Manovra finanziaria, anche la Commissione Europea promuove l’Italia

La manovra finanziaria incassa parere positivo anche dalla Commissione Europea, anche se con riserva. Ecco quindi che cosa c’è da aspettarsi.

Manovra finanziaria, “si” ma con riserva

Il Governo Meloni ha posto al vaglio della commissione europea la propria manovra finanziaria. Il Bel Paese incassa un “si”, ma con riserva. La motivazione è che la manovra non è perfettamente in linea con le raccomandazioni date. Tuttavia la Commissione chiede a Roma di avere maggior prudenza di bilancio. La raccomandazione inoltre è quella di utilizzare al meglio le risorse comuni che derivano dai paese europei.

Un buon risultato per il nostro Paese che aveva un grande fardello provocato dal superbonus e dalle spese legate al caro energia registrato a partire dallo scorso anno. Ma si va avanti con la massima prudenza anche perché in Europa si sta dimostrando la volontà di mettere i conti in ordine, almeno per quanto possibile.

Manovra finanziaria, attenzione alla recensione

Nel frattempo però arrivano cattive notizie in merito alla recensione. “I numerosi tagli alle stime e sorprese economiche negative confermano un quadro debole con consistenti rischi al ribasso“. Lo scrive la Banca Centrale Europea nella Financial Stability Review, avvertendo che le prospettive della stabilità finanziaria restano fragili. Attenzione soprattuto ai mercati “esposti a condizioni macro avverse e agli sviluppi geopolitici“, come le tensioni in Medio Oriente “che aggiungono incertezza” non solo per le possibili conseguenze sull’energia ma per il loro potenziale di innescare l’avversione al rischio e minare la fiducia.

Non si esclude quindi di poter intervenire ancora una volta sui tassi di interesse. Ma ciò che crea anche un pò di preoccupazione è l’andamento dei prezzi e delle compravendite in Italia, legato soprattutto all’erogazione del mutuo. Il mercato immobiliare italiano è in difficoltà, quindi ulteriori misure potrebbe rendere insostenibile la situazione. Secondo i dati Istat, nel primo trimestre 2023 le compravendite immobiliari proseguono al ribasso, in calo del 5% rispetto al trimestre precedente e dell’11% su base annua. Mentre i mutui si riducono del 12,6% rispetto al trimestre precedente e -31% su base annua.

Le pagelle europee

L’Italia è stata promossa, ma con riserva, e questo è un fatto positivo. Pertanto il Governo dovrà tenersi pronto ad adottare misure correttive. I paesi che sono stati promossi a pieni voti sono: Cipro, Estonia, Grecia, Spagna, Irlanda, Slovenia e Lituania. Le Manovre per il 2024 di questi Stati sono state giudicate in linea con le raccomandazioni dell’Unione Europea.

Invece i promossi con riserva come l’Italia sono: Austria, Germania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia. Le Manovre di questi nove Stati sono state giudicate solo parzialmente in linea con le raccomandazioni Ue, pertanto occorrerà provvedere con qualche aggiustamento. Infine sono bocciati: Belgio, Finlandia, Francia e Croazia.

Manovra finanziaria: tutte le misure in breve, sigarette, carburanti, benzina, pace fiscale

La manovra finanziaria appena varata e inviata alla Commissione Europea porta numerose novità, alcune sono state trattate sinteticamente, altre invece ancora no. Ecco una breve sintesi su tutte le novità della manovra finanziaria.

La sintesi di tutte le misure della manovra finanziaria

  • – Taglio delle accise sui carburanti: non sarà più di 30,5 centesimi, ma scende a 18,3 centesimi, dal 1° dicembre il carburante aumenta di 12,2 centesimi;
  •  aumento del prezzo delle sigarette, in media un pacchetto da 20 sigarette costerà circa 20 centesimi in più;
  • criptovalute, diminuzione della tassazione;
  • pensioni, arriva Quota 103 e sono modificati i criteri per accedere a Opzione donna;
  • riduzione Iva su assorbenti al 5%;
  • riduzione Iva prodotti per l’infanzia al 5% (pannolini, seggioloni auto, biberon, omogeneizzati);
  • reddito di cittadinanza, restrizioni dei percettori occupabili che potranno fruirne solo per 8 mesi e non 12 ( dal 2024 totale riforma);
  • superbonus al 90% con riapertura dei termini per le unifamiliari in base al quoziente familiare;
  • aumenta a 15.000 euro l’Isee per accedere al bonus energia (sconto in bolletta);
  • aumenta il credito di imposta in favore delle imprese energivore;
  • incentivi per chi assume donne under 36 e percettori di reddito di cittadinanza;
  • Rivalutazione della pensione minima al 120%;
  • proroga dei termini per applicazione sugar tax e plastic tax;
  • proroga dei termini per l’aumento delle sanzioni per le violazioni al Codice della Strada;
  • pace fiscale, cancellazione delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro per le cartelle affidate all’agente di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015;
  • aumento tassazione degli extra profitti, passa dal 25% al 35%;
  • aiuti alle Marche colpite dall’alluvione recente;
  • flat tax applicata fino a 85.000 euro;
  • commercio, cade l’obbligo di accettare i pagamenti con il Pos per importi inferiori a 30 euro ( già nei mesi scorsi erano caduti alcuni obblighi per i tabaccai);
  • aumento limite all’uso del contante fino a 5.000 euro;
  • istituito fondo di 500.000 euro per la social card destinata alle famiglie con reddito inferiore a 20.000 euro e utilizzabile per acquisto beni di prima necessità;
  • maggiorazione per l’assegno unico;
  • agevolazioni per l’acquisto della prima casa;
  • ripristinato il fondo per le scuole paritarie;
  • riattivazione della società Ponte-Stretto per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina;
  • detassazione delle mance ricevute dal personale impiegato nel settore ricettivo;
  • detassazione premi di produttività;
  • taglio del cuneo fiscale;
  • rifinanziamento  bonus decoder.

Salta invece l’ipotesi della Amazon tax o tassa verde che era stata ipotizzata. Ricordiamo che l’iter di approvazione della manovra finanziaria non è terminato, spetta ora al Parlamento l’ultima parola e non è detto che vi siano delle modifiche ulteriori.

Pace fiscale per le cartelle esattoriali: tutti i provvedimenti della manovra

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la manovra finanziaria che ora passa al vaglio del Parlamento. Molti i punti di particolare inreresse e tra questi la pace fiscale con la cancellazione delle cartelle esattoriali fino a 1000 euro. Ecco chi riguarderà.

Cartelle esattoriali fino a 1.000 euro cancellate. Chi potrà approfittarne?

Sicuramente all’interno della manovra finanziaria ci sono molti punti di interesse per i cittadini in quanto andranno a incidere profondamente sulla loro vita, tra questi vi sono l’inserimento di Quota 103 per la pensione, ma anche la mini pace fiscale che porta alla cancellazione delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro.

Occorre però sottolineare che le cartelle sottoposte a stralcio sono quelle fino al 2015. Come già sottolineato in passato la cancellazione di queste cartelle è dovuta anche al fatto che il costo di riscossione per questi pagamenti è più elevato rispetto al loro valore, sarebbe quindi controproducente continuare nel tentativo di riscuotere il pagamento.

In base a quanto sottolineato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo le cartelle esattoriali interessate sarebbero circa 13 milioni, alcune aventi anche importi davvero molto ridotti. Nei giorni scorsi era stato annunciato anche il dimezzamento del valore delle cartelle comprese tra 1.000 euro e 3.000 euro, ma questa misura non ha trovato spazio all’interno della manovra finanziaria, in fondo si tratta di un pacchetto che vale 35 miliardi di euro e c’è bisogno di fare cassa, come già accaduto con il dimezzamento del taglio delle accise sui carburanti.

Pace fiscale con rottamazione per le cartelle esattoriali tra 1.000 e 3.000 euro

Nonostante con la nuova pace fiscale non ci sia il taglio per le cartelle esattoriali di importo superiore a 1.000 euro, comunque c’è una novità positiva anche per i contribuenti interessati, infatti per queste è prevista la possibilità di rottamare il debito pagando l’imposta dovuta e una sanzione ultra ridotta del 5 per cento, inoltre è possibile richiedere la rateazione degli importi da pagare fino a 5 anni.

Resta, infine, un’ultima novità infatti nella manovra finanziaria c’è nuovamente l’innalzamento del tetto al limite del contante a 5.000 euro. Questa norma era già presente all’interno del decreto Aiuti Quater, poi cancellato perché il Presidente della Repubblica aveva rilevato come tale misura mancasse del requisito della necessità e urgenza che, in base alle previsioni della Costituzione, deve accompagnare ogni decreto legge, anche perché nella previsione del decreto Aiuti Quater la misura comunque sarebbe entrata in vigore dal 1° gennaio e già questa caratteristica palesava l’assenza del requisito dell’urgenza.

Taglio accise carburanti dimezzato dal 1° dicembre. Un suicidio politico

La manovra di bilancio prende forma e porta anche qualche brutta notizia per gli italiani: in base al decreto collegato alla manovra dal 1° dicembre cessa la vigenza dello sconto sulle accise sui carburanti di 30 centesimi. L’importo del taglio delle accise è dimezzato.

Dimezzato il taglio delle accise sui carburanti dal 1° dicembre 2022

Negli ultimi mesi siamo stati abituati ad avere il taglio delle accise sui prezzi dei carburanti. Questa misura è stata adottata di volta in volta tramite decreto legge o decreto interministeriale di proroga. Il taglio, che resterà in vigore fino al 30 novembre 2022, ammonta a 25 centesimi, ma aggiungendo il risparmio Iva determinato dal minore prezzo, il taglio effettivo sul costo del carburante è di 30,5 centesimi.

Si è trattato di un aiuto importante visto che il prezzo dei carburanti, in particolare diesel e benzina, aveva ormai superato abbondantemente i 2 euro. Con il taglio invece è stato possibile restare in modo costante sotto i due euro al litro. Nel frattempo il prezzo dei carburanti continua ad oscillare, oggi la benzina al self service costa 1,70 euro al litro, mentre il diesel continua a mantenere un prezzo leggermente più alto e in media costa 1,804 euro al litro. All’orizzonte vi sono però aumenti in quanto è in salita il costo del barile e di conseguenza potrebbe ricominciare la catena di aumenti.

Benzina e diesel costeranno di più

La nuova manovra prevede il dimezzamento del taglio delle accise sui carburanti che passerà da 30,5 centesimi a 18,3 centesimi. In particolare il taglio delle accise sarà di 15 centesimi e aggiungendo il risparmio Iva arriva a 18,3 centesimi. Questo implica che rispetto ad oggi ci sarà un aumento del costo del carburante di 12,2 centesimi al litro. Secondo le stime fatte, in media un pieno di carburante dovrebbe costare circa 6,1 euro in più. L’incidenza sul budget delle famiglie dipenderà dall’effettivo uso fatto dei veicoli a motore.

Codacons e Unione Nazionale Consumatori: il dimezzamento del taglio delle accise sui carburanti è un suicidio politico

Molto critica nei confronti di questa scelta è stata la Codacons che ha sottolineato come questo dimezzamento del taglio delle accise sui carburanti avrà pesanti ricadute non solo sul budget degli automobilisti, ma anche indirette con un ulteriore aumento dei prezzi. L’Unione Nazionale Consumatori ha parlato addirittura di un suicidio politico per il Governo, infatti con questo dimezzamento del taglio delle accise sui carburanti il prezzo della benzina andrà oltre 1,80 euro al litro e il diesel oltre 1,90 euro e nel caso in cui dovessero aumentare nuovamente i prezzi dei carburanti, si ritornerà a sfiorare la soglia dei 2 euro al litro.

Buone notizie invece ci sono sul fronte della plastic tax e sugar tax la cui entrata in vigore prevista per il 1° gennaio 2023 dovrebbe essere rimandata. Nel frattempo salta l’annullamento Iva sui beni di prima necessità.  Ridotta al 5% per prodotti per l’infanzia, pannolini e assorbenti.

Manovra finanziaria, le misure per le famiglie e le imprese

La manovra finanziaria sarà uno dei primi impegni economici che dovrà affrontare il Governo Meloni. Ecco alcune misure su cui si sta già lavorando.

Manovra finanziaria, il primo consiglio economico

Si è tenuto il primo consiglio economico del neo Governo Meloni ai fini di definire i contorni della manovra finanziaria. Un grande primo passo per indicare quelle che saranno le misure per le imprese e per le famiglie. Sul tavolo c’è la nota di aggiornamento al Def, documento di economia e finanza. Che dovrebbe prevedere una crescita nazionale dello 0,6% per il 2023. Mentre l’indebitamento sarà portato al 4,5%, peggio delle previsioni dello scorso anno.

In realtà a conti fatti potrebbero sbloccarsi circa 21 miliardi, di cui 15 miliardi dovrebbero essere destinati a famiglie ed imprese che stanno facendo i conti con il caro energia. Tuttavia ulteriori somme potrebbero venire dagli extra gettiti delle imprese dell’energia e dai fondi messi a disposizione dall’Unione Europea e ancora non spesi, circa 3-4 miliardi.

Manovra finanziaria, reddito di cittadinanza e superbonus

Altri fondi potrebbero arrivare da una rimodulazione del reddito e pensione di cittadinanza e dal superbonus per l’edilizia. Il reddito di cittadinanza 2023 sembra esserci, ma con importi e requisiti differenti. Una delle nuove regole è semplice: se non si accetta il primo impiego proposto si perderà il diritto al sussidio. Invece ad oggi, il percettore del reddito può rifiutare fino a tre volte l’offerta di lavoro, differenziata anche per distanza dal proprio domicilio.

Mentre il rimborso per coloro che effettuano lavori di miglioramento energetico potrebbe cambiare. Infatti il superbonus 110% dovrebbe scendere al 90% per gli appartamenti. La detrazione verrà inoltre ripristinata, alla stessa percentuale, per le abitazioni unifamiliari, le cosiddette villette: ma solo se usate come prima casa da proprietari che rientrano in una soglia di reddito, calcolata in base al quoziente familiare.

Alcune possibili misure per le imprese

Tra le misure per le imprese sembra essere sempre più realista la possibilità di una creazione di una struttura di supporto e tutela dei diritti delle imprese. Lo scopo è quello di semplificare le procedure di investimento. Questo perché a volte le imprese restano impigliate tra le maglie della burocrazia e delle carte da presentare.

Tuttavia non è escluso la possibilità di un decreto sblocca trivelle, che permetterà di estrarre il metano anche in zone fino ad ora escluse dalle attività di ricerca. Eppure si tratta di una misura che  potrebbe aiutare l’Italia verso l’autosufficienza ed un abbassamento dei costo delle bollette. Non ci resta che aspettare le scelte definitive del nuovo governo Meloni.

 

Mari o Monti quest’anno? Vacanza dopo la spending review!

 

Spending review sì. Tagli no. E viceversa.

I sindacati si infervorano, gli statali tremano. Ora, non si è mai visto un governo capace di accontentare tutti, grandi e piccini, parti sociali ed esponenti del buon nome di una grande azienda. Men che meno un governo di tecnici cui è riservato il compito di fare “il lavoro sporco”, quello che un Primo Ministro eletto dal popolo non potrebbe mai fare.

Toccare I.V.A., tasse, tagliare l’esercito di impiegati pubblici e statali il tutto per non mettere mano alle tasche degli italiani dal prossimo ottobre 2012.

Al ritorno dalle vacanze, infatti, il popolo del Belpaese potrebbe subire un ulteriore aumento dell’imposta generale sui consumi. A meno che il buon Mario non riesca a racimolare nottetempo 4,2 miliardi di euro.
Dove non si può tirar su con il rastrello si taglia, “ma non con l’accetta e non con una manovra finanziaria” spiega dal Colle il Presidente del Consiglio.

E dunque? Tutti a casa oppure continuiamo a stringere la cinghia?

Colpa del sisma in Emilia, colpa degli esodati,bisogna eliminare gli sprechi, non ridurre i servizi“, insomma, si mette mano là dove il mare magnum della burocrazia si perde tra assenteisti irresponsabili, perché ci sono anche loro, e voci dell’organigramma non del tutto necessarie.

Nuovi disoccupati in vista?

La Camusso minaccia la discesa in piazza – e vogliamo vedere tra il super caldo Catone e le vacanze che si avvicinano quanti e chi davvero lo farà.

I cadreghini dei dirigenti cominciano a tremare – e solo il Cielo sa se taglieranno l’anguria a Ferragosto. 1 su 10 potrebbe rimanere a casa.

Gli impiegati della pubblica amministrazione non ci stanno sebbene il ministro della Pubblica amministrazione abbia ammesso che la riduzione degli organici sarà fatta dopo la verifica delle piante organiche. Solo dopo, infatti, sarà possibile selezionare e modulare l’intervento di riduzione attraverso la mobilità di due anni.

Mari o Monti quest’anno? Si minaccia una vacanza lunga tutta una vita…

 

Paola PERFETTI

IMU: alle aziende costerà 1.159 euro l’anno

di Alessia CASIRAGHI

Stangata in arrivo per le imprese nel 2012 con l’introduzione dell’imu prevista dalla nuova manovra finanziaria. ”Nel 2012, l’introduzione dell’Imu comporterà un aumento medio delle imposte a carico delle attività economiche pari a 1.159 euro” denuncia Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre. E per artigiani e industriali il conto finale potrebbe essere davvero salato, superando la cifra stellare di 1.500 euro all’anno.

I dati sono il frutto di una simulazione degli effetti economici che l’Imu potrebbe avere sui bilanci delle aziende italiane. Dal 2012, l’Imu interesserà le prime case, assorbirà l’Ici e l’Irpef sui redditi fondiari delle seconde case e sostituirà l’Ici sugli immobili strumentali. L’aliquota Imu, applicata agli uffici, ai negozi commerciali o ai capannoni produttivi, secondo le stime sarà nel 2012 del 7,6 per mille, mentre per il calcolo dell’Ici, si è fatto ricorso all’aliquota media nazionale applicata dai Comuni nel 2009, il 6,4 per mille.

L’equazione elaborata dalla Cgia tiene conto della rivalutazione dei coefficienti moltiplicatori applicati alle rendite catastali, che, a conseguenza del decreto ”salva-Italia”, sono passati da 34 a 55 per i negozi e le botteghe, da 50 a 80 per gli uffici e gli studi privati, da 100 a 160 per i laboratori artigianali e da 50 a 60 per i capannoni industriali e gli alberghi.

Il risultato? L’applicazione dell’Imu nel 2012 aumenterà la pressione fiscale sugli immobili produttivi di proprietà delle aziende per un valore complessivo di 1,57 miliardi di euro – pari ad un aumento medio per ciascuna azienda di 1.159 euro l’anno.

Ma come si arriva a questo coefficiente? 219,5 milioni di euro spetteranno ai negozianti (aumento pro azienda pari a 569 euro), 262 milioni di euro verranno distribuiti tra i liberi professionisti (+949 euro per ciascun proprietario), mentre 1,09 miliardi di euro saranno suddivisi tra gli industriali e gli artigiani (incremento annuo per ciascun imprenditore pari a 1.566 euro).

“Il risultato emerso da questa elaborazione ha confermato la grande preoccupazione sollevata in questi giorni da molti osservatori: lo scambio tra l’Ici e l’Imu rischia di non portare nessun vantaggio alle imprese – precisa Giuseppe Bortolussi. – Anzi è molto probabile che, se non saranno introdotte delle modifiche applicative, dal 2012 le imprese ed i liberi professionisti subiranno un ulteriore aggravio fiscale difficilmente sostenibile”.

Ok alla manovra economica

Ok dal Consiglio dei Ministri alla manovra economica. Sarà un provvedimento da 30 miliardi. Il presidente del Consiglio Mario Monti è stato chiaro: “Siamo di fronte a una alternativa tra la situazione attuale, con i sacrifici richiesti e una situazione di uno Stato insolvente, di un euro distrutto magari per infamia dell’Italia“. E ha anche annunciato di rinunciare al proprio compenso di ministro e premier. Il ministro del Welfare Elsa Fornero parla di sacrifici e si commuove.

Queste le misure principali.

CASA. Arriva nel 2012 l’imposta municipale e riguarda anche “l’abitazione principale e le pertinenze della stessa”. l’aliquota ordinaria è dello 0,76%, per l’abitazione principale è ridotta allo 0,4%.

TRACCIABILITA’ DEI PAGAMENTI. La soglia è fissata a 1.000 euro.

IRPEF. L’aliquota sale al 46% sopra i 75mila euro fino al 2014, “in considerazione della eccezionalità della situazione economica internazionale e tenuto conto delle esigenze prioritarie di raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea”.

PENSIONI. Il blocco della rivalutazione rispetto all’inflazione per le pensioni di importo superiore al minimo di 467 euro varrà per il 2012 e il 2013. Per le pensioni tra i 467 e i 935 euro ci sarà una rivalutazione del 50% rispetto all’inflazione. Le minime avranno la perequazione totale.

IVA. Dall’1 gennaio 2013 le aliquote Iva del 10 e del 21% sono incrementate di 2 punti. Dal gennaio 2014 scatta un ulteriore aumento di 0,5 punti. Una clausola di salvaguardia che sostituisce il taglio lineare del 20% previsto nella precedente manovra per le agevolazioni fiscali.
 
SOPPRESSIONE ENTI. Cancellati Inpdap ed Enpals, le loro funzioni sono attribuite all’Inps, che succede in tutti i rapporti attivi e passivi degli Enti soppressi.

TAGLI ALLE AUTHORITY, DA ANTITRUST A CONSOB. Dalla Consob all’Antitrust è previsto un calo del numero dei componenti.

LIRA. Prescrizione anticipata delle lire in circolazione: Le banconote, i biglietti e le monete ancora in circolazione si prescrivono a favore dell’Erario con decorrenza immediata per essere riassegnate al Fondo ammortamento dei titoli di Stato.

AUTONOMI E AGRICOLTORI. Dal primo gennaio 2012 le aliquote contributive pensionistiche di finanziamento e di computo delle gestioni pensionistiche di artigiani e commercianti iscritti alle gestioni autonome dell’Inps sono incrementate di 0,3 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il livello del 22%. Sempre dall’1 gennaio le aliquote contributive pensionistiche dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni iscritti alla relativa gestione autonoma dell’Inps sono rideterminate.

IRAP. Le imprese potranno dedurre dall’Ires e dall’Irpef la quota di Irap “relativa alla quota imponibile delle spese per il personale dipendente e assimilato”.
 
BANCHE. Il ministero dell’Economia “fino al 30 giugno 2012 è autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane, con scadenza da tre mesi fino a cinque anni, o a partire dall’1 gennaio 2012 a sette anni per le obbligazioni bancarie garantite”.
 
PENSIONI AUTONOMI. I lavoratori autonomi andranno in pensione dal 2012 a 66 anni e sei mesi. Le lavoratrici autonome a 63 anni e sei mesi. Per chi esce in pensione anticipata prima dei 63 anni di età dal 2012 avrà una penalizzazione sulla quota liquidata con il retributivo del 3% per ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento prima dei 63 anni di età.

SUPERBOLLO. Superbollo per le auto di potenza superiore ai 170 chilowatt: l’addizionale erariale sarà “pari a euro 20 per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 170 chilowatt”.

FARMACI. Liberalizzalizzazione per i farmaci di fascia ‘C’ che saranno venduti anche nelle parafarmacie e nuove regole per l’apertura di nuove farmacie.

Una manovra da 24 miliardi

Lunedì Mario Monti si recherà alla Camera per illustrare i provvedimenti previsti dalla nuova manovra finanziaria ma sono già trapelate le prime informazioni.

Il Capo dello Stato ha esplicitamente chiesto al Capo di Governo di attuare “misure conseguenti in grado di conciliare il rigore con l’equità e di promuovere l’indispensabile crescita della nostra economia” nel corso di un incontro avvenuto al Quirinale tra i due.

Si tratterà di una manovra di 24 miliardi di euro, che colpirà molti settori.
Vediamo nel dettaglio cosa cambierà.

In primo luogo è annunciata una super-tassa sulle barche e i beni di lusso, con una patrimoniale sulle seconde e terze case. Stando alle anticipazioni, il pacchetto-casa prevederebbe l’incremento al 15-20% della percentuale di adeguamento delle rendite catastali dal 5% attuale per un maggior gettito fino a due miliardi, la reintroduzione dell’Ici sulle prime, accompagnata da agevolazioni o detrazioni legate al reddito.

Gli scaglioni delle aliquote Irpef oggi al 41 e al 43% passeranno rispettivamente al 43 e 45% come conseguenza di un aumento di 2 o 3 punti, mentre è previsto un rinvio per la revisione degli estimi catastali, probabilmente oggetto di una legge delega. L’ipotesi più accreditata sarebbe, ad oggi, una rivalutazione del 15%.

Per quanto riguarda gli esercizi commerciali, la manovra prevederebbe una maggiore liberalizzazione, soprattutto degli orari e di aperture di nuovi punti vendita.
Al via anche la vendita dei farmaci di fascia C, quelli a pagamento ma per i quali è richiesta la ricetta del medico, anche nelle parafarmacie.

Il delicato problema dell’affollamento delle carceri è stato affrontato e sembra che la soluzione più ovvia sia di rivolgersi a risorse e capitali privati. La nota ufficiale dichiara: “Al fine di assicurare il perseguimento dell’equilibrio economico-finanziario dell’investimento è riconosciuta al concessionario, a titolo di prezzo, una tariffa comprensiva dei costi di investimento e di gestione dell’istituto penitenziario, da corrispondersi successivamente alla messa in esercizio dell’infrastruttura. La concessione ha durata non superiore a 20 anni“.

La sanità non uscirà indenne da questa manovra poiché è previsto per agosto 2013 un taglio di 2,5 miliardi ma che potrebbe essere anticipato già all’anno prossimo. E per il 2013 potrebbe arrivare a 5 miliardi di euro.

Colpito anche il trasporto pubblico locale, che non riceverà linfa da nuove risorse, nonostante la richiesta delle Regioni.

L’Iva, per ora, non aumenterà, e questo dipenderebbe dall’attivazione della clausola di stabilità prevista dalla delega fiscale.

Per velocizzare le pratiche della pubblica amministrazione, verrà attivato il pagamento elettronico dal gennaio 2013. In pratica, i pagamenti dovuti potranno essere assolti anche tramite Pos abilitati a ricevere pagamenti in modalità contact less, come quelli che si possono fare con alcuni tipi di telefonini. Inoltre per favorire il commercio elettronico dal 2012 “le amministrazioni e gli operatori che gestiscono attività di fornitura di servizi al pubblico sono tenuti a soluzioni di pagamento elettronico” senza commissioni rispetto al pagamento tradizionale.

In arrivo anche il credito d’imposta per le aziende che investono in ricerca. “Fino al 31 dicembre 2014 alle imprese è attribuito un credito di imposta nella misura del 12% dei costi sostenuti per attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale fino a 1 milione di euro e del 5% per costi superiori a un milione“. Vantaggi ancora maggiori per le nuove imprese innovatrici per le quali “la misura della detrazione per il primo milione dei costi sostenuti è elevata al 20%“, come si legge dalla bozza della manovra.

Funzioni, beni e personale dell’Ice passano al ministero dello Sviluppo economico e le risorse attribuite per l’attività promozionale convergono in un apposito fondo. Passano così al ministero guidato da Corrado Passera anche i poteri di indirizzo e vigilanza.

Forse sono in arrivo buone notizie per gli automobilisti, proporzionali con l’aumento di concorrenza nella vendita di carburanti e, quindi, prezzi più accessibili. Questo perché i gestori di punti vendita di carburanti al dettaglio potranno rifornirsi liberamente da qualunque produttore o rivenditore.

Vera Moretti

Manovra, verso una correzione da 20-25 miliardi

Cominciano a filtrare le prime cifre sulla manovra correttiva cui sta lavorando il governo Monti per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. Una manovra sulla quale pesa la revisione al ribasso del pil. Facendo riferimento al calo dello 0,5% nel 2012 previsto dall’Ocse, la correzione necessaria salirebbe dai 13-15 miliardi previsti inizialmente a 20-25 miliardi. Secondo indiscrezioni, al momento si starebbe lavorando sulla parte bassa di questa forchetta.

In tutto questo, arrivano segnali anche dalla politica, sempre meno indifferente di fronte ai propri enormi e ingiustificati costi. Secondo quanto riporta un comunicato congiunto di palazzo Madama e Montecitorio, il presidente del Senato Renato Schifani e il presidente della Camera Gianfranco Fini, si sono infatti incontrati assieme ai rispettivi Collegi dei Questori con il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero, e hanno comunicato al governo di voler procedere entro la fine dell’anno a una radicale modifica della disciplina in tema di assegni vitalizi.

Dal 1° gennaio 2012 sarà introdotto il sistema di calcolo contributivo, in analogia con quanto previsto per tutti i lavoratori. Tale sistema opererà per intero per i deputati e i senatori che entreranno in Parlamento dopo tale data e pro rata per coloro che attualmente esercitano il mandato parlamentare.

Sempre dal 1° gennaio 2012, i parlamentari che avranno terminato il mandato percepiranno il trattamento di quiescenza non prima del compimento dei 60 anni di età per chi abbia esercitato il mandato per più di una intera legislatura, e al compimento dei 65 anni per coloro che abbiano versato i contributi per una sola intera legislatura. Un po’ alla volta qualcosa si muove…

d.S.