Auto elettriche fuori città, Enel ci prova

Le auto elettriche sono una bella cosa. Non inquinano, non fanno rumore, sono economiche. Peccato che non saranno mai una realtà su larga scala in un mondo dominato dal petrolio e dai combustibili fossili. Attualmente, le auto elettriche sono utilizzate soprattutto in città per via della loro limitata autonomia e per il fatto che le stazioni di ricarica sono nei centri urbani.

Qualcosa di diverso però si muove. Eni ed Enel hanno infatti presentato ieri la prima ricarica rapida per auto elettriche su una strada di grande scorrimento, con l’idea consentire l’utilizzo delle auto elettriche anche fuori città. Una prospettiva di sicuro interesse per Enel, molto meno per Eni. Ma tant’è.

La colonnina di ricarica per auto elettriche è stata installata in una stazione di servizio Eni al km 31,384 della via Pontina, tra Roma e Pomezia. La colonnina permette di ricaricare in meno di mezz’ora tre auto contemporaneamente, in corrente continua o alternata ed è destinata a tutti cioè tutti i tipi di auto elettriche al momento in produzione: 50, 22 e 43 kW.

Secondo l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, se il progetto pilota dovesse funzionare, entro un paio d’anni si dovrebbero realizzare nelle aree di servizio Eni 15mila punti di ricarica per auto elettriche per coprire la rete autostradale e le aree metropolitane. Resterebbero esclusi i piccoli centri, per la cui copertura capillare a livello nazionale servirebbero tra i 100 e 200mila punti di ricarica, ciascuno dei quali con un costo tra i 2mila e i 4mila euro.

Cifre che, come si vede, rendono il progetto del tutto antieconomico, anche considerando il fatto che i prezzi delle auto elettriche sono nettamente superiori (in media circa il 40%) rispetto a quelli delle auto a benzina o gasolio

Secondo Starace, che stima tra un minimo di 20-30mila euro e un massimo di 50-60mila il prezzo delle auto elettriche nel nostro Paese, “il costo è elevato rispetto a quelle tradizionali ma con spese di gestione più basse. A un pieno di 100 euro corrisponde un costo di 10 euro per la ricarica”. Cifre ancora troppo lontane, comunque, da un’economicità della soluzione auto elettrica.

Enel Green Power, colpo in Brasile

Nuovo colpo per Enel Green Power, che ha completato e allacciato alla rete elettrica l’impianto di Fontes dos Ventos, il primo parco eolico nello Stato di Pernambuco, nel nord est del Brasile.

L’impianto allacciato da Enel Green Power è composto da 34 turbine, per una capacità installata complessiva di 80 MW, e può generare circa 320 milioni di kilowattora all’anno. L’impianto è detenuto dalla società Parque Eolico Fontes dos Ventos Ltda, società controllata da Enel Brasil Participacoes Ltda.

Secondo una nota diffusa da Enel Green Power, la realizzazione dell’impianto eolico, in linea con gli obiettivi di crescita stabiliti nel piano industriale 2014-2018 della società, ha richiesto un investimento complessivo di circa 130 milioni di euro, parzialmente coperto da un finanziamento di IFC (International Finance Corporation), membro della World Bank Group.

Al nuovo parco eolico di Enel Green Power saranno abbinate per la prima volta in Brasile altre fonti di generazione. Nel prossimo gennaio sarà infatti avviata nella stessa area la costruzione di due parchi solari per una potenza complessiva di 11 MW. Una volta in esercizio, gli impianti solari genereranno oltre 17 milioni di kilowattora all’anno.

Per Eni e Snam il miglior sito corporate

Le grandi società italiane sono quelle che hanno anche il migliore sito corporate. Lo afferma Webranking by Comprend, la più importante ricerca europea che dà voti e premi al migliore sito corporate.

Il sito corporate di Eni si è confermato vincitrice nella tredicesima edizione italiana della ricerca con 87 punti su 100. Al secondo posto il sito corporate di Snam (86,3 punti), che si porta a casa anche il riconoscimento come “best improver”, ossia la società che ha aumentato di più il proprio punteggio rispetto all’edizione precedente. Medaglia di bronzo per il sito corporate di Telecom Italia (83,3 punti).

La ricerca Webranking misura i fondamentali della comunicazione corporate e finanziaria e l’apertura al dialogo della società sui canali digitali. Ottenere un voto basso per il proprio sito corporate significa lasciare il mercato disinformato e rinunciare alla possibilità di governare la propria reputazione, soprattutto in tempi di forte trasformazione e soprattutto sui social network.

Il metro di misurazione della ricerca Webranking considera 50 punti come soglia minima per una buona comunicazione digitale sul sito corporate; una soglia superata solo da 20 aziende, più o meno come nel 2013. Il dato confortante, però, è che molte aziende hanno segnato forti miglioramenti di punteggio del loro sito corporate rispetto agli anni precedenti e la maggior parte dei nuovi siti lanciati è responsive, con grande attenzione verso l’accessibilità del sito tramite il mobile.

Inoltre, nonostante le aziende italiane siano carenti sul proprio sito corporate per ciò che riguarda le informazioni su strategia e innovazione aziendali, sostenibilità e risorse umane, sono allineate alla media europea per quanto riguarda risultati finanziari, performance azionarie, governance, ma utilizzano meno i social media. È stata anche riscontrata una maggiore attenzione alla creazione di contenuti editoriali, utili a raccontare l’azienda.

Enel Green Power trionfa ad Eurosolar 2014

Premio importante per Enel Green Power, che si è distinta nell’ambito di Eurosolar 2014 come eccellenza italiana.

Si tratta di un riconoscimento prestigioso che dal 1994 si occupa delle potenzialità della sfida solare e degli studi che si stanno svolgendo nell’ambito delle energie rinnovabili.

La manifestazione si è svolta ieri a Roma presso la Casa dell’Architettura ed è stata organizzata da Eurosolar e Eurosolar Italia, insieme al Dipse, Dipartimento progetto sostenibile ed efficienza energetica e al Dipartimento rigenerazione urbana dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e Provincia.

I progetti italiani premiati sono stati ben due: Pyramid lab k2 Nepal – Ardito Desio – Top recycling mission 2013, Nzeb urban planning Terra cielo di Niccolo Aste e Claudio Delpero, selezionati in due categorie nazionali e otto progetti europei, selezionati in sette categorie e cinque nazioni.

Ermete Realacci, presidente della commissione ambiente della Camera, ha dichiarato: “Il tema che si affronta oggi è la risposta alla crisi. Non usciremo dalla crisi se non cambiamo. Troppi pensano che si possa ripartire ricominciando da dove ci siamo fermati, ma dalla crisi si esce cambiando. L’innovazione è il tema di come rilanciare l’economia e l’occupazione“.

Ha poi aggiunto Silvia Costa, europarlamentare e presidente della commissione cultura ed educazione: “Oggi le nostre città, e le periferie in modo particolare richiamano con assoluta urgenza a nuovi investimenti, in termini di risorse ma anche di idee, progetti e soluzioni innovative. L’innovazione introdotta da ogni idea, analisi e progetto in ciascuno di questi campi deve far riscontrare impatti positivi negli altri, indirizzando i suoi effetti ad un obiettivo unico il miglioramento delle qualità delle nostre società e della vita di tutti i cittadini“.

Vera MORETTI

Accordo cileno per Enel Green Power

Siglato un contratto tra Enel Green Power ed Empresa Nacional de Electricidad SA, conosciuta con il nome Endesa Chile, per la fornitura di energia e la vendita di certificati verdi.

Questo accordo avrà durata di venti anni e porterà a due progetti eolici e un ulteriore della durata di 25 anni che prevede ben tre progetti fotovoltaici.

Il contratto, che ha un valore complessivo stimato pari a circa 2,3 miliardi di dollari statunitensi, consentirà ad Enel Green Power Chile di sviluppare impianti eolici e fotovoltaici con una capacità installata totale di circa 307 MW e un investimento complessivo di circa 611 milioni di dollari statunitensi.

Grazie ai progetti di Enel Green Power Chile, Endesa Chile è stata l’unica partecipante alla recente gara per le imprese di distribuzione del Sistema Interconectado Central (SIC), aggiudicandosi il 15% dell’offerta totale, ad un prezzo inferiore al tetto.

Vera MORETTI

Accordo tra Enel e Hubject

E’ stato siglato un importante accordo tra il Gruppo Enel e Hubject, che porterà allo sviluppo di una piattaforma eRoaming a livello europeo dedicata ai possessori di veicoli elettrici, i quali potranno, finalmente, ricaricare la propria auto in ben 5mila stazioni sparse in tutta Europa.

Il vantaggio ulteriore è che la ricarica potrà essere effettuata anche nelle stazioni non gestite dalle utility con cui hanno un contratto di fornitura elettrica (ad esempio, Enel Drive).

L’addebito verrà automaticamente caricato sulla bolletta della luce o del gas dell’utente, per far sì che la ricarica stessa possa avvenire in tutta tranquillità e semplicità.

Già presente in Italia con più di 1.600 stazioni e anche in Spagna, grazie alla controllata Endesa, Enel ha creato, per poter raggiungere tutti i Paesi europei, la piattaforma eRoaming EMM (Electric Mobility Management), che supporta oltre 2 mila punti di ricarica propri, gestiti o di proprietà di altre compagnie in Spagna, Italia, Romania e Grecia.

eRoaming è gestita, dal maggio scorso, dalla tedesca Hubject, a cui aderiscono oltre 120 operatori, con lo scopo di assicurare l’accesso ai tutti i punti di ricarica pubblici nell’UE ai possessori di un veicolo elettrico, indipendentemente dal fornitore scelto.
Attualmente sono circa 3 mila le strutture di ricarica in Europa accessibili tramite la piattaforma eRoaming di Hubject e ci sono altri partner provenienti da Finlandia, Scandinavia, Austria e Benelux che sostengono il modello eRoaming di Hubject.

Livio Gallo, direttore della divisione globale Infrastrutture e reti del Gruppo Enel, ha dichiarato in proposito: “Siamo ben consapevoli della necessità di avere ricariche user-friendly sia a livello nazionale, sia estero. Nel quadro dell’intesa, Enel e Hubject si scambieranno informazioni, know-how e competenze con l’obiettivo di rendere compatibili i due sistemi EMM e intercharge. Enel e Hubject accelereranno l’interconnessione delle infrastrutture di ricarica in tutta Europa, con l’obiettivo di creare un nuovo modello di mobilità elettrica europea, migliorando notevolmente il comfort del conducente e promuovendo la cultura del viaggio eco-Friends“.

Ha aggiunto Andreas Pfeiffer, CEO di Hubject: “Il punto di partenza della collaborazione con Enel è stato il progetto di ricerca Green eMotion. Con l’attuale rete intercharge, stiamo trasformando in realtà la visione di una rete comune europea di ricarica. Con i nostri partner, abbiamo già fatto importanti passi in avanti nella creazione di un network europeo di ricarica ‘customer-friendly’. Siamo lieti di aver trovato in Enel un altro partner forte e competente, in grado di lavorare con noi su una infrastruttura di ricarica interoperabile in Europa“.

Vera MORETTI

Le grandi aziende diventano incubatori di startup

Per le startup, potersi avvalere del supporto di un acceleratore aziendale significa muovere i primi passi su un terreno solido.

Un esempio lampante è la Pedius, società fondata dal ventinovenne Lorenzo Di Ciaccio, ideatore di una app che ai non udenti di telefonare, traducendo in messaggi scritti le parole degli interlocutori.
La sua idea è diventata realtà grazie a Working Capital di Telecom, come lo stesso Di Ciaccio ha confermato: “Ho avuto l’opportunità di conoscere i processi interni all’impresa, sapevo a chi proporre il prodotto“.

Dopo il periodo di accelerazione, Pedius è entrata automaticamente nell’albo fornitori del gruppo telefonico, tanto che, ultimamente, ha annunciato il suo primo contratto, con l’assistenza clienti di Telecom: “Un rompighiaccio con cui sarà più facile presentarci alle altre aziende. E convincere i potenziali finanziatori“.

Ciò significa che le startup hanno sicuramente bisogno delle imprese mature, ma è anche vero il contrario, come ha dichiarato Alberto Onetti, che con Mind the Bridge coordina la Startup Europe Partnership, un progetto comunitario che incentiva il dialogo tra multinazionali e giovani aziende innovative: “Le multinazionali hanno processi decisionali troppo lenti per abbracciare le innovazioni radicali, per questo rischiano di finire fuori mercato”.

Quello di Telecom non è un caso isolato, perché, in Europa, si stanno muovendo tante grandi aziende a sostegno delle nuove imprese.
Telefonica per esempio ha un programma di accelerazione con tredici sedi tra Europa e Sud America e un fondo di venture dedicato.
Così come Deutsche Telekom, che ha investito in oltre 70 imprese innovative.

Tra i big italiani c’è Enel, che l’anno scorso ha lanciato Lab, programma di incubazione per startup che operano nel settore energetico, su cui ha investito 15 milioni di euro nel triennio.

Unicredit ha appena inaugurato, in una vecchia filiale di Milano, un acceleratore Fintech in cui ospiterà giovani aziende che offrono servizi legati alla finanza, mentre Unipol ha da poco lanciato il suo incubatore, Ideas.

A fare da apripista è stata Telecom, con il lancio, nel 2009, di Working Capital e quest‘anno ha ricevuto ben 1.300 domande, tra le quali verranno selezionate quaranta progetti, dieci per ognuna delle sedi: Milano, Roma, Catania e Bologna.

A beneficiarne, oltre a Pedius, è stata l’azienda calabrese Eco4Cloud, che fornirà a Telecom il suo software per il risparmio energetico, in grado di tagliare fino al 30% i consumi dei data center.
Con il fondo seed appena lanciato, 4,5 milioni nei prossimi tre anni, Telecom entrerà anche nel capitale delle startup, legando i propri soldi al loro destino.

A questo proposito, Marco Patuano, amministratore delegato, ha dichiarato: “Era il momento giusto per farlo, il mercato italiano ora è molto più maturo“.

Vera MORETTI

Enel Lab vincitore dell’European Excellence Awards

Enel Lab, laboratorio di impresa creato per celebrare i 50 anni del Gruppo energetico, è stato insignito dell’European Excellence Awards 2013, riconoscimento della rivista Communication Director in partnership con la European Association of Communication Directors, che ogni anno premia le migliori campagne di comunicazione europee.

La selezione è stata fatta da una speciale giuria internazionale, che ha scelto cinque progetti finalisti considerando tutte le 60 categorie individuate, dal food and beverage alla comunicazione internazionale, dalla Csr ai social media.

Enel Lab ha vinto il premio per la categoria Energia. Questo progetto era stato presentato in occasione delle celebrazioni per il 50esimo anniversario di Enel, ed era nato con lo scopo di sostenere giovani startup e la realizzazione di progetti innovativi nel settore energetico.

Per dare visibilità alle imprese vincitrici, l’attività di comunicazione è stata intensa, e si è sviluppata su due fasi, supportando da una parte il lancio dell’iniziativa, e dall’altro presentando le candidature da parte delle startup.

Vera MORETTI

Enel leader nella sicurezza sul lavoro

La Settimana Internazionale della Salute e della Sicurezza 2013 si è aperta con una serie di numeri e bilanci molto positivi, soprattutto per Enel.

Negli ultimi 5 anni, infatti, gli indici di frequenza e di gravità degli infortuni sul lavoro del personale Enel e delle imprese appaltatrici si sono ridotti rispettivamente del 52% e del 17%, mentre il numero di infortuni gravi e mortali si è ridotto dell’80%.

A commentare questi dati e ad inaugurare l’iniziativa, voluta da Enel e giunta alla sua sesta edizione, oltre al presidente e all’amministratore delegato del colosso elettrico, Paolo Andrea Colombo e Fulvio Conti, c‘erano anche il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e il segretario generale del ministero del Lavoro Paolo Pennesi.

Fulvio Conti ha dichiarato in proposito: “Questi risultati sono il frutto del costante impegno che dedichiamo a diffondere la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro in tutti i Paesi in cui operiamo. Da noi salute e sicurezza sul lavoro sono fattori strategici per l’integrazione, l’efficienza e il miglioramento della performance aziendale; saremo soddisfatti solo quando questo si tradurrà nel non avere infortuni. Il nostro obiettivo è diventare e rimanere un’azienda con Zero Infortuni: colleghi e appaltatori devono sapere che siamo interamente dedicati alla salute e al benessere di tutti”.

I risultati raggiunti nel campo della sicurezza sono stati riconosciuti dal Dow Jones Sustainability Index, il primo indice globale che traccia le performance delle società leader nella sostenibilità: Enel ed Endesa, infatti, nel 2013 sono state riconosciute Best in Class nella categoria “Occupational Health and Safety”, collocandosi al vertice delle utilities elettriche mondiali.

Enel ha anche ricevuto nel 2013 il Premio Imprese per la Sicurezza, istituito da Confindustria e Inail, premio che promuove la diffusione della cultura della sicurezza e dell’innovazione nelle imprese e diffonde le prassi migliori delle aziende che si distinguono per l’impegno concreto verso il miglioramento continuo in materia di salute e sicurezza.

Alla tavola rotonda dedicata al tema della “Sicurezza al centro del sistema lavoro” hanno partecipato il Presidente dell’Inail Massimo De Felice, il Segretario Generale CISL Raffaele Bonanni, il Segretario Confederale CGIL Fabrizio Solari, il Segretario Generale UIL Luigi Angeletti, il Presidente del Comitato Tecnico per la Sicurezza di Confindustria Salomone Gattegno e la Responsabile Salute e Sicurezza di Enel Alda Paola Baldi.

Continua anche per quest’anno l’implementazione del progetto volto al miglioramento degli standard Heath & Safety del Gruppo, ovvero One Safety, focalizzato sul rafforzamento della leadership nella sicurezza e sull’adozione di comportamenti sicuri.
Il progetto vede protagonisti tutti i dipendenti del mondo Enel e coinvolge anche le imprese appaltatrici, per promuovere un impegno coordinato e sinergico.

Sono previsti, inoltre, molti eventi dedicati alla sicurezza e alla salute: 1.200 iniziative, infatti, coinvolgeranno i quasi 73.000 dipendenti che operano nei 40 Paesi in cui il Gruppo è presente e le imprese appaltatrici.

Vera MORETTI

Enel Green Power in Sudafrica

Sono ben sei i contratti per la fornitura di energia rinnovabile che Enel Green Power si è aggiudicata in Sudafrica, per un investimento totale di 630 milioni di euroe una potenza installata complessiva di circa 513 MW.

Nell’ambito di questo progetto, il Reipppp (Renewable Energy Independent Power Producer Procurement Programme) promosso dal Governo sudafricano, è prevista la costruzione di quattro impianti a energia solare e due parchi eolici che rappresenteranno circa il 65% (per il fotovoltaico) e il 25% (per l’eolico) della potenza totale prevista per la terza fase della gara.

Due dei quattro impianti solari saranno realizzati da TerniEnergia nella regione settentrionale di Limpopo, per un valore di 147 milioni di euro: la società si occuperà, in veste di Epc contractor, di tutte le fasi di installazione di pannelli e inverter.
I due impianti, Tom Burke e Paleisheweul, avranno una potenza complessiva di 148,5 MW e saranno operativi, secondo le stime, nell’agosto 2015.

Degli altri due impianti, Aurora e Pulida, si occuperà invece la controllata di Enertronica Erigenix Pty, per un controvalore di 170 milioni di euro e una capacità di 165 MW.

Enel Green Power, infine, realizzerà i due parchi eolici di Gibson Bay e Cookhouse nella regione di Eastern Cape. La potenza installata in questo caso dovrebbe essere di poco meno di 200 MW. Nel complesso, secondo le previsioni dell’operatore, i sei impianti saranno tutti attivi nel 2016 e produrranno oltre 1.300 GWh di energia elettrica ogni anno.

Stefano Neri, presidente ed amministratore delegato di TerniEnergia, ha dichiarato: “Questo importante riconoscimento internazionale ottenuto in una gara estremamente competitiva, che ha visto la partecipazione delle più importanti realtà mondiali nel settore fotovoltaico, è una testimonianza della validità della stretta collaborazione che si è venuta a determinare in questa occasione tra aziende nazionali. Il ruolo di driver nella selettiva procedura di gara svolto da un soggetto italiano leader nel settore delle energie rinnovabili a livello mondiale, ha permesso di conseguire un risultato di particolare rilevanza economica e industriale in Sudafrica, che è uno dei Paesi più promettenti per lo sviluppo della green economy. Il nostro obiettivo è che questo “sistema nazionale”, che copre l’intera filiera dalla produzione dei pannelli e degli inverter fino alla completa realizzazione e al collegamento alla rete degli impianti, possa continuare ad essere adottato e a consentire successi in altri progetti e in altri Paesi nel mondo“.

Vera MORETTI