A Benevento si premia l’attaccamento all’azienda ed il progresso economico.

La Camera di Commercio di Benevento, allo scopo di stimolare le attività economiche della provincia, di assecondare il progresso e di premiare gli operatori particolarmente benemeriti, bandisce il Premio Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico. Il premio è riservato ai lavoratori e dirigenti, particolarmente meritevoli, che hanno prestato lungo servizio presso imprese agricole, industriali, artigiane, commerciali, turistiche, del credito, delle assicurazioni e dei trasporti operanti nella provincia.

Chi può concorrere al premio?

Categoria Lavoratori e Dirigenti.

  • i lavoratori che abbiano svolto la propria opera per almeno 25 anni in aziende dello stesso settore economico;
  • i lavoratori che abbiano acquisito durante il periodo lavorativo capacità e preparazione tecnica e professionale particolari, dando qualificato apporto ai processi di innovazione ed agli incrementi di produttività, da documentare a cura dell’azienda per 1a  quale lavorano almeno da 5 anni;
  • i dirigenti che abbiano prestato servizio per almeno 25 anni (10 dei quali con funzioni direttive) in aziende dello stesso settore economico.

Categoria Imprese. Riservato alle imprese individuali, familiari, cooperative e alle società con lunga ed ininterrotta attività che dimostrano di aver svolto ininterrottamente attività, per almeno 25 anni se agricole; 30 anni se industriali; 20 anni se artigiane; 20 anni se commerciali; 20 anni se turistiche. II titolare dell’impresa o il legale rappresentante della società, sotto la propria responsabilità, deve dichiarare che l’ impresa:

  • è o è stata regolarmente iscritta e attivata presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Benevento ed in regola con tutti i relativi adempimenti;
  • non ha ricevuto altri premi o attestazioni in precedenti edizioni del presente concorso bandite dalla Camera di Commercio di Benevento o da altre Camere di Commercio italiane.
  • non ha procedimenti contenziosi pendenti con l’ Amministrazione finanziaria in materia di imposte e tasse.

Progresso economico. Riservato alle imprese operanti nei settori: industria, commercio e turismo, artigianato, agricoltura e servizi positivamente distintesi nel panorama imprenditoriale provinciale per fatturato, numero di occupati, sbocchi commerciali, qualità di prodotto ed innovazione tecnologica. I premi sono riservati a quelle imprese che hanno attuato processi di trasformazione, ampliamento e ammodernamento o apportato notevoli perfezionamenti nei sistemi di produzione, con speciale riferimento alla qualità, all’organizzazione del lavoro ed alle relazioni pubbliche, al rinnovo delle attrezzature per la ricettività turistica, al miglioramento dei servizi ed alla commercializzazione dei prodotti.

Per maggiori dettagli e scaricare il bando di concorso, invitiamo a cliccare qui.

La Camera di Commercio di Parma finanzia il business plan delle nuove imprese

La Camera di Commercio di Parma ha deciso di stanziare un nuovo finanziamento per la fase precedente l’avvio effettivo dell’attività imprenditoriale.

Al finanziamento potranno accedere:

1. Aspiranti Imprenditori:

  • persone fisiche di età non inferiore ai 18 anni;
  • residenti o domiciliati in provincia di Parma;
  • che intendano, entro 12 mesi dalla data di presentazione della domanda, avviare una attività imprenditoriale, localizzata nel territorio provinciale.

2. Nuove imprese (con un numero massimo di 50 dipendenti, con sede operativa in provincia di Parma), aventi i seguenti requisiti:

  • forma giuridica: ditta individuale, società di persone o di capitali;
  • iscrizione al Registro Imprese della Camera di Commercio di Parma da non più di 6 mesi dalla data di presentazione della domanda;
  • in regola con il pagamento del diritto annuale;
  • che non hanno protesti cambiari a carico e non hanno in corso procedure fallimentari o coattive.

Avranno priorità e una maggiorazione del contributo le richieste presentate da:

  • aspiranti imprenditori di età compresa tra i 18 e i 35 anni compiuti che avvieranno una ditta individuale o costituiranno un’impresa giovanile;
  • aspiranti imprenditrici femminili che avvieranno una ditta individuale o costituiranno una impresa femminile;
  • neo imprese femminili e giovanili;
  • disoccupati o in mobilità, iscritti al Centro per l’Impiego della Provincia di Parma o neo imprese costituite in maggioranza da tali soggetti;
  • lavoratori (CIGS) coinvolti in processi di crisi, riconversione o difficoltà industriale o produttiva o neo imprese costituite in maggioranza da tali soggetti.

Per maggiori informazioni invitiamo a scaricare la documentazione resa disponibile dalla CCIAA di Parma. (clicca qui per scaricare il documento)

Taxi, la Regione Lombardia stanzia un nuovo finanziamento

La Regione Lombardia stanzia dei fondi a favore di soggetti, singoli o associati, titolari di licenze di taxi per l’acquisto di veicoli meno inquinanti; per la trasformazione da benzina a metano/GPL; per la predisposizione del veicolo al servizio disabili.

Possono richiedere di accedere al finanziamento gli interventi, effettuati dal 1° novembre 2008 sino al 15 marzo 2011, per:

  • acquisto nuove auto di classe ambientale almeno euro 4 alimentate esclusivamente a metano o a trazione ibrida elettrica;
  • acquisto nuove auto di classe ambientale almeno euro 4 con doppia alimentazione benzina/metano o benzina/GPL;
  • trasformazione delle autovetture, di classe ambientale almeno euro 4, da alimentazione a benzina ad alimentazione a metano/GPL;
  • predisposizione delle autovetture a favore dei soggetti portatori di handicap.

Per richiedere il finanziamento è indispensabile che le autovetture siano nuove e di prima immatricolazione.

Ma a quanto ammonta il contributo della Regione?

  • fino a 6.000,00 euro per l’acquisto di autovetture ecologiche, alimentate esclusivamente a metano o a trazione ibrida elettrica. Il contributo sarà pari al 35% del costo di fatturazione dell’autovettura al netto dell’IVA;
  • fino a 4.500,00 euro per l’acquisto di autovetture a metano o a trazione ibrida elettrica. Il contributo sarà pari al 30% del costo di fatturazione dell’autovettura al netto dell’IVA;
  • fino a 6.000,00 euro per l’acquisto di autovetture ecologiche, con doppia alimentazione benzina/metano o benzina/Gpl. Il contributo sarà pari al 25% del costo di fatturazione dell’autovettura al netto dell’IVA;
  • fino a 4.000,00 euro per l’acquisto di autovetture ecologiche, con doppia alimentazione benzina/metano o benzina/Gpl, in caso di sostituzione di autovettura con diverso tipo di alimentazione rispetto al precedente punto. Il contributo sarà pari al 20% del costo di fatturazione dell’autovettura al netto dell’IVA.

La richiesta al contributo dovrà essere effettuata online utilizzando il sistema Finanziamenti On Line della Regione Lombardia entro e non oltre il 31 maggio 2010. 

Indicatori per la gestione : Gli indicatori finanziari e non finanziari

Secondo quanto stabilito dal secondo comma dell’articolo 2428 del Codice civile:”L’analisi di cui al comma 1 è coerente con l’entità e la complessità degli affari della società e contiene, nella misura necessaria alla comprensione della situazione della società e dell’andamento e del risultato della sua gestione, gli indicatori di risultato finanziari e, se del caso, quelli non finanziari pertinenti all’attività specifica della società, comprese le informazioni attinenti all’ambiente e al personale. L’analisi contiene, ove opportuno, riferimenti agli importi riportati nel bilancio e chiarimenti aggiuntivi su di essi”.
Le novità rilevanti riguardano l’indicazione, in modo esplicito, di indicatori di risultato finanziari; risulta non obbligatoria l’esplicitazione degli indicatori di risultato non finanziari, ivi incluse le informazioni relative all’ambiente e al personale.
Il redattore della relazione sulla gestione ha la facoltà di decidere come esporre l’andamento degli indicatori; a tal fine possono essere utilizzati tabelle o grafici.
Al fine di garantire un’analisti più dettagliata della continuità aziendale viene prevista l’esposizione degli indicatori con riferimento almeno anche all’anno precedente.
Risulta consigliabile la presentazione di un trend storico, mediante il quale vengano ricompresi almeno tre – cinque anni.
Non sussiste, né dal punto di vista giuridico, né a livello della dottrina, una tabella uniforme ed unica cui fare riferimento per individuare in modo corretto gli indicatori da esplicitare. L’esistenza della tabella non avrebbe comunque senso, dato che si tratta di informazioni il cui esito informativo varia in funzione delle caratteristiche aziendali, di business, del contesto economico specifico e generale in cui l’impresa opera.
Qui di seguito vengono proposti alcuni tipi di indicatori previsti nelle analisi di bilancio e di valutazione aziendale; il redattore della relazione sulla gestione dovrà scegliere e integrare quelli più consoni alla attività d’impresa svolta dall’azienda.
Gli indicatori finanziari sono gli indici che si possono ricavare mediante l’elaborazione dei dati contabili. Essi hanno il compito di fornire un’analisi dettagliata e completa, anche a livello di attività e geografico, della situazione aziendale e delle performance ottenute.
Nella relazione sulla gestione dovranno essere esplicitati i seguenti aspetti:
 la descrizione dei criteri utilizzati per la rielaborazione dei dati contabili;
 il metodo di calcolo utilizzato per la quantificazione degli indicatori;
 l’esposizione dei valori degli indicatori nel periodo considerato;
 la spiegazione dei risultati degli indicatori.
Gli indicatori che verranno qui di seguito trattati possono essere suddivisi nelle seguenti categorie:
 indicatori di redditività
 ROE;
 ROS;
 ROI;
 Rotazione del capitale investito;
 Rapporto di indebitamento;
 Incidenza del Risultato Netto sul reddito operativo.

 indicatori di efficienza;
 Incidenza del costo del lavoro sul fatturato;
 Incidenza degli ammortamenti sul fatturato;
 Incidenza degli oneri finanziari sul fatturato;
 Incidenza degli oneri finanziari su debiti totali;
 Tax rate (efficienza/riduzione dell’imposizione fiscale).
 indicatori di liquidità;
 Indice di liquidità generale;
 Quoziente di disponibilità;
 Indice di liquidità primaria.
 indicatori di solidità patrimoniale:
 Indice di autonomia finanziaria per indipendenza finanziaria;
 Indice di autonomia per passività consolidate;
 Indice di autonomia per passività correnti;
 Indice di copertura delle immobilizzazioni.

Indicatori non finanziari
Il Legislatore non ha previsto una mappa puntuale degli indicatori di performance da proporre, che dovranno essere individuati dal redattore della relazione sulla gestione, in funzione alle specifiche caratteristiche e dimensioni dell’impresa, nonché in base al settore in cui essa opera.
Gli indicatori non finanziari sono collegati all’efficienza produttiva, all’economicità e all’efficacia delle strategie aziendali.
Il Documento numero 1 “La relazione sulla gestione – Alcune considerazioni”, predisposto dall’Istituto di ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili dell’Ottobre 2008, ha individuato i seguenti quattro ambiti operativi:
1) Posizionamento sul mercato:
a. Quota di mercato;
b. Ranking (= classifica di posizionamento degli operatori);
Per la determinazione di questi indicatori, occorre far affidamento alle ricerche di settore eseguite dalle associazioni di categoria.
Il redattore della relazione dovrà illustrare la quota di mercato ed il posizionamento raggiunto in confronto agli esercizi precedenti.
2) Innovazione:
a. Tasso di novità di clienti e mercati;
b. Time to market;
c. Tasso di incidenza di nuovi prodotti;
d. Numero di brevetti;
e. Tasso di incidenza di prodotti di proprietà riservata.
La determinazione di tali indicatori necessita di dati di natura tecnico-contabile.
3) Customer satisfaction
a. Tempo medio di evasione degli ordini;
b. Puntualità nelle consegne;
c. Numero di reclami;
d. Tasso di difettosità dei prodotti;
e. Numero di interventi di riparazione (in garanzia);
f. Numero di clienti fidelizzati sul totale;
g. Incidenza della pubblicità sul fatturato;
h. Assistenza alla clientela;
i. Percentuale fatturato da canali diretti.
Tale tipologia di indicatori definiscono la qualità percepita ed il grado di soddisfazione del cliente nel momento in cui fruisce del prodotto o del servizio.
4) Efficienza fattori/processi produttivi:
a. Produttività per dipendente;
b. Costo del lavoro per dipendente;
c. Produttività del lavoro;
d. Tempo medio di ciclo o di attraversamento;
e. Tempo medio di lavorazione;
f. Tempo medio di set up;
g. Percentuali di scarti;
h. Capacità produttiva disponibile.
Gli indicatori di efficienza forniscono informazioni circa la capacità dell’azienda di produrre o di impiegare i propri processi produttivi dato un ammontare di risorse disponibili limitato.

Indicatori riguardanti l’ambiente ed il personale
Per il bilancio chiuso al 31 Dicembre 2008, per quanto attiene il contenuto della relazione sulla gestione, vengono richieste informazioni relative alle relazioni che l’impresa ha con l’ambiente che la circonda, per esempio:
 Emissione di gas nell’atmosfera;
 Adeguamento degli impianti alle disposizioni legislative per la sicurezza ambientale;
 Investimenti per lo smaltimento dei rifiuti
Esempi di informazioni relative al personale possono essere i seguenti:
• Composizione della forza lavoro;
• Turnover per forma contrattuale;
• Numero di ore di formazione per ruolo e tipologia di contratto;
• Salute e sicurezza per tipo di malattia.

Indicatori per la gestione : Rischi e le incertezze

Il Legislatore ha inoltre introdotto l’obbligo di includere nella relazione sulla gestione una descrizione dei principali rischi e incertezze cui la società è esposta. In tal senso, l’obiettivo è quello di individuare le singole fattispecie di rischio che riguardano l’impresa nella gestione operativa.
Data la forte crisi economico-finanziaria che attualmente sta interessando l’economia mondiale, la gestione dei rischi viene posta al centro dell’attenzione nella predisposizione della relazione sulla gestione, anche al fine di rendere disponibili agli stakeholders informazioni circa i potenziali rischi incorsi dall’azienda e la capacità dell’impresa di farvi fronte in maniera tempestiva.
Nella compilazione della parte della relazione sulla gestione relativa ai rischi e alle incertezze, è utile fare riferimento al documento predisposto dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, intitolato “La relazione sulla gestione dei bilanci di esercizio alla luce delle novità introdotte dal Decreto Legislativo n. 32/07”, del 14 Gennaio 2009. Il documento elenca i rischi in cui può incorrere l’impresa, i quali possono essere distinti tra rischi interni e rischi esterni.
I rischi interni possono derivare dalla strategia aziendale o dai modelli organizzativi e di governance.
I rischi esterni possono essere generati dalla competizione, dal contesto socio-economico e geo-politico nel quale opera l’impresa, dal contesto normativo e regolamentare, oppure anche dagli eventi naturali.

Indicatori per la gestione : Contenuto della relazione

La parte obbligatoria della Direttiva Comunitaria numero 2003/51/CE è stata recepita dal Legislatore Italiano con il Decreto Legislativo numero 32 del 2007, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 73 del 28 Marzo 2007.
Il documento tratta, in particolar modo, il contenuto della relazione sulla gestione allegata al bilancio d’esercizio.
Per le imprese che chiudono l’esercizio al 31 Dicembre, le novità introdotte dal Decreto in oggetto diventano operative a partire dal bilancio chiuso al 31 Dicembre 2008.
Nella predisposizione della relazione sulla gestione, il decreto ha introdotto tre importanti novità:
1) un affinamento delle informazioni da fornire con riguardo alla situazione della società ed al suo andamento gestionale;
2) la relazione sulla gestione ora include anche informazioni in merito ai principali rischi e alle incertezze cui la società è esposta;
3) obbligo di esposizione di indicatori di risultato finanziari e, se del caso, non finanziari.

Nel trattare il contenuto della relazione, è stato modificato l’articolo 2428 del Codice civile.
Il primo comma dell’articolo 2428 del Codice civile, disciplina la relazione sulla gestione nel seguente modo: “Il bilancio deve essere corredato da una relazione degli amministratori contenente un’analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società e dell’andamento e del risultato della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti, nonché una descrizione dei principali rischi e incertezze cui la società è esposta”.
Prima della modifica apportata dal Decreto Legislativo 32/2007, l’articolo 2428 del Codice civile disponeva: “Il bilancio deve essere corredato da una relazione degli amministratori sulla situazione della società e sull’andamento della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti”.
L’articolo 2428 ante modifica stabiliva che la relazione accogliesse semplicemente una enunciazione dei fatti avvenuti nel corso della gestione aziendale. Con la modifica introdotta dal Decreto Legislativo 32/2007, il Legislatore ha voluto affidare agli amministratori maggiori responsabilità nella predisposizione della relazione sulla gestione, la quale deve includere ora un’analisi precisa e dettagliata della realtà aziendale, anche in funzione delle esigenze di informazione degli stakeholders (i soggetti portatori di un interesse nei confronti della società: si pensi alle banche creditrici, agli azionisti, ai dipendenti, all’Erario…).
Quindi, la relazione sulla gestione ora può fornire tutti gli elementi necessari e sufficienti ad analizzare e interpretare le varie dinamiche aziendali.
Da una prima lettura dell’articolo 2428 del Codice civile, si può notare come il Legislatore abbia voluto porre in evidenza la necessità di includere un’analisi della situazione aziendale, la quale deve essere fedele, equilibrata ed esauriente.
Per situazione aziendale si deve intendere la posizione dell’impresa nell’ambiente in cui opera.
L’analisi fedele, equilibrata ed esauriente del risultato della gestione, può essere ottenuta mediante l’esplicitazione delle aree di business che determinano il risultato economico; in altri termini, la relazione dovrà indicare quali sono state le attività gestionali fondamentali per il raggiungimento di tali risultato, includendo nel documento, a titolo esemplificativo, una riclassificazione del conto economico e dello stato patrimoniale coerente con la struttura e la dinamica del business aziendale.

Indicatori per la gestione

La parte obbligatoria della Direttiva Comunitaria numero 2003/51/CE è stata recepita dal Legislatore Italiano con il Decreto Legislativo numero 32 del 2007, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 73 del 28 Marzo 2007.
Il documento tratta, in particolar modo, il contenuto della relazione sulla gestione allegata al bilancio d’esercizio.
Per le imprese che chiudono l’esercizio al 31 Dicembre, le novità introdotte dal Decreto in oggetto diventano operative a partire dal bilancio chiuso al 31 Dicembre 2008.
Nella predisposizione della relazione sulla gestione, il decreto ha introdotto tre importanti novità:
1) un affinamento delle informazioni da fornire con riguardo alla situazione della società ed al suo andamento gestionale;
2) la relazione sulla gestione ora include anche informazioni in merito ai principali rischi e alle incertezze cui la società è esposta;
3) obbligo di esposizione di indicatori di risultato finanziari e, se del caso, non finanziari.

Finanziamenti a favore delle imprese in difficoltà.

Roma, 25 febbraio `10 – Garanzia dello Stato per ottenere dalle banche finanziamenti a tasso agevolato a favore delle imprese in difficoltà, con priorità alle piccole e medie imprese e a quelle che abbiano fatto ricorso alla cassa integrazione: è questo l’obbiettivo del nuovo Fondo per il salvataggio e la ristrutturazione varato dal Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, che applica nel nostro Paese la normativa comunitaria sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese.

Il Fondo ha una dotazione di 70 milioni e opererà con metodo rotativo. Nei prossimi anni sarà quindi in grado di mobilitare finanziamenti agevolati per centinaia di milioni di euro. “Si tratta di un provvedimento di grande impatto strategico soprattutto in questo momento di crisi”, ha dichiarato il Ministro Scajola, “per sostenere il sistema produttivo e metterlo in grado di agganciare la ripresa che, sia pure lentamente e timidamente, si sta manifestando anche in Italia” Completata la registrazione da parte degli Organi di Controllo, il provvedimento istitutivo del Fondo per il salvataggio e la ristrutturazione sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale completo degli allegati relativi agli schemi di domanda che le imprese interessate potranno presentare per l’ammissione alla garanzia. –