Confassociazioni: solo fatti per il futuro dell’Italia

Primo bilancio più che positivo per l’avvio del percorso che porterà Confassociazioni a giocare un ruolo di primo piano nella partita del rinnovamento dell’economia italiana. Il presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana, è intervenuto con una nota sulla conferenza “Il futuro possibile: scenari per l’Italia 2015-2016”, organizzata nei giorni scorsi a Roma: “Straordinario successo della nostra conferenza. Ormai stiamo diventando la rete delle reti – ha dichiarato Deiana -. D’altra parte i numeri parlano chiaro. 201 associazioni professionali, più di 350mila professionisti iscritti, un tasso di crescita impressionante, più di 400 persone che hanno affollato durante tutta la giornata una prestigiosa location come quella del Tempio di Adriano. Insomma, è stato un grande giorno fatto di persone, idee, proposte durante il quale, insieme ad un parterre di grandi protagonisti dell’economia e della finanza, abbiamo analizzato le nostre #30AzioniXlItalia. 30 Azioni per un futuro migliore del sistema Paese”.

Noi non chiediamo niente al Paese – ha affermato il Presidente di Confassociazioni -, se non infrastrutture come giustizia ed equità. Da veri e propri azionisti, invece, vogliamo investire nel sistema Italia le nostre competenze, capacità e abilità per provare ad assicurare ai giovani e ai nostri figli un futuro migliore. E’ per questo che è necessario un cambio di passo perché per troppo tempo noi italiani siamo stati obbligazionisti, quasi creditori nei confronti del Paese. E’ arrivata l’ora del salto di qualità: dobbiamo passare da creditori passivi a investitori attivi”.

Sul dove dobbiamo andare non ci sono dubbi – ha concluso Deiana -: uno degli scopi più importanti è stressare la visione di lungo periodo e la selezione reputazionale per tutti noi e per il Paese. La nostra rappresentanza è, e sarà importante, se la nostra reputazione è, e sarà, importante. Questa è la piattaforma di base delle nostre #30AzioniperlItalia. Il tempo delle parole è finito. E’ ora di passare alle soluzioni da proporre e da realizzare. Tutte le proposte di Confassociazioni hanno dossier sottostanti fatti di cifre, numeri e simulazioni. Non quindi ragionamenti da ‘think tank’, ma soluzioni pragmatiche da ‘do tank’. Soluzioni da mettere a disposizione di chiunque abbia a cuore il futuro del nostro Paese”.

Tanti i personaggi presenti che hanno animato il dibattito insieme a Confassociazioni. Fra gli altri, Giorgia Abeltino, Responsabile delle Public Policies di Google, Carmelo Barbagallo, Segretario Generale della Uil, Giancarlo Cremonesi, Presidente della Camera di Commercio di Roma, Luigi Di Maio, Vice Presidente della Camera, Maurizio Gasparri, Vice Presidente del Senato, Andrea Mandelli, Senatore e Responsabile Professioni di Forza Italia, Corrado Passera, Presidente di Italia Unica, Aurelio Regina, Presidente Manifatture Sigaro Toscano, Domenico Rossi, Sottosegretario Ministero della Difesa, Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria, Michele Vietti, già Vice Presidente del Csm, Enrico Zanetti, Sottosegretario ministero Economia e Finanze.

Estate impegnativa per INT

Temperature torride negli uffici dei Tributaristi, ma non solo perché l’estate è ormai entrata di prepotenza nella nostra quotidianità, portando con essa una canicola improvvisa, ma anche, anzi, soprattutto per il confronto con le Istituzioni su tematiche quali la Delega fiscale, le Direttive sulle qualifiche professionali e sull’antiriciclaggio, nonché incontri con dirigenti di Equitalia.

Tra gli appuntamenti in programma, in calendario è segnata l’audizione presso la Commissione Finanze e tesoro del Senato sugli schemi di D.lgs di riforma dell’interpello e del contenzioso tributario e della riscossione (atti 184/185), ma anche una serie di incontri con i Dirigenti dei Dipartimenti del Tesoro, delle Politiche europee e della Società di riscossione.

Riccardo Alemanno, presidente di INT, ha dichiarato in proposito: “Il nostro lavoro di confronto e collaborazione con le istituzioni non si ferma mai, sia a livello nazionale che territoriale ma nei prossimi giorni avremo un’ accelerazione dei nostri impegni il Vice Presidente vicario Sergio Alfani ed il Consigliere Giuseppe Zambon saranno in audizione presso la Commissione Finanze del Senato presieduta da Mauro Maria Marino, in quell’occasione l’INT esporrà i propri pareri e richieste di modifica degli schemi di D.Lgs collegati alla Delega fiscale, personalmente avrò incontri con i dirigenti dei Dipartimenti del Tesoro e delle Politiche europee, supportato dal Coordinatore della nostra Commissione sulle problematiche europee Consigliere Tiziana Pucciarmati, gli incontri proseguiranno poi con dirigenti di Equitalia“.

Alemanno, inoltre, è chiamato anche in qualità di vice Presidente vicario di Confassociazioni, ad aprire i lavori dell’ evento annuale della Confederazione delle associazioni professionali dal titolo “ Il futuro possibile – Scenari per l’Italia 205-2016” che si terrà a Roma presso il Tempio di Adriano il prossimo 9 luglio.

Proprio in quell’occasione saranno presentate “Le 30 azioni per l’Italia di Confassociazioni“, ovvero 30 proposte concrete per vari settori, dall’economia alla sanità, dalla politica alla gestione delle risorse, che Confassociazioni proporrà alla classe dirigente del Paese, presente all’assise con molti ed illustri esponenti.

Vera MORETTI

Antonelli (Confassociazioni): l’etica è valore per le imprese

Il comportamento etico nelle imprese crea reputazione, alimenta la fiducia reciproca e rende più efficace ed efficiente qualsiasi aspetto lavorativo. Ed è per questo che abbiamo creduto e voluto il progetto ‘Etica Professionale nelle Imprese’, partito lo scorso anno e patrocinato dal comune di Milano, da Confprofessioni e da Confassociazioni di cui si parlerà il prossimo 24 giugno nella città ospite dell’Expo”. Queste le parole di Claudio Antonelli, vice presidente di Confassociazioni con delega ad Etica e alla Cultura professionale.

Abbiamo ritenuto importante – prosegue Antonelli, che è anche presidente di PIU – dedicare, il pomeriggio del 24 giugno, nella cornice di Palazzo Sormani, un momento di approfondimento. Durante il convegno ‘L’impegno delle imprese per l’etica: i comportamenti professionali alla base della sostenibilità’ presentiamo, con il supporto di interessanti testimonianze, i risultati ricavati dall’analisi. L’appuntamento è un’occasione straordinaria perché permette di ragionare sulle prospettive di sviluppo dell’etica nelle imprese e sul contributo che possono dare le professioni che, essendo i nodi della rete organizzativa, sostengono la catena del valore”.

Nello studio condotto – continua il vice presidente di Confassociazioniabbiamo trovato molte aziende indifferenti così come altre che gestiscono il tema etico solo di facciata sottraendosi perfino a un’intervista impegnativa. Però abbiamo anche incontrato casi davvero eccellenti per impegno e convinzione. I settori che si sono dimostrati maggiormente sensibili sono stati la finanza, l’etica e le imprese cooperative”.

Tanta è la strada da fare per attivare un comportamento virtuoso utile a far comprendere – conclude il vice presidente di Confassociazioni – quanto l’etica professionale sia un pilastro fondante del sistema di business di qualsiasi impresa, sia essa profit oriented che non-for-profit. È indispensabile per assicurare equità nei rapporti tra utenti e professionisti, per garantire equilibrio nella concorrenza e per privilegiare il merito”.

A Roma le 30 Azioni per l’Italia di Confassociazioni

Al Tempio di Adriano il 9 luglio presenteremo le nostre ‘30 Azioni per l’Italia’. 30 azioni al servizio di un solo motto: ‘Riformare per crescere e competere’. Ne discuteremo con importanti personaggi, un vero parterre d’eccezione di cui abbiamo già tantissime conferme che ci onorano e ci lusingano”. Lo hanno dichiarato in una nota Angelo Deiana e Riccardo Alemanno, Presidente e Vice Presidente Vicario di Confassociazioni.

Le 30 Azioni per l’Italia – ha continuato Deiana, che è anche Presidente dell’ANPIB, Associazione Nazionale Private & Investment Bankers – saranno illustrate nel corso della conferenza ‘Il futuro possibile: scenari per l’Italia 2015-2016” che Confassociazioni, la più importante confederazione di associazioni dei servizi all’impresa e delle professioni innovative (178 associazioni in rappresentanza di più di 330mila professionisti iscritti) organizza annualmente in collaborazione con ANPIB. Un segmento importante della nostra economia, il vero sistema nervoso del Paese che include professioni strategiche come quelle del management, dell’informatica, della comunicazione, dei beni culturali, della formazione, della finanza, del real estate”.

Professioni e professionisti impegnati nel rilanciare la crescita del Paese anche attraverso la capacità di leggere i trend dei prossimi 18-24 mesi. È questa – ha ricordato Riccardo Alemanno, che è anche presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristila filosofia che caratterizza la nostra Assemblea Annuale del 9 luglio prossimo: un momento in cui raccontare una visione di medio–lungo periodo a professionisti e imprenditori alla ricerca di punti di riferimento in termini di trend, azioni di governo, innovazione”.

Sono stati invitati da Confassociazioni a discuterne: Giorgia ABELTINO, Head of Public Policy & Government Relations Google Italia, Luigi ABETE, Presidente FEBAF, Gianni ARMANI, Presidente ANAS, Carmelo BARBAGALLO, Segretario Generale UIL, Silvio BERLUSCONI, Presidente Forza Italia, Tito BOERI, Presidente INPS, Maria Elena BOSCHI, Ministro per le Riforme Costituzionali, Luigi DI MAIO, Vice Presidente Camera dei Deputati, Piero FASSINO, Presidente ANCI, Andrea ORLANDO, Ministro della Giustizia, Corrado PASSERA, Presidente Italia Unica, Aurelio REGINA, Presidente Manifatture Sigaro Toscano, Massimo VIAN, AD Luxottica, Michele VIETTI, già Vice Presidente CSM, Mario DRAGHI, Presidente BCE.

Grandi personaggi e grandi speaker – hanno concluso Deiana e Alemannocon i quali ci confronteremo sugli scenari del futuro prossimo venturo, analizzando e discutendo le 30 Azioni che Confassociazioni propone per il futuro del nostro Paese”.

Appuntamento quindi il 9 luglio al Tempio di Adriano, a Roma, in Piazza di Pietra, dalle 14 alle 19.30.

Confassociazioni e la conciliazione vita-lavoro

Confassociazioni torna sul decreto attuativo del Jobs Act che riguarda la conciliazione vita-lavoro. “Lo scorso 11 giugno il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto attuativo del Jobs Act sulla conciliazione vita-lavoro in vigore a fine giugno – ha dichiarato Federica De Pasquale, vicepresidente di Confassociazioni con delega alle pari opportunità -. Ancora una volta, però, dobbiamo registrare il fatto che il decreto non contribuisce in alcun modo ad aiutare chi è iscritto alla Gestione separata dell’Inps, non potendo accedere alle agevolazioni previste per il lavoratore dipendente in caso di maternità, malattia o assistenza a un famigliare disabile“.

Auspicavamo maggiore coraggio da parte del Governo nei confronti del mondo delle partite Iva che rappresentiamo – ha proseguito De Pasquale di Confassociazionima, ancora una volta, dobbiamo prendere atto che si continuano a discriminare i professionisti e i lavoratori autonomi pure quando si parla di famiglia e di diritto alla maternità. Il provvedimento va a modificare anche alcune parti del testo unico a tutela della maternità (n. 151 del 26 marzo 2001) e si impegnerebbe a rendere più flessibile il congedo di maternità/paternità, sia quello facoltativo (sei mesi) sia quello parzialmente retribuito al 30% prorogandolo fino all’età di 6 anni del bambino. Pur avendo esteso l’erogazione dell’indennità ‘anche ai lavoratori e alle lavoratrici iscritti alla gestione separata di cui alla legge n. 335/95, non iscritti ad altre forme obbligatorie e anche in caso di mancato versamento dei relativi contributi’, per questa categoria di mamme e di papà nei fatti non cambia nulla, permanendo l’assurdo vincolo di astenersi dall’attività lavorativa per tutto il periodo in cui si usufruirebbe del congedo”.

Sia chiaro: non è obbligatorio, ma lo diventa perché a questa astensione è subordinato il pagamento dell’indennità. Ancora una finta agevolazione per la nostra categoria visto che le professioniste iscritte alla gestione separata possono accedere all’indennità di maternità a condizione che l’astensione effettiva dall’attività lavorativa sia attestata da apposita dichiarazione. Così, nei fatti, si continua a impedire a tante donne di usufruire della tutela prevista alle loro omologhe iscritte a casse professionali private o alle gestioni speciali Inps (come artigiane, commercianti)”.

Porre l’aut-aut, indennità o lavoro, è una discriminazione insopportabile – puntualizza la vicepresidente di Confassociazioni -. Infatti, se la professionista scegliesse di percepire l’indennità nessuno può garantirle di riuscire a mantenere la sua attività, anzi c’è il rischio di doverla chiudere per l’automatica diminuzione del giro d’affari e del numero clienti, portafoglio costruito nel tempo con professionalità. Di contro, se scegliesse il lavoro, dovrebbe rinunciare all’indennità di maternità per la quale ha, nel corso della sua vita lavorativa, regolarmente pagato i contributi all’Inps e che continuerebbe a versare anche nel periodo della maternità se optasse per il congedo”.

L’altra assurdità che infine rileviamo – conclude la vicepresidente di Confassociazioniè, comunque, la durata delle nuove disposizioni in materia di congedo parentale. Il recente decreto sarà valido in via sperimentale solo per il 2015, in pratica per sei inutili mesi. Un finto bonus temporale che non potrà essere prorogato per il 2016 mancando la copertura finanziaria. In tutto questo è doveroso ricordare che sono già scaduti i termini per iscrivere i bambini agli asili nido comunali e, che, spesso il reddito ISEE del nucleo familiare di un libero professionista supera, anche se non di molto, la soglia minima prevista per ottenere gli assegni familiari del comune, così come il voucher di 600 euro al mese per baby sitter e asili nido (valido per 6 mesi se si tratta di neo mamme dipendenti e per soli 3 mesi per le neo mamme iscritte alla gestione separata Inps). Con l’ottimismo che ci contraddistingue, informiamo il Governo che la nostra battaglia per garantire pari trattamento ai genitori liberi professionisti non si ferma: il diritto alla maternità deve essere uguale per tutte le categorie di lavoratori come avviene in tutta Europa“.

Confassociazioni, smart economy e sicurezza informatica

Si è svolto a San Marino il 5 e 6 giugno scorsi Digital Innovation – Competenze digitali per l’innovazione e la sicurezza informatica, appuntamento nel quale anche i professionisti hanno fatto il tagliando a tematiche come smart economy, sicurezza informatica e agenda digitale per capire se sono o meno al passo con questi grandi sfide del presente.

In questo senso, anche Confassociazioni, presente alla due giorni all’ombra del Monte Titano, ha fatto sentire la sua voce. “Con Digital Innovation – Competenze digitali per l’innovazione e la sicurezza informatica abbiamo voluto guardare, a trecentosessanta gradi, il cambiamento che interessa non solo il nostro settore, ma il Paese tutto – ha dichiarato Andrea Violetti, Vice Presidente con delega ad Agenda Digitale, Attestazione e Qualità di Confassociazioni -. Un concreto momento di confronto per parlare oltre che di innovazione nella sanità, di sicurezza informatica e di smart economy, anche di competenze, lavoro e formazione”.

La due giorni di San Marino – ha continuato Violetti che è anche presidente dell’AIP, Associazione Informatici Professionisti – ha focalizzato la sua attenzione sull’importanza della qualificazione, step essenziale, oggi, per competere non solo sul territorio nazionale ma anche su quello internazionale. La formazione continua rappresenta il presupposto essenziale per favorire, in un periodo di innovazione e di evoluzione come il nostro, la normale congiunzione tra il sistema datoriale e quello lavorativo”.

Viviamo nell’era dei confini geografici a geometria variabile e possiamo scegliere di lavorare ovunque – gli ha fatto eco Angelo Deiana, presidente di Confassociazionisia nella vita reale che nella vita digitale. Occorre essere realmente spendibili a livello professionale per confrontarci, in maniera qualificata e competitiva, con i colleghi stranieri. E Confassociazioni, la più importante Confederazione di associazioni dei servizi all’impresa e delle professioni innovative (178 associazioni in rappresentanza di oltre 325mila professionisti iscritti), rappresenta, nel suo piccolo, questo universo avendo quale comune denominatore tra tutti i suoi associati la consapevolezza di quanto sia importante, nella professione, la formazione continua e la qualificazione certificata”.

Sono certo che tirando le somme da questo meeting – ha concluso Violetti – ci saranno numerosi e interessanti spunti per mantenere il passo con l’innovazione e la sana competizione”.

Paolo Righi (Confassociazioni) nuovo presidente Confipi

Il direttivo di Confassociazioni si fa spazio nel mondo delle professioni. Come comunicano in una nota congiunta Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni e Franco Pagani, vicepresidente con delega a Giustizia e Università, “Paolo Righi, Presidente Fiaip e Vice Presidente Confassociazioni per le professioni immobiliari, è stato nominato nuovo presidente di Confipi, l’organizzazione dei professionisti immobiliari che opera nel seno di Confassociazioni, la più importante confederazione di associazioni professionali dei servizi all’impresa e delle nuove professioni. Una nuova, importante leadership per uno dei più innovativi soggetti di rappresentanza che rappresenta molte fra le più significative associazioni, network e organizzazioni professionali del settore immobiliare”.

In funzione degli importanti incarichi cui è stato chiamato allo svolgimento Franco Pagani in Confassociazioni – ha poi dichiarato Deianaabbiamo condiviso nell’assemblea di Confipi di nominarlo Presidente Onorario e di legare la presidenza di Confipi alla delega sulle professioni immobiliari di Confassociazioni. Per questo, è stato nominato all’unanimità Presidente di Confipi, Paolo Righi, Presidente Fiaip e Vice Presidente Confassociazioni con delega alle professioni immobiliari”.

Il nostro obiettivo – ha dichiarato Paolo Righi fresco di nomina – è quello di fare di Confipi una vera piattaforma collaborativa e competitiva che faccia rete. E’ la sfida dell’innovazione e del futuro. Vogliamo essere gli aggregatori e gli integratori dei nuovi professionisti del settore immobiliare, ma senza dimenticare le molteplici professionalità: gli agenti, gli amministratori, i manager che hanno già fatto grande il nostro settore, utilizzando reciprocamente le sinergie con Fiaip, che in Italia è la più grande associazione di categoria degli agenti immobiliari”.

La nuova Confassociazioni

Confassociazioni cresce, si struttura e si rinnova. Un passaggio sottolineato dal presidente, Angelo Deiana: “Una grande piattaforma collaborativa fatta di professionisti di alto livello ha bisogno di una struttura di direzione competente e capace di visioni di lungo periodo. È per questo che, dopo un lungo lavoro di riflessione e condivisione, da oggi parte la nuova struttura di Confassociazioni, Tanti grandi professionisti al servizio della nostra Confederazione e di tutto il sistema Italia”.

I nostri processi di crescita – ha continuato Deianasono per fortuna rapidissimi. Siamo ormai arrivati a 175 associazioni e l’integrazione della nostra struttura era necessaria per dare risposte ancora più efficaci ed efficienti ai nostri associati. Volevamo persone di alto standing che innervassero i nostri progetti di sviluppo con le proprie competenze innovative. Un altro momento del percorso di Confassociazioni verso quell’orizzonte di eccellenze che condenseremo nel progetto ‘30 azioni per l’Italia’ che sarà presentato ai media subito dopo Pasqua, e che vedrà i nostri 320mila professionisti e i nostri 60mila giovani impegnati nel portare avanti idee e azioni pragmatiche per il futuro del Paese”.

Grande rilievo per le nostre new entry: a partire da Paolo Righi (Presidente FIAIP, Federazione Italiana Agenti Immobiliari, circa 12mila agenzie e 50mila professionisti) che avrà la responsabilità di Confassociazioni Professioni Immobiliari, a Claudio Barbaro (Presidente Manager Sportivi Associati e ASI, Alleanza Sportiva Italiana) che avrà la delega a Confassociazioni Professioni Sportive, a Giorgio Roveri (già Presidente CNA In Proprio) che gestirà i rapporti con il sistema delle Pmi. Novità anche nelle deleghe strategiche dell’Ufficio di Presidenza: da Manuele Bacchi che si occuperà del Web 2.0, a Stefano Bruni che sarà responsabile dei Public Affairs, a Roberta Caselli che sarà il punto di sintesi delle Relazioni Esterne, a Luca Gazocchi, che si occuperà del Business Development”.

Ma non è finita – prosegue Deiana -: per accompagnare la già fortissima espansione di Confassociazioni sul territorio, abbiamo costituito anche i coordinamenti Nord, Centro affidati a Giorgio Granello e Manuel Fantasia, rispettivamente Responsabile del Coordinamento del Nord e del Centro Italia. In attesa di avere il Responsabile anche per il Sud, nuove responsabilità regionali per Piero Vecchiato, Commissario del Veneto, Oliviero Casale, Commissario Emilia Romagna, Paolo della Queva, Commissario Toscana, Damiano Marinelli, Commissario Umbria, Franco Savastano Commissario del Lazio”.

Last but not least, la fondamentale riorganizzazione degli uffici di Direzione: da Francesco Miscioscia, nuovo Direttore Generale in sostituzione di Marco Recchi (promosso per i risultati ottenuti al ruolo di Vice Presidente con delega alle Relazioni Sindacali), ad Adriana Apicella che sarà Vice DG con delega a Comunicazione e Organizzazione, a Fabio Gerosa, nuovo Direttore del Centro Studi”.

YES – Youth Economic Summit

Che cos’è lo YES – Youth Economic Summit? Per capirlo, meglio affidarsi alle parole di chi lo ha ideato, Confassociazioni Giovani, o meglio, del suo presidente Roberto Miscioscia: “Immaginate un acceleratore di eccellenze tra giovani professionisti leader nei propri mercati di riferimento. Ipotizzate una thinking community in grado di affrontare problemi e ideare soluzioni concrete per lo sviluppo del Paese. Adesso guardatevi intorno: siete dentro lo YES, lo Youth Economic Summit”.

Confassociazioni Giovani è la branch dei professionisti sotto i 35 anni di Confassociazioni, la più importante confederazione di associazioni professionali dei servizi all’impresa e delle professioni innovative, e ha lanciato lo YES – Youth Economic Summit che non è solo un evento ma, nelle intenzioni degli organizzatori, una sfida.

Lo YES – Youth Economic Summit avrà luogo dal 29 al 31 maggio prossimi a Roma – continua Miscioscia – e sarà la ‘Cernobbio delle Idee e delle Azioni’ perché vedrà 50 giovani professionisti under 35 chiamati a confrontarsi con rappresentanti di spicco del mondo economico e istituzionale con l’obiettivo di ragionare insieme su idee e cambiamenti da attivare per il rilancio del nostro Paese. Queste eccellenze saranno ospiti di Confassociazioni Giovani nella Capitale per discutere di 5 grandi temi: Capitalismo Intellettuale, Nuove professionalità e Start-Up, Pubblica Amministrazione, Smart Health, Università e Lavoro”.

Il Comitato Scientifico di YES – Youth Economic Summit, presieduto dal Prof. Ercole Pietro Pellicanò, Presidente dell’Associazione Nazionale per lo Studio dei problemi del Credito, è composto da Fabio Bistoncini (AD FB&Associati), Luigi Capello (Founder LVenture Group e LUISS ENLABS), Andrea Gemma (Consigliere ENI), Marco Marzano de Marinis (Segretario Generale W.F.O. – O.M.A.), Francesco Calabro Menghini (Mergers & Aquisitions Advisor), Roberto Menotti (Senior Advisor International Activities Aspen Institute Italia), Paolo Messa (Fondatore e curatore di Formiche) e Massimo Minnucci (AD Ktesios).

Un’altra grande iniziativa dei nostri giovani – ha commentato Angelo Deiana, Presidente di Confassociazioni – ma anche un altro momento del percorso della nostra Confederazione verso quell’orizzonte di eccellenze e di competenze che vorremmo fosse il traguardo di tutti i nostri concittadini, nessuno escluso”.

Per partecipare alle selezioni di YES – Youth Economic Summit è necessario andare sul sito dedicato e compilare il modulo d’iscrizione presente nella sezione Come Partecipare. Successivamente, il Comitato Scientifico condividerà il percorso di crescita personale e professionale e il punto di vista sui temi trattati di ogni singolo candidato.

Nuovo regime dei minimi tra vantaggi e attacchi

Mentre sul web impazza l’attacco social delle associazioni professionali e delle partite Iva contro il governo Renzi e gli errori compiuti nei confronti dei liberi professionisti, l’anno nuovo è iniziato e con esso è stato introdotto il nuovo e disastroso regime dei minimi.

Proprio per protestare contro la revisione del regime dei minimi e gli altri sbagli marchiani del governo, Confassociazioni, Acta e Alta Partecipazione hanno dato il via alla campagna “mettiamo in fattura il malus Renzi”, con l’indicazione in fattura del cosiddetto “malus Renzi”, in contrapposizione al bonus di 80 euro evidenziato nelle buste paga dei lavoratori dipendenti.

Parallelamente, è partita la guerra di hashtag scatenata dal CoLAP con il suo #Matteosegnaaportavuota e sempre da Confassociazioni, Acta e Alta Partecipazione con #annullaAutogol. Senza contare il tweet bombing del 28 gennaio contro l’account Twitter del premier @matteorenzi.

Intanto, sotto il fuoco incrociato del popolo delle partite Iva, il nuovo regime dei minimi ha cominciato a prendere forma e, come risulta dal convegno Telefisco del Sole 24 Ore, tenutosi nei giorni scorsi a Milano, le cifre sono di tutto rispetto. Le ha illustrate il direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, secondo la quale la revisione del regime dei minimi introdotta dal governo “fa entrare 700mila partite Iva che prima non c’erano e avevano regimi molto più pesanti“.

Orlandi ha voluto ampliare l’orizzonte del problema sottolineando che le recenti polemiche sul nuovo regime dei minimi rispondono solo al punto di vista dei professionisti e non tengono conto dei vantaggi per altre partite Iva: “In questo Paese – ha detto – tutti pensano solo ai professionisti e nessuno agli artigiani, ai piccolissimi commercianti, ai fabbri, ai piccoli riparatori”.

Orlandi ha poi ricordato che chi è entrato nel regime dei minimi al 5% entro la fine del 2014, come si sa manterrà le stesse regole e non subirà quindi delle nuove norme. “Vedremo come la norma uscirà dal Parlamento – ha detto – ma quello che colgo è che c’era una serie di soggetti importanti in questo Paese che erano esclusi e che il governo ha fatto entrare“.

Il vantaggio effettivo del regime dei minimi – ha concluso Orlandi – è la semplificazione. I giovani sono in grado di fare la dichiarazione da soli, senza spese, e speriamo tra un paio di anni di poterla fare direttamente noi“. Una posizione chiara e condivisibile, che però non toglie l’amaro in bocca dai professionisti, semmai lo aumenta. Se anche la revisione del nuovo regime dei minimi deve essere un’occasione per la filosofia un tanto al chilo del “mal comune mezzo gaudio”, c’è ben poco da stare sereni.