CoLAP: bene l’attenzione del governo al mondo delle professioni

È una Emiliana Alessandrucci particolarmente carica quella uscita dall’incontro che il CoLAP ha avuto nei giorni scorsi con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Nannicini per presentare le proprie proposte per il Jobs Act del lavoro autonomo.

Il presidente del CoLAP sostiene infatti che “la delega sul Jobs Act del lavoro autonomo al sottosegretario Nannicini continua a dimostrare l’attenzione che questo Governo vuole dare al nostro mondo. Siamo in una svolta, oserei dire, epocale per il lavoro autonomo”.

All’incontro – prosegue il presidente del CoLAPerano presenti il sottosegretario alla Presidenza e il presidente dell’Anpal Maurizio del Conte, con il quale avevamo avviato un costruttivo confronto sul testo collegato. Il CoLAP, pur apprezzando e riconoscendo grande valore a quanto proposto nel testo collegato, evidenzia l’esigenza di implementare provvedimenti capaci di incidere sulla competitività delle professioni. L’obiettivo del Jobs Act del lavoro autonomo deve essere apertura di nuove partite Iva (incidendo sulla occupabilità) e maggiore accesso ai servizi professionali offerti dai lavoratori a partita Iva (contributo al PIL). Il testo in tal senso dovrebbe essere migliorato”.

Alessandrucci riconosce comunque i meriti dell’iniziativa governativa: “L’incremento e la maggiore diffusione delle tutele è sicuramente un atto di giustizia ed equità che andava fatto: bene l’indennità per maternità senza astensione, bene il provvedimento su malattie lunghe, ma ci sono altri punti da rivedere. Occorre non trasferire tutele inapplicabili o strumenti del lavoro dipendente che sarebbero inefficaci in quello del lavoro autonomo! Ottima la deducibilità al 100% dei costi della formazione, ma attenzione ai fatturifici (costi alti della formazione, fatture gonfiate…): importi così alti rischiano di essere utilizzati solo da professionisti consolidati a redditi alti (o effetto evasione o inutilizzabilità), se ci sono dei fondi da spendere su questa riforma mettiamoli sulla deducibilità della formazione, intesa come strumento di innovazione, ma in misura congrua e rinforziamo le iniziative sulla competitività”.

I nostri interlocutori – afferma ancora la presidente del CoLAPci hanno ascoltato, presentato proposte ed evidenziato alcuni vincoli e rischi; abbiamo condiviso con loro l’esigenza di proporre un’iniezione di legge 4/2013 nel testo e di partire dalla valorizzazione delle competenze, come primo elemento di competitività, anche attraverso l’integrazione con gli obiettivi e gli strumenti del decreto 13/13. Il CoLAP ha preso l’impegno di presentare un documento sulla competitività: deducibilità per il cittadino dei costi dei servizi professionali, accessi agevolati alla professione con aliquote previdenziali ridotte, aliquote sostenibili nel presente e nel futuro, fisco equo e sostenibile, sinergie tra associazioni e centri per l’impiego, il ruolo delle associazioni nei processi formali di individuazione e validazione delle competenze”.

Questo modo di procedere ci ha incoraggiato e ci continua a far credere che questo è il momento della grande Riforma – conclude Alessandrucci -. Interlocuzioni aperte e chiare, come questa, fanno bene non solo ai nostri professionisti, ma al Paese e al nostro modo di tornare ad avere fiducia nella politica e nella sua reale capacità di innovare e di cambiare le cose”.

CoLAP: un Jobs Act per le partite Iva

È stato sottolineato da più parti come uno dei grossi limiti del Jobs Act sia quello di essere pensato per i lavoratori dipendenti e non per gli autonomi e per i possessori di partita Iva. Un limite che non hanno mancato di rimarcare molte delle associazioni italiane dei professionisti.

Una di queste, il CoLAP (il coordinamento delle libere associazioni professionali), è più volte tornato su questo aspetto nel 2015 e anche quest’anno, per bocca del presidente Emiliana Alessandrucci, ha cominciato a battere su questo chiodo.

Sicuramente l’anno appena concluso sarà ricordato come l’anno del Jobs Act per i lavoratori dipendenti – sottolinea il CoLAP in una nota -, soprattutto come l’anno dell’abolizione del tanto contestato contratto a progetto. Il 2016 inizia con l’applicazione della norma che stabilisce che tutte le collaborazioni autonome, se organizzate nei tempi e luoghi del committente, dovranno essere ritenute veri e propri rapporti di lavoro subordinato. C’è da chiedersi se questo appena iniziato sarà dunque l’anno del Jobs Act del lavoro autonomo?”.

Scompariranno davvero – continua il CoLAPtutte le collaborazioni coordinate e continuative? Saranno davvero stanate le false partite Iva e si risolveranno in modo definitivo e strutturale temi fondamentali per la sopravvivenza di moltissimi professionisti? Soltanto ieri sono stati diffusi i dati Istat sull’occupazione, dove si evidenzia che il tasso di disoccupazione a novembre segna una riduzione dello 0,2% rispetto ad ottobre, attestandosi al 11,3%“.

Secondo la presidente Alessandrucci, “il numero degli occupati aumenta su ottobre di 36mila unità, dovuto quasi esclusivamente alla componente femminile, mentre diminuiscono i disoccupati e di poco gli inattivi. Sono soprattutto le donne che si riattivano sul mercato del lavoro e questo riporta alla luce vecchi problemi, legati all’impatto negativo che hanno impegni lavorativi che impediscono di conciliare tempi di lavoro e di vita familiare e sociale“.

E dopo aver ricordato i limiti dell’”opzione donna” sulle pensioni inserita in Legge di Stabilità, il presidente del CoLAP conclude: “Procederemo a un testo contenitore di norme disordinate e sarà davvero la riforma del lavoro autonomo capace di dare impulso reale a questo mondo? Le indiscrezioni ci lasciano intendere che è ancora vivo il rischio di importare anche nel nostro mondo tradizionali e inefficaci strumenti e tutele: non è di questo che abbiamo bisogno!“.

Per noi, è una riforma vitale e che attendiamo da moltissimo tempo. Abbiamo delle proposte, non solo legate all’articolato, ma alla filosofia, anche politica, che questo provvedimento dovrebbe avere e manifestare. Dovrà essere una riforma vera capace di iniettare fiducia e innovazione; vogliamo pensare al lavoro autonomo con lo stesso pensiero divergente a cui siamo abituati, non vogliamo importare nel nostro mondo flessibile, dinamico e innovativo modelli e strumenti superati e anacronistici“.

Il CoLAP sulla legge delega per la riforma del Codice degli Appalti

Il CoLAP ha presentato un emendamento alla legge delega del Governo per l’attuazione delle direttive del Parlamento e del Consiglio europeo sull’aggiudicazione dei contratti pubblici, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture; in una parola, del codice degli appalti.

Da tempo – afferma la Presidente del CoLAP, Emiliana Alessandruccici stiamo battendo per un sistema professionale che non rivendica forgiature ma l’apertura di nuove opportunità; per questo abbiamo presentato un emendamento alla Legge delega per la riforma del Codice degli Appalti poiché il decreto 163/2006, non tiene conto tra i possibili affidatari di incarichi pubblici delle professioni associative ai sensi della legge 4/2013 e che costituiscono ormai il secondo pilastro del mondo professionale italiano”.

E’ chiaro – prosegue Alessandrucciche questi professionisti non possono essere più esclusi dalle gare per assegnare i contratti pubblici; anche l’AVCP ci ha dato ragione dichiarando che l’elenco è solo esemplificativo e non esaustivo; ma questo non basta per motivare le stazioni appaltanti che ancora si adeguano pedissequamente a seguire l’elencazione prevista nel codice degli appalti”.

Attualmente, se un’amministrazione necessita di un professionista associativo, un interprete, un consulente etc, si rivolge ad una società che le fornisce il servizio professionale, anche se la tipologia dell’incarico non richiede una specifica organizzazione: questo provoca aggravio di costo per l’amministrazione, non certezza della qualità della prestazione e un’assenza di responsabilità personale sull’operato”.

Questo vuoto normativo – prosegue Alessandruccidiventa di fatto un vincolo ingiustificato e comporta, come conseguenze immediate la riduzione ingiustificata delle opportunità professionali del singolo professionista, l’innalzamento del costo del servizio, e non ultimo per importanza la riduzione del compenso del professionista”.

Pertanto, nell’esercizio della delega – conclude Emiliana Alessandrucci sul codice degli appalti – alla luce dell’innovazione intervenuta con la Legge 4/2013, riteniamo un atto di giustizia sociale prevedere tra i soggetti che possono partecipare alle procedure di affidamento, anche i professionisti in possesso dell’attestato ai sensi dell’art.7 della legge 4/13”.

Clicca qui per scaricare l’emendamento alla legge delega sulla riforma del codice degli appalti presentato dal CoLAP.

Revisione del de minimis, il ruolo del CoLAP

Il CoLAP rivendica il proprio ruolo determinante nella riformulazione del de minimis di cui si sta discutendo in questi giorni nell’ambito delle misure di semplificazione fiscale allo studio del Governo e lo fa partendo dalle recenti dichiarazioni del viceministro dell’Economia e delle Finanze Casero: “Nella Legge di Stabilità si reintrodurrebbe l’aliquota al 5% per i primi 5 anni di attività poi al 15%, ristabilendo per la categoria dei professionisti la soglia di 30.000 euro, senza stavolta alcun limite di età”.

La proposta di riformulazione del de minimis – ricorda la Presidente del CoLAP Nazionale Alessandrucciè una delle nostre proposte contenute nella Road Map del CoLAP. Speriamo che sia davvero questa la formulazione che troveremo nella stabilità, non vorremmo scherzetti dell’ultimo minuto come l’anno scorso dove si prese una bella cantonata con il regime proposto. Il Governo apra le interlocuzioni con gli interessati, possiamo insieme costruire una proposta sostenibile e davvero incentivante per i professionisti. Vogliamo contribuire alla ripresa del Paese anche pagando le tasse, ma è necessario renderle giuste, eque e sostenibili”.

La stabilità ha dei compiti importanti per incoraggiare la ripresa del nostro Paese – continua la Alessandruccie per questo non si possono lasciare fuori i professionisti; necessaria la revisione del de minimis, ma il settore professionale italiano necessita di altri provvedimenti, non solo fiscali: dobbiamo agire sulla semplificazione, sulla competitività, sulla maggiore apertura del mercato professionale. Le nostre proposte racchiuse nella Road Map CoLAP sono uno spunto importante da cui partire, vorremmo trovare essere ascoltati, non per rivendicare, ma per costruire insieme”.

Fungeremo da esempio – conclude la Presidente -: questo è il nostro modo costruttivo di contribuire alla ripresa del nostro Paese”.

Fisco e lavoro, le proposte del CoLAP

Durante la presentazione di #RIPARTELITALIA e della #RoadmapCoLAP, il Comitato delle Libere Associazioni Professionali è intervenuto anche su fisco e lavoro, partendo da un dato incontrovertibile: la pressione fiscale che subiscono i professionisti è tra le più alte in Italia ed è stimata intorno al 60%.

La complessità delle norme fiscali e il fatto che spesso variano improvvisamente, oltre ad essere un deterrente per chi vuole intraprendere la libera professione, possono divenire una vera difficoltà di gestione e un alibi per chi intende pregiudizialmente evadere.

Il sistema de minimi oggi prevede una doppia possibilità di scelta per il solo anno 2015:

– Per i primi 5 anni fino ad un reddito di 30mila euro, imposta mista pari al 5%;

– Per redditi fino a 15mila, imposta mista pari al 15% (senza limiti di tempo di utilizzo).

Luigi Pessina consigliere CoLAP e Presidente di Ancit, ha posto l’accento su questo fatto: “La pressione fiscale è per noi insostenibile occorre trovare una soluzione per non soffocare il nostro settore, va bene il de minimi per 30mila euro di reddito, imposta mista al 10%, senza limiti di utilizzo anagrafici o temporali del regime e proponiamo una decontribuzione al 50% per i primi tre anni di attività”.

Necessarie anche – ha continuato Pessinasemplificazione degli adempimenti fiscali (abolizione dello spesometro, Black List, intrastat servizi, modello 770), stabilità e certezza nel tempo della normativa fiscale, provvedimenti che permettono un recupero fiscale e una maggiore occupabilità nel nostro settore; l’imposizione così alta rappresenta, soprattutto per i giovani un forte deterrente per l’avvio della professione”.

Gessica Rostellato, membro Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, è intervenuta nel merito della #RoadmapCoLAP, sostenendo: “Bisogna dare dignità ai lavoratori autonomi, avviando una serie di leggi anche coraggiose per cercare di trovare un modo per semplificare il loro lavoro, permettendogli di pagare le tasse senza troppo stress. Ad esempio, parlando di burocrazia, semplificando il modello unico, molto ostico per i non addetti ai lavori, dando certezza con dati, chiari e semplici”.

Alessia Rotta, parlamentare del Partito Democratico, membro della Commissione Lavoro della Camera, riprendendo le parole della collega Rostellato, ha dichiarato: “Nella Commissione lavoro del Partito Democratico ci si occupa con accanimento dei lavoratori autonomi, per questo sin dall’inizio sono stati intrecciati proficui rapporti con il CoLAP. Il tema fondamentale è quello di rendere più evidente ciò che ancora non è stato affrontato a sufficienza dall’attività politica, come ad esempio il blocco dell’aliquota contributiva. Per queste ragioni, le mie battaglie volgono verso l’inserimento delle richieste dei Liberi Professionisti in ciascun provvedimento legislativo”.

Speriamo – ha concluso – che con la riforma della Pubblica Amministrazione a fine estate si faccia carico di tutta una serie di semplificazioni degli adempimenti nelle Regioni, incentivando un sistema di controllo e di condivisione nelle varie Regioni. Sedere nei tavoli di lavoro, per i professionisti, è molto importante per discutere e mettere la lente di ingrandimento su problematiche quali la certificazione e l’iter di accreditamento, l’armonizzazione delle norme che riguardano i Liberi Professionisti e l’abbattimento della separazione che, nella percezione comune, distingue la normazione del lavoro autonomo rispetto a quello dipendente. La composizione del CoLAP così trasversale, è per noi politici un continuo pungolo, per fare meglio e di più”.

Presentata la Roadmap CoLAP

Presentata a Roma #RIPARTELITALIA, la #RoadmapCoLAP. Ha aperto la presentazione la consigliera CoLAP Carla Bellucci, Presidente di Assointerpreti: “Siamo i più vessati, abbiamo una Previdenza troppo onerosa oggi, con poche tutele e pensione sociale per domani. La Gestione Separata è una distorsione del sistema contributivo e va riformata occorre: separare i liberi professionisti a partita iva dai lavoratori parasubordinati. Bloccare l’aliquota al 27% in via definitiva e supportare i giovani riducendo fino a 29 anni del 50% la contribuzione per fascia di reddito fino a 30mila euro e chiediamo anche reversibilità e tutele piene: revisionate ed incentivate (es. indennità di malattia – malattie lunghe e oncologiche -, maternità/paternità: utilizzo flessibile e interscambiabile dell’astensione obbligatoria)”.

E poi – ha proseguito la Belluccidobbiamo evitare lo scontro generazionale occorre rivedere tutte le pensioni quelle d’oro, d’argento e di bronzo ovviamente in proporzioni diverse! Solo facendo un sacrificio tutti possiamo garantire un futuro migliore ai nostri figli”.

Luca Sabatini, dirigente INPS – Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito – intervenendo nel dibattito, in sostituzione del Presidente Boeri, ha affermato che “il tema delle professioni è da tempo seguito dall’INPS”.

Facendo poi riferimento al sistema delle tutele e, nello specifico, al principio dell’automaticità, incluso nel decreto legislativo 80 del Jobs Act, ha proseguito: “Esso include delle misure a sostegno della conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Ad esempio l’estensione da 3 a 5 mesi dell’indennità di maternità in caso di adozione”.

Per quanto riguarda poi le tutele a sostegno del reddito: “I liberi professionisti non dispongono di un adeguato sistema assicurativo che soddisfi le loro esigenze”. “Sostengo l’esistenza di un ampio margine per elaborare delle soluzioni che vadano incontro alle difficoltà affrontate dai liberi professionisti, soprattutto, nei periodi di contrazione della loro attività lavorativa”.

Giovanni Paglia, membro Commissione Finanze della Camera, ha preso la parola nel dibattito sulla Roadmap CoLAP: “Riconosco che il punto cruciale è quello di costruire insieme una vera riforma del sistema pensionistico, che introduca un adeguato sistema contributivo e che permetta tempi di fuoriuscita dal lavoro compatibili con le esigenze produttive del Paese. Il tema fiscale in Italia rappresenta più un tema di regole che non di pressione, poiché quest’ultima è effettivamente diversificata per le diverse categorie professionali. Tra le proposte più interessanti contenute nella Road Map del CoLAP è quella sul Regime dei De Minimis, l’unica in grado di riequilibrare un sistema lavoro eccessivamente sbilanciato”.

Maurizio Sacconi, Presidente Commissione Lavoro del Senato, invitato a parlare sui temi della Roadmap CoLAP, ha sostenuto che “ogni contributo versato non deve essere perduto, la gestione separata nella previdenza deve morire! Il vero strumento è quello del fascicolo elettronico personale, in cui nulla della vita lavorativa del soggetto viene perso. Evitare il conflitto generazionale si rivela assolutamente necessario; ciò di cui si ha bisogno è di una reale coesione fra le generazioni. Mi auguro che nella legge di stabilità ci sarà la possibilità di discutere alcune delle proposte del CoLAP”.

La conclusione alla Presidente del CoLAP Alessandrucci: “Noi non siamo quelli degli 80 euro! il lavoro autonomo non deve importare le dinamiche applicate per il lavoro dipendente. Creare conflitto generazionale non è responsabilità dei giovani o dei padri di oggi ma della politica che con il loro operare devono porvi rimedio”.

CoLAP dice la sua su pari opportunità e ammortizzatori sociali

Convocazione in Commissione Lavoro per il CoLAP, chiamato per discutere sugli ultimi decreti attuativi, in particolare relativi a: riordino della normativa sugli ammortizzatori sociali in deroga, razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro, razionalizzazione esemplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di lavoro e pari opportunità, disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive.

Ecco nel dettaglio le risposte del presidente Emiliana Alessandrucci sui singoli decreti:

La riforma degli ammortizzatori sociali si occupa solo dell’emergenza dichiarata dall’azienda in un determinato momento produttivo dell’anno, senza far cenno ai piani di ristrutturazione e di ripresa, né
alle strategie aziendali messe in atto, alla manutenzione e aggiornamento delle competenze dei lavoratori.

Mancano completamente strumenti a favore dei lavoratori autonomi e della piccolissima impresa. Il CoLAP è da sempre contrario alla cassa integrazione o all’indennità di disoccupazione per i professionisti associativi, la nostra proposta riguarda l’intera deducibilità della formazione, degli investimenti per le attività di innovazione e dello sviluppo del networking; perché questi tre elementi sono gli unici che possono effettivamente supportare un professionista in un momento di ristrutturazione, crisi, o cambiamento. Interessante l’obbligo per le aziende con più di 5 dipendenti del fondo di solidarietà, ma non sufficiente soprattutto se non sono previste e vigilate le modalità di accesso al fondo”.

Non viene, inoltre, considerato necessario un nuovo organismo per migliorare il sistema ispettivo. Occorre, secondo CoLAP, un implementazione del sistema già esistente, mantenendo tale funzione nel Ministero del Lavoro con il DGAI e migliorare le attività di coordinamento con gli altri soggetti coinvolti .

Il primo passo che molto migliorerebbe la qualità del lavoro e la riduzione dei costi sarebbe quello di mettere in comune le banche dati e permettere un dialogo costante tra i diversi enti che agiscono sul territorio”.

Per quanto riguarda lo schema di decreto recante disposizioni di razionalizzazione esemplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese, le disposizioni il CoLAP intende:

  • rispetto alla semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese “presenteremo un valido testo di proposte redatto dalle nostre associazioni esperte di sicurezza sul lavoro” dichiara l’Alessandrucci;
  • rispetto alle norme sulla vigilanzale nostre osservazioni si riferiscono all’art. 23 che apporta delle modifiche all’art. 4 dello Statuto dei lavoratori; La nostra proposta è quella di sopprimere tale articolo o di modificarlo vietando alle aziende di usare le informazioni acquisite come strumenti di valutazione o sanzionatori, ma solo per migliorare efficacia organizzativa e aziendale e di Aggiungere all’art.23 il comma 1bis che esclude da queste disposizioni i collaboratori e professionisti a partita Iva, sia iscritti ad Albi, Ordini e Collegi sia professionisti ai sensi della Legge 4/2013” .
  • rispetto al decreto sulle azioni relative alle politiche attive del lavoro “si riconosce che in Italia il sistema pubblico di collocamento resta poco efficace; i centri per l’impiego nonostante numerosi tentativi di ristrutturazione, innovazione e implementazione restano ancora ai margini del mercato del lavoro e non riescono ad assolvere al loro compito di far incontrare domanda e offerta di lavoro“.

Ad Emiliana Alessandrucci piace il progetto di costituire un’agenzia nazionale per le politiche attive, anche se non pare fattibile attuarla senza aggravare i conti dello Stato.
In generale lo schema di decreto sottintende una totale coincidenza tra il concetto di lavoro e di quella di lavoro dipendente; come già è avvenuto per il sostegno alla disoccupazione (NASPI; DISCOLL; ASDI) non si fa mai riferimento al lavoro autonomo e piccolo imprenditoriale”.

E’ molto importante che alle professioni associative venga offerto uno spazio nel quale presentarsi e promuoversi perché molto possono ancora esprimere in termini di occupazione, soprattutto giovanile e femminile.
Oggi le professioni associative rappresentano il 14% della forza lavoro di questo paese, ma molto possono ancora esprimere, e lo si vede dal numero sempre crescente di professionisti che aderiscono alle nostre associazioni professionali”.

Per quanto riguarda le pari opportunità, sono visti positivamente il rafforzamento dei concetti di flessibilità e conciliazione tra vita lavorativa e impegni familiari, anche attraverso l’estensione del part-time.
Proprio il concetto di flessibilità del lavoro rappresenta uno degli obiettivi principali dell’Osservatorio di Genere del CoLAP, con una valida proposta di part-time, distinguendo però tra le esigenze di grandi, medie e piccole imprese.

Vera MORETTI

Il CoLAP presenta a Roma la sua Road Map per l’Italia

Il CoLAP dà appuntamento a Roma, il 23 luglio nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati (Vicolo Valdina) a tutti coloro che vogliono far ripartire l’Italia con l’evento “RIPARTE l’Italia con la Road Map del CoLAP”.

L’idea della Road Map dei professionisti associativi nasce a Sabaudia il 10 e 11 aprile 2015 dai presidenti delle associazioni aderenti al CoLAP. L’intenzione era quella di produrre proposte innovative ed efficaci per aiutare la ripresa del nostro Paese. In quel pensatoio ha preso forma la road map del CoLAP, con proposte per rinnovare: previdenza, formazione e politiche attive, fisco e Lavoro, il ruolo delle Regioni e dell’Europa nel sistema delle professioni e della competitività. Ma il CoLAP vuole anche portare idee innovative per i beni culturali, la semplificazione amministrativa e le potenzialità del rapporto tra le professioni del benessere e quelle sanitarie.

Ecco perché il CoLAP ha “la presunzione di saper proporre, e così nasce l’idea di organizzare due eventi per presentare e implementare la Road Map del CoLAP. La legge 4/2013 affida alle associazioni professionali il ruolo di garante delle professioni associative e di rappresentanza di un settore economico ancora sotto rappresentato. Il CoLAP come forma aggregativa riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo economico è voce autorevole di questo nostro mondo. Siamo convinti che possiamo contribuire maggiormente alla ripresa del trend economico e che i contributi che possiamo dare non sono solo relativi all’innalzamento del PIL da noi prodotto (già 7%), ma sono relativi anche ad introdurre una nuova visione del mondo del lavoro, della professione e dell’autoimprenditoria. Le professioni associative lavorando insieme e in sinergia, ognuno con le proprie competenze, sono riuscite a produrre delle proposte concrete e costruttive in grado di supportare la ripresa del nostro Paese. In tal senso ha preso forma la nostra Road Map: vogliamo divenire attori principali della crescita dell’Italia”.

L’iniziativa sarà strutturata in due importanti eventi denominati “Riparte l’Italia con la Road Map del CoLAP”. Il 23 luglio, alla Camera dei deputati il seminario di presentazione delle proposte agli interlocutori politici; il 13 novembre, all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum l’evento centrale con i politici e il Governo. Il Salone delle professioni associative: eventi organizzati dalle Associazioni aderenti (workshop, assemblee, stand, aree dimostrative…)

Il 23 luglio parteciperanno i presidenti delle associazioni e i loro delegati; il 13 novembre: tutti gli interessati e i professionisti. Ecco il programma provvisorio:

23 luglio 2015

Ore 9,30: registrazione partecipanti;

Ore 10: “Riparte l’Italia con la Road Map del CoLAP”, lancio del servizio giornalistico;

Ore 10,15: apertura lavori a cura della presidente del CoLAP Emiliana Alessandrucci.

Ore 11,30: tavola rotonda coordinata da Isidoro Trovato, Corriere della Sera.

Parteciperanno:

Ignazio Abrignani – Commissione attività produttive della Camera

Anna Cinzia Bonfrisco – Commissione Affari esteri del Senato

Cesare Damiano – Presidente della Commissione Lavoro della Camera

Lidia Germani – Dipartimento Politiche Europee

Chiara Gribaudo –Commissione Lavoro della Camera

Renata Polverini – Commissione Lavoro della Camera

Gessica Rostellato – Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera

Alessia Rotta – Commissione Lavoro della Camera

Marietta Tidei – Commissione attività produttive della Camera

Raffaello Vignali – Commissione attività produttive della Camera

Enrico Zanetti – Sottosegretario Ministero dell’Economia

Ore 13,30: chiusura dei Lavori a cura del Presidente del Comitato Scientifico del CoLAP Stefano Cordero di Montezemolo.

CoLAP, Lucia Fani eletta tra i Probiviri dell’Uni

Il CoLAP e le Associazioni iscritte all’Uni, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, durante l’assemblea nazionale ordinaria hanno sostenuto la candidatura al collegio dei Probiviri, di Lucia Fani, Vice presidente del CoLAP. Che alla fine è risultata eletta.

In una nota emanata dal CoLAP, la neoeletta ha espresso tutta la sua soddisfazione per il risultato: “Sono onorata di far parte del collegio dei Probiviri, che svolge un importante e delicato ruolo all’interno di un ente così articolato e complesso come l’Uni. Sarà mio impegno costante portare un valore aggiunto al collegio. Ringrazio tutti per il sostegno e la nomina ricevuta”.

Parole di stima anche da parte del presidente del CoLAP, Emiliana Alessandrucci: “La presenza nel collegio dei Probiviri Uni della nostra vicepresidente, Lucia Fani è una garanzia per lavorare fattivamente con il sistema di unificazione al fine di renderlo più efficace e utile alla crescita delle associazioni. Questa è la prova che il mondo associativo, quando è compatto e motivato, raggiunge importanti risultati di valorizzazione”.

In particolare, la candidatura di Lucia Fani al collegio dei Probiviri dell’Uni è stata sostenuta dal coordinatore del CoLAP Lombardia e referente CoLAP presso l’Uni, Nicola Testa.

Il CoLAP in Commissione Lavoro alla Camera

Il CoLAP è stato convocato in Commissione Lavoro alla Camera per dare il parere sullo schema di decreto conciliazione e sulla revisione delle tipologie contrattuali contenuti nel Jobs Act. Secondo il CoLAP, lo schema della conciliazione è interessante perché si pone il problema di rivedere le tutele e la loro esigibilità; nello specifico, quello relativo alle tipologie contrattuali rivede e riduce il numero dei contratti ma il CoLAP lo approva sottolineando l’esigenza di revisione e integrazione di diversi punti.

E’ uno schema di decreto, quello sulla conciliazione – ha detto in Commissione la presidente del CoLAP Alessandruccila cui importanza è sottovalutata; troppa poca attenzione su un atto che parla della nostra vita, di come riusciamo a lavorare e conciliare la nostra vita familiare e privata, una parte della riforma del lavoro che incide sul benessere e sulla cura dei figli. Per questo il CoLAP ha voluto mettere a punto un documento di analisi della proposta strutturato e approfondito”.

Per parlare di conciliazione – ha continuato Alessandruccioccorre inserire prima il concetto di genitorialità; la legge deve incentivare il cambiamento culturale che vede sempre di più coinvolto il padre nella cura e nella gestione della famiglia, ed evitare che la conciliazione sia l’ennesimo atto di discriminazione nei confronti della donna lavoratrice”.

Il decreto che rivede le diverse tipologie contrattuali ha varie ombre che è necessario mettere in chiaro ed eliminare; il decreto, pur rendendo più flessibile il mercato del lavoro, manca di un’idea nuova, di un nuovo approccio, di una nuova vision capace di cogliere il cambiamento e l’evoluzione del sistema”.

Interessante la formula di rafforzamento del part time, condivisibile, se ampliate le tutele relative alla previdenza e assistenza, la proposta del lavoro intermittente e accessorio; da rivedere l’indennità di disponibilità richiesta al lavoratore somministrato, che deve essere trattato invece come un lavoratore dipendente; utile l’implementazione dell’apprendistato se riviste le garanzie relative alla prelazione; ottima l’idea di ridurre il numero dei contratti eliminando quello a progetto, ma necessaria l’eliminazione anche dei co.co.co. e il rafforzamento delle partite Iva. Assolutamente inaccettabile la proposta di revisione della disciplina delle mansioni, che a nostro avviso rischia l’incostituzionalità”.

In chiusura di intervento, la dichiarazione di ampia e fattiva collaborazione a nome del CoLAP dalla presidente: “Siamo pronti a lavorare insieme affinché il provvedimento migliori le condizioni delle imprese e dei loro lavoratori”.