Finanziamenti alle imprese per ricerca e sviluppo

Gli imprenditori che investono in ricerca e sviluppo potranno fruire dei finanziamenti alle imprese previsti dall’Europa e adottati dal ministero dello Sviluppo Economico. Si tratta di finanziamenti alle imprese per 180 milioni di euro per il 2016, destinati alle regioni del Centro-Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

I finanziamenti alle imprese sono concentrati in quell’area del Paese in quanto destinati alle regioni economicamente più deboli d’Europa, alle quali l’Ue eroga dei fondi per favorire lo sviluppo economico e lavorativo.

La domanda per ottenere questi finanziamenti può essere compilata e inviata esclusivamente in modalità telematica, a partire dal 17 ottobre prossimo. Come ricorda il Mise, “il termine di apertura e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazioni, le condizioni, i punteggi massimi e le soglie minime per la valutazione delle stesse, nonché le modalità di presentazione delle domande di erogazione, i criteri per la determinazione e la rendicontazione dei costi ammissibili e ulteriori elementi utili a definire la corretta attuazione dell’intervento agevolativo“.

Per consultare il bando e per avere maggiori informazioni su questi finanziamenti alle imprese che investono in ricerca e sviluppo, cliccare qui.

Stabili i prestiti, tasso dei mutui ai minimi

Il rapporto Abi di luglio relativo al mese di giugno 2016 dice che le banche italiane hanno mostrato un trend stabile negli impieghi mentre la qualità del credito fa registrare una crescita marginale delle sofferenze nette e continua a peggiorare, mentre il tasso dei mutui è ai minimi.

A giugno la variazione annua del totale dei prestiti a famiglie e imprese è stata pari a -0,04% nei confronti di giugno 2015, confermando la tendenza degli ultimi mesi. Cala invece dello 0,3% su base annua il totale dei prestiti all’economia (famiglie + imprese + pubblica amministrazione).

Ancora giù il tasso medio sui nuovi mutui casa, arrivato al 2,21% dal 2,25% del mese precedente. Da segnalare che, dall’inizio della crisi nel 2007 tale tasso si è più che dimezzato: 9 anni da era del 5,72%. Del totale delle nuove erogazioni, circa i due terzi sono mutui a tasso fisso.

Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è arrivato all’1,85%, mentre quello sul totale dei prestiti e arrivato al 3,02%, minimo storico.

Ancora male le sofferenze nette. A fine maggio hanno toccato quota 85 miliardi di euro rispetto agli 84 miliardi di aprile. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato del 4,72% a maggio 2016. Era lo 0,86% prima dell’inizio della crisi.

Prestiti alle imprese giù. E sale il rischio usura

Appena intravisto qualche timido segnale di risveglio dell’economia, qualcuno si è subito affrettato a scrivere di una ripresa delle erogazioni di prestiti alle imprese da parte delle banche. Le cose, però, non stanno proprio così.

Il sistema bancario italiano è infatti sotto pressione da parecchi mesi e molte banche sono in difficoltà per crediti deteriorati difficilmente esigibili. Il risultato è che da maggio 2016 a maggio 2016 i prestiti alle imprese sono calati di 13,8 miliardi, che diventano 117 se si allarga l’arco temporale agli ultimi 5 anni (maggio 2011).

Una situazione, quella del calo dei prestiti alle imprese, che ha spinto la Cgia ha lanciare l’allarme usura. Secondo gli artigiani mestrini, il rischio per le aziende di finire nelle mani degli strozzini a causa del calo dei prestiti alle imprese interessa tutto il Paese, da Nord a Sud.

L’Ufficio studi della Cgia ha rilevato che, rispetto a un indicatore nazionale medio pari a 100, la situazione più a rischio è quella della Campania, il cui rischio usura è pari a 157,3 (+57,3% rispetto alla media Italia), seguita dalla Calabria (152,7), dalla Puglia (130,8), dalla Sicilia (129,2) e dalla Basilicata (128,6).

Le regioni meno a rischio, ma non immuni, a causa del calo dei prestiti alle imprese sono Trentino Alto Adige (51,3) e Valle d’Aosta (63,2 per cento) Significativi i casi di Friuli Venezia Giulia (78,2) e Veneto (80,6) i cui indici di rischio usura, per quanto bassi, sono in forte crescita rispetto agli anni precedenti.

Lo conferma il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo: “Dopo il Lazio, il Veneto è una delle regioni dove la contrazione dei prestiti bancari è stata più pesante. A seguito delle difficoltà incontrate dalla Banca Popolare di Vicenza, da Veneto Banca e da alcune banche di credito cooperativo, nell’ultimo anno la contrazione dei prestiti alle imprese venete è scesa di ben 3,4 miliardi di euro, pari al -3,6% mentre nei vicini Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige il credito alle imprese è ripartito”.

Con le sole denunce effettuate all’Autorità giudiziaria – conclude Zabeonon è possibile dimensionare il fenomeno dell’usura: le segnalazioni, purtroppo, sono molto esigue. Per questo abbiamo incrociato i risultati di ben 8 sottoindicatori per cercare di misurare con maggiore fedeltà questa emergenza. Ciò che pochi sanno sono le motivazioni per le quali molte aziende cadono tra le braccia degli strozzini. Oltre al perdurare della crisi, sono soprattutto le scadenze fiscali o per fronteggiare piccoli imprevisti di spesa a spingere molti piccoli imprenditori nella morsa degli usurai, spesso per importi molto contenuti che non superano qualche migliaio di euro”.

Finanziamenti alle imprese per l’apprendistato

Importanti finanziamenti alle imprese erogati all’interno delle misure di intervento previste dal programma FIxO, gestito da Italia Lavoro. È stato infatti aperto un Avviso pubblico per la concessione di finanziamenti alle imprese che assumono giovani con contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca.

Possono presentare domanda di finanziamenti alle imprese i datori di lavoro privati con sede operativa (nella quale dovrà essere operata l’assunzione) sul territorio italiano, che assumano per almeno 24 ore settimanali, con contratto part-time o full-time di almeno 12 mesi, giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni con contratto di apprendistato.

I finanziamenti saranno di 6mila euro per ogni soggetto assunto con contratto di apprendistato full-time e di 4mila euro per ogni soggetto assunto con contratto di apprendistato part-time. Il contributo non è cumulabile con altri contributi finalizzati all’assunzione erogati da Italia Lavoro, ma è cumulabile con altri finanziamenti alle imprese erogati a favore del medesimo apprendista.

La domanda di contributi potrà essere presentata solo cliccando su questo link, entro e non oltre il 30/9/2016, e comunque entro 60 giorni dalla data di inizio del rapporto di apprendistato per il quale viene richiesto.

Finanziamenti alle imprese reggiane

Importante sforzo per i finanziamenti alle imprese da parte dell’Emilia Romagna nella prima metà del 2016. Sono infatti circa 250mila euro quelli messi a disposizione delle 80 imprese ammesse al bando innovazione della Camera di Commercio di Reggio Emilia; oltre 10 milioni di euro di investimenti complessivi per 70 aziende con la Nuova Sabatini; oltre 350mila euro per le aziende iscritte al Bando Inail Isi; oltre 40 aziende destinatarie di finanziamenti alle imprese per la partecipazione a fiere internazionali, per un totale di circa 360mila euro. Il valore complessivo dei finanziamenti alle imprese erogati alle Pmi reggiane è di circa 1 milione di euro.

Spesso non si ha idea di quante e quali agevolazioni siano oggi disponibili sul mercato, ed essere informati è il primo passo – è il commento di Nunzio Dallari, presidente provinciale CNA -. Grazie alla qualità delle consulenze del nostro ufficio bandi, più di 200 aziende hanno ottenuto dei finanziamenti alle imprese per progetti importanti quali acquisto di nuovi macchinari, impianti tecnologici, nuove tecnologie, programmi CAD o CAM, sistemi antifurto, investimenti in beni strumentali, sicurezza sul lavoro e internazionalizzazione. È un segnale forte della voglia dei nostri imprenditori di investire sul territorio, far crescere la propria attività e dare un futuro ai nostri giovani”.

Inoltre, ricordano dalla regione, sono ancora disponibili finanziamenti alle imprese destinati a Nuova Sabatini, bando smart&start, sostegno programmi di ricerca e sviluppo delle imprese anno 2016, contributi Eber, bando sicurezza per istallazione impianti videosorveglianza.

Per ulteriori informazioni contattare l’ufficio bandi CNA nelle persone di Marco Lasagni (tel. 0522-356336) e Dario Varsalona (tel. 0522-381329) o consultare il sito della CNA reggiana.

Finanziamenti alle imprese zootecniche del Bresciano

Il settore agricolo e zootecnico stanno vivendo in Italia una stagione discreta. Per questo, attivando iniziative di finanziamenti alle imprese, le camere di commercio cercano di mantenere questa tendenza positiva.

È il caso, per esempio, della Camera di Commercio di Brescia, che per sostenere i finanziamenti alle imprese zootecniche ha stanziato un fondo di 50mila euro per le imprese agricole operanti nel settore dell’allevamento di bovini, bufale, ovini e caprini da latte, per acquistare nuove vasche da latte.

Il bando di concorso per i finanziamenti alle imprese zootecniche è partito il dal 18 luglio scorso e sarà valido fino al 31 dicembre 2016. Il contributo erogato coprirà il 50% della spesa al netto dell’Iva, fino a un massimo di 5mila euro per impresa, con una spesa minima di 2mila euro.

L’assegnazione dei finanziamenti alle imprese avverrà secondo il criterio della priorità cronologica di presentazione delle domande online. Per visionare il regolamento e scaricare i moduli necessari per l’adesione al bando, cliccare qui e consultare la pagina Contributi alle imprese/Bandi di contributo camerali/Settore Agricoltura.

Per ulteriori informazioni, l’Ufficio Promozione del Territorio risponde ai numeri 030/3725271-356.

Pagamento della quattordicesima? C’è il finanziamento

Il mese di giugno per le imprese e per i lavoratori è sinonimo di quattordicesima. Spesso, però, per molte Pmi dover erogare questo emolumento rappresenta uno sforzo importante. Il mondo delle banche lo sa, e mette in campo iniziative come quelle di Banca Sella, che ha previsto un finanziamento ad hoc per le piccole e medie imprese che devono pagare ai dipendenti la quattordicesima o l’anticipo della retribuzione per le ferie.

Si tratta di un finanziamento di 1800 euro per ciascun dipendente cui erogare la quattordicesima, rimborsabile in quattro rate mensili a partire dal prossimo mese di settembre.

Il finanziamento per la quattordicesima a disposizione delle Pmi è reso possibile grazie al plafond creato dal Gruppo Banca Sella utilizzando le risorse ottenute alle aste Tltro indette dalla Bce.

A differenza di quanto hanno fatto altri istituti di credito, queste risorse sono state integralmente destinate da Banca Sella alla creazione di un plafond per sostenere il credito delle imprese, con condizioni di finanziamento vantaggiose.

In una nota, il gruppo ha affidato il commento al finanziamento per la quattordicesima al responsabile Mercati Commerciali, Luca Ferrarese: “Questa soluzione è uno strumento che può essere utile per le piccole e medie imprese che si trovano ad affrontare scadenze importanti e consistenti, in termini di impegno economico, in questo periodo estivo che tradizionalmente vede un rallentamento degli ordini e della produzione. Un finanziamento ad hoc può essere una soluzione valida per affrontare più agevolmente queste scadenze e rappresenta un gesto di attenzione verso le esigenze e le necessità delle aziende”.

Finanziamenti alle imprese under 35

Il sostegno all’imprenditoria giovanile parte anche e soprattutto dai finanziamenti alle imprese composte da giovani. Ne è un esempio il bando FUnder35, promosso da ben 18 fondazioni, che mette in campi finanziamenti dedicati alle imprese culturali no profit ideate e gestite da giovani di under 35.

Possono aspirare ai finanziamenti di FUnder35 esclusivamente le organizzazioni culturali senza scopo di lucro, composte prevalentemente da under 35 e che hanno nell’ambito della produzione artistica creativa la loro principale occupazione.

I finanziamenti di FUnder35 possono contare su una dote complessiva di 2,65 milioni di euro e riguardano il 75% dei costi totali dei progetti finanziati, senza alcuna soglia massima ma con un controllo di qualità sui costi/benefici del progetto finanziato, la cui durata deve essere compresa tra il 31 dicembre 2016 e i 3 anni successivi.

Il bando FUnder35 finanzia progetti che possano rendere sostenibili nel tempo le imprese che li propongono e la loro attività. Nello specifico, il bando utilizza:

  • azioni mirate al miglioramento/ripensamento della struttura organizzativa (come ad esempio nuovi modelli operativi e strumenti gestionali, iniziative di qualificazione del personale non artistico e dei servizi interni di supporto tramite percorsi di formazione e innesto di competenze manageriali);
  • azioni finalizzate all’introduzione sul mercato di prodotti o servizi di carattere innovativo, in grado di favorire il posizionamento strategico dell’organizzazione;
  • azioni finalizzate al rinnovamento, anche attraverso l’uso di tecnologie innovative, dei processi e degli strumenti di produzione (funzionali al rafforzamento, all’estensione, alla differenziazione dell’offerta);
  • azioni orientate all’attivazione di collaborazioni stabili e aggregazioni/fusioni con altri soggetti del settore nella prospettiva di realizzare economie di scopo e/o di scala.

Per conoscere i dettagli dei finanziamenti erogati dal progetto FUnder35, clicca qui per scaricare il bando e presenta online la domanda entro le 23.59 dell’1 luglio 2016.

Finanziamenti alle imprese calabresi

Si muove qualcosa di sostanzioso sotto il profilo dei finanziamenti alle imprese calabresi. La Camera di Commercio di Cosenza mette infatti sul piatto 500mila euro per i finanziamenti alle imprese del territorio e lo fa attraverso due bandi anticipati con una nota nei giorni scorsi.

Si tratta – scrive l’ente camerale in una nota – di due distinti tipi di finanziamenti alle imprese: uno per mitigare gli interessi passivi delle aziende sui finanziamenti bancari e per sostenere le spese per ottenere le garanzie di un Confidi; l’altro per l’innovazione e il risparmio energetico, attraverso la concessione di contributi alle imprese su investimenti che vogliono mantenere o migliorare, tramite la leva dell’innovazione, la propria capacità competitiva“.

Come ha comunicato ancora la camera di commercio, con il primo bando di finanziamenti alle imprese si punta a “migliorare le condizioni di accesso al credito delle imprese provinciali con l’erogazione di un contributo teso a mitigare il costo degli interessi passivi sui finanziamenti bancari ottenuti dalle imprese, pari al 5% dell’importo finanziato e fino a un massimo di 6mila euro, ma anche attraverso un contributo che copre l’80% delle spese sostenute dalle stesse imprese per ottenere le garanzie di un Confidi fino a un massimo di 12mila euro”. La richiesta dei contributi sarà possibile dal 29 giugno al 30 settembre 2016.

Il secondo bando per l’erogazione di finanziamenti alle imprese servirà a concedere contributi a sostegno degli investimenti, dell’innovazione e del risparmio energetico. Il contributo alle imprese che hanno sostenuto le spese riportate nel bando, al netto dell’Iva, è pari ad almeno 2mila euro e al 60% della spesa effettuata; viene calcolato sulla base degli importi delle fatture quietanzate, al netto dell’Iva.

Il contributo massimo erogabile per ciascuno di questi finanziamenti alle imprese sarà pari a 5mila euro e cresce fino al 70% della spesa effettuata, calcolata sulla base degli importi al netto dell’Iva delle fatture quietanzate, qualora la domanda di concessione del contributo riguardi la spesa per investimenti mirati al risparmio e al conseguimento dell’efficienza energetica. In questo caso, il contributo massimo erogabile sarà pari a 5mila euro.

Le spese ammesse per i finanziamenti alle imprese sono quelle effettuate tra l’11 settembre 2015 e la data di presentazione della domanda di contributo a valere sul bando.

I contributi per aprire un franchising

Probabilmente la recente fiera del franchising che si è tenuta a Bologna avrà risvegliato in qualcuno una sana voglia di imprenditoria. Ecco perché è allora utile ricordare come poter fare per aprire un’attività in franchising e a quali finanziamenti accedere.

Intanto, va ricordato il ruolo di INVITALIA, l’Agenzia nazionale per l’attrazione d’investimenti e lo sviluppo d’impresa, la ex Sviluppo Italia, che, in ottemperanza al D.lgs. 185/2000 Titolo II, che agevola l’autoimpiego e sostiene la realizzazione di attività di autoimprenditorialità, concede agevolazioni finanziarie e servizi di assistenza tecnica per diverse iniziative d’impresa, tra le quali, appunto, il franchising.

Possono accedere ai finanziamenti per aprire un franchising sia persone fisiche sia società di nuova costituzione. L’attività in franchising può essere aperta affiliandosi a un marchio già esistente, con il quale stipulare un contratto.

Requisiti principali per accedere ai finanziamenti:

– maggiore età nel momento in cui si presenta la domanda;

– stato di disoccupazione nel momento in cui si presenta la domanda;

– essere residenti da almeno sei mesi nei territori di applicazione della normativa sui finanziamenti;

– costituzione della società (ma non operatività) prima dell’invio della domanda;

– l’attività per la quale si chiede e ottiene il finanziamento deve essere svolta per un periodo di almeno 5 anni a partire da quando si ottiene il finanziamento.

Diverse tipologie di finanziamenti per il franchising e non:

– parte con contributo a fondo perduto e la restante rimborsabile con mutuo a tasso di interesse agevolato;

– contributo a fondo perduto fino al 95% del totale delle spese ammissibili per l’avvio dell’attività imprenditoriale in franchising;

– richiesta di investimenti per la gestione dell’attività imprenditoriale con un contributo a fondo perduto, anche su base pluriennale.

Quest’ultima soluzione è molto interessante, poiché i finanziamenti sono concessi come mutuo a tasso agevolato, da restituire entro 10 anni dall’erogazione e possono coprire fino al totale delle spese di investimento, fino a un massimo di 100mila euro, con un importo del mutuo agevolato non inferiore al 50% del totale delle agevolazioni concedibili.

Grazie agli investimenti a fondo perduto è possibile coprire le spese per l’acquisto dell’attrezzatura, dei materiali e dei beni per avviare l’attività in franchising, oltre a quelle per la formazione e lo sviluppo tecnologico dell’attività stessa.

Non è un caso, infatti, che siano diversi i marchi in franchising convenzionati con INVITALIA che offrono l’opportunità di mettersi in proprio grazie a un finanziamento agevolato erogato dall’ente. A tal proposito, per ottenere le agevolazioni INVITALIA è necessario presentare una domanda completa con i dettagli sulla propria idea imprenditoriale e, qualora si tratti di un franchising, è necessario indicare il marchi scelto e gli allegati che attestino la sussistenza dei requisiti di legge.