Incentivi a imprese, Pa e professionisti: come utilizzare la nuova piattaforma?

Dal 2 giugno 2022 è attiva la nuova piattaforma che racchiude tutte le opportunità di incentivi per imprese, Pubblica amministrazione e professionisti. L’accesso è libero a tutti e si possono trovare tutte le forme di sostegno statale oppure regionale adatte ai soggetti beneficiari. L’ideazione della piattaforma è stata resa possibile dal decreto del ministero per lo Sviluppo Economico del 27 maggio 2022. All’interno del portale, si può seguire un percorso per trovare tutte le agevolazioni, i contributi a fondo perduto, i finanziamenti e i bonus che le istituzioni pubbliche mettono a disposizione.

Incentivi statali e regionali per le imprese, Pa e professionisti: quali sono i bandi all’interno della nuova piattaforma?

La nuova piattaforma per gli incentivi permette alle imprese, alla Pubblica amministrazione e ai professionisti di trovare le formule di sostegno statale o regionale più adatta ai beneficiari finali. All’interno si possono trovare le misure attuative dei bandi, degli avvisi, le istruzioni, e le convocazioni per manifestazioni di interesse. L’obiettivo della piattaforma è quello di mettere al corrente di tutte le misure e i provvedimenti dei principali organismi nazionali e regionali. All’interno, pertanto, si trovano gli incentivi gestiti da Sace, Simest, Invitalia, Unioncamere, Agenzia delle entrate, Inps, Cassa depositi e prestiti e Inail.

Come trovare l’incentivo su misura nella nuova piattaforma del Mise?

Dalla home page del nuovo portale del Mise degli incentivi si può trovare il bando o l’avviso di proprio interesse seguendo differenti percorsi. Infatti, l’utente può:

  • accedere a tutto il catalogo degli incentivi;
  • effettuare una ricerca libera;
  • procedere con una ricerca più approfondita mediante percorsi guidati di profilazione in base ai criteri della ricerca stessa. Tra i parametri, si possono scegliere le caratteristiche della Pa, del professionista o dell’impresa interessata agli incentivi oppure gli ambiti nei quali si voglia ricercare incentivi all’investimento.

Quali informazioni fornisce la piattaforma del Mise sulla ricerca di incentivi a imprese, Pa e professionisti?

Le informazioni restituite dalla piattaforma degli incentivi del Mise permettono di ottenere contenuti di risposta alla ricerca classificabili e catalogabili in base alle caratteristiche dell’investimento ricercato. In particolare, si possono distinguere incentivi classificati per:

  • la tipologia di amministrazione con informazioni sull’anagrafica dell’incentivo; le informazioni inerenti i provvedimenti di attuazione; la base giuridica; l’avviso della presentazione delle domande e i termini di scadenza; i limiti di importo degli interventi finanziati;
  • lo stato dell’intervento. L’utente avrà modo di classificare la propria ricerca escludendo l’eventuale inattività, anche momentanea, degli interventi;
  • la personalizzazione dei beneficiari degli interventi. E pertanto, chi effettua una ricerca potrà ottenere risultati basati sulle caratteristiche della propria impresa (anche la dimensione);
  • la tipologia di sostegno;
  • la classificazione degli interventi per settori di attività; o per territori o materiali ammissibili alla presentazione delle domande;
  • le finalità dei finanziamenti.

Come fare una ricerca sulla piattaforma degli incentivi del governo?

Per fare una ricerca degli incentivi sulla nuova piattaforma del governo è sufficiente utilizzare la funzione “Trova l’incentivo” sul portale. Questo percorso è quello breve se non si voglia adottare una procedura personalizzata e guidata di ricerca passando per le sezioni:

  • “Sono un aspirante imprenditore”;
  • “Un’impresa o un professionista”;
  • “Un ente, un’istituzione”;
  • “Sono un cittadino”.

Avendo le idee chiare su cosa cercare, ad esempio, “Fondo impresa donna” per l’imprenditoria al femminile, è possibile immettere direttamente i parametri di ricerca nel campo “Trova l’incentivo”.

Ricerca di ‘Fondo impresa donna’ nel portale degli incentivi del ministero per lo Sviluppo Economico

Avendo immesso nella ricerca “Fondo impresa donna”, il sistema restituisce i seguenti risultati:

  • il Fondo impresa donna, attualmente attivo, risultato puntuale della nostra ricerca;
  • alcuni incentivi direttamente collegati a quelli della nostra ricerca come Fondo Ipcei; Investimenti sostenibili 4.0; Fondo per gli investimenti innovativi in agricoltura; Credito di imposta società benefit; “Ceramica artistica e tradizionale e Ceramica di qualità”;
  • alcuni incentivi in arrivo, come “Cratere sismico aquilano” e “Avvio e consolidamento di imprese culturali e creative”.

Fondo impresa donna come risultato di ricerca dal portale incentivi del governo

Aprendo il link del Fondo impresa donna, oggetto della nostra ricerca, si trovano:

  • lo stato dell’incentivo (con data di apertura al 19 maggio 2022), le note e il link al sito dedicato sull’estrema destra della schermata;
  • la forma di agevolazione (Contributo a Fondo perduto, Prestito e Anticipo rimborsabile);
  • i settori ammessi alla domanda come Agroalimentare, Moda e Tessile; Chimica e Farmaceutica; Metallurgia, Elettronica, Meccanica, Autoveicoli e altri mezzi di trasporto; Mobili, Commercio, Servizi di trasporto; Alberghiero, Ristorazione; ICT; Cultura, Turismo, Salute; Altri servizi; Edilizia, Fornitura Energia, Artigianato;
  • la spesa ammissibile (fino a 400 mila euro);
  • le regioni dell’incentivo (tutte).

Fondo impresa donna dopo la ricerca sulla nuova piattaforma del governo: le informazioni sulla misura di sostegno all’imprenditoria al femminile

Scorrendo nella pagina del risultato alla ricerca, la piattaforma restituisce altre informazioni come:

  • che cos’è il Fondo impresa donna (incentivo che sostiene la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati);
  • a chi è rivolta la misura (Imprese femminili di qualsiasi dimensione, di nuova costituzione o già costituite, con sede in tutte le regioni italiane);
  • cosa prevede la misura (
  • per progetti fino a € 100.000, fondo perduto fino all’80% delle spese (o fino al 90% per donne disoccupate) entro un tetto massimo di € 50.000.
  • per progetti fino a € 250.000, fondo perduto fino al 50% delle spese, fino a un massimo di € 125.000);
  • la specifica delle spese ammissibili per le imprese al femminile già costituite;
  • gli obiettivi e le finalità dell’intervento;
  • la forma di agevolazione (contributi, fondo perduto, prestiti, anticipi rimborsabili);

Quali altre informazioni sono presenti nella ricerca del Fondo impresa donna?

Le informazioni risultanti dalla ricerca sono dettagliate. Infatti, si ritrovano tutte le specifiche per può presentare domanda e quali requisiti debbano essere posseduti. Nel dettaglio:

  • i costi ammissibili (costi di personale; materiali, impianti, macchinari, attrezzature, materie prime, di consumo e merci; immateriali,  conoscenze tecniche non brevettate, diritti di brevetto, licenze, marchi; progettazione, studi e consulenze; oneri diversi di gestione e oneri finanziari);
  • la spesa ammissibile con i limiti minimi e massimi.
  • le agevolazioni creditizie concedibili da un minimo a un massimo;
  • la tipologia di soggetto beneficiario;
  • le dimensioni aziendali;
  • i settori di attività;
  • i codici Ateco di attività;
  • Regioni, comuni ed eventuali ambiti territoriali speciali;
  • le altre caratteristiche;
  • il soggetto che gestisce il finanziamento (in questo caso Invitalia);
  • la normativa di riferimento.

 

Contributi imprenditoria femminile: piattaforma Invitalia chiusa. Perché?

Dalle ore 10:00 del giorno 19 maggio 2022 era possibile inoltrare attraverso la piattaforma Invitalia la propria domanda per accedere ai contributi per l’imprenditoria femminile, ma dopo 6 ore, c’è stata la chiusura, non un malfunzionamento, ma semplicemente sono già terminati i fondi.

Contributi imprenditoria femminile: perché la piattaforma Invitalia è chiusa?

Le donne vogliono fare impresa e proprio per questo sono sempre molto attente a tutte gli aiuti possibili, tra questi vi erano i contributi per l’imprenditoria femminile previsti nel progetto “Fondo Impresa Donna”. Lo stesso prevedeva 200 milioni di euro, di cui 160.000 provenienti direttamente dal PNRR e 40 milioni stanziati con la legge di bilancio 2021. Di questi 47 milioni erano destinati a nuove imprese e a imprese costituite da meno di un anno, la restante parte al consolidamento delle imprese già esistenti da più di 12 mesi.

Il supporto all’imprenditoria femminile del Fondo Impresa Donna prevede un contributo a fondo perduto, quindi una vera e propria erogazione di denaro che non deve essere restituito e proprio per questo fa gola a tante persone.

Dal giorno 19 maggio 2022, cioè ieri, era possibile presentare la domanda per le nuove imprese e quindi la disponibilità era di 47 milioni di euro, le istanze per il consolidamento delle imprese già esistenti potranno invece essere presentate dal giorno 7 giugno 2022.

Boom di domande per i contributi destinati a imprese femminili: Invitalia costretta a chiudere la piattaforma

La sorpresa è stato però il boom di domande presentate appena aperta la piattaforma per inviare la domanda di accesso ai fondi per l’imprenditoria femminile. Il contatore si è fermato a 4.985 domande a copertura dei fondi disponibili.

Il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti nel frattempo ha reso noto che nelle prossime giornate saranno vagliate tutte le domande presentate. Nella maggior parte dei casi, non tutte superano il vaglio e di conseguenza i relativi fondi tornano disponibili. Ha inoltre aggiunto che molto probabilmente, visto il successo dell’iniziativa, si cercheranno nuovi finanziamenti al fine di consentire la presentazione di nuove domande.

Ricordiamo che il finanziamento per le imprese da costituire o costituite da meno di 12 mesi prevede un tetto massimo di spesa finanziabile di 100.000 euro e la copertura fino all’80% dei costi. Per le spese comprese tra 100.000 euro e 250.000 euro invece il finanziamento massimo è del 50%.

Gli interventi dovranno essere realizzati entro 24 mesi dall’ammissione della domanda.

A questo punto ricordiamo che le imprese esistenti da più di 12 mesi che vogliono accedere ai contributi per l’imprenditoria femminile a fondo perduto potranno inoltrare la domanda dal giorno 7 giugno 2022, ma la domanda potrà essere compilata già dal 24 maggio. Consigliamo quindi di procedere in tal modo, così sarà più facile inoltrare per primi e accedere ai fondi.

Imprenditoria femminile, corsa ai contributi a fondo perduto: dal 19 maggio le domande

Dalle ore 10:00 di giovedì 19 maggio sarà aperto lo sportello per la presentazione delle domande al Fondo impresa femminile. Si potranno inviare le istanze per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati per avviare una nuova impresa o potenziare quelle già esistenti da meno di dodici mesi. Il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) datato 30 marzo 2022 aveva sbloccato gli incentivi per le nuove imprese e per il consolidamento di quelle già esistenti. Sono state stabilite, oltre alle nuove imprese e a quelle nate negli ultimi dodici mesi, anche le date per la presentazione delle domande per i contributi e i finanziamenti per le altre imprese, purché nate negli ultimi 60 mesi. Ecco nel dettaglio cosa prevede il decreto.

Finanziamenti e contributi a fondo perduto imprese femminili: le risorse a disposizione

Per la nascita delle nuove imprese al femminile e per il consolidamento di quelle già esistenti, il Fondo impresa femminile ha a disposizione una dote di 200 milioni di euro. Il mix di incentivi, tra contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero delle imprese al femminile, rientra tra gli obiettivi del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). La platea delle imprese beneficiarie è quella delle realtà imprenditoriali gestite da donne, a prescindere dalla dimensione, con un impatto dei contributi che può finanziare fino all’80% delle spese ammissibili.

Quali aziende femminili saranno beneficiarie dei contributi a fondo perduto?

Le aziende al femminile che potranno beneficiare dei finanziamenti a tasso zero e dei contributi a fondo perduto sono quelle operanti nei settori:

  • industriali;
  • artigianali;
  • dedite alla trasformazione dei prodotti agricoli;
  • del commercio;
  • turistiche;
  • della fornitura di servizi.

I relativi investimenti che possono essere ammessi agli incentivi comprendono varie spese, da quelle per comprare i beni strumentali, alle spese per il personale, dalle opere di edilizia ai beni immateriali come software e brevetti. Inoltre, una quota degli incentivi andrà a coprire anche le spese del capitale circolante.

Nascita di nuove imprese al femminile, quali finanziamenti a tasso zero e incentivi sono previsti?

Per la nascita di nuove imprese al femminile gli incentivi previsti sono ottenibile sotto forma di contributi a fondo perduto. Si possono ottenere, infatti, i seguenti incentivi:

  • fino all’80% delle spese ammissibili entro il limite massimo di incentivo di 50 mila euro per gli investimenti di importo non eccedente i 100 mila euro;
  • fino al 50% delle spese ammissibili per gli investimenti che prevedono spese da 100 mila a 250 mila euro.

Aiuti alle imprese femminili già esistenti: mix di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero

Per le imprese già esistenti, le forme di aiuto previste possono riguardare sia i contributi a fondo perduto che i finanziamenti a tasso zero. Nel dettaglio, per le aziende costituite da non più di 36 mesi (da calcolare a partire dalla data di invio della domanda), gli incentivi finanziano fino all’80% delle spese ammissibili. Il mix di incentivi prevede una quota paritetica tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Per le imprese esistenti da oltre 36 mesi, gli aiuti contemplano le due formule di finanziamento, ma le aziende potranno coprire pure le esigenze del capitale circolante. Tuttavia, per quest’ultimo, si possono ottenere solo i contributi a fondo perduto.

Finanziamenti e incentivi a fondo perduto per le imprese femminili, per quali spese ammissibili?

I finanziamenti agevolati e i contributi a fondo perduto a favore delle realtà imprenditoriali femminili consentono di ottenere aiuti sui seguenti capitoli di spesa:

  • attrezzature, macchinari e impianti (purché nuovi di fabbrica), opere di edilizia fino al limite del 30% sul totale delle spese per gli investimenti. I costi, per essere ammissibili, devono inoltre essere in linea con gli obiettivi di produzione aziendali;
  • immobilizzazioni immateriali, relative a soluzioni tecnologiche e informatiche,  brevetti, software, applicazioni e piattaforme digitali;
  • servizi in cloud, purché utili alla gestione aziendale;
  • costi del personale dipendente, sia a tempo indeterminato che determinato;
  • esigenze del capitale circolante, da calcolare dal 20% al 25% dei costi ammissibili. Per il capitale circolante si possono ottenere solo contributi a fondo perduto.

Imprese femminili, come presentare domanda dei finanziamenti a tasso zero e dei contributi a fondo perduto?

Il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) emanato lo scorso 30 marzo, ammette la doppia modalità di invio delle istanze di finanziamenti agevolati e di contributi a fondo perduto a sostegno delle realtà imprenditoriali al femminile. Per l’invio delle domande è necessario far riferimento a Invitalia, che gestirà i contributi da assegnare alle imprenditrici richiedenti. Nel dettaglio:

  • per le nuove imprese femminili, quelle nascenti, si poteva iniziare a compilare la pratica già dallo scorso 5 maggio. La presentazione della pratica vera e propria si potrà fare a partire dalle ore 10:00 di giovedì 19 maggio 2022. Attualmente, la piattaforma “Invio Progetti Start” di Invitalia non è ancora aperta. Lo sarà da giovedì mattina;
  • per le imprese al femminile già costituite, si potrà procedere con la pre-compilazione della pratica a partire dalle ore 10:00 di martedì 24 maggio prossimo. La presentazione vera e propria della domanda si potrà fare a partire dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022.

 

Contributi a fondo perduto per la nascita di imprese al femminile e partite Iva: quali sono?

Sono tre le tipologie di contributi a fondo perduto e di finanziamenti agevolati per la creazione di imprese al femminile valide anche per le partite Iva e le lavoratrici autonome. La prima misura riguarda le nuove imprese, ovvero quelle costituite da non oltre i 12 mesi; la seconda misura è possibile per le imprese al femminile costituite tra i 12 e i 36 mesi; infine contributi sono previsti anche per le imprese costituite da oltre 36 mesi. Di particolare importanze è la misura per la nascita delle nuove imprese, disciplinata dagli incentivi previsti dal decreto interministeriale del 24 novembre 2021 del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) con il sostegno delle risorse a valere del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr).

Quali contributi a fondo perduto e finanziamenti per la nascita di imprese al femminile?

Nello specifico, i contributi a fondo perduto e i finanziamenti rientranti nell’obiettivo della creazione di nuove imprese al femminile, comprese le partite Iva e le lavoratrici autonome, riguardano la misura dell’investimento del Pnrr 1.2. Tale misura prevede la “Creazione delle imprese femminili” della Missione numero 5 del Pnrr, relativa all'”Inclusione e coesione”. Si tratta di politiche volte all’occupazione con interventi del Fondo imprese femminile. Il totale delle risorse stanziate per la creazione delle imprese al femminile è pari a 400 milioni di euro, considerando anche i fondi messi a disposizione per le imprese già esistenti.

Imprese femminili, quali sono?

Nel dettaglio, le imprese femminili sono quelle imprese:

  • individuali nelle quali la titolare è una donna;
  • società di persone oppure cooperative se le donne rappresentano minimo il 60% della compagine sociale;
  • società di capitali se le quote di partecipazione spettano per almeno i 2/3 a donne. Gli organi di amministrazione devono essere costituiti per non meno dei 2/3 da donne.

Aiuti a sostegno delle imprese al femminili: quali contributi a fondo perduto?

Oltre agli aiuti per le imprese al femminile già costituite, è dunque ampia la rassegna degli strumenti di contributi a fondo perduto e finanziamento previsti per la nascita delle imprese. Si tratta di contributi a fondo perduto per avviare una nuova imprese, con particolare obiettivo delle imprese individuali e delle attività delle libere professioniste. I fondi mirano a favorire le donne disoccupate a prescindere dall’età. Inoltre, sono previsti finanziamenti a tasso zero o, in ogni modo agevolati, per sostenere la nascita delle imprese. Già la legge di Bilancio 2021 aveva previsto anche la spesa annua di 800 mila euro dell’Ente nazionale per il microcredito: si tratta di un altro strumento finalizzare ad aiutare le donne nella creazione di nuove imprese.

Fondo impresa donna: che cos’è e come aiuta la nascita di imprese al femminile?

La legge di Bilancio 2021, inoltre, ha costituito il Fondo impresa donna. Si tratta di un finanziamento di 20 milioni di euro, sia per il 2021 che per il 2022, inteso a sostenere la nascita di nuove imprese (oltre a sostenere quelle già esistenti). Le nuove imprese devono essere a prevalente partecipazione femminile oppure deve trattarsi di lavoratrici autonome e professioniste. La sede legale oppure operativa può essere ubicata ovunque nel territorio nazionale e non vi sono limiti sulla dimensione aziendale. Il fondo sostiene l’avvio della nuova attività nei settori:

  • della produzione di beni per l’industria;
  • nell’artigianato;
  • nella trasformazione di prodotti agricoli;
  • nel commercio e nel turismo;
  • nella fornitura di servizi.

Chi può accedere al Fondo impresa donna per costituire una nuova impresa?

Per ottenere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti a tasso zero o agevolati, la donne che vogliano avviare una nuova imprese devono tener conto dei criteri di ammissione. Sono infatti ammesse le imprese che abbiano una compagine sociale di almeno il 51% giovani under 35, ma anche da donne di tutte le età. Il 51% si riferisce alla componente di donne o di giovani nella partecipazione alle quote societarie. A titolo di esempio, se una società è composta da un uomo che abbia già superato i 35 anni e una donna (o uomo) entro i 35 anni, l’aiuto non è ammissibile. Risulta necessario l’ingresso di una terza persona con i requisiti richiesti.

Chi può avviare una nuova impresa con gli incentivi del Fondo impresa donna?

Diventa quindi utile chiarire che per ottenere gli incentivi per la nascita di nuove imprese al femminile è necessario che l’attività sia costituita da non oltre i 12 mesi. Il termine va calcolato dal momento in cui si presenta la domanda del contributo o del finanziamento. Nel caso di lavoratrici autonomo o di libere professioniste, è necessario che la partita Iva sia stata aperta da meno di 12 mesi rispetto al momento in cui si presenta la domanda. Tra i beneficiari dei contributi non vanno escluse le persone fisiche che intendano avviare una nuova impresa al femminile.

Quali spese sono finanziabili con i contributi del Fondo impresa donna?

Nel caso di avvio di una nuova impresa al femminile, i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati coprono le seguenti voci di spesa:

  • la produzione di beni per i settori dell’artigianato, industria e trasformazione dei prodotti agricoli;
  • la fornitura dei servizi, a prescindere d settore;
  • il commercio e il turismo.

I contributi e i finanziamenti ottenuti per il progetto approvato devono essere realizzati entro i 24 mesi susseguenti al giorno della trasmissione del provvedimento di concessione. È necessario che il provvedimento sia controfirmato dalla donna beneficiaria. Si può ottenere una proroga al massimo di 6 mesi.

Cosa finanziano i contributi a fondo perduto nella nascita delle imprese al femminile?

Nel dettaglio, i contributi a fondo perduto nella nascita delle imprese al femminile finanziano:

  • per i progetti di nuove imprese con spese non superiori ai 100 mila euro, le agevolazioni sono concedibili fino all’80% delle spese ammissibili. L’importo massimo del contributo è di 50 mila euro;
  • le donne in stato di disoccupazione che danno avvio a una nuova impresa individuale e per le lavoratrici autonome, la percentuale di copertura dei contributi arriva al 90%. L’importo massimo del contributo rimane di 50 mila euro;
  • per i progetti di nuove imprese con spese dai 100 mila ai 250 mila euro, la copertura scende al 50% delle spese ammesse.

Quali tipologie di spese si possono finanziare con i contributi a fondo perduto delle nuove imprese femminili?

Sia per il limite dei 100 mila euro di spesa che per quello dei 250 mila euro, i contributi a fondo perduto finanziano:

  • le immobilizzazioni materiali come macchinari, impianti e attrezzature, purché nuovi di fabbrica e coerenti con l’esercizio dell’attività da avviare;
  • immobilizzazioni immateriali, coerenti con l’iniziativa agevolata;
  • i servizi di cloud coerenti con la gestione aziendale;
  • le spese per il personale dipendente assunto a tempo determinato o indeterminato con data successiva a quella di presentazione della domanda dei contributi. Anche le assunzioni devono essere funzionali al progetto della nuova impresa;
  • le spese del capitale circolante. In tal caso il limite è del 20% rispetto al totale delle spese ammissibili.

Come si presenta la domanda dei contributi per le nuove imprese al femminile?

La procedura per la valutazione dei contributi per la nascita delle nuove imprese al femminile è a sportello. La domanda, tuttavia, deve essere compilata in via telematica. Le donne interessate a richiedere i finanziamenti devono accedere alla sezione apposita presente sul portale di Invitalia.

Fondo Impresa Donna: cos’è, come funziona e quando richiederlo

Il Fondo Impresa Donna mira ad agevolare l’imprenditoria femminile e prevede contributi a fondo perduto e misure agevolative per le donne che decidono di fare impresa in forma societaria o individuale.

Il gender gap in Italia

Il gender gap è purtroppo un problema rilevante per l’Italia e ad esso si è aggiunto il gender gap digitale, cioè la minore propensione delle donne ad innovare in azienda con l’uso di nuove tecnologie. L’ultimo dato è strettamente correlato al minore accesso delle donne alle facoltà scientifiche. I dati sono diventati ancora più allarmanti con la pandemia, infatti da una ricerca è emerso che la maggior parte delle persone che durante la pandemia ha perso il lavoro è donna. Si tratta di 312.000 donne nel solo 2020, a fronte di una perdita di lavoro da parte di 440.000 persone totali ( quindi poco più di 100 mila disoccupati del 2020 sono maschi). Le donne allo stesso tempo rappresentano il 51% della popolazione totale in Italia e hanno generalmente livelli di istruzione più elevati. Ecco perché il gender gap è ancora più grave di quanto ci si possa aspettare.

Per far fronte a queste difficoltà e cercare di colmare il divario che porta inevitabilmente a uno squilibrio economico, che a sua volta genera squilibri anche in ambito familiare, sono state pensate misure volte ad agevolare l’imprenditoria femminile.

Il Fondo Impresa Donna: di cosa si tratta?

Il Fondo Impresa Donna, istituito in seno al MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico), è una delle misure previste per ridurre il divario di genere in Italia, lo stesso comprende un finanziamento di 40 milioni di euro a cui si aggiungono 400 milioni di euro previsti nel PNRR che saranno resi disponibili tra il 2021 e il 2026.

Le risorse saranno distribuite in questo modo:

  • 32,5 milioni di euro saranno destinati a nascita e consolidamento delle imprese;
  • 6,2 milioni di euro saranno destinati a Cultura Imprenditoriale e Formazione;
  • 1.3 milioni di euro saranno gestiti da Invitalia.

Non ci sono ancora informazioni sull’uso dei 400 milioni di euro previsti nel PNRR per l’imprenditoria femminile.

Per saperne di più sulle risorse del PNRR per l’occupazione femminile, leggi la guida: Il PNRR per l’occupazione femminile: misure indirette e dirette

Quali imprese possono beneficiare del Fondo Impresa donna?

Le tipologie di attività imprenditoriali che possono accedere al Fondo Impresa Donne sono diverse, si tratta di:

  1. cooperative e società che abbiano una compagine sociale formata almeno al 60% da donne;
  2. società di capitali in cui almeno 2/3 degli stessi siano rappresentati da donne e Consiglio di Amministrazione (CdA) formato almeno da 2/3 da donne;
  3. imprese individuali a guida femminile;
  4. lavoratrici autonome.

Quali agevolazioni si possono ottenere?

Per la creazione di nuove imprese è previsto un contributo a fondo perduto di 100 mila euro di spese con una copertura fino all’80% dei costi sostenuti. La copertura può arrivare al 90% nel caso in cui l’investimento sia fatto da disoccupate.

Se la spesa è superiore a 100.000 euro si può ottenere il 50% fino a un ammontare totale delle spese di 250.000 euro.

In caso di imprese già attive è possibile accedere a fondi per il consolidamento dell’attività. In questo caso il tetto di spese ammissibili è fissato a 400.000 euro e si può ottenere fino al 50% di quanto effettivamente speso se l’attività è stata costituita da minimo un anno e massimo 3 anni.

Per le imprese attive da oltre 3 anni è invece previsto un contributo a fondo perduto per le spese di capitale circolante in misura dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi. Inoltre si può accedere a un finanziamento agevolato per eventuali investimenti e voucher fino a 5.000 euro per le spese sostenute in assistenza tecnica e gestione delle imprese.

Quali spese sono coperte dal Fondo Impresa Donna?

I contributi e finanziamenti agevolati si possono richiedere per acquisto e noleggio di:

  • macchinari, impianti e attrezzature;
  • affitto o acquisto di immobili;
  • assunzione di personale;
  • servizio cloud per la gestione dell’azienda.

Le spese devono essere sostenute dopo aver inoltrato la domanda per l’accesso al Fondo Impresa Donna, quindi il consiglio è di attendere fino a quando il Ministero non provvederà a dare tutte le informazioni necessarie per rendere effettivamente operativo il Fondo.

Informazioni finali

E’ prevista la possibilità per Regioni ed Enti Locali, associazioni di settore, Camere di Commercio di avviare collaborazioni con il Ministero al fine di attivare forme di cofinanziamento,

Deve essere sottolineato che sebbene il Ministero per lo Sviluppo Economico abbia provveduto a rendere note le linee operative nel mese di ottobre 2021, ad oggi ancora non è possibile inoltrare le richieste. Per un migliore funzionamento del sistema il Ministero si
avvarrà anche del Comitato impresa donna
istituito in Bilancio. Delle varie procedure si occuperà invece Invitalia e di conseguenza è attraverso la piattaforma dell’Agenzia che sarà possibile inoltrare la domanda. Attualmente sul sito Invitalia non è disponibile ancora la pagina dedicata al Fondo Impresa Donna.

Per un approfondimento sul gender gap digitale, leggi l’articolo: Imprenditoria femminile e gender gap digitale nell’industria 4.0

Fondo Impresa Donna: firmato il decreto che lo rende operativo

Il Fondo Impresa Donna è adesso operativo, grazie alla firma apposta sul decreto interministeriale del ministro leghista del governo Draghi, Giancarlo Giorgetti. L’obiettivo è rafforzare sia gli investimenti, sia i servizi a sostegno delle donne imprenditrici.

La misura prevista dal PNNR

La misura Fondo Impresa Donna consiste nella previsione di un investimento da finanziare di 40 milioni di euro, ma solo inizialmente. La finalità è incentivare la partecipazione delle donne nel mondo dell’imprenditorialità, supportandone le competenze e la creatività per l’avvio di nuove imprese e la realizzazione correlata di tanti progetti d’innovazione. Quale modo migliore da adottare, se non quello di una contribuzione a fondo perduto unitamente a finanziamenti agevolati?

Con l’operatività concessa dal ministero dello Sviluppo Economico, all’investimento iniziale di 40 milioni di euro si aggiungeranno le risorse del PNRR (Piano Nazionale Ripresa Resilienza) per un importo di 400 milioni di euro.

L’attuazione della misura a sostegno dell’imprenditoria femminile permette al ministero dello Sviluppo Economico di raggiungere un altro obiettivo stabilito dal cronoprogramma del PNNR, discorso valido anche per i bandi IPCEI sui progetti strategici altamente tecnologici nei settore delle batterie e dei semiconduttori, mentre è già stata avviata la rifoma della proprietà industriale.

L’obiettivo Inclusione e Coesione volto ad incentivare l’inserimento delle donne nel mondo dell’imprenditoria è stato centrato dal Ministero dello Svulippo Economico nell’ambito del Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa.

Adesso, spetta alla Corte dei Conti la registrazione del decreto interministeriale.

A chi spetta il Fondo Impresa Donna

Un mix di agevolazioni sotto forma di finanziamenti e contributi a fondo perduto servono per l’avvio, il consolidamento delle imprese, la diffusione della cultura imprenditoriale femminile e i percorsi di formazione.

I destinatari del Fondo sono le lavoratrici autonome, le imprese individuali laddove il titolare è una donna, le cooperative e società di persone con almeno il 60% di socie, le società di capitale con quote e componenti del CDA per almeno il 66,66% di donne.

I settori di attività che ne beneficeranno saranno l’artigianato, l’industria, la trasformazione dei prodotti agricoli, i servizi, il turismo e il commercio.

Come funziona

Le imprese dovranno realizzare una pianificazione di investimenti entro 2 anni con un tetto di spese ammissibili: 250.000 euro per le nuove imprese e fino a 400.000 per le imprese già esistenti.

Le imprese devono avere determinate peculiarità. Per prima cosa, devono avere sede legale in Italia e devono essere costituite da almeno un anno. Anche le persone fisiche sono ammesse all’agevolazione, ma dovranno avviare l’attività entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda e documentarne la costituzione.

Nel caso di lavoratrici autonome, l’apertura della partita Iva va presentata entro i 60 giorni dalla valutazione positiva della domanda.