Intesa tra Enel e la cinese Chng

E’ stato siglato a Pechino un memorandum di intesa tra Enel e China Huaneng Group, un importante gruppo energetico cinese.

Questo accordo è finalizzato a rafforzare la cooperazione energetica, soprattutto per quanto riguarda le tecnologie del carbone pulito, per procedere alla depurazione dei fumi di combustione, il miglioramento dell’efficienza e delle prestazioni nonché la riduzione dell’impronta ecologica degli impianti a carbone e le energie rinnovabili e generazione distribuita.

Enel, dunque, compie un passo in più verso un’internazionalizzazione sempre più forte e una collaborazione con i Paesi dell’Est ancora più stretta.

Vera MORETTI

Intesa in Azerbaigian per Enel

Enel amplia ancora di più il suo raggio d’azione e si spinge fino in Azerbaigian.

E’ stato infatti firmato un accordo tra la controllata Enel Trade e il Consorzio Shah Deniz che avrà durata di 25 anni, con il quale il Gruppo leader dell’energia ha acquistato il gas che sarà prodotto dal campo di Shah Deniz – Fase 2 in Azerbaigian.

Il gas arriverà in Italia attraverso il gasdotto TAP, Trans- Adriatic Pipeline, e verrà utilizzato da Enel per il mercato italiano.

Vera MORETTI

Doppio accordo tra Enel e Poste Italiane

Poste Italiane ed Enel hanno siglato una nuova collaborazione, ovvero un duplice accordo a favore dell’efficienza energetica che permetterà ad EnelMia, la carta vantaggi del colosso dell’energia, di diventare una carta di credito prepagata.

Si tratta di una card che offre ai propri clienti una serie di servizi agevolati, purchè siano titolari di un contratto per la somministrazione di energia elettrica e/o gas per uso domestico.

Poste Italiane ha chiesto l’intervento di Enel Energia per mettere a punto un piano di efficientemente energetico della sede centrale di Poste Italiane nel quartiere Eur della capitale.
Per fare ciò, la società di Fulvio Conti dovrà analizzare gli uffici centrali di Poste e valutarne lo stato di funzionamento.

Solo dopo aver tracciato un bilancio energetico sarà possibile pensare ad un progetto adatto a migliorare l’efficienza energetica e introdurre anche l’uso di fonti rinnovabili.

Enel, dal canto suo, beneficerà della leadership di Poste Italiane nel campo delle carte prepagate per dare la possibilità ai clienti Enel Energia di ricevere una tessera che affianca, agli sconti già previsti, la possibilità di essere adoperata come una carta di pagamento. Inoltre, se la card sarà utilizzata nei negozi partner si potranno ricevere degli sconti che saranno accreditati sulla tessera.
Gli sconti dei quali si potrà godere in oltre 7mila negozi sparsi in tutta Italia vanno dal 2 al 30% e, in periodo di crisi, non è poco.

Vera MORETTI

Il Governo impone il taglio degli stipendi ai manager Pa

 

Cattive notizie per i grandi manager Pa, la crisi forse, meglio tardi che mai, colpisce anche loro: è stato approvato dalla Commissione Affari costituzionali e bilancio del Senato il taglio del 25% degli stipendi delle Spa pubbliche, completando così l’esame del Dl del fare.

Tutti quelli che non rientrano già nel tetto introdotto con il decreto Salva-Italia (circa 300mila euro, il trattamento economico del primo presidente della Cassazione, non proprio una sciocchezza) al prossimo rinnovo si vedranno sforbiciare del 25% tutti i compensi, “a qualunque titolo determinati”. Si tratta dei manager delle società a controllo pubblico diretto o indiretto, quotate e non quotate in Borsa, come Eni, Enel, Finmeccanica, Poste e Ferrovie «che emettono esclusivamente strumenti finanziari, diversi dalle azioni, quotati nei mercati regolamentati».

Jacopo MARCHESANO

Sergio Marchionne il manager più pagato d’Italia

Gli appelli che chiedono agli italiani di stringere i denti e di adeguarsi al clima di austerity, ormai abbondantemente recepiti, se non altro dalla concreta scarsità di contanti nel portafoglio, certo non sembrano destinati a tutti, né tantomeno ai manager delle grandi aziende.

Da una classifica stilata dal Sole 24 Ore, che segnala i 100 manager più pagati delle società italiane, emerge non solo che i loro stipendi sono distanti anni luce dai quelli dei loro dipendenti, ma che non hanno risentito per nulla della crisi, poiché, anzi, sono aumentati rispetto al 2011.

Tra le società quotate in Borsa, il primo classificato, ma c’era da aspettarselo, è Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, che ha guadagnato 47,9 milioni di euro complessivi, al lordo delle tasse, di cui 4,27 milioni come ad Fiat, 2,89 milioni come presidente della Fiat industrial, ma il grosso del guadagno deriva dalle azioni gratuite che gli sono state assegnate all’inizio del 2012, in base al piano del 2009.
Le azioni valevano 40,7 milioni di euro: in questo caso il premio ha superato di gran lunga il salario annuale.

Il numero uno di Fiat è seguito da Luigi Francavilla, il primo dei 4 manager di Luxottica che occupano i primi sei posti della classifica. Dal Sole 24 Ore: “Luigi Francavilla ha guadagnato 28,8 milioni di euro lordi, in larga parte plusvalenze e controvalore di azioni gratuite, i compensi monetari sono limitati a 799 mila euro”.

Al terzo posto Federico Marchetti, fondatore e azionista di Yoox, azienda bolognese che gestisce su internet negozi online per i grandi marchi di moda che ha guadagnato 22, 6 milioni di euro: in larga parte plusvalenze a fini fiscali.

Per trovare i manager pubblici, occorre scendere, ma non più di tanti, ed ecco l’ex ad della Saipem, Pietro Franco Tali con 6,94 milioni, l’ad di Eni Paolo Scaroni con 6,77 milioni e Fulvio Conti dell’Enel con 3,97 milioni.

Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari, è “slo” 14esimo, con 5,7 milioni.
Il numero uno della Pirelli Marco Tronchetti Provera è 24esimo con 3,77 milioni di euro, 27esimo John Elkann con 3,42 milioni e 78esimo Diego Della Valle, patron della Tod’s con 1,64 milioni di euro.

Il presidente Mediaset Fedele Confalonieri è 33esimo con uno stipendio di 2.700 milioni di euro, seguito da Alberto Bombassei, presidente Brembo, con circa 20 mila euro in meno.
L’ad e dg di Intesa San Paolo, Enrico Cucchiani, è 38esimo con 2 milioni e 6.
Franco Bernabè di Telecom guadagna 2,4 milioni di euro e Flavio Cattaneo, Ad e dg Terna, poco meno: 2,356 milioni di euro.

Nei primi 100, sono solo due le donne: Giulia Ligresti, 67esima con 1,74 milioni di euro e Monica Mondardini, ad Espresso, 76esima con 1,64 milioni di euro guadagnati.
Marina Berlusconi, attualmente presidente Mondadori è oltre il 200esimo posto e ottava tra le donne con 634 mila euro.

Vera MORETTI

Privatizzazione in vista per alcune grandi aziende italiane

Le grandi imprese italiane sono a rischio di privatizzazione. Questo è quanto ha dichiarato Fabrizio Saccomanni durante il vertice del G20 in corso a Mosca, dopo che ne aveva accennato Enrico Letta a Londra, in un vertice con alcuni rappresentanti delle maggiori banche del mondo.

Non è stata ancora stilata una lista, ma sicuramente alcune aziende possono essere privatizzate più facilmente, e rapidamente, di altre.
Tra queste, spicca Fincantieri, che si trova in un momento critico e che già in passato era stata al centro di due piani strategici: il primo era quello di una sua quotazione in borsa, il secondo riguardava la cessione del 50% ad un armatore privato. Nessuno dei due fu attivato, per opposizione ferma di Cgil.

Privatizzazione facile sarebbe anche quella relativa a Ferrovie dello Stato e Poste Italiane, entrambe controllate al 100%, mentre più remota risulterebbe la procedura se le aziende interessate fossero Eni ed Enel, nelle quali lo Stato è già sotto il 30% del capitale ed è difficile che le quotazioni statali diminuiscano ulteriormente.

Per quanto riguarda Finmeccanica, anch’essa si è svalutata parecchio negli ultimi anni. A questo proposito, in seguito al downgrade da parte di Standard & Poor’s del debito italiano, l’affidabilità di Finmeccanica è stata abbassata, sempre da S&P’s, a livello “junk”, cioè “spazzatura”. Con questa credenziale è difficile che il Tesoro possa riuscire a strappare un prezzo elevato. Restano sempre in piedi le ipotesi riguardo a Snam e Terna, molto più appetibili.

Qualora qualcuna delle vendite andasse in porto, i proventi andrebbero, come ha confermato Saccomanni, impiegati per abbassare il debito pubblico, che è arrivato a pesare per 2.027 miliardi di euro sulle spalle dello Stato.

Vera MORETTI

Enel e Renault presentano Enel Fast Charge

Con l’aumentare della consapevolezza del rispetto dell’ambiente e della filosofia del Km zero, cresce anche l’interesse per le auto elettriche.
I continui rincari dei carburanti e l’inquinamento fanno il resto e, quindi, sono sempre di più gli automobilisti desiderosi di convertirsi a questo tipo di vetture.
Ciò che non permette a questo mercato di impennarsi è, soprattutto, il costo ancora alto quando si tratta di mobilità sostenibile, seguito dal problema della ricarica della vettura. Sono ancora poche, infatti, le stazioni dedicate alle auto elettriche e molti, invece, i viaggiatori che temono di rimanere a piedi nel bel mezzo del tragitto.

Enel, a questo proposito, ha lanciato Enel Fast Charge, ovvero la terza componente della rete di ricarica intelligente Enel lanciata dopo la Box Station che permette di ricaricare l’auto nel proprio box a 3kw e la Pole Station a 22kw ideata per parcheggi pubblici.

Enel Fast Charge è nata grazie ad una partnership fra Enel e Renault, che prevede la possibilità di poter ricaricare la propria auto elettrica in 30 minuti partendo dalla batteria scarica.
Si tratta dunque di una postazione di ricarica per veicoli elettrici a 43kW di potenza in corrente alternata a cui si accede con una Card che permette di registrare l’effettivo consumo di energia, tramite la comunicazione diretta con la Rete intelligente EEM che è stata installata da Enel sulla propria rete elettrica.

La postazione Enel Fast Charge è compatibile con tutti i livelli di potenza fino a 43 kW (monofase o trifase): ciò significa che può essere utilizzata in modalità di ricarica slow ed è quindi utilizzabile da tutti i veicoli elettrici.

Il progetto prevede che le postazioni Enel Fast Charge siano presto installate nelle stazioni di servizio delle Autostrade e delle Superstrade, con l’obiettivo di consentire una sosta “veloce” e di aumentare la portata delle auto elettriche, che in questo modo potrebbero non essere più considerate veicoli solamente da città.

Vera MORETTI

Enel verso il futuro

Il futuro è nell’energia intelligente e nel rispetto per l’ambiente ed Enel questo lo sa.
Paolo Andrea Colombo e Fulvio Conti, rispettivamente presidente e ad di Enel, sono pronti a fare irruzione nei nuovi mercati mondiali di energia alternativa, facendo leva sulle grandi città nelle quali sta nascendo una sempre più concreta consapevolezza verso un miglior uso dell’energia.

Nei progetti prossimi del grande operatore elettrico ci sono tecnologie come gli accumuli a batteria e i contatori elettronici, sinergie con l’auto elettrica e la produzione decentrata.

Forte dei suoi 33 milioni di contatori installati in Italia e in mezzo mondo, Enel è pronto a conquistare le smart cities internazionali, grazie ad una campagna che si baserà su uno studio approfondito delle città e di tutte le opportunità disponibili.

Ha dichiarato Colombo: “Dal 2008 più della metà della popolazione mondiale vive in aree urbane e si stima che nel 2030 questa percentuale aumenterà fino al 60%. Si tratta di un trend di crescita costante. Ogni anno la popolazione che vive in aree urbane aumenta di circa 65 milioni di persone, l’equivalente di sette città come Chicago“.

Fulvio Conti rimarca l’esigenza di una strategia, per “fare dell’elettricità il principale vettore energetico, partendo dal settore dei trasporti, espandendo con decisione e impegno le infrastrutture per la mobilità elettrica“.

Vera MORETTI

Green Power cede ad Energi il capitale di Enel.Si

Passaggio di capitali all’interno di Enel: Enel Green Power, infatti, ha ceduto ad Enel Energia l’intero capitale di Enel.Si, la societa’ di Egp attiva nei servizi per l’efficienza energetica e le rinnovabili per il mercato retail.

Una nota informa che questa cessione abbia fruttato ad Enel Green Power ben 92 milioni di euro, la cui operazione “si inquadra nella strategia di focalizzazione di Enel Green Power nella crescita, sviluppo, realizzazione e gestione di impianti rinnovabili a livello mondiale“.

Vera MORETTI

Enel “vende” Slovenske Elektrarne?

L’acquisizione eventuale di Slovenske Elektrarne, il maggiore produttore di energia elettrica della Slovacchia, il cui 66% e il relativo controllo erano stati acquisiti da Enel nel 2006 per 840 milioni di euro, sarebbe al centro di un ballottagio tra il gruppo russo Rosatom, controllato dall’Agenzia Nucleare moscovita, e il gruppo ceco di Praga Cez.

Dal 2006, ne è passata di acqua sotto i ponti, poiché ad oggi la società ha una disponibilità di circa 7 mila megawatt tra termoelettrico, idroelettrico e nucleare, anche se su quest’ultimo il governo di Bratislava denuncia ritardi negli investimenti e nella realizzazione delle due nuove unità di Mochovce.

Le trattative, comunque, non sono ancora aperte, poiché Enel, che potrebbe alleggerire il debito cedendo questi asset, non si è ancora pronunciata al riguardo.

Vera MORETTI