Assunzioni in Vaticano, posizioni aperte e come candidarsi

Chi è alla ricerca di un lavoro, in questo periodo può trovare ottime possibilità con le assunzioni in Vaticano. La Segreteria per l’Economia del Vaticano, uno degli enti responsabili della supervisione e vigilanza in ambito amministrativo, economico e finanziario sulle istituzioni curiali, ha reso noto che il Vaticano assume, vi sono posizioni aperte per diplomati e laureati. Ecco le figure professionali ricercate e come candidarsi per ottenere il lavoro.

Assunzioni in Vaticano, quali posizioni aperte?

Lavorare in Vaticano per molti può essere un vero sogno che si realizza in quanto le posizioni economiche sono abbastanza interessanti. Periodicamente anche la Città del Vaticano ha bisogno di rinnovare il personale per l’esercizio delle varie funzioni, tra questte appaiono di particolare rilevanza quelle legate alla comunicazione.

Le posizioni atttualmente aperte sono:

Addetto ufficio acquisiti, il candidato ha una laurea in discipline economiche/giuridiche, ma soprattutto esperienze nel settore acquisti presso grandi gruppi;

Operatore audio/video specializzato in tecnica del suono, in questo caso oltre alla laurea specifica è richiesta anche un’esperienza minima di 5 anni;

Primo tecnico impianti/chief systems engineer, il candidato ideale ha conseguito laurea specialistica in Ingegneria Meccanica, Elettronica o Edile e l’iscrizione all’Albo lettera A civile/industriale;

Tecnico di trasmissioni Radio/Televisive, in questo caso è possibile accedere con laurea o diploma tecnico specifico;

Redattore di Madrelingua Lingua Rumena presso Media Vaticano;

Junior Auditor e Senior Auditor in Ambito Finanziario e Immobiliare per candidarsi occorre una laurea in materie economiche e un ‘esperienza almeno biennale in revisione contabile; per la posizione senior l’esperienza richiesta è di 5 anni.

Come assume il Vaticano?

Per le assunzioni in Vaticano non è previsto un vero e proprio concorso, si tratta di una procedura più “aziendale”. La candidatura deve essere inviata online dal sito https://www.spe.va/it.html . Si procederà quindi alla scrematura dei vari profili. È necessario allegare il curriculum online e inserire le altre informazioni richieste.

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Concorso assistente Camera dei Deputati, requisiti, scadenza e materie

 

 

Concorso Ministero della Giustizia per 5410 unità: profilo laureati

Nuove occasioni di lavoro presso il Ministero della Giustizia per diplomati e laureati, sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i Bandi di concorso per 1660 laureati e 750 diplomati. A questi si uniscono 3000 posti come Operatore Data Entry. I concorsi saranno gestiti da Ripam-Formez.

Posti disponibili per il bando laureati del concorso Ministero della Giustizia

Il bando per 1660 laureati prevede l’assunzione di personale non dirigenziale dell’area funzionale terza, fascia economica F1 e può essere scaricato al sito https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-04-01&atto.codiceRedazionale=22E04101

prevede l’assunzione di:

  • 180 unità, con laurea in informatica, ingegneria, fisica, matematica, ovvero altra laurea con specializzazione in informatica , profilo IT senior;
  • 200 unità in contabilità senior accesso con laurea in economia e commercio e scienze politiche;
  • 150 unità nel settore edilizia senior con concorso aperto a laureati in architettura e ingegneria;
  • 40 unità nel settore statistica con laurea in scienze statistiche, scienze statistiche ed attuariali;
  • 1060 unità come tecnico di amministrazione con laurea in giurisprudenza, economia e commercio, scienze politiche;
  • 30 unità come analista di organizzazione con laurea in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio, sociologia, scienze statistiche e demografiche, psicologia ( con indirizzo psicologia del lavoro o delle organizzazioni del lavoro) e infine ingegneria gestionale.

I posti sono comunque disponibili nei vari distretti delle Corti di Appello in Italia, per ogni Corte di Appello/concorso c’è un codice quindi il candidato nell’inoltrare la domanda deve non solo scegliere il concorso al quale partecipare ma anche la Corte.

Il candidato può presentare domanda per uno solo dei profili e per una sola delle sedi. Questo implica che, ad esempio, se vi sono due profili con lo stesso titolo, deve comunque essere presentata una sola domanda.

Deve essere sottolineato che il contratto è a tempo determinato.

Come presentare la domanda

La domanda dovrà essere presentata sul sito https://ripam.cloud, compilando il modulo Step-One 2019 accessibile con uso di SPID e indicando il proprio indirizzo di posta elettronica certificata. La domanda deve essere compilata entro le ore 14:00 del 28 aprile. Per poter partecipare è necessario versare la tassa di partecipazione al concorso del costo di 10 euro. Le modalità per effettuare il versamento sono indicate sul sito Step-One 2019 di Formez.

Il concorso ha una procedura inversa rispetto a ciò che solitamente succede. Il Ripam, avvalendosi del servizi Formez, acquisite le domande procederà a valutare i titoli e quindi sarà dato un primo punteggio in base ai titoli. Si procede quindi alla prova scritta. Unica prova scritta. Solitamente i titoli sono valutati alla fine e solo per coloro che hanno superato le altre prove.

La procedura per la valutazione dei titoli viene specificata nell’articolo 6 del bando Ripam. Possono accedere alla prova scritta un numero massimo di candidati superiore a 20 volte il numero dei posti messi a concorso. La prova scritta sarà svolta esclusivamente con l’uso di tecnologie informatiche.

La valutazione dei titoli

La valutazione dei titoli è una parte essenziale per il concorso presso il Ministero della Giustizia 1660 unità. Nella valutazione dei titoli si possono ottenere fino a 15 punti, questi sono così ripartiti:

  • massimo 6 punti per il voto di laurea;
  • sino ad un massimo di 5 punti per titoli ulteriori rispetto alla laurea e attinenti al profilo professionale. Tra questi c’è la laurea specialistica, massimo 2 punti; master di primo livello da 0,50 a 1 punto; master di secondo livello da 0,75 a 1,50; diploma di specializzazione fino a un massimo di 1,50 punti; dottorato di ricerca 3 punti.

Per i singoli profili sono previsti ulteriori punti, rimandiamo al bando per conoscere nei dettagli i punteggi dei titoli anche in base al voto di laurea.

Sulla base dei titoli verrà quindi formata la prima graduatoria. E si passerà all’unica prova scritta con i limiti precedentemente visti. La prova scritta sarà formata da 40 domande a risposta multipla da risolvere in 60 minuti. Il punteggio massimo è di 30 punti e la prova si intende superata al raggiungimento di 21/30. Le materie su cui verte la prova scritta dipendono dal profilo per cui si concorre, saranno quindi materie specifiche per la mansione/settore di riferimento. Per tutti ci sarà la valutazione della conoscenza della lingua inglese.

Per chi è in cerca di lavoro, ulteriori opportunità possono essere trovare nei seguenti concorsi:

Concorso Polizia di Stato: domande entro il 21 aprile per diplomati

Nuovo concorso Carabinieri, 24 allievi marescialli del ruolo ispettori

Concorso Enti Locali: sta per essere pubblicato il bando ASMEL

Concorso Dipartimento Amministrazione Penitenziaria: 203 posti per diplomati

Le 10 lauree che daranno maggiori opportunità di lavoro dal 2022 al 2026

Per gli anni dal 2022 al 2026 le previsioni Excelsior di Unioncamere e Anpal sottolineano un fabbisogno occupazionale complessivo tra i 4,1 e i 4,5 milioni di lavoratori. Della cifra, tra 1,3 e 1,7 milioni di unità costituiranno l’incremento dell’occupazione determinato dalla crescita economica. Un contributo, rispetto al totale del fabbisogno occupazionale, che varia dal 31% al 38%.

Cosa determinerà la crescita occupazionale dal 2022 al 2026?

La crescita occupazionale dipenderà, per buona parte, dagli investimenti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) nell’ambito dei fondi del Next Generation Eu. Per quanto attiene al mercato del lavoro, il rapporto Excelsior evidenzia una significativa accelerazione della composizione professionale, in particolare dei lavoratori laureati.

Mercato del lavoro per i laureati, cosa succederà tra il 2022 e il 2026?

Nel dettaglio, tra il 2022 e il 2026 il mercato del lavoro in Italia potrebbe avere la necessità di immettere 1,1 o 1,2 milioni di laureati. La media annuale delle immissioni potrebbe variare tra le 230 mila e le 246 mila unità. Confrontando i dati relativi ai lavoratori in possesso di laurea, si osservano numeri di crescita in tema di assunzioni soprattutto nei campi:

  • medici e sanitari;
  • nei differenti ambiti Stem (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica);
  • nelle aree economiche.

Assunzioni laureati, ci saranno più chance nella Pubblica amministrazione o nel privato dal 2022 al 2026?

Nel fabbisogno di laureati per le assunzioni in Italia, stimabile tra 1,1 e 1,2 milioni nel periodo 2022-2026, si prevede che il 60% sarà a vantaggio del settore privato (tra dipendenti e lavoratori autonomi) e il 40% della Pubblica amministrazione. Inoltre, l’accesso e le assunzioni nella Pubblica amministrazione dal 2022 al 2026 sarà a vantaggio dei candidati in possesso di un titolo di laurea per il 58,5%.

Neolaureati, offerte di lavoro e fabbisogno di laureati: cosa significa?

Inoltre, si prevede che la quantità di candidati in possesso di un titolo universitario che entreranno nel mercato del lavoro nei prossimi cinque anni sarà pari a 191 mila unità per ciascun anno fino al 2026. I dati sugli ingressi effettivi vanno poi confrontati con il fabbisogno. Quest’ultimo rappresenta la necessità di unità in possesso del titolo di laurea espresso dal sistema economico.

Offerte di lavoro dalle imprese e Pubblica amministrazione: gli scenari dei prossimi anni

In termini di offerte di lavoro espresse dal sistema economico, ovvero di candidati ricercati dalle imprese private e dalla Pubblica amministrazione, è possibile fare una classifica delle lauree che avranno più opportunità di entrare nel mondo del lavoro. È importante sottolineare che la ricerca Excelsior di Unioncamere e Anpal prevede due scenari. Il primo molto positivo, con valori del Pil molto alti per i prossimi cinque anni (o almeno fino al 2024). Il secondo scenario è pur sempre positivo, ma meno ottimistico rispetto al precedente.

Richiesta di laureati nel mondo del lavoro dal 2022 al 2026: quali saranno le 10 lauree con più opportunità?

Detto che il fabbisogno previsto dal 2022 al 2022 di candidati in possesso di laurea varierà da un fabbisogno di 230 mila a uno scenario più ottimistico di 245.700 laureati (per un’offerta effettiva media di laureati per ogni anno di 191 mila neolaureati), i 10 titoli di studio che daranno maggiori opportunità di lavoro sono i seguenti:

  • lauree in materie economiche e statistiche, con 40.100 laureati in entrata nel mondo del lavoro nello scenario peggiore e 44.500 nello scenario migliore. L’offerta effettiva di neolaureati per ogni anno in questa materia sarà di 31.200 unità;
  • titolo giuridico e politico sociale, con richieste per 40.500 (scenario peggiore) o 42.200 (scenario migliore). L’offerta media dei laureati per ogni anno sarà di 28.800 unità;
  • al terzo posto si trovano le lauree mediche e sanitarie con 31.300 unità richieste nello scenario peggiore e 31.400 in quello migliore. L’offerta sarà di 23.200 unità con questo titolo di studio.

Laureati in insegnamento, formazione, architettura, ingegneria civile, letteratura: quanto sono ricercati nel mondo del lavoro?

A seguire nella classifica delle 10 lauree che daranno maggiori chance di trovare un lavoro nei prossimi cinque anni, si ritrovano i titoli di studio di ingegneria, a esclusione di ingegneria civile. Nello scenario migliore sono previste 27.300 assunzioni, in quello peggiore 30.400. L’offerta di neolaureati per ogni anno sarà di 20.200. A proseguire:

  • laureati in insegnamento e formazione, comprese scienze motorie. Sono previste 25.300 nuove unità tra il 2022 e il 2026 nello scenario peggiore e 27.100 in quello migliore. L’offerta di neolaureati per ogni anno sarà di 25.100 unità;
  • al sesto posto si ritrova la laurea in architettura, urbanistica e territorio, comprendendo anche ingegneria civile. In totale, nello scenario migliore saranno richiesti 14 mila nuove immissioni, in quello peggiore 15.100. L’offerta di neolaureati per ogni anno sarà di 25.100 unità;
  • a seguire i laureati in ambito letterario, filosofico, storico e artistico con 13.900 immissioni all’anno nello scenario peggiore e 14.500 in quello migliore. L’offerta di neolaureati per ogni anno sarà di 9.100 unità.

Laureati in lingue, scienze matematiche e biologiche, quante opportunità di lavorare ci saranno dal 2022 al 2026?

Continuando la classifica delle lauree più richieste dal 2022 al 2026, si ritrovano:

  • all’ottavo posto i laureati in lingue straniere, traduttori e interpreti. Ci sarà bisogno di 10.500 unità nello scenario peggiore o di 11.600 in quello migliore. L’offerta di neolaureati per ciascun anno dal 2022 al 2026 sarà di 9.700 unità;
  • la laurea in scienze matematiche, fisiche e informatiche sarà richiesta per  8.300 immissioni nel mondo del lavoro (8.900 nello scenario migliore). L’offerta di neolaureati per ogni anno sarà mediamente di 5.400 unità;
  • infine il titolo in scienze biologiche e biotecnologie sarà richiesto per 5.900 nuove unità (nello scenario peggiore) o per 6.300 in quello migliore. L’offerta di neolaureati media annuale sarà di 7.800 unità.

Quali altre lauree saranno richieste dal 2022 al 2026 per lavorare?

Oltre alle prime 10 posizioni delle lauree che saranno le più richieste dal 2022 al 2026, nello stesso periodo potranno trovare buone occasioni di occupazioni i seguenti titoli universitari:

  • i posti di lavoro per i laureati in psicologia saranno 4.900 nello scenario peggiore e di 5.100 in quello migliore. L’offerta media annuale sarà di 7.400 nuove unità;
  • laureati in chimica e farmaceutica, con posti di lavoro pari a 4.400 nello scenario peggiore e a 4.800 in quello migliore. L’offerta di neolaureati per ciascun anno sarà di 5.800 unità;
  • titolo di laurea in campo agroalimentare, con 3.600 nuove opportunità di lavoro (scenario peggiore) o di 3.800 in quello migliore. L’offerta media annuale di neolaureati sarà di 4.500 nuove unità.

Laureati non fa rima con occupati

Con buona pace di quanti ancora aspirano al cosiddetto “pezzo di carta”, i laureati in Italia continuano a passarsela male. Secondo le statistiche elaborate da Eurostat, solo il 52,9% dei laureati nel nostro Paese è occupato entro tre anni dal conseguimento del diploma, per gli altri c’è disoccupazione.

Peggio di noi, nel Vecchio Continente, fa solo la Grecia, a fronte di una media dell’Ue a 28 nel 2014 dell’80,5%. Per i diplomati le cose non vanno meglio, anzi… Solo il 30,5% di loro ha infatti un lavoro entro 3 anni dal diploma, percentuale che sale al 40,2% in caso di diploma professionale.

Entrando nel dettaglio dei numeri, le persone tra i 20 e i 34 anni con un titolo di studio medio-alto occupate in Italia nel 2014 erano il 45%, contro una media europea del 76%. Se poi si analizzano le cifre Paese per Paese, queste diventano ancora più impietose: Germania 90%, Regno Unito 83,2%, Francia 75,2%.

Su questo trend, in Italia, ha pesato più che negli altri Paesi la crisi economica. Tra il 2008 e il 2014 la media di giovani occupati a 3 anni dal titolo di studio è calata dell’8% nell’Ue (dall’82% al 76%), mentre in Italia il calo è stato del 20,2%: dal 65,2% al 45%. In altri Paesi, invece, è persino aumentata, come in Germania (dall’86,5% al 90%) mentre in Francia è calata dall’83,1% al 75,2% e nel Regno Unito è rimasta sostanzialmente stabile (dall’83,6% all’83,2%).

Se i tassi di occupazione dei laureati sono generalmente più alti rispetto a quelli dei diplomati, il nostro Paese rimane all’ultimo anche nella percentuale di giovani laureati, sempre stando alle rilevazioni di Eurostat. Nel 2014, infatti, in Italia c’era il 23,9% di laureati tra i 30 e i 34 anni, contro il 37,9% della media Ue.

Non è un Paese per apprendisti

di Davide PASSONI

Uno strano destino quello dell’apprendistato in Italia. Mentre il ministro Fornero sigla un memorandum con la Germania per favorirne l’applicazione e annuncia il varo di una sezione all’interno del sito www.lavoro.gov.it e di un indirizzo mail (apprendistato@lavoro.gov.it) dove inviare osservazioni, suggerimenti, segnalazioni, le aziende continuano a nutrire diffidenza nei confronti di quella che dovrebbe essere la principale forma di ingresso nel mercato del lavoro.

Lo dicono i dati di fatto, ma lo dicono anche studi e analisi ad hoc. Una delle ultime a scattare una fotografia impietosa dell’impasse in cui si trova l’apprendistato viene dall’Ufficio Studi di Bachelor, network internazionale per la ricerca e selezione di neolaureati, ed è stata effettuata sugli annunci di lavoro destinati ai giovani laureati, relativamente al III trimestre 2012: solo il 4,6% di questi annunci offre, come forma contrattuale, un apprendistato. Raffrontando le percentuali anno su anno, si vede che, rispetto al terzo trimestre 2011 – in concomitanza con la definizione del testo unico sull’apprendistato – l’aumento è stato assai poco significativo (era al 3,7%).

Secondo i dati elaborati da Bachelor, il 66% degli annunci è rivolta a neolaureati (da 0 a 12 mesi dalla laurea), per i quali vengono proposti soprattutto stage: nel il 75,9% dei casi contro il 75,6% del III trimestre 2011. Un abisso, rispetto alle proposte di apprendistato, di cui abbiamo parlato sopra. Se invece ci spostiamo sulla fascia di coloro che stanno tra i 12 e i 24 mesi dalla data di laurea, le cifre dell’apprendistato peggiorano ulteriormente: 3,9% contro un miserrimo 0,8 del III trimestre dello scorso anno. Per la fascia 24-48 mesi, il nulla: 0,2%.

Un trend comprensibile, che si contrae mano a mano che il candidato invecchia (pur senza un’esperienza specifica, questo è il paradosso…) ma che non nasconde le difficoltà che questo tipo di inserimento affronta per diventare a tutti gli effetti uno strumento per accelerare l’ingresso dei più giovani al mercato del lavoro.

Stupisce, in questo contesto, che una delle associazioni in prima fila nella promozione dell’occupazione e dell’ingresso al mercato del lavoro come Assolavoro (l’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro), risponda a Infoiva che “al momento non ritiene di suo interesse approfondire l’argomento“. Scusate, se non ora quando? Mah… Buon lavoro alle agenzie per il lavoro.

Comunque, tornando alla ricerca di Bachelor, è vero che questa prende in esame solo i soggetti laureati, ma l’avvio asfittico dell’apprendistato interessa anche diplomati e non, perché il problema è strutturale non contingente. Quali garanzie può offrire alle aziende, in un momento complesso come l’attuale, una forma di inserimento valida sulla carta ma che sconta una complessità della disciplina e della gestione operativa degli apprendisti, oltre a enormi incertezze regolative?

A Sondrio parte il bando L@urimp

di Vera MORETTI

Laureati e laureandi di Sondrio e provincia potranno beneficiare di un bando messo a disposizione della Camera di Commercio ed entrare in micro, piccole o medie imprese.

Il progetto, denominato L@urimp 2012 è rivolto alle imprese con attività in provincia di Sondrio, iscritte al Registro delle Imprese/REA della Camera di Commercio di Sondrio in regola con gli obblighi contributivi e previdenziali e con gli adempimenti relativi alle norme in materia di sicurezza degli ambienti di lavoro.

I contributi saranno erogati per l’assunzione di laureandi e laureati per un periodo minimo di 6 mesi, ovviamente solo se l’assunzione sia coerente ad un progetto di durata compresa tra 6 e 18 mesi e finalizzato ai temi dell’innovazione tecnologica, del marketing o dell’internazionalizzazione.
Possono beneficiare del contributo anche le imprese che hanno assunto da non più di tre mesi dalla data di presentazione alla domanda.
Per quanto riguarda, invece, le assunzioni future, devono avvenire entro 60 giorni dalla data di comunicazione di ammissione al contributo, mentre non rientrano in questa iniziativa gli stage.

L’importo concesso è pari al 50% delle spese, per un massimo di 6.000 euro ed un massimo contributivo per azienda di 12.000 euro.
La domanda deve essere fatta mediante posta elettronica certificata all’indirizzo : promozione@so.legalmail.camcom.it.

Imprese reggiane: le caratteristiche necessarie per l’assunzione

Nell’accesso al lavoro è vincente la capacità di saper giocare in squadra, ma non di meno l’autonomia e l’abilità manuale. Oltre al titolo di studio, le imprese reggiane richiedono al candidato all’assunzione proprio queste caratteristiche. Il dato emerge con chiarezza dalla 14a indagine Excelsior sulle previsioni occupazionali formulate dalle aziende svolta dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia per conto di Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro.

Le competenze che deve possedere chi si affaccia al mondo del lavoro risultano essere un mix fra le conoscenze acquisite attraverso il percorso scolastico e le caratteristiche peculiari dell’individuo, che in genere sono trasversali e quindi spendibili in attività e in settori diversi.

A questo proposito, gli imprenditori reggiani ritengono indispensabile, nel 54,4% dei casi, la capacità di lavorare in gruppo, che si impenna al 74,3% per i laureati; inoltre – a dimostrazione dell’importanza che riveste nella nostra provincia la capacità del “saper fare” – nel 46,6% considerano importante l’abilità manuale, subito seguita, con il 45,4% delle indicazioni, dalla capacità di lavorare in autonomia. Al quarto posto (34,7% dei casi), le imprese reggiane collocano la capacità di saper risolvere problemi.

Fonte: Camcom.gov.it

Confindustria per i Giovani, stage da mille euro

Confindustria coinvolge i giovani neolaureati a partecipare ad uno stage retribuito finalizzato a capire le dinamiche operative della confederazione e l’organizzazione del network che raduna oltre 148 mila imprese associate con il progetto “Confindustria per i Giovani“. Dopo il successo dell’iniziativa dello scorso anno “Cento Giovani per Cento anni” attraverso la quale l’Associazione degli Industriali ha voluto celebrare i cento anni dalla fondazione investendo sui giovani neolaureati ad alto potenziale coinvolgendoli in uno stage di 12 mesi accompagnato da formazione in aula.

L’iniziativa di quest’anno rimane sostanzialmente simile ma con alcune novità importanti. Rimane identico l’obiettivo che punta al coinvolgimento dei giovani nel mondo imprenditoriale e dell’associazione degli industriali: “L’intervento di formazione, che prevede una considerevole esperienza di formazione sul campo (attraverso stage presso la sede centrale di Confindustria, le Associazioni Industriali, le aziende associate e le strutture collegate a livello europeo ed internazionale), è finalizzato a favorire l’inserimento dei giovani neolaureati all’interno della Struttura, supportandoli nella comprensione delle dinamiche organizzative ed istituzionali del network associativo. I giovani neolaureati, al termine del percorso formativo, saranno così in grado di presidiare le competenze e le conoscenze relazionali e tecniche necessarie per un eventuale inserimento nelle diverse realtà organizzative ed aziendali. Per i partecipanti il programma rappresenta in ogni caso un’importante opportunità formativa ed una possibilità di entrare in contatto con aziende e strutture afferenti al Sistema Confindustria”.

Cambiano leggermente le modalità, che prevedono un percorso più agevole e snello dal punto di vista della durata, fissata in 6 mesi, in cui i giovani selezionati svolgeranno attività pratiche presso una o più sedi del Sistema di Rappresentanza. Saranno dedicate 8 giornate di formazione in aula alle quali si affiancheranno opportunità di formazione in modalità e-learning organizzate da Master 24, Il Sole 24 Ore Formazione per accrescere l’arricchimento culturale dei partecipanti e le loro abilità tecniche. I giovani avranno la certezza di entrare in un percorso serio e di essere seguiti scrupolosamente. Lo stage rispetterà realmente i presupposti formativi a cui tende, garanzia rafforzata da attività di tutoring e counselling durante l’intero percorso formativo attuato da professionisti di LIUC/LBS e Confindustria. Durante il periodo formativo, ai giovani verrà dato accesso ad una biblioteca virtuale, attraverso un sito dedicato, per approfondimenti su tematiche rilevanti.

Il progetto “Confindustria per i Giovani” prevede un trattamento economico di tutto rispetto. Per i 50 ragazzi che accederanno allo stage è riconosciuto un rimborso spese a copertura della quota di partecipazione (pari a 2mila euro) ed inoltre anche un rimborso spese mensile pari a mille euro lordi.

Modalità di partecipazione

Per poter concorrere alla partecipazione del progetto occorre presentare entro e non oltre il 10 dicembre domanda esclusivamente online (http://www.confindustriaperigiovani.it/). Verrà chiesto di compilare un form relativo alla propria carriera di studi e competenze lavorative pregresse e caricare un file (deve essere uno con i coda tutti i  documenti richiesti) contenente curriculum, certificato di disoccupazione o autodichiarazione di inoccupazione, certificato di laurea, diploma ed eventuali certificati che attestino la conoscenza delle lingue. A seguire si dovrà sostenere una prova scritta che permetterà di accedere ai colloqui motivazionali, ultimo scaglione prima della “vittoria”. Il tutto avverrà entro febbraio 2012, mese di partenza dello stage. La commissione a cui spetta la decisione è costituita da membri di Confindustria, Uninpiego Confindustria, Luiss Business School, Università Carlo Cattaneo – LIUC ed SFC – Sistemi Formativi Confindustria.

Requisiti

Aver conseguito un diploma di laurea, laurea magistrale e/o dottorato di ricerca non prima del 1 marzo 2011 ed entro il 10 dicembre 2011. Costituirà titolo preferenziale la laurea in materie tecnico scientifiche ed economico giuridiche. Al fine della graduatoria si considereranno anche: età del richiedente, curriculum vitae e accademico del laureato, risultati di test scritti, esito del colloquio motivazionale. I test psicoattitudinali prevedono domande di logica, cultura generale e lingua inlgese. Per partecipare al percorso occorre non possedere nessun rapporto di lavoro subordinato/parasubordinato, stage o lavoro autonomo.

Quali sono le opportunità e le finalità

Lo stagista verrà inserito all’interno dei diversi contesti organizzativi del sistema e parteciperà alle attività che vi verranno svolte, con lo scopo di introdurlo alla cultura di impresa e alla conoscenza delle dinamiche istituzionali e organizzative. Le sessioni di formazione frontale in aula hanno l’obiettivo di fornire a tutti i partecipanti una base comune di conoscenza del Sistema ma soprattutto di favorire l’integrazione e “il senso di appartenenza” alla stessa organizzazione tra loro.

Finalità del progetto da quanto si apprende dal sito dedicato all’iniziativa sono:

-introdurre 50 giovani selezionati al sistema delle imprese e della sua Rappresentanza;

-costruire un percorso formativo centrato sulla comprensione delle dinamiche organizzative ed istituzionali del network associativo confederale;

-contribuire a creare una rete di relazioni sul territorio fondamentale a rendere efficace l’azione associativa, partendo dalla generazione più giovane.

Per maggiori informazioni si può contattare  confindustriaperigiovani@confindustria.it

Mirko Zago

 

Giovani tecnici, è ora di uscire sul mercato

Siamo alle solite. In Italia si fatica a trovare lavoro, ma le imprese non riescono a reperire il 17,2% della manodopera di cui hanno bisogno. A questo è servita “Scopritalenti“, giornata organizzata da Randstad, società di selezione del personale attiva in numerosi Paesi, e dalla Fondazione Sodalitas.

Giunta alla sua seconda edizione, l’iniziativa, che si è svolta nei giorni scorsi, ha permesso ad alcuni giovani neodiplomati e neolaureati, selezionati durante i corsi di Giovani & Impresa promossi da Assolombarda e Ufficio Scolastico Regionale della Regione Lombardia, di incontrare 8 aziende italiane – ABB, Air Liquide, Ansaldo Sistemi Industriali, Italcementi, Sandvik, Schindler, UBS – e di realizzare più di 250 colloqui.

Contraddizione nella contraddizione, la scelta della scuola superiore. Per l’anno scolastico 2011-2012, infatti, gli iscritti ai licei italiani sono aumentati del 3% mentre quelli degli istituti professionali sono scesi del 3,4% a fronte di una situazione in cui i profili più difficili da reclutare sono la manodopera specializzata, le figure tecniche, personale nel settore turismo e ristorazione, gli ingegneri. Insomma, le aziende non riescono a trovare nei candidati sia le competenze tecniche, sia le attitudini personali fondamentali per la posizioni ricercate  e i giovani non sembrano andar loro incontro.

Secondo Randstad Italia, i giovani talenti più richiesti nel nostro Paese tra i diplomati sono, a Milano e a Roma, periti meccanici, periti elettronici, e ragionieri; a Firenze i diplomati nel settore moda. Le professioni maggiormente proposte in questi casi sono quelle di addetti macchine cnc, produzione, ufficio tecnico, disegnatori/progettisti, impiegati amministrativi, addetti alle vendite.

Riguardo ai neolaureati, la laurea più richiesta è quella in ingegneria meccanica, seguita da economia, ingegneria gestionale, giurisprudenza, lauree nel settore moda a Firenze e scienze infermieristiche. Le professioni proposte in questo caso sono quelle di impiegati tecnici (progettisti, disegnatori, buyer, programmatori cnc), responsabili produzione e programmazione, addetti al controllo di gestione, impiegati amministrativi, addetti al customer service, infermieri professionali. Tutto sta a far incontrare domanda e offerta

Le Entrate danno spazio a 55 nuovi esperti

 

Trentadue tecnici, venti informatici e tre statistici: questa la nuova squadra di funzionari che andrà a potenziare l’Agenzia nei prossimi mesi. I futuri candidati hanno trenta giorni di tempo da oggi per farsi avanti. Sul sito delle Entrate alla voce “Concorsi”, i tre bandi e tutte le info su come partecipare.

Tutte le selezioni prevedono una prova oggettiva tecnico-professionale e un tirocinio teorico-pratico di tre mesi, retribuito, integrato da un colloquio finale. L’esperienza sul campo, a stretto contatto con i dipendenti delle strutture dell’Agenzia, rappresenta per i candidati un’occasione per imparare a gestire tutti i problemi operativi più comuni L’opportunità è a portata di click grazie all’indirizzo  Pec dedicato, che si aggiunge a quelli classici della presentazione a mano o via posta.

I vincitori delle selezioni dedicate agli informatici e agli statistici saranno impiegati presso le strutture centrali dell’Amministrazione, mentre i funzionari tecnici saranno ripartiti in ben 15 Regioni dello Stivale.

Nel dettaglio, la procedura selettiva per funzionari tecnici è aperta a laureati in architettura, ingegneria civile, edile o meccanica ed equipollenti. Quella per informatici, invece, si rivolge a chi possiede una laurea in informatica, fisica, matematica, ingegneria o equipollenti. La terza è dedicata a esperti in analisi statistico-economiche, laureati in economia e commercio, statistica, matematica e fisica o equipollenti.

La domanda di partecipazione si può presentare anche comodamente dal proprio pc. Basta avere una casella di posta elettronica certificata personale per inviare la richiesta all’indirizzo Pec dedicato. In alternativa, la domanda si può consegnare a mano o spedire via posta.

Il termine di presentazione delle candidature scade il 10 ottobre 2011.

Marco Poggi