Ecobonus moto e scooter, elettrici e ibridi: ripartiti gli incentivi, sconto fino al 40%

Sono ripartiti dal 13 gennaio 2022 gli ecobonus sulle moto e sugli scooter elettrici e ibridi. Lo sconto finale sul prezzo di acquisto di un motoveicolo nuovo può essere del 30% e del 40% a seconda della rottamazione, che non è obbligatoria. Per il 2022 sono stati stanziati 20 milioni di euro. I finanziamenti saranno di 150 milioni di euro fino al 2026. Lo stanziamento prevede risorse per 20 milioni di euro per gli anni dal 2021 al 2023 e di 30 milioni di euro per ogni anno dal 2024 al 2026.

Incentivi moto e scooter elettrici e ibridi 2022, quante risorse a disposizione?

Dalle ore 10 del 13 gennaio 2022 sono partiti gli ecobonus per l’acquisto di una moto o di uno scooter elettrici o ibridi. Le risorse stanziate dal governo nella legge di Bilancio per il 2022 sono pari a 20 milioni di euro per l’anno in corso. Nelle prime 24 ore dall’inizio della domanda dell’ecobonus sono stati già 630 mila euro. L’ecobonus è la misura promossa dal ministero per lo Sviluppo Economico che offre contributi per acquistare i veicoli a ridotte emissioni, secondo quanto previsto dalla legge di Bilancio 2019 e dalle susseguenti modifiche normative.

Contributi moto e scooter 2022, chi può presentare domanda?

Il contributo per le moto e gli scooter elettrici e ibridi possono essere richiesti da chi acquisterà un mezzo a due ruote entro il 2026. Le categorie alle quali prestare attenzione nell’acquisto del mezzo sono L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e ed L7e. Si tratta di ciclomotori, di motocicli, inclusi i sidecar e i tricicli, e i quadricicli. In quest’ultima categoria sono inclusi sia i motoveicoli leggeri che quelli ordinari. Per tutte le categorie non vi sono limiti di potenza.

Ecobonus moto e scooter, quali sono le modalità di erogazione dell’incentivo?

La modalità di erogazione dell’ecobonus sulle moto e sugli scooter avviene anno per anno. Per il 2022 sono stati stanziati 20 milioni di euro. Se le risorse dovessero esaurirsi, si dovrebbe aspettare il ripristino automatico. La partenza dei prossimi 20 milioni di euro è prevista per gennaio del 2023. Dunque le risorse vanno a esaurirsi anno per anno. Potrebbe capitare che la legge di Bilancio 2023 modifichi il bonus oppure destini maggiori finanziamenti. Non è comunque da escludersi che, nel caso in cui dovessero andare esaurite le risorse del 2022, il governo non rifinanzi la misura prima del termine dell’anno.

Incentivi acquisto moto e scooter 2022, quanto vale lo sconto?

Ottimi gli incentivi rientranti nelle risorse per l’acquisto di una moto o di uno scooter elettrico o ibrido nuovi. Il bonus va a detrazione del prezzo di acquista in misura percentuale. Lo sconto è del 30% nel caso in cui si proceda con l’acquisto senza un mezzo da rottamare. L’incentivo sale al 40% nel caso in cui all’acquisto risulta contestuale la rottamazione. Per le due percentuali è previsto un limite massimo del contributo: 3 mila euro per gli acquisti senza rottamazione; 4 mila euro per gli acquisti con rottamazione.

Quali sono i mezzi che si possono rottamare per acquistare una moto o scooter con gli ecobonus?

Se si ha a disposizione una moto o uno scooter da rottamare, è necessario verificare il possesso di determinati requisiti. Innanzitutto i mezzi da rottamare devono essere della categoria L. Inoltre, il motoveicolo da rottamare deve risultare delle classi di emissioni pari a Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3. Risultano esclusi dagli incentivi sulla rottamazione i modelli più recenti e meno inquinanti.

Ecobonus moto e scooter, come si presenta la domanda per l0 sconto sull’acquisto?

L’incentivo sulle moto e sugli scooter elettrici e ibridi viene riconosciuto direttamente dal rivenditore nel momento dell’acquisto. La procedura prevede dunque la prenotazione del contributo da parte del rivenditore una volta firmato il contratto. La prenotazione deve essere effettuata sulla piattaforma del ministero per lo Sviluppo Economico (ecobonus. mise.gov.it). La somma prenotata come incentivo va a scalare in tempo reale le risorse rimaste disponibili dal fondo dei 20 milioni di euro e visibili sulla piattaforma stessa.

 

 

Bonus a imprese e cittadini, quali sono quelli ancora attivi fino alla fine del 2021?

Ancora più di 5 miliardi di euro da assegnare alle imprese e alle famiglie per i bonus del 2021. Alcuni contributi hanno già terminato i fondi e le domande hanno visto l’assegnazione delle somme al 100% come, ad esempio, il bonus terme. Per altri contributi, invece, si è in tempo per presentare le domande. La quota maggiore delle risorse sarà destinata al fondo perduto perequativo che, da solo, vedrà l’assegnazione di oltre 4 miliardi di euro.

Bonus a imprese e cittadini dal Sostegni bis, quante risorse ancora da assegnare entro il 31 dicembre 2021?

I bonus, per lo più provenienti dal decreto Sostegni bis, hanno svincolato fondi per 10,5 miliardi di euro, da sommare ai 34 miliardi di euro delle norme autoapplicative. Finora circa l’89% delle risorse è stato già assegnato. Rimangono ancora da distribuire fondi per oltre 5 miliardi di euro, corrispondenti al rimanente 11%. Per alcuni bonus è necessario tuttavia presentare presto la domanda per evitare di arrivare quando le risorse siano già terminate.

Fondo perduto perequativo, da quando si potranno presentare le domande?

Oltre 4 miliardi di euro saranno assegnate alle partite Iva con il fondo perduto perequativo. Il contributo andrà a beneficio dei lavoratori autonomi che abbiano subito un calo degli utili o un aumento delle perdite per almeno il 30% in relazione al periodo di emergenza sanitaria ed economica. Il relativo decreto è stato firmato dal ministero dell’Economia, ma non è stato ancora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Con la pubblicazione, dovrebbe arrivare anche l’accesso alla piattaforma per la presentazione della domanda. Il tutto dovrebbe avvenire entro la fine di novembre per i 30 giorni di tempo per l’invio della domanda entro il 31 dicembre 2021.

Bonus con bandi ancora aperti, quello Tv e affitti

Il bonus Tv aveva il click day per la presentazione della domanda a partire dal 23 agosto 2021. Tuttavia sono ancora disponibili le risorse: si può presentare domanda fino al 31 dicembre 2022, a meno che non vadano esaurite. Possono presentare domanda tutti i cittadini italiani, senza limiti di Isee. La condizione necessaria è che si sia in regola con il pagamento del canone della Rai. Scadeva il 6 ottobre 2021 il bonus affitti. L’Agenzia delle entrate, con il provvedimento del 27 ottobre 2021, ha stabilito che a chi ha presentato domanda verrà erogato il 100% del contributo. Il bonus spetta ai locatori degli immobili a uso abitativo che dal 25 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021 abbiano accordato al conduttore una riduzione del canone del contratto di locazione.

Bonus vacanze, si può ancora usufruirne fino al 31 dicembre 2021

Chi aveva presentato domanda per il bonus vacanze può ancora usufruirne (se non l’ha fatto) entro il 31 dicembre 2021. La richiesta andava fatta entro la fine del 2020 dalle famiglie con Isee non eccedente i 40 mila euro. Dall’ultimo monitoraggio risultano risorse ancora non utilizzate per mezzo miliardo di euro. Entro la fine dell’anno, dunque, si potranno pagare le vacanze anche ad agenzie viaggio e tour. operator.

Bonus acqua potabile, più tempo per presentare la domanda

C’è più tempo per poter richiedere il bonus acqua potabile. Si tratta di un contributo spettante per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e la fine del 2022 da chi decide di acquistare e installare dei depuratori per filtrare, mineralizzare, raffreddare o aggiungere anidride carbonica all’acqua. L’ammontare delle spese deve essere comunicato all’Agenzia delle entrate nel mese di febbraio dell’anno successivo a quello nel quale si è sostenuto il costo.

Bonus condizionatori da richiedere in fase di dichiarazione dei redditi

Il bonus condizionatori deve essere richiesto durante la dichiarazione dei redditi o la presentazione del modello Unico o 730. Si può utilizzare il bonus con uno sconto immediato nella fattura o come detrazione fiscale da convertire in credito di imposta cedibile. In quest’ultimo caso, il contributo viene assegnato nel caso di bonus condizionatori senza l’ecobonus per la ristrutturazione. È inoltre necessario comunicare all’Enea i lavori effettuati entro 90 giorni dalla fine degli stessi. Possono beneficiare del bonus i residenti e non residenti, proprietari dell’immobile sul quale vengono fatti gli interventi. Non c’è limite di Isee e il bonus può essere fruito anche dai titolari di reddito di impresa.

Bonus sanificazione, domanda scaduta: ai richiedenti il 30% della spesa a fondo perduto

È scaduto il termine per presentare domanda per il bonus sanificazione. La data finale delle domande era il 4 novembre 2021. Invitati alla presentazione delle domande erano i soggetti che svolgono attività di impresa, di arti e di professioni, gli enti non commerciali del Terzo settore, gli enti religiosi civilmente, le strutture ricettive non alberghiere e non imprenditoriali. L’aggiornamento arriva dall’Agenzia delle Entrate che ha stabilito la misura del 30% delle spese sostenute per la sanificazione alle imprese che hanno comunicato il relativo costo sostenuto entro il 4 novembre scorso.

Incentivi auto, rimangono ancora disponibili risorse per acquisto di nuovo e usato

Sono già partiti invece i nuovi incentivi ecobonus per l’acquisto di veicoli non inquinanti nuovi o usati che vanno a sommarsi alle risorse residue dei precedenti provvedimenti. Rimangono dunque disponibili dai precedenti decreti circa 210 mila euro per i veicoli N1 e M1 elettrici dalla legge di Bilancio 2021; circa 37 milioni per i veicoli usati; oltre 7 milioni di per i veicoli di categoria L. Si può presentare domanda sulla piattaforma Ecobonus del sito del ministero per lo Sviluppo economico.

Bonus fino a 4000 euro per moto, scooter e ciclomotori elettrici e ibridi: ancora incentivi fino a fine 2021

Avanzano ancora risorse per il bonus fino a 4000 euro per le moto, i ciclomotori, i tricicli e i quadricicli elettrici e ibridi. L’importo massimo è raggiungibile in caso di rottamazione, ma se non si ha un motorino da demolire si possono utilizzare ugualmente incentivi per l’acquisto di un nuovo mezzo. Fino al 31 dicembre 2021 avanzano ancora risorse da dare come incentivi. Tuttavia la misura è divenuta ormai quasi strutturale e, fino al 2026, saranno previsti ulteriori incentivi, comprese le risorse che eventualmente dovessero residuare dal 2021.

Bonus moto e ciclomotori, quanti fondi sono a disposizione nel 2021?

Nel 2021 sono stati stanziati 28,5 milioni di euro per gli incentivi sugli acquisti di moto, ciclomotori, scooter, tricicli e quadricicli ibridi oppure elettrici. Ai 20 milioni di euro di fondi stanziati per il 2021 si sono aggiunti 8,5 milioni che residuavano dagli anni precedenti. Fino al 31 dicembre 2021 sono rimasti più di dieci milioni di euro di incentivi per i quali fare domanda. Se dovessero avanzare, i fondi di competenza del 2021 andranno ad aggiungersi ai 20 milioni che verranno stanziati per il 2022. La misura, dunque, avrà una continuità nell’assicurare il ricambio delle due, tre e quattro ruote.

Chi può richiedere il bonus per moto e scooter?

Il bonus può essere richiesto per l’acquisto di moto, di scooter, di ciclomotori, di tricicli e di quadricicli, sia a trazione elettrica che ibrida. Le categorie sono contrassegnate con le seguenti sigle:

  • L1e;
  • L2e;
  • L3e;
  • L4e;
  • L5e;
  • L6e;
  • L7e.

Non rientrano nella possibilità di richiedere il bonus le biciclette a pedalata assistita. Infatti, queste ultime sono considerate velocipedi e, attualmente, su questi mezzi non è previsto alcun incentivo per l’acquisto.

Quanto si può richiedere di bonus per moto e scooter?

Il bonus scooter e moto si può richiedere per un incentivo che copre il 30% del prezzo di acquisto, se non si ha un motorino da rottamare. Il prezzo di acquisto, sul quale viene applicato il bonus del 30%, è da considerare senza Iva, ma laddove necessario comprende il pacco batterie. Il massimo di bonus ottenibile con il 30% è pari a 3 mila euro. Dando un motorino in rottamazione, il bonus sale al 40% del prezzo di acquisto e il massimo del bonus ottenibile è pari a 4 mila euro. L’acquisto può avvenire anche attraverso la locazione finanziaria (leasing) come avviene per gli incentivi auto.

Incentivi moto e scooter elettrici e ibridi, le regole della rottamazione

Il due ruote da rottamare per usufruire del bonus su moto e scooter deve essere posseduto dal richiedente da almeno 12 mesi. Come per i bonus riconosciuti per l’acquisto delle auto, è permessa la rottamazione di un motorino intestato a un familiare convivente. Il motociclo da rottamare, inoltre, deve essere omologato alle classi di emissione Euro zero, Euro 1, Euro 2 oppure Euro 3. Non è indispensabile, invece, che la moto o lo scooter oggetto di acquisto abbia le stesse caratteristiche del due ruote da rottamare. È necessario tuttavia che entrambi i mezzi (quello da acquistare e quello da rottamare) rientrino in una delle categorie contrassegnate con la lettera L. Pertanto, si può acquistare una moto nuova e rottamare un motorino.

Cosa deve fare il venditore o concessionaria per il bonus su moto e scooter?

Per usufruire del bonus sulle moto e sugli scooter è necessario che il venditore o la concessionaria consegnino il due ruote da rottamare a un demolitore. L’operazione è indispensabile per la successiva radiazione dai registri pubblici della Motorizzazione Civile per i ciclomotori. Per tutti gli altri veicoli la radiazione avviene per mezzo del Pra (Pubblico registro automobilistico). La consegna al demolitore deve avvenire entro 15 giorni dal giorno in cui al cliente sia stato dato il nuovo mezzo.

Quanti motoveicoli elettrici sono stati acquistati nel 2021?

I numeri di vendita del 2021 dei motoveicoli elettrici confermano l’andamento del mercato di riferimento di ibridi ed elettrici in forte aumento. Infatti, anche grazie agli incentivi sulle due ruote, nei primi 6 mesi del 2021 l’incremento delle vendite ha fatto registrare un + 54,7% per i ciclomotori, le moto elettriche e gli scooter. Le moto hanno segnato un + 174,3%, più degli scooter + 63%. In calo, rispetto al 2020 anno record per il settore, i ciclomotori (- 4,4%). Bene, anche se fuori dagli incentivi, le vendite delle biciclette a pedalata assistita (157 mila vendute nei primi sei mesi dell’anno). Di quadricicli elettrici ne sono stati venduti nello stesso periodo 1200, contro i 200 dello stesso periodo dello scorso anno.

Ecobonus al via dal 28 settembre 2021 per le auto usate: incentivi fino a 2000 euro

Al via dal 28 settembre 2021 le prenotazioni per l’ecobonus sulle auto usate. La dote stabilita dal governo è di 40 milioni di euro per un incentivo individuale che può variare da 750 a 2000 euro. L’orario di inizio delle prenotazioni è alle 10 del mattino di martedì prossimo. Ciò significa che i concessionari potranno accedere alla piattaforma messa a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico (all’interno del portale ministeriale) per inserire le prenotazioni degli incentivi.

Ecobonus 2021, quale auto bisogna rottamare per avere l’incentivo?

La categoria delle auto usate acquistabili è la M-1 a basse emissioni. L’incentivo funziona con la rottamazione di una vecchia vettura, intestata da almeno 12 mesi all’acquirente o a un suo familiare convivente. La vettura deve essere immatricolata in data anteriore al 1° gennaio 2011. Se immatricolata in data successiva, deve compiere dieci anni entro il 31 dicembre 2021.

Chi può richiedere l’ecobonus per acquistare un’auto usata?

Possono richiedere l’incentivo per comprare un’auto usata solo le persone fisiche che procedano con l’acquisto sul territorio italiano. La vettura da acquistare non deve essere inferiore a Euro 6 con emissioni CO2 non superiore ai 160 g/km. Il prezzo dell’auto da acquistare non deve superare i 25 mila euro in base alle quotazioni medie del mercato.

Incentivo ecobonus auto usate, immatricolazione

L’auto usata da acquistare deve essere stata immatricolata per la prima volta in Italia. Inoltre, non è possibile richiedere l’ecobonus per auto che già abbiano ricevuto incentivi per precedenti misure incluse nelle leggi di Bilancio del 2019 e del 2021. Inoltre, l’auto da rottamare deve essere della medesima categoria di quella da acquistare.

Quanto spetta di incentivo per l’ecobonus auto usate?

Il contributo viene riconosciuto solo con la rottamazione della propria auto, purché rispetti i vincoli di immatricolazione. Possedendo, dunque, un’auto da rottamare, l’entità dell’incentivo ecobonus sulle auto usate varia a seconda delle emissioni della vettura da comprare. Nel dettaglio:

  • per auto da acquistare da 0 a 60 g/km CO2 spetta l’incentivo più alto, ovvero 2 mila euro;
  • per vetture da 61 a 90 g/km CO2 l’incentivo ecobonus scende a mille euro;
  • le auto con emissioni da 91 a 160 g/km CO2 permettono l’incentivo minimo di 750 euro.

Come si applica l’incentivo sull’acquisto di auto usate?

Lo sconto sull’acquisto di un’auto usata (sotto forma di incentivo ecobonus) è applicato direttamente dal concessionario. Infatti, il venditore riconosce lo sconto sul prezzo di acquisto dell’auto per poi recuperare l’entità dell’incentivo sotto forma di credito di imposta. Per recuperare l’incentivo, il concessionario deve presentare il modello F24 in via telematica.

Fino a quando è valido l’ecobonus sulle auto usate?

L’incentivo ecobonus sulle auto usate è previsto dalla legge di conversione del decreto Sostegni bis. Si può accedere agli incentivi entro e non oltre il 31 dicembre 2021. Tuttavia, il decreto stabilisce che il beneficio è vincolato alla disponibilità delle risorse. Ciò significa che la dote di 40 milioni di euro messa a disposizione per le sole auto usate, a fronte di un contributo medio stimabile a 1000 euro, potrebbe rivelarsi esigua. Tuttavia non è escluso che il governo proceda con un rafforzamento delle risorse.

 

 

Ecoincentivi auto: torna l’ecobonus

E’ il caso di dire “era ora!”. L’extrabonus del governo introdotto nel DL Sostegni non era utilizzato in quanto legato a doppio filo all’erogazione dell’Ecobonus. Poiché le risorse concernenti quest’ultimo sono andate esaurite, ne ha pagato lo scotto anche l’extrabonus con un blocco scattato il 25 agosto 2021 a causa di un’interpretazione restrittiva del Ministero dello Sviluppo Economico.

Finalmente, con l’approvazione di una nuova norma da parte del CDM nel Dcreto Legge Infrastrutture, si sono sbloccati 57 milioni di euro di risorse stanziate per il fondo degli eco incentivi auto, al fine di rendere meno pesante, quindi più conveniente l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in fino a 60 g/km di emissione di anidride carbonica. Purtroppo, è da registrarsi una diminuzione del tetto massimo di contributi passato da 8.000 a 6.000 euro per acquistare un’auto full electric con rottamazione. Nessuna novità, invece, per quanto concerne le altre fasce di emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 g/km, vincolati dalla rottamazione.

Le stime previsionali aggiornate ed effettuate sulle prenotazioni, lasciano intendere che le risorse finiranno già entro la prima decade di ottobre, sicuramente prima di novembre 2021. Non proprio una bella notizia. Se lo scopo del governo Draghi era quello di incentivare il mercato della mobilità ecologica destinando ulteriori risorse economiche al fondo ordinario dell’Ecobonus, è anche vero che ci si sarebbe atteso qualcosa di più.

Tuttavia, si sono allungati i tempi per richiedere gli ecoincentivi auto, ciò vuol dire che i consumatori potranno accedervi entro il 30 giugno 2022, per le richieste comprese tra l’1 luglio e il 31 dicembre 2021. Infatti, le nuove scadenze prevedono, come si legge in un nota del Mise, che per le categorie di auto M1, M1 speciali, N1 e L, la procedura è da ritenersi chiusa il 31 dicembre 2021 per la conferma della prenotazione dell’Ecobonus avvenute tra l’1 gennaio e il 30 giugno 2021.

I dati riportati da il Sole24Ore sono incoraggianti, con una vendita in Italia di auto ibride, plung-in e full electric ad agosto che ha superato il 40%. Soddisfatto in parte il viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Picchetto, che avrebbe voluto evitare il blocco seppur temporaneo del fondo e non vedere una riduzione dei contributi massimi.

Eco incentivi auto: bonus tra 1.500 e 6.000 euro

Nonostante un cospicuo taglio dei singoli contributi, l’azzeramento dell’extrabonus fornirà la seguente situazione per l’acquisto di veicoli nuovi con e senza rottamazione:

  • auto nuove 21-60 g/km CO2 senza rottamazione: 1.500 euro;
  • auto nuove 21-60 g/km CO2 con rottamazione: 2.500 euro;
  • auto nuove 0-20 g/km CO2 senza rottamazione: 4.000 euro;
  • auto nuove 0-20 g/km CO2 con rottamazione: 6.000 euro.

La possibile entrata in vigore

Il provvedimento è stato approvato ma non ancora reso pubblico dal governo, sarà operativo con l’entrata in vigore del decreto infrastrutture, quindi, il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. L’associazione delle Case Estere in Italia accoglie con favore il ritorno all’ecobonus, tuttavia, che ritiene solamente una soluzione tampone che non è in grado di affrontare con efficacia l’emergenza.

La transazione ecologica per la mobilità prevede una strategia di lungo periodo che ancora non c’è. E’ quanto sostiene il presidente dell’Unrae Michele Crisci.

Decreto infrastrutture e la svolta delle targhe di prova

Finalmente, il DL Infrastrutture approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 settembre 2021, permette l’utilizzo delle targhe di prova per i veicoli già immatricolati. Si tratta di una concessione molto interessante per le concessionarie, carrozzerie e officine.

Il nuovo DL porta con sé anche una buona notizia per i parcheggi riservati alle donne in gravidanza che rientrano nel Codice della Strada, con le sanzioni che vengono aumentate per gli trasgressori. Prevede anche fondi per potenziare i controlli sui mezzi di trasporto pubblici regionali, allo scopo di attuare le nuove linee guide e accelerare gli investimenti per la sicurezza di ferrovie e dighe, favorendo gli investimenti finalizzati per il Mezzogiorno che ha bisogno di ridurre il gap delle diseguaglianze territoriali.

Ad ogni modo, ci fermiamo qui, in quanto l’articolo più del Decreto Infrastrutture nella sua totalità, era teso a soffermarsi sull’aspetto degli ecoincentivi auto.

Modifiche agli ecoincentivi auto

Sono arrivati dal Ministro dello Sviluppo Economico gli adeguamenti tecnici a seguito delle modifiche di fruizione degli ecoincentivi per i veicoli a basse emissioni, introdotte dal Decreto Sblocca Italia.

In pratica si tratta di una semplificazione della concessione degli ecoincentivi auto 2014 riservati ad aziende e professionisti, ma con requisiti meno rigidi e massimali di sconto più elastici.

Vediamo nel dettaglio quali sono le modifiche apportate:

  • non viene più richiesta l’immatricolazione da almeno 10 anni del veicolo da rottamare bensì il suo possesso da parte dell’impresa che intende richiedere l’ecoincentivo dal almeno 12 mesi;
  • sono ammessi agli ecoincentivi i veicoli destinati all’esercizio di attività di impresa, arte o professione anche se dati in uso promiscuo ai parenti e non più esclusivamente per l’attività strumentale d’impresa;
  • i massimali di sconto fino al 20% del prezzo d’acquisto per veicoli acquisti nel 2014 diventano: fino a 5mila euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km, fino a 4 mila euro se le emissioni complessive non superano i 95 g/km, fino a 2 mila euro per emissioni fino a 120 g/km;
  • i massimali di sconto fino al 15% nel 2015 diventano: fino a 3.500 euro per veicoli con emissioni entro i 50 g/km, fino a 3mila euro per emissioni entro i 95 g/km, fino a 1.800 euro per emissioni non superiori a 120 g/km.

Vera MORETTI

Il Governo in volata per salvare Iva ed ecobonus

Le scadenze si avvicinano e la corsa contro il tempo diventa sempre più frenetica.
Al Ministero dell’Economia le ore sono cruciali, per poter trovare la soluzione che possa scongiurare l’aumento dell’Iva, che dovrebbe scattare a luglio, e prorogare le detrazioni per l’efficienza energetica e le ristrutturazioni edilizie, previste per il 30 giugno.

E la soluzione è una sola: reperire risorse, speranza che, di questi tempi, sembra davvero vana.
Facendo i conti in tasca al ministero, la proroga dell’ecobonus costerebbe 7 milioni di euro per il 2014; se poi diventasse stabile, gli oneri ammonterebbero a 359 milioni per l’anno 2015, a 482 milioni nel 2016 e a 369 milioni per l’anno 2017.
Ma, per ora, questi soldi non ci sono, e neanche tamponare temporaneamente, ovvero prorogare solo fino a fine anni, rimane per ora un bel sogno: il costo dell’operazione ammonterebbe a 200 milioni di euro, che non ci sono.

In questo caso, se è vero che anche Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo Economico, è fermamente deciso a prorogare di un anno gli ecobonus al 50% e 55% sulle ristrutturazioni e gli adeguamenti energetici degli edifici, volere non è potere, o almeno non basta.
Zanonato ha anche aggiunto che “martedì ci sarà un incontro tecnico per definire i dettagli, ma soprattutto la copertura economica dell’operazione, mentre venerdì si cercherà di approvare il provvedimento“.

Vera MORETTI

Gli ecoincentivi? Una bufala

Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, boccia gli ecoincentivi promossi dal Governo Monti, definendoli una vera “bufala”: “Se da una parte i circa 4,5mln di euro riservati ai privati si sono volatilizzati nel giro di un’ora, dall’altra dopo 20 giorni siamo ancora al palo per le flotte aziendali. Infatti ad oggi sono stati richiesti 300mila euro a fronte dei 35 milioni stanziati. In altre parole il 99% dei fondi destinati alle flotte aziendali è ancora disponibile”.

Questi fondi sembrerebbero inaccessibili, perché vincolati alla rottamazione di autoveicoli che abbiano più di dieci anni. E trovare auto aziendali che abbiano raggiunto questa “età” è quasi impossibile, perché le aziende tendono ad ammortizzare le spese sostituendo i beni durevoli, come le auto appunto, in tempi molto più brevi.
Proprio per questo, Federauto ha più volte chiesto ai Governo di bloccare il provvedimento, inutile e oneroso, se si pensa che per la sua realizzazione sono stati spesi 600mila euro: il doppio richiesto fino ad oggi dalle flotte aziendali.

Enzo Zarattini, presidente dei Concessionari Bmw, ha dichiarato: “Il mondo dell’automotive italiano merita un repentino cambio di rotta, a cominciare dall’adeguamento delle detrazioni del costo delle vetture aziendali alla media dei Paesi Ue, pari al 100%. Da noi era il 40%, ma l’ultimo Governo ha dimezzato la percentuale portandola al 20%. Di fatto disincentivando ulteriormente il cliente azienda a rinnovare il proprio parco”.

Vera MORETTI