Notariato, Mise, Ice e Cnn per gli investimenti esteri

In un momento nel quale è sempre più importante attirare investitori esteri in Italia, risulta particolarmente interessante l’evento previsto per domani, martedì 16 giugno, a Milano, nel quale il Notariato farà la sua parte.

Alle 12.15, all’Auditorium Testori in Palazzo Lombardia (Piazza Città di Lombardia, 1° piano), in occasione della World Investment Conference (WIC 2015) organizzata annualmente dalla WAIPA (World Investment Promotion Agencies) e, quest’anno, dall’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, si terrà la conferenza stampa di presentazione della prima guida sugli investimenti esteri in Italia, “Doing Business in Italy – Investment Guide 2015”, frutto del lavoro dei Ministeri degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, dell’Economia e Finanze, dello Sviluppo Economico, del Lavoro e Politiche Sociali, dell’Istruzione, Università e Ricerca, nonché del protocollo tra Ministero dello Sviluppo Economico, l’ICE- Agenzia e il Consiglio Nazionale del Notariato.

Nel corso della conferenza sarà siglato il protocollo d’intesa tra MISE-ICE Agenzia-CNN che prevede numerose collaborazioni utili agli investitori esteri, ma anche agli imprenditori italiani interessati ai mercati internazionali grazie al network del Notariato presente in 86 Paesi nel mondo.

Saranno presenti Carlo Calenda, viceministro dello Sviluppo Economico, Riccardo Maria Monti, presidente di ICE – Agenzia e Maurizio D’Errico, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato.

Internazionalizzazione, ecco i fondi

Ormai lo sanno anche i sassi: le imprese che resistono di più e meglio ai morsi della crisi sono quelle che si internazionalizzano ed esportano. Ecco perché le diverse camere di commercio puntano a favorire questo processo di uscita dal guscio italico con iniziative e incentivi a favore dell’export.

Per esempio, la Camera di commercio di Milano ha messo a disposizione delle imprese 1 milione di euro attraverso il “bando per l’ internazionalizzazione delle MPMI milanesi”, il cui obiettivo è favorire e sostenere, attraverso programmi personalizzati, i processi di internazionalizzazione delle micro e piccole e medie imprese milanesi, grazie ad una serie di azioni che individuano strategie per i mercati esteri.

Il sostegno prevede un contributo fisso a fondo perduto da utilizzare per un pacchetto di servizi erogati da Promos – Azienda speciale per l’ internazionalizzazione della Camera di commercio di Milano – a fronte di una spesa minima a carico dell’impresa beneficiaria.

Il bando prevede due misure: Misura 1: 700mila euro (richieste dalle ore 10 del 21 aprile 2015 alle ore 12 del 28 gennaio 2016, salvo esaurimento risorse); Misura 2: 300mila euro (richieste dalle ore 10 del 16 aprile 2015 alle ore 12 del 28 gennaio 2016, salvo esaurimento risorse).

La Misura 1 riguarda Servizi Specialistici per l’ Internazionalizzazione e offre alle MPMI milanesi un supporto concreto e personalizzato per lo sviluppo e l’implementazione di una strategia di internazionalizzazione, anche attraverso l’inserimento in azienda di un temporary export manager che potrà svolgere sia interventi di coaching in azienda finalizzati al trasferimento di competenze per la costruzione di un ufficio export, sia azioni di tipo commerciale sui mercati internazionali. Sarà inoltre coadiuvato dal network di uffici esteri e di consulenti Promos, presenti nei principali mercati esteri.

La Misura 2 propone programmi di accompagnamento verso nuovi mercati Extra-Ue, in crescita o a grande potenzialità, per le aziende che ancora non li hanno esplorati. Si parla di Brasile, Russia, India, Cina, Marocco, Turchia, Usa, Nigeria, Angola, Kenya, Iran, Panama, Cuba, Emirati Arabi, Singapore, Thailandia, Vietnam, Azerbaijan.

Le domande dovranno essere presentate solo in forma telematica sul sito apposito.

Internazionalizzazione imprese lombarde, pronti 750mila euro

 

Sono altri 750.000 gli euro messi a disposizione dalla Giunta della Regione Lombardia, su proposta dell’assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, per il Bando voucher per l’internazionalizzazione. La cifra si aggiunge ai quasi 5 milioni stanziati per le imprese ad inizio anno per acquisire servizi di consulenza e partecipare a missioni commerciali all’estero e a fiere internazionali all’estero.

“L’internazionalizzazione – ha spiegato Melazzini con soddisfazione – rappresenta un aspetto fondamentale per le piccole e medie imprese lombarde. Per questo abbiamo deciso di stanziare l’ulteriore somma di 750.000 euro, per aiutare le nostre aziende ad aprirsi ulteriormente ai mercati esteri. E’ un aiuto concreto, che si affianca alle molte altre misure in atto, in attesa di strumenti ancor più efficaci, per sostenere gli imprenditori e tutelare l’occupazione”.

JM

In Lombardia, al via il Progetto GATE

Il 4 novembre è partita la seconda finestra legata al Progetto GATE, mirata a favorire l’internazionalizzazione delle micro e piccole e medie imprese, promosso dalla Regione Lombardia in accordo con il Sistema Camerale locale e con il supporto di Finlombarda SpA.

Questa iniziativa si basa sull’organizzazione di percorsi di accompagnamento alle imprese per realizzare uno specifico progetto di sviluppo all’estero attraverso l’affiancamento di un esperto in dinamiche internazionali.

Le misure previste dal progetto sono due, ma in entrambi i casi vengono erogati servizi di consulenza per una durata non superiore a otto mesi consecutivi e non successivamente al 31 marzo 2015:

  • Export: misura in favore delle imprese che si aprono all’estero attraverso un approccio commerciale,
  • Internazionalizzazione: misura per le aziende che consolidano la presenza all’estero attraverso un approccio di investimento produttivo.

Per fare domanda e partecipare all’iniziativa, c’è tempo fino al 2 dicembre per inviare il proprio progetto di internazionalizzazione.
Per il 2014, nel mese di aprile, è prevista una terza finestra e quindi un’ulteriore occasione per le imprese interessate.

Vera MORETTI

Scarpe italiane in viaggio per il mondo

 

Si è conclusa da poco la sua edizione milanese, ma MICAM pensa già a volare verso Oriente: dal 9 all’11 aprile infatti si terrà theMICAMshanghai, prima tappa di un progetto più ampio che prevede di portare la fiera della calzatura più importante in Italia a spasso per il mondo. Del resto se il settore calzaturiero del made in Italy ha raggiunto nel 2012 i 3,8 miliardi, il merito è soprattutto dei Paesi extra europei e dei mercati emergenti, dove la domanda continua ad essere trainante.

Infoiva chiude la settimana dedicata alla filiera della calzatura italiana con un’intervista a Cleto Sagripanti, Presidente di ANCI, l’Associazione Nazionale dei Calzaturifici Italiani.

Il 2012 si chiude per il settore calzaturiero tra luci e ombre e il 2013 non si è aperto diversamente. Quali le sensazioni dall’osservatorio privilegiato di ANCI?
Il 2012 è stato un anno difficile per l’economia italiana e il 2013 si è aperto con la riconferma delle criticità sul fronte produttivo e occupazionale, con ovvie conseguenze sul reddito disponibile, sul clima di fiducia delle famiglie e sui consumi. L’auspicata ripresa appare, ancora una volta, rinviata a data da destinarsi. Il calzaturiero, dopo i recuperi del 2010 e 2011, ha dovuto fare i conti nel 2012 con una sensibile contrazione dei consumi nazionali e con il peggioramento della domanda estera, soprattutto sui mercati dell’Unione Europea, che assorbono ben il 70% dei flussi e sui quali viene realizzato il 54% delle vendite estere in valore. Nonostante il quadro negativo, il settore calzaturiero nel suo complesso dà un contributo importante al Paese: il saldo commerciale nei dati preconsuntivi raggiungerebbe i 3,8 miliardi di euro, con un aumento del 12,6% rispetto al 2011. Ciò è dovuto non solo alla tenuta delle esportazioni, soprattutto trainate dalle vendite nei paesi extra-UE, ma anche da una forte frenata delle importazioni. In ogni caso, i numeri che emergono dal preconsuntivo elaborato da ANCI non lasciano dubbi sul momento di difficoltà per il settore: nonostante i buoni risultati degli anni post crisi oggi dobbiamo commentare dati non soddisfacenti in relazione agli sforzi che hanno fatto e stanno facendo le aziende sui prodotti e sugli strumenti commerciali.

Quali sono, oggi, i punti di debolezza e quali quelli di forza della filiera italiana delle calzature?
Oltre alla forte contrazione sul mercato interno, che da anni ormai non è in grado non soltanto di crescere, ma nemmeno di confermare i dati dell’anno precedente, si aggiungono altre difficoltà: vi sono imprese che ormai si rifiutano di lavorare con l’Italia in cui i comportamenti scorretti come i pagamenti ritardati indefinitamente o addirittura gli insoluti sono diventati frequentissimi. Questo non è altro che l’esito di una pressione fiscale eccessiva che risale la filiera e che finisce per danneggiare le imprese due volte, quando pagano le tasse e quando fanno da banca impropria al proprio cliente. Senza contare che la giustizia civile così lenta e inefficiente finisce per allontanare non solo gli investitori stranieri, ma le stesse imprese italiane che trovano all’estero un rischio insoluto inferiore. Tra gli altri mali che affliggono il nostro tessuto produttivo ci sono inoltre la contraffazione e la mancanza di politiche efficaci per l’occupazione e per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
Ma le aziende hanno saputo rimboccarsi le maniche rispondendo alle difficoltà con il cambiamento. Il vero punto di forza della nostra filiera in questi ultimi anni è stato infatti il processo di ripensamento strutturale delle imprese, di cui l’Associazione è promotrice e testimone. Le imprese hanno investito di più in creatività e proposte innovative, ma hanno anche saputo integrare all’antico sapere industriale e creativo quello commerciale e di servizio al cliente. Per questo, il settore ha bisogno di supporti maggiori sia sul fronte della defiscalizzazione delle spese di campionario sia sul fronte della promozione.

Il settore calzaturiero è in grado di fare sistema o ancora si procede in ordine sparso?
Tutti i temi e le battaglie di ANCI hanno senso proprio perché tutti insieme viaggiamo in un’unica direzione. La posta in gioco è troppo alta per permetterci di muoverci da soli, lasciando spazio ai particolarismi. ANCI è un’Associazione forte, che ha saputo confermarsi come strumento reale per fare sistema e permettere di far sentire la propria voce a tutte le aziende calzaturiere, anche a quelle piccole e medie imprese che sono il tessuto e la storia di questo Paese. Penso ad esempio ai tanti sforzi presso le istituzioni europee per ottenere l’etichettatura made in, una battaglia non ancora conclusa ma che si avvia verso una fase cruciale, fondamentale per tutelare la nostra tradizione manifatturiera e la nostra eccellenza produttiva. Una sfida che ANCI ha portato avanti unendo le voci, le istanze e gli sforzi delle aziende calzaturiere italiane.

Nuovi mercati emergenti: più una risorsa per l’export o una minaccia per la concorrenza a basso costo?
Le esportazioni italiane di calzature hanno registrato, secondo i dati Istat dei primi 11 mesi 2012, un incremento del +3,1% in valore, raggiungendo la cifra record di 7,1 miliardi di euro, pur con una flessione del -6,3% in quantità. I prezzi medi – nonostante la severità del contesto economico in molti dei nostri principali Paesi clienti – sono aumentati del 10%, a testimonianza dell’appeal invariato dei prodotti made in Italy.
Per diventare sempre più competitivi ANCI sta promuovendo importanti progetti come theMICAM nel mondo, la cui prima tappa sarà theMICAMshanghai dal 9 all’11 aprile. L’eccellenza italiana è il nostro biglietto da visita e non può essere certo minacciata dalla concorrenza a basso costo, ma non basta. Occorre imparare, conoscere ed esplorare e l’impegno di ANCI è proprio quello di aiutare il posizionamento delle aziende e la loro penetrazione sui nuovi mercati strategici.

Quali sono le prime istanze o richieste che, come ANCI, presenterete al nuovo Governo?
Il mercato non aspetta, eppure questa convinzione sembrano averla solo le imprese e i lavoratori: l’economia reale, quella che da anni attende risposte sul cuneo fiscale e sull’Irap, sembra essere utile solo quando è fonte di reddito fiscale oppure quando serve a coprire i buchi di bilancio. L’ingovernabilità pesa non soltanto sui mercati finanziari ma anche sulle imprese, e in particolare quelle calzaturiere che da anni attendono risposte efficaci. È sempre più urgente, in un momento così complicato del nostro Paese, tornare a parlare di economia reale: da qui nascono le nostre proposte come il recupero di uno strumento finanziario come era la legge 1083, la quale permetteva a soggetti istituzionali nazionali, come le Associazioni di categoria, di finanziare progetti di alto livello, come theMICAMshanghai. Se progetti simili hanno l’ambizione di indicare una via alle aziende e alle Istituzioni che le devono supportare, è altrettanto importante che queste ultime diano segnali di vicinanza reale al mondo delle imprese che sta vivendo un momento molto difficile. Il supporto all’internazionalizzazione, l’abbassamento del cuneo fiscale, le agevolazioni fiscali per le attività di ricerca e sviluppo e le misure per facilitare il credito sono ormai diventati una questione di sopravvivenza per tanti imprenditori.

Che cosa si sente di dire come incoraggiamento per questo 2013 alle migliaia di piccole imprese che operano nel settore calzaturiero?
In un momento così delicato, ma anche carico di possibilità e aperto a nuovi scenari, occorre dare speranza e fiducia alle imprese non con le parole e gli slogan, ma con impegni e fatti concreti. ANCI vuole proprio fare questo, ascoltando e unendo le voci delle aziende per dialogare con i partner istituzionali a vario livello con la forza della propria credibilità e coerenza e anche con durezza, se necessario, gettando così le basi concrete per il futuro per cogliere le opportunità che il mondo e i nuovi mercati ci offrono.

Davide PASSONI

Sportelli per l’internazionalizzazione per far varcare i confini alle pmi

Unioncamere ha stimato in oltre 70mila le imprese italiane pronte a fare il “grande passo” e entrare nei mercati internazionali.
Tuttavia, nonostante i requisiti ci siano tutti, manca ancora la spinta finale per varcare di fatto i confini nazionali.

Per permettere, dunque, alle imprese italiane di diventare concretamente internazionali, sono stati aperti 105 Sportelli per l’internazionalizzazione, presentati, oltre che da Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, anche da Corrado Passera, Ministro dello Sviluppo economico.

Gli sportelli, presenti presso tutte le Camere di Commercio, rappresentano l’intenzione di attuare una strategia comune di tutti i soggetti coinvolti nelle politiche di supporto all’internazionalizzazione delle imprese.
Le Camere di Commercio, in collaborazione con le istituzioni competenti, realizzare il punto di contatto primario sul territorio, mettendo a disposizione servizi per l’insediamento e la crescita delle pmi all’estero, dando vita ad un servizio con caratteristiche omogenee e comuni su tutti i territori.

Gli imprenditori che chiederanno consulenza presso gli Sportelli, troveranno un team di 300 unità di personale e ben 30 esperti che potranno, in tempo reale, rispondere alle domande più comuni.

Coloro che si rivolgeranno agli sportelli potranno ricevere:

  • servizi certificativi per l’estero: informazioni su normative e disposizioni attinenti i documenti necessari per esportare, convenzioni internazionali, certificati, visti e tutti gli atti per l’estero, nonché il rilascio dei certificati/documenti necessari all’impresa;
  • primo orientamento: su Paesi e mercati, settori economici, normative internazionali, analisi sulla propensione all’export, trend di mercato;
  • informazione a assistenza: su formalità per aprire un’impresa di import-export, fasi di un’operazione commerciale internazionale, informazione sui principi di marketing internazionale, analisi sull’esportabilità dei prodotti;
  • assistenza specializzata: su certificazione, procedure doganali, fiscali e assicurative; normative internazionali; diffusione dei programmi e dei calendari; costituzione di società all’estero, contrattualistica internazionale; finanziamenti internazionali e comunitari, informazioni sulle opportunità offerte da Simest e Sace.

Ciò che rende questi sportelli innovativi, rispetto al servizio che le Camere di Commercio facevano già, è il modello di assistenza specializzata, costruita sulle esperienze d’eccellenza, che realizzerà il collegamento tra le imprese che vogliano operare oltre confine e tutte le strutture che si occupano di promozione dell’internazionalizzazione: Regioni, rete diplomatica consolare, Camere di commercio italiane all’estero, Camere miste, uffici dell’Agenzia ICE, sistema associativo.

Ma questo progetto non si ferma qui: il prossimo futuro prevede la costituzione di una piattaforma informatica che permetta agli sportelli di interagire sia tra loro sia con le altre istituzioni centrali e regionali.

Corrado Passera, presentando il progetto, ha dichiarato: “L’export e la proiezione internazionale delle nostre imprese rappresentano un’opportunità fondamentale per la ripresa e la crescita del sistema produttivo italiano. Negli scorsi mesi, abbiamo completamente riformato il sistema di supporto all’internazionalizzazione, avviando la nuova Ice, varando il Piano Nazionale Export, riorganizzando il sistema di attrazione degli investimenti esteri con il Desk Italia e ponendo le basi per la creazione della nuova ExportBanca attraverso l’integrazione di Sace e Simest in Cassa Depositi e Prestiti. Un ruolo essenziale in questa operazione di riforma – resa possibile dal coordinamento effettuato dalla Cabina di Regia per l’internazionalizzazione – è svolto dalle Camere di Commercio, che rappresentano il casello d’entrata dell’autostrada dell’internazionalizzazione per tantissime Pmi. Gli sportelli che avviamo oggi sono proprio un ulteriore e importante passo in avanti per offrire alle nostre imprese un punto di riferimento più efficiente e coordinato per affrontare le sfide dell’export“.

Ferruccio Dardanello ha poi voluto sottolineare: “World Pass sarà la porta d’accesso alle autostrade dell’internazionalizzazione. E lo farà utilizzando una dovizia di strumenti nuovi e messi in comune con l’Agenzia Ice, con la quale già da tempo il sistema camerale collabora promuovendo iniziative congiunte”.

Ha poi concluso Riccardo Monti, presidente dell’Agenzia Ice: “Siamo lieti di aver contribuito a questa iniziativa che consente di rafforzare il presidio sul territorio per le aziende che vogliono internazionalizzarsi e sarà senz’altro di grande utilità per gli operatori potersi avvalere della estesa piattaforma informatica dell’Agenzia ICE“.

Vera MORETTI

Gli architetti italiani volano all’estero

Gli architetti italiani guardano all’estero, grazie ad un progetto di internazionalizzazione promosso da CNAPPC, ovvero il Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori.

L’obiettivo è dunque quello di favorire l’acquisizione di incarichi professionali anche fuori dalle mura domestiche.
Partecipare a questa iniziativa è semplice: gli architetti iscritti agli Ordini degli Architetti PPC italiani possono compilare una scheda al seguito della quale verrà costituita una banca dati alla quale potranno accedere i soggetti, pubblici e privati, con i quali il CNAPPC ha stipulato degli specifici protocolli d’intesa.

I committenti stranieri potranno dunque selezionare direttamente i professionisti italiani per concorrere all’assegnazione di incarichi professionali nei loro Paesi attraverso gare, concorsi o altre forme di selezione dei progettisti definiti per creare una banca dati degli architetti italiani interessati.

Gli interessati a partecipare a questo progetto possono registrarsi sul database degli architetti italiani, dove potranno anche pubblicare progetti e curriculum.

Vera MORETTI

Parte la terza edizione del Temporary Export Manager

In tempi di crisi, molte imprese si sono spinte al di là dei confini nazionali, alla ricerca di mercati più floridi, in attesa di una ripresa economica anche tra le mura domestiche.

In questa ottica prende il via la terza edizione del Temporary Export Manager, che si pone l’obiettivo di fornire alle aziende un valido supporto per avviare un processo di internazionalizzazione e che verrà presentato domani, 5 febbraio, presso la Camera di Commercio di Rimini.

Questo progetto prevede l’inserimento, temporaneo, in azienda, attraverso un tirocinio formativo, di una risorsa junior che potrà operare a fianco dei vertici aziendali, e di una risorsa senior consulente professionista esterno. Questa figura, il cosiddetto “temporary export manager”, metterà a fuoco e realizzerà, in accordo con il management aziendale, un piano di internazionalizzazione.

Grazie a questa iniziativa viene favorito il processo di interscambio di competenze manageriali e marketing internazionale tra imprese e giovani neolaureati, in particolare in materia di internazionalizzazione.
Il progetto sarà illustrato in quattro incontri informativi, tutti con inizio alle ore 16.00, nelle sedi camerali di Rimini (martedì 5 febbraio via Sigismondo 28); Parma (mercoledì 6 febbraio, via Verdi, 2); Forlì-Cesena (giovedì 7 febbraio, corso della Repubblica, 5 Forlì); Modena (venerdì 8 febbraio, via Ganaceto 134).

Le imprese che fossero interessate a partecipare al progetto per il 2013 dovranno compilare ed inviare via e-mail o via fax entro venerdì 15 febbraio 2013 il company profile scaricabile nell’apposita sezione del sito internet della Camera di Commercio di Rimini, Riminieconomia.it.
Saranno ammesse almeno 4 imprese per provincia, selezionate in base a potenzialità e concrete possibilità di realizzare il progetto.

Per informazioni: Camera di Commercio di Rimini, Silvia Bartali, Tel. 0541363733; e-mail: estero@rn.camcom.it.

Vera MORETTI

Le aziende padovane parlano agli stranieri

Padova PromexAzienda Speciale della Camera di Commercio di Padova,  in collaborazione con PadovaFiere, organizza due giornate di incontri d’affari tra operatori provenienti da Albania, Croazia, India, Polonia, Russia, Emirati Arabi Uniti ed aziende padovane dei settori rifiuti, acqua, energia, ricerca ed innovazione tecnologica.

Il workshop sarà organizzato nell’ambito di SEP, salone internazionale dedicato all’ambiente (www.seponline.it) e l’obiettivo sarà quello di offrire agli espositori interessati l’opportunità di un primo contatto, utile a promuovere i loro prodotti nei paesi di provenienza degli operatori esteri.

La quota di partecipazione per ciascuna azienda è di € 150,00 + IVA e comprende:

  • Organizzazione generale dell’iniziativa;
  • Ricerca e selezione degli operatori esteri;
  • Preparazione e realizzazione degli incontri d’affari personalizzati;
  • Servizio di interpretariato durante le due giornate di incontri.

Per partecipare è necessario trasmettere entro e non oltre il 30 gennaio 2013 a Padova Promex la seguente documentazione:

  1. via fax al numero 049/8208326 il modulo di adesione, debitamente compilato e controfirmato per accettazione, unitamente alla copia del bonifico bancario dell’avvenuto pagamento della quota di partecipazione.
  2. via e mail all’indirizzo: l.bonaguro@pd-promex.it il company profile debitamente compilato in inglese ed una lettera di presentazione redatta in lingua inglese (max 1 pagina), necessari per la ricerca e selezione partner in loco.

Ubi Banca: 37 milioni per le imprese di Assolombarda

 

UBI Banca ha stanziato un plafond del valore di 37 milioni di euro da destinarsi alle piccole e medie imprese associate ad Assolombarda.

L’iniziativa è un passo in avanti del progetto “T2 Territorio per il Territorio” partito lo scorso ottobre con l’emissione di 20 milioni di obbligazioni destinate alla piccola e media imprenditoria. Il nuovo plafond di 37 milioni di euro è destinato all’erogazione di finanziamenti volti a supportare la realizzazione di programmi di sviluppo, di rete di impresa, di ricerca ed innovazione tecnologica ed internazionalizzazione. L’obiettivo è quello di sostenere, attraverso l’erogazione di finanziamenti, le aziende che aderiscono alla più importante associazione territoriale del sistema Confindustria.

Non solo: il contributo messo a disposizione da Ubi Banca dovrà servire alla creazione di nuovi posti di lavoro e alla riqualificazione professionale dei dipendenti delle imprese associate ad Assolombarda.

Ciascuna impresa, purchè associata ad Assolombarda, potrà fare richiesta di un finanziamento di importo compreso tra i 25.000 e i 500.000 euro, della durata massima di 48 mesi. Il termine ultimo per fare richiesta del contributo è il 31 maggio 2013, salvo esaurimento anticipato del plafond.

Per maggiori informazioni sui termini e le condizioni dei finanziamenti è possibile consultare il sito di Ubi Banca.

 

Alessia CASIRAGHI