Emilia Romagna e Sace: 100 milioni per le PMI

Buone notizie per l’Emilia Romagna e le terre colpite dal terremoto. Sace e Banca popolare dell’Emilia Romagna hanno siglato un accordo che mette a disposizione delle Piccole e Medie Imprese della Regione 100 milioni di euro in nuovi finanziamenti a breve termine destinati all’internazionalizzazione.

Nello specifico, la somma stanziata in soccorso alle Pmi sarà destinata a fornire sostegno alle esigenze di capitale circolante per operazioni di export, e potrà essere utilizzata per la realizzazione di lavori all’estero o per lo sviluppo di progetti di internazionalizzazione.

L’importo minimo dei finanziamenti sarà di 50.000 euro e la loro durata non dovrà superare i 18 mesi. Per tutti coloro che ne faranno richiesta, Bper erogherà i finanziamenti attraverso i prodotti Fin Short Term e Fin Preshipment, garantiti da Sace fino al 70%.

Non solo: 30 milioni di euro del plafond complessivo stanziato, saranno destinati esclusivamente alle piccole e medie imprese colpite dal recente terremoto, allo scopo di finanziare anche la ricostruzione degli impianti danneggiati dagli eventi sismici e permettere la ripresa delle attività produttive. Le agevolazione non sono finite: le imprese colpite dal sisma potranno inoltre beneficiare di tassi di interesse a condizioni particolarmente vantaggiose e avranno la possibilità di pagare il premio applicato da Sace alla scadenza del finanziamento e non al momento dell’erogazione.

I restanti 70 milioni della somma stanziata per l’internazionalizzazione delle Pmi saranno destinati alle imprese clienti del Gruppo Bper. Sale così a 550 milioni di euro il plafond di finanziamenti messi a disposizione dalla partnership Bper-Sace per aprire al mercato internazionale le imprese del Made in Italy.

Alessia CASIRAGHI

ICE-Agenzia promuove l’International Book Forum

Anche quest’anno l’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane rinnova il suo contributo al successo dell’International Book Forum (IBF), l’area business del Salone Internazionale del Libro di Torino in programma da oggi fino al 12 maggio 2012. L’Agenzia ICE ha infatti finanziato e organizzato, in collaborazione con la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura e la Regione Piemonte, la visita a Torino di 80 tra editori, agenti, produttori, story editor e scout letterari provenienti da 17 Paesi. Da oltre dieci anni, l’IBF favorisce l’incontro tra editori italiani e professionisti internazionali al fine di promuovere lo scambio di diritti editoriali per la traduzione e l’adattamento cinematografico e televisivo, nonché lo sviluppo di nuovi progetti audiovisivi che possano diventare libro, prodotto per abbinamento editoriale, contenuti per smart phone e tablet e per video on demand. Gli 80 editori stranieri partecipanti avranno in programma una fitta agenda di incontri b2b con gli editori italiani, a testimonianza della validità di un appuntamento a buon diritto considerato strategico per l’editoria italiana. La collaborazione dell’Agenzia ICE con l’International Book Forum nasce nel 2002 ed è anche grazie a questo supporto costante che l’IBF ha raggiunto le attuali dimensioni e l’importanza riconosciuta oggi a livello internazionale. L’intervento dell’Agenzia ICE ha l’obiettivo di creare opportunità internazionali di business per le centinaia di piccole e medie case editrici italiane presenti ogni anno al Salone, per molte delle quali l’IBF rappresenta il primo passo verso i mercati esteri. La Spagna, Paese Ospite d’Onore di questa XXV edizione del Salone, sarà rappresentata da 15 editori. Gli altri editori stranieri provengono da Cina (1), Danimarca (1), Egitto (1), Finlandia (1), Francia (10), Germania (7), Paesi Bassi (5), Portogallo (2), Regno Unito (15), Romania (3), Russia (3), Serbia (3), Svezia (2), Turchia (3), Ungheria (2), Stati Uniti (6). L’edizione 2011 dell’International Book Forum ha registrato ottimi risultati: 6.900 gli incontri nei tre giorni, oltre 700 gli operatori professionali presenti, di cui 90 invitati da ICE in collaborazione con la Regione Piemonte. Così l’Ice in una nota.

Fonte: agenparl.it

Pordenone rilancia l’internazionalizzazione delle proprie imprese

Fino al 15 novembre 2012 le imprese pordenonesi potranno richiedere un aiuto in più per rilanciare il loro sviluppo verso i mercati esteri.

La Camera di Commercio propone, infatti, la nuova edizione del bando per l’assegnazione di voucher per la promozione dell’internazionalizzazione delle imprese della provincia, con l’obiettivo di sostenere la loro competitività compensando parte delle spese sostenute per la partecipazione ad iniziative di internazionalizzazione.

Dell’aiuto potranno beneficiare imprese, cooperative, consorzi e società consortili che parteciperanno ad una o più iniziative di internazionalizzazione – missioni, fiere, esposizioni estere – previste nel corso del corrente anno, organizzate dalla CdC di Pordenone – Azienda Speciale ConCentro o da altre CdC e/o loro Aziende Speciali congiuntamente alla CdC di Pordenone.

“Abbiamo stanziato 60 mila euro – spiega il Presidente Giovanni Pavan – che le imprese potranno utilizzare per servizi connessi alle iniziative di internazionalizzazione. Già nel 2011 il bando aveva riscosso un buon riscontro di richieste con 40 domande, alle quali avevamo risposto concedendo contributi per 113.400 euro. Sulla base di questi numeri abbiamo deciso di proseguire sulla medesima strada anche nel 2012 con questo primo stanziamento. É un’iniziativa fra l’altro che è partita tre anni fa dalla nostra Camera di Commercio e poi è stata fatta propria anche dalle altre Camere regionali, facendo diventare il voucher per l’internazionalizzazione uno strumento di sostegno condiviso del sistema camerale regionale”.

Le imprese potranno richiedere due tipi di voucher: il tipo “A”, dell’importo di 3.500 euro, a fronte di una spesa minima ammissibile da parte dell’impresa di 5.000 euro e il tipo “B”, dell’importo di 1.400 euro a fronte di una spesa minima ammissibile di 2.000 euro.

Il bando e la modulistica sono su questo link alla voce Agevolazioni e finanziamenti – bandi camerali 2012. Per informazioni contattare l’Ufficio Agevolazioni (tel. 0434381241, agevolazioni@pn.camcom.it). 

Fonte: camcom.gov.it

Opportunità di business in Russia per le imprese emiliane

La Camera di Commercio di Reggio Emilia, in collaborazione con il sistema camerale regionale e la Regione Emilia romagna, all’interno del Programma Pluriennale BRICST 2011-2013, promuove la partecipazione in modalità collettiva alla Fiera Automechanika di Mosca, quale azione del più ampio ed articolato progetto “Opportunità di business in Russia per le imprese emiliano – romagnole dell’industria meccanica”, volto a supportare il percorso di internazionalizzazione delle imprese regionali e a favorire ed incrementare la penetrazione commerciale delle produzioni meccaniche locali nella Federazione russa. 

Al riguardo è previsto un incontro di presentazione del Progetto, a partecipazione gratuita, per martedì 8 maggio 2012 alle ore 9,30 presso la Sala Grasselli della CdC in Piazza della Vittoria, 3 a Reggio Emilia.

Fonte: camcom.gov.it

A Udine contributi per l’internazionalizzazione

La Camera di Commercio di Udine ha pubblicato un bando a sostegno alle Pmi per l’internazionalizzazione a beneficio delle reti di imprese. Beneficiarie sono le reti di imprese istituite come contratti di rete, ATI, oppure i consorzi o le società consortili.

Il bando prevede di stanziare contributi alle imprese che attiveranno aggregazioni di settore per promuovere l’internazionalizzazione, al fine di potenziare la competitività nel mercato e agevolare la produttività. Gli incentivi sono utilizzabili per coprire le spese di consulenza specialistica, affitto di sale e spazi di rappresentanza, materiale promozionale, realizzazione di siti Web specifici in lingua inglese o del paese target, coprendo anche i costi della partecipazione a fiere internazionali.

Ol bando prevede che i contributi camerali siano a fondo perduto in conto capitale, concessi fino al 60% delle spese ammissibili, con esclusione dei progetti che prevedano una spesa inferiore ai 20mila euro. Gli incentivi non potranno comunque superare i 40mila euro per progetto e non sono cumulabili con altre agevolazioni.

Per ulteriori informazioni: info@eastconsulting.it

Udine, 200mila euro per le imprese che guardano all’estero

Dalla Camera di Commercio di Udine un bando che mette a disposizione 200mila euro di contributi alle aziende che fanno rete per creare e gestire insieme progetti di internazionalizzazione.

Le informazioni sul bando, che sarà operativo dal 2 maggio, saranno online già da martedì 20 marzo. I progetti devono identificare il settore e il Paese o i Paesi obiettivo, con un progetto strutturato della durata compresa fra i 12 e i 24 mesi.

Il bando prevede benefici in caso di tre tipologie di aggregazione: raggruppamenti con forma giuridica di “contratto di rete” (legge 9 aprile 2009, n. 33 e modifiche), Ati (Associazioni temporanee di imprese) e Consorzi con attività esterna e società consortili anche in forma cooperativa. Ogni raggruppamento deve essere costituito da almeno 4 imprese. Saranno ammissibili contributi per spese diverse: dalla consulenza per lo sviluppo del percorso di internazionalizzazione in rete a quella per l’organizzazione di b2b e visite aziendali, dalle spese per la partecipazione a fiere o per l’affitto di show room e uffici di rappresentanza della rete fino ai costi per materiali promozionali e informativi sul progetto, per il sito internet di rete o ancora per spese notarili e di registrazione.

Il contributo a fondo perduto è concesso per un massimo del 60% della spesa ammissibile. Per partecipare, va presentata domanda in bollo, utilizzando la documentazione allegata al bando in distribuzione all’Ufficio contributi e scaricabile dal sito camerale dal 20 marzo.

Le domande dovranno essere presentate dal 2 maggio al 31 luglio al medesimo ufficio, tramite raccomandata o consegnate a mano. Per info: Punto nuova impresa Tel. 0432273539, Fax 0432509469; e-mail nuovaimpresa@ud.camcom.it

L’università degli sceicchi è Made in Italy


di Mirko ZAGO

La Qatar Foundation è un’organizzazione non-profit fondata nel 1995 dallo sceicco del Qatar (dal chilometrico Amir Sheikh Hamad bin Khalifa Al-Thani) che si propone di potenziare l’educazione, la scienza e lo sviluppo della comunità. La mission è scritta a chiare lettere in tutto il materiale promozionale dell’associazione e recita: “support Qatar on its journey from a carbon economy to a knowledge economy by unlocking human potential“, ovvero incentivare il passaggio da un’economia che prevede il rilascio di anidride carbonica nell’atmosfera ad una economia basata invece sulla conoscenza.

La fondazione ha identificato in un’impresa italiana il partner ideale per la costruzione di un campus universitario internazionale si tratta della veronese Stone Italiana, azienda leader nella produzione di quarzo e marmo ricomposto. Si tratta di una commessa dal valore importante, la cifra dell’appalto è pari infatti a 4milioni di euro, che in un periodo come questo rappresentano un importante investimento e garanzia di successo. Si tratta inoltre di una commissione prolungata nel tempo. A questa prima seguiranno infatti i lavori necessari a completare le altre tre strutture che completeranno il campus.

In particolare l’azienda veneta dovrà fornire 30.000 metri quadri di pavimento, 28 chilometri di battiscopa e 1.300 set bagno (comprendenti piano lavabo e mensole varie) per la costruzione di un campus universitario da 33.000 metri quadri e 1.200 posti letto all’interno dell’Education City di Doha, del valore di 332 milioni di dollari.

L’amministratore delegato Roberto Dalla Valle commenta così: “La sfida è stata quella di rispettare alla lettera i canoni estetici e quelli ambientalistici fissati, che prevedevano l’utilizzo di materiali a base di vetro riciclato per realizzare motivi molto complessi. Non è stato facile, ma alla fine siamo riusciti a trovare le 500 tonnellate di vetro necessarie e a soddisfare ogni richiesta.” Va ricordato infatti che la struttura già esistente è opera di architettura avanzata che ha fuso sapientemente stile tipicamente arabo con una declinazione contemporanea, serve quindi estrema professionalità e cura in ogni parte del lavoro (chi fosse interessato alla struttura dal punto di vista architettonico trova un approfondimento qui).

La Stone Italiana è un esempio pregiato di successo nell’internazionalizzazione. La sua partecipazione al “Project Qatar 2012“, il principale appuntamento fieristico dell’area per il settore edile che si terrà in primavera, la incoronerà regina delle imprese italiane impegnate in un Paese che dà garanzia di ottenere proficui guadagni anche per il futuro. Stone Italiana è arrivata a farsi apprezzare dagli esperti di interior design grazie alla qualità del prodotto e la capacità di realizzare soluzioni custom made. Per arrivare a tanto l’azienda, nata nel 1979, ha adottato una politica pressante di investimenti in ricerca e sviluppo soprattutto tra il 2007 e 2009 (periodo in cui oltretutto imperversava la crisi) e adottato la giusta attenzione per i temi ambientali, orientandosi ad un utilizzo saggio delle risorse e prediligendo materiale a basso impatto ambientale.

L’impegno italiano rappresenterà con buona probabilità un buon pretesto per intraprendere ulteriori rapporti commerciali. Si è già sicuri di riuscire a soddisfare le esigenze di sua altezza lo sceicco e non si dubita possa trattarsi di un ottimo biglietto da visita per sottolineare ancora una volta l’eccellenza del Made in Italy e del nostro know how.

Internazionalizzazione, il partner ideale è l’India

di Mirko ZAGO

L’ internazionalizzazione è una delle più ardue sfide per le imprese italiane. I territori su cui puntare gli occhi sono gli ormai conosciuti paesi del Bric, Brasile, Russia, India, Cina, mercati che fino a poco tempo fa erano considerati in via di sviluppo e che adesso sono invece cresciuti a ritmo così sostenuto da diventare un rifugio quasi sicuro per le numerose imprese che in terra propria patiscono la crisi.

La potenza del Bric

Questi paesi secondo le stime di EPFR Global, hanno attirato fondi azionari per 5,8 miliardi di dollari nella prima settimana di febbraio. Dando uno sguardo al MSCI Emerging Markets Index si nota un incremento del 15% durante i primi mesi di quest’anno rispetto al precedente periodo, con una performance considerata la migliore a partire dal 1991. Si tratta di una corsa considerata da alcuni analisti pericolosa, la crescita è infatti talmente elevata da far temere speculazioni e rischi per la situazione futura. Quel che è certo che allo stato attuale delle cose i Paesi identificano nel Bric la destinazione più favorevole per gli investimenti in titoli azionari e continueranno ad investire qui ancora per molto.

Se il Brasile e la Cina sono ormai mercati assodati, meno attraente appare al momento la Russia per via degli scontri politici che si stanno vivendo dalle ultime elezioni. Si parla invece meno dell’India, forse vista ancora lontana rispetto alle altre due neo potenze. A Roma pochi giorni fa si è tenuto un’interessante conferenza dal titolo “Continente India: i nuovi hub produttivi e commerciali per le Pmi italiane” organizzata da Ambasciata indiana a Roma e Unindustria.

I settori più promettenti

L’incontro è stato il presupposto per delineare un profilo del paese-continente: crescita del Pil del 7% nel 2011, 400 aziende italiane che già hanno investito aprendo filiali nel suo territorio, secondo paese al mondo per velocità di crescita dei consumi, caratteristiche che fanno dell’India un partner molto appetibile per le imprese pronte a cogliere la sfida. In particolare è il settore alimentare ad aver mostrato i segnali di crescita maggiori triplicando addirittura il suo valore in comparazione con il 2010, buone performance si registrano anche per macchinari e apparecchi industriali, prodotti farmaceutici, computer ed apparecchi elettronici.

Vi sono molte opportunità di crescita per le Pmi italiane che vogliono “sconfinare” soprattutto per i settori dell’automotive, delle energie rinnovabili, della logistica, degli accessori moda nonostante i grandi centri di produzione indiani ruotino attorno al settore meccanico, petrolifero, farmaceutico e tessile presente nello stato del Gujarat; quello delle biotecnologie e rinnovabili in Tamil Nadu; e l’hub industriale della citta’ di Pune nello Stato di Maharashtra, strategico per la meccanica e l’automotive come ricordato dal Presidente della Piccola Industria di Unindustria Angelo Camilli.

Analisi prima di gettarsi a capo fitto

Rimangono validi i consigli di un’attenta analisi prima di lanciarsi a capo fitto in un’impresa che potrebbe trasformarsi in catastrofica se non accompagnata da corrette valutazioni e adozione dei giusti mezzi.  Il prodotto buono, da solo, non è garanzia di successo su questi territori. E’ necessario approfondire  il funzionamento del sistema istituzionale, la distribuzione ma anche la mentalità commerciale per presentarsi con le carte in regola per vincere la sfida. Esistono numerosi advisor specializzati in internazionalizzazione ai quali è bene affidarsi per diminuire il rischio di gravi errori. Per comprendere la portata del fenomeno internazionalizzazione si possono consultare i dati dell’Istituto per il commercio estero  che identifica 5.800 investitori attivi sui mercati internazionali, un totale di 17. 200 imprese estere partecipate con un numero di dipendenti totali pari a 1.120.550 unità. Nel 2005, quando l’internazionalizzazione nel 55% dei casi parlava ancora lingue europee (Francia, Germania e Gran Bretagna in primis), le imprese affiliate realizzavano un fatturato di 322 miliardi di euro.

 

Bergamo si fa in cinque

di Alessia CASIRAGHI

Parole d’ordine formazione, internazionalizzazione e sviluppo. Sono i tre obiettivi a cui punta Bergamo Sviluppo, l’azienda speciale della Camera di commercio di Bergamo, che per il 2012 ha aperto cinque nuovi bandi di concorso per assegnazione di contributi a favore delle imprese.

Il focus numero uno riguarda le imprese artigiane e la formazione. Il bando previsto mette a disposizione delle aziende del territorio che faranno richiesta voucher per un ammontare totale di 127mila euro.

Più cospicuo, pari cioè a 297mila euro, l’ammontare dei contributi destinati invece alle azioni di supporto all’analisi finanziaria delle imprese e ai rapporti con il sistema creditizio. L’obiettivo è la realizzazione di un programma di assistenza e consulenza interno all’azienda che contribuisca al consolidamento delle strutture finanziarie dell’impresa stessa.

Il terzo bando punta invece alla competitività aziendale. Bergamo Sviluppo metterà a disposizione delle imprese 178mila euro da utilizzare per realizzare interventi di formazione che devono avere come scopo il rafforzamento professionale ed occupazionale dei lavoratori interni all’azienda stessa.
Puntare all’estero e all’avanzamento tecnologico dei principali competitor.

Il quarto bando ha come obiettivo l’internazionalizzazione delle imprese: programma di assistenza e consulenza, implementazione dei processi di revisione del proprio business, ricerca mirata ai trend esteri. Le aziende che guardano all’estero potranno contare sui finanziamenti stanziati da Bergamo Sviluppo, per un ammontare complessivo di 508mila euro.

Il quinto bando riguarda invece lo sviluppo d’impresa, il consolidamento e l’accrescimento competitivo dell’azienda sullo scenario nazionale. Record la cifra stanziata per le piccole e medie imprese: 1 milione e 610mila per l’accrescimento competitivo delle aziende.

Le aziende del territorio bergamasco interessate potranno presentare la loro domanda di adesione e partecipazione al bando fino al 2 marzo 2012. Le domande dovranno essere presentate direttamente all’Ufficio Protocollo di Bergamo Sviluppo, via Zilioli n. 2, Bergamo o spedite all’indirizzo email bergamosviluppo@bg.legalmail.camcom.it.

Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito della Camera di Commercio di Bergamo.

Roma: CdC a stostegno delle piccole imprese

Durante l’Assemblea generale di Federlazio Giancarlo Cremonesi, Presidente della CdC di Roma, è intervenuto esponendo quali sono le azioni messe in atto dall’ente camerale per sostenere le piccole imprese. Ecco il testo dell’intervento:

“Le piccole e piccolissime imprese sono la spina dorsale del tessuto imprenditoriale della nostra regione e del nostro Paese e rappresentano oltre il 98% del totale. Queste realtà sono, anche grazie alla loro piccola dimensione, portatrici di valori fondamentali, come il forte radicamento nel territorio e la vicinanza ai propri dipendenti. Aziende che, anche nelle difficoltà della crisi economica, continuano a investire, a innovare, a migliorare i propri prodotti. Sono proprio queste imprese a risentire maggiormente gli effetti della crisi. E’, dunque, necessario mettere in atto tutte le misure più adeguate. La CdC di Roma è in prima linea nel sostenere le piccole imprese con una pluralità di azioni. Le nostre priorità sono:
1) Agevolare l’accesso al credito, primaria forma di finanziamento delle attività delle piccole imprese, attraverso il sostegno alla crescita del sistema dei consorzi fidi; i fondi di garanzia attraverso i quali assicuriamo alle PMI una co-garanzia fideiussoria sulle linee di credito concesse dalle banche; il fondo di garanzia di 10 milioni di euro per lo start up, destinato agli aspiranti imprenditori e alle neoimprese costituite da giovani, donne e immigrati.

2) Modernizzare il sistema infrastrutturale per ridare slancio alla crescita e sostegno all’occupazione e favorire i processi di rete e assicurare un contesto territoriale competitivo. La CdC di Roma, negli ultimi anni, ha investito 260 milioni di euro nella realizzazione di progetti strategici come la Nuova Fiera di Roma, il Sistema dei Tecnopoli, l’Auditorium e il CAR e intende continuare a essere il motore dello sviluppo dei grandi progetti infrastrutturali del territorio.

3) Sostenere l’internazionalizzazione. Nell’attuale situazione di crisi infatti, è soprattutto nei mercati internazionali che le piccole imprese trovano nuove
occasioni e nuove opportunità di crescita e non è un caso che la nostra Istituzione abbia creato un’agenzia ad hoc per sostenere le Pmi sui mercati
esteri. Stiamo, inoltre, avviando, in collaborazione con Roma Capitale, un importante progetto di marketing territoriale”.

Fonte: camcom.gov.it