Decreto Milleproroghe 2022: ecco tutti i nuovi termini

Il Decreto Milleproroghe 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il giorno 30 dicembre 2021 e porta novità inerenti i termini legislativi. Ecco le principali novità.

Il Decreto Milleproroghe 2022

Il decreto legge 228 del 30 dicembre, rubricato “Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi”,  provvede a prorogare termini precedentemente disposti, molte proroghe sono diretta conseguenza della proroga dello stato di emergenza determinata dall’avanzare della pandemia. Trattandosi di un decreto legge è immediatamente applicabile, ma vi è la necessità di conversione in legge entro 60 giorni. Questo vuol dire che in sede di approvazione definitiva potrebbero esservi delle modifiche, ma si presuppone siano piccoli ritocchi perché solitamente questa tipologia di decreto ottiene il via libera del Parlamento senza particolari problemi.

Proroghe e deroghe in ambito sanitario

Il settore che durante la pandemia è stato maggiormente sotto pressione a causa della carenza di personale e delle difficoltà di assumere è sicuramente quello sanitario con carenza di personale infermieristico e medico. Proprio per questo si è pensato di porre un argine a tale carenza con misure straordinarie e provvisorie. Il primo termine direttamente correlato alla crisi pandemica è l’estensione dei termini  per il rientro in servizio dei medici in pensione, lo stesso ottiene una proroga al 31 marzo 2022.

In materia di sanità e salute ci sono ulteriori proroghe e deroghe rispetto al regime ordinario.

I laureati in medicina e chirurgia che abbiano ottenuto l’abilitazione potranno ottenere incarichi provvisori o di sostituzione di medici di medicina generale fino al termine del 2022. I laureati iscritti al corso di specializzazione in pediatria potranno assumere l’incarico di pediatri di libera scelta.

Infine, riceve proroga il termine delle deroghe al blocco delle assunzioni presso l’AIFA che potrà quindi rinnovare i contratti di collaborazione occasionale e di lavoro flessibile scaduti al 31 dicembre fino al 30 giugno 2022.

Decreto Milleproroghe 2022 e termini assunzioni in Pubblica Amministrazione

Un’importante proroga riguarda le assunzioni in PA, per le quali sono già state stanziate le somme, da effettuare entro il 31 dicembre 2021 si possono effettuare fino al 31 dicembre 2022, quindi una proroga di durata annuale. La stessa riguarda le assunzioni in Pubblica Amministrazione, ma anche nel comparto sicurezza e difesa, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, soccorso pubblico.

Slitta invece al 31 marzo 2022 il termine per i concorsi indetti e da indire per assunzione del personale in carriera prefettizia, forze armate, forze di polizia per amministrazione penitenziaria e dell’esecuzione penale minorile ed esterna, corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Nuovi termini per il concorso per insegnanti di religione

Slitta il termine inizialmente previsto per il concorso di 5116 insegnanti di religione, in base al DPCM del 28 settembre 2021 i concorsi erano previsti entro la fine del 2021. Il termine ora slitta alla fine del 2022.

Termini processuali

Cambiano i termini processuali, i processi in ambito tributario potranno essere svolti da remoto fino al 31 marzo 2022, mentre i processi civili e penali continueranno a svolgersi con l’applicazione delle misure anticovid fino al 31 dicembre 2022.

Fino alla fine del 2022 i dirigenti degli istituti penitenziari potranno continuare a svolgere il ruolo di  dirigente dell’esecuzione penale esterna e di direttore degli istituti penali per i minorenni.

Le disposizioni emergenziali previste per gli esami abilitativi alle professioni saranno prorogate al 31 marzo 2022.

Diritto societario

Il decreto Milleproroghe 2022 non dimentica le società e sono prorogati i termini previsti dall’articolo 106 del decreto legge 18 del 2020 (decreto Cura Italia) questo vuol dire che fino al 31 luglio 2022 potranno essere svolte in forma semplificata le assemblee societarie. Nell’atto di convocazione dell’assemblea ordinaria o straordinaria delle spa, società in accomandita per azioni, società cooperative, mutue assicuratrici ed srl sarà possibile prevedere la possibilità di intervenire all’assemblea attraverso l’uso di dispositivi di comunicazione elettronica (videoconferenza) e la possibilità di esprimere il voto in via elettronica o per corrispondenza.

Naturalmente i sistemi di telecomunicazione dovranno consentire l’esatta identificazione dei partecipanti alle assemblee. Nel caso in cui sia prevista la presenza del notaio, del presidente e del segretario non è necessario che questi si trovino nello stesso luogo. Possono quindi partecipare anche loro tramite videoconferenza.

Per le società a Responsabilità limitata vi è la possibilità di esprimere il voto attraverso una consultazione scritta.

Misure per le imprese: CIG e fondo nuove competenze

La norma prevede che i grandi stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale che abbiano più di 1000 dipendenti fino al 31 marzo del 2022 potranno presentare una domanda di proroga della Cassa Integrazione per ulteriori 26 settimane. Per questa misura il finanziamento è di 42,7 milioni di euro.

Prorogato di un anno anche il Fondo Nuove Competenze.

Infine, prorogato fino al 30 giugno 2022 la sospensione degli obblighi inerenti l’etichettatura degli imballaggi secondo il nuovo Codice Dell’Ambiente. I prodotti privi dei requisiti di etichettatura (indicazione del corretto smaltimento di ogni parte dell’involucro). I prodotti che al 1° luglio 2022 risultano già immessi nel mercato potranno essere venduti fino a esaurimento delle scorte.

Cassa integrazione 2022: maggiori importi ed estensione dei beneficiari

Il disegno di legge di bilancio porta novità anche nel campo degli ammortizzatori sociali e in particolare modifica la disciplina della cassa integrazione 2022. Ecco le principali novità che riguarderanno i lavoratori e i datori di lavoro.

Cassa integrazione 2022: si amplia la platea dei beneficiari

La normativa di riferimento per la disciplina della cassa integrazione è il decreto legislativo 148 del 2015, questo viene però modificato dal titolo V del disegno di legge di bilancio denominato “riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali” . La riforma avrà un costo di 3 miliardi di euro.

La prima cosa da sottolineare è che l’atto in oggetto, in particolare l’articolo 43, va in primo luogo ad ampliare la platea dei soggetti aventi diritto alla cassa integrazione, infatti per la prima volta vengono inseriti i lavoratori a domicilio che avranno una riduzione dell’orario di lavoro o una sospensione dell’attività lavorativa dal primo gennaio 2022.

La cassa integrazione 2022 sarà inoltre estesa agli apprendisti. Attualmente la cassa integrazione spetta soltanto a coloro che hanno un contratto di apprendistato professionalizzante, invece con l’approvazione definitiva del disegno di legge bilancio per il 2022 avranno diritto a percepirla anche a coloro che svolgono:

  1. apprendistato di alta formazione e ricerca;
  2. apprendistato volto ad ottenere la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore o il certificato di specializzazione tecnica.

L’articolo 43 citato precisa però che la sospensione o riduzione di orario dell’apprendistato non deve pregiudicare il completamento del percorso formativo.

Importi della nuova cassa integrazione 2022: aumentano i massimali

Le novità introdotte dal disegno di legge di bilancio non riguardano solo la platea dei beneficiari, ma anche gli importi della cassa integrazione.

L’attuale disciplina prevede due massimali:

1) 939,89 mensili nel caso in cui la retribuzione mensili non superi 2.159,48 euro ;

2) 1.129,66 mensili se la retribuzione supera il tetto precedente.

Con l’articolo 45 della riforma viene eliminata la prima fascia di massimale e resta in vigore esclusivamente la seconda. Si precisa inoltre che tale importo è soggetto alle modifiche necessarie per adeguamento all’indice ISTAT e quindi all’inflazione.

Un ulteriore contributo è a carico delle aziende e lo stesso è del:

  • 9% della retribuzione oraria che sarebbe spettata al lavoratore, commisurata naturalmente alle ore non lavorate, fino al limite di 52 settimane nell’arco del quinquennio;
  • 12% della retribuzione per periodi di cassa integrazione ulteriori a 52 settimane nell’arco del quinquennio e fino a 104 settimane;
  • 15% per settimane ulteriori rispetto a 104.

Il quinquennio è mobile, cioè si fa riferimento sempre agli ultimi 5 anni rispetto al momento in cui si usufruisce nuovamente della cassa integrazione.

Sulle addizionali a carico delle aziende ci sono però delle novità che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2025, infatti per le aziende che per 24 mesi non usufruiranno di Cassa Integrazione Guadagni, l’addizionale sarà del 6%. Vengono quindi premiate le aziende più virtuose.

Cassa integrazione Guadagni Straordinaria 2022

Novità anche per la CIGS, Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, destinata ad aziende in crisi e a rischio licenziamento. L’articolo 51 infatti riconosce l’estensione di questa misura ad imprese che non abbiano usufruito dei fondi di solidarietà e che abbiano occupato nel semestre precedente in media 15 dipendenti.

Ricordiamo che il disegno di legge dovrà essere approvato dal Parlamento e quindi potrebbero esservi leggere modifiche alle impostazioni ora viste.

Uni-Cig, ecco come presentare passo passo le domande di cassa integrazione anche dal cellulare

Datori di lavoro e consulenti avranno a disposizione un nuovo sistema per presentare le domande di cassa integrazione. È stato chiamato “Uni-Cig” il nuovo sistema di presentazione delle domande, operazione che si può portare a termine sia mediante l’utilizzo del personal computer che con dispositivi mobili come smartphone e notebook.

Quali tipologie di domanda di cassa integrazione si possono presentare con Uni-Cig?

Le tipologie di domande che si potranno presentare con il nuovo sistema Uni-Cig riguardano tutte le istanze di cassa integrazione guadagni a modalità unificata. Pertanto, il sistema è utilizzabile per le causali ordinarie e le causali “Covid”. Nel dettaglio, la nuova piattaforma può essere utilizzata per le prestazioni Aso (ovvero di assegno ordinario), la cassa integrazione e guadagni in deroga e quella in deroga plurilocalizzata avente causale “Covid-19”. Al momento, si può utilizzare la piattaforma per le domande di cassa integrazione salariale. In un successivo momento, si potranno presentare anche le domande Aso e Cigo.

Vantaggi nell’utilizzo della nuova piattaforma Inps Uni-Cig

I vantaggi dell’utilizzo della nuova piattaforma Uni-Cig consistono innanzitutto nella possibilità di una verifica e di controllo dei dati già dalla fase di inserimento o di conferma, con avviso immediato in caso di incongruità della domanda stessa. Inoltre, la nuova modalità consente di utilizzare una piattaforma più facile e intuitiva.

Cosa si può fare con la nuova piattaforma Uni-Cig?

L’utilizzo della nuova piattaforma Uni-Cig consente al datore di lavoro o ai consulenti di lavoro di utilizzare una modalità di compilazione delle istanze strutturata per quadri successivi. Questi ultimi si alternano fino all’invio della domanda stessa. Per ciascun quadro, il sistema rileva eventuali errori ed anomalie che possono essere corretti da chi sta compilando la domanda.

Quali sono i dati che dovranno essere inseriti nel modello Uni-Cig?

I datori di lavoro e i consulenti, per ciascuna domanda di prestazione di cassa integrazione, devono indicare i seguenti dati:

  • inizio e fine effettiva del periodo interessato alla riduzione dell’attività di lavoro o della sospensione;
  • quanti sono i beneficiari;
  • il numero delle ore di integrazione salariale da richiedere;
  • si può allegare il file con i codici fiscali dei beneficiari della cassa integrazione;
  • si può indicare l’Iban dei beneficiari e le ore richieste per ciascun lavoratore nel caso in cui si richieda l’anticipo del 40% della prestazione.

Uni-Cig, quali anomalie può rilevare la piattaforma?

Nel momento in cui il datore di lavoro inserisce i dati nella piattaforma, quest’ultima potrà già segnalare eventuali anomalie o errori. A questo punto, si potrà comunque forzare la procedura immettendo nell’apposito campo, le motivazioni. All’invio della domanda, la nuova piattaforma Uni-Cig effettua in automatico dei controlli immediati volti ad accertare che la domanda sia ricevibile. All’esito positivo della procedura corrisponde un numero di ticket e di protocollo. Se l’esito dovesse essere negativo, la domanda diventa irricevibile.

Verifica di una domanda già inviata con la piattaforma Uni-Cig

La piattaforma Uni-Cig consente anche di visualizzare e di seguire le domande già presentate e in fase di verifica. Durante questa fase, il sistema fa dei controlli sia sui requisiti dei lavoratori che beneficeranno della cassa integrazione, sia sulla congruità della domanda stessa. In caso di anomalie, quando ormai la domanda è stata inviata e si ha il numero di ticket, si può procedere alla rettifica della domanda. Il termine è di 5 giorni dall’invio.

Come presentare domanda di cassa integrazione sulla piattaforma Uni-Cig passo passo

La domanda di cassa integrazione sulla piattaforma Uni-Cig segue quadri disposti in ordine successivo da compilare. Il primo quadro, quello “A”, prevede la selezione dell’anagrafica aziendale dall’elenco apposito. Il quadro risulta precompilato perché il sistema prende le informazioni dall’archivio unificato delle aziende. Pertanto, non è possibile modificare i dati, non si può inserirne di nuovi, oppure modificare i campi della posta elettronica certificata (Pec), della mail e dei recapiti.

Piattaforma Uni-Cig, il quadro B

Il quadro successivo, quello “B”, della piattaforma Uni-Cig presenta la scelta del tipo di trattamento al quale si voglia accedere. In questa sezione della domanda al datore di lavoro viene richiesto se voglia accedere alle prestazioni che abbiano la clausola “Covid-19”. Anche per questo quadro, il sistema fa un primo controllo segnalando al datore di lavoro se il tipo di trattamento richiesto non sia compatibile con l’inquadramento contributivo della propria azienda. Nel quadro “B” si può anche selezionare la possibilità di ricevere l’anticipo del 40%.

Quadri C e D della piattaforma per la richiesta della cassa integrazione Uni-Cig

Il quadro “C” della piattaforma Uni-Cig permette di inserire e di scegliere l’unità produttiva per la quale il datore di lavoro richieda l’integrazione salariale. Anche questo quadro risulta precompilato dalle informazioni che il sistema recupera in automatico dalle banche date. Il quadro “D”, infine, è quello che consenti di inserire:

  • l’inizio e la fine effettiva del periodo interessato alla riduzione dell’attività di lavoro o della sospensione;
  • il numero di quanti siano i beneficiari;
  • il monte delle ore di integrazione salariale da richiedere.

Controlli della piattaforma Uni-Cig sulla domanda di cassa integrazione inserita

L’ultima fase della piattaforma, prima dell’assegnazione del ticket e del protocollo della domanda, è un controllo automatico nel quale il sistema verifica:

  • che il periodo richiesto per la riduzione o la sospensione lavorativa sia coerente con la scelta effettuata;
  • che detto periodo non vada a sovrapporsi con altre domande già presentate precedentemente con la stessa procedura;
  • il tetto massimo delle ore che possono essere richieste;
  • l’orario contrattuale dei lavoratori per i quali viene inoltrata la richiesta.

Cosa avviene se la piattaforma Uni-Cig segnala errori o anomalie?

In caso di anomalie, apparire in automatico l’alert di correzione della domanda o di inserimento della nota nel caso di forzatura della procedura. Al superamento della verifica, la schermata successiva permette di allegare il file con l’elenco dei lavoratori beneficiari. Il formato del file deve essere Csv o Xml: è denominato Uni-Cig e può essere scaricato dal software delle paghe. Dopo l’allegato, le ultime due schermate riguardano le dichiarazioni di responsabilità e la possibilità di allegare l’accordo sindacale. In quest’ultimo caso, l’allegato deve essere in formato Pdf.

Cassa integrazione, al via la nuova piattaforma Uni-Cig

È in arrivo il nuovo servizio per la presentazione della domanda unificata Uni-Cig per i trattamenti della cassa integrazione in deroga, in deroga plurilocalizzata e per l’assegno ordinario con la causale “Covid-19”. Ne dà comunicazione l’Inps con il messaggio numero 3727 del 29 ottobre 2021.

Nuova piattaforma Inps per la Cig

L’istituto previdenziale informa del sostanziale rinnovamento e della semplificazione della procedura per gestire gli ammortizzatori sociali. L’obiettivo è quello di assicurare una piattaforma che possa ridurre i tempi della definizione e della liquidazione della prestazioni. La nuova procedura consentirà dunque di presentare la “Domanda Unificata della Cassa integrazione guadagni Uni-Cig”.

Le linee guida della nuova piattaforma Inps per gli ammortizzatori sociali

La nuova piattaforma Uni-Cig punta a innovare la domanda degli ammortizzatori sociali in due modi. Il primo è quello di uniformare i quadri della compilazione delle domande di cassa integrazione. Il secondo consentirà di effettuare tutta una serie di controlli automatizzati sia mentre si compila la domanda che successivamente al suo invio. A vantaggio delle imprese, in questo modo, il sistema consentirà di ridurre gli eventuali errori nella presentazione delle domande. Si eviterà, altresì, che le imprese, gli uffici e gli intermediari abilitati possano presentare una domanda errata che comporti il mancato accoglimento, anche in parte, dell’istanza.

Quali sono le novità della nuova piattaforma per la cassa integrazione?

La nuova piattaforma Uni-Cig consentirà una modalità più immediata alle imprese di compilare la domanda della cassa integrazione. Le istanze dovranno indicare, come avviene attualmente:

  • le date di inizio e di termine effettivo del periodo di sospensione o di riduzione dell’attività lavorativa;
  • il numero dei lavoratori per i quali si presenta domanda;
  • le ore oggetto di integrazione salariale.

La piattaforma permetterà di allegare alla domanda il file, in un nuovo formato semplificato, all’interno del quale dovranno essere contenuti i codici fiscali dei lavoratori per i quali si richiede il trattamento di cassa integrazione. Nel caso in cui si richieda l’anticipo del 40% del trattamento, dovranno essere indicati anche gli Iban e le ore oggetto della richiesta stessa.

Eventuali errori nella compilazione della domanda di cassa integrazione con Uni-Cig

Ulteriore novità della nuova piattaforma di richiesta della cassa integrazione Uni-Cig consiste proprio nel fatto che il sistema, già nel momento in cui si procede con l’inserimento dei dati, farà segnalazione di eventuali errori e anomalie. Il sistema, in ogni modo, consentirà di completare la domanda: il richiedente può inserire eventuali motivazioni nel campo predisposto appositamente per fornire informazioni utili alla domanda.

Invio della domanda di cassa integrazione con la nuova piattaforma Uni-Cig

Una volta inoltrata la domanda di cassa integrazione con la nuova piattaforma Uni-Cig, il sistema effettuerà in maniera immediata e automatica, una serie di controlli formali. Tali controlli servono a verificare che la domanda sia ricevibile. A esito positivo del sistema circa la domanda stessa, la procedura termina con l’assegnazione di un ticket e di un numero di protocollo dell’istanza.

Ulteriore verifica dopo aver inviato la domanda di ammortizzatori sociali con Uni-Cig

Dopo aver inviato la domanda di cassa integrazione con il sistema Uni-Cig, l’istanza verrà sottoposta a un’ulteriore controllo. In questa fase verranno analizzati i requisiti di accesso al trattamento di cassa integrazione attraverso il controllo dell’elenco dei beneficiari allegato dall’impresa. Eventuali errori o anomalie risulteranno nei report degli esiti. L’impresa, in questo caso, può procedere con la correzione delle anomalie nel termine di 5 giorni. In mancanza di correzioni, la domanda verrà ugualmente inviata alla struttura competente per territorio per la fase successiva di istruttoria.

Decreto fiscale, ecco tutte le novità: sicurezza sul lavoro, incentivi auto, cassa integrazione e cartelle

Arrivano le novità del decreto Fiscale approvato dal Consiglio dei ministri. Tra queste, la stretta sulle imprese che non rispettano la sicurezza sul lavoro, il rifinanziamento (parziale) degli incentivi sull’acquisto di un’auto, la cassa integrazione Covid, il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali e i fondi per il Reddito di cittadinanza.

Decreto fiscale e irregolarità sul lavoro: si abbassa la soglia di irregolari che dà luogo alla sospensione

Sulle imprese arriva la stretta in merito alla sicurezza sul lavoro. Infatti scende al 10% (dal 20%) il tetto degli addetti irregolari sui luoghi di lavoro che fa scattare la sospensione dell’attività. Il provvedimento prevede che non sia più necessaria la recidiva. In caso di violazione, scatta da subito la sospensione dell’attività. Il decreto rafforza anche le competenze dell’Ispettorato del lavoro: insieme alle aziende sanitarie del territorio dovranno intensificare la vigilanza del rispetto della norma. Si rafforzerà anche l’organico dell’Ispettorato: in arrivo concorsi per 1.024 nuovi posti oltre al bando di 1.122 in corso.

Aziende irregolari per a sicurezza: cosa fare per riprendere l’attività?

In caso di violazione del decreto Fiscale e della sospensione, l’azienda per riprendere l’attività dovrà ripristinare le condizioni regolari di svolgimento del lavoro. Si prevede anche il pagamento di una somma aggiuntiva. L’importo varia da 300 a 3000 euro per ogni lavoratore: vale la gravità della violazione. L’importo da pagare si moltiplica per due nel caso in cui l’azienda sia incorsa, nei 5 anni prima, già in un provvedimento di sospensione. Durante la sospensione, l’azienda non potrà avere contatti con la Pubblica amministrazione.

Decreto fiscale, le novità per gli incentivi auto

Cifre ben più modeste rispetto al 2021 sono state riservate dal decreto Fiscale sugli incentivi auto. Infatti l’ecobonus è stato rifinanziato di soli 100 milioni di euro dei quali:

  • 65 milioni andranno all’acquisto di nuove vetture a basso impatto ambientale, da 0 a 60 g/km di CO2. Si tratta, in buona sostanza, dei modelli plug in (ibridi) e delle auto elettriche;
  • 10 milioni di euro andranno alle auto mediamente impattanti per l’ambiente (da 61 a 135 g/km). Rientrano in questa categoria le vetture ibridi semplici e vari modelli Euro 6 a benzina e a gasolio;
  • per le auto usate il decreto Fiscale destina 5 milioni di euro.

Proroga Cassa integrazione Covid nel decreto Fiscale: da 9 a 13 settimane fino al 31 dicembre 2021

Il decreto Fiscale del governo prevede anche il rifinanziamento della Cassa integrazione Covid. La proroga è di 13 settimane per:

  • le piccole imprese del terziario;
  • il commercio;
  • gli artigiani;
  • grande distribuzione;
  • giornalisti.

Le 13 settimane vanno utilizzate dal 1° ottobre scorso al 31 dicembre 2021. Devono essere già state utilizzate tutte le precedenti 28 settimane di proroga della Cassa integrazione Covid. Proroga di 9 settimane, invece, per i settori tessili, dell’abbigliamento e delle calzature. L’utilizzo delle settimane deve avvenire sempre nel periodo dal 1° ottobre al 31 dicembre 2021 e devono essere state utilizzate le 17 settimane concesse precedentemente. La proroga della Cig Covid ha un costo di 878,4 milioni di euro.

Cartelle esattoriali, più tempo per pagarle

Altri 5 mesi (150 giorni) vengono concessi per il pagamento delle cartelle notificate dall’agente pubblico della riscossione. La notifica deve essere avvenuta dal 1° settembre 2021 fino al 31 dicembre 2021. Benefici anche per non perdere i vantaggi della rottamazione ter e del saldo e stralcio. Infatti, si possono saldare le rate del 2020 non ancora versate entro la scadenza del 30 novembre in un unico pagamento insieme alle rate rientranti nella pace fiscale di quest’anno. Inoltre, il piano di rateizzazione non decade per i contribuenti che hanno dilazionato i debiti con richiesta prima dell’8 marzo 2020.

Decreto Fiscale, rifinanziato il congedo parentale delle famiglie

Il decreto Fiscale procede anche al rifinanziamento dei congedi parentali al 50% delle famiglie. Il congedo va a favore sia dei lavoratori dipendenti che autonomi genitori di figli fino a 14 anni. I lavoratori possono assentarsi da lavoro per i casi di sospensione dell’attività educativa e didattica del figlio. La durata della sospensione può essere per tutta per una parte dell’infezione o per la quarantena che sia stata disposta dalle autorità sanitarie. Per i figli da 14 a 16 anni di età il congedo non è retribuito. Rifinanziato anche il fondo dell’Inps per la malattia dei lavoratori posti in quarantena.

Nuovo patent box rafforzato per le imprese dal decreto Fiscale

Va in pensione il vecchio patent box e il decreto Fiscale introduce e rafforza la deducibilità di quello nuovo. Nel provvedimento del governo si prevede la deduzione rafforzata del 90% relativa ai costi sostenuti per la ricerca e lo sviluppo. I costi deducibili, anche ai fini dell’Irap, devono essere stati sostenuti per:

  • software coperti da copyright;
  • marchi di impresa;
  • brevetti industriali;
  • modelli, disegni, formule delle imprese nello svolgimento della propria attività.

Le imprese che hanno in corso procedure con il vecchio patent box possono richiedere di accedere al più vantaggioso nuovo strumento.

Decreto Fiscale, 200 milioni al Reddito di cittadinanza

Dal decreto Fiscale arriva anche il rifinanziamento per 200 milioni del Reddito di cittadinanza. Salvaguardati anche 100 mila posti di lavoro di somministrati assunti con contratto a tempo indeterminato dalle Agenzie per il lavoro. Si tratta di lavoratori mandati a tempo determinato presso le imprese utilizzatrici. Il provvedimento cancella la scadenza del 31 dicembre 2021 per i 24 mesi della missione stessa.

Niente Imu a giugno

Una vittoria a metà, quella ottenuta ieri dal Governo.
Se, infatti, da una parte è stata approvata la sospensione dell’Imu e il rifinanziamento della Cig, dall’altra il decreto è ancora tutto da definire.

Da Palazzo Chigi annunciano che, comunque, “verrà approvato nei prossimi giorni, in modo da definire le modalità tecniche, garantendo comunque che i Comuni non si trovino in deficit di cassa“.
Motivo di ciò, il pressing esercitato da Pd, ma anche da Pdl, per far slittare la rata dell’Imu del 17 giugno per le prime case ma anche per capannoni e negozi.

Si tornerà ad affrontare le questioni legate al rifinanziamento della cassa in deroga e all’eliminazione dello stipendio dei ministri, se sono anche parlamentari, solo a metà della settimana prossima, poiché Fabrizio Saccomanni sarà impegnato oggi e domani lui sarà alla riunione del G8 nel Regno Unito, poi all’Abbazia di Spineto per il vertice convocato da Enrico Letta, e poi ancora a Bruxelles fino a martedì.

Dal Governo cercano di buttare acqua sul fuoco: “L’errore è stato di aver creato l’aspettativa quando l’esame sul decreto non era stato sufficientemente approfondito e il testo è stato scritto di corsa. E comunque non esiste che si rinvia sulla casa e non sui capannoni“.

Il ministro dell’Economia si è dato 100 giorni di tempo per una revisione complessiva dell’imposizione sugli immobili. Il rinvio, dunque, è solo una prima tappa verso un provvedimento più corposo che dovrebbe vedere la luce a settembre.
E in ogni caso si dovranno trovare le coperture entro la fine dell’anno, quando è previsto il saldo finale.

Una cosa è certa: se l’Imu sparirà, entrerà comunque in vigore una diversa tassa sulla casa, mentre per i capannoni sarà più complesso intervenire perché, come ha detto lo stesso Saccomanni, “certi immobili agricoli sono utilizzati come abitazione anche se fanno parte di impresa agricola“.

Ma, ora che è certo lo slittamento dell’Imu, come verrà compensato nelle casse dei Comuni? Sembra che sia in arrivo un anticipo pari a 1,2 miliardi che corrispondono al fabbisogno fino a settembre.
Per la Cig, confermato l’impegno di 1-1,5 miliardi, reperiti: “utilizzando fondi già stanziati e non utilizzati nel bilancio del ministero del lavoro e di altri ministeri“.

Il pacchetto comprenderà i 4 milioni che si risparmieranno sugli stipendi dei ministri, considerata da Enrico Letta una cifra simbolica ma significativa.
Un altro provvedimento che il Governo spera di centrare è evitare l’aumento dell’Iva a luglio, mentre per gli esodati si aspetterà qualche tempo in più, poiché si tratta di un problema che tornerà alla ribalta nel 2014.

Vera MORETTI

Istat: retribuzioni +1,4%

Nel terzo trimestre 2011 l’indice destagionalizzato delle retribuzioni lorde per unità di lavoro equivalenti a tempo pieno (Ula), al netto della cassa integrazione guadagni (cig), registra, nel complesso dell’industria e dei servizi, un incremento dello 0,3% rispetto al trimestre precedente.

La variazione rispetto al terzo trimestre del 2010, misurata sull’indice grezzo, è pari a +1,4%. E’ quanto rileva l’Istat.

Fonte: adnkronos.com

Cassa integrazione per gli apprendisti

Dal primo settembre anche gli apprendisti possono usufruire della cassa integrazione, che sarà erogata dalla Cassa Edile.

La notizia è stata resa nota dal sito di Confartigianato Imprese Varese e a beneficiarne sono i lavoratori con contratto Ccnl industria o contratto Ccnl artigiano in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per eventi meteorologici. Solo per gli apprendisti con contratto industria ci sarà un limite massimo di 150 ore all’anno.

La prestazione dovra’ essere anticipata in busta paga all’apprendista dal datore di lavoro, il quale ne potrà chiedere il rimborso alla Cassa Edile.

Se le domande di rimborso presentate rispetteranno i requisiti richiesti e saranno corredate da tutte le informazioni previste per la compilazione, saranno valutate positivamente e la Cassa Edile procederà all’erogazione del rimborso. Tali cifre saranno finanziate da un apposito Fondo e alle imprese non verrà richiesto alcun contributo, né in forma richiesta né in forma mutualistica.

Il rimborso sarà pari all’80% della retribuzione persa dall’apprendista, comprensiva della maggiorazione per ferie e gratifica natalizia. Il rimborso avviene nei limiti dei massimali retributivi mensili in atto per la prestazione Cig erogata dall’Inps per gli operai, così come stabiliti dall’Inps con apposita circolare.

Vera Moretti

Il Durc non è più necessario per le integrazioni salariali

Da oggi non è piú necessario presentare il Durc per autorizzare l’erogazione dei trattamenti d’integrazione salariale (cosiddetti Cigo che erano ritenuti un beneficio normativo ai sensi del comma 1175 dell’articolo 1 della legge n. 296/06). Il Ministero del Lavoro con la nota protocollo n.5089/11 ha precisato che la Cigo non rientra nell’ambito dei benefici normativi per i quali è richiesto il Durc.

Rimangono soggetti al Durc i benefici quali gli sgravi collegati alla costituzione e gestione del rapporto di lavoro in quanto rappresentano una deroga all’ordinario regime contributivo; i benefici normativi sono le agevolazioni che operano su un piano diverso da quello della contribuzione previdenziale (contributi e le sovvenzioni statali, regionali o da atti a valenza normativa connessi alla costituzione e alla gestione di rapporti di lavoro come cuneo fiscale, credito d’imposta per nuove assunzioni.

Mirko Zago