Riforma ammortizzatori sociali: Calderone scrive a Giovannini

A seguito delle anticipazioni sulla bozza della riforma degli ammortizzatori sociali, Marina Calderone, presidente del Cup, ha inviato una lettera ad Enrico Giovannini, ministro del Lavoro.

La questione che la presidente del Comitato unitario professioni ha voluto affrontare rivolgendosi direttamente al ministro riguarda i criteri di accesso per la cassa di integrazione in deroga, che, stando alle indiscrezioni trapelate, lascerebbe fuori i datori di lavoro non imprenditori, tra i quali rientrerebbero i titolari di studi professionali.

Per questo motivo, Calderone ha voluto ricordare a Giovannini che i professionisti italiani sono da sempre in prima linea per affrontare le conseguenze della crisi economica tuttora in corso, assistendo aziende e cittadini nei loro adempimenti.
Ricordando che i 27 ordini professionali esistenti producono in Italia un volume d’affari un volume d’affari complessivo pari a 196 miliardi di euro, Marina Calderone ha scritto: “Non si comprende come si possa sacrificare questa consistente fetta del mondo produttivo italiano, reintroducendo un’anacronistica distinzione tra ‘imprese’ e ‘datori di lavoro’, in un momento in cui ci sarebbe bisogno, così come è già avvenuto in passato, di misure che aiutino tutte le componenti della società che contribuiscono al mantenimento e alla crescita del Paese. Si è consapevoli che le ristrettezze del bilancio statale imponevano una rivisitazione dei criteri di assegnazioni del meccanismo di cassa integrazione in deroga. Ma è inaccettabile la revoca netta di una misura che in questi anni ha permesso, peraltro in termini percentuali minimi rispetto al mondo delle imprese, di sostenere la rete degli studi professionali soprattutto di piccole dimensioni“.

Vera MORETTI

I Consulenti del Lavoro chiedono proroga per lo Spesometro

Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro ha espresso il suo scetticismo riguardo la scadenza del 12 novembre prossimo per lo Spesometro.
I contribuenti, infatti, sono chiamati, in questo periodo, ad una serie infinita di adempimenti e si rischia, in questo modo, di creare confusione e accavallamenti pericolosi.

I tempi, inoltre, sono stretti, poiché il software di controllo dati, necessario per la corretta compilazione del modulo, è disponibile solo dal 25 ottobre. Ma, e i Consulenti del Lavoro lo sanno benissimo, la fretta è cattiva consigliera e rischia di far commettere una serie infinita di errori.

I dubbi, comunque, sono molteplici, e i consulenti hanno voluto esprimerli con un comunicato.
Vediamo quali sono i più salienti:

Primo. Per ciò che concerne le operazioni soggette, non è più indicata l’esplicita esclusione delle operazioni fuori campo Iva, prevista invece fino alla precedente versione del documento.

Secondo. Sulle operazioni legate al turismo, la versione definitiva delle istruzioni dice: “Sono comunicate esclusivamente in forma analitica nel quadro TU del modello“. I consulenti si chiedono, perciò, se le comunicazioni vanno indicate sia nel TU che nel Q/FN o solo nel Q/TU.

Terzo. Secondo le istruzioni, nel Q/SE vanno indicate le autofatture emesse per acquisti da 7 bis a 7 septies da prestatori extracomunitari. Non è specificato dove va indicata l’autofattura emessa per un acquisto di servizio 7-quater da un prestatore comunitario. Inoltre, a decorrere dalle operazioni 2013, per questi ultimi acquisti non si deve più emettere l’autofattura ma è obbligatoria l’integrazione della fattura estera emessa dal prestatore comunitario. Di tale differenza normativa fra il 2012 e il 2013 di cui non vi è alcun approfondimento nelle istruzioni.

Quarto. Per ciò che concerne le prestazioni rese a clienti esteri (diversi dai comunitari) da riportare nella sezione BL in forma aggregata unitamente a quelle BlackList, le istruzioni prevedono di indicare anche le operazioni ‘non soggette’. Tale riferimento dovrebbe riguardare solo la BL Black List (che includono quelle di cui art 7-ter). Per lo spesometro le stesse operazioni art 7-ter non dovrebbero.

Quinto: nel caso di nota di credito, si devono segnalare i relativi importi con segno negativo; purtroppo, però, i tracciati record disponibili prevedono la possibilità di inserire per tutti i campi solo numeri positivi.

Sesto: gli agricoltori in regime di esonero, perché con volume d’affari inferiore a 7mila euro, non risultano esclusi dall’applicazione del nuovo adempimento; mente logica e regole consiglierebbero la ricomprensione.

Settimo. Le operazioni verso privati non titolari di partita Iva sono esonerate dallo spesometro qualora il pagamento sia avvenuto mediante carte di credito, debito o prepagate. Ma ciò non è indicato con chiarezza.

Ottavo. Le registrazioni di riepilogo e schede carburanti richiederanno una verifica delle registrazioni operate nel 2012 con relativo inserimento di informazioni supplementari richieste e non note all’atto della originaria registrazione; insomma, una duplicazione di quanto già fatto.

Vera MORETTI

Incontro tra Cup e ministero della PA

Si sono incontrati a Roma, a Palazzo Vidoni, Gianpiero D’Alia, il ministro della Pubblica Amministrazione, e Marina Calderone, presidente del Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi professionali (Cup).

Il ministro ha illustrato le norme inserite nel decreto per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione della Pubblica Amministrazione, in particolar modo il passaggio che ha confermato la non applicabilità della spending review agli Ordini e Collegi professionali.

Si è parlato anche del decreto Semplificazione PA, ora in discussione al Senato presso la Commissione Affari Costituzionali.
A questo proposito, D’Alia ha proposto, riconoscendo l’importante ruolo sussidiario offerto dai professionisti, la costituzione di un tavolo tecnico con i rappresentanti delle professioni per poter arricchire il testo con reali e concrete proposte di semplificazione.

Marina Calderone ha dato piena disponibilità alla partecipazione ai lavori del tavolo tecnico, al quale parteciperà una delegazione che possa rappresentare tutte le aree di competenza.
La presidente del Cup, inoltre, ha ringraziato il ministro per l’apporto fornito per l’esclusione degli Ordini professionali dalle norme di Spending Review, posizione rafforzata anche dalla recente sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla non applicazione del codice appalti per il comparto.

Il ministro D’Alia ha infine auspicato una apertura immediata del tavolo tecnico sulla semplificazione, chiedendo l’apporto dei professionisti per valutare e monitorare le circolari di applicazione delle norme sulla P.a. inserite nel decreto del Fare.

Vera MORETTI

Tavolo tecnico per la semplificazione

E’ avvenuto mercoledì scorso presso Palazzo Vidoni, la sede del Ministero per la Pubblica Amministrazione, un importante incontro tra il Ministro Gianpiero D’Alia e i rappresentanti del Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi Professionali (CUP).

Motivo della convocazione era il Decreto per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione della Pubblica Amministrazione, ed in particolare il passaggio che ha confermato la non applicabilità della Spending Review agli Ordini e Collegi Professionali.

Considerando che al Senato, inoltre, la Commissione Affari Costituzionali sta discutendo circa il Decreto Semplificazione P.A., D’Alia ha proposto la costituzione di un tavolo tecnico al quale sono chiamati a partecipare i rappresentanti delle professioni per poter arricchire il testo con reali e concrete proposte di semplificazione.

Marina Calderone, presidente del CUP, ha ovviamente dato la sua piena disponibilità a partecipare ai lavori del tavolo tecnico, al quale interverrà una delegazione ristretta in rappresentanza di tutte le aree di competenza.
Calderone ha anche ringraziato il Ministro per l’apporto fornito per l’esclusione degli Ordini professionali dalle norme di Spending Review, posizione rafforzata anche dalla recente sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla non applicazione del codice appalti per il comparto.

L’incontro si è concluso con l’auspicio, da parte del Ministro, di riuscire ad aprire il tavolo tecnico in tempi brevissimi e chiedere il supporto dei professionisti per valutare e monitorare le circolari di applicazione delle norme sulla Pubblica Amministrazione inseriti nel Decreto del Fare.

Vera MORETTI

I consulenti del lavoro soddisfatti della proroga del 770

La decisione presa in comune accordo da Ministero dell’Economia e delle Finanze e dall’Agenzia delle Entrate di prorogare al 20 settembre la presentazione del modello 770 è stata accolta con soddisfazione da Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro.

Erano stati proprio i consulenti del lavoro, unitamente alle altre categorie di professionisti, a farne richiesta, per dare il tempo necessario ai sostituti d’imposta.

Per questo, Calderone ha commentato positivamente l’intervento: “Un plauso all’Agenzia delle entrate e al Mef per avere raccolto tempestivamente le sollecitazioni dei consulenti del lavoro e degli altri professionisti. In effetti, la situazione di ingolfamento a fine mese di scadenze tributarie che ricadono sugli studi suggeriva una soluzione di buon senso. Rinvio che, peraltro, è giunto anche in un momento opportuno, evitando ai professionisti e alle loro strutture un impegno straordinario in un momento molto particolare nella gestione degli adempimenti“.

Vera MORETTI

Ridefinito il contratto per gli addetti ai call center

E’ stato ridefinito da Assocal e Ugl il contratto collettivo per i collaboratori telefonici dei call center, con il benestare dei consulenti del lavoro.

Il settore degli operatori telefonici, da sempre piuttosto controverso in quanto a contratti, necessitava di una regolamentazione ma, data la complessità, le associazioni di categoria hanno chiesto l’intervento dei consulenti, la cui Fondazione Studi ha alla fine dato il via libera.

I consulenti del lavoro non sono nuovi a questo tipo di interventi, poiché era stato chiesto il loro aiuto anche nella definizione dei contratti di lavoro degli “emotional manager – coach – counselor” e per quello dell’area alimentazione-panificazione.

A questo proposito, hanno dichiarato: “Ancora una volta, quindi, viene confermato il ruolo di terzietà interpretato dai consulenti del lavoro a tutela degli interessi delle imprese e dei lavoratori. Una professione chiamata giornalmente a far vivere il diritto del lavoro attraverso una corretta applicazione dello stesso ai casi concreti, che si differenzia e si integra con quello teorico approvato a tavolino, ma che deve essere testato per poter esplicare al meglio i propri effetti“.

Hanno spiegato Assocal e Ugl: “E’ convinzione delle parti stipulanti il contratto collettivo nazionale che lo stesso debba ottenere una valutazione giuridica del testo contrattuale, da parte della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, atteso che la competenza indiscussa dei consulenti del lavoro fa sì che la posizione centrale che essi occupano tra impresa, lavoratori e istituzioni pubbliche, contribuisce, sicuramente ad emettere un parere tecnico, particolarmente significativo, in ordine agli aspetti giuridici, economici, assicurativi, previdenziali e sociali connessi alla formazione di un contratto collettivo di lavoro“.

Anche Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, ha voluto ricordare l’importanza del ruolo dei consulenti, che sono “a disposizione degli altri attori del mercato del lavoro e del ministero del Lavoro per ogni attività ritenuta utile al miglioramento del sistema. In un momento di grandi fibrillazioni sociali, avere certezza delle regole da applicare è fondamentale quanto il rispetto delle stesse“.

Vera MORETTI

Il Cup accoglie favorevolmente la proroga all’assicurazione dei professionisti

La notizia del nuovo emendamento contenuto nel Decreto del Fare che riguarda la proroga di un anno per l’obbligo di una polizza assicurativa da parte dei professionisti è stata accolta molto positivamente da Marina Calderone, presidente del Comitato unitario delle professioni (Cup) e del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro.

Calderone, come presidente del Cup, aveva sollecitato questo provvedimento, anche perché, se fosse entrato in vigore l’obbligo alla data precedentemente fissata, ovvero la metà di agosto, si sarebbero verificati inconvenienti tecnici e una conseguente difficoltà ad assicurare un alto livello di protezione e un costo conveniente.

Ecco le parole di Marina Calderone: “Lo sforzo di tutti i Consigli nazionali è infatti quello di definire le convenzioni migliori per tutelare in primis i giovani. E i contenuti dell’emendamento vanno proprio in questa direzione. In discussione, ovviamente, non c’è la validità dell’obbligo, che va nella direzione di tutelare cittadini e professionisti. Ma è altrettanto evidente la necessità di un’ulteriore proroga di alcuni mesi per consentire a tutti i Consigli nazionali di poter fare le scelte migliori in base ai nuovi criteri previsti”.

Vera MORETTI

Marina Calderone sprona i Consulenti del Lavoro

Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, è intervenuta all’assemblea dei consigli provinciali spronando la categoria verso una consulenza strategica che, in questo periodo, è necessaria alle aziende.
Per questo, è importante formare una nuova classe dirigente che non si faccia trovare impreparata nello svolgimento del suo compito.

A questo proposito, ha dichiarato: “E’ nostro compito far crescere motivati appassionati, preparati e specializzati i giovani attraverso percorsi di elevata qualità. I consulenti sono centrali nel mondo del lavoro, sotto tutti i punti di vista, non ultimo quello della sussidiarietà per il ruolo che svolgiamo nei confronti della pubblica amministrazione“.

Dal 1979, anno in cui è entrata in vigore la legge istitutiva della professione, ne è èassata di acqua sotto i ponti, e i consulenti del lavoro, da tenutari di buste paga, sono diventati consulenti strategici nel mondo del lavoro.

Continua Calderone: “Ecco perché abbiamo fatto una cavalcata nel mondo del lavoro aggiungendo alla legge 12, altre importanti attribuzioni: certificazione, conciliazione e arbitrato, anche preventiva con legge Fornero. Evidentemente nel mondo del lavoro la nostra funzione è ben chiara: discutere oggi di praticantato, formazione, temi che forse preoccupano talune professioni in vista del recepimento entro il prossimo mese di agosto, ma che certamente non crea alcun problema ai consulenti del lavoro che furono i primi a prevedere la formazione continua quando ancora non era obbligatoria“.

Non ha dimenticato, la presidente del Cup, di citare i giovani, linfa della professione che vanno dunque aiutati e salvaguardati, ma soprattutto messi in condizione di imparare la professione, per essere competitivi domani.

Vera MORETTI

Incontro tra Enrico Giovannini e Marina Calderone

Enrico Giovannini, ministro del Lavoro, ha incontrato Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, la quale ha voluto affrontare subito la questione legata alla riforma del lavoro, tuttora considerata cruciale e prioritaria per il bene del Paese.

Il governo, a questo proposito, è chiamato a modificare alcuni aspetti della Riforma Fornero, per poter snellire l’occupazione e renderla accessibile anche, e soprattutto, ai giovani.

Marina Calderone ha inoltre confermato la completa disponibilità, da parte dei consulenti del lavoro, a collaborare con il Governo, in particolare illustrando le parti più “deboli” della riforma e proponendo alternative valide: “Abbiamo presentato le nostre idee di cambiamento che hanno al centro i giovani, le donne e tutte le fasce deboli del mercato del lavoro. Bisogna rilanciare l’apprendistato, semplificandolo; cosí come é necessario intervenire sui contratti a termine e sulla disciplina delle partite iva. Ma piú in generale bisogna liberare il lavoro da lacci e lacciuoli“.

Il ministro Giovannini ha espresso parere positivo per l’iniziativa, che va nella stessa direzione delle consultazioni già attivate con chi vive il mercato del lavoro in prima linea.

La presidente dei consulenti del lavoro ha inoltre illustrato al ministro il programma del prossimo Festival del Lavoro, previsto dal 20 al 22 giugno a Fiuggi.

Vera MORETTI

Debiti PA, le proposte di modifica del CUP

Dopo aver analizzato le criticità che il CUP rileva nel decreto legge che dovrebbe sbloccare i crediti della pubblica amministrazione verso le imprese, vediamo oggi quali sono le proposte del Comitato unitario degli ordini e dei collegi professionali per modificare in meglio il decreto.

1) Estensione della possibilità di compensazione dei crediti vantanti nei confronti della PA con tutte le imposte, tributi, contributi previsti dall’articolo 17 del D.lgs.241/1997. Vanno comprese, in particolare, le somme vantate periodicamente ed annualmente e non solo quelle previste dagli art. 28 quater (imposte iscritte a ruolo) e 28 quinquies (accertamenti con adesione, ecc.) del DPR 602/1973;
2) Estensione della possibilità di compensazione anche alle somme dovute alle Casse Edili in quanto determinanti ai fini della regolarità del DURC;
3) Considerare regolare ai fini del DURC/agevolazioni quella impresa che registra debiti in misura inferiore ai crediti vantati nei confronti della PA; a tale scopo costituire una banca dati dei creditori della PA consultabile dagli enti preposti al rilascio del DURC;
4) Riduzione dell’aggio dovuto ad Equitalia considerato che l’agente della riscossione è di proprietà pubblica. Le somme richieste attraverso l’iscrizione a ruolo sono già maggiorate di sanzioni ed interessi e pertanto gli aggi si traducono in nuove somme aggiuntive calcolate anche sulle sanzioni. Quantomeno l’aggio dovrebbe essere minimo per quanto concerne somme iscritte a ruolo dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps;
5) Aumentare la possibilità di rateazione dei debiti maturati dalle imprese con Equitalia;
6) Destinare un accesso al credito garantito dal Tesoro in misura pari al credito (certo, liquido ed esigibile) vantato dall’impresa e dai professionisti nei confronti della PA.
7) Anticipazione dell’innalzamento a 700mila euro della compensazione mediante F24.

Naturalmente, il CUP si impegna a portare nelle sedi istituzionali le sue proposte di modifica, in modo da accelerare il processo di modifica di un decreto che, è ormai chiaro, ha in sé più luci che ombre.