Lotto e Superenalotto, arriva la quarta estrazione settimanale dal 7 luglio

Dal 7 luglio 2023 arriva la quarta estrazione settimanale per Lotto e Superenalotto, tutte le novità per permettere alle persone di vincere di più (o giocare di più).

Il venerdì c’è la quarta estrazione settimanale per Lotto e Supernalotto

Le persone di una certa età lo ricordano, in passato il lotto prevedeva una sola estrazione settimanale, il sabato, e tutti i giocatori ad attendere quell’unica opportunità per cambiare la propria vita con il gioco. In seguito si sono moltiplicate le occasioni di gioco, è stato introdotto il Superenalotto e le estrazioni sono diventate tre a settimana, martedì, giovedì e sabato, per un totale di 157 estrazioni annuali. Ora cambia di nuovo tutto infatti dal 7 luglio 2023 c’è anche la quarta estrazione settimanale. Maggiori opportunità di vincere o semplicemente istigazione al gioco che può portare anche dipendenza?

Perché c’è la quarta estrazione settimanale per il Lotto e il Superenalotto?

La quarta estrazione settimanale per i giochi del lotto e superenalotto è prevista nel decreto Alluvioni ( comma 4 dell’articolo 21). Si tratta di una misura eccezionale che mira a reperire fondi per la ricostruzione delle zone colpite dall’alluvione che a inizio maggio ha colpito le popolazioni dell’Emilia Romagna. Si tratta di un’estrazione aggiuntiva che in base alle disposizioni normative resterà in vigore dal 7 luglio 2023 fino alla fine dell’anno. I proventi di questa unica estrazione settimanale, nel senso che le entrate delle altre tre continuano ad essere devolute alle casse erariali, sono dirette alla ricostruzione.

Per i giocatori non cambia nulla, infatti le modalità di gioco restano le stesse. Sisal, Concessionaria di SuperEnalotto, provvederà a devolvere gli utili che derivano da questa ulteriore estrazione all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna e a progetti e iniziative in favore delle Comunità colpite.

In base ai calcoli effettuati, tenendo in considerazione i volumi di gioco generalmente realizzati con le scommesse, per l’emergenza Emilia Romagna dal gioco dovrebbero arrivare 45 milioni di euro suddivisi in ulteriori 26 estrazioni settimanali. Una somma non da poco e che dovrebbe contribuire ad aiutare aziende e famiglie a riprendere le normali attività, riparare i danni.

La speranza del Governo è che le persone siano spinte a partecipare a questa ulteriore estrazione visto il fine solidaristico.

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Rottamazione quater, riapre la piattaforma per l’adesione

Dal 3 luglio 2023 è stata nuovamente aperta la piattaforma per aderire alla rottamazione quater, nuove possibilità fino al 30 settembre 2023.

Perché la piattaforma per l’adesione alla rottamazione quater è stata riaperta?

La rottamazione quater, prevista dalla legge di bilancio 2023, permette di rottamare le cartelle esattoriali affidate all’agente di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 senza pagare interessi e sanzioni, ma solo il capitale e le spese di notifica. Si tratta di un vantaggio economico non da poco visto che è possibile anche richiedere piani di pagamento a rate.

I termini per aderire alla rottamazione quater sono stati varie volte prorogati, l’ultima scadenza prevista è quella del 30 giugno 2023. Iniziano ora a decorrere i termini per l’Agenzia delle entrate per definire quali richieste di rottamazione quater possono essere accettate. Vi è però una novità, infatti la piattaforma per l’adesione alla rottamazione quater è stata chiusa il 30 giugno, ma è nuovamente riaperta dal 3 luglio 2023. Perché succede questo?

Per quali contribuenti è stata riaperta la piattaforma per l’adezione alla rottamazione delle cartelle esattoriali?

La risposta è molto semplice, la piattaforma per l’adesione alla rottamazione quater è stata nuovamente riaperta per consentire ai contribuenti che alla data del 1° maggio 2023 avevano la residenza ovvero la sede legale o la sede operativa nei territori interessati dai gravi eventi alluvionali di usufruire della proroga dei termini. Questo vuol dire che solo questi contribuenti potranno sfruttare la riapertura della piattaforma e aderire ancora alla rottamazione quater fino al 30 settembre 2023.

Nei giorni 1 e 2 luglio la piattaforma è stata chiusa per consentire la chiusura delle operazioni generali di adesione. Ora è nuovamente riaperta, ma come già sottolineato, non per tutti. I contribuenti che non hanno sede operativa o residenza nelle zone alluvionate, infatti non possono più aderire alla rottamazione quater, per loro i termini sono scaduti e devono solo attendere il provvedimento di accettazione da parte dell’Agenzia delle entrate.

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Bando ICT per i liberi professionisti dell’Emilia Romagna

Dalla Regione Emilia Romagna arriva un bando rivolto esclusivamente ai liberi professionisti per favorire l’implementazione di soluzioni ICT a livello avanzato, che possano dunque promuovere la crescita e lo sviluppo.

Ciò significa che i destinatari delle risorse messe a disposizione sono i liberi professionisti ordinistici titolari di partita IVA iscritti a Ordini o Collegi professionali e alle rispettive Casse di previdenza, oppure ai liberi professionisti non ordinistici purché sempre titolari di partita IVA.

I requisiti richiesti per accedere al bando sono:

  • avere unità operativa o sede legale in cui si realizza il progetto sul territorio della Regione Emilia Romagna;
  • non essere lavoratori dipendenti o pensionati;
  • svolgere l’attività professionale;
  • per le associazioni, devono essere costituite tra professionisti che svolgono l’attività professionale al momento della domanda;
  • per le società tra professionisti, essere attive e non trovarsi in stato di liquidazione o soggette a procedure di fallimento.

I progetti presentati dovranno basarsi su un investimento minimo pari a 15 mila euro.

Si riceveranno contributi corrispondenti al 40% dell’investimento totale, e comunque non al di sopra dei 25 mila euro.
Le domande possono essere presentate entro il 31 maggio 2017. Il bando è sul sito della Regione Emilia Romagna.

Vera MORETTI

Accordo tra Cdc di Reggio Emilia e Agenzia interregionale delle Dogane

La Camera di Commercio di Reggio Emilia e l’Agenzia interregionale delle Dogane di Emilia Romagna e Marche hanno siglato un protocollo di collaborazione che permetterà di ampliare i servizi dedicati alle imprese impegnate sui mercati esteri che, nel 2016, hanno generato un giro d’affari pari a 9,5 miliardi di euro.

Presenti al momento della firma c’erano Stefano Landi, presidente dell’Ente camerale, e Sergio Ciardiello, direttore interregionale delle Dogane per l’Emilia Romagna e le Marche.

Tramite questo accordo, si potrà potenziare il Punto Impresa Export, sportello di orientamento e preparazione delle imprese ai mercati internazionali attivo in Camera di Commercio, ma anche di accrescere l’informazione alle aziende curata dalle Dogane direttamente dal sito della Cdc.

Sergio Ciardiello ha dichiarato: “Spiccano soprattutto gli eventi informativi e formativi che andremo a calendarizzare per favorire la migliore conoscenza, da parte delle imprese, dei temi legati a dogane e accise, alle normative, alle prassi e agli adempimenti. Un’attenzione particolare sarà riservata alla diffusione delle conoscenze relative ai servizi offerti alle imprese dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in materia di telematizzazione delle procedure e di fruizione delle agevolazioni fiscale nei diversi settori, contribuendo così ad ampliare i punti di forza sui quali si innesta la competitività delle imprese locali sui mercati esteri”.

L’accordo prevede anche l’istituzione di nuovi canali formativi tra Cdc e Ufficio delle Dogane di Reggio Emilia, che offrirà consulenze e soluzioni specifiche su problemi ed esigenze segnalati dalle imprese, come ha confermato Stefano Landi: “Siamo di fronte ad un quadro di azioni che qualificano e rafforzano decisamente il nostro lavoro sull’internazionalizzazione; questa partnership, infatti, si inserisce in un percorso che ci vede in campo non solo con investimenti per un milione di euro, nel 2017, a beneficio delle imprese locali, ma anche con l’ampliamento delle collaborazioni funzionali alla creazione di nuove opportunità e servizi per l’internazionalizzazione”.

Vera MORETTI

Nuova ZFU in Emilia Romagna

Il decreto legge n. 78/2015 ha istituito la zona franca urbana – ZFU relativa all’Emilia Romagna.
Questo comporta che le imprese che si trovano all’interno del territorio individuato dalla normativa possano ottenere sgravi fiscali, agevolazioni ed esenzioni per gli anni 2015 e 2016, inerenti IRES, IMU e TASI e IRAP.
La ZFU riguarda i Comuni colpiti dall’alluvione del 17 gennaio 2014 e dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012.

Per poter usufruire degli sgravi, le imprese della zona franca devono essere microimprese e aver maturato un reddito lordo, nel 2014, che non superi gli 80mila euro. Il numero degli addetti deve essere inferiore o uguale a 5.

Secondo quanto stabilito dal decreto, la perimetrazione della ZFU dell’Emilia Romagna prevede i seguenti Comuni: Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Medolla, San Prospero, San Felice sul Panaro, Finale Emilia, comune di Modena limitatamente alle frazioni di la Rocca, San Matteo, Navicello, Albareto, e i centri storici dei comuni con zone rosse: Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Mirandola, Novi di Modena, S. Possidonio, Crevalcore, Poggio Renatico, Sant’Agostino.

Vera MORETTI

La crisi mette in ginocchio l’artigianato

L’artigianato sta conoscendo un periodo di forte crisi.
I dati, a questo proposito, parlano chiaro: tra il 2009 e i primi nove mesi del 2014, infatti, più di 91mila imprese hanno dovuto alzare bandiera bianca.

Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, il cui Ufficio Studi ha effettuato questa indagine, ha commentato così questa situazione: “Nonostante la crisi economica abbia cancellato a livello nazionale ben 91.000 aziende artigiane, i giovani, soprattutto nel comparto casa, costituiscono la maggioranza degli addetti. E’ un segnale molto importante che squarcia un quadro generale molto critico. A nostro avviso ciò è dovuto a due motivi. Il primo: questi mestieri, legati al mondo dell’edilizia, impongono una forza e una tenuta fisica che difficilmente possono essere richiesti a dei lavoratori di una certa età. Il secondo: il forte aumento del numero dei diplomati avvenuto in questi ultimi anni nel settore edile, elettrico e termoidraulico ha favorito l’ingresso di molti ragazzi nel mercato del lavoro. In generale, malgrado le difficoltà e i problemi che sta vivendo il nostro settore, i giovani stanno ritornando all’artigianato, ma non ai vecchi mestieri. Dai nostri dati, ad esempio, gli artigiani che lavorano il vetro artistico, i calzolai, gli artigiani del cuoio, delle pelli e quelli e i sarti corrono il rischio, fra qualche decennio, di estinguersi”.

Per quanto riguarda l’ubicazione delle imprese che sono state costrette a chiudere, una su due si trovava al Nord, con picchi in Lombardia, dove all’appello mancano 12.496 aziende, seguita dall’Emilia Romagna (-11.719), il Veneto (- 10.944) e il Piemonte (-8.962).

Tra i settori che maggiormente hanno sofferto la contrazione numerica, ci sono sicuramente quello delle costruzioni/installazione impianti (-42.444), ma anche le attività manifatturiere (- 31.256), i carrozzieri e le autofficine (- 15.973).

Al contrario, in espansione ci sono i servizi alla persona (parrucchieri, estetiste, massaggiatori, etc.), con un saldo pari a + 1.405 attività, le gelaterie e le pasticcerie, con +5.579 imprese, e le attività di pulizia/giardinaggio, con + 10.497 aziende artigiane.

Ma quali sono le cause che hanno portato a questa crisi?
In primo luogo i costi, che hanno cominciato a lievitare tanto da registrare un picco del 21% dal 2008 al 2013 nell’energia, e del 23,5% per il gasolio.
Anche la Pubblica Amministrazione è colpevole di aver causato disagi alle imprese artigiane, poiché, nello stesso lasso di tempo, ha aumentato di 35 giorni i pagamenti ai suoi fornitori.

Le banche, ovviamente, ci hanno messo del loro, se consideriamo che in questi sei anni gli affidamenti bancari alle imprese con meno di 20 addetti sono diminuiti del 10%, con un taglio complessivo alle micro imprese di ben 17 miliardi di euro.

Infine, le tasse e la burocrazia: dopo la rivalutazione del Pil, nel 2013 la pressione fiscale in Italia si è stabilizzata al 43,3 per cento: picco massimo mai raggiunto in passato, anche se per le micro imprese il carico fiscale supera abbondantemente il 50 per cento.
La burocrazia costa al mondo delle imprese italiane 31 miliardi di euro all’anno. Ciò implica che su ogni impresa grava mediamente un costo annuo pari a 7 mila euro. A differenza di quelle più grandi, le piccolissime imprese non possiedono una struttura amministrativa al proprio interno, che quindi si vedono costrette ad avvalersi dei servizi di professionisti esterni, con una conseguente spesa ben più alta della media.

Vera MORETTI

A Reggio Emilia è Il Mese del Notaio

E’ partito il 3 novembre, e continuerà fino al 27 del mese, l’iniziativa Il mese del Notaio presso il Consiglio Notarile di Reggio Emilia.

Nell’anno in corso, si tratta della seconda edizione, poiché la prima era avvenuta lo scorso marzo ma, in realtà, l’iniziativa è attiva nella città emiliana per il settimo anno consecutivo.

I cittadini reggiani, dunque, potranno recarsi alla sede del Consiglio Notarile tutte le settimane, dal lunedì al giovedì, dalle 17 alle 19, per ricevere gratuitamente dai Notai del Distretto ragguagli in materia di compravendite, società, mutui, eredità, testamenti, donazioni, e per individuare al meglio le scelte che riguardano la famiglia.

L’iniziativa è rivolta essenzialmente alle fasce economicamente più deboli della cittadinanza, le quali non sempre hanno la disponibilità economica per richiedere un parere qualificato nel momento in cui devono assumere comunque decisioni importanti, quali redigere un valido testamento, acquistare una casa, trasmettere beni ai figli o contrarre un mutuo.

Maura Manghi, presidente del Consiglio Notarile di Reggio Emilia, ha inoltre aggiunto: “In città, ancor più che nei paesi, dove il notaio è una figura consolidata, questa iniziativa consente davvero di avvicinare la gente e di rompere eventuali barriere. Per questo stiamo continuando a dare seguito a questa nostra iniziativa che offre la possibilità a tutti, anche a coloro che non sono abituati ad andare dal notaio, di rivolgersi a noi in maniera agevole e immediata, per una prima consulenza“.

Il servizio di consulenza gratuita Il Mese del Notaio è indirizzato a tutti i cittadini italiani e stranieri e punta, in particolare, ad agevolare la conoscenza di problematiche giuridiche e tributarie in materia di acquisto abitazioni, tassazione relativa all’acquisto prima casa, compravendita e problemi connessi all’urbanistica, compravendite immobiliari, detrazioni fiscali per manutenzioni, finanziamento mutui, rinegoziazione dei mutui, ipoteche, regimi patrimoniali dei coniugi, successioni, testamenti e relative imposte, diritti reali di godimento (es. usufrutto).

Per maggiori informazioni è possibile contattare il Consiglio Notarile di Reggio Emilia: 0522/433947; consiglioreggioemilia@notariato.it.

Vera MORETTI

Bando per le imprese innovative di Forlì-Cesena

E’ stato approvato dalla Regione Emilia Romagna un bando che possa offrire sostegno alle startup innovative della provincia di Forlì-Cesena, rivolto in particolare alle imprese ad elevato contenuto di conoscenza, basate sulla valorizzazione economica dei risultati e lo sviluppo di nuovi prodotti e di servizi di alta tecnologia.

Il bando è aperto alle piccole e medie imprese costituite dall’1 gennaio 2011 in poi, che siano attive in Emilia Romagna ed appartenenti ai settori delle Attività manifatturiere, delle Costruzioni, dei Servizi di informazione e comunicazione e delle Attività professionali, scientifiche e tecniche.

Le imprese richiedenti, per poter accedere al bando, dovranno dimostrare di essere in possesso del requisito di innovatività, e di risultare iscritte alla Sezione speciale del Registro Imprese istituita per le Startup innovative, presso la Camera di Commercio competente per territorio.

L’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale pari al 60% della spesa ritenuta ammissibile. E’ concessa una maggiorazione del contributo del 10% per i progetti che prevedono alla loro conclusione un incremento dei dipendenti assunti a tempo indeterminato pari ad almeno 3 unità rispetto alla data di presentazione della domanda.

L’importo minimo di spesa da presentare è di 75mila euro; il contributo massimo per progetto è 100mila euro in regime “de minimis”.
Le domande di contributo potranno essere presentate fino al 31 marzo 2015.

Vera MORETTI

Bando per le startup di Ravenna

Dalla Camera di Commercio di Ravenna è in arrivo un bando per favorire la costituzione di nuove imprese, soprattutto se femminili o giovanili.

Vi possono accedere, per beneficiare dei contributi, le imprese attive che si sono iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio di Ravenna fra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2014, che abbiano sede o unità locale operativa nel territorio della provincia.

Tra le spese finanziabili ci sono anche i beni strumentali, macchinari, attrezzature, arredi nuovi necessari all’attività, ma anche gli impianti generali, per un importo massimo del 30% del totale dell’investimento totale.

Tra le spese ammesse ci sono anche l’acquisto di hardware, registrazione e sviluppo di marchi e brevetti, consulenze e servizi specialistici, spese di pubblicità e per la realizzazione di materiale promozionale, per la realizzazione del sito aziendale, ricerche di mercato, servizi di mentoring.

Il contributo erogabile è pari al 50% dell’ammontare delle spese ammesse, sino ad un massimo di 5.000 euro.

Le domande vanno inoltrate dal 15 dicembre al 31 gennaio 2015 tramite posta elettronica certificata che sia firmata dal legale rappresentante all’indirizzo protocollo@ra.legalmail.camcom.it all’attenzione dell’Ufficio Nuove Imprese ed incentivi indicando all’oggetto: “Domanda di contributo Bando crea impresa 2014”.

Vera MORETTI

Agroalimentare italiano primo per riconoscimenti Dop

Ancora una volta, l’Italia si conferma al primo posto per numero di riconoscimenti Dop, Igp e Stg conferiti dall’Unione europea, con un numero di prodotti di qualità riconosciuti al 31 dicembre 2013 pari a 261, ben 13 in più rispetto all’anno precedente.
Di questi, sono 252 quelli che risultano attivi.

A rendere noti questi dati è stato l’Istat con il suo report sui prodotti agroalimentari di qualità.

Tra i settori con il maggior numero di riconoscimenti sono gli ortofrutticoli e cereali (101 prodotti), i formaggi (47), gli oli extravergine di oliva (43) e le preparazioni di carni (37).
Le carni fresche e gli altri settori comprendono, rispettivamente, cinque e 28 specialità.

Le regioni con più Dop e Igp sono Emilia-Romagna e Veneto, rispettivamente con 39 e 36 prodotti riconosciuti.

Il Made in Italy del settore agroalimentare dimostra di essere sempre più apprezzato, e sembra godere di buona salute, nonostante il rischio sempre costante causato dalla contraffazione.

Nel 2013 gli operatori certificati sono 80.435, in aumento di 204 unità (+0,3%) rispetto al 2012.
Di questi, il 91,2% svolge esclusivamente attività di produzione e il 6,6% di trasformazione; il restante 2,2% effettua entrambe le attività.

Per quanto riguarda le certificazioni, le nuove entrate di operatori, che risultano essere 8.809, dimostrano di superare le uscite, che sono 8.605.

Vera MORETTI