Sgravi mobilità da uniformare

Una richiesta di chiarimenti è stata inviata dal Consiglio Nazionale al Ministero del Lavoro e all’Inps. In particolare, si richiede l’interpretazione dell’interpello 10/11 con il quale viene concessa ai datori di lavoro la possibilità di usufruire degli sgravi per la mobilità anche per i lavoratori licenziati dagli studi professionali.

Alla luce delle difformi interpretazioni delle sedi Inps sul territorio, è necessario che venga fornito un quadro regolatorio univoco.

Terminato il periodo transitorio per stipulare contratti di apprendistato

Il 25 aprile 2012 è terminato il periodo transitorio, previsto dall’art. 7, c. 7, del D. Lgs. 167/2011, entro il quale, in assenza di recepimento da parte della contrattazione collettiva e da parte delle Regioni è risultato possibile stipulare contratti di apprendistato secondo le regole del D. Lgs. 276/2003 e successive modificazioni.

Conseguentemente, da oggi 26 aprile 2012, così come stabilito dal citato D. Lgs. 167, si dovranno applicare obbligatoriamente le nuove disposizioni.

Per il settore Terziario, Distribuzione e Servizi è stato siglato il 28 marzo u.s. Accordo di riordino complessivo della disciplina dell’apprendistato e per il settore turismo il 20 aprile u.s. Accordo per la disciplina contrattuale dell’apprendistato ai sensi del D.lgs 167/2011.

Per il settore della Panificazione le parti sociali si sono già incontrate ed il prossimo appuntamento è fissato per il 4 marzo p.v. .

Il Ministero del lavoro (Min. Lav. circ. n.29, 11.11.2011) ha precisato che qualora la formazione pubblica (di competenza regionale) non dovesse avere luogo, anche dopo il 25.4.2012, l’apprendistato professionalizzante o di mestiere potrà in ogni caso essere attivato sulla base della sola disciplina contrattuale, con conseguente obbligo formativo esclusivamente a carico del datore di lavoro

Dal 26 aprile 2012 quindi l’unica disciplina applicabile in materia di apprendistato sarà quella contenuta nel D.Lgs. 167/2011 T.U. (Min. Lav. circ. n. 29, 11.11.2011).

Nel rinviare alla lettura dei due Accordi siglati per il Terziario ed il Turismo, sul sito, vi segnaliamo le principali novità. Si evidenzia che in occasione della sottoscrizione dell’Accordo suddetto per il settore terziario sono stati predisposti dei “modelli di linee guida tipo” di contratto di apprendistato e di piano formativo.

Fonte: confesercenti.it

Progetto Famiglia-Lavoro

Conciliare famiglia e lavoro in Italia è ancora difficile. Lo dice l’ultimo “Rapporto sulla coesione sociale” realizzato da Ministero del Lavoro, Istat e Inps. Crescono le coppie in cui lavorano sia lui che lei, ma a tagliare le gambe alla competitività della famiglia sul lavoro ci sono ancora troppe disuguaglianze: la retribuzione femminile minore in media del 20% di quella maschile, e resta il nodo dei congedi parentali – 9 volte su 10 femminili – che determinano uno “stop” allo sviluppo professionale del coniuge che si potrebbe assentare dal lavoro per circa un anno.

Un’azienda di software aziendale ha provato ad uscire dagli stereotipi offrendo una possibilità di scelta ai suoi dipendenti, uomini e donne. Si tratta di Inaz, con oltre 400 addetti e sede a Milano, e del suol progetto Famiglia-Lavoro che coinvolge risorse di ogni reparto mettendo in campo una serie di azioni concrete come l’incentivo al ritorno volontario dopo tre mesi per chi è in congedo parentale e l’applicazione, dove possibile di part-time e telelavoro. Il management è spinto a proteggere le competenze durante il congedo e a valorizzare le persone al rientro, con tutoring durante il congedo e opportuni percorsi di formazione per il dipendente che torna in azienda.

Proprio per il progetto Famiglia-Lavoro, a dicembre 2011 Inaz è stata fra le aziende premiate nell’ambito dell’iniziativa “Imprese Responsabili” promossa dalle Camere di Commercio lombarde.

Fonte: ansa.it

Inaz: progetto famiglia-lavoro

Se la competitività tra i sessi gioca un ruolo fondamentale sul luogo di lavoro, il rischio è che essa si traduca in una competizione fra uomo e donna anche sotto il tetto domestico. In Italia crescono le coppie in cui lavorano sia lui che lei, secondo le stime dell’ultimo Rapporto sulla coesione sociale presentato da Ministero del Lavoro, Istat e Inps nei giorni scorsi.

L’Italia è però ancora molto lontana dall’adottare una politica di welfare aziendale che testimoni una reale parità fra i sessi: la retribuzione media femminile è infatti ancora minore (in media del 20%) rispetto a quella maschile, mentre in tema di congedi parentali, in 9 casi su 10 tocca alla donna assentarsi dal posto di lavoro.

Un passo in avanti nel tentativo di uscire dagli stereotipi di genere è stato compiuto da Inaz, azienda di oltre 400 addetti con sede a Milano, con il progetto Famiglia-Lavoro: “”Usiamo gli strumenti della flessibilita’ e della formazione – spiega la presidente e AD di Inaz, Linda Gilli – per gestire al meglio le situazioni individuali e mantenere la professionalità di chi si assenta per il congedo parentale”. “L’obiettivo – continua la Gilli – è incentivare il rientro dopo tre mesi, su base volontaria, seguendo sempre il dipendente durante l’assenza e applicando dove possibile il part-time e il telelavoro”.

Il progetto Inaz famiglia-lavoro prevede poi una serie di focus group, composti da dipendenti e da un Comitato Famiglia-Lavoro, che hanno lo scopo di sensibilizzare i colleghi a non considerare l’assenza per maternità o paternità alla stregua di un aggravio di lavoro e responsabilità. Impresa non facile perché si tratta “di cambiare mentalità radicate – continua la Gilli. – Bisogna superare stereotipi che mortificano sia le donne, viste solo nel loro ruolo di ‘brave mamme’, sia gli uomini, ritenuti incapaci di curare e crescere i figli piccoli”.

Lo scopo del progetto promosso da Inaz è stimolare il management a proteggere le competenze professionali e settoriali acquisite da ciascun dipendente anche e soprattutto durante il periodo di congedo. Occorre poi valorizzare le persone al rientro, attraverso opportuni percorsi di formazione che ne permettano il reinserimento in azienda dopo un periodo di breve o protratta assenza.

“La questione del lavoro femminile non e’ un problema esclusivo delle donne – conclude Linda Gilli – ogni lavoratore deve essere messo in grado di organizzare il proprio tempo e dare il meglio in azienda. Se questo si verifica, l’impresa può solo crescere”.

Macerata: Contributi finanziari ai contratti di apprendistato

La Provincia di Macerata, assessorato alla formazione e lavoro, ha pubblicato sul sito internet, nella sezione “avvisi e segnalazioni”, un avviso pubblico rivolto ad imprese per la richiesta di contributi finalizzati all’inserimento occupazionale con contratto di apprendistato.

L’iniziativa rientra nel Programma AMVA – “Apprendistato e Mestieri a Vocazione Artigianale” ed ha la finalità di promuovere il contratto di apprendistato attraverso un’azione integrata tra politiche per lo sviluppo delle imprese, politiche per il lavoro e politiche per la formazione.

Il progetto è promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Direzione generale per le politiche attive e passive del lavoro, e attuato da Italia Lavoro con il contributo dei Programmi Operativi Nazionali del Fondo Sociale Europeo 2007-2013. La domande di accesso al contributo potranno essere presentate solo ed esclusivamente attraverso il sito internet, secondo le modalità indicate nel testo integrale del bando, non oltre il 31 dicembre prossimo. La Provincia consiglia di presentare prima possibile le domande in quanto le stesse saranno prese in considerazione secondo l’ordine cronologico fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Per i requisiti di partecipazione, le condizioni e le modalità di presentazione delle domande si consiglia di consultare la versione integrale del Bando, disponibile sul sito istituzionale, alla sezione “Bandi”, sotto-sezione “Opportunità per i cittadini e le imprese”.

Fonte: cronachemaceratesi.it

Il futuro è tra i fornelli

Sarà per l’impazzare degli show cooking in tv – Gordon Ramsay in prima fila, mentre per il pubblico femminile la reginetta dei fornelli è Benedetta Parodi –, sarà perché la buona cucina non tradisce mai, ma il mestiere del cuoco è il più richiesto in Italia, secondo un’indagine condotta da Unioncamere e Ministero del Lavoro.

Sapersi destreggiare tra fornelli e antipasti pare essere un prezioso antidoto anticrisi. Lo studio condotto tramite il sistema informativo Excelsior ha rivelato che nel primo trimestre del 2012 le figure più richieste dal mercato del lavoro saranno senza dubbio quelle degli chef.

Medaglia d’argento agli operai specializzati, per i quali si prevedono oltre 42 000 assunzioni, con un’incidenza del 27,6% in crescita ai due trimestri precedenti del 22%.

A essere particolarmente richieste poi, le figure di operai specializzati, che salgono dall’11% del 2011 al 16% nel primo trimestre del 2012. In aumento secondo l’indagine, anche la richiesta di personale di alto profilo, nei settori dirigenziali, intellettuali, scientifici e tecnici: le assunzione previste potrebbero arrivare a quota 34.200, salendo al 22,4%, contro il 18% del 2011.

In crescita anche le professioni non qualificate: 20.500 assunzioni per il 2012, con un aumento rispetto allo scorso anno del 13,5%.

In flessione invece, secondo Unioncamere, le assunzioni degli impiegati: nel 2012 non arriveranno a 20.400, con un’incidenza che scende a 13,4%. Stessa amara sorte toccherà alle professioni commerciali, per le quali tuttavia si prevedono oltre 35.000 assunzioni ed un’incidenza del 23% sul mercato del lavoro

Ritorna il contributo integrativo del 4%

di Vera MORETTI

E’ del 10 gennaio il decreto interministeriale emanato dal Ministero del Lavoro in accordo con il Ministero dell’Economia che prevede il ripristino del 4%, a sostituzione del precedente 2% applicato nelle more del decreto, per il contributo integrativo dovuto dai commercialisti alla Cassa di Previdenza.

L’effetto sarà retroattivo, ovvero con decorrenza 1 gennaio 2012.

L’intervento da parte del ministero era richiesto, dal momento che la proroga era scaduta il 31 dicembre 2011 e, in mancanza di un ulteriore decreto, dal 1 gennaio il contributo integrativo era passato, automaticamente, dal 4 al 2%, con la conseguenza che tutte le parcelle emesse da tale data dovevano riportare in rivalsa al cliente il 2% a titolo di contributo integrativo.

I commercialisti che hanno emesso fatture nei primi 10 giorni dell’anno applicando il contributo del 2%, perciò, dovranno emettere una nota di debito nei confronti dei clienti per il restante 2%, poiché la maggiorazione della quota, considerando il diritto di rivalsa del contributo integrativo, è a carico del cliente.
Ovviamente, questa ulteriore fattura deve essere emessa anche ai fini Iva, poiché si tratta di un contributo integrativo imponibile Iva, ma, non essendo soggetto a Irpef, non dovrà essere assoggettato a ritenuta d’acconto del 20%.

Se, da una parte, il professionista può non chiedere al proprio cliente tale maggiorazione, è tenuto a versarlo alla Cassa, “indipendentemente dall’effettivo pagamento che ne abbia eseguito il debitore”.

Il problema non riguarda i professionisti iscritti alla Cassa nazionale di previdenza e assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali, i quali hanno continuato ad applicare il contributo integrativo nella misura del 4%.

Un altro dei provvedimenti all’ordine del giorno era quello riguardante l’aumento graduale dell’aliquota del contributo soggettivo minimo obbligatorio sul reddito professionale dal 10% al 12%. Essendo tale incremento vincolato alla messa a regime del contributo integrativo al 4%, anche questa novità dovrebbe diventare ora operativa.
L’incremento garantirebbe agli iscritti alla Cassa montanti pensionistici più adeguati ai fini del calcolo delle pensioni con il metodo contributivo.

Imprese reggiane: le caratteristiche necessarie per l’assunzione

Nell’accesso al lavoro è vincente la capacità di saper giocare in squadra, ma non di meno l’autonomia e l’abilità manuale. Oltre al titolo di studio, le imprese reggiane richiedono al candidato all’assunzione proprio queste caratteristiche. Il dato emerge con chiarezza dalla 14a indagine Excelsior sulle previsioni occupazionali formulate dalle aziende svolta dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia per conto di Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro.

Le competenze che deve possedere chi si affaccia al mondo del lavoro risultano essere un mix fra le conoscenze acquisite attraverso il percorso scolastico e le caratteristiche peculiari dell’individuo, che in genere sono trasversali e quindi spendibili in attività e in settori diversi.

A questo proposito, gli imprenditori reggiani ritengono indispensabile, nel 54,4% dei casi, la capacità di lavorare in gruppo, che si impenna al 74,3% per i laureati; inoltre – a dimostrazione dell’importanza che riveste nella nostra provincia la capacità del “saper fare” – nel 46,6% considerano importante l’abilità manuale, subito seguita, con il 45,4% delle indicazioni, dalla capacità di lavorare in autonomia. Al quarto posto (34,7% dei casi), le imprese reggiane collocano la capacità di saper risolvere problemi.

Fonte: Camcom.gov.it

Apprendisti cercansi!

di Alessia CASIRAGHI

Promosso un pacchetto di contributi alle imprese per l’assunzione di nuovi apprendisti. Fino al 31 dicembre 2012 le imprese che stipulano contratti di apprendistato con soggetti svantaggiati potranno presentare domanda per la concessione di contributi.

Gli incentivi vengono erogati tramite il programma AMVA (Apprendistato e Mestieri a Vocazione Artigianale), promosso dal Ministero del Lavoro e gestito da Italia Lavoro Spa.

Il contributo alle imprese, che varia tra i 4.700 e 5.500 euro, sarà riconosciuto ai datori di lavoro privati che hanno sede operativa in Italia. Il premio totale messo a disposizione dal Ministero del Lavoro è pari a 78 milioni di euro. Unica condizione: assumere attraverso contratti di apprendistato a tempo pieno, validi per la qualifica e il diploma professionale oppure professionalizzante o di mestiere.

Ecco le condizioni per i lavoratori svantaggiati che possono essere assunti con contratti di apprendistato:

  • soggetti senza lavoro da almeno 24 mesi
  • soggetti privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi
  • soggetti sprovvisti di un diploma di scuola media superiore o professionale
  • adulti che vivono soli con una o più persone a carico
  • lavoratori occupati in professioni con un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo-donna in tutti i settori economici
  • membri di una minoranza nazionale all’interno di uno stato membro che devono consolidare le proprie esperienze in termini di conoscenze linguistiche, formazione professionale o di lavoro, per aumentare le possibilità di accesso ad un’occupazione stabile.

Le domande per la richiedere l’accesso al contributo devono essere presentate unicamente all’indirizzo http://amva.italialavoro.it.

Bologna: finanziamenti alle imprese per assumere giovani apprendisti

Come aiutare i lavoratori svantaggiati, ovvero che si trovano senza un impiego da almeno sei mesi o senza titolo di studio, che vogliono entrare nel mondo del lavoro? Apprendistato e mestieri a vocazione artigianale, insieme al Ministero del Lavoro e l’agenzia Italia Lavoro con il contributo del Fondo Sociale Europeo, intendono promuovere proprio questo, diffondendo la formazione dei giovani nel mondo del lavoro.

“Premio” per le aziende che partecipano al progetto attivando nuovi contratti di apprendistato a tempo pieno saranno dei contributi alle imprese stesse: per ogni assunzione, infatti, ai datori di lavoro privati che operano in Italia spetterà un contributo di 5.500 e di 4.700 euro, a seconda della tipologia contrattuale attivata.

I contratti proposti dovranno essere:
* contratti di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale di giovani fino al venticinquesimo anno di età;
* contratti di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere di giovani fino al ventinovesimo anno di età.

La domanda dovrà essere inviata attraverso il sistema informativo on line a partire dal 30 novembre 2011 e fino al 31 dicembre 2012 (salvo esaurimento dei fondi stanziati).

Giulia Dondoni