Decreto fiscale, ecco tutte le novità: sicurezza sul lavoro, incentivi auto, cassa integrazione e cartelle

Arrivano le novità del decreto Fiscale approvato dal Consiglio dei ministri. Tra queste, la stretta sulle imprese che non rispettano la sicurezza sul lavoro, il rifinanziamento (parziale) degli incentivi sull’acquisto di un’auto, la cassa integrazione Covid, il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali e i fondi per il Reddito di cittadinanza.

Decreto fiscale e irregolarità sul lavoro: si abbassa la soglia di irregolari che dà luogo alla sospensione

Sulle imprese arriva la stretta in merito alla sicurezza sul lavoro. Infatti scende al 10% (dal 20%) il tetto degli addetti irregolari sui luoghi di lavoro che fa scattare la sospensione dell’attività. Il provvedimento prevede che non sia più necessaria la recidiva. In caso di violazione, scatta da subito la sospensione dell’attività. Il decreto rafforza anche le competenze dell’Ispettorato del lavoro: insieme alle aziende sanitarie del territorio dovranno intensificare la vigilanza del rispetto della norma. Si rafforzerà anche l’organico dell’Ispettorato: in arrivo concorsi per 1.024 nuovi posti oltre al bando di 1.122 in corso.

Aziende irregolari per a sicurezza: cosa fare per riprendere l’attività?

In caso di violazione del decreto Fiscale e della sospensione, l’azienda per riprendere l’attività dovrà ripristinare le condizioni regolari di svolgimento del lavoro. Si prevede anche il pagamento di una somma aggiuntiva. L’importo varia da 300 a 3000 euro per ogni lavoratore: vale la gravità della violazione. L’importo da pagare si moltiplica per due nel caso in cui l’azienda sia incorsa, nei 5 anni prima, già in un provvedimento di sospensione. Durante la sospensione, l’azienda non potrà avere contatti con la Pubblica amministrazione.

Decreto fiscale, le novità per gli incentivi auto

Cifre ben più modeste rispetto al 2021 sono state riservate dal decreto Fiscale sugli incentivi auto. Infatti l’ecobonus è stato rifinanziato di soli 100 milioni di euro dei quali:

  • 65 milioni andranno all’acquisto di nuove vetture a basso impatto ambientale, da 0 a 60 g/km di CO2. Si tratta, in buona sostanza, dei modelli plug in (ibridi) e delle auto elettriche;
  • 10 milioni di euro andranno alle auto mediamente impattanti per l’ambiente (da 61 a 135 g/km). Rientrano in questa categoria le vetture ibridi semplici e vari modelli Euro 6 a benzina e a gasolio;
  • per le auto usate il decreto Fiscale destina 5 milioni di euro.

Proroga Cassa integrazione Covid nel decreto Fiscale: da 9 a 13 settimane fino al 31 dicembre 2021

Il decreto Fiscale del governo prevede anche il rifinanziamento della Cassa integrazione Covid. La proroga è di 13 settimane per:

  • le piccole imprese del terziario;
  • il commercio;
  • gli artigiani;
  • grande distribuzione;
  • giornalisti.

Le 13 settimane vanno utilizzate dal 1° ottobre scorso al 31 dicembre 2021. Devono essere già state utilizzate tutte le precedenti 28 settimane di proroga della Cassa integrazione Covid. Proroga di 9 settimane, invece, per i settori tessili, dell’abbigliamento e delle calzature. L’utilizzo delle settimane deve avvenire sempre nel periodo dal 1° ottobre al 31 dicembre 2021 e devono essere state utilizzate le 17 settimane concesse precedentemente. La proroga della Cig Covid ha un costo di 878,4 milioni di euro.

Cartelle esattoriali, più tempo per pagarle

Altri 5 mesi (150 giorni) vengono concessi per il pagamento delle cartelle notificate dall’agente pubblico della riscossione. La notifica deve essere avvenuta dal 1° settembre 2021 fino al 31 dicembre 2021. Benefici anche per non perdere i vantaggi della rottamazione ter e del saldo e stralcio. Infatti, si possono saldare le rate del 2020 non ancora versate entro la scadenza del 30 novembre in un unico pagamento insieme alle rate rientranti nella pace fiscale di quest’anno. Inoltre, il piano di rateizzazione non decade per i contribuenti che hanno dilazionato i debiti con richiesta prima dell’8 marzo 2020.

Decreto Fiscale, rifinanziato il congedo parentale delle famiglie

Il decreto Fiscale procede anche al rifinanziamento dei congedi parentali al 50% delle famiglie. Il congedo va a favore sia dei lavoratori dipendenti che autonomi genitori di figli fino a 14 anni. I lavoratori possono assentarsi da lavoro per i casi di sospensione dell’attività educativa e didattica del figlio. La durata della sospensione può essere per tutta per una parte dell’infezione o per la quarantena che sia stata disposta dalle autorità sanitarie. Per i figli da 14 a 16 anni di età il congedo non è retribuito. Rifinanziato anche il fondo dell’Inps per la malattia dei lavoratori posti in quarantena.

Nuovo patent box rafforzato per le imprese dal decreto Fiscale

Va in pensione il vecchio patent box e il decreto Fiscale introduce e rafforza la deducibilità di quello nuovo. Nel provvedimento del governo si prevede la deduzione rafforzata del 90% relativa ai costi sostenuti per la ricerca e lo sviluppo. I costi deducibili, anche ai fini dell’Irap, devono essere stati sostenuti per:

  • software coperti da copyright;
  • marchi di impresa;
  • brevetti industriali;
  • modelli, disegni, formule delle imprese nello svolgimento della propria attività.

Le imprese che hanno in corso procedure con il vecchio patent box possono richiedere di accedere al più vantaggioso nuovo strumento.

Decreto Fiscale, 200 milioni al Reddito di cittadinanza

Dal decreto Fiscale arriva anche il rifinanziamento per 200 milioni del Reddito di cittadinanza. Salvaguardati anche 100 mila posti di lavoro di somministrati assunti con contratto a tempo indeterminato dalle Agenzie per il lavoro. Si tratta di lavoratori mandati a tempo determinato presso le imprese utilizzatrici. Il provvedimento cancella la scadenza del 31 dicembre 2021 per i 24 mesi della missione stessa.

Che cosa sono le deduzioni IRAP?

Cosa sono le deduzioni IRAP? Prima di rispondere al quesito, è bene sottolineare che stiamo parlando di un’imposta regionale sul reddito delle attività produttive. Le quali attività sono soggette a tale imposta se sono finalizzate alla produzione, allo scambio di beni o alla prestazione dei servizi. Solitamente, sono soggette all’IRAP quasi tutte le società di capitali e di persone, ma, in alcuni casi, anche i professionisti e i lavoratori autonomi.

La base imponibile è il valore della produzione netta realizzata nelle Regioni o nelle Province autonome. Ognuna di esse, però, può modificarne le aliquote a seconda del settore di attività di appartenenza e per categorie di soggetti passivi, pur sempre entro i limiti stabiliti dalla legge statale. Inoltre, l’IRAP è soggetta a modifica non solo per quanto concerne l’aliquota, ma anche le detrazioni e le deduzioni, nonché all’introduzione di speciali agevolazioni.

Chi deve pagare l’IRAP 2021

Tutti i soggetti che devono pagare l’IRAP:

  • S.p.A., S.a.p.a., S.r.l., S.o.C., le mutue assicuratrici, gli enti pubblici e privati diversi dalle società e i trust;
  • S.n.c., S.a.s., o quelle equiparate e le persone fisiche titolari di reddito di impresa;
  • esercenti di lavoro autonomo, società semplici o equipollenti;
  • produttori agricoli il cui reddito agrario supera i 7.000 euro;
  • enti pubblici e privati diversi dalle società residenti nel territorio dello Stato che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, le società e tutti gli enti con e senza personalità giuridica, non residenti del territorio dello Stato;
  • le Amministrazioni Pubbliche, regioni, province, comuni, comunità montane.

Chi non paga l’IRAP

Possono non rientrare ai fini IRAP le persone fisiche che conseguono redditi da lavoro autonomo, derivanti dall’esercizio di arti e professioni, nel caso in cui l’attività professionale sia svolta in assenza di organizzazione di capitali o di lavoro altrui.

Inoltre, sono esentate dal pagamento dell’IRAP:

  • Le attività soggette al regime forfettario;
  • Fondi pensione, comuni d’investimento, gruppi economici di interesse europeo;
  • produttori agricoli titolari di reddito agrario inferiore a 7.000 euro;
  • Lavoratori autonomi o d’impresa che producono redditi occasionali;
  • Redditi da co.co.co.;
  • Rendite per affitti di terreni o fabbricati.

Deduzioni IRAP

Sono ammessi in deduzione dal calcolo della base imponibile IRAP, soprattutto le micro imprese, l’inserimento nel mondo del lavoro che coinvolge in particolare i giovani, la ricerca.

Ma passiamo alle deduzioni concessi ai datori di lavoro come incentivo all’assunzione di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato. I costi vengono dedotti se c’è un incremento occupazionale stabile rispetto al periodo di imposta precedente. Inoltre, tale tipo di deduzione si può cumulare a quella del cuneo fiscale e spetta ai professionisti, ditte individuali, società di persone e di capitali.

Nel modello IRAP va indicata in corrispondenza del rigo IS6. La deduzione per l’assunzione a tempo indeterminato del lavoratore dipendente equivale al minore tra le due seguenti voci:

  • Costo effettivo del lavoratore assunto
    Per ogni nuovo dipendente assunto (massimo 15.000 euro) relazione alla durata del rapporto di lavoro.
  • Incremento costo personale
    Va valutato l’incremento complessivo del costo di tutti i lavoratori dipendenti (voci B9 e B14 del conto economico).

Altre deduzioni

  • Assicurazione infortuni: Possibilità di detrarre i costi sostenuti per i contributi delle assicurazioni obbligatorie per legge contro l’infortunistica sul lavoro.
  • Deduzioni forfetarie per i dipendenti: Per ciascuno di essi assunto a tempo indeterminato è possibile portare in deduzione dal calcolo della base imponibile 7.500 euro (13.500 se lavoratrici) o 15.000 euro (21.000 euro per tutte le lavoratrici e per i lavoratori under 35 anni).
  • Contributi previdenziali e assistenziali: rappresentano costi da dedurre dal calcolo dell’Irap 2021 tali contributi dei lavoratori dipendenti. Sono escluse le aziende che operano in regime di concessione e a tariffa nel settore energetico, acqua, poste, trasporti, infrastrutture, trattamento rifiuti e acque di scarico.
  • Spese varie: si possono dedurre dalla base imponibile i costi sostenuti per addetti a ricerca e sviluppo, apprendisti, contratti di formazione e disabili.
  • Altre deduzioni: 1.850 euro per ciascun dipendente che concorre alla formazione del valore della produzione (max cinque dipendenti e 400.000 euro di produzione), costi residui per il personale, incremento della base occupazionale (solo se le assunzioni sono a tempo indeterminato e fino ai due anni successivi all’assunzione).
  • Attività all’estero: se il soggetto contribuente è residente in Italia ma svolge le sue attività anche all’estero, ma le deduzioni vengono riconosciute solo per il personale impiegato sul territorio nazionale.
  • Lavoratori stagionali: c’è la possibilità di dedurre dalla base imponibile per il calcolo dell’Irap il 70% del costo sostenuto per codesti lavoratori se impiegati per almeno 120 giorni.
  • Deduzione forfetaria per chi non ha lavoratori dipendenti: credito di imposta pari al 10% dell’Irap lorda indicata in fase di dichiarazione.

Ti potrebbe interessare leggere per approfondire l’argomento i seguenti nostri articoli: