Isee 2023, quali sono i documenti necessari per richiederlo?

L’Isee 2023 è un documento molto importante che permette di accedere a tantissimi bonus messi a disposizione per le famiglie che ne hanno di bisogno.

Isee 2023, perché è importante richiederlo

L’Isee 2023 è l’indicatore della situazione economica equivalente. E’ uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie italiane. E’ un indicatore che tiene conto del reddito, del patrimonio e delle caratteristiche di un nucleo familiare. Possono richiedere l’Isee tutti i cittadini residenti in Italia che desiderano accedere a prestazioni sociali, agevolazioni o bonus vari.

Proprio in questi giorni molte famiglie stanno correndo al rinnovo dell’Isee, proprio perché da questo dipende uno dei bonus più richiesti dalle famiglie italiane e cioè l’assegno unico universale. Un contributo che spetta a tutte le famiglie che hanno minori a carico. E’ richiedibile dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni del minore. Ma non è l’unico bonus richiedibile, infatti in base al suo valore è possibile richiedere il bonus occhiali da vista, il superbonus, cultura, trasporto, sociale e tanti altri che sono stati confermati dalla legge di bilancio 2023.

Isee 2023, quali sono i documenti per richiederlo?

Chi ha già altre volte fatto l’Isee negli anni passati deve solo provvedere al rinnovo e alla segnalazioni dei dati differenti. Mentre per chi deve presentare la richiesta nuova ha bisogno di molti documenti da presentare al CAf o al Padronato che si occuperà di produrlo. Tuttavia tra  i documenti necessari ci sono:

– Documento d’identità e codice fiscale dichiarante
-Codici fiscali di tutti i componenti del nucleo familiare
-Contratto di affitto registrato (nel caso di residenza in affitto)
-Redditi anno imposta 2021: Modello 730/2022 Modello UNICO PF 2022 CU 2022
-IRAP 2021: Per imprenditori agricoli
-Saldo e giacenza media al 31/12/2021 riferiti a conti correnti, libretti a risparmio, carte prepagate con iban. Questi ultimi possono essere richiesti presso gli istituti di credito o poste italiane tramite sportello oppure home banking.

Altri documenti da presentare al Caf o padronato

Ci sono anche altri documenti da presentare al Caf che permettono di quantificare il valore patrimoniale e immobiliare del soggetto o del nucleo familiare che richiede l’Isee. Quindi tra questi ci sono:

-Valore patrimonio mobiliare al 31/12/2021 riferito a depositi bancari o postali, obbligazioni, carte prepagate senza iban, azioni, BOT, buoni fruttiferi, fondi di investimento, forme assicurative di risparmio e qualsiasi altra forma di patrimonio mobiliare.
-Patrimonio immobiliare al 31/12/2021:
-Certificati catastali di fabbricati, terreni e aree fabbricabili.
-Valore IVIE di immobili detenuti all’estero
-Certificazione quota capitale residuo mutuo al 31/12/2021 per acquisto immobili
-Certificazione di disabilità ed eventuali certificazioni di spese per ricovero in strutture residenziali
-Carta di circolazione auto e moto di cilindrata pari o superiore a C.C. 500 e R.I.D. per imbarcazioni da diporto.

Isee 2023, se non si aggiorna si perde l’assegno unico intero

L’isee 2023 deve essere aggiornato al più presto, perché da questo documento dipende l’erogazione dell’assegno unico intero, ecco come fare.

Isee 2023, occorre aggiornarlo

L’assegno unico anche per quest’anno dipende dal valore dell’Isee del nucleo familiare. L’assegno unico universale è la misura economica a sostegno delle famiglie con figli a carico istituito con la legge delega 46/2021. L’entrata in vigore è avvenuta dal primo marzo 2022 e molti nuclei familiari ne godono i benefici. Proprio perchè è un sussidio che spetta a tutte  le famiglie con minorenni a carico. Può essere richiesto già dal settimo mese di gravidanza, fino al compimento dei 21 anni del proprio figlio.

Ma attenzione, c’è tempo fino a fine febbraio procedere all’aggiornamento dell’Isee 2023. Altrimenti si rischia di non prendere l’importo intero spettante. Si ricorda anche che quest’anno, la manovra di bilancio, ha innalzato gli importi dell’assegno unico. Quindi non occorre fare una nuova richiesta, per chi lo possiede, ma senza dubbio occorre aggiornare subito il proprio isee 2023.

Perché aggiornarlo ai fini dell’assegno unico?

Molte famiglie stanno già provvedendo al rinnovo dell’Isee 2023 per non perdere il valore intero dell’assegno unico previsto. Si ricorda che deve presentare domanda per l’assegno unico solo chi lo richiedere per la prima volta. Ad esempio il tipico caso è quello delle donne incinte al settimo mese di gravidanza; ma anche chi non ne ha fatto richiesta lo scorso anno. Per tutti gli altri corre solo un semplice rinnovo Isee.

Anche perché ci sono delle novità. Tra queste c’è la rivalutazione degli importi e delle soglie Isee. Infatti a partire da febbraio scatterà l’aumento del 50% dell’assegno unico per ciascun figlio di età inferiore a un anno, a prescindere dall’Isee, per i nuclei con quattro figli e per quelli con almeno tre figli per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni, se l’Isee non supera i 40 mila euro. E’ inoltre prevista una maggiorazione del 50% per i figli nati nell’anno a prescindere dall’Isee.

Isee 2023, come fare l’aggiornamento

A questo punto è bene ricordare come aggiornare il proprio Isee. Per aggiornare l’Isee occore presentare una DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) con le informazioni sulla composizione del nucleo familiare e la situazione patrimoniale e reddituale. E’ possibile farlo presso un Caf, una sede Inps, agli sportelli del comune oppure per via telematica sul sito Inps.

I documenti da presentare per chi deve fare il semplice rinnovo sono di meno, rispetto a chi deve chiedere un nuovo documento mai presentato. Quindi per il rinnovo occorre presentare al CAf o Patronato i seguenti documenti:

  • le giacenze medie di tutti i conti correnti intestati ai componenti del nucleo familiari, al 31/12/2021; E’ possibile richiederli anche online con l’home banking o presentandosi verso gli sportelli sul territorio;
  • le dichiarazioni dei redditi se ci sono stati cambiamenti;
  • cambiamenti immobiliari   per eventuali vendete o acquisti;
  • le fotocopie delle carte di circolazione di auto e moto.

Isee 2023, tutte le modifiche della legge di bilancio

Isee 2023 come sarà modificato dalla legge di bilancio? Ecco tutte le novità sull’indicatore e sull’eventuale introduzione di altro sistema economico.

Isee 2023, a cosa serve?

Atteso il via libera della manovra da parte della Commissione Europea. Nel frattempo ci si interroga su come cambierà, e se cambierà, anche l’Isee, visto che da questo indicatore dipendono molti bonus ed aiuti alle famiglie. L’ISEE è l’indicatore della situazione economica equivalente, uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie nella Repubblica italiana. E’ un indicatore che tiene conto di patrimonio, reddito e delle caratteristiche del nucleo familiare.

Ad oggi tramite il valore Isee sono richiedibili i seguenti contributi:

  • Reddito e pensione di cittadinanza;
  • Assegno unico universale per figli a carico;
  • Bonus affitto;
  • Bonus prima casa per i giovani under 36;
  • Esenzione dal ticket sanitario;
  • Bonus asilo nido;
  • Reddito di emergenza;
  • Bonus energia e bollette;
  • Riduzione delle tasse universitarie;
  • Bonus cultura, scuola e musica

Isee 2023 quali sono le possibili modifiche?

La legge di bilancio, firmata dal Governo Meloni, sembra muoversi verso una direzione differente. Infatti si spinge verso l’introduzione del quoziente famigliare un nuovo indicatore che dovrebbe sostituire l’ISEE come parametro di riferimento di incentivi e bonus. Tuttavia il quoziente tiene conto non solo del reddito complessivo di una famiglia, ma anche del numero di componenti dello stesso nucleo e  la presenza di eventuali persone con disabilità.

Altra novità riguarda la DSU. Infatti se sembra che la Dichiarazione Sostitutiva Unica messa a disposizione dell’Inps abbia un pò declassato l’Isee. Il nuovo testo di legge contiene la seguente disposizione: “A decorrere dal primo luglio 2023, la presentazione della DSU da parte del cittadino prioritariamente avviene in modalità precompilata, fermo restando la possibilità di inoltrarla anche per via ordinaria”. Mentre da dicembre 2022 perderà efficacia l’Isee di cui la DSU ne è elemento fondamentale. Sembra che quindi ci siano sei mesi di transitorialità, oppure con il quoziente famigliare cambierà davvero tutto.

Rimangono invariati i canali di richiesta

Sembrano invece invariati i modi di richiesta dei documenti di reddito.  Ad esempio sul sito dell’INPS è possibile ancora scaricare l’Isee precompilato. Infine L’Inps ha previsto anche un nuovo tipo di autorizzazione a procedere con il recupero dei dati obbligatori, attraverso identità digitale. Come sempre occorrono le credenziali Spid, Cie o Cns.

Poi ci si può sempre rivolgere ai CAf, ai Patronati o al proprio professionista. Non resta che aspettare l’attuazione delle novità e capire se l’Isee 2023 sarà definitivamente sostituito dal quoziente familiare, proposto dal Governo, e se ci sarà un periodo di transizione e i tempi necessari.