Bonus colonnine di ricarica, dal 15 marzo 2024 al via le domande

Dalle ore 12:00 del 15 marzo 2024 professionisti e imprese possono richiedere il bonus colonnine di ricarica. La piattaforma sarà aperta fino al 20 giugno 2024. Ecco cosa sapere.

Cos’è il bonus colonnine di ricarica 2024

Il bonus colonnine di ricarica 2024 è rivolto a professionisti e imprese, è gestito da Invitalia e promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Il fondo disponibile è di 87,5 milioni di euro. Il bonus può essere richiesto per l’installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche avvenute successivamente al 4 novembre 2021. Non vi sono limiti rispetto alla dimensione dell’impresa e l’ammontare del bonus può ricoprire fino al 40% del costo sostenuto per l’installazione. Devono però essere rispettati i limiti previsti per gli aiuti de minimis.

Chi può ottenere il bonus colonnine di ricarica?

Affinché si possa accedere agli incentivi è necessario che l’impresa sia in regola con tutti gli adempimenti contributivi, previdenziali, in particolare è necessario avere il Durc (documento unico di regolarità contributiva). Inoltre possono accedere solo le imprese in regola con gli adempimenti fiscali.

Non possono accedere le imprese sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente.

Per ottenere il Bonus è necessario che le spese sostenute siano state oggetto di fatturazione elettronica.

Per i professionisti ci sono anche requisiti specifici, in particolare possono accedere solo coloro che hanno un volume d’affari superiore al valore delle infrastrutture per l’installazione delle colonnine di ricarica. Si deve fare riferimento ai dati contenuti nell’ultima dichiarazione IVA trasmessa all’Agenzia delle Entrate.

Per i professionisti che applicano il regime forfettario, il valore dell’infrastruttura di ricarica non può essere superiore a 20.000 euro.

A quanto ammontano gli incentivi per l’installazione di colonnine di ricarica?

Le spese possono riguardare l’acquisto e messa in opera di infrastrutture di ricarica, comprese le spese di installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio. Infine, nel caso in cui ci siano stati provvedimenti precedenti di revoca di aiuti, gli stessi devono essere stati già restituiti.

Trattandosi di un contributo gestito da Invitalia, la domanda deve essere presentata attraverso il sito ufficiale.

Gli importi riconoscibili sono fino al 40% della spesa sostenuta e dimostrabile, sono però previsti dei limiti di spesa massima:

infrastrutture di ricarica in corrente alternata di potenza da 7,4 kW a 22kW inclusi:

  • wallbox con un solo punto di ricarica: 2.500 € per singolo dispositivo;
  • colonnine con due punti di ricarica: 8.000 € per singola colonnina.

infrastrutture di ricarica in corrente continua:

  • fino a 50 kW: 1000 €/kW;
  • oltre 50 kW: 50.000 € per singola colonnina;
  • oltre 100 kW: 75.000 € per singola colonnina.

Per ulteriori informazioni di dettaglio invitiamo a consultare la scheda dell’agevolazione sul sito Invitalia. Dallo stesso sito è possibile inoltrare la domanda.

Leggi anche: Workers buyout, le imprese rigenerate dai propri lavoratori

Incentivi Imprese Mezzogiorno, arrivano nuovi fondi

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha approvato un nuovo decreto che prevede nuovi fondi in favore delle imprese del Mezzogiorno rientranti nel programma nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027 .

Incentivi imprese del Mezzogiorno, in arrivo 400 milioni di euro

In questo particolare momento per le imprese è essenziale riuscire a proporre progetti che siano al passo con i tempi, è difficile però vista l’inflazione e i tassi di interesse crescenti riuscire a ottenere prestiti e finanziamenti. Per far fronte a queste difficoltà arrivano nuovi aiuti dal Ministero per le Imprese e per il Made in Italy.

Il nuovo stanziamento è di 400 milioni di euro ed è diretto alle imprese del Mezzogiorno, in particolare regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Come sottolinea il comunicato del Mimit del 19 maggio 2023 “Obiettivo della misura è sostenere il processo di transizione delle piccole e medie imprese nelle regioni del Mezzogiorno mediante l’incentivazione di investimenti imprenditoriali innovativi, che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali, secondo il Piano Transizione 4.0.

Si possono ottenere fondi per la realizzazione di progetti che:

  • prevedano l’utilizzo di tecnologie rivolte all’ampliamento della capacità produttiva;
  • diversificazione della produzione,
  • realizzazione di nuovi prodotti;
  • modifica del processo di produzione già esistente;
  • realizzazione una nuova unità produttiva.

Criteri di valutazione dei progetti per incentivi imprese del Mezzogiorno

Ai fini della valutazione del progetto assumono rilevanza anche eventuali interventi volti all’efficientamento energetico, ma solo nel caso in cui abbiano prodotto un risparmio energetico almeno del 5%.

hanno inoltre rilevanza progetti di:

  • economia circolare;
  • che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici ;
  • certificazione ecologica dei prodotti;
  • efficientamento energetico.

Potranno essere finanziati i progetti di valore minimo non inferiore a 750.000 euro e valore massimo di 5 milioni di euro. Le imprese potranno ottenere un incentivo composto in parte da un finanziamento agevolato e in parte contributo a fondo perduto fino a copertura complessiva fino al 75%.

Leggi anche: Novità per le imprese: è online il sito incentivi.gov.it

Incentivi blockchain e intelligenza artificiale dal MISE: domande dal 14 settembre

La legge di bilancio del 2019 ha istituito il “Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things” che prevede per il 2022 uno stanziamento di 45 milioni di euro destinati alle imprese che applicano nuove tecnologie come blockchain, intelligenza artificiale e internet of things. Il MISE ha ora reso noto che la piattaforma per l’inoltro delle domande per accedere agli incentivi blockchain e intelligenza artificiale sarà accessibile dal 14 settembre 2022.

A chi sono rivolti gli incentivi blockchain e intelligenza artificiale del MISE?

Per poter accedere ai fondi è necessario presentare progetti volti a :

  • favorire lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (25 milioni di euro);
  • sostenere lo sviluppo della tecnologia Blockchain (10 milioni di euro);
  • favorire lo sviluppo di Internet of things (10 milioni di euro).

Potranno accedere ai fondi imprese di qualunque dimensione e di vari settori, tra cui agro-alimentare, salute, manifatturiero, ambiente e infrastrutture, cultura e turismo, aerospazio, logistica, sicurezza e tecnologia dell’informazione.

Leggi anche: Intelligenza artificiale, blockchain e internet of things: perché servono alle imprese?

Come e quando presentare la domanda per incentivi Blockchain?

Per accedere ai contributi previsti per gli incentivi blockchain, intelligenza artificiale (IA) e Internet of Things è necessario proporre la domanda attraverso la piattaforma messa a disposizione da Intratel (www.infratelitalia.it). Sarà possibile accedere alla piattaforma dal giorno 14 settembre 2022. In questa fase però si potrà solo compilare la stessa e allegare i vari documenti, mentre dal giorno 21 settembre sarà possibile accedere nuovamente all’area personale sul sito e quindi procedere all’inoltro vero e proprio della domanda. La piattaforma dal 21 settembre sarà disponibile dal lunedì al venerdì, dalle ore 10:00 alle ore 18:00, fino ad esaurimento dei fondi. Proprio per questo motivo è bene provvedere a caricare i documenti fin dal momento in cui sarà possibile accedere alla piattaforma e poi procedere il giorno 21 solo all’inoltro.

Per conoscere tutti i dettagli degli incentivi per blockchain, intelligenza artificiale e internet of things, leggi l’approfondimento: Intelligenza artificiale e blockchain: incentivi dal Mise. Guida

Intelligenza artificiale e blockchain: incentivi dal Mise. Guida

La dotazione iniziale è di 45 milioni di euro: prende il via il fondo del Mise ( Ministero dello Sviluppo Economico) per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale (AI), blockchain e Internet of Things (IoT).

Decreto Mise: dal 14 settembre è possibile presentare domande per accedere ai fondi Blockchain, intelligenza artificiale e Internet of Things

Dal 14 settembre 2022 sarà possibile accedere alla piattaforma per la pre-compilazione della domanda, mentre la richiesta delle agevolazioni prenderà il via il 21 settembre 2022. Possono ottenere il beneficio:

  • le imprese che esercitano attività contemplate nell’articolo 2195 del codice civile;
  • imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale;
  • imprese che esercitano attività ausiliarie;
  •  i centri di ricerca.

Tali soggetti sono ammessi al beneficio sia che svolgano attività in forma singola, sia in forma associata. L’obiettivo è realizzare progetti di ricerca che cadano all’interno del programma transizione 4.0.

Leggi anche Piano di transizione 4.0 per ricerca e sviluppo: come accedere ai fondi

Come sono divisi i fondi destinati a blockchain, intelligenza artificiale e Internet of Things

Il ministro Giorgetti ha dichiarato che l’obiettivo è favorire la modernizzazione dei sistemi produttivi italiani andando a dare supporto anche alle imprese che da sole non riescono a sostenere i costi legati alle nuove tecnologie informatizzate. Ricordiamo che in Italia il panorama imprenditoriale è formato soprattutto da PMI e sono proprio queste per le loro ridotte dimensioni ad avere maggiori problemi e che allo stesso tempo se non si modernizzano rischiano di scomparire dal mercato ormai caratterizzato da un’elevata globalizzazione.

I 45 milioni di euro del fondo stanziato per il 2022 sono così ripartiti:

  • 25 milioni per lo sviluppo di tecnologie a Intelligenza Artificiale AI;
  • 10 milioni di euro per progetti destinati allo sviluppo di blockchain;
  • 10 milioni di euro per progetti di Internet of Things IoT.

Il 34% delle risorse sarà inoltre destinato al Mezzogiorno.

Le spese agevolabili sono quelle sostenute per l’acquisto di strumentazione, spese per il personale, spese di ricerca, acquisizione di brevetti e licenze e spese supplementari. Le spese per il personale non potranno superare il 60% del totale.

In base a quanto già ora è noto saranno agevolate spese ammissibili per un importo compreso tra 500 mila e 2 milioni di euro. I settori interessati saranno:

  • industria e manifatturiero;
  • sistema educativo;
  • agroalimentare;
  • salute;
  • ambiente ed infrastrutture;
  • cultura e turismo;
  • logistica e mobilità;
  • sicurezza e tecnologie dell’informazione;
  • aerospazio.

Quali imprese possono accedere ai fondi del Mise?

Nel frattempo un decreto del 24 giugno 2022 ha provveduto a indicare i requisiti che devono avere le imprese e i centri di ricerca che vogliono ottenere gli incentivi per blockchain, internet of things e intelligenza artificiale.

Possono ottenere gli incentivi le imprese:

  • regolarmente costituite sotto forma di società e iscritte nel Registro delle Imprese;
  • che si trovino in contabilità ordinaria con almeno due bilanci approvati;
  • imprese che siano nel pieno esercizio dell’attività quindi non sottoposte a procedure concorsuali, liquidazione volontaria essere imprese in difficoltà in riferimento al Regolamento GBER;
  • che non siano tra le imprese tenute alla restituzione di aiuti risultati illegali o incompatibili;
  • in regola con le somme da restituire in seguito a provvedimenti di revoca delel agevolazioni concesse dal Ministero.

I progetti di ricerca dovranno essere avviati successivamente alla presentazione della domanda per l’accesso ai fondi e comunque non oltre tre mesi dalla data del decreto di concessione.

La domanda dovrà essere presentata esclusivamente per via telematica utilizzando la procedura che sarà disponibile al sito www.infratelitalia.it

Le domande sono accolte nei limiti della disponibilità finanziaria e di conseguenza diventa importante affrettarsi alal presentazione ed è consigliato provvedere alla predisposzione già dal 14 settembre in modo da inoltrare il 21 senza ulteriori perdite di tempo.

Per conoscere tutte le condizioni per l’accesso al fondo del Mise per blockchain, intelligenza artificiale e Internet of Things scarica il decreto.

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Incentivi a imprese, Pa e professionisti: come utilizzare la nuova piattaforma?

Dal 2 giugno 2022 è attiva la nuova piattaforma che racchiude tutte le opportunità di incentivi per imprese, Pubblica amministrazione e professionisti. L’accesso è libero a tutti e si possono trovare tutte le forme di sostegno statale oppure regionale adatte ai soggetti beneficiari. L’ideazione della piattaforma è stata resa possibile dal decreto del ministero per lo Sviluppo Economico del 27 maggio 2022. All’interno del portale, si può seguire un percorso per trovare tutte le agevolazioni, i contributi a fondo perduto, i finanziamenti e i bonus che le istituzioni pubbliche mettono a disposizione.

Incentivi statali e regionali per le imprese, Pa e professionisti: quali sono i bandi all’interno della nuova piattaforma?

La nuova piattaforma per gli incentivi permette alle imprese, alla Pubblica amministrazione e ai professionisti di trovare le formule di sostegno statale o regionale più adatta ai beneficiari finali. All’interno si possono trovare le misure attuative dei bandi, degli avvisi, le istruzioni, e le convocazioni per manifestazioni di interesse. L’obiettivo della piattaforma è quello di mettere al corrente di tutte le misure e i provvedimenti dei principali organismi nazionali e regionali. All’interno, pertanto, si trovano gli incentivi gestiti da Sace, Simest, Invitalia, Unioncamere, Agenzia delle entrate, Inps, Cassa depositi e prestiti e Inail.

Come trovare l’incentivo su misura nella nuova piattaforma del Mise?

Dalla home page del nuovo portale del Mise degli incentivi si può trovare il bando o l’avviso di proprio interesse seguendo differenti percorsi. Infatti, l’utente può:

  • accedere a tutto il catalogo degli incentivi;
  • effettuare una ricerca libera;
  • procedere con una ricerca più approfondita mediante percorsi guidati di profilazione in base ai criteri della ricerca stessa. Tra i parametri, si possono scegliere le caratteristiche della Pa, del professionista o dell’impresa interessata agli incentivi oppure gli ambiti nei quali si voglia ricercare incentivi all’investimento.

Quali informazioni fornisce la piattaforma del Mise sulla ricerca di incentivi a imprese, Pa e professionisti?

Le informazioni restituite dalla piattaforma degli incentivi del Mise permettono di ottenere contenuti di risposta alla ricerca classificabili e catalogabili in base alle caratteristiche dell’investimento ricercato. In particolare, si possono distinguere incentivi classificati per:

  • la tipologia di amministrazione con informazioni sull’anagrafica dell’incentivo; le informazioni inerenti i provvedimenti di attuazione; la base giuridica; l’avviso della presentazione delle domande e i termini di scadenza; i limiti di importo degli interventi finanziati;
  • lo stato dell’intervento. L’utente avrà modo di classificare la propria ricerca escludendo l’eventuale inattività, anche momentanea, degli interventi;
  • la personalizzazione dei beneficiari degli interventi. E pertanto, chi effettua una ricerca potrà ottenere risultati basati sulle caratteristiche della propria impresa (anche la dimensione);
  • la tipologia di sostegno;
  • la classificazione degli interventi per settori di attività; o per territori o materiali ammissibili alla presentazione delle domande;
  • le finalità dei finanziamenti.

Come fare una ricerca sulla piattaforma degli incentivi del governo?

Per fare una ricerca degli incentivi sulla nuova piattaforma del governo è sufficiente utilizzare la funzione “Trova l’incentivo” sul portale. Questo percorso è quello breve se non si voglia adottare una procedura personalizzata e guidata di ricerca passando per le sezioni:

  • “Sono un aspirante imprenditore”;
  • “Un’impresa o un professionista”;
  • “Un ente, un’istituzione”;
  • “Sono un cittadino”.

Avendo le idee chiare su cosa cercare, ad esempio, “Fondo impresa donna” per l’imprenditoria al femminile, è possibile immettere direttamente i parametri di ricerca nel campo “Trova l’incentivo”.

Ricerca di ‘Fondo impresa donna’ nel portale degli incentivi del ministero per lo Sviluppo Economico

Avendo immesso nella ricerca “Fondo impresa donna”, il sistema restituisce i seguenti risultati:

  • il Fondo impresa donna, attualmente attivo, risultato puntuale della nostra ricerca;
  • alcuni incentivi direttamente collegati a quelli della nostra ricerca come Fondo Ipcei; Investimenti sostenibili 4.0; Fondo per gli investimenti innovativi in agricoltura; Credito di imposta società benefit; “Ceramica artistica e tradizionale e Ceramica di qualità”;
  • alcuni incentivi in arrivo, come “Cratere sismico aquilano” e “Avvio e consolidamento di imprese culturali e creative”.

Fondo impresa donna come risultato di ricerca dal portale incentivi del governo

Aprendo il link del Fondo impresa donna, oggetto della nostra ricerca, si trovano:

  • lo stato dell’incentivo (con data di apertura al 19 maggio 2022), le note e il link al sito dedicato sull’estrema destra della schermata;
  • la forma di agevolazione (Contributo a Fondo perduto, Prestito e Anticipo rimborsabile);
  • i settori ammessi alla domanda come Agroalimentare, Moda e Tessile; Chimica e Farmaceutica; Metallurgia, Elettronica, Meccanica, Autoveicoli e altri mezzi di trasporto; Mobili, Commercio, Servizi di trasporto; Alberghiero, Ristorazione; ICT; Cultura, Turismo, Salute; Altri servizi; Edilizia, Fornitura Energia, Artigianato;
  • la spesa ammissibile (fino a 400 mila euro);
  • le regioni dell’incentivo (tutte).

Fondo impresa donna dopo la ricerca sulla nuova piattaforma del governo: le informazioni sulla misura di sostegno all’imprenditoria al femminile

Scorrendo nella pagina del risultato alla ricerca, la piattaforma restituisce altre informazioni come:

  • che cos’è il Fondo impresa donna (incentivo che sostiene la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati);
  • a chi è rivolta la misura (Imprese femminili di qualsiasi dimensione, di nuova costituzione o già costituite, con sede in tutte le regioni italiane);
  • cosa prevede la misura (
  • per progetti fino a € 100.000, fondo perduto fino all’80% delle spese (o fino al 90% per donne disoccupate) entro un tetto massimo di € 50.000.
  • per progetti fino a € 250.000, fondo perduto fino al 50% delle spese, fino a un massimo di € 125.000);
  • la specifica delle spese ammissibili per le imprese al femminile già costituite;
  • gli obiettivi e le finalità dell’intervento;
  • la forma di agevolazione (contributi, fondo perduto, prestiti, anticipi rimborsabili);

Quali altre informazioni sono presenti nella ricerca del Fondo impresa donna?

Le informazioni risultanti dalla ricerca sono dettagliate. Infatti, si ritrovano tutte le specifiche per può presentare domanda e quali requisiti debbano essere posseduti. Nel dettaglio:

  • i costi ammissibili (costi di personale; materiali, impianti, macchinari, attrezzature, materie prime, di consumo e merci; immateriali,  conoscenze tecniche non brevettate, diritti di brevetto, licenze, marchi; progettazione, studi e consulenze; oneri diversi di gestione e oneri finanziari);
  • la spesa ammissibile con i limiti minimi e massimi.
  • le agevolazioni creditizie concedibili da un minimo a un massimo;
  • la tipologia di soggetto beneficiario;
  • le dimensioni aziendali;
  • i settori di attività;
  • i codici Ateco di attività;
  • Regioni, comuni ed eventuali ambiti territoriali speciali;
  • le altre caratteristiche;
  • il soggetto che gestisce il finanziamento (in questo caso Invitalia);
  • la normativa di riferimento.

 

Novità per le imprese: è online il sito incentivi.gov.it

E’ online dal giorno 2 giugno 2022 il sito www.incentivi.gov.it dedicato alle imprese. Qui è possibile trovare il catalogo di tutti gli incentivi governativi disponibili per le imprese.

Tutti gli incentivi per le imprese in un clic

Fare impresa è bello, questa è una delle scritte che gli utenti del sito www.incentivi.gov.it si ritrovano davanti, ma vediamo le caratteristiche del sito annunciato nei giorni passati e online dal 2 giugno 2022.

Negli ultimi anni il modo di lavorare è molto cambiato, le persone sono sempre meno attratte dal lavoro dipendente al punto che durante la pandemia sono numerosi gli italiani, soprattutto al Nord, ad aver lasciato il lavoro per iniziare nuove esperienze professionali che lasciano maggiore libertà rispetto al canonico lavoro dipendente con orari impostati e poca libertà.

Un segno di questo cambiamento è anche dato dal fatto che gli ultimi concorsi pubblici sono stati disertati e vi è difficoltà a trovare candidati idonei alla copertura dei posti disponibili. D’altronde l’impresa è il cuore del Paese, senza persone in grado di creare lavoro difficilmente il Pil potrà tornare a livelli positivi. Al fine di aiutare le aziende esistenti e che vogliono nascere sono stati introdotti molti incentivi governativi. Allo stesso tempo si è notato che famiglie e imprese fanno fatica a stare dietro a tutti i bandi, questo nonostante il fatto che quelli relativi alle imprese siano spesso gestiti da Invitalia e di conseguenza diventa più semplice reperire informazioni. Nasce così l’idea di creare un sito che raccolga tutti gli incentivi rivolti alle imprese.

Ecco il sito incentivi.gov.it

Scopriamo insieme come funziona il sito. Nel sito cliccando alla voce “Chi Siamo” si scopre che trattasi di uno strumento messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo economico che ha l’obiettivo di facilitare la ricerca di incentivi da parte delle imprese e dei professionisti.

La parte essenziale del sito è il catalogo, qui sono disponibili le schede degli incentivi in arrivo segnalati con il colore giallo ocra e di quelli attivi, segnalati dal colore verde, ci sono quindi i bandi chiusi caratterizzati dal colore rosso. Ogni scheda è caratterizzata dal nome dell’incentivo, ad esempio: Contratti di sviluppo filiere, contratti di sviluppo “Rinnovabili e Batterie”… Il lettore potrà quindi cliccare su quelli di suo interesse, oppure potrà visionarli tutti.

A questo punto si apre una scheda con la sintesi del bando, con indicazione della data di apertura e della data di chiusura dell’incentivo. Se leggendo questa scheda ci si accorge che lo stesso è fruibile, o comunque se si è interessati al bando, si può selezionate il tasto “scopri i dettagli” e quindi leggere l’intero bando.

Sul sito è anche disponibile la sezione Glossario, questa mira ad aiutare cittadini che vogliono fare impresa e imprese già esistenti a capire i termini tecnici presenti all’interno dei vari bandi.

La ricerca dei bandi con incentivi per le imprese

La ricerca dei bandi può essere fatta anche in base alle proprie caratteristiche, infatti nella homepage, si può selezionare tra diverse voci:

  • sono un aspirante imprenditore;
  • sono un’impresa o un professionista;
  • sono un ente, un’istituzione;
  • sono un cittadino.

Cliccando su una delle voci si può compilare una piccola scheda che aiuta a trovare l’incentivo adatto alla propria situazione, ad esempio chi clicca su “sono un aspirante imprenditore” potrà trovare una scheda in cui viene chiesto sesso ed età. In base alla risposta, sono selezionati i bandi disponibili per l’imprenditoria femminile oppure per i giovani imprenditori. L’obiettivo è facilitare la ricerca degli incentivi disponibili.

Scorrendo invece la homepage è possibile selezionare i bandi per categorie. Si può scegliere tra:

  • Start up/ sviluppo d’impresa;
  • imprenditoria femminile;
  • digitalizzazione;
  • innovazione e ricerca;
  • sostegno liquidità;
  • sostegno investimenti;
  • crisi di impresa;
  • transizione ecologica;
  • inclusione sociale;
  • internazionalizzazione.

Il sito è semplice e di facile navigazione, questo implica che anche le persone meno avvezze all’uso delle nuove tecnologie possono trovare informazioni e bandi in modo molto semplice.

Nuovi incentivi per acquisto auto, gli sconti anche a professionisti e partite Iva

I nuovi incentivi per l’acquisto di auto a basse emissioni di CO2 non potranno essere utilizzati da buona parte delle imprese. Infatti tutte le società di capitali sono tagliate fuori dagli ecobonus, inclusi le imprese di autonoleggio. Fanno eccezione le imprese di car sharing, ammesse agli incentivi che assegnano 650 milioni di euro per gli anni 2022, 2023 e 2024. Nella platea dei beneficiari degli sconti per l’acquisto di vettura rientrano invece le imprese individuali.

Ecoincentivi per l’acquisto di auto nuove: ammessi agli sconti partite Iva e professionisti, car sharing a specifiche condizioni

Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) che ha sbloccato gli incentivi per l’acquisto di auto, moto e veicoli adibiti al trasporto merci, ammette agli sconti tutte le persone fisiche. Quindi dovrebbero beneficiare dei bonus le partite Iva, le ditte individuali e i liberi professionisti. Per le imprese di car sharing, l’incentivo si può ottenere sull’acquisto di auto con emissioni di CO2 fino a 60 gr/km. Essenzialmente si tratta di veicoli elettrici o ibridi. In tal caso, non vi sono limiti: gli acquisti potranno essere effettuati anche da società giuridiche. Le due condizioni da rispettare riguardano il mantenimento dell’auto per almeno due anni e l’utilizzo della vettura per finalità commerciali.

Su cosa sono applicati gli incentivi per l’acquisto di auto nuove?

Gli incentivi si possono ottenere per acquistare, anche in leasing, auto, moto e veicoli commerciali per trasportare merci. In vari casi è richiesta la contestuale rottamazione di un precedente veicolo.  L’obiettivo degli incentivi è quello di rinnovare il parco delle auto con veicoli meno inquinanti. Il 5 maggio 2022 la Corte dei Conti ha registrato il Dpcm emanato dal governo su proposta del ministro per lo Sviluppo Economico (Mise), Giancarlo Giorgetti. Con l’esaurimento degli ultimi passaggi legislativi, gli sconti saranno a disposizione della platea dei beneficiari già nelle prossime settimane. Ecco nello specifico quali sono gli sconti applicati per l’acquisto di auto nuove e a quali condizioni si possono ottenere gli ecobonus.

Sconti acquisto autoveicoli fino a otto posti categoria M1, quali incentivi?

Tra i veicoli il cui acquisto, anche in leasing, è scontato rientrano i mezzi fino a 8 posti a sedere, oltre a quello del conducente. Questa tipologia di veicoli rientra nella categoria M1. Gli sconti sono applicati a veicoli nuovi di fabbrica, di classe non inferiore a Euro 6. Ecco quali sono gli incentivi previsti:

  • nella fascia di emissioni da 0 a 20 gr/km di CO2, lo sconto è di 3 mila euro, ai quali si aggiungono altri 2.000 euro sulla rottamazione di un mezzo di categoria inferiore a Euro 5. Il costo massimo di listino è di 35 mila euro, esclusa l’Iva;
  • nella fascia di emissioni da 21 a 60 gr/km di CO2, l’ecoincentivo è di 2.000 euro più altrettanti in caso di rottamazione. Il costo massimo di listino è pari a 45 mila euro, esclusa l’Iva;
  • nella fascia di emissioni da 61 a 135 gr/km di CO2, l’incentivo è di 2.000 euro solo in caso di contestuale rottamazione. Il costo limite di listino è pari a 45 mila euro, esclusa l’Iva.

Sconti per l’acquisto di veicoli a due, tre e quattro ruote: quali sono gli incentivi in arrivo?

Gli sconti si possono applicare anche per l’acquisto di veicoli a due, tre o quattro ruote. I veicoli devono essere nuovi e appartenere alle categorie:

  • L1 e;
  • L2 e;
  • L3 e;
  • L4 e;
  • L5 e;
  • L6 e;
  • L7 e.

Su questi veicoli gli sconti sono molteplici. Il primo è un contributo pari al 30% del prezzo di listino, fino al massimo di 3.000 euro di sconto. Lo sconto sale al 40% (fino a un massimo di 4.000 euro) se si dà in rottamazione un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3. Il mezzo da rottamare deve essere in possesso da almeno 12 mesi, anche da un familiare convivente.

Incentivi per l’acquisto di veicoli a 2, 3 o 4 ruote: quali altri sconti sono previsti?

Se mancano i requisiti per gli ecoincentivi del precedente punto, si può puntare ad avere uno sconto del 40% del prezzo di listino, fino al massimo di 2.500 euro, per veicoli di classe non inferiore a Euro 5. In questo caso, serve lo sconto contestuale applicato dal venditore di almeno il 5% sul prezzo di listino. Inoltre, è necessaria la rottamazione di un mezzo Euro 0, 1, 2 o 3 (in proprietà da almeno un anno, anche di un familiare convivente). Per l’acquisto di veicoli elettrici, lo sconto è del 30% del costo di listino fino a 3.000 euro. Con la contestuale rottamazione di un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3, lo sconto sale al 40%. Anche in questo caso occorre la proprietà del veicolo da rottamare di almeno un anno, anche se di un familiare convivente.

Incentivi sull’acquisto di veicoli solo elettrici per trasportare merci: quali sono gli sconti previsti?

Si possono ottenere sconti anche per acquistare veicoli da trasporto merci solo elettrici. La massa di peso non deve essere superiore a 12 tonnellate e i veicoli, di categoria N1 ed N2, devono risultare essere nuovi di fabbrica. Ecco quali sono gli sconti che si possono ottenere:

  • 4.000 euro di sconto per i veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate di peso;
  • 6.000 euro di sconto per veicoli N1 da 1,5 a 3,5 tonnellate;
  • 12.000 euro per veicoli N2 da 3,5 a 7 tonnellate di peso;
  • 14.000 euro di sconto per veicoli N2 da 7 a 12 tonnellate.

Per ottenere gli incentivi occorre sempre la rottamazione di un veicolo di classe non inferiore a Euro 4. L’ecobonus è applicato solo per le Pmi che svolgono attività di trasporto di cose in conto terzi o in conto proprio.

Agricoltura, per il caro energia incentivi a realizzare impianti: in cosa consistono?

Sono stati estesi a tutto il 2022 gli incentivi per gli impianti di produzione di energia elettrica in agricoltura. La misura è contenuta nelle disposizione del decreto legge “Milleproroghe” e va inquadrata nei recenti interventi legislativi per contrastare il caro energia e l’emergenza Covid. Proprio sul caro energia, è intervento il comma 5 septies dell’articolo 11 del decreto “Milleproroghe” che estende a tutto il corrente anno la realizzazione degli impianti di produzione elettrica a biogas. La potenza massima degli impianti deve essere pari a 300 kW.

Incentivi per la realizzazione di impianti di energia elettrica in agricoltura: cosa sono?

L’incentivo per il caro energia a favore degli imprenditori agricoli rientra nelle misure già previste dal comma 954 dell’articolo 1, della legge numero 145 del 2018 (legge di Bilancio 2019). Gli impianti realizzati in agricoltura devono far parte del ciclo produttivo dell’attività imprenditoriale. Tra i requisiti richiesti, vi è la necessità che gli impianti siano alimentati da reflui e da materie provenienti prevalentemente dalle imprese agricole realizzatrici. La percentuale dell’origine da materie delle aziende deve essere pari a non meno dell’80%. La restante parte del 20% deve provenire da colture di secondo raccolto.

Quali requisiti sono richiesti per ottenere gli incentivi degli impianti in agricoltura e presentazione domanda

Tra gli altri requisiti richiesti per ottenere gli incentivi degli impianti di energia elettrica in agricoltura rientra anche l’autoconsumo aziendale dell’energia elettrica prodotta. La domanda per la realizzazione di impianti che abbiano una potenza massima pari a 100 kW deve essere presentata solo dopo che l’impianto sia entrato in esercizio. Per gli impianti di potenza superiore (e non oltre i 300 kW) è necessaria l’iscrizione al Registro per ottenere il contingente di potenza.

Quanti incentivi sono a disposizione delle imprese agricole per gli impianti di energia elettrica?

Per gli impianti di energia elettrica le imprese agricole possono contare sullo stanziamento del ministero per la Transizione ecologica (Mite) di 267 milioni di euro. Il decreto legge “Energia”, all’articolo 14, prevede che i fondi siano stanziati a favore di impianti fino a 200 kW. L’energia prodotta deve essere utilizzata per l’autoconsumo da fonti rinnovabili. Inoltre, l’articolo 15 dello stesso decreto consente l’ottenimento di un credito di imposta per chi presenti la domanda nelle regioni del Sud Italia. L’ottenimento degli incentivi deve avere sempre come obiettivo quello di migliorare l’efficienza energetica e la produzione dell’energia dalle fonti rinnovabili.

Quale incentivo per le imprese agricole che investano in efficienza energetica o in fonti rinnovabili?

Proprio l’obiettivo dell’efficienza energetica o quello dell’energia prodotta da fonti rinnovabili determina l’entità dell’incentivo spettante alle imprese agricole. A tal proposito, è necessario attendere il decreto ministeriale che stabilirà l’incentivo spettante alle imprese agricole che adottino l’una o l’altra soluzione energetica.

 

Sostegno agricoltura: l’ABC delle misure in vigore, aiuti e incentivi

Dalle misure fiscali agli incentivi per avviare le attività, dall’agricoltura alla pesca e a tutte le filiere, non mancano le misure a sostegno. Con la legge di Bilancio del 2022, cioè con la legge n° 234 del 2021, sono stati messi nel piatto 2 miliardi di euro di dotazioni per sostenere quelli che sono alcuni dei settori trainanti della nostra economia nazionale.

L’agricoltura, la pesca e tutte le filiere a loro collegate dimostrato di risultare importanti per l’Italia e per il suo governo. Ma cosa si può sfruttare nel settore e quali sono le misure che sfrutteranno queste ingenti dotazioni? Vediamo con questo articolo di approfondire il tutto elencando una per una le agevolazioni di questi settori.

Cosa cambia dal punto di vista fiscale per l’agricoltura

Per gli allevatori e gli agriturismo niente più Irap dal primo gennaio 2022. La novità è tremendamente importante dal momento che parliamo di una imposta regionale sulle attività produttive che grava dal 1997 su chi svolge abitualmente  una attività autonomo in cui si effettua  la produzione di beni e servizi o il loro scambio.

Altra novità importante in materia fiscale per le aziende e gli imprenditori agricoli riguarda le cartelle di pagamento. Slitta anche per loro la scadenza di tutte le cartelle esattoriali che sono state notificate ai diretti interessati entro il 31 marzo 2022. Non devono essere saldate entro i consueti 60 giorni ma entro 180 giorni. Inoltre possibile ottenere la rateizzazione delle cartelle senza addurre motivazioni particolari purché il debito complessivo sia sotto la soglia dei 60.000 euro. Per debiti superiori invece occorre presentare la documentazione inerente lo stato di difficoltà che spinge il contribuente a chiedere i benefici del rientro dilazionato del debito.

Cambiano anche i limiti per decadere dal beneficio delle rate. Per tutte le rateizzazioni chieste ed ottenute a far data dal primo gennaio 2022, la decadenza scatta nel momento in cui si omettono i versamenti di  5 rate. In questo caso peggiorano i termini dal momento che per le dilazioni concesse prima del 9 marzo 2020 le rate saltate per finire con la decadenza del beneficio erano 18 anche non consecutive e per quelle successivamente concesse era di 10 rate.

Niente Irpef sui redditi dominicali e agrari

Come è noto i terreni agricoli ai fini Irpef vengono tassati in base ai redditi dominicali ed agrari come si evincono dalle visure catastali degli stessi terreni. Per gli imprenditori agricoli professionali e per i coltivatori diretti la legge di Bilancio ha prorogato la detassazione di questi redditi. Non si tratta quindi di una novità, dal momento che la detassazione dei redditi agrari e dominicali tanto per gli imprenditori agricoli professionali che per i coltivatori diretti è stata attiva dal 2017 al 2021.

Altra proroga riguarda le detrazioni d’imposta conosciute come bonus verde. In questo caso più che per il settore agricolo nello specifico, il bonus riguarda tutti i contribuenti che sostengono spese relative agli interventi di sistemazione delle aree private o degli edifici, trasformandole in aree verdi o ripristinando il verde.

Una detrazione prevista fino a 5.000 euro di spesa con percentuale pari al 36%. Gli interventi agevolabili sono anche quelli relativi a manutenzione del verde, a realizzazione di pozzi, coperture a verde, giardini anche pubblici e impianti di irrigazione.

Le misure specifiche in campo agricolo

Resta attiva anche per il 2022 la compensazione forfettaria per la cessione di bovini e suini. Proroga quindi per il regime speciale con la compensazione forfettaria del 9,5%.  Sale a 2 milioni di euro invece il tetto massimo di credito  d’imposta e dei contributi compensabili. Di proroga in proroga va segnalata anche quella relativa all’obbligo di adottare il registro telematico di movimentazione per i cereali. Slitta tutto al 30 aprile 2022.

Ancora un anno di vita per la decontribuzione prevista per gli under 40 coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali. La proroga termina il 31 dicembre 2022. Un esonero dal versamento dei contributi previdenziali al 100%. Serve però che l’iscrizione del soggetto fino a 40 anni di età alla previdenza agricola sia pervenuta  entro il 31 dicembre 2022. La decontribuzione è fissata in massimo 24 mesi. L’esonero quindi, riguarda tutti i contributi relativi alla quota invalidità, superstiti, vecchiaia e perfino al contributo integrativo addizionale.

Capitolo incentivi in agricoltura

Un occhi di riguardo alle donne e ai giovani che decidono di intraprendere una attività in agricoltura è un altro argomento che è stato affrontato nella legge di Bilancio. Mutui agevolati a tasso zero per le donne che decidono di investire nel settore. Il mutuo concesso in misura pari al 60% delle spese ammissibili, è di 120 rate come numero massimo di dilazione ammissibile. Sempre relativamente agli investimenti, il 35% viene considerato per un contributo a fondo perduto.

Questi incentivi si rivolgono ad imprese (a prescindere dalla forma con cui sono costituite) che subentrino nella conduzione di un intera azienda agricola. Occorre che l’impresa subentrante che decide di provare ad ottenere i benefici degli incentivi prima citati, rispetti alcune condizioni. In primo luogo deve essere condotta da giovani di età compresa tra i 18 ed i 40 anni o da donne a prescindere dalla loro età.

Incentivi e agevolazioni sono stati previsti anche per i territori indicati dalla delibera del Consiglio dei Ministri relativamente ai danni da incendi boschivi. Nella delibera c’è l’elenco delle aree interessate.

Banca delle Terre Agricole: ISMEA mette a disposizione terreni in Puglia

Ismea con la Banca delle Terre Agricole mette a disposizione 1.557 ettari di terreni in Puglia. Ecco come ottenerli e avviare la propria azienda.

Aziende agricole in Puglia: disponibili numerosi lotti di terreno a condizioni agevolate

ISMEA, Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, mette in vendita con agevolazioni 71 lotti di terreni in Puglia. Le agevolazioni sono rivolte prevalentemente a giovani agricoltori. Le disponibilità sono:

  • 8 terreni da 65 ettari in provincia di Bari
  • 15 lotti a Brindisi di 246 ettari
  • 25 terreni in provincia di Foggia per un totale di oltre 476 ettari
  • 13 terreni da 407 ettari a Taranto;
  • 6 terreni in provincia di Barletta- Andria- Trani di estensione di oltre 339 ettari;
  • 4 lotti in provincia di Lecce di circa 23 ettari.

La Banca delle Terre Agricole è stata istituita dall’art. 16 della legge 28 luglio 2016, n. 154 ed è un inventario completo dei terreni disponibili per essere coltivati. I terreni sono divisi per Regioni.

Si tratta di fondi abbandonati a causa di prepensionamenti e abbandono dell’attività produttiva. L’obiettivo di questo inventario è far in modo che i terreni possano arrivare nella disponibilità di soggetti interessati alla coltivazione ma che non hanno risorse fondiarie. Si tratta soprattutto di giovani agricoltori, che non possono contare su un patrimonio fondiario agricolo familiare, ma che vogliono iniziare una carriera in questo settore portando innovazione, progettualità, idee green.

Per sapere cos’è e come funziona la Banca delle Terre Agricole, leggi l’articolo: Banche delle terre agricole: uno strumento per trovare terreni incolti.

La Banca delle Terre Agricole predilige i giovani agricoltori

Negli ultimi anni l’interesse per l’agricoltura è cresciuto e questo grazie alla nuove opportunità che offre anche con l’uso delle innovazioni tecnologiche che sempre più si fanno largo nel mondo dell’agricoltura. Dai dati raccolti emerge che le aziende agricole condotte dai giovani under 35 hanno anche una migliore produttività e riescono a creare occupazione più delle tradizionali aziende agricole condotte con vecchie tecniche.

Viene così meno la tradizionale remora degli italiani a lavorare in questo settore che nei prossimi anni sarà strategico per il PIL italiano. Accedere ai terreni attraverso la Banca dei Terreni Agricoli, come sottolinea Coldiretti Puglia, offre notevoli vantaggi, infatti in questa Regione i costi ordinari dei terreni sono piuttosto elevati.

  • 14/16mila euro per il seminativo irriguo;
  • 20/25mila euro ad ettaro per i suoli olivetati
  • 33/37mila euro ad ettaro per i terreni ad uva da tavola
  • 15/18mila euro ad ettaro per il frutteto.

Tali valori sono più alti anche rispetto a quelli generalmente praticati in Germania questo perché tutti riconoscono la particolare fertilità di questi terreni che, insieme al clima della Puglia, fanno in modo che i prodotti agricoli di questa regione siano molto ricercati, anche per l’export.

Come ottenere i terreni della Banca delle Terre Agricole in Puglia

Per poter accedere a questa opportunità è necessario visitare il sito: https://www.ismea.it/banca-delle-terre

Dal sito è possibile visualizzare i terreni presenti nelle varie Regioni d’Italia, tra cui anche quelli che si trovano in Puglia. Una volta cercato il terreno di proprio interesse sulla mappa, occorre presentare una manifestazione di interesse. La procedura è molto semplice, maè necessario prima registrarsi con e-mail e password.Fatto questo primo passo si potrà accedere ai servizi.

Deve essere sottolineato che la disponibilità è maggiore nelle regioni del Sud Italia. Molto probabilmente perché proprio qui l’agricoltura ha generato redditi più bassi che hanno portato molti a emigrare al nord o all’estero lasciando terreni incolti.  Sono presenti numerose opportunità in Sicilia, Basilicata, Puglia, poche le disponibilità in Campania, in Lombardia ci sono poco più di 10 ettari in provincia di Pavia.

Ricorda che in Agricoltura sono inoltre presenti ulteriori incentivi a cui puoi accedere e di conseguenza avviare la tua azienda agricola con un supporto economico importante.

Per conoscere le agevolazioni leggi gli articoli:

Agricoltura: aiuti dell’Unione Europea ai settori vitivinicolo e ortofrutticolo

Agricoltura: scopri il Piano Nazionale di sostegno al settore vitivinicolo

Agricoltura: tutte le novità della legge di bilancio 2022

Strategia farm to Fork: come cambieranno agricoltura e consumi