Contro Renzi è guerra social

Chi di tweet ferisce, di tweet perisce. È una vera guerra social quella scatenata dal mondo delle libere professioni contro il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Dopo il tweet bombing lanciato ieri da Confassociazioni, Acta e Alta Partecipazione con l’hashtag #annullaAutogol, oggi tocca al CoLAP che ha lanciato dalle 9 alle 13 un flash mob virtuale per bloccare l’aliquota contributiva della gestione separata dell’Inps. Secondo atto della guerra social.

La legge di stabilità, con il nuovo regime dei minimi e l’assenza del blocco dell’aliquota contributiva per i professionisti con partita Iva esclusiva, ha fortemente colpito il nostro benessere sociale ed economico – dichiara Emiliana Alessandrucci Presidente del CoLAP Nazionale, lanciando la guerra social sotto il segno dell’hashtag #Matteosegnaaportavuota -; i redditi già così bassi (il reddito medio è intorno ai 15mila euro lordi annui) scenderanno sotto la soglia di sostenibilità: siamo i nuovi poveri! Crediamo che il milleproroghe possa essere l’occasione per sanare, almeno in parte, l’atto di iniquità e disattenzione compiuto nei confronti dei professionisti: confermando anche per il 2015 il blocco dell’aliquota contributiva per i professionisti iscritti alla gestione separata con partita Iva esclusiva”.

E qui scatta la guerra social: “A supporto della nostra proposta – continua Alessandrucci – abbiamo promosso un flash mob virtuale (tweet, facebook, mail) che invita Renzi, dopo l’autogoal fatto con la stabilità, a segnare bloccando l’aliquota contributiva; la mobilitazione del popolo delle professioni associative, partite Iva e non, servirà a dare voce agli inascoltati: ci siamo anche noi e vogliamo collaborare alla ripresa di questo Paese e del nostro settore!”.

Sarà il primo flash mob delle professioni – conclude Alessandrucci -, ci attendiamo un terremoto!”. E guerra social sia.

Tweet bombing su Renzi

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del presidente di Confassociazioni Angelo Deiana con la quale invita gli associati a unirsi al tweet bombing contro il premier Matteo Renzi. Tra le 13 e le 14 una pioggia di tweet sul suo account con l’hashtag #annullaAutogol per un tweet bombing a difesa dei diritti delle partite Iva. Un’iniziativa cui si unisce anche l’INT, Istituto Nazionale Tributaristi.

Care amiche e cari amici,
sono qui a chiedervi di condividere e supportare la nostra (ormai quotidiana) battaglia contro la discriminazione delle partite IVA.

Per oggi, 28 gennaio 2015 tra le 13 e le 14, CONFASSOCIAZIONI ha organizzato, insieme a Acta e Alta Partecipazione, un “tweet bombing” indirizzato a @matteorenzi in cui dovremo twittare e ritwittare frasi con #annullaAutogol.

Come sapete per noi è la battaglia per le Partite IVA è cruciale per sollecitare:

– il blocco immediato dell’aumento dell’aliquota previdenziale della Gestione Separata INPS al 30,72% attraverso l’approvazione degli emendamenti al MIlleProroghe che sono stati presentati attraverso parlamentari di tutte le forze politiche
– l’apertura di un tavolo di confronto presso il Ministero del Lavoro (come promesso ormai più volte da Poletti) che ridiscuta strategicamente una volta per tutte il sistema previdenziale delle partite IVA rendendolo sostenibile ed equo rispetto alle altre categorie (commercianti, artigiani, eccetera)
– la revisione del regime dei minimi che ha visto la Legge di Stabilità aumentare drammaticamente la tassazione del 300% e diminuire il limite per l’accesso da 30mila a 15mila euro
– un nuovo e più importante ruolo del lavoro autonomo nei processi di rilancio della crescita attraverso una vera valorizzazione delle professioni intellettuali.

Tutta CONFASSOCIAZIONI deve fare qualcosa per tentare di vincere questa battaglia. E’ per questo che chiediamo il vostro aiuto e la vostra collaborazione.

L’importante è coinvolgere quante più persone possibili ed effettuare tweet e retweet con l’hashtag #annullaAutogol tra le 13 e le 14 a @matteorenzi affinchè il Presidente del Consiglio e, suo tramite, il Governo tutto capiscano la necessità di agire subito.

Vi ringrazio anticipatamente per tutto quello che potrete fare, vi saluto con grande affetto.

Angelo Deiana
Presidente CONFASSOCIAZIONI

Partite Iva, pioggia di bombe su Renzi

Le partite Iva sono quelle che, forse, il premier Matteo Renzi si sarebbe aspettato come ultime dei nemici. E invece, dopo gli scivoloni a ripetizione del governo su professionisti, lavoratori autonomi e partite Iva, ecco che contro il presidente del Consiglio scatta il loro fuoco incrociato.

Dopo le ripetute prese di posizione delle diverse associazioni professionali all’indomani dell’approvazione della legge di stabilità che ha fatto strage di diritti e speranze delle partite Iva, in questi giorni tornano alla carica Confassociazioni, Acta e Alta Partecipazione.

Dopo il trattamento riservato al lavoro autonomo professionale dal Governo – attaccano in una nota le tre associazioni di professionisti e partite Ivae dopo l’annuncio del presidente del Consiglio Renzi di una pronta marcia indietro ancora una volta siamo in attesa che alle parole seguano i fatti. È urgente che il Governo sostenga in Parlamento gli emendamenti al Milleproroghe che prevedono il blocco dell’aumento dell’aliquota della gestione separata Inps e subito dopo metta mano al regime dei minimi e si dedichi a una riforma organica del lavoro autonomo e professionale che preveda il riconoscimento di un’effettiva tutela della malattia e fissi l’aliquota previdenziale al 24% come già previsto per artigiani e commercianti”.

Poi la provocazione: “In assenza di segnali concreti chiederemo a tutti i professionisti, autonomi e freelance di evidenziare esplicitamente nelle fatture che rilasciano ai propri clienti l’aggravio fiscale e contributivo prodotto dalle politiche del Governo. La campagna METTIAMO IN FATTURA IL MALUS RENZI prevede proprio l’indicazione in fattura del “Malus Renzi”, in contrapposizione al bonus 80 euro ben evidenziato nelle buste paga dei lavoratori dipendenti”.

Scateneremo il #VIETNAMDELLEFATTURE”, concludono Confassociazioni, Acta e Alta Partecipazione.

E nemmeno il CoLAP resta a guardare. Dopo che nei giorni scorsi aveva lanciato l’ultima chiamata per il governo da parte delle partite Iva, ora presenta un emendamento al Milleproroghe per bloccare l’aliquota contributiva Inps Gs per i professionisti e le partite Iva esclusiva al 27 % anche per l’anno 2015.

Il CoLAP, riconoscendo il valore del carattere contributivo del nostro sistema pensionistico non chiede l’abbassamento dell’ aliquota, ma la stabilizzazione al 27%, percentuale ragionevole per garantire non solo la sostenibilità della pensione ma anche della vita attuale.

Tutti si sono cosparsi il capo di cenere dopo le ingiustizie inflitte alle partite Iva nella legge di stabilità – dice Emiliana Alessandrucci Presidente del CoLAP -; ora dopo il pentimento è il momento della correzione; si può infatti rimediare, almeno parzialmente, alle vessazioni inflitte ai lavoratori autonomi. Il CoLAP ha presentato un emendamento che prorogherebbe il blocco dell’aliquota contributiva INPS GS al 27% per i professionisti a partita iva esclusiva per tutto il 2015”.

Ma questo non risolve il problema – conclude -, è un provvedimento che da solo non serve, per questo chiediamo il blocco per il 2015 e l’apertura immediata di un tavolo per la costruzione di una proposta; siamo stanchi di trovarci sempre a discutere delle stesse cose! Ci toglie energie, ci ruba tempo e ci riduce opportunità. Non esistono motivi che possano bloccare la nostra, abbiamo segnali importanti che l’emendamento verrà presentato ora però deve anche essere approvato”.

Insomma, se già non lo ha fatto, Matteo Renzi prepari la contraerea: i bombardamenti delle partite Iva sono solo all’inizio.

Gestione separata Inps, Alemanno scrive a Poletti

Il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno, anche nella sua veste di Vice Presidente Vicario di Confassociazioni, torna a chiedere interventi normativi sul fondo di gestione separata dell’Inps, che gestisce la previdenza dei professionisti che non hanno cassa autonoma e che devono oggi pagare una percentuale pari al 30% del reddito, l’aliquota previdenziale più elevata in assoluto di tutto il lavoro autonomo.

Alemanno ha inviato una breve ma sentita lettera al ministro del Lavoro Giuliano Poletti e ai presidenti delle Commissioni lavoro di Senato e Camera, Maurizio Sacconi e Cesare Damiano, entrambi ex ministri del lavoro che ben conoscono la problematica.

Nella sua missiva Alemanno scrive senza mezzi termini: “[…omissis…] Era stato chiesto il congelamento dell’aumento dell’aliquota Inps al 27%, che già rappresentava la percentuale più elevata nell’ambito del lavoro autonomo, ma ciò non è stato accolto, in attesa di, parrebbe, una più profonda revisione dell’intero impianto del fondo di gestione separata, non vorrei però che nell’attesa i professionisti, che mi pregio rappresentare, dovessero continuare a versare “sine die” contributi elevatissimi per compensare errori del passato o colpe altrui. E’ pertanto necessario ed urgente un intervento emendativo di blocco dell’aumento sul c.d. Decreto Milleproroghe in corso di conversione (Per i lavoratori autonomi titolari di partita Iva, iscritti nel Fondo di gestione separata dell’INPS, la percentuale di contribuzione dovuta rimane al 27%.).

Alemanno che per sua stessa ammissione ha descritto la lettera non come intervento tecnico ma come appello, per dare voce a centinaia di migliaia di professionisti del settore associativo, conclude il suo scritto con tre domande: “[omissis] Ma è mai possibile che oggi i tributaristi e gli altri professionisti della Legge 4/2013, debbano applicare un’aliquota del 30%, quando la più elevata applicata al lavoro autonomo non arriva al 23%? Vi sembra giusto? Ma questa è previdenza o discriminazione?“.

Ora il Presidente dell’INT e Vice Presidente Vicario di Confassociazioni attende le risposte così come tutto il mondo professionale associativo che è stato riconosciuto dalla Legge 4 del 2013.

Regime dei minimi e “bancomat dello Stato”

Più o meno tutte le associazioni professionali e quelle di lavoratori a partita Iva sono in rivolta per la riforma del regime dei minimi ma, grazie al fatto di non avere né santi in paradiso né sindacalisti al posto giusto, non possono decidere di abbassare la saracinesca e indire un inutile sciopero generale come fanno gli stratutelati lavoratori dipendenti. E allora?

E allora minacciano “proteste non convenzionali“, qualora non ci fossero cambiamenti al Senato nel testo della legge di stabilità, a partire proprio dal nuovo regime dei minimi. Le parole sono di Acta, Confassociazioni e Alta partecipazione, ovvero le principali organizzazioni di categoria di consulenti, autonomi, free lance e professionisti.

Dopo la delusione alla Camera, dove il cosiddetto emendamento Zanetti che avrebbe rivisto in meglio alcuni aspetti è stato bocciato, Acta, Confassociazioni e Alta partecipazione rivendicano “il blocco dell’aumento dell’aliquota contributiva per le partite Iva iscritte alla gestione separata”, per evitare che siano “spinte fuori dal mercato del lavoro centinaia di migliaia di freelance, professionisti e lavoratori della conoscenza”.

Le associazioni, infatti, sottolineano come il proposito che ha mosso il governo nella riforma del regime dei minimi (ossia ampliare il numero di quanti potrebbero accedervi) rischia di diventare un boomerang: La somma della revisione dei minimi (che per autonomi e professionisti comporta una stretta sui ricavi e un incremento del prelievo fiscale) e della ennesima crescita dell’aliquota previdenziale – scrivono in un appello online renderà ancora più insostenibile la vita di autonomi e professionisti. Nel momento in cui si stanziano risorse per dipendenti (80 euro), imprese (irap), artigiani e commercianti (minimi + Inps), è paradossale che il lavoro autonomo e professionale divenga il bancomat dello Stato, spingendo sotto la soglia della povertà intere generazioni di lavoratori indipendenti”.

Se non altro, un ordine del giorno a firma Misiani, Gribaudo, Bonomo e Anna Ascani ha bloccato per il 2015 l’aumento dell’aliquota contributiva per i lavoratori iscritti alla gestione separata INPS, che avrebbe toccato il 33,72% nel 2019. Ma il rischio che nei prossimi anni questa aliquota ancora rimane. Perché dopotutto, per far funzionare il “bancomat dello Stato”, da qualche parte i soldi bisogna metterceli, a partire dal regime dei minimi

Confassociazioni Giovani e Anpib insieme per “Investire sul futuro”

Confassociazioni Giovani, la branch formata dai giovani al di sotto dei 35 anni, che ha riunito in poche settimane di esistenza più di 60mila elementi, e Anpib, l’Associazione Nazionale Private & Investment Bankers organizzano la conferenza “Investire sul futuro”, che avrà a luogo a Roma il 10 dicembre prossimo nella Sala Parlamentino dell’Inail (Via IV Novembre 144, dalle ore 10 alle ore 13.30). Tre saranno le questioni al centro del dibattito:

  • Quale futuro prevediamo per la previdenza di Stato e per il nostro sistema di welfare complessivo? Come le assicurazioni sul lavoro possono svolgere un ruolo di protezione di lungo periodo?
  • Come proteggere i lavoratori ed i consumatori con processi educativi concreti che diminuiscano le asimmetrie informative?
  • Come possiamo ridisegnare un approccio scolastico più moderno ponendo al centro dell’insegnamento nuove materie tra cui la capacità di gestire le proprie risorse finanziarie ed economiche, importanti per affrontare in maniera serena e consapevole il proprio futuro?

La conferenza del 10 dicembre sarà quindi un momento di approfondimento in cui raccontare una visione di medio-lungo periodo per il Paese. Anche perché, per Confassociazioni la capacità di ognuno di noi di saper gestire in un’ottica di lungo periodo le risorse economiche e la progettazione assicurativa e previdenziale è una priorità fondamentale per lo sviluppo del benessere individuale, sociale e collettivo.

Confassociazioni ritiene quindi importante la creazione di una piattaforma collaborativa che coinvolga tutti gli stakeholder, dalle associazioni dei consumatori al sistema bancario e finanziario, dalle Istituzioni alle associazioni dei professionisti, per costruire insieme iniziative permanenti che rendano l’education alla progettazione del futuro una competenza “infrastrutturale” di ciascuno.

INT e Confassociazioni insieme per i diritti del contribuente

Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, si rivolge ad alcuni autorevoli membri del Governo, tra cui, oltre al presidente del Consiglio Matteo Renzi, anche a Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, nonché ai presidenti di Camera e Senato e delle Commissioni parlamentari Affari costituzionali e Finanze, per elevare a rango costituzionale lo Statuto dei diritti del contribuente, ovvero la Legge 212/2000.

Queste le parole usate dal presidente INT: “La 212/2000, salutata con grande favore alla sua promulgazione, è stata in varie occasioni non considerata ed i suoi principi derogati con buona pace dei diritti dei contribuenti italiani. In questo momento storico, di grande importanza per il Paese, in cui si affrontano profonde riforme, dalla Pubblica Amministrazione al Sistema Fiscale, lo Statuto dei diritti del contribuente non può rimanere solo una enunciazione di principi, ma deve essere un fermo ed imprescindibile punto di riferimento per il legislatore nell’interesse e nel rispetto dei contribuenti, degli operatori del settore tributario e della certezza normativa di cui il Paese ha necessità”.

Alemanno considera i diritti del contribuente “imprescindibili e non derogabili”, e per questo è stata aperta una petizione online , con una massiccia sensibilizzazione attraverso i social network.

Confassociazioni affianca INT in questa iniziativa ed è presente nella attività di informazione per poter coinvolgere tutte le organizzazioni appartenenti alla Confederazione.

Se ne parlerà anche durante la prossima Conferenza Nazionale “Il futuro possibile: andare insieme oltre la crisi – Scenari 2014-2015” che si terrà il 9 luglio prossimo sul palcoscenico del Tempio di Adriano a Roma insieme a molti importanti protagonisti dell’economia, della finanza, della politica, del Governo e della società.

Vera MORETTI

INT scrive a Renzi e Delrio

Prontamente, con la formazione del nuovo Governo, INT non ha fatto mancare gli auguri di un buon lavoro, senza però dimenticare di citare alcuni provvedimenti necessari.

Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, ha dunque inviato una lettera sia al neo presidente del consiglio Matteo Renzi, sia al suo sottosegretario Graziano Delrio, facendo accenno alla semplificazione e all’equità, per le quali occorrono riforme decise.

Alemanno offre la sua piena collaborazione e si rivolge direttamente al premier: “Nella veste di Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi ed anche in quella di Vice Presidente vicario di Confassociazioni ho il dovere di interloquire con le Istituzioni governative e parlamentari, anche perché sono convinto che solo attraverso il confronto e la collaborazione si possano raggiungere gli obiettivi irrinunciabili e non più rinviabili per il Paese come semplificazione, riduzione della pressione fiscale e riforme. Certamente la strada del dialogo e del confronto è più impegnativa e difficile, rispetto a quella della critica e della polemica, ma essere professionisti significa anche sapere perseverare nel contribuire a migliorare il sistema Paese, anche se spesso si è presi dallo sconforto di dovere ogni volta ricominciare da capo. Mi auguro che il repentino cambio di Esecutivo costituisca la svolta concreta che ormai da troppo tempo i cittadini italiani attendono, noi siamo sempre pronti a fare la nostra parte, senza chiedere riconoscimenti, senza mettere sul piatto contropartite, ma solo ed esclusivamente nell’interesse della collettività“.

Il primo passo è stato fatto, ma dall’Istituto Nazionale Tributaristi presto partiranno lettere anche ai singoli ministri, a dimostrazione di un impegno a tutto campo da parte dell’Istituto ma anche del rinnovato entusiasmo relativo alla possibilità di agire nell’interesse e nel bene del Paese.

Vera MORETTI

Prosegue il cammino di Confassociazioni

Riccardo Alemanno, in veste di vice presidente vicario di Confassociazioni, ha scritto una lettera ai Ministri dell’attuale Governo chiedendo una serie di incontri per potere presentare le linee guida e gli obiettivi della Confederazione delle Associazioni professionali.

I primi due incontri, presso il Ministero dello Sviluppo Economico e degli Affari Esteri, si sono svolti il 10 dicembre scorso, quando una delegazione di Confassociazioni composta, oltre che da Alemanno, anche dal Presidente Angelo Deiana e dal Direttore generale Marco Recchi ha incontrato Gianfrancesco Vecchio, Direttore della Direzione Generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica ed Emilio Rossillo, Dirigente della Divisione XVII – Qualità dei prodotti e dei servizi del MISE.

I dirigenti del MISE hanno espresso il loro desiderio di collaborare con Confassociazioni, e, dal canto loro, i suoi delegati hanno confermato la loro completa disponibilità sd un confronto costante e costruttivo con il MISE quale principale Ministero di riferimento del mondo associativo.

Nel pomeriggio, la stessa delegazione si è poi recata presso il Ministero degli Affari Esteri dove ha incontrato l’Ambasciatore Andrea Meloni, Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese ed il Consigliere di Legazione Sergio Monti.
Anche in questa occasione si sono gettate le basi per intrattenere con il suddetto Dicastero proficui rapporti di confronto e collaborazione per poter contribuire a veicolare presso le Associazioni aderenti opportunità legate ai rapporti commerciali con i Paesi esteri.

Riccardo Alemanno, che è anche Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, oltre alle richieste di incontro, ha inviato al Ministro della Pubblica Amministrazione e Semplificazione, Gianpiero D’Alia, la richiesta di includere Confassociazioni nel Tavolo di Semplificazione amministrativa e normativa, subito accettata dal Ministero.

A seguito di ciò, dunque, gli esperti di Confassociazioni, insieme agli esperti delle singole associazioni, tra cui INT, hanno cominciato a collaborare lavorando ad una prima serie di indicazioni sulla semplificazione da consegnare ai Dirigenti delegati dal Ministro a seguire la problematica.

Vera MORETTI

INT e Atema presentano Confassociazioni

E’ stata fondata Confassociazioni, nuovo soggetto di rappresentanza associativa di secondo livello, con la partecipazione attiva dell’Istituto Nazionale Tributaristi.
Presidente di questa nuova associazione sarà Angelo Deiana, presidente di Atema, mentre vice presidente vicario è Riccardo Alemanno, numero uno di INT.

Il neo presidente ha voluto subito fare il punto sui compiti salienti ai quali Confassociazioni è chiamata ad operare: in primo luogo, dovrà fare massa critica ed essere controparte sociale nei rapporti con le Istituzioni e con i vari Enti pubblici e privati.

Alemanno ha poi aggiunto l’importanza di vigilare sull’attività legislativa, ricordando che nel settore, oltre ai professionisti ordinistici ci sono e sempre più in numero crescente i professionisti associativi.

Confassociazioni, inoltre, attraverso un’ attenta valorizzazione della reputazione professionale, evidenzierà il valore aggiunto dato dall’ iscrizione alle Associazioni professionali ai sensi della Legge 4/2103.
Non ci saranno contrasti con il soggetto già esistente, ma, anzi, si punta a creare una sinergia tra le due realtà per una proficua e duratura collaborazione.

La presentazione ufficiale avverrà il prossimo 10 luglio a Roma presso la sala Capitolare del Senato.

Vera MORETTI