Bonus 200 professionisti al via le domande, ecco da quando

Lentamente sembra arrivare la luce in fondo al tunnel per i professionisti e lavoratori autonomi che ad oggi ancora non hanno ricevuto il bonus di 200 euro. La data dalla quale potrebbe essere possibile presentare la domanda dovrebbe essere il 15 settembre 2022.

Bonus 200 professionisti: la domanda potrà essere presentata a breve

Il bonus 200 euro professionisti e lavoratori autonomi è disciplinato dal decreto Aiuti al fine di aiutare i lavoratori e pensionati a far fronte ai rincari energetici. Mentre i dipendenti, pubblici e privati, e i pensionati dovrebbero averlo già ricevuto, non è così per lavoratori autonomi e professionisti. Costoro infatti stanno ancora aspettando che siano delineate le modalità per potervi accedere, la procedura è stata invece più celere per colf e badanti. Anche per lavoratori autonomi e professionisti è previsto il requisito reddituale, cioè potranno richiederlo coloro che nel 2021 hanno avuto un reddito inferiore a 35.000 euro. Il fondo previsto in favore di queste categorie di lavoratori è di 95,6 milioni di euro.

Come presentare la domanda per il bonus 200 professionisti e lavoratori autonomi

In base a quanto finora stabilito nel decreto attuativo firmato dai Ministri del lavoro e dell’Economia, attualmente al vaglio della Corte dei Conti dal giorno 23 agosto 2022, ogni lavoratore autonomo e professionista, dovrà inoltrare la richiesta seguendo le modalità previste dalle singole casse previdenziali, ad esempio gli avvocati dovranno richiederlo seguendo le istruzioni operative fornite dalla Cassa Forense, mentre coloro che sono iscritti alla Gestione Separata Inps dovranno richiedere il Bonus attraverso le indicazioni che rilascerà l’Inps.

Leggi anche: Bonus 200 euro per lavoratori autonomi e professionisti: il decreto attuativo

Le domande per ottenere il bonus di 200 euro per lavoratori e professionisti dovrebbero essere inoltrate con molta probabilità dal 15 settembre 2022 e le stesse saranno vagliate e approvate in ordine cronologico di arrivo fino a concorrenza dei fondi messi a disposizione. In base alle prime stime fatte, a poterne godere saranno circa 477 mila professionisti e di questi 146.000 dovrebbero essere quelli iscritti alla Cassa Forense su un totale di iscritti di 243.000, insomma una larga parte degli avvocati guadagna meno di 35.000 euro l’anno.

Incentivi ai professionisti per pc, stampanti e cloud: ecco i contributi

Partite Iva a liberi professionisti iscritti a una Cassa professionale possono accedere a tutta una serie di agevolazioni e contributi a fondo perduto per rinnovare la dotazione hardware e software. Spettano, infatti, ai lavoratori autonomi incentivi e aiuti a fondo perduto per acquistare personal computer, stampanti e servizi informatici come, ad esempio, cloud. Ma non mancano gli incentivi per il sostegno dell’attività professionale, soprattutto per i più giovani. Tra gli effetti dovuti alla crisi per l’emergenza della pandemia di Covid-19, si è registrata la crescente domanda dei contributi richiesti da commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, ingegneri e architetti. Le istanze sono state più di 26 mila negli ultimi due anni. Sono numerosi i bandi ancora aperti per richiedere ancora le agevolazioni e gli incentivi a fondo perduto.

Professionisti, bandi ancora aperti per la richiesta di contributi a fondo perduto: si può acquistare software e hardware

Sono varie le possibilità per i liberi professionisti di richiedere i contributi a fondo perduto e le agevolazioni per acquistare software e hardware. Con i contributi spettanti si possono acquistare anche tablet e servizi per effettuare le videoconferenze, strumenti per la connessione a internet e servizi cloud. Tra gli incentivi, particolarmente consigliati sono quelli messi a disposizione dalle Casse professionali. D’altra parte, i lunghi periodi di chiusura delle attività per la pandemia hanno fatto scoprire anche ai professionisti, oltre che ai lavoratori dipendenti, le nuove opzioni di svolgimento del lavoro da remoto. Anche i liberi professionisti si stanno adeguando al lavoro a distanza, con l’adozione di formule di prestazioni lavorative sempre più “smart”. Tutto ciò non ha fatto altro che far aumentare la necessità di acquistare gli opportuni hardware e sistemi informatici. Per chi volesse richiedere i contributi, risultano tuttora aperti vari bandi con i quali finanziare almeno parte della spesa per l’aggiornamento di hardware e software dello studio.

Rimborsi agli avvocati dalla Cassa forense: quali spese sono ammissibili dal bando?

Entro il 15 giugno 2022 gli avvocati iscritti alla Cassa forense potranno richiedere i contributi a fondo perduto per l’acquisto di strumenti informatici. Il bando prevede il rimborso del 50% delle spese, escludendo l’Iva. Con gli incentivi si possono acquistare:

  • personal computer portatili e fissi;
  • stampanti;
  • microfoni e auricolari;
  • tablet;
  • software;
  • abbonamenti a programmi per effettuare videoconferenze;
  • webcam;
  • dispositivi per archiviare e proteggere i dati.

Incentivi a fondo perduto Cassa forense, quanto possono ottenere gli avvocati?

La domanda degli incentivi e dei contributi a fondo perduto può essere presentata dagli avvocati della Cassa forense entro il 15 giugno 2022. Le spese devono essere state sostenute a partire dal 1° gennaio 2021 fino al 15 marzo 2022. Il tetto minimo dell’incentivo che si può ottenere è pari a 300 euro; si può arrivare al massimo fino a 1.500 euro. Il bando ha visto la partecipazione compatta da parte degli avvocati. È pervenuta alla Cassa forense un numero di domande pari a:

  • 35.843 istanze dal 2016 al 2021 con 22.808 erogazioni;
  • 12.031 domande nel 2020, delle quali quelle accolte sono state peri a 6.271;
  • 2.579 richieste di incentivi nel 2021 per 1.926 istanze accolte.

Inoltre, la Cassa degli avvocati propone ai giovani fino ai 34 anni di età, incentivi per abbattere gli interessi passivi sulle spese inerenti l’avvio dell’attività.

Bando dei commercialisti per l’acquisto di beni strumentali: aiuti per tutti per la digitalizzazione

Fino al 15 marzo scorso i commercialisti iscritti alla Cassa professionale potevano richiedere gli incentivi a fondo perduto per la digitalizzazione. Il bando era aperto non solo ai giovani, ma a tutti gli aderenti, data la situazione di crisi generata dalla pandemia di Covid-19. Dal 2020 a inizio del 2022, le domande accolte per i contributi per software,  hardware, programmi informatici e mobili da ufficio, sono state 1.360 per un totale di 2,4 milioni di euro di incentivi erogati.

Commercialisti, ecco i nuovi bandi 2022 per il supporto alla professione

Sono quattro le nuove iniziative dalla Cassa commercialisti per il supporto alla professione. Rientrano tra gli aiuti le misure volte ad aggregare i professionisti, l’acquisto di beni strumentali, i finanziamenti e la formazione. L’obiettivo dei finanziamenti è quello di supportare la crescita professionale degli iscritti. Nel dettaglio, i nuovi bandi per il 2022 sono:

  • avviso per il supporto alle attività professionali nelle fasi di aggregazione;
  • bando per la sottoscrizione di finanziamenti a sostegno dell’attività professionale;
  • avviso per acquistare o prendere in leasing beni e servizi, purché funzionali allo svolgimento dell’attività professionale;
  • Bando per la formazione e per acquisire nuove competenze.

Incentivi a fondo perduto della Cassa dei consulenti del lavoro: cosa si può acquistare?

Per tutto l’anno in corso, i consulenti del lavoro potranno chiedere, alla propria Cassa professionale di appartenenza, gli incentivi per acquistare beni strumentali. Tra i costi ammissibili rientrano anche il materiale e i programmi informatici. Il tetto massimo di spesa è pari a 30.000 euro per una spesa minima di 5 mila euro. Anche gli interessi sono finanziati dalla Cassa professionale.

Ingegneri e architetti, quali incentivi si possono ottenere per potenziare lo studio? Su tutti, beni informatici e dotazione tecnica

Risulta aperto da poche settimane il bando a sostegno degli architetti e degli ingegneri per acquistare, in conto impianti, i beni per il potenziamento dello studio. Rientrano tra le spese ammissibili ai fini dell’ottenimento dei contributi a fondo perduto, anche i beni informatici e la relativa dotazione tecnica. L’erogazione dei contributi avviene attraverso prestiti d’onore per i lavoratori autonomi iscritti alla Cassa professionale di età non superiore ai 34 anni oppure con figli entro i 16 anni non ancora compiuti. Si possono richiedere finanziamenti via web in conto interessi.

Contributi a fondo perduto per professionisti: acquistabili pc, stampanti e servizi cloud

Contributi a fondo perduto e agevolazioni spettano ai professionisti iscritti alle Casse professionali per l’acquisto di personal computer, stampanti e servizi informatici come cloud. Tra gli effetti che si sono registrati per la crisi generata dell’emergenza Covid, le domande di finanziamento presentate da avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, architetti e ingegneri hanno superato quota 26 mila da due anni a questa parte. Ma sono numerosi i bandi per i contributi a fondo perduto e le agevolazioni al momento ancora aperti.

Liberi professionisti, ancora aperti i bandi per chiedere contributi e agevolazioni per l’acquisto di hardware e software

Molteplici le possibilità per i liberi professionisti di ottenere contributi a fondo perduto per l’acquisto di hardware e di software, ma anche di tablet e di servizi per la videoconferenza, connettività a internet e cloud, grazie alle risorse messe a disposizione dalle Casse professionali. D’altronde, il lungo periodo di pandemia ha evidenziato le nuove modalità di svolgimento del lavoro da remoto, adottando formule sempre più “smart”. Il che richiede l’acquisto degli opportuni hardware e sistemi informatici. Ma tutt’ora risultano ancora aperti vari bandi per la richiesta da parte dei professionisti di contributi a fondo perduto e di agevolazioni per procedere con gli acquisti.

Rimborsi agli avvocati dalla Cassa forense: quali spese sono previste dal bando?

Fino al 15 giugno 2022 gli avvocati potranno chiedere contributi a fondo perduto alla Cassa forense per acquistare strumenti informatici. Il bando prevede il rimborso della metà della spesa (Iva esclusa) effettuata dagli avvocati per l’acquisto di vari prodotti come:

  • pc portatili e fissi;
  • tablet;
  • microfoni e auricolari;
  • stampanti;
  • webcam;
  • abbonamenti a programmi per la videoconferenza;
  • software;
  • dispositivi per l’archiviazione e la protezione dei dati.

Contributi a fondo perduto avvocati, quanto si può ottenere di aiuto dalla Cassa forense?

La richiesta può essere fatta fino al 15 giugno 2022 per le spese sostenute dal 1° gennaio 2021 al 15 marzo 2022. Il minimo del contributo ottenibile è di 300 euro, il massimo è pari a 1.500 euro. Il bando ha avuto un notevole numero di domande (22.808 erogazioni su 35.843 istanze dal 2016 al 2021); 12.031 domande nel 2020 (istanze accolte pari a 6.271); 2.579 richieste di contributi nel 2021, con domande accolte pari a 1.926. Inoltre, la Cassa forense mette a disposizione dei giovani (fino a 34 anni), contributi per l’abbattimento totale degli interessi passivi per le spese relative all’avvio dell’attività.

Bando dei commercialisti per l’acquisto di beni strumentali: aiuti per tutti per la digitalizzazione

Interessante il bando della Cassa dei commercialisti per i contributi a fondo perduto per la digitalizzazione. Il bando è aperto non solo ai giovani, ma a tutti gli aderenti, data la situazione di crisi generata dalla pandemia di Covid-19. Il bando, promosso dalla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza ai Dottori Commercialisti (Cnpadc) prevedeva, all’atto dell’uscita dell’avviso, la richiesta dei contributi da parte degli iscritti da non più di tre anni. In tutto, dal 2020 ad oggi, sono stati 1.360 le domande accolte per un totale di 2,4 milioni di euro di contributi erogati. Il bando è stato chiuso lo scorso 15 marzo.

Quali acquisti finanzia il bando dei Dottori commercialisti?

Il bando dei dottori commercialisti finanzia l’acquisto di hardware, di mobili da ufficio e di programmi informatici. Attualmente la misura è riservata ai commercialisti che abbiano un livello basso di reddito, da parametrare sul numero dei componenti della famiglia. Si può ottenere il rimborso della metà delle spese ammissibili.

Contributi della Cassa dei consulenti del lavoro: quali sono?

Per tutto il 2022 i consulenti del lavoro potranno richiedere, alla propria Cassa professionale di appartenenza, i contributi per l’acquisto di beni strumentali. Tra le spese ammissibili rientrano anche i programmi e il materiale informatico. Il limite massimo di spesa è fissato in 30 mila euro, quello minimo di 5 mila euro. Gli interessi sono a carico della Cassa professionale.

Architetti e ingegneri, quali contributi si possono ottenere per il potenziamento dello studio, beni informatici e dotazione tecnica?

Risulta appena aperto il bando a favore degli ingegneri e degli architetti per l’acquisto, in conto impianti, di beni per il potenziamento dello studio. Sono inclusi, tra le spese ammissibili, anche i beni informatici e la dotazione tecnica. L’erogazione avviene mediante prestiti d’onore per i professionisti entro i 34 anni di età o con figli fino a 16 anni non ancora compiuti. Si possono richiedere finanziamenti on line in conto interessi.

In vigore la nuova Riforma Forense

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è entrata definitivamente in vigore la Riforma Forense, che reca, tra le novità più salienti e discusse, l’obbligo di versamento dei contributi alla Cassa forense anche per gli avvocati con redditi inferiori ai 10.300 euro finora esclusi dall’adempimento.
Scopo di ciò è garantire anche a questa fascia di avvocati una tutela previdenziale.

La nuova disciplina dell’Ordinamento della professione forense prevede:

  • l’iscrizione d’ufficio alla Cassa forense con delibera della Giunta esecutiva successivamente alla comunicazione di avvenuta iscrizione all’Albo da parte del Consiglio dell’Ordine;
  • il dimezzamento della contribuzione minima soggettiva per i primi 6 anni, novità che comporterà, per garantire la sostenibilità finanziaria del sistema, il riconoscimento di solo sei mesi di anzianità contributiva ai fini previdenziali;
  • possibilità di integrazione dei versamenti nell’arco dei primi otto anni di iscrizione alla Cassa;
  • retrodatazione fino a tre anni per i nuovi iscritti alla Cassa forense;
  • applicazione delle nuove norme a tutti gli avvocati, senza alcun limite di età;
  • tre prove scritte e una orale da svolgersi nella stessa sede per l’accesso alla professione, senza codici commentati;
  • l’obbligo di assicurazione per il legale, pena l’illecito disciplinare, per la responsabilità civile volta a coprire anche documenti, somme di denaro, titoli e valori ricevuti in deposito;
  • l’obbligo per il legale, pena l’illecito disciplinare, di stipulare una polizza di assicurazione per la responsabilità civile volta a coprire anche documenti, somme di denaro, titoli e valori ricevuti in deposito;
  • l’obbligo per il legale, pena l’illecito disciplinare, di stipulare una polizza di assicurazione per la responsabilità civile volta a coprire anche documenti, somme di denaro, titoli e valori ricevuti in deposito;
  • la maggiore tipizzazione degli illeciti disciplinari;
  • la possibilità di realizzare società tra avvocati, anche di natura multidisciplinare e società di capitali senza il socio esterno a garanzia dell’autonomia della prestazione professionale;
  • il ritorno del divieto del patto di quota lite;
  • l’accordo sul compenso tra avvocato e cliente e l’avvocato rendendo nota della complessità dell’incarico e fornendo le informazioni sugli oneri ipotizzabili al momento del conferimento, in caso contrario devono essere applicate le tariffe professionali vincolanti nel minimo e nel massimo.

Vera MORETTI

L’OUA giudica positivamente l’iscrizione alla cassa forense

L’OUA vede di buon occhio l’iscrizione obbligatoria, da parte dei liberi professionisti, alla cassa forense, in particolare pensando alla situazione pensionistica dei giovani avvocati.

Carlo Maria Palmiero, segretario dell’OUA, ha infatti dichiarato: “L’art.21 (1° co.) della legge professionale impone la verifica triennale sulla persistenza dei requisiti per la permanenza all’albo forense, tra i quali è escluso qualsiasi riferimento al reddito professionale e l’obbligatoria iscrizione seppur con gradualità di contributo, alla Cassa di previdenza, questa novità può essere un’occasione per la costruzione di un futuro previdenziale migliore rispetto alle condizioni imposte dall’Inps. Ma anche uno strumento di censimento della categoria, per individuare le aree di disagio economico e di sussistenza”.

Palmiero, durante la tavola rotonda di Catanzaro organizzata dall’Aiga lo scorso 22 marzo ha posto l’accento in particolare sulla questione dell’iscrizione automatica alla cassa, indipendentemente dal reddito fatturato, visto come una tutela nei confronti dei più giovani.
Per favorirli, inoltre, Palmiero ha confermato la richiesta di aliquote progressive per tutti gli scaglioni, escludendo ogni forma di contributo minimo fisso, contrastante col principio di progressività impositiva, per consentire ai giovani professionisti con redditi medio bassi di versare una contribuzione equamente determinata in relazione al reddito reale.

Concludendo, Palmiero ha anche affermato: “Tra l’altro il tanto criticato art.21 (1° co. della l.247/2012), che impone la verifica triennale sulla persistenza dei requisiti per la permanenza all’albo forense, tra i quali è escluso qualsiasi riferimento al reddito professionale e l’obbligatoria iscrizione seppur con gradualità di contributo, alla Cassa di previdenza, può essere l’occasione per la costruzione di un futuro previdenziale migliore, rispetto alle condizioni offerte dall’Inps. Ma anche di censimento della categoria e di valutazione sulla convenienza di rimanere parcheggiati in una situazione di sussistenza“.

Vera MORETTI

I nuovi parametri forensi proposti dal CNF

Il Consiglio Nazionale Forense, durante la seduta amministrativa del 22 febbraio scorso, ha deciso di predisporre lo schema di proposta di decreto dei nuovi parametri forensi, in attuazione dell’articolo 13 del nuovo ordinamento professionale.

La proposta mira a creare uno strumento semplice, trasparente e di immediata consultazione per gli operatori del diritto e per i cittadini che potranno orientarsi più facilmente.
In caso di liquidazione giudiziale nel compenso dell’avvocato, l’organo giurisdizionale ha un margine di discrezionalità più ridotto.

Dovrà tener conto delle caratteristiche e del pregio dell’attività prestata, in particolare, importanza dell’opera, natura e valore della pratica, quantità delle attività compiute, condizioni soggettive del cliente, risultati conseguiti, numero delle questioni trattate, contrasti giurisprudenziali, quantità e contenuto della corrispondenza intrattenuta dall’avvocato con il cliente e con gli altri soggetti nel corso della pratica.

In ogni caso, il compenso spettante all’avvocato dovrà comunque essere convenuto con il cliente, in base ad un accordo redatto per iscritto ed in conformità ad un preventivo formulato dall’avvocato, se richiesto dal cliente, sulla base delle attività presumibilmente necessarie fino al compimento dell’incarico.
In caso di esito particolarmente favorevole, è previsto anche, nei confronti dell’avvocato, un premio o compenso aggiuntivo.

Il compenso dell’avvocato potrà essere concordato con il cliente anche in misura percentuale sul valore della pratica o sull’entità del risultato economico che il cliente conseguirà all’esito del giudizio.

Vera MORETTI

Oua: Marino chiede chiarimenti su bilancio e iscrizione all’Albo

Nicola Marino, presidente Oua, Organismo Unitario Avvocatura Italiana, ha partecipato, insieme ai vice presidenti, Filippo Marciante e Maria Grazia Bosco e al segretario Paolo Maldari, all’incontro nazionale sulla previdenza, organizzato dalla Cassa Forense e con la partecipazione di Ordini e Associazioni.

In quell’occasione, ha mostrato di apprezzare il lavoro svolto finora dalla Cassa, anche se sono molte ancora le questioni aperte, a cominciare dall’iscrizione obbligatoria e contestuale all’albo e all’ente, prevista dalla nuova legge e riguardante circa 60mila legali.

Ecco le sue parole: “Sulla base dei colloqui intercorsi nei giorni scorsi, possiamo considerarci fiduciosi, perché vediamo molti motivi di convergenza con le posizioni avanzate dalla Cassa Forense. La nostra perplessità riguarda, però, il nodo della iscrizione obbligatoria dell’avvocato all’albo e alla Cassa, come prevista dalla nuova legge. Una questione che al momento mantiene molti aspetti controversi e da chiarire puntando sull’equilibrio, la condivisione e l’equità“.

A seguito dell’incontro, Marino si aspetta che l’Ente possa fornire un’informazione approfondita sui numeri di bilancio e sulle previsioni di tenuta contributiva per i prossimi anni, per poter affrontare l’argomento in un prossimo incontro.

Vera MORETTI

Quote rosa per la Cassa forense

Anche nella Cassa forense entrano le quote rosa.

E’ stato deciso, infatti, dal Comitato dei delegati dell’ente pensionistico degli avvocati, a seguito di una mozione presentata dal Comitato pari opportunità, che ogni lista presentata durante le elezioni dei membri della Cassa forense dovrà avere una rappresentanza di ciascun genere.

In particolare, per ogni lista almeno un quinto dovrà essere costituito da avvocate o, al contrario, da avvocati, se la maggioranza dovesse essere femminile.

Alberto Bagnoli, presidente della Cassa forense, ha accolto positivamente questa nuova norma: “Siamo molto soddisfatti della mozione approvata: l’obbligatorietà della rappresentanza di genere è un ulteriore riconoscimento al percorso di democraticità e partecipazione che abbiamo intrapreso all’interno dei nostri organi collegiali“.

Vera MORETTI

Riforma degli avvocati: ecco cosa cambia

La riforma della professione forense è diventata legge: tra le modifiche apportate, alcune riguardano i rapporti tra avvocato e cliente, ma anche i compensi.
In questo caso, infatti, le tariffe sono bandite, perché spetta al professionista stesso determinare il compenso che gli è dovuto, purché informi il cliente per tempo, illustrandogli la complessità dell’incarico e le spese ipotizzabili, fornendogli un preventivo.

Novità anche per il tirocinio, che prevede una durata di 18 mesi e che può essere svolto contestualmente ad attività di lavoro pubblico o privato, purché con modalità e orari compatibili e in assenza di conflitto di interessi.

Alcuni cambiamenti sono invece relativi ai procedimenti disciplinari: il potere disciplinare, un tempo appartenente all’ordine di appartenenza del singolo avvocato, ora riguarda i consigli distrettuali di disciplina forense, composti da membri eletti secondo le regole fissate dal Cnf.

Le società di capitali tra avvocati hanno ricevuto il via libera ma senza la presenza di un socio esterno, al fine di garantire l’autonomia della prestazione professionale.
Ad esercitare la professione in forma societaria, perciò, saranno le società di persone, di capitali e cooperative i cui soci siano iscritti all’Albo.

Diventa obbligatorio iscriversi alla Cassa forense, oltre che stipulare una polizza assicurativa per la responsabilità civile.
L’esercizio della professione dovrà essere effettivo e continuativo come condizione per la permanenza nell’albo.

Vera MORETTI

Approvata la riforma previdenziale degli avvocati

Buone notizie per l’Avvocatura, in merito alla riforma previdenziale. Sono state illustrate da Alberto Bagnoli, presidente della Cassa nazionale di assistenza e previdenza forense, al XXXI Congresso nazionale forense in corso a Bari da ieri, 22 novembre, fino a domani, 24.

“La Cassa forense – ha detto Bagnoli partecipa a questo Congresso portando risultati concreti. Abbiamo superato lo stress test della sostenibilità cinquantennale varando una riforma previdenziale approvata dai ministeri che soddisfa i criteri di solidarietà e adeguatezza delle prestazioni. Possiamo contare su un patrimonio che supera i 5 miliardi di euro con un avanzo di esercizio di 550 milioni di euro; siamo riusciti a contenere gli effetti negativi dell’andamento generale dei mercati attestandoci su un rendimento della gestione mobiliare al 3,2%; abbiamo deliberato di costituire un fondo immobiliare d’investimento che a regime arriverà al miliardo di euro, avviando la selezione della Sgr che dovrà gestirlo“.

Questi ragguardevoli risultati sono stati raggiunti nonostante la situazione non sia delle più rosee, poiché per il terzo anno consecutivo il reddito degli avvocati è calato e, ad oggi, ben il 22% degli avvocati iscritti alla Cassa dichiara redditi non superiori a 10mila euro. C’è però anche un 24% di professionisti non iscritti alla cassa perché non raggiungono il limite minimo di reddito e, pensando a questa consistente fetta di avvocati, è stata ipotizzata una legge professionale che renda l’iscrizione a Cassa e Albo indipendentemente dal proprio reddito.

Si tratterebbe, ha detto Bagnoli, di un “traguardo eccezionale non solo per i professionisti, ma anche per la Cassa stessa che, in ragione della sua appartenenza all’ordinamento professionale, allontana da sé ogni sconsiderato tentativo di soppressione ovvero di inglobamento in enti sottratti alla gestione diretta della categoria in funzione dei propri interessi“.

Ci sono problematiche ancora lungi dall’essere risolte, non ultima la decisione frutto della spending review, che prevede un versamento allo Stato da parte della cassa forense di un 5% del risparmio forzoso sui costi intermedi, destinato a salire del 10% il prossimo anno.

Per risolvere ciò, Bagnoli chiede che la Cassa abbia totale autonomia, per poter ovviare alla doppia tassazione dei patrimoni, che altrimenti potrebbero essere destinati unicamente alla funzione previdenziale ed assistenziale.

Vera MORETTI