Nuovi tablet da Olivetti

Da Olivetti arrivano due nuovi tablet, Olipad 110 e Olipad Smart, caratterizzati da dotazioni tecnologiche avanzate unite a prezzi particolarmente competitivi; parallelamente, si amplia il canale di distribuzione alle grandi catene di elettronica e al web. I nuovi modelli, infatti, sbarcano nelle principali catene della GDO, che si affiancano ai tradizionali canali di vendita di Olivetti e di Telecom Italia. Potranno inoltre essere acquistati anche online da oggi, 12 settembre, attraverso l’innovativo shop su Facebook accessibile dalla Fan Page di Olivetti.

Olipad 110 e Olipad Smart, rispettivamente da 10 e 7 pollici, rispondono alle esigenze sia della clientela Consumer, sia di quella Business. Offrono la possibilità di accedere all’Android Market, con le sue applicazioni, e grazie all’Application Warehouse, lo store Olivetti dedicato al business, sono personalizzabili con un’ampia scelta di software e servizi a supporto delle diverse esigenze aziendali.

In particolare, Olipad 110, dotato di sistema operativo Android Honeycomb, processore da 1 GHz Dual Cortex A9 Nvidia, RAM da 1 GB e memoria di massa da 16 GB, con supporto per memory card fino a 32 GB, consente elevata velocità di elaborazione e di grafica e permette di ottimizzare la gestione contemporanea di applicazioni diverse. Il display multitouch IPS retroilluminato, con risoluzione HD di 1280 x 800 pixel e un angolo di visione maggiore di 85°, abbinato alla connettività 3G, WiFi e Bluetooth permettono la fruizione ottimale, in ogni situazione, di contenuti multimediali come video in alta definizione, immagini e musica, oltre alla lettura di libri digitali grazie al software di e-reading preinstallato. La fotocamera da 5 Megapixel, la videocamera frontale da 2 Megapixel, le porte MicroUSB e MicroSD e il connettore docking per l’uscita HDMI ne completano la dotazione di base. È inoltre corredato da un’ampia gamma di accessori: custodia pieghevole, cavo HDMI, penna capacitiva, adattatore e caricabatteria per auto.

Già disponibile nei punti vendita MediaWorld, Olipad 110 è commercializzato al prezzo di 449 euro.

Olipad Smart, il primo tablet Olivetti a 7 pollici, è il modello particolarmente adatto all’utilizzo in mobilità, anche grazie al peso e alle dimensioni contenute. Il display multitouch capacitivo da 800×480 pixel e la gamma completa di connettività 3G, WiFi e Bluetooth rendono il dispositivo adatto per la navigazione su Internet in qualsiasi ambiente, indoor ed esterno, e la gestione di contenuti multimediali, dalla musica, ai video alle fotografie. È dotato di sistema operativo Android Froyo, processore da 1GHz ARM TI OMAP Cortex A8, RAM da 512 MB e storage da 8 GB con supporto per memory card fino a 32 GB, porte MicroUSB e MicroSD e doppia fotocamera. Olipad Smart sarà disponibile dal 15 settembre al prezzo di 299 euro.

Il lancio dei nuovi tablet conferma la strategia di riposizionamento di Olivetti nel ruolo di solution provider in grado di offrire prodotti hardware integrati a servizi ed applicazioni IT evoluti. Con l’ingresso nella grande distribuzione e sul web, Olivetti consolida la sua presenza in un mercato, quello dei, che mantiene elevati tassi di crescita.

Facebook sempre più a portata di Pmi

Il noto social network Facebook si arricchisce da oggi di una nuova sezione dedicata al business. Si tratta di guide per Pmi e piccole attività commerciali che intendono sfruttare il canale sociale online per raggiungere più clienti e acquisire nuovi contatti. Al momento la sezione contiene informazioni solo in lingua Inglese riassuntive relative agli strumenti di marketing e advertising del social network.

La pagina dedicata è costituita da 4 parti distinte:

  1. Pagine: tutorial semplificato su come creare fan page aziendali
  2. Ads: come raggiungere in 5 step il proprio target;
  3. Sponsored Stories: con testimonianze relative;
  4. Platform: App e plug-in per Facebook non saranno più un mistero

Dal versante opposto, Google non rimane a guardare con la nascita del social network Google Plus che però al momento sembra ancora rimanere in uno stato acerbo. D’altronde anche per Facebook occorrerà aspettare una fase di rodaggio prima che il servizio sia usufruibile al 100% e che il mercato italiano ne approfitti.

Social network e mondo del lavoro: Facebook si “traveste” da agenzia di collocamento

I social network non sono solo un modo per restare in contatto con gli amici o, nel mondo del business, per scovare informazioni su persone da poter assumere: se ben usati possono trasformarsi in un’arma vincente anche per quanto riguarda il recruitment. E’ in particolare il più famoso, Facebook, a essere al centro dell’attenzione da quando sono state create due applicazioni dedicate proprio all’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Si tratta di Jobnaut e Jobfluid, rispettivamente dedicati a chi cerca lavoro e alle imprese che cercano dipendenti. 

Entrambe le applicazioni, nonostante il nome inglese, rientrano in un progetto tutto italiano. La sua ideazione nasce per volontà di Marco Gaione, amministratore unico di Conform (servizi per l’impiego, l’orientamento e la formazione professionale) in collaborazione con la software house Xplored specializzata nella comunicazione interattiva. Il progetto è ambizioso. Gaione mira infatti a creare un network di riferimento per la ricerca e l’offerta di lavoro con oltre 17 milioni di utenti attivi in Italia.

Nel dettaglio Jobnaut permette agli iscritti facebook non solo di visionare le offerte di lavoro e candidarsi, ma di crescere e muoversi nel mondo del lavoro grazie ad un applicativo in continua evoluzione e crescita.
Jobfluid invece è un sistema per gestire in completa autonomia il profilo delle aziende e le loro richieste di lavoro permettendo di ricercare profili e diffondere le offerte direttamente su Facebook. Il sito del progetto è Jobfluid.com

Mirko Zago

Business? Social è meglio!

Mi chiamo Paolo Colombo, sono nato a Novara 40 anni fa e oggi mi definisco “senza fissa dimora”  perchè in questo mercato le opportunità vanno viste e colte velocemente, seguendole in giro per il mondo. La mia vita, come quella di tanti che si occupano di marketing e vendite, è costellata di valige, aeroporti, autostrade e alberghi:  solo a Novembre sono stato in sette nazioni diverse prendendo 16 aerei e facendo quasi 6.000 Km su strada.

Quando i  miei amici, tutti piuttosto stanziali, mi chiedevano esattamente in cosa consistesse il mio lavoro, la definizione più breve e precisa che mi è venuta è  “io parlo con le persone, e le aggrego intorno a delle opportunità”. Ed in effetti credo che per quanto a prima vista possa apparire semplicistica, questa sia l’essenza del mio lavoro, quella che mi ha spesso permesso di portare innovazione e risultati nelle aziende in cui ho lavorato, sia da dipendente che da consulente o temporary manager. Parlare con le persone ti porta a vedere opportunità e a pensare se e come poterle cogliere. Spesso per farlo non puoi essere da solo ma hai bisogno di professionisti con skill molto elevate, informazioni, contatti, dritte… così inizi a mettere insieme persone e competenze.

Ricordo una bella discussione nel nostro gruppo di Linkedin, Il Commerciale, sul fatto che il venditore sia un lupo solitario o un animale da branco. Ecco, forse al momento della firma del contratto sei solo davanti all’ufficio acquisti, ma se ti giri ad osservare il percorso che ti ha portato a quel momento, ci vedi decine o centinaia di persone… hai parlato con tanta gente, hai costruito relazioni.

Sarà sicuramente anche per una inclinazione personale, ma io oggi credo che da soli non si riesca ad andare più molto lontano. Pensiamo solo alle vendite: concorrenza internazionale, multicanale, gestione di progetti che si sviluppano su continenti diversi, situazione di mercato difficile, organizzazioni aziendali intricate ed in perenne ristrutturazione con interlocutori multipli che cambiano ruoli e/o aziende in continuazione…. di quante informazioni abbiamo bisogno? quali fonti possiamo ascoltare? abbiamo davvero gli skills per gestire questa complessità? E allora le relazioni personali, anche quelle virtuali, diventano preziosissime. Io ho iniziato con Facebook nel 2006 invitato da ex compagni di master americani, managers che già credevano nell’importanza di trovare modi di fare rete, rimanere collegati.  All’inizio era più un gioco, ma in breve mi è parso chiaro che tra discussioni informali, scambi di idee e consigli, presentazioni ad amici avevo trovato un canale che, dal divano del mio salotto, mi apriva le porte ad un universo di fonti privilegiate, notizie dirette. Certo, perchè tutti quelli che fanno il mio lavoro hanno bisogno di contatti e notizie, e il mondo virtuale diventa un posto di scambio che prescinde dalle distanze geografiche, dai settori di appartenenza, dalle posizioni aziendali. Qui ti confronti anche con il tuo concorrente, perchè spesso ci si toglie i cappelli delle rispettive aziende ed il dialogo è tra professionisti interessati ad uno scambio. Do ut des. Oggi utilizzo molto Linkedin e Xing, due tra i più diffusi network professionali. Partecipo a pochi e selezionati gruppi di discussione, quelli più attivi, non mi collego a tutti quelli che mi capita ma solo alle persone che ho conosciuto personalmente o con cui credo di poter condividere delle opportunità… e se non li conosco personalmente spiego loro perchè chiedo una connessione.  Lo stesso Facebook che molti non considerano come un possibile strumento di lavoro  può dare risultati sorprendenti perchè si passa da un sistema formale ad uno più informale e rilassato, dove ovviamente accetto connessioni da pochi ma che sposta di livello la relazione.  I risultati? La principale delle mie società, Flow, che si occupa di temporary management, marketing internazionale e creazione di reti di vendita, ha trovato alcuni collaboratori molto validi tramite le interazioni in rete, permettendoci di cogliere opportunità che altrimenti avrebbero richiesto molto tempo per la ricerca dei partner giusti. Il mio attuale gestore del mercato tedesco arriva da una corrispondenza iniziata su linkedin, e lo stesso vale per le due persone con cui stiamo iniziando a fare business in Sud America. Tramite il gruppo di imprenditori di Facebook ho conosciuto persona che sta aprendo una catena di ristoranti gourmet in Messico, ed ora stiamo aggregando piccoli produttori di specialità alimentari italiane per rifornirli. Ed è sempre la rete che ci aiuta. I piccoli spesso non hanno forza commerciale, capiscono l’opportunità di aggregarsi e vedono nella rete un mezzo economico per provare a farlo. Ovvio che tutto questo ha un costo, anche se spesso nascosto. I social network richiedono tempo e costanza. Se non leggi i post e non partecipi, dopo un po’ sparisci dalla memoria degli utenti. Se invece sei presente, soprattutto se hai la sana convinzione che questo sia un mezzo per condividere idee ed opinioni e non solo una alternativa alla telefonata per presentare la tua azienda, puoi trarre grandi vantaggi, tra cui quello non indifferente , di conoscere persone con cui probabilmente non saresti venuto in contatto. Il secondo impegno, essenziale per concretizzare qualcosa, è la disponibilità ad esplorare il mondo reale: occorre viaggiare, incontrarsi di persona… magari per poi tornare a gestire il business con strumenti remoti come skype o clocking it. Cene, incontri, eventi…. mi è già capitato di andare fino a Monaco di Baviera per un incontro di social network. Pazzia? Io credo nei network, inclusa la loro componente virtuale. Tutti parlano di Web 2.0, ma poi in pochi lo conoscono e utilizzano… forse perchè proprio Facebook ci ha instillato il concetto che i social network si utilizzano nei 10 minuti di cazzeggio durante la pausa pranzo, e che se ci stai attaccato mezz’ora al giorno significa che non hai nulla da fare. Eppure grazie a Linkedin sono riuscito in 3 mesi a proporre un prodotto ai direttori marketing EMEA e in un caso addirittura mondiale di aziende multinazionali, senza uscire di casa. Arrivi a bussare alle loro porte presentato da un loro conoscente, sono anche loro in rete perchè si aspettano di cogliere opportunità… e ti ascoltano per capire se quello che gli offri e’ proprio una di quelle opportunità che cercano.

Abbiamo sviluppato, sempre utilizzando il web come base, un piccolo network di oltre 100 venditori a cui propongo prodotti tecnologici: se qualcuno pensa di avere delle opportunità di vendere, mi scrive e riceve mandato per agire. Di solito hanno già il cliente tra i loro contatti, quindi i loro costi sono molto bassi. E ricevono provvigioni sulla vendita molto interessanti. I prodotti li troviamo noi di Flow, tra le molte piccole aziende innovative che si rivolgono a noi perchè non hanno capacità di vendita o di marketing (quasi sempre entrambe). Accettiamo contratti solo quando i prodotti sono particolari e vediamo concrete opportunità di successo. Ora stiamo progettando un sito web che permetta di gestire questa rete di vendita un po’ particolare, ma che ha già permesso ad alcune piccole aziende di entrare in mercati di nicchia a costi esclusivamente variabili, dando a volte anche l’opportunità di trovare nuovi filoni anche a professionisti della vendita che, in questo periodo sfortunato, si son trovati loro malgrado senza lavoro.

Ho sempre creduto che periodi di crisi portino anche grosse opportunità, perchè distruggono gli equilibri esistenti. La mia strategia è la stessa dei registi dei film: intorno ad un buon copione costruisco il cast e la troupe per quella particolare sceneggiatura. Il network mi ha aiutato a velocizzare questo processo, consentendomi di accedere ad un know how esteso fatto da milioni di professionisti esperti nei loro settori. Oggi quanto valgono informazioni e relazioni per un venditore? Se la vostra risposta è simile alla mia, non c’è bisogno di sottolineare oltre il valore di un social network professionale.

Paolo Colombo

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