Pensioni, l’Inpgi passa all’Inps: ecco cosa cambia per i giornalisti

La previdenza dell’Inpgi passera all’Inps dal 2022. È quanto riportato dal disegno di legge di Bilancio del prossimo anno con evidenti cambiamenti per le pensioni dei giornalisti, ma anche per gli ammortizzatori sociali e le assicurazioni per gli infortuni sul lavoro Inail. In particolare, la legge prevede che le regoli pensionistiche dei giornalisti iscritti all’Inpgi verranno uniformate a quelle vigenti al Fondo pensione dei lavoratori dipendenti dell’Inps con decorrenza dal 1° luglio 2022. Il calcolo della pensione a partire da quella data sarà basato sul meccanismo pro rata.

Cosa cambia per i giornalisti con il passaggio dall’Inpgi all’Inps?

Le novità per le pensioni dei giornalisti ricadono sulle quote di pensione dopo il 30 giugno 2022. Fino a quella data, infatti, le quote di pensione saranno calcolate seguendo le medesime regole attualmente in vigore da parte dell’Inpgi. A decorrere dal 1° luglio 2022 subentreranno le regole dell’Inps. La differenza tra i regimi adottati dai due istituti previdenziali risiede innanzitutto nel metodo di calcolo della pensione. Infatti, l’Inpgi ha adottato il meccanismo di calcolo della pensione contributivo solo dal 2017. Lo stesso metodo contributivo è in vigore per chi è iscritto alla gestione delle pensioni Inps per tutti già dal 2012, dopo l’approvazione della legge Fornero. Il che significa che dal 2012 ad oggi non vi sono contributi calcolati con meccanismi diversi (misto o retributivo) da quello contributivo.

Pensioni Inpgi, quando potranno uscire da lavoro i giornalisti?

Con il passaggio della previdenza dall’Inpgi all’Inps le pensioni in essere non subiranno delle modifiche. È quanto stabilisce l’articolo 28 del disegno di legge del Bilancio 2022 che, però, ne detta anche le novità e a chi sono rivolte. Il regime pensionistico che vige al momento all’Inpgi verrà uniformato a quello dell’Inps, ad eccezione dell’applicazione del meccanismo pro rata. Ciò significa che anche i giornalisti andranno in pensione di vecchiaia a 67 anni di età con 20 anni di contributi, come avviene per gli iscritti all’Inps. Inclusi gli aggiornamenti dell’età di uscita dovuti all’applicazione del meccanismo della speranza di vita.

Come cambia la pensione dei giornalisti passando all’Inps?

Il cambiamento delle pensioni dei giornalisti con il passaggio dall’Inpgi all’Inps comporta un innalzamento dei requisiti di uscita. Infatti, attualmente i giornalisti vanno in pensione di anzianità maturando almeno 40 anni e cinque mesi di contributi e 62 anni e cinque mesi di età. Con il passaggio all’Inps, dal 1° luglio 2022 per uscire anticipatamente dal lavoro saranno necessari 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e con 41 anni e 10 mesi per le donne. Ciò significa che chi matura i requisiti per l’uscita entro il 30 giugno 2022 potrà andare in pensione con gli attuali requisiti richiesti dall’Inpgi. Chi matura i requisiti successivamente, dovrà seguire le regole previdenziali dell’Inps, sia per la pensione di vecchiaia che per quella anticipata.

Ammortizzatori sociali Inpgi con il passaggio all’Inps: cosa cambia?

Il passaggio del regime previdenziale Inpgi all’Inps comporta dei cambiamenti anche per gli ammortizzatori sociali e le assicurazioni sugli infortuni. Per entrambi gli istituti è stato decretato un regime transitorio. Ciò significa che dal 1° luglio 2022 e fino a tutto il 2023 agli iscritti Inpgi continuerà a essere applicata la normativa vigente dell’istituto previdenziale di appartenenza, anche se l’erogazione delle prestazioni avverrà sempre da parte dell’Inps e dell’Inail. Dopo il 2023 entrambi gli istituti erediteranno le regole già in vigore per gli iscritti al Fondo pensione lavoratori dipendenti.

Bando ISI INAIL: fissato il click day, ecco giorno e orari da non dimenticare

Il tema della sicurezza sul luogo di lavoro è sicuramente molto attuale, soprattutto negli ultimi giorni, e tra le tante opportunità per le aziende c’è il bando ISI INAIL che aiuta le imprese a migliorare le condizioni di sicurezza e salute sul luogo di lavoro. Ora è stato fissato: il click day ISI INAIL è l’11 novembre, ma attenzione a tutti gli orari e le fasi da rispettare.

Il Click Day 11 novembre: orari e modalità

Ieri, 30 settembre 2021, è stato fissato il click day ISI INAIL, lo stesso cade l’11 novembre 2021. Durante il click day le imprese che hanno già partecipato alle fasi 1 e 2 potranno prenotare definitivamente gli aiuti economici. In questo caso affrettarsi sarà importante. Dopo questa importante giornata, entro 14 giorni sarà pubblicata la graduatoria delle imprese ammesse al finanziamento. I fondi disponibili sono circa 211 milioni di euro. Occorre però prestare attenzione infatti è fissata una tabella di marcia piuttosto stringente.

  • Dal 14 ottobre (ore 10:00) fino al 9 novembre è possibile accedere allo sportello informatico portale del partecipante e del
    portale dell’amministratore;
  • dal giorno 21 ottobre (ore 10:00) invece possibile registrarsi sul portale dell’amministratore e del partecipante;
  • dal 9 novembre è disponibile il portale sportello informatico nella funzione online ISI domanda.
  • Il giorno 11 novembreè il Click Day bando ISI INAIL ed è diviso in ulteriori 3 fasi:

1) autenticazione e pagina di attesa (ore 10:00);

2) invio della domanda (ore 11:00);

3) fine della fase di invio (ore 11:20).

Cos’è il bando ISI INAIL?

Il bando ISI INAIL è rivolto alle imprese, anche individuali, con sede in Italia, iscritte alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, le medio/grandi imprese dell’agricoltura e Terzo Settore (solo per l’asse 2). Il bando è suddiviso in 4 assi il cui obiettivo è ridurre gli infortuni sul lavoro e sono previsti diversi finanziamenti:

  • asse 1: investimenti per progettazione e messa in atto di nuovi modelli organizzativi (ISI generalista);
  • asse 2: investimenti rivolti a ridurre il rischio di incidenti nella movimentazione merci (ISI tematica);
  • asse 3: bonifica amianto (Isi Amianto);
  • asse 4: progetti per imprese operanti in settori specifici (ISI micro e piccole imprese) ;

Il Bando ISI Agricoltura per le piccole e micro imprese del settore primario quest’anno è stato scoprorato ed è autonomo.

Per i primi 4 è prevista la copertura attraverso il bando ISI INAIL fino al 65%.

Per gli assi 1,2 e 3 è previsto il finanziamento dei progetti con minimo di spesa di 5.000 euro e massimo di 130.000 euro. Per le imprese che hanno meno di 50 dipendenti e che presentino dei progetti per l’adozione di nuovi modelli organizzativi oppure per la riduzione del rischio nella movimentazione merci, non sono previsti limiti minimi di spesa. Per l’asse 4 invece il limite di spesa massimo ammissione è di 50.000 euro mentre il minimo è di 2000 euro.

Procedura bando ISI INAIL

La procedura per ottenere i fondi previsti dal bando ISI INAIL prevede diverse tappe e siamo ora giunti alla finale. Le domande dovevano essere presentate nell’arco di tempo compreso tra il 1° giugno 2021 al 15 luglio 2021.

Dal 20 luglio 2021 era possibile scaricare dalla piattaforma i codici per completare la procedura. Nel frattempo si era in attesa del click day che è stato fissato per l’11 novembre 2021.

Occorre ricordare che il bando ISI INAIL è annuale. Le imprese che non hanno partecipato alle prime fasi e siano quindi escluse automaticamente dall’accesso ai fondi, potranno a breve fare affidamento sul bando ISI INAIL 2021 che dovrebbe uscire entro la fine dell’anno.

 

Infortuni sul lavoro: circolare INPS 24 del 2021 su ritardata denuncia INAIL

Le notizie degli ultimi giorni sugli infortuni sul luogo di lavoro sono drammatiche e purtroppo molti di questi eventi hanno portato alla morte, tra i lavori maggiormente coinvolti vi sono quelli nell’agricoltura, edilizia e industria. La maggior parte degli infortuni è purtroppo determinata dalla mancata applicazione della normativa sulla sicurezza sul luogo di lavoro. Al verificarsi di infortuni sul luogo di lavoro è previsto l’obbligo di denuncia a carico del datore di lavoro e la normativa stabilisce conseguenze rilevanti in caso di omessa o ritardata denuncia INAIL.

Infortuni sul lavoro: obbligo di denuncia INAIL

In seguito al verificarsi di infortuni sul lavoro è prevista una prassi specifica per la loro denuncia all’INAIL, questa deve avvenire anche nel caso in cui per la tipologia e l’entità dell’infortunio non sia previsto un ristoro economico. L’obbligo di denuncia all’INAIL ricade sul datore di lavoro e sono previste sanzioni in caso di ritardata denuncia INAIL, o omissione.

La normativa stabilisce che il datore di lavoro ha l’obbligo di denunciare all’INAIL gli infortuni sul lavoro prevedendo due termini specifici:

  • per gli infortuni con prognosi di guaribilità superiore a tre giorni, in base all’articolo 53 del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, la denuncia del datore di lavoro deve essere fatta entro 2 giorni decorrenti dal giorno successivo rispetto a quello in cui ha ricevuto notizia del sinistro;
  • per gli infortuni di grave entità, tra cui quelli che hanno determinato la morte del lavoratore la denuncia deve essere presentata entro 24 ore dall’evento.

La procedura per la denuncia infortuni INAIL

La procedura prevede che il lavoratore, in seguito ad infortunio, si rechi presso una struttura ospedaliera o studio medico e qui sia rilasciato il certificato medico, dovendo dichiarare come è avvenuto il sinistro, partirà la segnalazione all’INAIL. A questo punto il certificato deve essere consegnato dal lavoratore al datore di lavoro e da questo momento iniziano a decorrere per  lui i termini per denunciare il sinistro. Naturalmente non possono applicarsi sanzioni al datore di lavoro se lo stesso non riceve tale certificato.

Dal certificato medico devono emergere tutte le circostanze in cui il sinistro si è verificato e quindi anche eventuali carenze inerenti le condizioni di igiene e sicurezza sul luogo di lavoro.

Le modalità per l’invio della denuncia variano in base alla tipologia di imprenditore/datore di lavoro, infatti la procedura ordinaria prevede l’invio telematico, attraverso il sito dell’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) in cui è presente un’apposita sezione. Nel caso in cui il datore di lavoro non sia un imprenditore e si tratti di lavori domestici o contratti di collaborazione, la denuncia può essere inviata anche tramite PEC (Posta Elettronica Certificata), se il soggetto non è titolare di un indirizzo di posta elettronica certificata può essere utilizzata la raccomandata A/R. La raccomandata o PEC deve essere inviata alla sede INAIL territorialmente competente.

Ricordiamo che, in caso di infortunio sul lavoro, la legge tutela anche il lavoratore in nero.

Circolare INAIL 24 del 9 settembre 2021

La circolare INAIL 24 del mese di settembre 2021 ha chiarito ulteriori punti. I termini visti per la denuncia da parte del datore di lavoro iniziano a decorrere dal momento in cui riceve dal lavoratore il certificato con il numero identificativo dell’infortunio trasmesso all’INAIL dal medico o dalla struttura sanitaria ( ad esempio il pronto soccorso). Se il termine coincide con un giorno festivo, lo stesso slitta al primo giorno non festivo. Il sabato è considerato giorno feriale anche nel caso in cui nell’azienda non sia considerato giorno lavorativo.

Può capitare che un infortunio sia inizialmente giudicato guaribile nell’arco di 3 giorni e che quindi non si verifichi la condizione essenziale per la denuncia INAIL, se in seguito a nuova visita dovesse emergere che in realtà non sono bastati i tre giorni alla guarigione e che quindi è necessario prolungare il periodo di assenza dal lavoro per infortunio, deve essere presentata una nuova certificazione medica che attesti tale condizione. In tal caso i termini prima visti iniziano a decorrere da questo momento.

Nella circolare viene sottolineato anche che l’INAIL è tenuta a iniziare l’istruttoria in seguito alla segnalazione della struttura sanitaria/medico, su segnalazione del lavoratore o dei patronati che assistono i lavoratori, di conseguenza, se alla primaria denuncia di tali soggetti non succede quella del datore di lavoro, l’INAIL è tenuta a richiedere la lavoratore la denuncia stessa in modo da poter proseguire l’istruttoria. Naturalmente visto il ritardata denuncia INAIL o omessa, si applica la sanzione che vedremo a breve.

Ritardo nella denuncia INAIL: conseguenze

Si è visto quindi che sono previsti termini stringenti per la denuncia dell’infortunio da parte del datore di lavoro,  se gli stessi sono violati sono applicate delle sanzioni amministrative. Il reato è stato depenalizzato dal primo gennaio 1994, con la legge 561 del 1993, in precedenza era prevista l’ammenda (sanzione per reato penale). L’ammontare varia da un minimo di 1.290,00 a un massimo di 7.745,00 euro. Nel caso in cui il datore di lavoro non ottemperi a tali obblighi, è prevista la notifica presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro che provvederà alla riscossione delle somme, prima attraverso l’emissione di un’ordinanza e in seguito con esecuzione forzata.

Infortuni sul lavoro: obbligo segnalazione al SINP a fini statistici e di ricerca

Oltre alla denuncia INAIL, in base all’18, comma 1, lettera r), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 a fini statistici è prevista anche la segnalazione allo stesso ente e tramite questi al SINP (Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro) di tutti gli infortuni, compresi quelli con prognosi inferiore a 3 giorni. Anche in questo caso si tratta di un obbligo e in caso di mancato adempimento si applica al sanzione amministrativa di sanzione amministrativa da :

  • 1.228,50 a 5.528,28 euro per gli infortuni con prognosi superiore a 3 giorni
  • da 614,25 a 2.211,31 euro per gli infortuni con prognosi inferiore.

Nel caso di infortuni inizialmente giudicati guaribili nell’arco di 3 giorni e successivamente rivelatisi più gravi, sul sito è presente la voce “converti in denuncia”, in questo modo le segnalazioni a fini statistici sono convertite direttamente, dal datore di lavoro, in denuncia con recupero automatico di tutti i dati. Tale funzione è operativa dal 28 settembre 2018.

 

Pagamento online dell’ assicurazione infortuni domestici

Novità in vista per l’ assicurazione infortuni domestici. Con un’apposita circolare emanata a fine 2015, l’Inail ha indicato come modalità principale per il pagamento del premio per il rinnovo dell’ assicurazione infortuni domestici, che scadrà l’1 febbraio 2016, la modalità elettronica.

Si tratta del sistema pagoPA, realizzato dall’AgID per effettuare i pagamenti elettronici verso le pubbliche amministrazioni e i gestori di servizi di pubblica utilità. Ricordiamo che l’importo del premio è di 12,91 euro, deducibili anche fiscalmente.

Attraverso il sistema di pagamento pagoPA dell’ assicurazione infortuni domestici è possibile risolvere il problema di attribuzione del pagamento alla posizione dell’assicurato, una procedura che, fino ad ora, ha presentato alcune difficoltà di gestione.

Il premio potrà comunque essere ancora pagato utilizzando le modalità tradizionali, presentando agli sportelli degli uffici postali il bollettino postale prestampato intestato all’Inail, allegato alle lettere inviate dall’Istituto per il rinnovo dell’assicurazione.

Commercialisti italiani e Inail, protocollo d’intesa

I commercialisti italiani si dimostrano ancora una volta estremamente sensibili sull’importante tematica della sicurezza e degli infortuni sul lavoro. La conferma viene dall’Inali, che ha reso noto un protocollo di collaborazione con il Cndcec sul tema.

Sul sito dell’Inail è stata infatti pubblicata la Determina del Presidente n. 392 con la quale l’istituto ha approvato un protocollo di collaborazione di cinque anni con il Consiglio Nazionale dell’ordine dei commercialisti ed esperti contabili in materia di sicurezza e salute sul lavoro.

Il protocollo prevede che Inail e commercialisti italiani mettano a punto uno standard di gestione delle procedure per implementare l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali che punti a semplificare le procedure e a migliorare l’erogazione delle prestazioni.

Il documento sottoscritto dai commercialisti italiani e dall’Inail prevede anche la promozione di azioni comuni che puntino a diffondere la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro; un percorso che può essere avviato dall’analisi dei dati sugli infortuni, per applicare poi meccanismi che premino le aziende impegnate nella messa in opera di buone pratiche.

Infortuni sul lavoro, importante sentenza della Cassazione

La Cassazione ha emesso una sentenza in materia di infortuni sul lavoro che è destinata, molto probabilmente a cambiare gli scenari relativi agli infortuni stessi e alle responsabilità giuridiche legate a questo tipo di accadimenti.

Secondo i giudici della Suprema Corte, da un punto di vista giuridico, le responsabilità dell’azienda in caso di infortuni sul lavoro dei propri dipendenti restano tali anche in caso di comportamenti negligente da parte del lavoratore infortunato e anche, soprattutto, se gli incidenti che causano gli infortuni sul lavoro avvengono al di fuori dell’orario lavorativo.

La sentenza della Cassazione è stata emessa in merito al caso di un operaio edile caduto dall’impalcatura di un cantiere, infortunio per il quale l’impresa è stata ritenuta responsabile di lesioni personali colpose, nonostante l’operaio avesse commesso una serie di irregolarità, prime fra tutte il non aver indossato l’imbracatura di sicurezza e l’essersi presentato in cantiere al di fuori dell’orario di lavoro.

Secondo i giudici, infatti, le misure di sicurezza in cantiere non erano comunque sufficienti e il fatto di non aver indossato l’imbracatura di sicurezza fornita dall’azienda è sì motivo di negligenza da parte del lavoratore, ma non esclude le responsabilità del datore di lavoro per prevenire questo tipo di infortuni sul lavoro.

Per quanto riguarda invece l’orario di lavoro, la fattispecie rilevante nel caso in oggetto era che l’uomo, anche se al di fuori dell’orario di lavoro, stava comunque svolgendo le proprie mansioni.

Del resto, come ricordano gli ermellini, l’unico caso di irresponsabilità del datore di lavoro in caso di infortuni sul lavoro è rappresentato da una causa del tutto estranea al processo produttivo e alle mansioni attribuite al dipendente. Elementi che mancavano nel caso in oggetto.

Riduzioni del premio assicurativo per gli artigiani

In alcuni casi, sono previste riduzioni per i premi assicurativi da versare all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

In genere, capita per le imprese in regola con gli obblighi previsti in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che non abbiano registrato infortuni nel biennio precedente (2012-2013) e che abbiano presentato la preventiva richiesta di ammissione al beneficio barrando la casella “Certifico di essere in possesso dei requisiti ex legge 296/2006, art. 1, commi 780 e 781” nella dichiarazione delle retribuzioni.

Per quanto riguarda le imprese artigiane, la riduzione prevista per l’anno in corso è stata fissata al 7,99%.

Questo beneficio è riservato alle aziende iscritte alla gestione Artigianato che siano in regola con gli adempimenti contributivi e con tutti gli obblighi previsti.

Per poter accedere al beneficio, la richiesta va effettuata in sede di Autoliquidazione 2014/2015.
Nei prossimi giorni, sarà emanato il relativo decreto attuativo del ministero del Lavoro.

Vera MORETTI

Legge di Stabilità: ridotti premi e contributi Inail

La Legge di Stabilità contiene alcune modifiche anche per quanto riguarda premi e contributi Inail per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali a carico delle imprese.
Si tratta, in questo caso, di riduzioni che ammonteranno, per il solo 2014, a 1,5 miliardi di euro, e a 3,3 miliardi in tre anni.

Il costo del lavoro per le imprese, dunque, si riduce, e per gli anni 2015 e 2016 la riduzione aumenta di ulteriori 300 milioni rispetto alla precedente versione della Legge di Stabilità.

In generale la riduzione di premi e contributi Inail viene stabilita nel limite complessivo di un importo pari a 1 miliardo di euro per il 2014, 1,1 miliardo di euro per il 2015 e 1,2 miliardi di euro a partire dal 2016.

Il contributo statale all’Inail sarà di 1,5 miliardi di euro in tre anni così ripartiti:

  • 400 milioni di euro per il 2014;
  • 500 milioni di euro per il 2015;
  • 600 milioni di euro dall’anno 2016.

Si tratta, perciò, di una vera e propria novità, poiché nella precedente bozza della Legge era previsto un trasferimento all’Inail da parte del bilancio dello Stato pari a 500 milioni l’anno equamente distribuiti dal 2014 in poi.

Vera MORETTI

Dall’1 luglio gli infortuni si comunicano per via telematica

Dal prossimo 1 luglio scatterà, per i datori di lavoro, l’obbligo a trasmettere esclusivamente per via telematica all’Inail la denuncia a fini assicurativi degli infortuni che comportino un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni, entro 48 ore a decorrere dalla ricezione del certificato medico.

L’obbligatorietà non riguarderà solo i datori di lavoro, ma anche per le pubbliche amministrazioni assicurate con la speciale forma della gestione per conto dello Stato, per gli imprenditori agricoli, nonché per i privati cittadini se di datori di lavoro di collaboratori domestici, badanti o lavoratori che effettuano prestazioni occasionali di tipo accessorio.

Prima della scadenza, potrà invece essere ancora utilizzato il modello cartaceo.

Vera MORETTI

Operaio perde quattro dita di una mano

Un operaio di 37 anni si è infortunato gravemente in seguito ad un incidente sul lavoro.

E’ accaduto in località Sterpete, a Foligno, mentre l’uomo stava lavorando alla realizzazione di un pavimento.
Purtroppo, però, qualcosa è andato storto e la vittima si è ferita ad una mano tanto che, nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, i medici dell’ospedale di Foligno sono stati costretti ad amputargli quattro dita della mano.

L’Umbria è stata caratterizzata, negli ultimi giorni, da molti episodi di questo genere, come quello che, a Balanzano, è costato la vita ad un operaio di 38 anni, caduto da un tetto di un capannone.
Per questo motivo, i sindacati di Cgil e Cisl sono insorti e, dopo aver espresso il loro cordoglio, hanno denunciato la poca sicurezza sul lavoro, che ogni giorno mette a repentaglio la vita dei lavoratori.

Vera MORETTI