Nuove regole per l’Iva per cassa

Un Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze datato 11 ottobre 2012 dovrebbe chiarire le conseguenze dell’estensione del regime dell’Iva per cassa, stabilita con il Decreto Sviluppo.

Ciò che è stato stabilito in quell’ambito, infatti, è che rientrano nell’opzione della liquidazione dell’Iva secondo la contabilità di cassa tutti i soggetti che, nell’anno solare precedente, hanno realizzato un volume d’affari non superiore a 2 milioni di euro.
Considerando che, prima di questo decreto, si trattava di una possibilità riservata a chi realizzava un massimo di 200.000 euro di fatturato, il cambiamento è notevole.

Prima di tutto, viene specificato che l’opzione vale per le operazioni effettuate dall’1 dicembre 2012 ed è accessibile per quanto riguarda le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nei confronti di cessionari o di committenti che agiscono nell’esercizio di impresa, arte o professione.
Per il cedente o prestatore che esercita l’opzione per l’Iva per cassa, l’imposta diventa esigibile al momento del pagamento dei relativi corrispettivi.

Questo accade per non far anticipare il versamento dell’IVA al cedente di beni o prestatore di servizi nell’ipotesi di mancato pagamento del corrispettivo da parte del cessionario o committente che sia a sua volta soggetto passivo di imposta.
La decorrenza è di un anno dal momento di effettuazione dell’operazione, salvo che il cessionario/committente, prima del decorso di tale termine, sia stato assoggettato a procedure concorsuali.

Nello stesso modo, anche l’Iva assolta sugli acquisti di beni e servizi da parte del soggetto optante diventa detraibile al momento del pagamento dei relativi corrispettivi.
Il diritto alla detrazione dell’Iva in capo al cessionario/committente sorge invece, in ogni caso, al momento di effettuazione dell’operazione, anche se il corrispettivo non è stato ancora pagato, sempre che non abbia esercitato anch’egli l’opzione per l’Iva per cassa.

Non possono beneficiare di questa opzione le operazioni attive effettuate in regimi speciali Iva.

In caso di più attività con applicazione separata dell’imposta, il regime dell’IVA per cassa può essere adottato per le operazioni effettuate, in applicazione delle regole ordinarie dell’IVA, da soggetti che, previa separazione dell’attività, applicano sia regimi speciali IVA sia il regime ordinario.

Vengono escluse dall’Iva per cassa le cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti di privati consumatori e di soggetti che assolvono l’Iva mediante applicazione del meccanismo del reverse charge, oltre che, ovviamente, le operazioni per le quali l’Iva per cassa si applica come “regime naturale”.

Le operazioni passive escluse dal differimento del diritto alla detrazione sono le seguenti:

  • acquisti di beni o servizi per i quali si applica l’Iva con il metodo del reverse charge;
  • acquisti intracomunitari di beni;
  • importazioni di beni;
  • estrazioni di beni da depositi Iva.

In linea generale, l’opzione ha effetto a partire dall’1 gennaio dell’anno in cui è esercitata ovvero, in caso di inizio dell’attività nel corso dell’anno, dalla data di inizio dell’attività.
Solo per il 2012 è possibile optare per l’Iva per cassa già per le operazioni effettuate a partire dal 1° dicembre 2012.

Vera MORETTI

Unioncamere: un patto con Telecom per le imprese digitali

 

Se il Decreto Sviluppo, varato qualche giorno fa in Parlamento, ha focalizzato l’attenzione e gli interventi previsti su start up e Agenda Digitale, lo sviluppo delle imprese digitali in Italia sta a cuore a Unioncamere. L’Unione italiana delle camere di commercio ha infatti sottoscritto un accordo con Telecom Italia per supportare la massima diffusione delle infrastrutture di rete broadband e ultrabroadband su tutto il territorio nazionale.

Il protocollo d’intesa, siglato da Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere e Marco Patuano, Amministratore Delegato di Telecom Italia,  avrà durata triennale e mira a sensibilizzare le piccole e medie imprese italiane all’utilizzo efficiente dei servizi ICT resi disponibili dalla banda larga. Lo scopo del progetto è diffondere la cultura dell’innovazione digitale presso le micro e piccole imprese e nei distretti industriali di tutto il territorio nazionale, anche attraverso forme di cooperazione pubblico-privato.

L’obiettivo è di accrescere la competitività fra i sistemi d’impresa i sistemi territoriali, per avvicinarsi sempre più ai dettami dall’Agenda Digitale europea.

Le nuove tecnologie sono oramai uno strumento imprescindibile per la competitività delle nostre imprese – ha spiegato Ferruccio Dardanello, il Presidente di Unioncamere.  – Con questo accordo intendiamo richiamare l’attenzione di quegli operatori che ancora hanno scarsa familiarità con i servizi ICT sulle opportunità oggi disponibili, ma anche dare nuovo impulso agli investimenti in maniera da contribuire a colmare il digital divide che ancora incide sulle economie di tante aree del Paese”.

La realizzazione di infrastrutture broadband e ultrabroadband e soprattutto la diffusione dei servizi che esse abilitano – ha continuato Marco Patuano, Amministratore Delegato di Telecom Italia – daranno un forte impulso alla crescita economica delle piccole imprese e dei distretti industriali  La competitività di un sistema territoriale è infatti sempre più legata alla sua capacità di vivere in rete e di sviluppare i suoi nuovi usi. Siamo convinti che anche attraverso questa importante iniziativa, e con l’impegno concreto delle istituzioni locali, si possano traguardare gli obiettivi indicati dall’Agenda Digitale europeo”.

Alessia CASIRAGHI

Il decreto Sviluppo trasformerà l’Italia?

Il Governo cerca di far risorgere l’Italia con il varo del decreto Sviluppo, chiamato anche Trasforma Italia, e che prevede misure per ottenere investimenti, ma anche sbloccare le infrastrutture e, soprattutto, digitalizzare il Paese e i cittadini e favorire la nascita di imprese innovative.

Il decreto, infatti, si basa in particolar modo sulle start up e sull’Agenda Digitale, con il credito d’imposta alle infrastrutture come ciliegina sulla torta.

Mario Monti ha accolto il decreto con soddisfazione ed orgoglio, contando molto sull’avvento, ormai prossimo, dell’agenda digitale. A questo proposito, infatti, il Presidente del Consiglio ha dichiarato: “Attraverso la circolazione del sapere, la condivisioni delle informazioni, la connettività, i servizi digitali al cittadino, si porranno le basi per recuperare il gap tecnologico del Paese. L’Italia potrà così diventare un luogo nel quale l’innovazione sia un fattore strutturale di crescita sostenibile e di rafforzamento della competitività delle imprese“.

Addio quindi a vecchie carte di identità e tessere sanitarie: a breve un solo documento digitale le unificherà, e la stessa sorte toccherà ai fogli per le prescrizioni mediche, anch’esse presto digitali e uguali per tutto il territorio nazionale.
Niente più documenti cartacei neanche nelle università e obbligo per la P.A. di comunicare attraverso la posta elettronica certificata e di pubblicare online i dati in formato aperto e riutilizzabile da tutti.
Tutto ciò avverrà in nome del risparmio, e per questa operazione ambiziosa ma necessaria verranno stanziati 150 milioni di euro.

Ma il finanziamento maggiore, di 200 milioni, andrà a favore delle start up, che potranno godere anche di specifiche detrazioni per gli investimenti, di contratti di lavoro più flessibili, di vantaggi fiscali per gli investimenti e dell’azzeramento degli oneri burocratici e amministrativi.
Corrado Passera punta molto sulle imprese innovative perché “un Paese cresce se ha imprese così”.

Un’altra procedura che interesserà parecchio il futuro degli italiani riguarda la concessione fino al 2015 del credito di imposta al 50% su Ires e Irap per la realizzazione di nuove infrastrutture.
Il Ministro dello Sviluppo Economico ha dichiarato a proposito: “Di soldi lo Stato non ne ha, con il credito d’imposta si possono mettere in moto opere che altrimenti non partirebbero. Potrebbero essere per decine di miliardi i lavori che questo meccanismo faliciterà“.

Vera MORETTI

Decreto Sviluppo, l’Int scrive al ministro Passera

Il cosiddetto Decreto Sviluppo continua a far discutere imprese e ordini professionali. Tra questi ultimi, l’Istituto Nazionale Tributaristi ha recentemente espresso i propri dubbi relativamente all’art. 13 ter del Decreto, dubbi formalizzati dal Presidente dell’Int, Riccardo Alemanno, in una lettera inviata al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera. Nella missiva Alemanno chiede chiarimenti e una modifica dall’art. 13 ter, “Disposizioni in materia di responsabilità solidale dell’appaltatore”.

Alemanno nella missiva scrive: “[…] la presente per segnalare due problematiche […] La prima è relativa all’attestazione della correttezza dei versamenti di ritenute sul lavoro dipendente e dell’IVA, che, stante l’attuale tenore della norma, ‘può essere rilasciata anche attraverso un’asseverazione dei soggetti di cui all’articolo 35, comma 1, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e all’articolo 3, comma 3, lettera a), del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322.’. E’ alquanto difficile comprendere le ragioni del riferimento normativo poiché trattandosi di asseverazione di versamenti, eseguiti
telematicamente da tutti gli intermediari fiscali abilitati, si dovrebbe fare riferimento alla intera norma relativa a tale funzione e non solo alla lettera a) del comma 3 dell’art. 3 del DPR n.322/98. Pertanto si chiede che tale indicazione venga modificata con riferimento all’intera norma ovvero ‘articolo 3, comma 3, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322’, evitando così una incomprensibile discriminazione tra le varie categorie di intermediari fiscali abilitati, pur se su un adempimento alternativo rispetto all’obbligo principale del sub-appaltatore. La seconda è appunto relativa all’attestazione del sub-appaltatore, l’art. 13 ter non indica modalità e contenuti dell’attestazione del sub-appaltatore, sarebbe pertanto opportuno un intervento di  chiarimento ed indicazioni in merito […]“.

L’Int, in attesa di chiarimenti, ha intanto diramato una nota ai propri iscritti dando indicazioni di massima su come produrre la documentazione e l’attestazione da parte del sub-appaltatore, precisando che si tratta di indicazioni meramente di supporto, non derivano da norme comportamentali o schemi previsti dalla Legge, pertanto non hanno carattere di obbligatorietà, sono unicamente comunicate al fine di sopperire alla mancanza di precise indicazioni da parte del Legislatore.

A gennaio 2013 gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche

Il Decreto Sviluppo, approvato qualche giorno fa, ha dato il via ad uno stanziamento di incentivi statali, da gennaio 2013, per l’acquisto di auto a basso impatto ambientale.
Che siano elettriche, ibride, a idrogeno, poco importa, perciò gli italiani potranno approfittarne e scegliere la vettura che più fa al caso loro.

In un convegno organizzato a Milano dal titolo “Una scossa alla città”, è stato affrontato il tema delle auto “alternative”, alla luce anche del calo di vendite di automobili “normali” che sta interessando il 2012: a salire è solo il numero di macchine da rottamare, mentre l’acquisto di vetture nuove è sempre meno.

Chissà che gli incentivi non riescano convincere gli automobilisti ad un cambio di rotta e ad un investimento in una valida alternativa alle auto di vecchia generazione. I motivi principali sono due: rispettare l’ambiente e, ovviamente, risparmiare sui carburanti.
Per ora, sembra che in pochi abbiano deciso di prendere questa rotta, perché gli acquisti di auto ibride ed elettriche sono quasi al palo, a causa di prezzi ancora troppo alti per essere concorrenziali.
A questo proposito, un italiano su tre si è detto favorevole agli incentivi, che quindi potrebbero servire per sbloccare un mercato ancora fermo.

Il finanziamento prevede lo stanziamento di 140 milioni di euro, suddivisi in 50 milioni per il 2013 e 45 milioni per il 2014 e il 2015.
L’incentivo al singolo verrà corrisposto in base alla quantità di emissioni della nuova auto acquistata per un massimo di 5000 euro (per autovetture da 0 a 50 g/km di CO2).
In realtà, comunque, solo il 30% di questi soldi saranno erogati ai privati cittadini, perché il 70% verrà destinata a taxi, veicoli commerciali e auto aziendali con il vincolo di rottamare un vecchio veicolo. Questo vincolo, invece, non sussiste per i privati.

Gli addetti ai lavori non hanno accolto con grande entusiasmo questa decisione, sia perché gli incentivi, che dovevano partire quest’anno, sono stati slittati al 2013, sia perché la cifra che andrebbe a scontare l’acquisto della nuova auto è stata considerata irrisoria. Ma anche il vincolo di rottamazione ha fatto storcere il naso a molti.

Ma gli incentivi potrebbero comunque essere la scossa che potrebbe smuovere il mercato, anche se alcuni segnali ci sono già, come ad esempio Enel che, da primo fornitore energetico, ha siglato un accordo con Nissan, per la promozione di un pacchetto comprendente l’acquisto di una vettura elettrica e la fornitura casalinga di elettricità necessaria per la ricarica presso il proprio garage.

Insomma, questo è solo il primo passo, ma la strada da percorrere è ben chiara.

Vera MORETTI

Decreto sviluppo, le principali novità fiscali

Le principali novità contenute nel Dl 83/2012 con “misure per la crescita del Paese”, la cui legge di conversione è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’11 agosto.

Iva per cassa
Passa da 200mila a 2 milioni di euro la soglia di volume d’affari che apre alla liquidazione dell’Iva “per cassa”.

Interessi da project bond: imposta agevolata
Viene concesso un regime fiscale agevolato alle obbligazioni emesse da società di progetto per finanziare investimenti in infrastrutture o servizi di pubblica utilità. Il regime agevolato ha lo scopo di attrarre capitali su questi titoli, permettendo la tassazione degli interessi che ne derivano al 12,5% anziché al 20%.

Bonus energia e ristrutturazioni edilizie
Ancora sei mesi per usufruire della detrazione fiscale del 55% relativa agli interventi di riqualificazione energetica. Lo sconto è stato prorogato fino al 30 giugno 2013, rimanendo distinto fino a quella data dal bonus per le ristrutturazioni edilizie, salito al 50% dei costi sostenuti fino a un limite massimo di 96mila euro di spesa contro i precedenti 48mila.

Aerotaxi
Il tributo sugli aerotaxi viene esteso anche ai voli effettuati tramite elicottero ma, per le tratte non superiori a 100 chilometri, il prelievo scende a 10 euro.

Assunzioni qualificate
Un contributo concesso sotto forma di credito d’imposta alle imprese che assumono a tempo indeterminato nuovo personale “altamente qualificato” (ossia con un dottorato di ricerca universitario o una laurea magistrale in discipline tecniche o scientifiche) e impiegato in attività di ricerca e sviluppo. Il beneficio fiscale, utilizzabile soltanto in compensazione, è pari al 35% delle spese sostenute per le assunzioni a tempo indeterminato, con un limite massimo di 200mila euro all’anno per impresa. Parte dei fondi stanziati (2 milioni di euro per il 2012 e 3 a decorrere dall’anno 2013) è stata riservata alle imprese che hanno sede o unità locali nei territori dei comuni colpiti dal terremoto in Emilia.

Incentivi alle auto ibride dal Decreto Sviluppo

Il 25 luglio scorso è stato approvato, alla Camera, un emendamento al Decreto Sviluppo, e in attesa dell’approvazione definitiva al Senato, che prevede uno stanziamento 210 milioni in tre anni di cui 150 come bonus fino a 5000 euro per l’acquisto di auto elettriche o ibride a basse e bassissime emissioni di c02.

Il 70% di questo importo è rivolto alle sole auto aziendali o destinate al servizio pubblico, previa la rottamazione della vecchia auto.
Ci saranno poi altri 20 milioni che annualmente saranno destinati ad un Piano Nazionale complessivo con l’obiettivo di diffondere i nuovi veicoli coinvolgendo le istituzioni locali per favorire la realizzazione delle infrastrutture necessarie, in primo luogo le colonnine per la ricarica, e la regolamentazione dei piani territoriali e di norme edilizie, oltre all’incarico all’ autorità per l’energia di prevedere tariffe agevolate dell’energia elettrica.

Questo emendamento, che vuole favorire la diffusione e lo sviluppo di auto ibride, tende alla “realizzazione di reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica e la sperimentazione e la diffusione di flotte pubbliche e private di veicoli a basse emissioni complessive, con particolare riguardo al contesto urbano, nonché l’acquisto di veicoli a trazione elettrica o ibrida.

Per arrivare a ciò, occorre muoversi in direzioni diverse:

  • previsione di disposizioni legislative regionali entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, in regola con le disposizioni europee ed internazionali, ed adeguamento delle normative locali di pianificazione territoriale. Si affida inoltre l’incarico all’Autorità per l’energia per la definizione di criteri e tariffazione specifica per l’uso dell’energia elettrica nel settore della mobilità urbana.
  • istituzione del Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica contenente “ le linee guida per garantire lo sviluppo unitario del servizio di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica sul territorio nazionale,” finanziato da un fondo di 70 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013,2014,2015 istituito con questo emendamento presso il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti .
  • Stanziamenti per la ricerca, finalizzati alla progettazione dei dati e dei sistemi interconnessi necessari per supportare le reti locali delle stazioni di ricarica; alla valutazione delle problematiche esistenti e dei probabili sviluppi futuri relativi agli aspetti normativi e commerciali delle reti infrastrutturali; allo sviluppo di soluzioni per l’integrazione e l’interscambio tra dati e sistemi delle stazioni di ricarica e delle unità di bordo con piattaforme di infomobilità per la gestione del traffico in ambito urbano; alla ricerca sulle batterie ricaricabili.

Il fondo incentivi di 50 milioni per il 2013 è composto da 15 milioni di euro per acquisto di auto con emissioni fino a 95g/km suddivisi in: 9 milioni (70 % del fondo) destinati allo svecchiamento del parco auto per uso di terzi o auto aziendali e richiede la contestuale rottamazione di un veicolo di almeno 10 anni di vita; 6 milioni (30 %) per tutte le categorie senza necessità di rottamazione di un vecchia auto; 35 milioni esclusivamente per veicoli aziendali o destinati all’uso di terzi con emissioni di CO2 non superiori ai 120g/km ,con contestuale rottamazione di auto immatricolate da almeno 10 anni.

A coloro che approfitteranno di questi incentivi, verranno riconosciuti sconti del 20%, fino ad un massimo di 5.000 euro, per i veicoli a basse emissioni complessive che producono emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km; 20% del prezzo di acquisto, fino ad un massimo di 4.000 euro, per i veicoli a basse emissioni complessive che producono emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km; 20% del prezzo di acquisto, fino ad un massimo di 2.000 euro, per i veicoli a basse emissioni complessive che producono emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km.

Il bonus è valido anche per gli anni 2014 e 2015, anche se la percentuale dovrebbe scendere al 15%.
Per quanto riguarda l’acquisto da parte delle imprese, le regole per la rottamazione sono piuttosto ferree.
A questo proposito, infatti, la macchina vecchia deve essere della medesima categoria del veicolo nuovo, essere intestate da almeno 12 mesi allo stesso soggetto o ad uno dei suoi famigliari .

Vera MORETTI

Il decreto sviluppo è diventato legge

Il decreto sviluppo è legge: il 3 agosto, dunque, è stata data l’approvazione definitiva ed è stato ufficialmente pubblicato.

Sono state aggiunte modifiche alla Riforma Fornero sul lavoro e riguardano, in particolare un credito di imposta per le nuove assunzioni di profili altamente qualificati, pari al 35% della spesa fino a un massimo di 200 mila euro.
Vengono inoltre modificati i requisiti per le partite Iva, che saranno calcolati su due anni solari.

Importanti sono anche le agevolazioni fiscali, a favore soprattutto di professionisti ed imprese. In particolare, si tratta della possibilità di liquidare l’Iva per la cassa.
Per imprese e professionisti con volumi d’affari fino a 200 mila euro, ad esempio, il limite sale a 2 milioni di euro, e cambia anche la modalità: chi opta per tale sistema dovrà applicare il principio della cassa sia all’Iva a debito che all’Iva a credito e la scelta non influirà sul proprio cliente o fornitore che potrà detrarre l’Iva normalmente.
In questo modo, perde importanza l’indicazione sulla fattura dell’esigibilità differita dell’Iva.

L’Iva differita ha comunque una “scadenza annuale”: trascorso questo lasso di tempo l’Iva sia a debito che a credito dovrà concorrere alla liquidazione dell’imposta e diventare quindi definitiva. L’eccezione riguarderà il cliente assoggettato a procedure concorsuali o esecutive.

Le agevolazioni riguardano anche l’edilizia e il risparmio energetico, con un aumento dal 36% al 50% per i lavori di ristrutturazione edilizia i cui bonifici saranno eseguiti entro il 30 giugno 2013 con aumento del limite di 48.000 euro per immobile a 96.000 euro.
Per quanto riguarda la detrazione del 55% per il risparmio energetico, è stata prorogata, dal 31 dicembre 2012, fino al 30 giugno 2013.

Ad approfittare di questa proroga saranno soprattutto i soggetti Ires, mentre le persone fisiche si avvarranno della detrazione del 50%, che prevede procedure più semplici e snelle.

Alcune modifiche riguardano anche le società a responsabilità semplificata e la possibilità di costituire la srl con un capitale sociale di un euro non solo per i giovani fino a 35 anni, ma anche ai meno giovani, per favorire una ripresa a chiunque si trovi in difficoltà, indipendentemente dall’età.

Novità anche per la deducibilità delle perdite su crediti. L’art. 33 del decreto sviluppo modifica l’art. 101 del Tuir prevedendo la possibilità di dedurre fiscalmente le perdite su crediti di modesto ammontare.
Viene pertanto stabilito che i crediti che non superano 2500 euro elevato a 5 mila per le imprese di grandi dimensioni e che sono scaduti da oltre sei mesi,possono essere considerati certi.

Vera MORETTI

INT: dismissioni, avanti così ma…

I tributaristi italiani confermano di avere un occhio sempre attento alla e critico sulla vita economica e istituzionale italiana. Il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, è infatti intervenuto sulle recenti misure del governo per le dismissioni del patrimonio pubblico e per la crescita sostenibile: accolte con favore ma, evidenzia Alemanno, per giovani e micro-imprese bisogna fare di più.

Circa la dismissione di parte del patrimonio pubblico – ha detto Alemannovorrei evidenziare che nel Gruppo di lavoro su bilancio e patrimonio pubblico, già presieduto dal Prof. Giarda oggi Ministro del Governo Monti , si è più volte richiesto un intervento concreto e controllato in tal senso, è poi evidente che il corposo pacchetto di misure per la crescita approvato dal CDM venga accolto in termini positivi, ma da una prima lettura pare sia più indirizzato alla grande impresa che non alle imprese di piccole dimensioni o meglio alle micro-imprese del settore commerciale ed artigianale che sono importantissime per l’economia del nostro Paese. Inoltre per giovani e non, si sarebbe dovuto modificare l’attuale nuovo regime dei contribuenti minimi innalzando il limite di ricavi oggi fermo a 30.000,00 euro magari portando l’aliquota dell’ imposta sostitutiva al 10% – 15% per compensare il minor gettito erariale. Ma ripeto tutto ciò che può contribuire alla crescita ed alla trasparenza ben venga, ad esempio bene l’innalzamento al 50% per la detrazione degli interventi edilizi ed il provvedimento sull’IVA per le imprese costruttrici. Positivo il contributo in forma di credito d’imposta per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato. Benissimo poi la trasparenza per le spese della P.A. Mi auguro che il CDM prosegua su questa strada e possa in futuro approvare ulteriori interventi anche di semplificazione amministrativa“.

Insomma, bravi ma non fermatevi qui.

Il governo si sveglia, ecco il Decreto Sviluppo

Vediamo se l’Italia crescerà davvero. E’ stato infatti approvato dal Consiglio dei ministri il decreto Sviluppo: 61 articoli e 70 pagine per provare a far ripartire il Paese. Ecco le principali novità: esclusione dall’Imu per le aziende, creazione dell’Agenzia Italia Digitale e via su internet ai contributi per imprese oltre mille euro. I soldi necessari a finanziare alcuni articoli del decreto saranno trovati tramite tagli alla pubblica amministrazione e ai ministeri.

Per l’Imu il decreto esenta dalla tassa le aziende per un periodo non superiore a tre anni dall’ultimazione dei lavori (immobili, magazzino, fabbricati costruiti e destinati alla vendita). Sale dal 36% al 50% la quota di detrazione Irpef per la riqualificazione energetica (fino al 30 giugno 2013). Nasce, inoltre, l’Agenzia per l’Italia digitale che porta alla chiusura di DigitPA e Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione.

Per le imprese via al credito d’imposta del 35%, con un limite massimo di 200mila euro annui, per l’assunzione di personale qualificato. Le aziende colpite dalla crisi con prospettive di ripresa non saranno obbligate a dichiarare il fallimento ma potranno ricorrere al concordato preventivo. Via libera anche alle obbligazioni da parte delle società di progetto: i project bond saranno “appetibili per gli investitori” per realizzare nuove infrastrutture anche grazie al capitale privato.

Sugli incentivi, dice Passera, è stato fatto “un lavoro molto grosso: avevamo 43 leggi di incentivazione che sono state bloccate, interrotte e sono state recuperate parecchie centinaia di milioni, oltre 2 miliardi per il Fondo per la crescita sostenibile“. Prevista anche una Srl semplificata per tutti, compresi gli azionisti sopra i 35 anni.

Sulla green economy, il provvedimento in esame prevede finanziamenti a tasso agevolato per i progetti di investimento che prevedono l’occupazione aggiuntiva a tempo indeterminato di giovani con età non superiore ai 35 anni alla data dell’assunzione. “I decreti per l’incentivazione all’energia rinnovabile elettrica che saranno pubblicati a breve e quello in preparazione per le rinnovabili termiche e l’efficienza energetica sosteranno fortemente gli investimenti“, dice poi Passera.

Infine, viene istituito per l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura un fondo per il finanziamento dei programmi nazionali di distribuzione di derrate alimentari alle persone in stato di povertà nel territorio italiano. Prorogata al 31 dicembre 2012 l’emanazione del decreto con le disposizioni per impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente.