendersi 60 giorni per effettuare pagamento, dal ricevimento della notifica. Coloro che riceveranno queste tanto temute cartelle esattoriali potranno decidere se ottemperare in veste spontanea anche prima della data di scadenza, oppure attendere il termine ultimo, senza costi aggiuntivi.

Tre divieti attuati dal nuovo decreto

Tuttavia, il decreto legge non concede alla agenzia delle entrate di effettuare tre soluzioni durante la durata della moratoria. Ovvero, quella di notificare delle cartelle di pagamento, oltre che avviare un’azione esecutiva (come ad esempio il pignoramento dello stipendio) e tanto meno di adottare misure cautelari, come ad esempio il fermo amministrativo dell’auto o un’ ipoteca sulla casa. Una sorta di tregua per l’esercente, in un periodo estremamente buio per milioni di lavoratori italiani.

Inoltre, in conseguenza di tale proroga slitta anche il blocco sulle pubbliche amministrazioni, riguardo alle verifiche. Ovvero quei controlli indirizzati ai pagamenti superiori ai cinque mila euro, alla ricerca di eventuali arretrati.

Che possa, dunque, essere per coloro che boccheggiano, un lieve allentamento sulla crisi economica che sta attraversando il paese? Oppure, una flebilissima boccata d’ossigeno che non darà ugualmente aria sufficiente per continuare a vivere, senza annaspare, per tutti coloro che dovranno far fronte alle insidie delle cartelle esattoriali? Che, come si suol dire sono “lungarelle ma non scordarelle”. Ai posteri l’ardua sentenza.

Decreto sostegni: arriva il condono delle cartelle, ma non per tutti.

Il decreto sostegni prevede un condono sulle cartelle esattoriali. Ecco le principali novità e chi potrà godere del sostegno, e chi invece verrà escluso.

Decreto sostegni: linee generali di sostegno

Il decreto sostegno è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale, ed è in vigore fin da oggi 23 marzo 2021. Il decreto legge 22 marzo n. 41 è quindi diventato legge. Nel testo vengono affrontate cinque arie tematiche di interesse primario: il sostegno alle imprese e all’economia, disposizioni in materia di lavoro, misure in materia di salute e sicurezza, enti territoriali e ulteriori interventi settoriali.

Tra questi rientrano alcune misure importantissime: la proroga della cassa integrazione Covid, la certificazione unica prorogata al 31 marzo, l’esonero cartelle esattoriali ed aiuti in modo particolare ai lavoratori turistici, stagionali, del mondo dello spettacolo, sportivi ed associativi. Ma anche ristorazione e classi di lavoratori che hanno maggiormente risentito delle restrizioni imposte dallo stato. E’ stata anche prorogata la cassa integrazione Cisoa per i lavoratori agricoli, fino a 120 giorni dal primo aprile al 31 dicembre.

Decreto sostegni: il condono delle cartelle esattoriali

Per quanto riguarda il condono delle cartelle esattoriali, si è giunti ad una soluzione di compromesso tra i vari operatori economici. Come prima cosa è opportuno capire cosa si intende per “cartella esattoriale“. Una cartella esattoriale è un atto di intimidazione al pagamento, che si configura come un decreto ingiuntivo. Sono emesse dall’Agenzia delle entrate, sezione Riscossione, nei confronti dei cittadini che hanno dei debiti nei confronti dell’ente italiano.

La cartella esattoriale deve contenere il nome del debitore e titolare del procedimento di riscossione. Il credito che l’agenzia delle entrate vanta deriva da omessi pagamenti di tributi, sanzioni amministrative, imposte e crediti di natura previdenziale. A volte, però se i contributi non vengono pagati, questi si sommano fino a diventare somme davvero difficili da recuperare.

Decreto sostegni: il condono previsto da Draghi

Il Decreto sostegni prevede il condono di alcune cartelle esattoriali. Infatti, è prevista la cancellazione definitiva di multe, bolli e debiti fiscali non pagati. I debiti devono avere un valore non superiore a 5 mila euro e relative agli anni 2020-2021 per i soggetti con reddito inferiori a 30 mila euro. Pare che ci siano anche degli avvisi bonari per i soggetti che potrebbero usufruire di un’agevolazione per gli anni 2017-2018.

Soggetti che hanno subito una diminuzione del 30%, rispetto al 2019, e una proroga della riscossione coattiva fino al 30 aprile 2021. In merito alla rottamazione ter e saldo e stralcio, i termini di scadenza delle rate 2020, sono stati prorogati al 31 luglio e al 30 novembre, con una tolleranza di 5 giorni. Per il versamento vanno utilizzati gli stessi bollettini usati dall’Agenzia delle entrate- Riscossione.

Ma come funziona il condono?

Il condono è un atto di annullamento del debito. Infatti, verranno definitivamente cancellati atti fiscali fino a 5 mila euro del periodo 2020-2021 per i soggetti con redditi inferiori a 30 mila euro. Il limite del reddito, serve proprio ad aiutare tutti coloro che hanno avuto difficoltà economiche dovute a questo periodo di crisi economica.

E così, si è cercato di non agevolare anche chi più che la possibilità, non hanno la voglia di mettersi in regola. Secondo i calcoli con questo limite di reddito tuttavia verrà escluso solo il 17% dei potenziali interessati. Tuttavia, si parla di un provvedimento che riguarda circa 16 milioni di contribuenti. Sono escluse dal condono, le multe stradali e le sanzioni per condanne penali, danni erariali e recuperi di aiuti di Stato.

Cartella di Equitalia nulla se arriva via posta privata

Esiste, come confermato da una sentenza della Cassazione, un caso in cui la notifica della cartella esattoriale Equitalia deve essere considerata nulla, ovvero quanto avviene tramite servizio postale privato.

Il motivo di ciò è che i messi privati non rivestono, ovviamente, un ruolo di pubblici ufficiali, quindi gli atti da loro notificati non godono della stessa presunzione di veridicità fino a querela di falso.

Questo significa che, se ricevuta tramite un servizio di posta privato, la notifica non può avere lo stesso valore della raccomandata postale, considerata un atto pubblico ai sensi dell’art. 2699 del codice civile, le cui attestazioni godono della stessa fede privilegiata di quelle relative alla procedura di notificazione eseguita per il tramite dell’ufficiale giudiziario (Cass. 17723/06 – Cass. 13812/07).

Inoltre, quando la notifica arriva a mezzo posta, deve essere considerata eseguita nella data della spedizione mentre i termini che hanno inizio dalla notificazione decorrono dalla data in cui l’atto è ricevuto.

Vera MORETTI

Le cartelle esattoriali arrivano via PEC

Periodo di spending review anche per Equitalia: per evitare, infatti, lo spreco di carta stampata e di conseguenza ridurre l’impatto sull’ambiente, anche le cartelle esattoriali verranno inviate via PEC.

In via sperimentale in alcune regioni italiane, Lombardia, Toscana, Molise e Campania, e con riferimento alle sole società di capitali, dunque, la Posta Elettronica Certificata, molto in auge in questi giorni, contribuirà anche a recapitare le cartelle esattoriali.

Destinatari saranno persone giuridiche che da giugno 2012, devono già essere dotate di PEC per legge e aver comunicato l’indirizzo di posta elettronica certificato al Registro delle Imprese.

Il contatto via e-mail avrà lo stesso valore di quanto fino ad ora veniva inviato per raccomandata ed è in grado di fornire certezza sia per quanto riguarda l’invio che per quanto riguarda la ricezione (data e ora), garantendo al contempo la tempestività del servizio.

Se la sperimentazione produrrà effettivamente i benefici sperati, il servizio verrà esteso a tutte le persone fisiche e giuridiche presenti sull’intero territorio nazionale.

Vera MORETTI

Entro Natale arriva la Legge di Stabilità

Anche se il via libera è atteso per il 21 dicembre, le novità che porterà la Legge di Stabilità sono già note e, per questo, molto attese.

Il tempo è poco e, per approvare il maggior numero di emendamenti, sono stati incorporati al DL Stabilità anche il Milleproroghe, il Decreto Salva infrazioni UE, il Patto di Stabilità interno e la riorganizzazione delle Province.

Per quanto riguarda i provvedimenti previsti dalla legge, la ricongiunzione dei contributi pensionistici torna ad essere gratuita per chi è passato all’Inps da una gestione previdenziale del pubblico impiego o da un altro fondo esonerativo, purché entro il 30 luglio 2010.

Per cumuli successivi al 30 luglio 2010 scatta una nuova formula gratuita di ricongiunzione dei contributi versati nelle diverse casse ma solo per il conseguimento della pensione di vecchiaia e non per quella di anzianità.
Chi avesse già provveduto a richiedere la ricongiunzione dei contributi in base alla legge del 2010 e avesse anche già pagato delle somme, ha diritto alla restituzione. La richiesta, in questo caso, deve essere fatta entro un anno.

Una novità assoluta deriva dalle cartelle esattoriali: quelle emesse entro il 31 dicembre 1999 ed inferiori ai 2mila euro vanno considerate estinte.
Inoltre, è prevista l’istituzione di un Comitato di indirizzi e verifica dell’attività di riscossione, ovvero una sorta di Comitato di vigilanza sull’attività di Equitalia, costituito da un magistrato della Corte dei Conti, due membri del Tesoro, uno delle Entrate, uno dell’Inps e un altro, a rotazione, in rappresentanza degli enti che si avvalgono di Equitalia.

Le aziende e i professionisti autonomi dei territori colpiti dal sisma del maggio 2012 hanno accesso a finanziamenti statali se hanno subito danni economici indiretti dal terremoto.

Un’altra novità che riguarda le imprese è quella relativa alla cassa integrazione: aumentano i fondi per la Cig in deroga, a scapito dei fondi per la formazione professionale.

La Tobin Tax scende allo 0,1-0,2% ed è diversificata a seconda delle operazioni finanziarie e comprende anche gli high frequency trading, operazioni velocissime che di fatto avvengono ogni secondo grazie ai sistemi informatici. L‘entrata in vigore è per marzo 2013 con aliquota 0,12% su azioni e strumenti partecipativi per operazioni sui mercati regolamentati, che poi scenderebbe allo 0,1% nel 2014.
Diversa tassazione per i derivati, che avviene in base a specifiche tabelle (ancora non note) a partire dal luglio 2013. Infine, tassa dello 0,2% sugli scambi ad alta frequenza.

Relativamente agli altri provvedimenti, dovrebbero essere confermati quelli approvati in prima lettura alla Camera:

  • Nuove detrazioni Irpef per famiglie
  • Riduzione del cuneo fiscale per le imprese dal 2014
  • Defiscalizzazione del salario di produttività
  • Salvaguardia per altri 10.130 esodati

Vera MORETTI

In arrivo il nuovo ddl Cartelle Esattoriali

Hanno votato all’unanimità, alla Commissione Finanze del Senato, per eliminare le cartelle “pazze” di Equitalia: il Ddl Cartelle Esattoriali è quindi passato indenne e si appresta ad essere varato in Aula in Senato.

I contribuenti, dunque, quando questa legge diverrà ufficiale, avranno una possibilità in più di combattere, e vincere, contro le richieste erronee del Fisco. Questo perché il Ddl prevede che, in caso di ricezione di cartelle esattoriali prive di informazioni fondamentali, si possa prestare ricorso entro 90 giorni.
L’Ente creditore avrà, a sua volta, 60 giorni di tempo per rispondere e, quando questo tempo sarà esaurito senza aver ricevuto risposta, la cartella esattoriale potrà essere ritenuta nulla.

Obiettivo di questo nuovo decreto legge è quello di rendere il Fisco più vicino ai contribuenti, rendendolo più semplice e preciso.

Ma il provvedimento non deve essere ritenuto facile da “aggirare” perché, al contrario, sono previste pesanti sanzioni per gli eventuali evasori, di importo variabile dal “cento al duecento per cento dell’ammontare delle somme dovute”.

Vera MORETTI