Opzione Uomo: la riforma della pensione con assegno tagliato

Tra i nodi che deve sciogliere il prossimo Governo c’è la riforma delle pensioni. Dal primo gennaio infatti torna in vigore la legge Fornero con tutta la sua rigidità e vengono meno gli scivoli pensionistici come Quota 102. Tra le ipotesi allo studio c’è Opzione Uomo, cioè la versione maschile di Opzione Donna. Ecco cosa dovrebbe prevedere.

Quota 102, Opzione Donna e Opzione Uomo: i conti tornano?

Il primo gennaio 2023, se non si introduce un nuovo scivolo pensionistico, decadono Quota 102, che consente di andare in pensione raggiungendo la quota 102 tra anni di contributi e anni di età, e Opzione Donna. Rientrerebbe in vigore in modo secco la Legge Fornero che non consente di andare in pensione prima dei 67 anni di età. Naturalmente questo spaventa tutti coloro che sono vicini all’età della pensione e vorrebbero uscire dal mondo del lavoro prima dei 67 anni di età. Fin dalle prime battute della campagna elettorale il centro destra aveva però promesso il superamento della legge Fornero. Proprio per questo Giorgia Meloni, oltre ad essere in affanno nel cercare un equilibrio tra i vari partiti riconoscendo incarichi e ministeri, sta cercando di disegnare le possibili riforme, naturalmente conti alle mani.

Abbiamo già detto che tra le ipotesi vi è un taglio di circa 1/3 dei fondi destinati al reddito di cittadinanza. Ma gli occhi sono puntati sulla riforma delle pensioni.

Come dovrebbe funzionare Opzione Uomo?

Secondo quanto emerge dalle indiscrezioni trapelate, l’ipotesi allo studio sarebbe una riforma con possibilità di pensionamento a 58-59 anni, ma con almeno 35 anni di contributi e calcolo della pensione con il solo sistema contributivo. Opzione Uomo, così come descritta, porterebbe a una riduzione drastica dell’assegno che invece potrebbe maturare con un sistema misto contributivo/retributivo.

Secondo le prime stime la riduzione dell’importo percepibile oscillerebbe tra il 13% e il 30%.

Il taglio degli importi diventa essenziale, infatti le stime dicono che la spesa per le pensioni nel 2022 è stata di i 297,3 miliardi, si prevede un aumento fino a 320,8 miliardi nel 2023. Questo vuol dire che potrebbe essere difficile per Meloni trovare la copertura per Opzione Uomo e Opzione Donna. Forse potrebbe invece costare meno la Quota 41 ipotizzata da Matteo Salvini. Con questa misura la pensione di vecchiaia resterebbe fissata a 67 anni, mentre coloro che hanno maturato almeno 41 anni di contributi possono uscire dal mercato del lavoro senza limiti di età.

Reddito di cittadinanza: arriva una drastica riduzione dei fondi

Iniziano a profilarsi i primi dettagli della riforma che il futuro governo intende mettere in atto per riformare il reddito di cittadinanza. Ecco i tagli e le persone che potrebbero perdere il reddito di cittadinanza.

Maxi operazione contro i furbetti del Reddito di Cittadinanza

Nei giorni scorsi si sono concluse due maxi operazioni che hanno portato a sgominare due bande di cui facevano parte anche persone legate alla criminalità organizzata. La prima operazione ha portato in evidenza 662 persone che non avevano diritto a percepire il reddito di cittadinanza tra la provincia di Latina e quella di Napoli. La truffa è costata alle casse dello Stato 14.648.248 euro. La seconda operazione è stata conclusa poche ore fa in provincia di Roma, in questo caso sono 36 le persone denunciate e il valore della truffa è di 190 milioni di euro. Queste sono solo due delle operazioni condotte negli ultimi anni. Si trattava di immigrati che non avevano il requisito dei 10 anni di residenza “regolare” in Italia per poterne fruire.

Riduzione di 1/3 dei fondi: gli occupabili potrebbero perdere il reddito di cittadinanza

Di fatto Giorgia Meloni nel suo programma elettorale ha sempre detto di voler mettere mano al reddito di cittadinanza e nei mesi scorsi vi è anche stata l’iniziativa di Renzi per raccogliere le firme per il referendum abrogativo della misura, di fatto non è ben vista da molti. Uno scoglio sembra essere la sollecitazione della Commissione Europea ai Paesi Membri a offrire strumenti di sostegno al reddito per il contrasto alla povertà, ma in realtà si profila una riforma solo parziale.

L’obiettivo iniziale della riforma che probabilmente sarà tra i primi provvedimenti del Governo sembra essere ridurre di un terzo la dotazione del reddito di cittadinanza. Questo dovrebbe essere fatto separando i percettori in due categorie: occupabili e inoccupabili. Si rafforzerebbero di conseguenza gli strumenti per le politiche attive per il lavoro, quindi per la ricerca di occupazione, per tali occupabili. Sembra che nelle intenzioni del futuro governo vi sia un ruolo maggiormente incisivo per i Comuni che sono il punto di riferimento più vicino ai cittadini e quindi i soggetti che più di altri possono individuare i percettori che non avrebbero diritto al reddito e posizioni di collocamento mirato per gli occupabili.

Tra le ipotesi allo studio vi è anche la creazione di una banca dati dei furbetto del reddito di cittadinanza.

Guerra del gas: l’Italia potrebbe non condividere le scorte di metano. Ecco perché

La tensione causata dalla guerra in Ucraina è elevata, l’aumento dei costi dell’energia sta mettendo a dura prova anche i saldi nervi delle alte sfere politiche. La tensione è aumentata anche a causa del vistoso danneggiamento, pare non recuperabile, del gasdotto Nord Stream che potrebbe mettere la parola fine definitiva alle forniture verso l’Europa.  In questo frangente appare particolare la posizione dell’Italia che potrebbe scegliere di non condividere le scorte di metano, innescando così un ulteriore rafforzamento della guerra del gas.

Italia: se l’Europa continua in questa direzione non condividiamo nel scorte di metano

Durante i mesi estivi abbiamo visto il Presidente del Consiglio Mario Draghi, i suoi ministri e alti funzionari impegnati nel cercare nuove forniture di gas che potessero liberare l’Italia dal ricatto della Russia sul gas/metano. Le scorte dell’Italia sono, proprio grazie a questo impegno, superiori all’80% del fabbisogno. Questo vuol dire che con un certo impegno di tutti, viste le misure restrittive adottate, è possibile affrontare il prossimo inverno.

Leggi anche: Draghi in Algeria: non solo gas. Ecco tutti i pubti dello storico accordo

Le normative europee però prevedono anche la redistribuzione tra i Paesi dell’Unione Europea, ciò che  sta succedendo nelle ultime ore sta portando Mario Draghi, che è ancora Presidente del Consiglio e sembra in questo momento in sintonia con Giorgia Meloni, potenziale successore, a una decisa presa di posizione che potrebbe indurre a decidere di non condividere il metano andando così ad inasprire la guerra del gas.

Perché l’Italia ha intrapreso la guerra del gas nell’Unione Europea?

Il primo punto dolente è rappresentato dalle remore dell’Unione Europea ad adottare il price cap, cioè il tetto al prezzo del gas, fortemente voluto dall’Italia e da altri 15 Paesi Membri, ma osteggiato dall’Olanda. Si parla anche di “bullismo olandese” appoggiato da Ursula von der Leyen.

Il secondo punto dolente è rappresentato dalla decisione della Germania, adottata senza considerare i partner, di varare un piano di 200 miliardi di euro per aiutare le famiglie tedesche ad affrontare la spesa energetica e ha fissato un “price cap interno” andando così a far leva sul fatto che l’economia tedesca è più solida di quella di altri Paesi dell’Unione Europea. Secondo Draghi il piano provocherebbe una rottura della solidarietà europea, potrebbe configurarsi come Aiuto di Stato e quindi violerebbe le normative e potrebbe rappresentare come una distorsione del mercato in materia energetica.

Proprio per questi motivi Draghi starebbe facendo la voce grossa, come dire “ se l’Unione Europea e la Germania fanno di testa loro e non ascoltano, noi non condividiamo le scorte di metano”. In parole povere, l’Italia rischia di dover condividere il metano con la Germania che poi lo venderebbe ai suoi cittadini ad un prezzo inferiore rispetto a quello che potrebbe essere praticato in Italia nel prossimo inverno.

Rottamazione quater: i tempi attesi per la pace fiscale

Archiviato il capitolo elezioni molti si stanno chiedendo quando inizieranno le riforme del nuovo governo e in particolare la rottamazione quater, il provvedimento di pace fiscale che permette di regolare il rapporto con il Fisco senza sanzioni e interessi.

Promesse elettorali: quando ci sarà la rottamazione quater?

La rottamazione quater è stata promessa da Matteo Salvini, segretario della Lega, ed è tra i provvedimenti che dovrebbero essere approvati nell’arco dei primi 100 giorni di governo. La rottamazione quater dovrebbe riguardare le cartelle fiscali rimaste fuori dalla rottamazione ter, questo provvedimento infatti consentiva di rottamare le cartelle fiscali fino al 31 dicembre 2017. Questo vuol dire che i carichi fiscali che dovrebbero essere ricompresi nella rottamazione quater prendono il via dal 1° gennaio 2018 e dovrebbero terminare probabilmente al 31 dicembre 2021. Molti si chiedono quali sono i tempi per avere finalmente un provvedimento.

Ricordiamo che la rottamazione delle cartelle esattoriali consente di pagare gli importi dovuti al Fisco senza applicazione di sanzioni, ammende, interessi. In passato è stato approvato anche il Saldo & Stralcio che consentiva di ottenere anche uno stralcio parziale dei debiti fiscali, ma solo al presentarsi di condizioni economiche disagiate. Attualmente però non c’è nessuna proposta simile da parte di nessun partito, quindi è difficile che sia nuovamente approvato un provvedimento simile.

Prossimi passi per la formazione del Governo

Il momento in cui si potrà verificare se le promesse saranno mantenute dipende dall’inizio della nuova legislatura. In media la formazione del nuovo governo richiede circa 30-35 giorni. Nel 2011 in poco meno di un mese ci fu il governo insediato.

Le uniche certezze sono che il Parlamento con i nuovi eletti si riunirà per la prima volta il 13 ottobre, per ora è l’unica data certa. A quel punto saranno formate le commissioni parlamentari, non sarà facile con il numero ridotto di parlamentari rispetto al passato. Dovranno quindi essere nominati i presidenti di Camera e Senato. A questo punto il Presidente della Repubblica potrà convocare i capi gruppo delle Camere per avere indicazioni formali sulla nomina del Presidente del Consiglio.

L’incarico al potenziale Presidente del Consiglio (Meloni?!) ci sarà probabilmente il 19. L’incaricato dovrebbe avere già lista dei ministri a quel punto e il 20 consegnarla. Poco dopo il Parlamento potrà votare la fiducia e quindi dal 22-23 ottobre forse avremo un Governo con pieni poteri.

Quando ci sarà la rottamazione quater?

Saremo alle soglie di novembre ( se tutto va bene), è necessario approvare entro il 31 dicembre (il prima possibile) la legge di bilancio 2023. Si tratta di un provvedimento che richiede molto tempo, soprattutto a questo Governo che inizierà a toccare i conti dopo l’insediamento.

In teoria la rottamazione quater potrebbe entrare nel calderone della legge di bilancio, ma non sappiamo quali scelte farà il Governo e soprattutto se tra le tante istanze anche questa troverà accesso nella legge oppure sarà accantonata. Il fatto che la Lega abbia ottenuto una percentuale bassa rispetto agli altri partiti del centro-destra e soprattutto molto più bassa del passato potrebbe creare attriti.

Tra i primi passi promessi c’è l’intervento sostanzioso sulle bollette energetiche e ricordiamo che ARERA il primo ottobre aggiornerà le tariffe e si prevedono molti rincari. Altro nodo cruciale da risolvere subito riguarda le imprese, è necessario salvare posti di lavoro.

Nel frattempo ricordiamo che c’è la possibilità di richiedere la definizione agevolata delle liti tributarie pendenti

Reddito di cittadinanza e programmi elettorali: cosa cambierà?

Secondo i dati dell’INPS i nuclei familiari che beneficiano del reddito di cittadinanza sono 1.686.416 per un totale di 3.790.744 di persone coinvolte, il provvedimento bandiera del M5S, che ha sicuramente agevolato molte famiglie, potrebbe però subire importanti modifiche a partire dal mese di ottobre 2022 quando il peso delle elezioni del 25 settembre e del nuovo governo si farà sentire. Ecco cosa prevedono le varie coalizioni e i partiti nei loro programmi elettorali.

Reddito di cittadinanza e M5S: deve essere rafforzato anche con monitoraggio antifrode

Il reddito di cittadinanza è stata la misura bandiera del M5S, ha permesso a nuclei familiari senza reddito o con un reddito Isee inferiore a 9.360 euro all’anno di ottenere un’integrazione economica commisurata al reddito percepito. L’erogazione media nazionale è di 553,68 euro, ma ci sono nuclei che percepiscono meno e altri che invece percepiscono nettamente di più. Si tratta di una misura divisiva perché, mentre chi lo percepisce riceve sostegno, gli altri sono titubanti su questa misura ritenendola un costo eccessivo.

Leggi anche: Cambia il modello di domanda per il reddito di cittadinanza. Cosa fare?

Naturalmente il reddito di cittadinanza, insieme al bonus 110%, continua ad avere il sostegno incondizionato del M5S. Lo stesso ha però dichiarato che deve essere rafforzato, ma soprattutto deve essere migliorato il sistema di monitoraggio antifrode. Il problema c’è ed è evidente.

Programmi elettorali del centro-destra sul reddito di cittadinanza

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che ad oggi dai sondaggi è il partito con maggiori consensi, ritiene che disincentivi la ricerca di un lavoro, fino a definire questa misura come metadone di Stato. Questo nonostante alcune modifiche rispetto all’impostazione iniziale. Attualmente dopo la prima rinuncia a una proposta di lavoro, parte la decurtazione dell’importo percepito e alla seconda proposta invece si perde il beneficio.

Nel centro-destra è più defilata la posizione di Antonio Tajani, Forza Italia, che ha dichiarato l’obiettivo di ridurre il numero di beneficiari del reddito di cittadinanza, riconoscendolo solo a chi realmente si trova in uno stato di bisogno. Da questa riduzione dovrebbe derivare un risparmio di 4 miliardi di euro da destinare all’aumento delle pensioni minime. La Lega invece vorrebbe mantenere la misura sono in favore degli inidonei al lavoro, mentre negli altri casi punta all’abolizione, soprattutto ritiene che i controlli debbano essere delegati agli Enti Locali perché sarebbero maggiormente in grado di scoprire le frodi.

Renzi e Calenda: passo indietro di Matteo Renzi

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, aveva proposto una raccolta di firme per chiedere un referendum costituzionale per la sua abolizione, ma ha dovuto cedere il passo. Dall’accordo stipulato con Carlo Calenda per le prossime elezioni, il leader di coalizione sarà proprio quest’ultimo, è emerso che si propenderà per una riforma. Insomma Matteo Renzi ha ceduto e come molti altri leader di partito assume una posizione intermedia per non lasciare il malcontento a nessuno. La proposta di Calenda è quella di ridurre a una sola la proposta di lavoro dal cui rifiuto deriva la perdita del beneficio.

Leggi anche: Renzi e il referendum abrogativo del reddito di cittadinanza. È un bluff?

D’altronde Calenda ha dichiarato che molto probabilmente il nuovo governo resterà in carica 3 mesi e dopo si dovrà ritornare a un governo “istituzionale” sulla scia del governo Draghi o che comunque porti avanti la famosa “agenda”. Proprio Draghi  aveva dichiarato che il reddito di cittadinanza deve essere riformulato.

Programmi elettorali del centro sinistra per il reddito di cittadinanza

Il Pd, non intende abolire il reddito di cittadinanza, anche in questo caso si parla di una riformulazione, il cui obiettivo dovrebbe essere non ledere le famiglie numerose.  La coalizione di centro-sinistra pensa di introdurre l’integrazione pubblica alla retribuzione (in-work benefit), si tratterebbe di una misura volta ad agevolare lavoratori e lavoratrici che hanno un reddito eccessivamente basso.

Enrico Letta, leader della coalizione di centro-sinistra che comprende Pd, +Europa, Sinistra Italiana di Fratoianni, Verdi e Di Maio e Tabacci con “ Impegno Civile”.

Il decreto Ilva al Consiglio dei Ministri

 

IERI

Palestina: sì all’ingresso nelle Nazioni Unite: con 138 voti favorevoli su 193 la Palestina è da ieri Stato osservatore all’Onu. Immediata la replica degli Usa che considerano la decisione messa al voto ‘una risoluzione controproducente’ ai fini della conclusione del conflitto sulla Striscia di Gaza.  Ha votato a favore invece l’Italia, suscitando la reazione dell’ambasciatore di Israele in Italia che ha espresso ‘una delusione molto grande’. A offrire il proprio supporto alla Palestina anche Russia e Cina.

Decreto Ilva: caso clinico: un vertice fiume, quello di ieri, tra Mario Monti e il ministro Clini, per redigere il decreto legge sul caso Ilva che sarà oggi all’esame del Consiglio dei Ministri. Ma in cosa consiste il decreto? In primis, perdono efficacia i provvedimenti di sequestro adottati dall’Autorità giudiziaria sullo stabilimento di acciaio di Taranto. In questo modo il decreto consentirà di garantire la continuità produttiva e di avviare in contemporaneo le misure di risanamento ambientale attraverso il rafforzamento delle garanzie di realizzazione dei principi dell’Aia. Quello che si profila ora è un conflitto di poteri tra Stato e magistratura, che aveva fermamente chiesto la chiusura dell’Ilva per ragioni di grave inquinamento ambientale, prospettando una sua riapertura solo al termine dei lavori di risanamento.  “La chiusura dello stabilimento dell’Ilva potrebbe comportare un impatto negativo sull’economia di 8 miliardi annui” ha fatto sapere ieri Monti. Sono 336 i milioni di euro stanziati dal Governo per il risanamento ambientale.

Giorgia Meloni contro tutti: c’è aria di rivoluzione generazionale in seno ad un Pdl sempre più spaccato dall’interno. All’indomani della fumata nera in merito alle Primarie del Pd, Alessandro Cattaneo, sindaco 33enne di Pavia, e l’ex ministro Giorgia Meloni, 33 anni, sono pronti a lottare contro l’annullamento di una prospettiva di scelta democratica dei candidati da presentare alle prossime elezioni. “Si dice vogliano annullare le primarie, ma nessun organo del Pdl si è riunito. Chi vuole annullarle ci metta la faccia, io non mi ritiro” ha fatto sapere la Meloni via Twitter.

Siria blocca il web: un blackout che i vertici del Paese si sono affrettati a derubricare come ‘attacco’. La Siria isolata dal web dalle 12.26 (le 11.26 italiane) di ieri. L’ oscuramento della rete Internet a opera del regime è stato rivendicato da blogger, giornalisti e dissidenti: “il regime criminale siriano ha tagliato tutte le comunicazioni (reti cellulari, linee fisse e servizio Internet) in molte zone della capitale Damasco e nei suoi sobborghi”. La guerra nel terzo millennio si gioca anche sul filo della censura online.

OGGI

Disoccupazione record: sono giovani, anzi giovanissimi (15-24 anni) e alla ricerca disperata di un impiego. L’Istat traccia un quadro a tinte fosche del tasso di disoccupazione in Italia, che nel mese di ottobre 2012  ha superato il triste traguardo dell’11%, con un totale di 2,87 milioni di persone senza lavoro, in rialzo di 0,3 punti percentuali su settembre 2012 e di 2,3 punti su base annua. Si tratta del tasso più alto da gennaio 2004: nel dettaglio a essere più colpiti i giovani, per cui il tasso di disoccupazione ha raggiunto a ottobre il 36,5%.

Ilva: bara d’acciaio: è stato ritrovato in mare, senza vita, rinchiuso all’interno della cabina della gru finita in mare l’altro ieri dopo il violento temporale e la tromba d’aria che ha colpito Taranto. Il corpo di Francesco Zaccaria, 29 anni, l’operaio dell’Ilva disperso da 2 giorni, è stato recuperato oggi dai sommozzatori dei vigili del fuoco. E oggi sarà il giorno della verità per il decreto Ilva, che approda al voto finale del Consiglio dei ministri: il decreto prevede di garantire la continuità delle linee produttive e di avviare in contemporaneo le misure di risanamento ambientale attraverso il rafforzamento delle garanzie di realizzazione dei principi dell’Aia.

Terremoto in Emilia e nel Pollino: notte di scosse tra Romagna e Pollino. Nove le scosse registrate sull’appennino emiliano: la più grande, con magnitudo 3.1, è stata registrata all’1 e 02 di questa notte nella zona di Forlì e Cesena, tra i comuni di Portico e San Benedetto, Premilcuore, Rocca San Casciano e Tredozio. Ha registrato una magnitudo di 3.2 gradi la scossa avvertita attorno alle 4 di questa notte tra Basilicata e Calabria, nella zona del massiccio del Pollino tra le province di Potenza e Cosenza.

Internet: le parole più ricercate: curiosi di sapere chi sono l’uomo e la donna (made in Italy) più ricercati su Yahoo nel 2012? Forse non vi stupirà, ma si tratta della ex consigliera alla Regione Lombardia, Nicole Minetti, mentre per il sesso maschile il più cliccato è lui, Beppe Grillo. Nella top 10 delle parole più ricercate su Yahoo sul podio troviamo Facebook, il Meteo e l’ Oroscopo, iPhone e Twitter sono invece rispettivamente alle nona e decima posizione, mentre è curioso scoprire come all’ottavo posto ci sia lui, il temuto Calcolo IMU. La star più yahooata? Belen Rodriguez, mentre, in clima di Primarie Pd/Pdl, dopo Beppe Grillo, tra i nomi dei politici più ricercati troviamo Berlusconi al secondo posto e Matteo Renzi al quarto. Nel mezzo? L’ex ministra Mara Carfagna.

DOMANI

Giornata mondiale per la lotta all’Aids: si celebra domani, sabato 1° dicembre, in tutto il mondo il World Aids Day, la giornata dedicata dal 1988 alla lotta all’Aids. Secondo le stime delle Nazioni Unite e  di Unaids, ad oggi sono circa 30 milioni le persone morte di Aids nel mondo, mentre si registrano ancora 2 milioni di decessi l’anno, percentuale che sale nei Paesi in via di sviluppo, dove ad essere colpiti sono soprattutto i bambini nati da madri sieropositive. Nel mondo oggi, ad essere colpiti dal virus dell’Hiv sono circa 34 milioni di persone. E in Italia? Nel nostro Paese le stime parlano di un numero compreso fra le 143.000 e 165.000 milioni che hanno contratto il virus dell’Hiv, delle quali 22.000 sono malate di Aids; ma si tratta di stime, perchè esiste una percentuale di persone che non sanno di aver contratto l’infezione. E in occasione della Giornata Mondiale della lotta contro l’Aids l’associazione Convivio regalerà domani al Fidenza Village Chic Outlet un pomeriggio di shopping pre natalizio con i Vip, che faranno da special consultant agli aspiranti acquirenti. Tra loro l’ex velina Melissa Satta, lo chef Davide Oldani, il mezzobusto del Tg4 Monica Gasparini e il commentatore sportivo Ivan Zazzaroni.

Juventus Torino: c’è aria di Derby sotto la Mole Antonelliana, dove domani sera alle 20.45 la Juve e il Toro si sfideranno nell’anticipo della 15ma giornata di serie A. La capolista deve riscattarsi dalla sconfitta a San Siro contro il Milan, ma le statistiche parlano chiaro: su 81 derby giocati in serie A in casa della Juve, 38 sono stati vinti dalla Juventus, 23 dal Torino e 20 sono finiti in pareggio.

Musei in Musica 2012: sabato carico di appuntamenti musicale nella Capitale, dove dalle 20 alle 2 di notte le note della Roma by night spalancheranno i portoni di oltre 35 musei e luoghi d’arte romani.  Gli appuntamenti sono davvero per tutti i gusti: il Testamento di Faber omaggio a Fabrizio De Andrè al Museo dell’Ara Pacis, Federico Zampaglione e i Tiromancino in concerto a La Pelanda, le cover dei Pink Floyd alla Casa dell’Architettura, il set acustico di Luca Barbarossa, o la musica classica per pianoforte e violoncello all’Accademia di Spagna e la Casa di Goethe.

 

Alessia CASIRAGHI

Giorgia la ‘rottamatrice’

IERI

Monti vola in Qatar: e fa affari con l’emiro. Il Premier stringe le mani agli uomini di Hamad bin Khalifa Al Thani, l’emiro del Qatar, e salta fuori una joint venture da 2 miliardi di euro. E’ quella siglata ieri tra il Fondo strategico italiano (Fsi) e la Qatar Holding, la stessa società del Qatar che aveva soffiato il marchio Valentino all’Italia per un ‘capriccio’ di una delle 3 mogli dell’emiro. La joint venture si chiamerà “Iq Made in Italy Venture”, e verrà dotata di 300 milioni di euro iniziali e un capitale complessivo fino a 2 miliardi, “che sarà versato pariteticamente da Fsi e Qh nel corso dei primi quattro anni”. Ma qual è lo scopo di questa nuova alleanza da mille e una notte? La neonata joint venture investirà nelle società italiane che operano in alcuni settori del Made in Italy: dall’ alimentare alla moda e lusso, e ancora arredamento e design, turismo, stile di vita, tempo libero. Ma perché un accordo proprio con il fondo sovrano del Qatar? L’Emiro, almeno di questi tempi, è meglio tenerselo alleato, che ritrovarselo come concorrente. Valentino docet.

Il vino in polvere ‘made in Italy’:  cosa succede se Amazon spaccia come vino rigorosamente ‘made in Italy’ della polvere colorata in kit? Coldiretti ha denunciato ieri il sito di e-commerce mondiale per aver inglobato e commercializzato nella sua ‘enoteca on line’ wine kit, ovvero confezioni di vini in polvere, che utilizzano impropriamente i nomi di denominazioni protette italiane, dal Barolo al Valpolicella, al Montepulciano e Chianti. E pensare che una volta c’era chi disprezzava il vino in cartone…

Napolitano difende Monti: “vedremo come si esprimeranno i cittadini e in base al risultato elettorale si troveranno le soluzioni per governare stabilmente il Paese, mettendo a frutto il lavoro del Governo Monti le cui decisioni hanno segnato il cammino dal quale l’Italia non potrà discostarsi” è fiducioso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano circa l’operato dell’attuale Premier Monti. A margine del vertice con i Presidenti della Repubblica tedesca e polacca a Napoli, il Presidente, parlando di pronostici sulle prossime elezioni ha fatto sapere che “quando sono libere nessuno può prevedere il risultato. C’è sempre un certo grado di rischio quando si vota, vogliamo per questo non votare?”.

Gaza: Stop alle violenze: lo ha chiesto il presidente americano Barack Obama telefonando al presidente egiziano Mohamed Morsi, al quale ha domandato di intervenire su Hamas per fermare il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza su Israele. e al premier israeliano, Benyamin Netanyahu. Secondo alcune fonti,Israele sarebbe intenzionato a chiedere un cessate il fuoco, dalle 24 alle 48 ore, come richiesto dal Governo egiziano, per permettere a entrambe le parti di elaborare i termini di un accordo per una tregua. E intanto oggi Ban Ki-moon incontrerà il segretario generale della Lega Araba Nabil el Araby, mentre in serata sarà a Il Cairo per incontrare il Presidente Morsi e il premier Hisham Qandil.

OGGI

Redditest al via: presentato questa mattina dall’Agenzia delle Entrate lo strumento che scoverà gli evasori di tutta Italia. Il Redditest è uno strumento di auto valutazione online da parte del contribuente per verificare se il suo reddito è compatibile con le sue spese, una sorta di autodiagnosi pre 730 e modello Unico. Il Redditest voci di spesa divise in sette macro-categorie: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, investimenti immobiliari e mobiliari netti. Lo strumento online affiancherà il Redditometro vero e proprio: solo nel caso il Redditest evidenzio uno scostamento superiore al 20% rispetto alla dichiarazione, scatteranno gli accertamenti del fisco.

Clinton a Gaza: il governo israeliano ha “sospeso provvisoriamente” ogni progetto di offensiva via terra sulla Striscia di Gaza: lo scopo è dare tempo alla mediazione egiziana in corso. Intanto sono attesi in Israele il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, inviato dal Presidente Barack Obama, che ieri ha telefonato al Premier egiziano Morsi, e il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, allo scopo di trovare una trattativa per fermare il conflitto. Conflitto che secondo il bilancio aggiornato a questa notte, quando sono continuati i raid aerei, ha mietuto 109 vittime palestinesi dall’inizio dell’offensiva.

Moody’s declassa la Francia: la più temuta agenzia di rating ha tagliato il rating della Francia declassandolo a AA1 dalla precedente tripla A. Lo ha reso noto l’agenzia in una nota in un cui spiega di aver anche mantenuto sul Paese l’Outlook negativo. “Le riforme annunciate dalla Francia sono state insufficienti per ristabilire la competitività” fa sapere Moody’s.

Giorgia Meloni ‘rottamatrice’: ‘lasciare spazio a una nuova generazione’. E’ questo il diktat della neocandidata alle Primarie del Pdl Giorgia Meloni: ex ministro della Gioventù durante il Governo Berlusconi, la Meloni ha il piglio della rottamatrice, soprattutto nei confronti di quelli che ”stanno lì dal ’94 o persino da prima. Chi oggi vota per la prima non ha mai visto altre facce. Tra il tutti a casa e la palude c’è spazio per un ricambio fondato sul merito”. Ricambio che secondo la Meloni potrebbe giocare a vantaggio anche del superfavorito, nonché segretario del partito, Angelino Alfano: “una competizione vera può rappresentare un’occasione anche per Alfano per smarcarsi dall’ immagine di leader ostaggio dell’apparato. Per lui puo’ essere l’occasione per tirare fuori quel coraggio che molti di noi hanno sperato trovasse in questo anno e mezzo da segretario”.

Vittoria della Roma: Torino battuto 2 a 0 all’Olimpico ieri sera da una Roma in stato di grazia post delusione derby: le 2 reti portano le firme di Osvaldo su rigore e di Pjanic.

Beckham lascia i Los Angeles Galaxy: il centrocampista più famoso del Manchester United pronto ad attaccare le scarpette al chiodo. Sembra proprio che Mr Beckham sia intenzione a chiudere con il calcio: secondo alcune indiscrezioni giocherà la sua ultima partita il prossimo 1 dicembre nella finale della Mls Cup contro lo Houston Dynamo. Ma c’è già chi sussurra che l’ex capitano della nazionale inglese sarebbe pronto a trasferirsi in un altro Continente, il terzo per l’appunto: stavolta a tentarlo sarebbero le offerte ricevute dall’Australia. E chissà che non diventi vicino di casa di Del Piero.

DOMANI

Legge di Stabilità: occorrerà attendere domani per tre voti di fiducia della Camera alla Legge di stabilità e Ddl Bilancio, che passerà in Aula invece giovedì, per la discussione generale. Oggi intanto, intorno a mezzogiorno, si è svolta l’apposizione delle tre fiducie da parte del Governo, votate in successione a partire dalle 12.

Camusso a Palazzo Chigi: incontro fra il Governo e le parti sociali domani sera alle 18.30 a Palazzo Chigi. Al tavolo delle trattative sull’accordo per la produttività siederà Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, poco propensa a mettere la firma sul testo definitivo del confronto tra le parti sociali sulla produttività, lo stesso a cui hanno aderito Cisl e Uil e le associazioni d’impresa. Per la Cgil il testo contiene “contiene elementi non condivisibili”, sottolineando che “il giudizio della Cgil resta negativo su alcune parti sostanziali del testo”.
La Uil, che ha invece siglato l’intesa sulla produttività, chiede al Governo la detassazione strutturale dei premi di produttività applicando un’imposta, sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali, al 10% sui redditi da lavoro dipendente fino a 40.000 euro lordi annui.

Anderlecht Milan: trasferta belga domani sera per i rossoneri di Allegri, che incontreranno l’Anderlecht nella fase di ritorno del Girone di Champions League. Vietato sbagliare per il Milan, pena il mancato accesso alla fase ad eliminazione diretta della Champions e una perdita pecunaria non indifferente: il premio economico offerto dal superamento del turno, che, in tempi di magra, a Via Turati non farebbe certo scomodo.

 

Alessia CASIRAGHI

Redditest: scatta il verde

 

IERI

Stramaccioni avvocato del diavolo: il Mister sbotta e si becca l’espulsione. E’ successo ieri a San Siro, nel match fra i nerazzurri e il Cagliari conclusosi con il pareggio 2 a 2. Ranocchia è il protagonista dell’episodio che scatena la rabbia di San Siro e del ct avvocato: il difensore cade al limite dell’area, in un contrasto con Astori. Per l’arbitro Giacomelli è tutto regolare ma Strama non ci sta e viene espulso per proteste. Sfuma così la possibilità per i nerazzurri di arrivare a -2 dalla Juve, regina della classifica, che si è dovuta accontentare del pareggio con la Lazio nel match di sabato.

Bersani vs Renzi: doveva essere un faccia a faccia Pier Luigi e Matteo sui temi dello sport quello in programma ieri a “Stadio Sprint” su Rai 2. Ma mamma Rai sembra aver fatto i conti senza l’oste stavolta: l’idea è naufragata infatti a tempo record davanti alle esigenze della par condicio. A infuriarsi per primo è stato Nichi Vendola, che ha protestato con la Rai per essere stato escluso (anche se  il leader del Sel era ospite di Lucia Annunziata). Si replicherà quindi quest’oggi, con un tavolo a 5 a “Novanta Minuti”: una sorta di talk show politico-sportivo in cui la squadra di candidati al completa (Bersani e Renzi + Vendola, Tabacci e Puppato) si confronteranno su temi sportivi. La Rai pronta a schierare la sua squadra di calcetto a 5 contro i Fantastici 5?

Attacco a Gaza: 10 bambini uccisi a Gaza nei raid.Il bilancio della giornata di ieri, in Medio Oriente, è stato quello più sanguinoso: mentre Israele progetta un attacco militare via terra, continuano le ondate di incursioni aeree sulla Striscia di Gaza e i lanci massicci di razzi su Israele. Mentre il Presidente Obama chiede uno stop all”escalation’ di violenze tra Israele e Palestina, il primo ministro israeliano Netanyahu si dice pronto ad ‘estendere significativamente’ le operazioni militari, procedendo con un’offensiva via terra.

OGGI

Sequestro lampo per Spinelli: era il ragioniere di fiducia del Cavaliere, il suo primo vassallo, l’economo atto a gestire bonifici e regali alle tante ragazze di via dell’Olgettina. Giuseppe Spinelli è stato sequestrato per un’intera notte insieme alla moglie, nella sua villetta nel milanese, tra il 15 e il 16 ottobre scorsi, da alcuni malviventi a scopo di estorsione. La notizia è trapelata in mattinata, dopo che gli agenti della Squadra mobile di Milano e della sezione di polizia giudiziaria stanno eseguendo  arresti e perquisizioni a tappeto in tutta Italia. Secondo le prime indiscrezioni, il sequestro lampo sarebbe stato finalizzato all’estorsione di 35 milioni di euro a Berlusconi in cambio di files che avrebbero dovuto contenere, secondo i rapinatori, elementi e indizi in grado di ribaltare la sentenza sul lodo Mondadori. Arrestato il registra dell’aggressione: è  un collaboratore di giustizia, il 51enne barese Francesco Leone. Al momento non c’è traccia dei files.

Primarie Pdl: Angelino Alfano in testa con il 32%, secondi a pari merito Alessandra Mussolini e l’avvocato Giampiero Samorì con il 14% di preferenze. E’ quanto emerge da  un sondaggio realizzato dall’Istituto Swg in esclusiva per ‘Agorà’ su Rai Tre, tramite sondaggio telefonico (CATI) e online con metodo CAWI. Al terzo posto troviamo invece Giorgia Meloni, con l`8%, seguita da Tremonti (6%), ex aequo con Daniela Santanché (6%), Galan (2%), Gelmini (2%), e in coda Crosetto e Cattaneo (1%).

Monti bis per Casini: “non voglio affidare il Paese a una destra che resuscita il rapporto con la Lega Nord o a una sinistra che ha un rapporto politico con Vendola, che e’ contro la Tav, le grandi opere pubbliche, la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, le missioni di pace all’estero”. Si auspica un Monti-bis, il leader dell’Udc Pierferdinando Casini “spero che l’Italia continui ad essere affidata a mani capaci, ad una persona seria”. “Monti – continua Casini – dice la verità, non ci sono piu’ promesse e demagogia, dice che siamo messi male e che bisogna fare sacrifici”.

Obama in visita da San Suu Kyi: due premi Nobel che si stringono la mano in una terra che è agli albori del suo lungo cammino verso la democrazia. Il presidente Usa Barack Obama ha incontrato la leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi nella sua abitazione a Rangoon. Si tratta della prima visita di un Presidente americano Myanmar. “Lo scopo di questa visita è quella di sostenere il cammino della Birmania verso la democrazia” ha affermato Mr President.

Roma Torino: appuntamento questa sera alle 20.45 allo Stadio Olimpico di Torino con il posticipo della tredicesima giornata di Campionato. In campo la Roma, reduce dalla sconfitta del derby, e il Torino di ventura pronto a dare filo da torcere ai giallorossi, ancora orfani di De Rossi.

DOMANI

Legge di stabilità: domani il Governo sarà chiamato a porre tre fiducie sulla Legge di Stabilità, fiducie che passeranno al vaglio della Camera mercoledì 21. Infine giovedì 22 sarò la volta del via libera finale da parte di Montecitorio al testo sulla stabilità e al decreto legge sul bilancio.

Redditometro: dopo la presentazione ‘ufficiosa’ di oggi ai rappresentanti della categorie produttive, scatterà domani l’ora x per la diffusione a livello ufficiale da parte dell’Agenzia delle Entrate del tanto atteso Redditest. Due anni e mezzo di gestazione per quello che diventerà lo strumento principe della lotta all’evasione fiscale. La ricetta è semplice: luce verde se il reddito dichiarato è compatibile con i parametri previsti dal software, mentre luce rossa in caso di incompatibilità tra guadagni e spese. I risultati, fa sapere l’Agenzia delle Entrate, resteranno puramente ed esclusivamente privati, ovvero il fisco non verrà a conoscenza dei dati immessi nel programma sia singoli cittadini.

Giornata internazionale per diritti dei minori: appuntamento domani a Bari con la Giornata internazionale per i diritti dei bambini e degli adolescenti, promossa dall’Ufficio del Garante dei Minori della Regione Puglia in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e L’Unicef Puglia. Una tavola rotonda a più voci, alla quale interverranno il Garante regionale Rosy Paparella, il presidente Unicef Puglia, Silvana Calaprice e il presidente del Consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna.

Juventus Chelsea: appuntamento domani sera  allo Juventus Stadium con il match di Champions League cruciale per i bianconeri: se la Juve riuscirà a battere il Chelsea, infatti, all’ultima partita basterebbe un pareggio a Donetsk per passare matematicamente il turno, che in soldoni equivale per i bianconeri a incassare 3,5 milioni per il raggiungimento degli ottavi di finale.

 

Alessia CASIRAGHI

INPS istituisce una banca dati per genitori under 36

Se avete meno di 36 anni, siete in cerca di un impiego stabile e avete prole al seguito da oggi potrete iscrivervi alla Banca dati per l’occupazione dei giovani genitori creata dell’ Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

Il ministro della Gioventù Giorgia Meloni ha infatti stanziato, con il decreto del19 novembre 2010, 51 milioni di euro a favore dell’occupazione di giovani genitori. Come? Le imprese private e le società cooperative che sceglieranno di assumere a tempo indeterminato gli iscritti alla Banca dati per l’occupazione dei giovani genitori potranno usufruire di un incentivo pari a 5 mila euro per ogni lavoratore assunto.

Ma quali sono i requisiti per essere ammessi alla Banca dati dell’INPS?

  • non avere compiuto il 36esimo anno di età
  • avere un figlio minore a carico, sia esso naturale, adottivo o affidatario
  • avere un contratto di lavoro a tempo determinato, a progetto, occasionale o di inserimento o in alternativa essere titolare di un lavoro in somministrazione, intermittente, ripartito, accessorio, o di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa.

Per ogni assunzione a tempo indeterminato l’INPS riconoscerà un importo pari a 5 mila euro per ogni lavoratore assunto, ad esclusione degli Enti Pubblici e dei datori di lavoro non qualificabili come imprenditori ai sensi del codice civile.

Per iscriversi alla Banca dati per l’occupazione dei giovani genitori basta accedere alla sezione servizi al cittadino‘ del sito web dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale INPS, e compilare la domanda telematica oppure collegandosi direttamente al dipartimento della Gioventù, sempre tramite il Pin rilasciato dall’Inps.

Il giorno successivo all’invio della richiesta, l’Inps, dopo aver controllato l’esattezza dei requisiti necessari per accedere al progetto, attribuirà un Codice alla posizione contributiva interessata al fine di verificare l’esito della sua domanda.

Alessia Casiraghi

Successo per Azione ProvincEgiovani 2011

Azione ProvincEgiovani“, iniziativa nata dall’intesa tra il dipartimento della Gioventù e l’Unione delle province d’Italia (UPI) e giunta alla quarta edizione ha riscosso anche quest’anno ampio successo: Sessantanove proposte presentate, 31 progetti finanziati, per un totale di 67 province italiane coinvolte provenienti da 15 Regioni.

Il progetto pone la finalità di favorire interventi integrati in materia di politiche giovanili e valorizzare strategie e politiche coordinate a favore dei giovani, in grado di coinvolgere i diversi livelli istituzionali, l’associazionismo giovanile e tutti gli attori che a vario titolo si occupano di giovani.

Tra i temi verso cui i progetti si sono orientati si trovano la sostenibilità ambientale e lotta ai cambiamenti climatici, occupabilità ed innovazione, sicurezza e salute, cultura digitale e nuove tecnologie, in partenariato con enti locali, mondo associazionistico, università. Il plafond reso disponibile è di 2.600.000 euro.