Startup favorite dal nuovo Regime dei Minimi

Le nuove attività saranno avvantaggiate dal nuovo Regime dei Minimi previsto dalla Legge di Stabilità 2015.

In particolare, i contribuenti che da gennaio avvieranno un nuovo business potranno godere di la riduzione di 1/3 nei primi tre anni di attività del reddito imponibile, che costituisce il criterio per definire l’imposta da versare con aliquota sostitutiva a forfait del 15%.

Per calcolarlo, il Regime dei Minimi 2015 applica un coefficiente di redditività variabile per attività:

  • 40%: imprese alimentari; commercio ingrosso e dettaglio; ambulante di generi alimentari e bevande; ristorazione e alloggio.
  • 54%: commercio ambulante di altri prodotti.
  • 62%: intermediari del commercio.
  • 67%: altre attività economiche non citate.
  • 78%: professioni; attività in campo tecnico, scientifico, sanitario, educativo e finanziario.
  • 86%: edilizia e attività immobiliari.

Per capire quanto si risparmia, si può calcolare l’imposta in modo standard e poi sottrarvi un terzo, oppure applicare direttamente un coefficiente ridotto di un terzo.

  • Nuova attività commerciale (coefficiente 40%) con reddito annuo di 35mila euro: invece di pagare 2.100 euro ne pagherà 1.400: [(35.000*40%) * 15%] – 1/3
  • Nuovo attività professionale: (coefficiente 78%) con reddito di 14mila euro: invece di pagare 1.638 euro ne pagherà 1.092: [(14.000*78%) * 15%] – 1/3
  • Nuovo bottega artigiana: (coefficiente 67%) con reddito di 15mila euro: invece di pagare 1.507 euro ne pagherà 1.005: [(14.000*67%) * 15%] – 1/3.

Questa opzione può essere estesa anche a chi si trova in un precedente regime agevolato e che, a parità di requisiti, voglia esercitarla. Possono dunque beneficiare di tale riduzione i nuovi contribuenti minimi per i primi tre anni di permanenza nel nuovo regime fiscale di vantaggio, ma anche i vecchi contribuenti minimi a patto che rientrino nel primo triennio di attività.

L’attività da esercitare non deve essere una prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni.

Inoltre, nei tre anni precedenti all’inizio dell’attività, il contribuente non deve avere neanche esercitato attività artistica, professionale o d’impresa, neppure in forma associata o familiare.

Per quanto riguarda i tetti di reddito:

  • 40mila euro: commercio all’ingrosso e al dettaglio; attività dei servizi di alloggio e ristorazione;
  • 35mila euro: industrie alimentari e delle bevande;
  • 30mila euro: commercio ambulante di alimentari e bevande;
  • 20mila euro: commercio ambulante di altri prodotti; altre attività economiche;
  • 15mila euro: attività professionali.

Vera MORETTI

 

Bonus per le imprese che investono in ricerca e sviluppo

All’interno della Legge di Stabilità, e precisamente nell’articolo 7, vi sono progetti per agevolazioni destinate alle imprese che investono in ricerca e sviluppo.

Nel dettaglio, si tratta di un credito d’imposta pari al 25% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati nel triennio 2012-2014 in ricerca e sviluppo.

A poter accedere al bonus, che avrà durata triennale con scadenza al 31 dicembre 2019, sono tutte le imprese, e non soltanto pmi, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore di attività o dal regime contabile adottato.

Per quanto riguarda le schede finanziabili, devono necessariamente ammontare almeno a 30mila euro. In ogni caso, il bonus è riconosciuto fino ad un importo massimo annuale di 5 milioni di euro a beneficiario.

Il credito d’imposta, che va indicato in dichiarazione dei redditi, non concorre alla formazione del reddito, né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Contestualmente, dal primo gennaio 2015, cessano le agevolazioni per le assunzioni altamente qualificate.
Tuttavia, le spese per personale altamente qualificato in possesso di un titolo di dottore di ricerca, iscritto a un dottorato, o in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico, continuano a godere di una detrazione d’imposta al 50%, così come le spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca ed organismi equiparati.

Vera MORETTI

Novità per il Regime dei Minimi dalla Legge di Stabilità

La Legge di Stabilità 2015 ha portato notevoli novità riguardanti il Regime dei Minimi.
In primo luogo, ad esempio, è aumentata l’imposta sostitutiva dal 5 al 15% in cambio di un’estensione di platea e dell’abolizione dei limiti temporali per ricorrere a questa forma di tassazione forfettaria. L’importante è rimanere nelle soglie di fatturato, ovvero da 15mila a 40mila euro a seconda dell’attività.

Le nuove imprese potranno godere di un’agevolazione ulteriore: l’imponibile dei primi tre anni può essere ridotto di un terzo.

Ecco una lista di come dovrebbero essere ora limiti e coefficienti:

  • Imprese alimentari: 35mila euro. Coefficiente di redditività 40%.
  • Commercio (ingrosso e dettaglio): 40mila euro, coefficiente 40%.
  • Commercio ambulante, generi alimentari e bevande: 30mila euro, coefficiente 40%.
  • Commercio ambulante di altri prodotti: 20mila euro, coefficiente 54%.
  • Edilizia e attività immobiliari: 15mila euro, coefficiente 86%.
  • Intermediari del commercio: 15mila euro, coefficiente 62%.
  • Ristorazione e alloggio: 40mila euro, coefficiente 40%.
  • Professioni e attività in campo tecnico, scientifico, sanitario, educativo e finanziario: 15mila euro, coefficiente 78%.
  • Altre tipologie di attività economiche: 20mila euro, coefficiente 67%.

Le nuove imprese o i lavoratori che intraprendono arti e professioni e che intendono rivalersi del regime dei minimi, nella dichiarazione di inizio attività dovranno dichiarare di presumere l’esistenza dei limiti di reddito sopra descritti.

Ci sono poi ulteriori requisiti che invece sono uguali per tutti: massimo di 5mila euro spesi per collaboratori, dipendenti, lavoro accessorio, utili di partecipazione agli associati e reddito imprenditori e familiari.

I contribuenti in regime dei minimi sono esonerati dall’IVA con una serie di eccezioni. Per le operazioni su cui pagano l’IVA, devono versarla entro il 16 del mese successivo all’effettuazione delle operazioni.

Vera MORETTI

Assunzioni agevolate a partire dal 2015

Tra i provvedimenti che fanno parte della Legge di Stabilità 2015, c’è anche quello che riguarda “Sgravi contributivi per assunzioni a tempo indeterminato”, ovvero la conferma della soppressione dal prossimo anno delle assunzioni agevolate previste dalla Legge 407/1990 e la definizione di nuove agevolazioni volte a promuovere forme di occupazione stabile.

Per quanto riguarda i datori di lavoro privati, ma non operanti nel settore agricolo, se avvieranno nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, con esclusione dei contratti di apprendistato e dei contratti di lavoro domestico, a partire dall’1 gennaio 2015 verrà riconosciuto loro l’esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali per un massimo di 36 mesi.

Confermata l’esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL e il limite massimo di un importo di esonero pari a 8.060 euro su base annua.
La novità è che tale beneficio spetta solo con riferimento a contratti stipulati non oltre il 31 dicembre 2015.

L’esonero spetta ai datori di lavoro a patto che si tratti di nuove assunzioni di lavoratori:

  • che nei sei mesi precedenti non siano stati occupati a tempo indeterminato presso qualsiasi datore di lavoro;
  • per i quali tale beneficio non sia già stato usufruito in relazione a una precedente assunzione a tempo indeterminato.

L’esonero non può essere cumulato con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente.

Nessun vincolo invece per quanto riguarda eventuali riduzioni di organici, anche le imprese che lo abbiano fatto negli ultimi anni o mesi potranno accedere all’incentivo.

Ogni mese l’INPS consegnerà al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nonché al Ministero dell’Economia e delle Finanze, un report contenente il monitoraggio del numero dei contratti incentivati attivati e il calcolo delle conseguenti minori entrate contributive.

Vera MORETTI

Rete Imprese Italia approva la Legge di Stabilità

Giorgio Merletti, presidente di Rete Imprese Italia, ha espresso parere positivo riguardo la Legge di Stabilità.

Tra le novità che sono state maggiormente apprezzate, c’è sicuramente l’esclusione del costo del lavoro dalla base dell’Irap, misura che comporterà una significativa riduzione della pressione fiscale sul costo del lavoro e riguarderà per il 40,5% le imprese fino a 50 addetti.

RTI ha manifestato soddisfazione anche relativamente all’introduzione di un regime forfettario per le imprese con ridotti ricavi, con la possibilità per gli imprenditori di non versare il minimo contributivo.

Ma non è tutto positivo, ovviamente, e Merletti ha voluto porre l’accento sulle ombre che la Legge dimostra di avere: “Rimangono escluse da qualsiasi intervento oltre 3 milioni di imprese senza dipendenti, vale a dire il 70% del totale delle 4.425.000 aziende italiane. Se il Governo intende davvero fare il bene di tutti gli imprenditori italiani, occorre prevedere l’innalzamento della franchigia Irap. E, sul fronte fiscale, va garantita omogeneità di trattamento tra tutte le imprese, piccole e grandi. Queste ultime, complice anche la non-Europa fiscale, possono scegliere il regime tributario più conveniente nei Paesi Ue come fanno con disinvoltura le maxi multinazionali. Occorre, inoltre, completare il riordino dei regimi contabili, introducendo la determinazione del reddito per cassa, e varare l’introduzione dell’IRI per favorire la capitalizzazione delle imprese familiari”.

Il presidente di Rete Imprese Italia ha poi apprezzato anche la proroga delle agevolazioni al 50% per il recupero edilizio e del 65% per gli interventi di efficienza energetica, che hanno due meriti: da una parte, aiutano i cittadini che si apprestano a ristrutturare casa, ma dall’altra danno una notevole spinta al settore dell’edilizia.

Ha aggiunto Merletti: “Altrettanto positiva la decontribuzione totale per i neo assunti per i primi tre anni, così come le misure per favorire l’autoimprenditorialità, attraverso significative agevolazioni per i primi tre anni per le startup”.

Per quanto riguarda l’anticipo del Tfr in busta paga, il Presidente Merletti ricorda che “il Premier Renzi ci ha assicurato che l’operazione anticipo del TFR si farà solo individuando un meccanismo che rende neutro, per la capacità finanziaria e i costi delle PMI, l’erogazione del Tfr maturando per i lavoratori che ne facciano richiesta. Vigileremo affinché i meccanismi previsti dal Governo corrispondano a questo principio. Ci attendiamo che dalla riduzione dei vincoli del Patto di stabilità in capo agli Enti locali possa derivare una ripresa degli investimenti per rimettere in moto l’attività delle piccole imprese”.

Vera MORETTI

Legge di Stabilità, le preoccupazioni di Bruxelles

Nonostante il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbia autorizzato ieri la presentazione alle Camere del disegno di legge di “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017”, a tenere banco è la richiesta di chiarimenti “strictly confidential” fatta pervenire dai vertici dell’Ue al ministro Padoan. Nella missiva, siglata dal vicepresidente Jyrki Katainen indirizzata al titolare dell’Economia, si legge come l’Italia abbia deciso di intraprendere “una deviazione significativa” dal percorso di avvicinamento per l’obiettivo di bilancio nel 2015 e si chiedono chiarimenti, che il Mef ha promesso di fornire entro oggi.

Nel testo Bruxelles sottolinea la necessità di venire a conoscenza di “come l’Italia potrebbe garantire il pieno rispetto dei suoi obblighi di politica finanziaria” per il prossimo anno. “Rispetto alla Stabilità del 2014 – si legge nella lettere divuta di pubblico dominio nonostante il carattere estremamente riservato – il budget italiano rinvia il raggiungimento degli obiettivi di medio termine al 2017 e riduce la riduzione del rapporto tra debito e Pil nei prossimi anni. Il risultato è che il documento di bilancio infrange gli impegni richiesti dal braccio preventivo del Patto di Stabilità e Crescita”, notano i tecnici Ue. Proseguendo e citando l’analisi preliminare, i vertici della Commissione specificano che “l’Italia ha pianificato una deviazione significativa dal percorso di avvicinamento all’obiettivo di medio termine per il 2015”.

“Il Governo italiano risponderà alla richiesta di chiarimento entro domani – ha assicurato il Ministero di via XX Settembre -. I nostri uffici tecnici – si legge in una nota diffusa nella mattinata di ieri – sono già in contatto con la direzione ECFIN a Bruxelles, così come il Governo italiano è in contatto con la Commissione europea”.

Renzi e Padoan tremano, i pensionati e le partite Iva sperano…

Jacopo MARCHESANO

Legge di Stabilità, ecco le note dolenti

Dopo gli apprezzamenti dal mondo delle imprese, che abbiamo raccolto ieri, arrivano anche le prime critiche al disegno di Legge di Stabilità varato sul finire della scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri. «La manovra è insostenibile per le Regioni a meno di non incidere drasticamente sulla spesa sanitaria»: è la denuncia del presidente della Regione Piemonte, nonché presidente della conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, al termine della riunione nella quale i governatori hanno sollevato decise critiche alla spending review da 4 miliardi a loro carico, con tagli giudicati oltremodo eccessivi, tanto da mettere a rischio i servizi fondamentali. «Abbiamo dato intesa sul Patto per la Salute e il Fondo sanitario: il Patto viene così meno. Il Governo fa delle legittime e condivisibili manovre di politica economica ma usando risorse che sono di altri enti: l’elemento incrina un rapporto di lealtà istituzionale e di pari dignità. Sarà necessario – ha concluso Chiamparino – un incontro urgente per affrontare una serie di temi e ricostituire un rapporto di leale collaborazione».

Sul piede di guerra anche le associazioni dei pensionati: è «inaccettabile», rilevano, la norma nella Legge di Stabilità che ritarda il pagamento delle pensioni dal primo al 10 del mese. La novità scatterebbe dal primo gennaio 2015 con l’obiettivo di «razionalizzare ed uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’Inps». Il problema, secondo chi contesta la norma, è che spesso la pensione serve per pagare impegni «fissi» non procastinabili, come l’affitto (che scade solitamente il 5 di ciascun mese), il mutuo o eventuali pagamenti di prestiti. «Il Governo – hanno affermato in coro i segretari di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil – non ha previsto per loro alcun tipo di aiuto e di sostegno ma ha pensato come complicargli ulteriormente la vita. E’ semplicemente inaccettabile. Ci domandiamo cosa abbiano fatto di male i pensionati e gli anziani per essere trattati così».

In merito sono intervenute anche le associazioni che tutelano consumatori e utenti come Federconsumatori e Adusbef: «Una misura ingiusta e inaccettabile, che si configura come un vero e proprio sopruso nei confronti dei pensionati, che sono stati tra le fasce più colpite dalla crisi economica. Il danno – hanno affermato le organizzazioni dei consumatori – rischia di estendersi all’intera economia: sono infatti gli anziani nonni e zii, molto spesso, a mandare avanti interi nuclei familiari. La mancanza di lavoro di figli e nipoti, infatti, ricade sulle loro spalle. La vera operazione chiave per creare benefici al sistema economico ed alle condizioni delle famiglie non è ritardare i pagamenti delle pensioni, bensì avviare un serio, responsabile, concreto ed immediato piano straordinario per il lavoro».

Jacopo MARCHESANO

Legge di Stabilità, c’è il via libera dal mondo delle imprese

«La Legge di stabilità contiene misure d’impatto significativo per le imprese», ne è sicuro Giorgio Merletti, presidente di Rete Imprese Italia, che commenta con soddisfazione la legge di Stabilità appena varata dal governo Renzi. «E’ molto positiva – sottolinea Merletti – l’esclusione del costo del lavoro dalla base imponibile Irap. Questa misura comporterà una significativa riduzione della pressione fiscale sul costo del lavoro e riguarderà per il 40,5% le imprese fino a 50 addetti».

Altrettanto positiva viene giudicata l’introduzione di un regime forfettario per le aziende con ricavi ridotti, con la possibilità per i titolari di non versare il minimo contributivo. «Tuttavia – avverte il presidente – rimangono escluse da qualsiasi intervento oltre 3 milioni di imprese senza dipendenti, vale a dire il 70% del totale delle 4.425.000 aziende italiane. Se il Governo intende davvero fare il bene di tutti gli imprenditori italiani, occorre prevedere l’innalzamento della franchigia Irap. E, sul fronte fiscale, va garantita omogeneità di trattamento tra tutte le imprese, piccole e grandi. Queste ultime, complice anche la non-Europa fiscale, possono scegliere il regime tributario più conveniente nei Paesi Ue come fanno con disinvoltura le maxi multinazionali. Occorre, inoltre, completare il riordino dei regimi contabili, introducendo la determinazione del reddito per cassa, e varare l’introduzione dell’IRI per favorire la capitalizzazione delle imprese familiari».

Per il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, invece, l’ex finanziaria «va sicuramente nella direzione della crescita». «Ci sono dentro tutta una serie di provvedimenti che le imprese aspettavano da anni – ha dichiarato il numero uno degli industriali – quindi riteniamo che sia molto positiva. Su quello che succederà a Bruxelles non posso fare previsioni, mi auguro non vengano posti ostacoli».

Positivo anche il giudizio dei commercianti: «La legge di stabilità prevede una riduzione fiscale che deve essere scritta a caratteri cubitali nell’agenda del governo per evitare pericolose ricadute per famiglie e imprese. Qualsiasi percorso per la riduzione delle tasse e di taglio dell’Irap va nella giusta direzione perché l’attuale carico fiscale è incompatibile con qualsiasi prospettiva di crescita» ha dichiarato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli stranamente d’accordo con le altre associazioni.

Jacopo MARCHESANO

Legge di Stabilità 2015: ecco le novità

Il 15 ottobre è stato varato, dal Consiglio dei Ministri, il testo della Legge di Stabilità 2015, che ora passerà in Parlamento per l’iter di approvazione, che dovrebbe arrivare a fine anno.
Vediamo nel dettaglio le novità salienti.

Per quanto riguarda lavoro e fisco:

  • taglio della componente lavoro dell’Irap per le imprese per 6,5 miliardi di euro, per spingere l’occupazione e soprattutto l’assunzione con contratto a tempo indeterminato;
  • contributi azzerati per i primi tre anni per le imprese che assumeranno con contratto a tempo indeterminato

Bonus 80 euro e sgravi famiglie:
stabilizzazione del bonus Irpef di 80 euro per i lavoratori dipendenti con reddito complessivo fino a 26.000 euro, questa volta sottoforma di sgravio contributivo e non più di un bonus, oltre a sgravi fiscali per le famiglie con figli fino al terzo anno di età.

Lotta all’evasione:

  • controlli mirati attraverso l’incrocio delle banche dati;
  • con riguardo all’IVA, estensione del reverse charge anche ad altri settori a rischio evasione, come servizi di pulizia e mensa.

Regime forfettario partite IVA:
introduzione di un regime forfettario per le partite IVA con ricavi da 15.000 a 40.000 euro.

Proroga detrazioni:
proroga per almeno un altro anno delle detrazioni per il risparmio energetico del 65% e per le ristrutturazioni edilizie del 50% (che altrimenti dal 2015 sarebbero scese rispettivamente al 50% e al 40%).

Anticipo TFR in busta paga:
possibilità per i lavoratori del settore privato, in via sperimentale per tre anni, di richiedere un anticipo del TFR in busta paga, con adesione su base volontaria e a costo zero per le imprese. Tale possibilità varrà anche per chi aderisce ai fondi di previdenza complementare.
Le banche anticiperanno alle imprese le risorse per pagare il TFR con la stessa remunerazione oggi garantita al TFR in azienda (1,5% più 0,75% del tasso d’inflazione).
In caso di mancata restituzione delle somme da parte dell’azienda , alla scadenza del finanziamento la banca potrà rivolgersi al fondo di garanzia Inps e fruire anche di una garanzia aggiuntiva dello Stato finanziata con 100 milioni di euro.

Stretta sulla tassazione delle rendite e dei fondi:

  • tassazione al 26% della componente finanziaria dei fondi di previdenza complementare, delle polizze vita incassate dall’erede e delle fondazioni bancarie;
  • aumento della tassazione dei fondi di previdenza complementare dall’11,5% attuale al 20%;
  • per le Casse di previdenza delle professioni la tassazione delle rendite finanziarie salirà dal 20% al 26%, come per qualsiasi altro investitore privato.

Ammortizzatori sociali:

  • Aspi rimodulata in base alla storia contributiva del lavoratore, incremento della sua durata massima (oggi pari a 12 mesi per gli under 55 e 18 mesi per gli over 55) e sua estensione anche ai co.co.co. Una volta scaduta l’Aspi, verrà introdotta una nuova prestazione per i lavoratori in disoccupazione con un ISEE particolarmente basso;
  • estensione dei contratti di solidarietà anche alle imprese che attualmente non possono usufruirne, come le pmi sotto i 15 dipendenti.

Spending review:
revisione della spesa pubblica con tagli per 15 miliardi di euro.

Pacchetto ricerca:

  • previsti 300 milioni di euro per il 2015 per la concessione di un credito d’imposta del 25% per gli incrementi di investimenti in ricerca. La misura del credito d’imposta è elevata al 50% nel caso di ricerca contrattualizzata con università o enti di ricerca. Il credito d’imposta spetterà fino ad un importo massimo annuale di 7,5 milioni di euro per beneficiario;
  • introduzione del “patent box”: i redditi derivanti dall’utilizzo di brevetti e marchi non concorreranno a formare il reddito complessivo nella misura del 50%.

La buona scuola:
stabilizzazione di 148.100 insegnanti precari ed eliminazione dei commissari esterni per la maturità.

Non rientrano nella Legge di Stabilità:

  • l’estensione del bonus Irpef di 80 euro anche a pensionati e partite IVA per mancanza di copertura finanziaria;
  • l’unificazione di IMU e TASI in una tassa unica comunale, con aliquote standard e detrazioni fisse sull’abitazione principale e aliquote più alte sugli altri immobili.

Vera MORETTI

In scadenza l’autoliquidazione INAIL 2013-2014

La scadenza è prossima, il 16 maggio, per l’autoliquidazione INAIL 2013-2014 tramite il Modello F24, nonché la dichiarazione telematica delle retribuzioni, comprensiva di domanda di sconto sul premio artigiani e di eventuale pagamento rateale.

Dopo la proroga concessa assieme dal Governo per permettere ai datori di lavoro di usufruire da subito dei bonus previsti dalla Legge di Stabilità, è tempo di completare la procedura.
Il termine ultimo del 16 maggio riguarda anche il pagamento dei premi speciali non soggetti ad autoliquidazione con date di scadenza antecedenti.

Ecco una lista degli adempimenti in scadenza:

  • Autocertificazione riduzione premio 11,50% per il settore edile (art. 29, c. 2, dl 244/1995, art. 36-bis, c. 8, legge 248/2006 e dm 26.8.2013) da trasmettere via PEC alla sede INAIL competente, contestualmente al pagamento del premio 2014 e quindi alla fruizione dell’agevolazione sul premio dovuto a titolo di regolazione 2013.
  • Autoliquidazione dei soggetti assicuranti con inizio attività tra il 10 e il 31.12.2013 ai quali, per quest’anno, saranno inviate le nuove basi di calcolo in tempo utile per l’autoliquidazione al 16 maggio 2014.
  • Cessazione di tutti i soggetti autonomi artigiani tra il 1° gennaio e 16 maggio dell’anno di rata (cessazione polizza artigiana), in conseguenza del differimento al 16 maggio 2014 dell’autoliquidazione 902014, le imprese artigiane che dovessero cessare l’attività tra il 1° gennaio e il 16 maggio 2014 possono versare il premio anticipato a titolo di rata rapportato ai mesi di effettiva attività esercitata nello stesso periodo.
  • Cessazione attività in corso d’anno (cessazione codice ditta).
  • Comunicazioni motivate delle retribuzioni presunte.

Vera MORETTI