Francesco Micheli lascia Intesa Sanpaolo

Un altro cambio al vertice per Intesa Sanpolo.

L’ex braccio destro di Corrado Passera, Francesco Micheli, che avrebbe dovuto rimanere all’Istituto di credito ancora due anni, ha rassegnato le sue dimissioni da tutti gli incarichi che ricopriva nella banca presieduta da Giovanni Bazoli.

L’incarico di direttore operativo, ora vacante, potrebbe essere ricoperto da Emiliano Omar Lodesani, attuale direttore generale della Cassa di Risparmio del Veneto appartenente al gruppo Intesa Sanpaolo.

Micheli inoltre finora aveva assunto diverse deleghe all’interno del gruppo come organizzazione, personale, sistemi informatici e acquisti.
E’ possibile che l’amministratore delegato, Carlo Messina, che ha da relativamente poco sostituito Enrico Cucchiani, decida di ridistribuire questi incarichi a più manager in modo da favorire un ricambio generazionale tra le prime linee.

Proprio il consigliere delegato, commentando l’uscita di Micheli, ha avuto modo di ricordare il contributo “decisivo al successo di Intesa Sanpaolo, nei vari ruoli che ha ricoperto, da ultimo quale Chief operating officer. E’ parte della storia e della vita della nostra banca. E’ grazie a lui se Intesa Sanpaolo e oggi una delle migliori banche in Europa per cost-income, produttività ed efficienza. Il suo rigore e la sua coerenza lo hanno portato a dare l’esempio e ad aderire per primo all’accordo da lui concluso e relativo all’uscita dal gruppo di 170 dirigenti, molti dei quali in possesso dei requisiti pensionistici. Dobbiamo riconoscergli il merito particolare anche del piano di azionariato diffuso e dell’accordo sottoscritto nei giorni scorsi con le organizzazioni sindacali, che concorrerà al raggiungimento degli obiettivi economici e patrimoniali del piano di impresa 2014-2017 e al successo della banca“.

Oggi assemblea di Generali a Trieste

I soci e i vertici di Generali sono oggi a Trieste per un’assemblea che si preannuncia molto importante, se non epocale.
I soci infatti dovranno rinnovare per tre anni un cda che sarà costituito da 11 poltrone, delle quali 4 riservati alle donne, e non più da 19 componenti, come in passato, oltre al nuovo ad Mario Greco.

Tante le novità, dunque, e tra queste la conquista, da parte della compagnia, della piena autonomia, visto che era dal dopoguerra che Mediobanca aveva cominciato ad esercitare il suo protettorato.
A proposito di Mediobanca, grande assente sarà Alberto Nagel, ora a Mediobanca, che dopo tre lustri non parteciperà all’incontro, a causa delle nuove norme sulle doppie poltrone.

Anche Greco è stato scelto da Mediobanca, ma, a differenza dei suoi predecessori, è un manager che arriva dall’esterno e non ha debiti di riconoscenza interni né particolari legami relazionali.
Il biglietto da visita con cui il nuovo ad si presenta oggi all’assemblea è di quelli ricchi e fa presagire una giornata interessante sotto molti punti di vista.

Non tutti sanno, infatti, che Mario Greco si era scontrato in passato, quando faceva l’assicuratore di Intesa Sanpaolo, con Corrado Passera, ma le divergenze non mancano anche nei confronti di Nagel, segnale che Greco è abituato ad esprimere le sue opinioni senza alcun timore reverenziale.
Ciò è parso evidente quando ha deciso le svalutazioni che hanno quasi azzerato l’utile 2012 delle Generali, a causa di 1,3 miliardi di write off solo nell’ultimo trimestre. Un giochino che per Mediobanca, che consolida l’utile delle Generali per la sua quota del 13,2%, significherà un taglio di 150-160 milioni nell’utile del 2013.

Per quanto riguarda il tema delle operazioni con parti correlate, prese in esame da Greco al suo arrivo a Trieste, è stato deciso di alzare il velo sugli investimenti delle Generali in attività riconducibili ai suoi soci. Su queste è stato dato molto rilievo ai veicoli finanziari dei soci veneti del gruppo Palladio guidato da Giorgio Drago e Roberto Meneguzzo.
Si tratta, per la parte più rilevante, di 100 milioni di strumenti finanziari investiti, attraverso vari fondi, nella società Pfh1 e di 160 di “commitment” nel fondo Vei.

Meno informazioni sono trapelate relativamente a Generali Immobiliare Sgr, che però figurano nel prospetto preparato per Greco.
Tra questi esistono tre fondi che fanno capo a IDea Fimit, la sgr del gruppo Dea Capital: nel fondo chiuso Ava (Atlantic value Added), scadenza 2019, sono investiti 25 milioni; nel fondo chiuso Rho, scadenza 2019, 10 milioni; nel fondo a raccolta di capitali Private Reale Estate, in scadenza nel 2013, 5 milioni.

Nel prospetto compare anche il fondo Apple, di cui già erano emersi profili di parte correlata perché riguarda attività immobiliari di Francesco Gaetano Caltagirone, vicepresidente confermato delle Generali.
Ad Apple fa capo il lotto residenziale completato nel 2011 a Tor Pagnotta dal gruppo Caltagirone (alloggi da locare con opzione di riscatto). La Sgr è quella del gruppo Finnat, Investire Immobiliare.
Si tratta di un impegno di 100 milioni (più 60 di debito), che sono stati sostenuti per il 10% dalla stessa Finnat e per il 90% dalle Generali, nel 2010.

La condotta tenuta finora da Mario Greco nei confronti dei suoi soci e del sda che si sta per formare sarà, come si presume, lineare e diretta, senza parole non dette o polemiche nascoste e questo, benchè faccia storcere il naso a qualcuno, potrà rappresentare un vantaggio per la società.

Vera MORETTI

Debiti della PA, lo Stato scuce il denaro

Il Consiglio dei ministri ha adottato ieri il provvedimento urgente per il pagamento dei debiti della PA. Finalmente. Lo ha confermato il premier Mario Monti durante la conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del consiglio dei Ministri. Il decreto legge erogherà 40 miliardi, di cui 15 o 20 già ceduti e 3 o 4 che dovranno essere compensati.

Secondo Monti, “la quota di debiti della PA non ceduta alle banche era già 61 miliardi di euro, salito a 74 a fine 2010 e a 80 miliardi a fine 2011. I debiti accumulati finora dalle pubbliche amministrazioni hanno scaricato gli oneri sul futuro delle imprese e dei cittadini“.

Ho visto – ha continuato Montiun’improvvisa voglia di tutti di pagare molto di più alle imprese, compresi coloro che le hanno soffocate in passato. Con il decreto legge approvato oggi abbiamo trovato un crinale sottile tra il fare troppo poco o il troppo in generale. Mi auguro che ciò consenta al nuovo governo di uscire dalla situazione di disavanzo eccessivo“.

Il ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha aggiunto che tra le modalità di pagamenti dei debiti PA ci sarà la “compensazione tra debiti e crediti. Abbiamo allargato la tipologia di crediti che potranno essere compensati: non solo i debiti passati a ruolo“. Per pagare alle banche i crediti verso lo Stato acquistati dalle imprese, si ricorrerà ad “emissioni ad hoc“.

Sempre Passera ha aggiunto che la certificazione e il censimento dei debiti della Pubblica Amministrazione “saranno fatti nell’ambito della prossima Finanziaria“.

Secondo il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, i primi pagamenti cominceranno già da lunedì 8, ma per avviare l’intero processo sarà necessario aspettare il “riparto” nazionale delle risorse disponibili. Grilli ha detto che alcune amministrazioni “potranno cominciare a pagare i debiti subito dopo la pubblicazione del decreto, che immagino sarà lunedì“. Un riferimento ai Comuni che hanno già liquidità in cassa, finora bloccata dal patto di stabilità.

Imprese venete ancora senza liquidità

Confartigianato Veneto si scaglia contro l’iter burocratico ideato dal Governo per favorire la certificazione dei crediti vantati dalle imprese con la PA: la sua macchinosità non permette alle imprese venete di risolvere il problema della carenza di liquidità, e quindi di uscire dalla crisi.

I dati testimoniano la preoccupazione di Confartigianato, poiché, in due mesi, ovvero da quando Corrado Passera ha illustrato il provvedimento che avrebbe dovuto cambiare la vita alle imprese, sono state sbloccate solo lo 0,04% delle somme dovute, a livello nazionale.

Uno dei motivi della lentezza con cui sta avanzando la procedura è che, come sottolineato dal presidente degli artigiani Giuseppe Sbalchiero, sono ancora poche le amministrazioni si sono registrate al portale del Ministero.

Isi Coppola, assessore alle Attività produttive, sostiene che una maggiore fiducia nella ripresa generale dell’economia regionale è riposta nel nuovo programma “microcredito” promosso da Veneto Sviluppo che prevede un sistema di prestiti che variano da cifre minime (5mila euro) arrivando a toccare valori più elevati (50mila euro) e che sarà presentato tra pochi giorni.

Vera MORETTI

Continua il dialogo tra Ministero dell’Economia e i Giovani Imprenditori

Il dialogo instaurato durante il 2012 tra Ministero dello Sviluppo Economico e le associazioni dei giovani imprenditori, tra i quali c’è anche Confesercenti, prosegue anche nell’anno in corso, per garantire ai Giovani Imprenditori un tavolo di confronto permanente.

Tra i temi affrontati, ci sono quelli centrali per la crescita e lo sviluppo sostenibile che riguardano start-up, innovazione, formazione, competenze e accesso al credito.
Inoltre, i giovani imprenditori hanno potuto portare all’attenzione del Governo le loro criticità, aspettative, e storie di buona imprenditoria giovanile.

A questo proposito, Vincenzo Schiavo, presidente del Coordinamento Nazionale Confesercenti Giovani, ha dichiarato: “I tavoli di confronti avviati con il ministro Corrado Passera sono stati un’ottima palestra per le nostre imprese. Il ministro ha raccolto le istanze che provenivano dal mondo dell’imprenditoria giovanile: proprio grazie alle nostre sollecitazioni si è avviato un dialogo con le banche e il rifinanziamento del medio credito centrale. Ci auguriamo che il tavolo permanente possa contare, anche nel corso di questa nuova legislatura, sulla presenza del titolare del dicastero“.

Vera MORETTI

Sportelli per l’internazionalizzazione per far varcare i confini alle pmi

Unioncamere ha stimato in oltre 70mila le imprese italiane pronte a fare il “grande passo” e entrare nei mercati internazionali.
Tuttavia, nonostante i requisiti ci siano tutti, manca ancora la spinta finale per varcare di fatto i confini nazionali.

Per permettere, dunque, alle imprese italiane di diventare concretamente internazionali, sono stati aperti 105 Sportelli per l’internazionalizzazione, presentati, oltre che da Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, anche da Corrado Passera, Ministro dello Sviluppo economico.

Gli sportelli, presenti presso tutte le Camere di Commercio, rappresentano l’intenzione di attuare una strategia comune di tutti i soggetti coinvolti nelle politiche di supporto all’internazionalizzazione delle imprese.
Le Camere di Commercio, in collaborazione con le istituzioni competenti, realizzare il punto di contatto primario sul territorio, mettendo a disposizione servizi per l’insediamento e la crescita delle pmi all’estero, dando vita ad un servizio con caratteristiche omogenee e comuni su tutti i territori.

Gli imprenditori che chiederanno consulenza presso gli Sportelli, troveranno un team di 300 unità di personale e ben 30 esperti che potranno, in tempo reale, rispondere alle domande più comuni.

Coloro che si rivolgeranno agli sportelli potranno ricevere:

  • servizi certificativi per l’estero: informazioni su normative e disposizioni attinenti i documenti necessari per esportare, convenzioni internazionali, certificati, visti e tutti gli atti per l’estero, nonché il rilascio dei certificati/documenti necessari all’impresa;
  • primo orientamento: su Paesi e mercati, settori economici, normative internazionali, analisi sulla propensione all’export, trend di mercato;
  • informazione a assistenza: su formalità per aprire un’impresa di import-export, fasi di un’operazione commerciale internazionale, informazione sui principi di marketing internazionale, analisi sull’esportabilità dei prodotti;
  • assistenza specializzata: su certificazione, procedure doganali, fiscali e assicurative; normative internazionali; diffusione dei programmi e dei calendari; costituzione di società all’estero, contrattualistica internazionale; finanziamenti internazionali e comunitari, informazioni sulle opportunità offerte da Simest e Sace.

Ciò che rende questi sportelli innovativi, rispetto al servizio che le Camere di Commercio facevano già, è il modello di assistenza specializzata, costruita sulle esperienze d’eccellenza, che realizzerà il collegamento tra le imprese che vogliano operare oltre confine e tutte le strutture che si occupano di promozione dell’internazionalizzazione: Regioni, rete diplomatica consolare, Camere di commercio italiane all’estero, Camere miste, uffici dell’Agenzia ICE, sistema associativo.

Ma questo progetto non si ferma qui: il prossimo futuro prevede la costituzione di una piattaforma informatica che permetta agli sportelli di interagire sia tra loro sia con le altre istituzioni centrali e regionali.

Corrado Passera, presentando il progetto, ha dichiarato: “L’export e la proiezione internazionale delle nostre imprese rappresentano un’opportunità fondamentale per la ripresa e la crescita del sistema produttivo italiano. Negli scorsi mesi, abbiamo completamente riformato il sistema di supporto all’internazionalizzazione, avviando la nuova Ice, varando il Piano Nazionale Export, riorganizzando il sistema di attrazione degli investimenti esteri con il Desk Italia e ponendo le basi per la creazione della nuova ExportBanca attraverso l’integrazione di Sace e Simest in Cassa Depositi e Prestiti. Un ruolo essenziale in questa operazione di riforma – resa possibile dal coordinamento effettuato dalla Cabina di Regia per l’internazionalizzazione – è svolto dalle Camere di Commercio, che rappresentano il casello d’entrata dell’autostrada dell’internazionalizzazione per tantissime Pmi. Gli sportelli che avviamo oggi sono proprio un ulteriore e importante passo in avanti per offrire alle nostre imprese un punto di riferimento più efficiente e coordinato per affrontare le sfide dell’export“.

Ferruccio Dardanello ha poi voluto sottolineare: “World Pass sarà la porta d’accesso alle autostrade dell’internazionalizzazione. E lo farà utilizzando una dovizia di strumenti nuovi e messi in comune con l’Agenzia Ice, con la quale già da tempo il sistema camerale collabora promuovendo iniziative congiunte”.

Ha poi concluso Riccardo Monti, presidente dell’Agenzia Ice: “Siamo lieti di aver contribuito a questa iniziativa che consente di rafforzare il presidio sul territorio per le aziende che vogliono internazionalizzarsi e sarà senz’altro di grande utilità per gli operatori potersi avvalere della estesa piattaforma informatica dell’Agenzia ICE“.

Vera MORETTI

Un protocollo per favorire le imprese femminili

E’ ormai comprovato che le imprese femminili, anche durante la crisi, hanno saputo dimostrarsi dinamiche ed innovative.

Per questo, e per ampliare il ruolo sempre maggiore svolto dalle aziende rosa nel sistema economico nazionale, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, hanno firmato il rinnovo di un protocollo d’intesa – della durata di cinque anni – che conferma e rafforza l’impegno in corso.

Obiettivo primario è quello di rafforzare il ruolo della donna nelle politiche di sviluppo del Paese e recuperare il gap italiano di partecipazione femminile al mondo del lavoro rispetto alla media Ocse.

I Comitati per l’Imprenditoria Femminile delle Camere di Commercio dovranno:

  • Operare per lo sviluppo e la qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria;
  • Partecipare alle attività delle Camere di Commercio coniugando lo sviluppo dell’imprenditoria locale in un’ottica di genere;
  • Promuovere indagini conoscitive sulle realtà locali per individuare opportunità di accesso delle donne nel mondo del lavoro e, in particolare, dell’imprenditoria;
  • Mettere a punto iniziative per lo sviluppo dell’impresa femminile;
  • Attivare iniziative per facilitare l’accesso al credito;
  • Curare attività di ricerca e studio, coltivare relazioni con il mondo dell’istruzione e della formazione.

Elsa Fornero ha dichiarato a proposito: “La firma di questo protocollo è un altro piccolo passo verso l’affermazione di un vero principio di parità tra donna e uomo, quale volano di sviluppo per il nostro sistema economico. Il ritardo accumulato è molto e per avere contributi significativi occorrono azioni concrete come questa, giorno dopo giorno. Così si aiuta l’Italia a recuperare in termini di qualità e soprattutto di produttività, proprio ciò che più manca al Paese”.

Corrado Passera ha aggiunto: “In questo anno ho incontrato in giro per l’Italia tantissime donne imprenditrici e quello che mi ha sorpreso di più è la loro voglia di mettersi in gioco e di guardare avanti. Dobbiamo premiare questa energia e facilitare, con tutti gli strumenti possibili, il consolidamento della presenza femminile nel mondo del lavoro, proprio come avviene in tanti Paesi all’estero. Il protocollo firmato oggi rinnova degli strumenti particolarmente utili e concreti per favorire la loro partecipazione al mondo delle imprese”.

Ferruccio Dardanello ha concluso: “In Italia una impresa su 4, oltre 1,4 milioni, è gestita da donne, con risultati spesso migliori di quelli dei colleghi uomini. Il mettersi in proprio di tante donne non rappresenta solo una chiave per l’affermazione personale e professionale, ma soprattutto è un fattore fondamentale di crescita e sviluppo dell’intero Paese. L’intesa che abbiamo rinnovato oggi vuole mettere a valore questo asset con interventi concreti, diffusi sul territorio e dunque più vicini alle esigenze delle donne”.

Il Protocollo, infine, affida ad Unioncamere il compito di realizzare un rapporto triennale sull’imprenditoria femminile e quello della creazione di un Coordinamento regionale dei Comitati presso le 20 Unioni Regionali delle Camere di Commercio, per rendere più fluido il collegamento tra istituzioni centrali e Cif.

Vera MORETTI

Un’Agenzia per semplificare il lavoro delle imprese

Il Ministero dello Sviluppo economico ha dato il via alla prima Agenzia per semplificare la vita alle imprese.

L’iniziativa, promossa da Confcommercio, diventerà attiva per ora in due regioni, ovvero nelle Marche e nel Veneto.
L’Agenzia potrà svolgere attività amministrative, facendo le veci delle diverse amministrazioni coinvolte.
Gli imprenditori, ad esempio, potranno rivolgervisi per depositare tutta la documentazione necessaria per avviare, trasformare, trasferire o chiudere l’attività di impresa.

Compito dell’Agenzia sarà quello di verificare la regolarità della documentazione e rilascerà un attestato che, a seconda dei casi, consentirà alle imprese l’avvio immediato delle attività o, comunque, una significativa riduzione di tempi e costi per l’espletamento delle procedure.
Tali attività potranno però essere svolte previa autorizzazione rilasciata dal Ministero dello Sviluppo economico, dietro proposta delle Regioni territorialmente competenti.

Corrado Passera, ministro dello Sviluppo Economico, ha dichiarato: “Le Agenzie per le imprese possono alleviare molto carico burocratico che grava sulle pmi e ne rallenta la competitività. Con la prima Agenzia diamo concreta attuazione a uno strumento di semplificazione richiesto da diversi anni. Il modello ora può solo espandersi e rafforzarsi, così da svolgere un ruolo significativo nell’abbattimento del mare magnum di burocrazia che rallenta il nostro sistema produttivo. Ringrazio Confcommercio e le Regioni Marche e Veneto, che hanno lavorato con noi per avviare questa prima sperimentazione”.

Vera MORETTI

A breve una nuova norma per i distributori di benzina

Sta per cominciare una nuova vita per i distributori di benzina: come si era intuito, infatti, entrerà in vigore, previa comunicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la norma prevista dal ministro Corrado Passera, che obbligherà i distributori a comunicare direttamente al Ministero dei Trasporti i prezzi dei carburanti.

Mario Monti aveva un anno fa espresso le sue intenzioni, che a breve diverranno attuabili, per seguire una prassi già praticata, con successo, in altri Paesi europei.
Si partirà gradualmente, con un adeguamento che inizierà dalle autostrade, passando per le strade statali per arrivare infine ai centri urbani.

I dati ottenuti verranno messi su una piattaforma consultabile da un qualsiasi automobilista, che potrà così rendersi conto dove gli conviene di più rifornirsi.
Connettendosi sul sito del Ministro dei Trasporti, come accade già in Francia, attraverso computer, smartphone e tablet, si verrà aggiornati quotidianamente sui prezzi dei carburanti.

Una buona notizia?
Non per tutti. I dubbi sono molti e alcuni riguardano la poca efficacia del portale dei Ministero, già attivo da qualche anno ma non aggiornato in tempo reale, e quindi non in grado di dare, almeno per ora, le giuste informazioni agli automobilisti.
Inoltre, si tratta di un decreto non ancora ufficiale, la cui definitiva pubblicazione in Gazzetta ufficiale dipenderebbe dal parere della Corte dei conti, che potrebbe anche bocciarlo se non fornito di necessaria copertura economica.

Un altro elemento che metterebbe in discussione l’efficacia della piattaforma è legato poi alla procedura di comunicazione dei dati. Innanzitutto per il momento la legge continua a parlare di rilievi periodici, e quindi non ci sarebbe una verifica quotidiana dei prezzi, circostanza che toglierebbe agli automobilisti fin dall’inizio gran parte dell’utilità della piattaforma.

Un altro elemento che fa arricciare in naso è il fatto che non sia prevista alcuna sanzione per chi non rispetti la procedura.
E, in ultimo, ci si chiede se il portale del ministero saprà monitorare un numero di pompe che, sul territorio nazionale, sono circa 20mila.

Insomma, le intenzioni sono buone, le perplessità sono molte.
Vedremo chi la spunterà.

Vera MORETTI

Nuovi decreti sulle rinnovabili termiche

Sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i decreti relativi al Conto Termico, che definisce gli incentivi alle energie rinnovabili diverse dal Fotovoltaico, come pannelli solari termici, pompe di calore, caldaie, condizionamento a energia solare, biomasse, e al regime dei Certificati Bianchi, per la certificazione dei risparmi energetici negli usi finali di energia.

Per quanto riguarda le rinnovabili termiche, gli incentivi ammontano a 900 milioni di euro, dei quali 700 mln per i progetti privati e 200 mln per quelli delle Pubbliche Amministrazioni, con un rimborso fino al 40% della spesa sostenuta.
Il decreto interministeriale studiato dal Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera e quello delle Politiche Agricole Mario Catania definisce un nuovo meccanismo di incentivazione, che riguarda “la produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni”.
I limiti di potenza incentivabile sono stati aumentati da 500 kW a 1 MW.

Fino a giugno 2013 per incentivare le Rinnovabili termiche ci si potrà affidare anche al Bonus Energia 55% che però è spalmato in ben 10 anni.

Il decreto sui Certificati Bianchi fissa gli obiettivi dell’Italia in termini di risparmio energetico per le aziende di distribuzione dell’Energia elettrica e del Gas, da raggiungere nel quadriennio 2013-2016: 4,4 megatep (un milione di tonnellate di petrolio) nel 2013; 5,9 nel 2014; 6,4 nel 2015; 7,3 megatep nel 2016.

I risparmi possono essere ottenuti dalle aziende di distribuzione dell’energia elettrica e del metano sui consumi finali dei loro clienti, o acquistando i Certificati Bianchi. Questa possibilità è stata prevista per favorire gli investimenti.

Vera MORETTI