Debiti PA, il punto di vista del CUP

Il CUP ha presentato davanti alla Commissione Speciale della Camera dei Deputati – incaricata di audire le forze sociali sul provvedimento sui pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione – le proposte di modifica del decreto da parte dei Professionisti Italiani. “Il decreto legge 35/2013, pubblicato nella G.U. dell’8 aprile scorso, rappresenta senza dubbio un passo avanti rispetto alla situazione di stallo che registrano i crediti vantati da imprese e professionisti nei confronti della Pubblica Amministrazione – commenta Marina Calderone, presidente del CUP. –. Certamente positiva è anche l’indicazione esplicita dei professionisti tra i soggetti che possono recuperare i loro crediti. Tuttavia, il provvedimento varato è oggettivamente contrassegnato da una eccessiva burocrazia e da alcune criticità che ne paralizzano l’effettiva operatività“.

Le difficoltà maggiori riguarderanno soprattutto le PMI che avranno le maggiori difficoltà ad attuare il complesso iter burocratico previsto per incassare il credito vantato.

Entrando nel merito del provvedimento, non può essere considerato positivo il rinvio al 2014 dell’innalzamento a 700mila euro della compensazione mediante F24. Discutibile poi la novità relativa alla possibilità di compensare i crediti PA con gli accertamenti con adesione, inviti a comparire, acquiescenza, definizione sanzioni, conciliazione giudiziale e mediazione, emessi dall’Agenzia delle Entrate.

Non è prevista infatti la compensazione con debiti ordinari (ritenute fiscali, IVA periodica, saldi ed acconti in sede di dichiarazioni annuali), ravvedimento operoso, avvisi di irregolarità. Se si considera che finora era prevista la possibilità di compensare il credito con i ruoli art. 28 quater dpr 602/73, il paradosso è che se non si è morosi o accertati non sarà possibile compensare.

Non si comprende quindi il motivo per cui il debito dovuto al fisco periodicamente o che emerge dalla dichiarazione debba necessariamente attendere l’iscrizione a ruolo per poter essere compensato con i crediti vantati dalla PA. In conseguenza di ció le somme dovute originariamente, quando saranno iscritte a ruolo, verranno maggiorate di sanzioni, interessi ed aggi esattoriali. Inoltre, il rischio è quello di incorrere nelle sanzioni penali per gli omessi versamenti che superano le soglie previste dal D.Lgs.74/2000.

Ma nel provvedimento in esame il buco più grande è quello relativo ai contributi previdenziali, assistenziali, assicurativi che sono poi quelli che impediscono il rilascio del DURC (Documento Unico di Regolaritá Contributiva). Com’è noto, le aziende in questi anni hanno accumulato debiti con l’Inps omettendo o ritardando il versamento dei contributi per mancanza di liquidità causata, tra l’altro, proprio dal mancato pagamento di quanto legittimamente maturato. Questa situazione di irregolarità contributiva determina il mancato rilascio del Durc da parte dell’Inps. La normativa vigente prevede dunque che per incassare i crediti sia necessario essere in regola con il versamento dei contribuiti. Tale condizione si ottiene anche con la compensazione dei debiti maturati con i crediti vantati.

Ma se tutto ciò sarà possibile solo dal 2014 le aziende non potranno essere in regola con i contributi , quindi non potranno avere il Durc, quindi non potranno incassare il credito residuo dall’Ente pubblico debitore. E’ bene ricordare che, almeno per gli affidamenti che originano in appalti pubblici, il problema dovrebbe essere stato già risolto dalla legge e dallo scorso anno le stazioni appaltanti prima di pagare compensano il debito nei riguardi degli Enti (vedi la circolare 3/2012 del Ministero del Lavoro). Ma per tutti gli altri la situazione diventerebbe paradossale.

Marina Calderone accusa i politici di non pensare al bene del Paese

La situazione politica, in una fase di stallo che non ha precedenti, sta danneggiando il Paese, bisognoso di riforme e di azioni forti per contrastare una crisi economica che sembra non finire mai.
Tra i provvedimenti più urgenti c’è, sicuramente, quello di un sostegno concreto alle pmi, il vero motore economico dell’Italia, che ora vivono un periodo di serio affanno.

Per risollevare le sorti dell’Italia occorre far ripartire la produttività e, quindi, l’occupazione, ma i continui battibecchi tra i politici, incapaci di trovare un accordo, certo non servono per migliorare la situazione.
E, se il Governo Monti, ancora in carica in attesa che qualcosa si sblocchi, ha pensato ad un provvedimento che possa permettere un recupero di liquidità attraverso lo sblocco dei debiti da parte delle PA, purtroppo non si è ancora passati ai fatti.

Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, ha dichiarato: “Si tratterebbe di un provvedimento che va certamente nella giusta direzione. Nella confusione politica e istituzionale di questo periodo, non bisogna infatti dimenticare che imprese, lavoratori e famiglie versano nelle medesime condizioni in cui erano fino a prima delle elezioni; se non peggiori. Per questo tutto ciò che può dare liquidità e risorse agli imprenditori va sottolineato con favore. Mi auguro che si concretizzi in tempi molto rapidi, con decorrenza immediata e non differita. La scommessa é creare un sistema strutturato e costante di regole che vanno nella direzione delle imprese. La priorità delle priorità per chiunque governerà il nostro Paese deve essere il rilancio dell’economia per far ripartire l’occupazione. Tutto il resto é molto importante , ma non ha il grado di priorità che ha il sostegno al mondo produttivo“.

I Consulenti del Lavoro, dunque, denunciano la mancanza di azioni concrete che potrebbero davvero fare la differenza.
E Marina Calderone fa un esempio tra ciò che dovrebbe passare ora in secondo piano e ciò che, invece, non può più aspettare: “Se dovessi scegliere quale sia la priorità tra la Tav e la riduzione del costo del lavoro, tra il conflitto di interessi e il pagamento dei crediti alle aziende, tra l’ineleggibilità e il contenimento della pressione fiscale, non avrei alcun dubbio. Sono chiarissime le priorità a chi conosce i problemi del Paese reale e delle famiglie. Spero lo siano anche per i decisori politici“.

Vera MORETTI

A Marina Calderone il premio Mimosa d’argento

Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro e del Comitato Unico delle Professioni, è stata insignita del premio Mimosa d’argento, in ricordo di Claudia Guerrera.

Il premio verrà consegnato alla presidente del CUP venerdì 8 marzo a Catania, in occasione della manifestazione organizzata dall’ADLeP.

A consegnare il riconoscimento sarà Stefania Scoglio, vice presidente nazionale dell’ADLeP e Presidente Regionale ANCL.
Il giorno dell’8 marzo non è stato certo scelto a caso: essendo la festa della donna, l’evento sarà celebrato in concomitanza con la manifestazione che si terrà a Catania l’8 marzo, organizzata dall’Associazione Donne, Lavoro e Parità.

Durante tutta la giornata, si porrà l’attenzione sulle conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, a dispetto delle discriminazioni e violenze che spesso ancora subiscono.
Verrà anche aperto un dibattito sul tema “ Le donne tra tradizione, storia e lavoro”.

Vera MORETTI

Caro governo, pensa alle imprese e ai professionisti…

 

Che cosa chiedono le associazioni di categoria al nuovo esecutivo? Dopo l’Ordine Nazionali dei Tributaristi, abbiamo rivolto le stesse quattro-topiche domande anche alla Presidente dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone.

Il quadro è chiaro: l’esclusività del sistema ordinistico italiano è il nostro fiore all’occhiello ma anche un gran tallone d’Achille.

Quali sono, a suo parere, le tre priorità che dovrà affrontare il nuovo governo per rilanciare domanda e consumi?
Riduzione del costo del lavoro, semplificazione amministrativa, abbattimento dei costi pubblici: sono le priorità su cui è indispensabile intervenire immediatamente per dare ossigeno al mercato.

Quali, invece, le politiche che dovrà mettere in campo per dare sostegno a imprese e professionisti, strozzati dalla crisi?
E’ indispensabile mettere al centro delle riforme di sistema le Pmi, vero motore del Paese. Senza rilanciare questo segmento non ci sarà futuro. Non bisogna mai dimenticare che il lavoro dipendente viene creato dal lavoro autonomo e che quindi, senza sviluppo di imprese e professioni, non ci sarà sollievo per la disoccupazione. In particolare, sarà necessario creare una rete di incentivi che possano permettere di uscire dalla crisi.

Per parte vostra, quali saranno le prime istanze che porterete al nuovo esecutivo?
Chiederemo di intervenire sui settori che, colpevolmente, non sono stati oggetto di riforme strutturali. Interventi sui servizi dell’energia e su quelli bancari (con particolare riferimento ai mutui) sono indispensabili; possono innescare un meccanismo virtuoso di sviluppo sprigionando energie che restano al momento circoscritte in un ambito ristretto.

Qual è l’errore più grave commesso dai precedenti governi che non volete venga più commesso dall’esecutivo che verrà?
Non c’è dubbio che gli interventi mirati a destabilizzare il sistema ordinistico siano stati gravi errori. Siamo in presenza di un valore aggiunto del nostro Paese che offre buona occupazione sia ai giovani professionisti che ai tantissimi dipendenti degli studi professionali. I professionisti ordinistici sono interlocutori stabili della Pubblica Amministrazione per la quale operano in sussidiarietà, svolgendo funzioni che ne sostengono l’azione e sopperendo in tantissimi casi alle lacune del sistema pubblico con grande vantaggio per i cittadini.

Paola PERFETTI 

Dal Professional Day, tanta carne al fuoco

Il Professional Day appena svoltosi a Roma con la partecipazione dei rappresentanti di tutti gli ordini professionali, nonché degli esponenti dei partiti politici, è stato teatro di una serie di proposte che i professionisti italiani hanno voluto portare all’attenzione della politica, per poter risolvere i gravi problemi che affliggono il nostro Paese.

Ad accomunare i partecipanti all’evento era la consapevolezza dell’importanza degli Ordini professionali, indispensabili per la realizzazione del principio di sussidiarietà, necessario alla Pubblica Amministrazione per lo snellimento dell’attività burocratica e il miglioramento dell’efficienza.

Tra le richieste, spiccano:

  • la necessità di ridurre il costo del lavoro per il rilancio immediato dell’economia;
  • il problema del sovraffollamento delle carceri;
  • lo snellimento dell’attività nel settore delle autorizzazioni attraverso l’assunzione di responsabilità dei professionisti che si sostituirebbero al rilascio dei pareri;
  • il contributo nella telematizzazione delle procedure di Giustizia.

Marina Calderone ha dichiarato, ottimista: “Sono emerse idee interessanti e tutti gli intervenuti si sono dimostrati disponibili nell’affrontare un nuovo percorso nel rapporto politica-professioni. Sarà nostro compito monitorare che ciò avvenga; ma soprattutto che gli impegni presi vengano mantenuti e siano tradotti in provvedimenti a favore dei cittadini. E su questo ci diamo appuntamento dopo i primi cento giorni dall’insediamento del nuovo esecutivo per la verificare se quanto promesso sarà mantenuto”.

Vera MORETTI

In arrivo il regolamento delle società di professionisti

Il regolamento attuativo delle società di professionisti è in dirittura d’arrivo.

Questo ha assicurato Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e del Comitato unitario delle professioni: “Da quello che ci risulta, il provvedimento è in fase di uscita. Abbiamo avuto nei giorni scorsi l’ultimo confronto con il ministero di Giustizia e adesso le ultime notizie ci dicono che il ministero dello Sviluppo economico ha dato il suo benestare“.

E, a quanto pare, sembra che si tratti di un’attesa di pochi giorni, e poi finalmente potrà dirsi completo quel processo che è cominciato nell’agosto 2011, quando la riforma delle professioni cominciava a concretizzarsi.

Compito dei professionisti sarà, ora di vigilare sulla corretta applicazione della legge: “Credo che adesso la partita passerà agli ordini che dovranno applicare e vigilare affinché l’istituto sia adeguatamente applicato e non vi siano forme di abuso. Noi riteniamo che possa essere uno strumento societario utile soprattutto per le giovani generazioni, ecco perché io metto l’accento sulla corretta applicazione della norma che farà sì che i nostri ragazzi possano nello strumento societario trovare una reale opportunità di aggregazione professionale“.

Vera MORETTI

Accordo tra Inail e Consulenti del lavoro per la sicurezza sul lavoro

Da una collaborazione tra Inail e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro è nato un progetto, presentato a Roma, di carattere multimediale e interattivo che contiene una banca dati informativa sulle norme in materia di sicurezza e figure professionali con relative funzioni, oltre ad una procedura guidata per la compilazione e presentazione di Ot24 e bandi Isi.

Durante l’evento è stato anche presentato il progetto Sicurezza al passo coi tempi, una piattaforma multimediale creata grazie alla collaborazione fornita dai consulenti del lavoro.

Le risorse messe a disposizione alle imprese, coma ha anche confermato il direttore generale Inail, Giuseppe Lucibello, ammontano a 750 milioni di euro e gli sconti per le aziende arrivano a 250 milioni di euro. “Ora serve un’attività di sensibilizzazione agli operatori e alle aziende e la collaborazione con i consulenti del lavoro è in continua evoluzione e proseguirà nel tempo”.

Anche Marina Calerone, presidente dei consulenti del lavoro, si è dichiarata “molto orgogliosa del progetto. Il bagaglio di conoscenze dei consulenti del lavoro è stato posto a disposizione dell’Istituto per la crescita comune”.

I fautori di questo progetto si sono ovviamente soffermati sugli enormi benefici economici a vantaggio delle aziende.

Ester Rotoli, direttore centrale prevenzione Inail, ha indicato collaborazione, sinergia, formazione e responsabilità sociale come le parole chiave del rapporto tra l’Inail e i consulenti del lavoro, che ormai costituiscono “il 65% delle aziende assicurate, quindi sono interlocutori privilegiati nei rapporti con l’Istituto”.

Per Vincenzo Silvestri, vicepresidente dell’Ordine nazionale, il progetto è “il momento che fotografa l’evoluzione della professione. Un consulente del lavoro è gestore a 360 gradi dell’azienda e un gestore delle risorse umane, un ruolo importantissimo sulle azioni Inail rivolte alla prevenzione”.

Vera MORETTI

Premio Aidda 2012 a Marina Calderone

Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e del Cup (Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi Professionali), è stata insignita del Premio Aidda (Associazione Imprenditrici e Dirigenti d’Azienda) 2012.
Il riconoscimento è stato consegnato a Cagliari, per mano del sindaco della città Massimo Zedda.

La motivazione alla base del conferimento è semplice: Marina Calderone ha saputo distinguersi in questo anno con le tante iniziative e i tanti interventi a favore delle categorie di professionisti.
E la stessa presidente del Consulenti del Lavoro ha voluto sottolineare l’estrema difficoltà, nei suoi sette anni di mandato, nell’adeguarsi ai continui mutamenti del mondo del lavoro, soprattutto alla luce di leggi e riforme sempre diverse.

Il primo obiettivo che sta a cuore all’Ordine che lei stessa rappresenta è garantire un’occupazione a chi non ce l’ha: “Se non riusciremo a creare nuova occupazione avremo un problema per i giovani: se i padri rimangono al lavoro 10 anni in più, i figli non riusciranno a entrare. Ecco che la flessibilità potrebbe consentire a chi è prossimo alla pensione di poter insegnare il lavoro a un giovane purché non gli pregiudichi la pensione“.

Antonella Siragusa, presidente dell’Aidda Sardegna, ha voluto lanciare un messaggio agli imprenditori: “Soprattutto in un periodo come questo siamo noi – donne e uomini – a dover lavorare per far crescere le aziende. In Sardegna si parla di imprenditoria ma le imprese sono sottocapitalizzate: ecco che gli imprenditori devono crederci reinvestendo per irrobustire le società e superare le crisi“.

Vera MORETTI

Per i consulenti del lavoro il futuro è chiaro

Il Congresso straordinario dei consulenti del lavoro ha offerto molti motivi di dibattito e confronto.

Tra questi, interessante è stato l’intervento di Mauro Capitanio, presidente di Fondazione per il lavoro, il quale ha voluto ricordare la bravura dei consulenti nel leggere il cambiamento della società e l’importanza di saper dare ancora più valore alla professione.

Rosario De Luca, presidente di Fondazione Studi, ha voluto essere presente, attraverso un contributo video nel quale ha illustrato il cammino percorso dalla categoria in materia di comunicazione e presenza sui media, sottolineando l’importanza di saper comunicare in modo autorevole ed efficace la propria professionalità, per poter valorizzare il proprio ruolo e soffermandosi anche sul progetto di orientamento nelle scuole e sul portale di categoria, considerato anche dai non addetti ai lavori un’importante fonte di informazione.

La seconda giornata del Congresso è stata caratterizzata dall’intervento di numerosi gruppi di giovani consulenti che hanno sottolineato l’importanza di un dialogo con i professionisti senior e con la rappresentanza dirigenziale, sia per imparare dalla loro esperienza, sia per illustrare le criticità incontrate nel loro percorso lavorativo.

Marina Calderone, a conclusione del dibattito, ha voluto porre l’attenzione sulla “importanza di appartenere a una comunità professionale che fa fronte al principio di legalità, invitando i colleghi a creare nuove sinergie per poter diventare professionisti formati e altamente qualificati in un cammino di solidarietà futura“.

Vera MORETTI

Il ruolo primario dei consulenti del lavoro in tempo di crisi

I consulenti del lavoro rappresentano una figura professionale molto in auge in questo periodo, perché hanno saputo, con i loro interventi, tamponare, almeno in parte, l’emorragia di posti di lavoro, in particolare nelle piccole e medie imprese.

Questo è il concetto che Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, ha voluto esprimere in occasione del Congresso Straordinario di categoria all’Auditorium della Conciliazione di Roma, alla presenza del ministro della Giustizia, Paola Severino.

L’assistenza continua nei confronti delle pmi rappresenta la principale finalità da parte dei consulenti del lavoro ma, per poter svolgere le loro mansioni al meglio, i professionisti di categoria chiedono a gran voce: “la semplificazione amministrativa, la necessità di monitoraggi preventivi all’emanazione delle norme, questo per evitare effetti discorsivi sul mondo del lavoro e sulla società“. E la presidente dei consulenti del lavoro ha denunciato anche “il peggioramento della qualità dei servizi erogati da alcuni interlocutori istituzionali“.

Per essere più incisivi nei loro interventi, ed offrire consulente sempre più precise, i consulenti hanno, negli ultimi anni, acquisito nuove funzioni e competenze professionali, soprattutto per quanto riguarda il contenzioso tributario, l’intermediazione e selezione del personale, la certificazione dei contratti di lavoro e conciliazione e arbitrato nelle controversie di lavoro, mediazione civile e commerciale.

Calderone ha infine aggiunto: “Un ruolo attivo nella deflazione del contenzioso del lavoro é la dimostrazione concreta dell’impegno sociale della professione che é profondamente conscia che la mole e la durata dei contenziosi giudiziari in Italia, é uno dei principali fattori di allontanamento degli investimenti esteri dal nostro Paese“.

Vera MORETTI