Marina Calderone rieletta Presidente fino al 2014

Si dice pronta ad affrontare una nuova sfida Marina Calderone, rieletta Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro per il triennio 2011-2014.

“Un’altra sfida all’insegna dell’impegno costante e quotidiano a salvaguardia degli interessi del Paese, di cui gli ordini professionali sono testimoni e custodi” ha commentato il presidente a Labitalia. “Il nostro compito – ha continuato la Calderone – dovrà essere quello di avere bene in mente le esigenze dei nostri iscritti e, come organo di gestione dell’istituzione di categoria, quello di poter portare nel confronto con i nostri interlocutori, politici e istituzionali, quelle che sono le istanze dei consulenti del lavoro”. L’ Ordine dei consulenti del lavoro è in forte crescita, ad oggi sono 28mila gli iscritti e la sua responsabilità è molto importante: “promuovere il lavoro e di operare in Italia per 1 milione di aziende e di gestire 7 milioni di rapporti di lavoro, quindi il 70% dell’impiego privato italiano”.

La pesante crisi economica persa su questo terzo mandato della Calderone, eletta per la prima volta alla carica di Presidente nel 2005. Ogni mossa è molto delicata : “in un momento di congiuntura sfavorevole – sottolinea la Calderone – non solo i dipendenti hanno difficoltà, ma anche i lavoratori autonomi e i professionisti più in generale le hanno”. Il suo obiettivo è quello di perseguire “quel percorso legislativo iniziato con la manovra di Ferragosto”, ovvero portare di fronte al Ministero della Giustizia le istanze dei singoli ordini: “abbiamo depositato da qualche giorno le proposte di modifica dei singoli ordinamenti e quello di consulenti del lavoro recepirà le modifiche introdotte dalla legge 148 del 2011”. Alcune di queste modifiche erano già state introdotte, come ad esempio quella sul praticantato, con il decreto ministeriale del 20 giugno 2011 e che è entrato in vigore proprio qualche giorno fa.

“Nelle nostre attività – ricorda ancora Calderone- siamo i principali interlocutori degli istituti previdenziali e assistenziali e, sul fronte fiscale, lo siamo dell’Agenzia delle entrate. Abbiamo un confronto aperto con il nostro ministero vigilante, il Ministero del Lavoro, e in quest’ottica siamo impegnati per una profonda semplificazione della materia lavoristica e di tutte quelle norme che regolano il rapporto di lavoro” ha poi sottolineato la Calderone, che ha concluso ribadendo la necessità per le imprese “di investire energie nel core business e non di vedere risorse distratte da adempimenti inutili”.

A.C.

AAA farmacisti e sviluppatori di software cercasi

Gli sviluppatori di software, gli infermieri, i progettisti meccanici e metalmeccanici tra le professioni high skill più ricercate, secondo quanto emerge da un rapporto pubblicato da Unioncamere.

Non è lontana l’ipotesi in cui le aziende italiane saranno costrette ad affiggere annunci del tipo “AAA cercasi idraulico”. Per questa figura professionale, difficile da reperire come i farmacisti, le imprese artigiane mettono in conto più di 12 mesi di ricerca.

Tra le professioni intermedie, le aziende lamentano difficoltà di reperimento elevate per gli addetti alla reception e gli operatori di mensa, mentre tra gli operai specializzati è forte la carenza di carpentieri. Non solo, mancano anche tornitori e autisti di pullman.

Per le imprese artigiane gli “introvabili” sono i copritetti e i pavimentatori, che si aggiungono alle carenze ormai “croniche” di idraulici, parrucchieri ed estetisti.

Insomma, il sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro mette in evidenza che se scovare un lavoro oggi non è impresa facile, ci sono casi in cui i lavoratori in grado di svolgerlo sono vere e proprie “primule rosse”. 28.540 i lavori richiesti dalle aziende artigiane su 117mila considerati di difficile reperimento dal totale delle imprese dell’industria e dei servizi.

Marco Poggi

Al via a Vicenza il Salone dell’Imprenditoria Femminile

Presso il Teatro Comunale di Vicenza la quarta edizione di Gamma Donna,  il Salone nazionale dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile, un’iniziativa nata allo scopo di presentare le migliori best practise di imprese costituite da giovani e donne.

Molti i praticini, tra cui Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, delle Pari Opportunità, per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione Territoriale, della Gioventù e di altre istituzioni del territorio ed europee, che parteciperanno ad incontri sul tema della creazione e dell’innovazione dell’impresa femminile e giovanile.

Oltre al programma di tavole rotonde, l’iniziativa si compone di un Salone dell’imprenditoria costituito da stand di Aziende sponsor, sportelli di Enti Pubblici ed Associazioni e dalla Vetrina della Creatività: uno spazio dedicato alle storie di innovazione delle vincitrici del concorso “GammaDonna/10 e lode”, che vedrà l’illustrazione, da parte di operatori pubblici e privati, di progetti e servizi a sostegno del mondo imprenditoriale.

E’ un’ottima occasione per conoscere potenziali investitori, finanziatori, business angels, venture capital, enti ed associazioni per l’imprenditoria tramite la sezione di matching one to one chiamata “GammaDonna Speednetworking” che si terrà il 5 ottobre.

ll Premio “GammaDonna/10 e lode” infine, promosso in collaborazione con il Ministero della Gioventù e Intesa Sanpaolo, ha l’obiettivo di valorizzare la capacità imprenditoriale femminile come espressione di creatività innovativa: una giuria di esperti premierà cinque casi di eccellenza. A questi, si aggiunge la menzione speciale del Ministero della Gioventù a giovani imprenditrici che non abbiano superato i 30 anni di età al 30/04/2011.

Un premio-volano, che concede ampia visibilità mediatica alle imprese premiate, funzionale alla causa dell’imprenditoria femminile perché porta alla ribalta realtà aziendali innovative, dove le donne hanno un ruolo determinante.

Marco Poggi

Le aziende corteggiano economisti e ingegneri: parola di Unioncamere

Si ripartiranno così le 595mila assunzioni non stagionali che le imprese intendono effettuare nell’arco di quest’anno: oltre 74mila laureati, 244mila diplomati e 80 mila persone con qualifica professionale, più 196mila candidati con la sola scuola dell’obbligo: questo è il dato annuale sulle previsioni di assunzione nell’industria e nei servizi di Unioncamere e ministero del Lavoro.

Vi è l’aumento della richiesta in termini assoluti di diplomati (ma soprattutto di laureati), legato al fatto che quasi 20mila laureati, oltre 45mila diplomati, 17mila qualifiche professionali e 34.500 persone prive di formazione specifica sono considerati “introvabili” dalle imprese perché i candidati al posto di lavoro sono pochi o inadeguati.

Evidenzia UnioncamereLo studio dell’economia è così il consiglio più saggio per le matricole universitarie visto che anche quest’anno sarà proprio ai “dottori” in questa facoltà che le imprese destineranno il maggior numero di assunzioni previste tra i laureati. Alta anche la richiesta complessiva di ingegneri, che raggiunge quasi le 21mila unità“.

Beh si può dire che il vecchio consiglio della mamma: ” Studia quel che ti piace“, lo possiamo buttare direttamente nella spazzatura, insieme al libero arbitrio.

Marco Poggi

Riforma apprendistato: no di Confcommercio all’intesa

No di Confcommercio alla riforma dell’apprendistato. Secondo quanto dichiarato dall’associazione a margine dell’incontro di oggi al Ministero del Lavoro riguardante il testo unico sull’apprendistato, “Confcommercio non ha sottoscritto l’Intesa proposta alle parti sociali dal Ministro del Lavoro perché si richiedeva la condivisione di un principio che sanciva una distinzione di durata del contratto di apprendistato, a parità di figure professionali, tra l’artigianato e tutti gli altri settori economici“.

L’apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani ed è definito secondo le seguenti tipologie: apprendistato per la qualifica professionale; apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere; apprendistato di alta formazione e ricerca.

Naturalmente Confcommercio – continua la nota – è disposta a sottoscrivere l’Intesa che di nuovo verrà sottoposta alle parti sociali qualora, al termine dell’iter parlamentare, si introducano correttivi al testo idonei a garantire la parità di trattamento a tutti i settori economici, onde evitare profili di incostituzionalità e fenomeni di dumping organizzativo che vedrebbe figure professionali quali, ad esempio gelatieri, panettieri, pasticceri, macellai e numerose altre con durate diverse di apprendistato a seconda dell’inquadramento dell’azienda di appartenenza e non del percorso formativo“.

Si riprodurrebbe, pertanto, sul versante dell’appartenenza a settori economici diversi, quel paradosso che avevamo avversato nei confronti delle Regioni quando queste ultime prevedevano percorsi formativi diversi a seconda della collocazione territoriale dell’impresa”. “Non è peraltro superfluo – conclude la nota – ricordare che secondo il rapporto Excelsior del 2011 il 46,4% delle assunzioni con contratto di apprendistato riguarda le attività commerciali ed i servizi“.

Secondo il ministro del Lavoro Sacconi, “la riforma dell’apprendistato, dopo l’intesa tra Governo e Regioni, ha compiuto un altro decisivo passo avanti attraverso l’intesa con le parti sociali. Ora le commissioni parlamentari daranno il loro parere e infine il Consiglio dei ministri, sentite un’ultima volta le parti sociali, varerà il testo definitivo. L’auspicio è che con la ripresa autunnale – conclude – il nuovo apprendistato diventi operativo rappresentando il modo tipico di ingresso nel mercato del lavoro sulla base dell’integrazione tra apprendimento e lavoro“.

Questi i punti fondamentali del Testo unico dell’apprendistato siglato nella sede del ministero del Lavoro: la disciplina del contratto di apprendistato è rimessa ad appositi accordi interconfederali ovvero ai contratti collettivi di lavoro stipulati a livello nazionale da associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale; per gli apprendisti l’applicazione delle norme sulla previdenza e assistenza sociale obbligatoria si estende alle seguenti forme: assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali; assicurazione contro le malattie; assicurazione contro l’invalidità e vecchiaia; maternità; assegno familiare.

Nuove assunzioni in vista ma serve manodopera specializzata

Le imprese italiane hanno programmato di effettuare tra luglio e settembre 2011 162.600 assunzioni quasi 23mila in più dello stesso periodo del 2010. Questo stando ai dati rilevati dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro che da poco tempo presenta trimestralmente il fabbisogno di manodopera a livello provinciale.

Delle 162mila entrate previste, 107mila saranno a carattere non stagionale e, tra queste, 46mila comporteranno un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Le richieste maggiori riguardano gli operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili, abbigliamento e calzature (1.740 le entrate previste), parrucchieri ed estetisti (760), e gli operai nelle industrie del legno e della carta (540).

Le industrie del legno rivelano difficoltà a reperire operai. Mancherebbero infatti il 29,7% di addetti, a seguire le figure per la cura della persona (25%) ed infine gli operai delle industrie tessili irreperibili per un 19,3%.

Sommerso: più controlli nell’edilizia, agricoltura e pubblici esercizi

Il Ministero del Lavoro, nella Circolare n. 3472 del 15 marzo, annuncia l’avvio di un piano straordinario contro il sommerso che, per l’anno 2011, prevede 80.000 controlli sui luoghi di lavoro. I controlli verranno effettuati concentrandosi su violazioni relative a lavoro nero, alla sicurezza nei luoghi di lavoro, alla corretta qualificazione dei rapporti di lavoro, alle false prestazioni nel settore agricolo, agli appalti illeciti, agli stranieri irregolari, all’elusione contributiva, al lavoro minorile.

Sono previsti almeno 70 controlli “nuovi” (non vengono calcolate le rivisite) per ciascun ispettore. Il programma dei controlli prevede di battere per il 5% i grandi cantieri (importo lavori superiore a 10 milioni di euro), 35% cantieri medi (importo lavori da 1 a 10 milioni di euro); 65% cantieri piccoli. L’attività di verifica annuale delle cooperative sarà orientata per il 70% nei confronti delle coop non iscritte ad alcuna associazione di categoria e comunque non note; il restante 30% riguarderà le imprese associate, privilegiando quelle mai verificate, ovvero non verificate negli ultimi 3 anni.

Mirko Zago


Moratoria dei debiti: oggi la firma della proroga

La tanto attesa proroga della moratoria dei debiti per le Pmi sta per concretizzarsi. Le parti sono state convocate dal Ministero dell’Economia per oggi, 16 febbraio. Come già annunciato (l’incontro per definire il piano d’azione è avvenuto il il 31 gennaio) l’accordo prevede una proroga di sei mesi della moratoria e l’allungamento fino a 3 anni dei debiti per le imprese che hanno usufruito della precedente moratoria. Parteciperà al vertice anche il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti. I soggetti coinvolti sono l’Abi insieme a Confindustria, Coldiretti, Legacoop, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confedilizia, Confesercenti e Confetra.

Lo stesso Ministero dell’Economia ha fatto sapere che a fine dicembre hanno superato quota 252mila le domande di sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese a dimostrare che si tratta di qualcosa di molto sentito visto l’elevato numero di richieste. Oltre alla proroga di 6 mesi e l’allungamento fino a 3 anni per imprese che già hanno usufruito della precedente moratoria verrà discussa anche la possibilità di una copertura per il tasso di rischio.

Mirko Zago

Durc: il Ministero del Lavoro riepiloga gli usi e la durata

Il Ministero del Lavoro, con la circolare n. 35/2010 dell’8 ottobre 2010, ha precisato che il documento unico di regolarità contributiva ( comunemente conosciuto come Durc) nel settore degli appalti ha usi e durata diversa a seconda del tipo di appalto: pubblico o privato. In particolare, negli appalti pubblici, il Durc ha validità trimestrale e può essere utilizzato solo con riferimento alla specifica procedura di appalto. Per quanto riguarda invece gli appalti privati, il Durc rilasciato, fermo restando la sua validità trimestrale, può essere utilizzato per l’intero periodo di validità, ai fini dell’esecuzione di più lavori. La validità del documento è, invece, mensile allorché venga richiesto per fruire dei benefici normativi e contributivi.

Lavoratori stagionali stranieri: i datori di lavoro hanno 48 ore di tempo per assumerli.

La circolare congiunta n.3965/10 del Ministero del Lavoro e del Ministero degli Interni, interviene riguardo i flussi d’ingresso dei lavoratori stranieri stagionali. Il fine, ovviamente, è quello di contrastare possibili situazioni di lavoro sommerso.

Dallo scorso 21 aprile e fino al prossimo 31 dicembre 2010 i datori di lavoro possono presentare telematicamente le domande d’ingresso per i lavoratori stranieri residenti all’estero ai fini dell’occupazione nei lavori stagionali. L’istruttoria che segue prevede anche il rilascio del parere delle Direzioni Provinciali del Lavoro e necessita di particolari accertamenti volti a verificare precedenti casi in cui i datori, in possesso del nulla osta al lavoro stagionale, ne abbiano chiesto la revoca o non abbiano provveduto all’assunzione.

Nella circolare congiunta dei due ministeri, si impone l’obbligo al datore di effettuare l’invio della comunicazione di assunzione entro 48 ore dalla data presente sul contratto di soggiorno. Inoltre la circolare regolamenta altri due casi:

  1. la rinuncia del datore ad effettuare l’assunzione;
  2. la richiesta di revoca.

Per il primo caso è consentito un contestuale subentro di un nuovo datore di lavoro, purché si tratti dello stesso tipo di rapporto e della stessa durata del precedente. Il tutto andrà formalizzato presso lo Sportello Unico al momento della convocazione ed il datore in tale sede dovrà anche giustificare i motivi della decisione. Nel secondo caso, invece, la richiesta di revoca del nulla osta già concesso potrà essere accolta solo in assenza di rilascio del visto d’ingresso e in presenza di cause di forza maggiore da dimostrare.

Scarica la circolare n.3965/10