Superbonus 110% per i redditi bassi. Arrivano le nuove regole

In questi giorni si lavora alla revisione del Pnrr e proprio da qui sono arrivati 3 miliardi di euro, attraverso il Re Power Eu per riconoscere ancora i benefici del Superbonus 110%, ma i beneficiari saranno solo una ristretta percentuale di persone. Vediamo Chi.

Superbonus, torna al 110% per i redditi bassi

Si apre un periodo cruciale per l’Italia, infatti è in dirittura d’arrivo la direttiva Case Green che obbligherà molti proprietari ad eseguire lavori per l’efficientamento energetico. Il problema si pone per coloro che hanno poche risorse o nessuna risorsa da investire. Proprio per questo si sta pensando al ritorno del Superbonus 110% ma solo per gli incapienti fiscali. Le risorse attualmente disponibili sono 3 miliardi di euro e dovrebbero servire a realizzare i lavori di efficientamento energetico anche con sconto in fattura per gli incapienti, cioè coloro che non hanno reddito oppure che hanno un reddito basso e non possono quindi usufruire delle detrazioni fiscali.

Per tutti gli altri nel 2024 si conferma la percentuale di detrazione al 70%, senza cessione del credito e sconto in fattura.

Nelle ipotesi allo studio del Governo, ma molto dipende dalle risorse che si riescono a trovare, il Superbonus 110% dovrebbe essere applicato anche negli Istituti Autonomi Case Popolari, e figure affini, e nelle RSA.

Particolare soddisfazione per questa apertura c’è dall’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili). Questa piccola estensione del Superbonus 110% dovrebbe portare a circa 20.000 interventi che altrimenti non verrebbero mai realizzati con le norme attualmente in vigore.

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Superbonus 110%, ma solo per efficientamento energetico

Tra le ipotesi allo studio vi è anche un limitazione oggettiva dei benefici, in poche parole dovrebbero essere ricompresi nel Superbonus 110% esclusivamente i lavori che comportano un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile, ad esempio l’installazione di un impianto fotovoltaico, la sostituzione degli infissi, la sostituzione della caldaia, la realizzazione del cappotto termico e altri lavori di isolamento, mentre dovrebbero essere esclusi lavori che non portano un vantaggio diretto, ad esempio la tinteggiatura.

Dovrebbe restare comunque fuori dalle agevolazioni l’installazione di caldaie a gas, sebbene di ultima generazione in quanto l’Unione Europea lavora all’abbandono di fonti fossili.

Tra le ipotesi allo studio c’è anche la proroga del Superbonus al 90% per coloro che hanno iniziato i lavori nel 2023, ma non sono riusciti a terminarli a causa delle difficoltà che le imprese stanno incontrando.

Si lavora infine, a una moratoria per gli esodati del Superbonus

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Bando Regione Lombardia: contributi a fondo perduto efficienza energetica fino a 30mila euro

La Regione Lombardia ha emanato un bando per l’assegnazione di contributi a fondo perduto a favore delle imprese che ha per oggetto il risparmio sul caro bollette e l’efficienza energetica. Il finanziamento consente la copertura degli investimenti di efficientamento energetico fino al 50% delle spese sostenute. Varie sono le tipologie di imprese che possono presentare richiesta ed è necessario verificare il Codice Ateco della propria attività.

Bando efficienza energetica Lombardia: che cos’è?

Il bando della Regione Lombardia ammette agli incentivi per l’efficientamento energetico progetti di spesa per un costo minimo di 4 mila euro e un massimo di 30 mila euro. La sede degli interventi è quella situata nel territorio regionale.

Quali sono le spese ammissibili dal bando efficienza energetica?

Sono ammissibili le spese per:

  • comprare e installare i collettori solari termici;
  • per gli impianti di microgenerazione o fotovoltaici;
  • l’acquisto di attrezzature e di macchinari per sostituire quelli già presenti nell’impresa;
  • per le caldaie ad alta efficienza di biomassa o di codensazione;
  • gli strumenti led, i raffrescatori, i sistemi di domotica, i raffredatori a basso consumo.

Inoltre, tra le spese ammissibili nel tetto del 20%, rientrano le opere murarie. Le spese generali, invece, devono avere il limite del 7%, del 10% quelle per le consulenze relative agli investimenti da eseguire.

Quali imprese possono far richiesta dei contributi a fondo perduto per l’efficienza energetica in Lombardia?

Il bando della Regione Lombardia sull’efficienza energetica ammette ai contributi a fondo perduto le piccole e medie imprese dei seguenti settori:

  • comercio;
  • pubblici esercizi;
  • servizi.

I Codici Ateco che devono essere posseduti dalle piccole e medie imprese al momento della presentazione della domanda possono essere verificati sul bando regionale. Ad esempio, rientrano le attività di ristorazione (I 56); il commercio al dettaglio (G 47); le attività di istruzione (P 85); i servizi alle persone (S 96); le attività sportive, di intrattenimento e di divertimento (R 93).

Contributi a fondo perduto efficientamento Pmi: come ottenere il 50% di incentivo?

I contributi a fondo perduto del bando regionale possono essere richiesti nel limite del 50% delle spese ammissibili per l’efficientamento energetico. Il tetto massimo del contributo che la Regione Lombardia assegna a ciascuna impresa è pari a 30 mila euro. Ciascuna Pmi può presentare domanda per un unico incentivo. La Regione ha stanziato per questa misura circa 11 milioni di euro.

Bando Lombardia efficientamento energetico piccole e medie imprese: come presentare domanda?

Le imprese interessate al fondo perduto sull’efficientamento energetico della Lombardia hanno tempo per presentare la domanda fino al 15 dicembre 2022. La procedura della pratica è quella a sportello. Tra i documenti necessari ai fini della domanda è necessario che un tecnico abilitato dall’ordine professionale per materia stili una relazione degli interventi che si faranno all’interno dell’impresa. Il relativo modello è presente sul sito della Regione Lombardia. La relazione dovrà descrivere anche il risparmio energetico previsto dall’impresa una volta completati gli interventi di efficientamento.

Bando efficienza energetica Lombardia: contributi a fondo perduto per 30mila euro

Oltre 10 milioni di euro sono stati stanziati dalla Regione Lombardia per il bando Efficienza energetica, commercio e servizi al fine di fronteggiare gli aumenti dei costi dell’energia delle micro e piccole imprese nei settori del commercio, dei pubblici esercizi e dei servizi. Il bando prevede contributi a fondo perduto fino a 30 mila euro con un minimo di spesa di 4 mila euro per ogni impresa richiedente. L’avvio delle domande è a partire da mercoledì 15 giugno 2022.

Bando Regione Lombardia contributi a fondo perduto per gli aumentati costi dell’energia: di cosa si tratta?

La misura di sostegno alle imprese è stata adottata con la delibera numero 6306 del 26 aprile 2022 della Giunta regionale. L’obiettivo è quello di sostenere gli interventi di efficientamento energetico delle micro e piccole imprese dei settori del commercio, dei pubblici esercizi e servizi. La dotazione finanziaria iniziale della misura è stata incrementata con risorse delle Camere di commercio per 1,130 milioni di euro. In totale le risorse stanziate sono di 10.745.500 euro (9.615.500 euro a carico della Regione Lombardia). Ciascuna impresa può finanziare interventi fino a 30 mila euro finanziando il 50% delle spese ammissibili per l’efficientamento energetico. L’investimento minimo è di 4 mila euro da rendicontare entro la chiusura dello sportello.

Chi può presentare domanda per i contributi a fondo perduto della Regione Lombardia?

Ammesse alla presentazione delle domande di contributi a fondo perduto per l’efficientamento energetico sono le micro e le piccole imprese della Lombardia attive nei settori del commercio, dei pubblici esercizi e dei servizi. Nel dettaglio, i rispettivi codici sono i seguenti:

  • commercio al dettaglio, G 47;
  • attività dei servizi di ristorazione, I 56;
  • editoriali, J 58;
  • attività dei servizi di informazione e altri servizi informatici, J 63;
  • immobiliari per conto terzi, L 68.3;
  • di supporto per le funzioni di ufficio e altri servizi di supporto alle imprese, N 82
  • istruzione, P 85;
  • attività sportive di intrattenimento e divertimento, R 93;
  • riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa, S 95;
  • altre attività di servizio alla persona, S 96.

Quali sono le spese ammissibili per il bando della Regione Lombardia per le micro e piccole attività?

Ai fini della presentazione della domanda dei contributi a fondo perduto per l’efficientamento energetico delle imprese della Regione Lombardia, risultano ammissibili le seguenti spese di acquisto e di installazione di:

  • collettori solari termici e di impianti di micro-cogenerazione;
  • gli impianti fotovoltaici per produrre autonomamente l’energia da fonti rinnovabili al fine dell’utilizzo nel sito produttivo;
  • le attrezzature e i macchinari che sostituiscono quelli presenti nella sede dell’impresa;
  • le caldaie ad alta efficienza a condensazione, a biomassa oppure a pompa di calore che sostituiscono le caldaie presenti nell’impresa;
  • l’acquisto e l’installazione di raffreddatori o di raffrescatori evaporativi fissi e portatili che non richiedono l’uso di fluidi refrigeranti;
  • i meccanismi di domotica per risparmiare energia e monitorare i consumi energetici;
  • gli apparecchi led a basso consumo che sostituiscono l’illuminazione tradizionale;
  • le spese per le opere murarie, impianti e spese assimilate per massimo il 20% delle precedenti spese;
  • i costi tecnici di consulenza per realizzare gli interventi per un massimo del 10% dei costi;
  • gli altri costi indiretti  o le spese generali, finanziabili forfettariamente.

Come presentare domanda dei contributi a fondo perduto della Lombardia per l’efficienza energetica delle micro e piccole imprese

Per la presentazione delle domande per i contributi a fondo perduto dell’efficientamento energetico, le micro e piccole imprese devono accedere telematicamente sulla piattaforma telematica di Infocamere Lombardia, sezione “Bandi – Contributi alle imprese – Bandi aperti”. Per l’accesso le imprese devono utilizzare lo Spid, la Carta nazionale dei servizi (Cns) o la Carta di identità elettronica (Cie). Alcune imprese potrebbero aver ricevuto delle credenziali rilasciate nel mese di febbraio 2021. Le imprese hanno tempo per presentare domanda dalle ore 16:00 del 15 giugno 2022 fino al 15 dicembre 2022 o, comunque, fino all’esaurimento delle risorse stanziate. Alla domanda devono essere allegati i documenti di realizzazione dell’intervento di efficientamento energetico.

Come vengono assegnate i contributi a fondo perduto dalla Regione Lombardia?

La Regione Lombardia assegna i contributi a fondo perduto alle micro e piccole imprese della Lombardia mediante la procedura “a sportello” a rendicontazione. Nell’assegnazione dei contributi, inoltre, la Regione segue l’ordine cronologico di presentazione delle istanze.

Superbonus 110%, come determinare il 30% di stato di avanzamento dei lavori?

Il nuovo termine per raggiungere il 30% dello stato di avanzamento dei lavori (Sal) del superbonus 110%, fissato al 30 settembre 2022 per le cosiddette “villette”, lascia ancora aperti alcuni nodi, soprattutto per quanto concerne il completamento delle opere previste. In particolare, la proroga della scadenza al 30 settembre del 30% di stato di avanzamento dei lavori riguarda le unità indipendenti e le case unifamiliari sulle quali si possono effettuare lavori in superbonus 110%.

Superbonus 110%, a cosa si riferisce il 30% di Sal da concludere entro il 30 settembre 2022?

Questione di importanza fondamentale, riguarda il come considerare il 30% di stato di avanzamento dei lavori. Da tale considerazione derivano indicazioni operative su come procedere per la contabilizzazione e la fatturazione entro la scadenza del 30 settembre 2022. In altre parole, il Sal deve essere calcolato sui lavori già eseguiti oppure deve riferirsi ai costi sostenuti per la progettazione e per l’acquisto dei materiali non ancora utilizzati? Trattandosi il Sal di una documentazione tecnica che certifica l’esecuzione dei lavori commissionati, non si può prendere in considerazione né il costo di progettazione già sostenuto, né i costi sostenuti per acquistare i materiali che serviranno all’esecuzione delle opere stesse.

Superbonus 110%, la giusta definizione del 30% dello stato di avanzamento dei lavori

La giusta spiegazione è fornita dal comma 13 bis dell’articolo 119 del decreto legge numero 34 del 2020. Sulla base della normativa, dunque, è da ritenersi raggiunto il 30% di stato di avanzamento dei lavori il conseguimento dell’obiettivo, in termini di interventi effettuati, sia di efficientamento energetico che di miglioramenti ai fini antisismici. Lo stato di avanzamento dei lavori necessita dell’asseverazione di un tecnico abilitato.

Superbonus 110%, da chi dovrà essere raggiunto il 30% di Sal entro il 30 settembre 2022?

La proroga dello stato di avanzamento dei lavori al 30 settembre 2022, in ottica di superbonus 110%, riguarda:

  • le unità indipendenti;
  • le case unifamiliari.

Si tratta di immobili inseriti in edifici più grandi. Affinché valga la tipologia di “villette”, è necessario che le unità abitative abbiano accessi autonomi e siano funzionalmente indipendenti. La proroga della scadenza del superbonus 110% per queste tipologie di immobili necessita del completamento del 30% di Sal entro il 30 settembre prossimo. La variazione è stata effettuata dal recente decreto “Aiuti”.

Quali sono i lavori in superbonus 110% che richiedono il 30% di Sal entro il 30 giugno 2022?

Non sarà così per gli immobili relativi ai condomini e agli edifici plurifamiliari. Per queste due tipologie di edifici, la scadenza del raggiungimento del 30% di Sal, rispetto all’intervento complessivo, rimane fissata al 30 giugno 2022.

Cosa accade se non viene completato il 30% dei lavori ai fini del superbonus 110%?

Il mancato raggiungimento del 30% di stato di avanzamento dei lavori entro il 30 settembre 2022 comporta l’applicazione del superbonus 110% alle sole spese sostenute al 30 giugno prossimo. Si tratta, infatti, della data di scadenza originaria del superbonus per le unità indipendenti e per le case unifamiliari. Per le spese sostenute dopo il 30 giugno si potranno applicare gli altri bonus edilizi inerenti. Ad esempio, si potrà usare l’ecobonus del 50% o del 65% a seconda dei casi. Oppure il sisma bonus ordinario.

Superbonus 110% ai fini della cessione del credito di imposta, come funziona?

Le regole di avanzamento dei lavori valgono per la cessione del credito di imposta o di applicazione dello sconto in fattura in ambito di superbonus 110%. Tale cessione, pertanto, necessita il rispetto del 30% di Sal entro la scadenza del 30 settembre 2022. Entrambe le comunicazioni (sconto in fattura e cessione del credito di imposta) vanno fatte entro il 16 marzo 2023. Tale scadenza si riferisce alle spese pagate nell’anno 2022. Per le spese sostenute nello scorso anno, invece, la scadenza era fissata al 29 aprile 2022. Anche in questo caso c’è una proroga che riguarda le partite Iva e i soggetti Ires. Per queste due categorie, la scadenza è fissata al 15 ottobre 2022. Entrambi i soggetti sono tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi entro il 30 novembre 2022.

Contributi Pmi Lombardia fotovoltaico e cambio pannelli: bando a commercianti, artigiani e impianti sportivi

Per le piccole e medie imprese della Regione Lombardia arriva il pacchetto da 64 milioni di euro per l’efficientamento energetico e per il cambio delle macchine e dei pannelli solari. I contributi a fondo perduto sono del 50% per il fotovoltaico e fino al limite dell’80% per il cambio delle macchine e dei pannelli solari. A beneficiarne possono essere i commercianti, gli artigiani e gli impianti sportivi. Il pacchetto energia si articola in tre differenti misure a sostegno dell’efficientamento energetico. La quota più corposa degli aiuti andrà alle imprese e agli enti che gestiscono impianti natatori e del ghiaccio.

Contributi a fondo perduto per le Pmi della Regione Lombardia, gli obiettivi di sostegno per il caro energia

Gli avvisi per i contributi a fondo perduto della Regione Lombardia arrivano a seguito della seduta del 26 aprile scorso della Giunta regionale. L’obiettivo è quello di supportare le piccole e medie imprese in interventi strutturali in modo che gli aumentati costi dell’energia non influiscano sul loro equilibrio economico. Il bando prevede nella quasi totalità contributi a fondo perduto con aliquote di aiuti fino all’80%.

Contributi a fondo perduto imprese artigiane della Regione Lombardia, cosa sono?

Per le imprese artigiane della Regione Lombardia, il bando prevede lo stanziamento di oltre 22,3 milioni di euro. Gli aiuti consistono nella concessione di contributi a fondo perduto che possono raggiungere il 50% delle spese ammissibili. Il limite delle spese è fissato in 50 mila euro. L’importo minimo dei progetti deve essere di 15 mila euro. Risultano ammissibili agli incentivi gli investimenti fatti per favorire l’efficientamento energetico della sede legale o produttiva. Per la presentazione delle domande è necessario utilizzare la sezione del sito della Regione Lombardia “Bandi online”.

Quali spese sono ammissibili dal bando della Regione Lombardia per gli artigiani?

A titolo di esempio, sono ammissibili le spese delle imprese artigiane del bando della Regione Lombardia per l’efficientamento energetico:

  • quelle per acquistare e installare i collettori solari e gli impianti di microgenerazione della potenza massima di 200 kWel;
  • l’acquisto e l’istallazione di caldaie ad alta efficienza a condensazione, a pompe di calore o a biomassa, in sostituzione delle caldaie già esistenti nei siti produttivi;
  • gli impianti fotovoltaici;
  • l’acquisto e l’installazione dei macchinari e delle attrezzature in sostituzione di quelli già esistenti in azienda;
  • i sistemi di domotica, di monitoraggio dei consumi energetici, le apparecchiature a led per la sostituzione degli impianti di illuminazione tradizionale;
  • le opere murarie e di impianti nel limite del 20% del totale delle spese ammissibili purché funzionali all’attività artigianale.

Piccole e medie imprese del commercio della Lombardia, quali contributi a fondo perduto per l’efficientamento energetico?

Per le piccole e medie imprese della Regione Lombardia operanti nel settore del commercio sono a disposizione 9,6 milioni di euro di risorse per i contributi a fondo perduto a favore dell’efficientamento energetico. Gli aiuti, dunque, consistono in contributi fino al 50% delle spese ammissibili, nei limiti di progetti per un minimo di 4 mila euro e un massimo di 30 mila euro. Il bando per la presentazione delle domande sarà aperto a giugno.

Quali spese sono ammissibili dal bando Lombardia per l’efficientamento energetico delle imprese del commercio?

Tra le spese ammissibili dei contributi a fondo perduto della Regione Lombardia per le imprese del commercio, rientrano:

  • gli impianti fotovoltaici per autoprodurre l’energia da fonti rinnovabili;
  • l’acquisto e l’installazione di attrezzature e di macchinari in sostituzione di quelli già in possesso;
  • acquisto e installazione di impianti per raffrescare o raffreddare;
  • l’acquisto di sistemi di domotica al fine di risparmiare energia e tenere sotto controllo i consumi.

Contributi a fondo perduto per gli impianti natatori e del ghiaccio della Lombardia: cosa sono?

Le risorse più cospicue sono stanziate dalla Regione Lombardia per gli operatori economici che gestiscono gli impianti natatori e del ghiaccio. La Regione ha stanziato 32 milioni di euro per questo pacchetto di aiuti. Si tratta di un sostegno a favore degli operatori che rischiano il fallimento o l’interruzione delle attività a causa del caro prezzi dell’energia. Il sostegno economico si concretizza in un contributo a fondo perduto che può raggiungere l’80% delle spese ritenute ammissibili. Il limite massimo della spesa è pari a 350 mila euro.

Chi può richiedere i contributi a fondo perduto Lombardia per impianti natatori e del ghiaccio?

Ammessi a presentare domanda per i contributi a fondo perduto della Regione Lombardia per gli impianti natatori e del ghiaccio sono:

  • i soggetti privati titolari o concessionari della gestione degli impianti;
  • gli enti pubblici se proprietari o gestori diretti degli impianti.

Quali sono le spese ammissibili per i contributi a fondo perduto per gli impianti natatori e del ghiaccio?

Le spese ammissibili per i contributi fino all’80% degli impianti natatori e del ghiaccio riguardano l’acquisto e l’installazione di:

  • collettori solari termici;
  • impianti fotovoltaici per autoprodurre energia elettrica da fonti rinnovabili;
  • teli isotermici per coprire piscine nelle ore di non utilizzo;
  • caldaie ad alta efficienza in sostituzione degli impianti già esistenti.

Regione Lombardia, come presentare domanda per i contributi a fondo perduto per l’efficientamento energetico?

Il bando attuativo del progetto è previsto in uscita a 60 giorni dalla delibera della Giunta regionale. Tramite l’avviso saranno riportate le modalità attraverso le quali si procederà per l’apertura dello sportello e la presentazione delle istanze. I progetti verranno valutati in base agli obiettivi di efficientamento energetico e verrà stilata una graduatoria finale delle imprese ammesse ai contributi.

Bonus casa, che cos’è e quali interventi si possono fare

Il bonus casa consente di effettuare lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria negli edifici. Sono numerosi gli interventi che si possono realizzare beneficiando delle detrazioni fiscali con un minimo del 50%. L’aliquota massima è pari all’85% per gli interventi che vengono realizzati anche in chiave antisismica. Ecco, nel dettaglio, quali sono gli interventi realizzabili, le scadenze e le aliquote di detrazione fiscale.

Bonus casa, le ristrutturazioni rientranti nella manutenzione straordinaria

Con il bonus casa è possibile procedere con la manutenzione straordinaria, il restauro, il risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia sulle singole unità abitative residenziali. Non vi sono limiti sulle categorie catastali e gli interventi possono riguardare anche gli immobili rurali e le pertinenze. Sono previste anche le manutenzioni ordinarie sulle parti comuni degli edifici residenziali ai sensi dell’articolo 1117 del Codice civile. Rientrano tra gli interventi anche i lavori di:

  • ricostruzione o di ripristino degli immobili danneggiati dagli eventi calamitosi;
  • la realizzazione di autorimesse o di posti auto pertinenziali.

Interventi rientranti nel bonus casa, ecco quali sono

Altri interventi sono possibili con il bonus casa. Ad esempio:

  • la prevenzione degli atti illeciti da parte di terzi;
  • il contenimento dell’inquinamento acustico;
  • la cablatura degli edifici;
  • le bonifiche dall’amianto;
  • la riduzione degli infortuni domestici.

Eliminazione delle barriere architettoniche con il bonus casa, come si fa?

Con il bonus casa è possibile svolgere anche dei lavori per abbattere le barriere architettoniche. Tali lavori possono essere fatti anche con il superbonus 110%, rispettando le varie scadenze a seconda dei casi. L’intervento può essere effettuato dal 2021 se “trainato” dal super ecobonus; dal 1° giugno 2021 pure se risulta “trainato” dal super sisma bonus. Il superbonus del 110% spetta per le spese dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2023; a partire dal 2024 la percentuale di detrazione fiscale scende al 70% e dal 1° gennaio 2025 al 65%.

Bonus casa, quando si può usare il superbonus 110% per lavori di abbattimento delle barriere architettoniche?

Si può utilizzare il superbonus 110% anche per lavori di abbattimento delle barriere architettoniche nei seguenti casi:

  • per i lavori fatti dai condomini nelle parti comuni dei condomini;
  • sugli interventi effettuati dall’unico proprietario a favore di edifici da due a quattro unità abitative. L’unico proprietario deve effettuare i lavori al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, di arti o di professioni;
  • per gli interventi “trainati” sulle singole unità immobiliari di un condominio effettuati dalle persone fisiche;
  • sui lavori delle Onlus, delle associazioni di promozione sociale (Aps) e dalle organizzazioni di volontariato (Odv).

Lavori di abbattimento delle barriere architettoniche in superbonus 110%: fino a quando si possono fare sulle villette?

In attesa di ulteriori novità sulla normativa del superbonus, la detrazione del 110% può essere ottenuta per interventi di abbattimento delle barriere architettoniche delle villette dalle persone fisiche entro il 31 dicembre 2022. A condizione che entro il 30 giugno 2022 sia stato effettuato il primo stato di avanzamento dei lavori di almeno il 30% dell’intero intervento.

Misure antisismiche con il bonus casa: ecco cosa si può fare per la detrazione fiscale

Più complessa è la normativa sugli interventi antisismici e sulla messa in sicurezza statica con il bonus casa. Gli interventi sono ammissibili nelle zone sismiche classificate come 1, 2 e 3. Il bonus casa spettante varia nelle percentuali del 50%, del 70%, del 75%, dell’80% e dell’85%. Gli interventi devono essere realizzati, per beneficiare di queste percentuali, entro il 31 dicembre 2024. Gli stessi interventi possono essere effettuati con il superbonus 110% a seconda dei casi.

Bonus casa, la detrazioni per le spese di interventi antisismici

A partire dal 2017 e fino al 31 dicembre 2024 si possono effettuare degli interventi antisismici con il bonus casa. La detrazione Irpef e Ires spettante è pari al 50% con un tetto di spesa pari a 96 mila euro per ogni unità abitativa. La detrazione fiscale deve essere ripartita in cinque anni. Il beneficio fiscale sale al:

  • 70%, se dai lavori ne deriva una riduzione di una classe del rischio sismico;
  • 75% per le parti comuni di un edificio, secondo quanto prevede il comma 1 quinquies dell’articolo 16, del decreto legge numero 63 del 4 giugno 2013;
  • 80% se dagli interventi ne deriva una riduzione del rischio sismico di almeno due classi;
  • 85% se la riduzione di due classi interessa le parti comuni di un edificio, ai sensi del comma 1 quater, dell’articolo 16, del decreto legge numero 63 del 4 giugno 2013.

Bonus casa, quando conseguire risparmi energetici?

Con il bonus casa è possibile fare interventi anche per conseguire risparmi energetici non qualificati, compresi quelli del fotovoltaico, ai sensi del comma 1 dell’articolo 16 bis del Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir). Diversamente, i lavori di risparmio energetico si possono fare con il superbonus 110% nei casi di:

  • installazione degli impianti solari fotovoltaici connessi all’energia elettrica negli edifici. Il massimo della spesa ammissibile è pari a 48 mila euro (o entro i 2.400 euro per ogni kW di potenza);
  • sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici spetta il superbonus 110% con massimale di spesa di 48 mila euro o 1.000 euro per ogni kW della capacità di accumulo.

Bonus casa, quanto spetta di detrazione?

A eccezione dei casi specifici dei lavori di riduzione del rischio sismico, gli interventi eseguiti beneficiando del bonus casa permettono di ottenere detrazioni fiscali pari:

  • al 50%, con un massimale di spesa pari a 96 mila euro e detrazione limite di 48 mila euro da ripartire in dieci quote annuali fino al 31 dicembre 2024;
  • al 36% di detrazione Irpef con massimale di spesa pari a 48 mila euro e detrazione limite di 17.280 euro a partire dal 1° gennaio 2025 (e da ripartire in dieci quote costanti annuali).

Contributi in conto impianti del 65%, le domande dal 4 maggio 2022

Il nuovo decreto del ministero dello Sviluppo Economico (Mise) mette a disposizione delle micro, piccole e medie imprese italiane risorse per 700 milioni di euro per i contributi in conto impianti fino al 65% delle spese ammissibili. Si tratta di costi sostenuti dalle imprese per investimenti in progetti innovativi 4.0. L’obiettivo è quello di migliorare la sostenibilità energetica e digitale delle imprese relativamente ai processi produttivi.

Incentivi alle micro e piccole e medie imprese per la sostenibilità energetica e transizione digitale: il decreto del Mise

I nuovi incentivi del Mise vanno nella direzione di aiutare le imprese nella trasformazione digitale ed energetica dopo le crisi della pandemia e della guerra in Ucraina. La priorità dei progetti va a favore di quelle imprese che metteranno al primo posto gli obiettivi definiti dall’Unione europea di economia circolare e di miglioramento dell’efficienza energetica delle imprese. I contributi in conto impianti sono previsti dal decreto del ministero per lo Sviluppo Economico del 12 aprile scorso e i termini per la presentazione delle domanda sono da ricercarsi nel decreto ministeriale del 12 febbraio 2022 recante l’istituzione degli aiuti per gli investimenti sostenibili e innovativi delle micro e piccole e medie imprese.

Incentivi alle micro e Pmi: quante risorse sono destinate?

I contributi, inoltre, sono distribuiti nell’ambito del Programma React Eu, a copertura degli obiettivi dell’asse prioritario VI del Programma nazionale operativo “Imprese e competitività” del settennato 2014-2020. Le risorse a disposizione ammontano a 700 milioni di euro dei quali 250 milioni alle imprese locate nel Centro e Nord Italia (Friuli Venezia Giulia, Province autonome di Trento e di Bolzano, Valle d’Aosta, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Toscana e Umbria); 450 milioni di euro alle imprese del Mezzogiorno (Sardegna, Sicilia, Puglia, Molise, Campania, Calabria, Basilicata e Abruzzo). Il 25% delle risorse stanziate vanno a vantaggio delle micro e piccole imprese.

Contributi in conto impianti fino al 65% del Mise, quali sono gli investimenti ammissibili?

I contributi in conto impianti fino al 65% del ministero per lo Sviluppo Economico finanziano gli investimenti sostenibili 4.0. In particolare, i progetti devono prevedere:

  • l’uso di tecnologie relative al piano di Transizione 4.0 con un ammontare delle spese preponderante rispetto agli altri costi di progetto;
  • mirare a diversificare le produzioni aziendali, anche con produzioni di prodotti mai fabbricati precedentemente o a cambiare i processi produttivi o, infine, a realizzare nuove unità produttive;
  • rispettare i limiti dei contributi previsti per le imprese a seconda della localizzazione nelle regioni d’Italia.

Incentivi alle micro, piccole e medie imprese: le percentuali dei contributi in conto impianti

In particolare, per le imprese localizzate nelle regioni della zona A (Sicilia, Puglia, Campania e Calabria) è previsto un contributo limite del 60% delle spese ammissibili delle micro e piccole imprese; del 50% per le spese delle medie imprese. Si può ottenere una maggiorazione del 5% per investimenti che vanno a concludersi entro i nove mesi. Per le imprese delle regioni di zona A Sardegna, Molise e Basilicata, il contributo limite è del 50% delle spese ammissibili (per le micro e piccole imprese); del 40% per le medie imprese. Si può ottenere la maggiorazione del 5% per investimenti conclusi in nove mesi. Per le altre regioni del centro e del Nord Italia, il contributo limite arriva al 35% delle spese ammissibili per le micro e piccole imprese; per le medie copertura del 25% delle spese. Non sono previste maggiorazioni.

Contributi in conto impianti, quali sono le spese ammissibili?

Le spese ammissibili agli incentivi in conto impianti del bando del Mise riguardano:

  • spese necessarie per realizzare nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, ovvero attrezzature, impianti e macchinari. Sono incluse le opere murarie con il limite del 40% del totale delle spese ammissibili;
  • costi sostenuti per licenze, programmi informatici, certificazioni ambientali;
  • spese per servizi di consulenza relativi alla definizione energetica.

Come presentare domanda dei contributi del Mise in conto impianti?

L’iter di presentazione della domanda prevede che, a partire dalle ore 10:00 del 4 maggio 2022, le micro e piccole e medie imprese possano procedere alla compilazione della pratica sul portale Invitalia. L’invio vero e proprio della domanda dei contributi in conto impianti Mise può essere effettuato a partire dalle ore 10:00 del 18 maggio 2022.

Esenzioni Irpef coltivatori diretti, detrazioni fiscali e bonus edilizi: chiarimenti Agenzia delle entrate

L’Agenzia delle entrate ha provveduto a illustrare, con la circolare 9/E del 1° aprile 2022, le novità relative alla legge di Bilancio 2022 (legge numero 234 del 2021) inerenti l’esenzione Irpef dei coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, le detrazioni per il risparmio energetico e i vari bonus su affitti e lavori edilizi. Per varie misure di detrazione fiscale, l’Agenzia delle entrate chiarisce la data di scadenza della fruizione. Ecco quali sono i chiarimenti nel dettaglio.

Esenzione Irpef dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali fino al 31 dicembre 2022

La legge di Bilancio 2022 ha prorogato l’esenzione dalla tassazione delle detrazioni relative all’Irpef e alle addizionali, dei redditi dominicali e agrari per i terreni dichiarati dagli imprenditori agricoli professionali (Iap) e dai coltivatori diretti. La proroga opera fino al 31 dicembre 2022. I soci che abbiano scelto la tassazione fondiaria nelle società di persone, invece, sono esclusi dalle agevolazioni fiscali. Rientrano nella detrazione fiscale, inoltre, i soci delle società semplici ai quali viene attribuita la quota del reddito fondiario.

Bonus facciate e bonus verde: quali sono le detrazioni spettanti?

Per il bonus facciate, l’Agenzia delle entrate chiarisce che solo fino al 31 dicembre 2022 si potrà beneficiare della detrazione inerente il rifacimento delle facciate degli edifici. Il comma 219 dell’articolo 1 della legge numero 160 del 2019 ha introdotto la misura in oggetto. Ma, per i lavori del 2022, la percentuale di detrazione scende dal 90%, applicato fino al 31 dicembre 2021, al 60%. Analogamente, anche il bonus verde è stato prorogato fino a tutto l’anno 2024. La misura consiste nella sistemazione del verde dei giardini secondo quanto prevede il comma 12 dell’articolo 1 della legge numero 205 del 2017.

Detrazioni fiscali per ristrutturazione edilizia, efficientamento energetico e bonus mobili

Inoltre, tutti i più importanti bonus per le detrazioni dei lavori edilizi sono stati prorogati fino al 31 dicembre 2024. Nei bonus rientrano gli interventi di ristrutturazione edilizia, di efficientamento energetico e le detrazioni spettanti per i bonus mobili disciplinati. La disciplina delle detrazioni fiscali è descritta agli articoli 14 e 16 del decreto legge numero 63 del 2013.

Bonus mobili, quando spetta la detrazione e quali sono le condizioni?

Si può beneficiare dell’agevolazione fiscale acquistando mobili e grandi elettrodomestici per i costi sostenuti nei tre anni dal 2022 al 2024 ma con delle novità:

  • l’acquisto dei mobili deve essere correlato alla fruizione dei bonus per gli interventi di edilizia indicati nell’articolo 16 bis del decreto del Presidente della Repubblica numero 917 del 1986;
  • la misura della detrazione risulta ridotta rispetto allo scorso anno (16 mila euro di acquisti mobili) a 10 mila euro per l’anno in corso e alla metà per gli anni 2023 e 2024.

Bonus affitti, in cosa consiste la detrazione a favore dei giovani?

Per tutto il periodo di imposta 2022 si può beneficiare del bonus affitto. La misura è riservata ai giovani dai 20 ai 31 anni di età che abbiano un reddito complessivo non eccedente i 15.493,71 euro. Il beneficio fiscale consiste nella detrazione dell’Irpef per i giovani che stipulino un contratto di affitto di una unità abitativa oppure di una sua parte destinando in essa la propria residenza. L’unità immobiliare presa in affitto deve essere diversa dalla casa principale dei genitori del soggetto beneficiario.

 

Ecobonus e bonus casa, è attivo il portale 2022 per inviare i dati a Enea

Dal 1° aprile 2022 è stato attivato il nuovo portale on line per l’invio dei dati a Enea in merito all’ecobonus e al bonus casa. La piattaforma è a disposizione per la trasmissione dei dati che deve avvenire entro i 90 giorni susseguenti alla conclusione dei lavori. L’attivazione del portale on line è avvenuta nella giornata di ieri con qualche ora di ritardo rispetto ai tempi previsti.

Piattaforma on line Enea, quali dati si devono inviare per i bonus edilizi entro 90 giorni?

L’invio delle comunicazioni a Enea riguarda i dati sugli interventi di efficienza energetica che abbiano termine nell’anno 2022. L’adempimento è occorrente per poter beneficiare delle detrazioni fiscali. Per i lavori effettuati a partire dal 1° gennaio 2022 ci sarà tempo per effettuare la comunicazione fino al 30 giugno prossimo (90 giorni di tempo) a decorrere dall’attivazione della piattaforma on line. Pertanto, si fa riferimento alla data di riferimento della conclusione dei lavori per il decorrere dei 90 giorni, ma per i lavori effettuati da inizio gennaio alla fine di marzo 2022 si tiene conto della data di messa on line della piattaforma Enea. Per i lavori conclusi a partire dai prossimi giorni dovrà essere calcolato il termine di scadenza di 90 giorni.

Portale Enea 2022, quali sono le novità di quest’anno?

La principale novità del 2022 del portale Enea riguarda il fatto che è previsto un’unica piattaforma per inserire i dati inerenti sia l’ecobonus del 2022, previsto dall’articolo 14 del decreto legge numero 63 del 2013 con lavori che vanno a migliorare l’efficienza energetica, sia il bonus casa del 50% previsto dall’articolo 16 bis del decreto del Presidente della Repubblica numero 917 del 1986 per gli interventi che garantiscano il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili.

Come procedere con l’invio dei dati a Enea per gli interventi in ecobonus?

I dati da inviare a Enea attraverso il portale on line riguardanti l’ecobonus e il bonus casa devono seguire determinate procedure. In particolare, per l’invio dei dati dell’ecobonus si deve entrare nell’apposita sezione e inoltrare le informazioni relativi agli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente. Le detrazioni fiscali, a seconda dei casi, possono prevedere percentuali di detrazione fiscale pari a:

  • 50%;
  • 65%;
  • 70%;
  • 75%;
  • 80%;
  • 85%.

Invio all’Enea dei dati del bonus facciate e bonus casa per la detrazione fiscale

L’invio dei dati a Enea degli interventi effettuati e rientranti nel bonus facciate sono ammissibili se i lavori comportano la diminuzione della trasmittanza termica dell’involucro opaco. La detrazione fiscale per questi lavori era pari al 90% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2021; a partire dal 1° gennaio 2022 la riduzione prevista è del 60%. Inoltre, per il bonus casa è presente l’apposita sezione e i dati da trasmettere sono quelli relativi ai lavori di risparmio energetico e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili. In tal caso le detrazioni fiscali rientrano nelle agevolazioni previste per le ristrutturazioni edilizie.

Come accedere al portale Enea per l’invio dei dati sui bonus edilizi?

L’accesso al portale Enea per l’invio dei dati relativi ai bonus edilizi è possibile solo autenticandosi al sito bonusfiscali. enea.it tramite:

  • Spid;
  • Carta di identità elettronica (Cie).

Inoltre, Enea ha reso disponibile ai soggetti interessati anche un servizio on line chiamato “Virgilio” che permette di ottenere assistenza fiscale e in tempo reale rispetto ai possibili dubbi sulle detrazioni fiscali. Le risposte fornite dall’assistente virtuale riguardano i quesiti sugli interventi di efficientamento energetico degli edifici in ecobonus, bonus casa e superbonus 110%. Il servizio viene aggiornato tempestivamente a ogni intervento dell’Agenzia delle entrate sia che riguardi gli interpelli che le circolari.

Superbonus 80%, nei contributi a fondo perduto turismo anche wifi e mobili: domande dai prossimi giorni

Novità in arrivo per il superbonus 80%, la misura a vantaggio degli alberghi e delle attività turistiche e dei contributi a fondo perduto previsti dal decreto del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Il decreto legge 152 del 2021, infatti, è stato meglio specificato dall’elenco delle spese ammissibili dal ministero del Turismo. Il dicastero guidato da Massimo Garavaglia ha stilato, infatti, la lista di quanto rientri nei contributi a fondo perduto.

Spese rientranti nel superbonus 80% e contributi a fondo perduto del turismo: anche wifi, mobili e terme

Tra le spese finanziabili dal superbonus e dai contributi, anche quelle per il wifi, i mobili e le terme. Rimane invariata la percentuale delle spese che deve essere vincolata all’efficienza energetica: il 50%. Intanto è quasi pronta la piattaforma del ministero del Turismo per la presentazione delle domande del superbonus e dei contributi a fondo perduto: si prevede che la domanda potrà essere presentata già dai prossimi giorni.

Contributi a fondo perduto turismo e superbonus 80%: ecco le spese ammissibili aggiornate

Secondo i chiarimenti del ministero del Turismo, dunque, anche i mobili, il wifi e le piscine termali faranno parte del paniere delle spese ammissibili ai fini del superbonus 80% e dei contributi a fondo perduto. I finanziamenti andranno a vantaggio degli alberghi e delle strutture turistiche secondo quanto prevede il decreto del Pnrr numero 152 del 2021. L’elenco delle spese dovrà, in ogni modo, tener presente dei vincoli, in primis delle risorse stanziate. Primo tra tutti, quello relativo al 50% di risorse che verranno messe a disposizione per l’efficienza e la riqualificazione energetica. La metà dei 500 milioni di euro stanziati fino al 2024 dovrà andare a vantaggio dell’impatto ambientale.

Superbonus 80% e contributi a fondo perduto: gli obiettivi della riduzione delle emissioni

Infatti, tra i vincoli dei contributi a fondo perduto a favore delle imprese operanti nel turismo vi sono una serie di obiettivi ai quali gli interventi devono tendere. In primis, i lavori devono permettere la riduzione della dispersione termica, la schermatura solare e la produzione di acqua calda. Inoltre, nella direzione degli obiettivi della riduzione delle emissione e del cambiamento climatico devono essere programmati anche i lavori relativi agli impianti di climatizzazione invernale e della building automation.

Quali altre spese sono finanziabili con il superbonus 80% e i contributi a fondo perduto del turismo?

Ulteriori obiettivi dei contributi a fondo perduto del turismo e del superbonus 80% riguardano:

  • la riqualificazione antisismica (miglioramento del comportamento antisismico dell’immobile o spese per beni destinati a strutture esistenti);
  • l’abbattimento delle barriere architettoniche;
  • i lavori di manutenzione straordinaria, di restauro, di risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia;
  • la realizzazione e la ristrutturazione delle piscine termali, degli spogliatoi e dei servizi igienici;
  • gli investimenti in digitalizzazione (spese per wifi, dispositivi per i pagamenti elettronici, sistemi di gestione e relative licenze, router e modem);
  • l’acquisto dei mobili, dei complementi di arredo e l’illuminotecnica;
  • spese per le prestazioni dei professionisti per relazioni, attestati tecnici, asseverazioni nella misura massima del 10% dei costi ammissibili.

Contributi a fondo perduto turismo e superbonus 80%, da quando si può presentare la domanda?

Si hanno novità in merito alla presentazione delle domande del superbonus 80% per il turismo e dei contributi a fondo perduto. Il ministero del Turismo, infatti, sta mettendo a punto la piattaforma che deve essere pronta entro il giorno 21 febbraio 2022. Particolare attenzione deve essere tenuta in considerazione sui tempi. Infatti, dall’apertura della piattaforma, le imprese potenzialmente beneficiarie dei contributi avranno 30 giorni di tempo per presentare tutta la pratica. Difatti, tra permessi, visti e documenti vari, sono addirittura 29 le richieste alle quali adempiere per inviare la richiesta.

Importi degli interventi ammessi al superbonus 80% e ai contributi a fondo perduto

Tra gli interventi finanziabili dal superbonus 80% del turismo, anche il credito di imposta relativo agli interventi realizzati tra il 7 novembre 2021 e la fine di gennaio 2024. Si può ottenere il credito di imposta anche per gli interventi avviati a partire dal febbraio del 2020. Tuttavia, è necessario che le relative spese siano state sostenute a partire dal 7 novembre 2021. L’importo degli interventi varia da un minimo di 40 mila euro a un massimo di 100 mila euro.