Finanziamenti a fondo perduto per valorizzare i brevetti

Buone notizie per le imprese che hanno il pallino dei brevetti. Il ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale Lotta alla Contraffazione – UIBM ha infatti emanato un bando, gestito da Invitalia, che ha come obiettivo la valorizzazione dei brevetti più attuali e dei progetti più qualificati, realizzati sia nel privato sia nel pubblico.

Il bando è denominato Brevetti +2 ed è destinato alle imprese di nuova o vecchia costituzione che soddisfino uno almeno uno di questi requisiti:

  • avere sede legale e operativa in Italia;
  • essere titolari o licenziatari di un brevetto rilasciato successivamente al 1° gennaio 2013, o aver depositato una domanda di brevetto successivamente al 1° gennaio 2013;
  • essere spin-off accademici costituiti da meno di 12 mesi e titolari di un brevetto concesso successivamente al 1° gennaio 2012;
  • possedere una opzione d’uso o un accordo preliminare di acquisto o di acquisizione in licenza di un brevetto rilasciato successivamente al 1° gennaio 2013.

L’agevolazione per i brevetti prevede un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 140mila euro e fino all’80% dei costi ammissibili. Per gli spin-off accademici titolari di brevetti, l’agevolazione può arrivare anche al 100% dei costi ammissibili.

La presentazione delle domande deve avvenire solo online sull’apposita piattaforma presente sul sito di Invitalia; sulla piattaforma si trovano anche i documenti da compilare e trasmettere via pec a brevettiplus@pec.invitalia.it.

Agevolazioni per l’autoimprenditorialità

Buone notizie per quanti, giovani, hanno intenzione di mettersi in proprio. Dal 20 settembre saranno infatti operative le nuove agevolazioni per l’autoimprenditorialità destinate a sostenere la creazione di microimprese e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile.

In base alle nuove direttive, le imprese composte prevalentemente da donne o da giovani under 35 potranno avere un mutuo agevolato a tasso zero della durata di 8 anni e pari al 75% dell’importo dell’investimento, per realizzare investimenti fino a 1,5 milioni di euro.

Destinatarie delle agevolazioni sono le imprese costituite in forma societaria, tra le quali le società cooperative la cui compagine societaria sia composta da soggetti di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, oppure da donne. Le imprese che potranno godere delle agevolazioni dovranno essere costituite da non più di dodici mesi alla data di presentazione della domanda.

Per quanto riguarda i settori merceologici cui appartengono le imprese destinatarie delle agevolazioni, sono quelli dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi.

Un occhio di riguardo per le imprese bisognose di agevolazioni e operanti nella filiera turistico-culturale con attività finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico o al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza. Interessante anche le imprese che promuovono la cosiddetta “innovazione sociale.

Gli investimenti dovranno essere realizzati entro 24 mesi dalla sottoscrizione con Invitalia del contratto di finanziamento. Per presentare la domanda di accesso alle agevolazioni bisogna comunque attendere l’emanazione, da parte del ministero dello Sviluppo Economico, del provvedimento attuativo ad hoc.

Finanziamenti alle start up italiane

Per le start up italiane che già godono delle agevolazioni di Smart & Start Italia sarà più facile ottenere credito e finanziamenti, grazie a una convenzione stipulata tra il ministero per lo Sviluppo Economico, Abi e Invitalia.

Si tratta di un accordo che consentirà alle start up italiane innovative di godere di finanziamenti più veloci da parte dei fornitori dei beni d’investimento. L’obiettivo dei firmatari è infatti quello di favorire lo sviluppo di start up italiane innovative.

Grazie a questa convenzione, le start up italiane potranno aprire un conto vincolato in una delle banche aderenti all’iniziativa e beneficiare di finanziamenti rapidi e agevolati, erogati a titolo di rimborso delle spese effettivamente sostenute. L’accordo è aperto a tutte le banche che vorranno aderirvi: basterà che compilino un apposito modulo e lo spediscano a Invitalia o Abi.

L’accordo consente alle start up italiane aderenti di avere un anticipo fino a un massimo del 40% delle spese di sostenuto; il finanziamento sarà erogato attraverso la presentazione di un documento di fidejussione rilasciato da una compagnia assicurativa o da un istituto bancario.

Il piano per la banda ultralarga al Sud

L’Italia prova compiere il passo decisivo per portare anche al Sud la banda ultralarga. Telecom Italia, l’agenzia pubblica per gli investimenti Invitalia e Italtel hanno infatti firmato nei giorni scorsi un contratto di sviluppo da 71 milioni di euro per dare un impulso allo sviluppo della reti a banda ultralarga nelle regioni di Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

Oltre ai servizi per l’utenza business e domestica, dal contratto ci saranno anche delle ricadute positive sull’economia del territorio, dal momento che sarà attivato un programma di ricerca e sviluppo sperimentale per progettare e realizzare software destinati alle reti a banda ultralarga nell’unità produttiva Italtel di Carini, in provincia di Palermo.

Nel dettaglio, l’investimento di Telecom Italia è di 48 milioni di euro per ampliare gli impianti di rete delle quattro regioni meridionali; grazie all’ampliamento, si prevede di realizzare un’infrastruttura di rete a banda ultralarga che sviluppi la rete esistente e quelle di nuova generazione.

Italtel mette invece i restanti 23 milioni, sia per la parte di software, sia per la parte di infrastruttura di rete a banda ultralarga. Lo Stato, tramite Invitalia, partecipa al piano per la banda ultralarga al Sud mettendoci poco meno di un terzo, 22 milioni di euro, di cui 14,4 milioni a Telecom Italia e 7,6 milioni a Italtel.

Pubblicato il nuovo decreto Smart&Start

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del ministro dello Sviluppo economico dedicato alle startup innovative.
Nel decreto sono comprese le regole per gli incentivi del nuovo bando Smart&Start rivolto alle giovani realtà imprenditoriali innovative italiane.

Ma, nonostante la pubblicazione in Gazzetta, dovranno passare 60 giorni prima che Invitalia, ovvero il braccio operativo che si occupa del programma, possa dare il via alle operazioni.

Vediamo nel dettaglio le novità all’interno del decreto.

Per prima cosa, esso è stato esteso a tutte le potenziali realtà del territorio italiano, alle quali vengono date agevolazioni per un totale di 200 milioni di euro per il sostegno di programmi d‘investimento e costi di esercizio per piani d‘impresa, purché si risponda a determinati requisiti.

Ovviamente, per accedere alle agevolazioni, le nuove imprese devono essere innovative, iscritte nella relativa sezione speciale del Registro delle imprese, caratterizzate da un significativo contenuto tecnologico e innovativo oppure essere mirate allo sviluppo di prodotti, servizi e soluzioni per l’economia digitale o ancora finalizzate alla valorizzazione economica di quanto scoperto tramite ricerca pubblica e privata.

Gli incentivi possono andare anche a persone fisiche mentre le imprese non devono essere in piedi da più di quattro anni.

Alcune modifiche, rispetto al decreto iniziale, riguardano anche i finanziamenti, a tasso zero, da restituire in dieci anni che arriveranno a coprire fino al 70% dell’investimento totale.
Ma, se si tratta di startup costituite da donne e giovani, o che vedono coinvolto nel progetto un dottore di ricerca italiano impiegato all’estero che per quell’impresa scelga di rientrare in Italia, insomma una mininorma per i cervelli di ritorno, la percentuale sale all‘80%.

Tradotto in euro, si va da 100mila euro minimi fino alla soglia massima di 1,5 milioni di euro.

Mezzogiorno e L’Aquila mantengono comunque un trattamento di favore grazie a ulteriori contributi a fondo perduto fino al 20% dell’investimento ammesso.
Sono anche previsti servizi di tutoring tecnico-gestionale dal valore di 15mila euro per il Sud e L’Aquila e 7.500 per le altre Regioni destinati alle iniziative più giovani, quelle sotto i 12 mesi.

Domenico Arcuri, ad di Invitalia, ha dichiarato: “Verrà lasciato un vantaggio relativo alle regioni del Sud ma si è ritenuto di dover anche andare incontro alle opportunità presenti nei luoghi dove c’è più mercato”.

Vera MORETTI

Nuovo bando per le startup

Un nuovo bando a favore delle micro, piccole e medie imprese è appena stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è disponibile anche sul sito di Invitalia.

Si tratta di una serie di agevolazioni erogate sottoforma di contributi a fondo perduto fino a 200mila euro ad impresa e comunque fino al 65% delle spese concesse.

Per partecipare al bando, le imprese devono far parte di uno degli incubatori della rete Invitalia e in regola con gli obblighi nei confronti del gestore dell’incubatore, o aver presentato domanda di insediamento ad incubatori:

  • di proprietà /disponibilità dell’Agenzia e gestiti da soggetti giuridici esterni in forza di contratti di gestione;
  • incubatori di proprietà delle ex società regionali, la cui attività è regolata da convenzioni preesistenti;
  • incubatori gestiti da soggetti terzi il cui funzionamento è regolato da appositi atti di adesione.

Le imprese, inoltre, devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Regolarmente costituite sotto forma di società e iscritte nel Registro Imprese;
  • nel pieno e libero esercizio dei propri diritti civili, non in liquidazione volontaria e non sottoposte a procedure concorsuali;
  • in regime di contabilità ordinaria;
  • non tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
  • in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente e in regola con gli obblighi contributivi;
  • Non destinatarie, nei tre anni precedenti la domanda, di provvedimenti di revoca totale di agevolazioni pubbliche, ad eccezione di quelli derivanti da rinunce;
  • aver restituito agevolazioni pubbliche per le quali è stato disposto un ordine di recupero;
  • non risultare impresa in difficoltà (come definita nel Regolamento GBER (Reg 800/2008).

Non sono ammesse le domande presentate da imprese che, alla data della domanda, risultano insediate negli incubatori da oltre 36 mesi e non prevedano l’uscita dalla struttura e lo sviluppo sul territorio.

Le attivita finanziabili sono:

  • Attività manifatturiere.
  • Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, limitatamente agli impianti alimentati da fonti rinnovabili o assimilate, con potenza non superiore a 50 MW elettrici.
  • Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento (limitatamente a rifiuti non pericolosi di origine industriale e commerciale.
  • Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti.
  • Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse e attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici.
  • Attività professionali, scientifiche e tecniche (escluse quelle veterinarie).
  • Noleggio, agenzie di viaggio, alcuni servizi di supporto alle imprese: ricerca, selezione, fornitura di personale, servizi di vigilanza privata, attività dei call-center.
  • Istruzione secondaria tecnica e professionale, istruzione universitaria e post-universitaria, accademie e conservatori.
  • Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento,
  • Attività delle lavanderie industriali.

Le spese ammissibili:

  • Progettazione e direzione lavori, studi di fattibilità economico-finanzaria e di valutazione di impatto ambientale, oneri per le concessioni edilizie e collaudi di legge: nel limite del 5% dell’investimento complessivo ammissibile.
  • Suolo aziendale, sue sistemazioni e indagini geognostiche: nel limite del 10% dell’investimento complessivo ammissibile.
  • Opere murarie ed assimilitate e infrastrutture specifiche aziendali nella misura in cui pertinenti e congrue secondo i parametri validi per le imprese industriali. Nel caso di imprese in uscita dalla struttura e di sviluppo sul territorio, l’ammontare relativo all’insieme di queste spese è agevolabile nel limite del 50% dell’investimento complessivo ammissibile. Queste spese non possono da sole costituire un programma organico e funzionale.
  • Macchinari, impianti ed attrezzature varie, nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari all’attività amministrativa dell’impresa: ci sono paletti per le attrezzature facenti parte del programma di investimenti da agevolare ma che non sono installate presso l’unità produttiva interessata dal programma medesimo, ma presso altre unità dells tessa impresa.
  • Programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa.
  • Brevetti concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi.

Le domande per ottenere il finanziamento possono essere presentate a partire dal prossimo 4 aprile, esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura che sarà disponibile sul sito Incentivincubatori.invitalia.it.

Vera MORETTI

Il prestito d’onore per aprire una partita Iva

Spesso, quando non si hanno liquidità a disposizione, per aprire una partita Iva è necessario chiedere un finanziamento.

Tra i prestiti agevolati, esiste una forma particolare chiamata prestito d’onore, un finanziamento agevolato concesso grazie alle iniziative per la promozione della creazione di nuove attività imprenditoriali, o startup, e dello sviluppo economico avviate dall’Unione Europea di concerto con lo Stato Italiano.

Si tratta di contributi concessi a fondo perduto o sottoforma di mutui agevolati e passano per l’approvazione di Invitalia (Agenzia Nazionale per l’Attrazione d’Investimenti e lo Sviluppo d’Impresa).

Coloro che fossero interessati, possono chiedere assistenza tecnica online collegandosi al sito Web dedicato, che per un anno è totalmente gratuita, ma anche agevolazioni finanziarie per i propri investimenti fino a 25.800 euro IVA esclusa.

Il prestito d’onore può essere richiesto da tutti i residenti italiani da almeno 6 mesi che abbiano raggiunto la maggiore età e risultino disoccupati o gli inoccupati alla ricerca della prima occupazione e desiderino avviare un’attività di lavoro autonomo sotto forma di ditta individuale.
Ai cittadini extracomunitari è richiesto il possesso della carta di soggiorno o il permesso di soggiorno valido per almeno i 12 mesi successivi alla data di presentazione della domanda.

Questo particolare finanziamento è concesso a coloro che devono aprire una nuova partita Iva e può essere richiesto anche dai professionisti iscritti ad un Albo professionale, ad esempio per aprire uno studio di consulenza.
La sede della nuova attività deve essere in Italia e svolta per almeno 5 anni a partire dalla data della delibera e della concessione dell’agevolazione.

All’interno di questo lasso di tempo, anche in caso di estinzione del prestito, l’attività non può essere ceduta, né si può stipulare un contratto a tempo pieno, mentre possono essere svolti altri lavori di carattere occasionale, che lascino dunque il tempo necessario per dedicarsi all’attività avviata.

I settori di attività concessi sono quelli di produzione di beni; fornitura di servizi; commercio, mentre sono escluse le attività di produzione agricola; pesca; acquicoltura. Escluse anche le spese relative all’acquisto di veicoli per il trasporto di merci su strada per conto di terzi.

I finanziamenti prevedono un contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese sostenute, per un massimo di 15.500 euro, più un finanziamento a tasso agevolato per una copertura pari al 100% delle spese finanziabili. La durata del finanziamento potrà di essere di 5 anni, con rate trimestrali.
Per la gestione invece il contributo viene concesso a fondo perduto, per un importo massimo di 5.165 euro.

Sono ritenute ammissibili le spese sostenute dopo la data di ammissione alle agevolazioni per l’acquisto di attrezzature e macchinari impianti e allacciamenti; beni immateriali a utilità pluriennale; ristrutturazione di immobili, entro il 10% del valore degli investimenti.

Per il contributo a fondo perduto concesso per la gestione dell’attività per il primo anno sono considerate ammissibili le spese per l’acquisto di materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti; utenze e canoni di locazione per gli immobili; oneri finanziari.

Vera MORETTI

Invitalia seleziona imprese italiane per fondo Venture

Su richiesta di un fondo Venture degli Emirati Arabi Uniti, Invitalia (ex Sviluppo Italia), seleziona imprese italiane attive in questi settori:

1) energie rinnovabili
: solare, eolico, clean coal, geotermico, biomasse, moto ondoso;

2) gestione delle risorse ambientali: desalinizzazione e trattamento acqua, riciclo rifiuti, gestione rifiuti, bonifica territoriale

3) efficienza edilizia: gestione dati degli edifici, sistemi di raffreddamento e riscaldamento, sistemi di illuminazione, isolamento, micro generazione, materiali da costruzione

4) trasporti e biocombustibili: veicoli avanzati, efficienza energetica, bio diesel

5) agricoltura: irrigazione, pesticidi ecosostenibili, qualita’ cibi e sementi

6) reti energetiche: sistemi per reti intelligenti (smart grids), infrastrutture, trasmissione.

I principali parametri di selezione sono i seguenti:

– fatturato in crescita e EBIDTA positivo nel 2011;
– business model focalizzato sulle clean technology;
– prodotti in fase di ingegnerizzazione e commercializzazione;
– comprovata esperienza manageriale nel settore delle clean tech.

Per poter trasmettere le candidature al Fondo è necessario reperire le informazioni di dettaglio in lingua inglese e piu precisamente una “short corporate profile” con le informazioni chiave riportate nel template allegato il cui format è stato condiviso con il Fondo stesso.
Per informazioni dettagliate contattare: Philippe Tandeau de Marsac (ptandeaudemarsac@invitalia.it)

Rif.: Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA – www.invitalia.it